EDIZIONE POLIGNANO A MARE
EDITORIALE
FRETTA
Il governo ha fretta. Vuol dimostrare la propria capacità di mettersi a disposizione degli italiani per risolvere i loro problemi. La tempestività sarà il fatto caratterizzante del nuovo esecutivo targato Meloni. Il che non dispiace affatto. Ad una condizione, però. Che la velocità non vada a compromettere l’efficacia e la qualità dei provvedimenti. Nel primo decreto della settimana scorsa ci sono segnali illuminanti, sia rispetto alla tempestività di intervento, ma anche, purtroppo, su alcune lacune prodotte dalla fretta. Prendiamo, ad esempio, le norme anti rave-party. Giuste nella logica, apprezzabili nelle finalità. Ma sbagliate dal punto di vista legislativo. Per voler essere super-efficaci e super-tempestive, hanno finito per diventare inapplicabili. Perchè, per essere state scritte in fretta, non hanno tenuto conto di molti aspetti controversi e di qualche limite invalicabile. Il governo sa già che dovrà sottoporsi alle necessarie correzioni del parlamento. Ma intanto, per almeno due mesi, quelle norme restano in vigore, e la libertà dei cittadini, oltre che la loro sicurezza, traballano. Per non parlare del rientro in ospedale dei no-vax. Sarebbero potuti rientrare fra due mesi, che motivo c’era di anticipare i tempi? Il loro rientro non migliorerà la qualità dell’assistenza, ma, almeno sulla carta, moltiplicherà i rischi e aprirà conflitti con alcune Regioni, Puglia in testa, che ha una propria legge che vieta le corsie agli operatori sanitari non vaccinati almeno fino al 31 dicembre. Un approccio diverso, più meditato, avrebbe evitato figuracce, bocciature e polemiche. Errori perdonabili, visto che siamo appena all’inizio. Purchè non si ripetano. La fretta fa i figli ciechi. Cara Giorgia, non te lo dimenticare. Vincenzo Magistà
Anno XXVII n. 43 - 5 Novembre 2022 - Una copia euro 1,00 Poste Italiane S.p.a. - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004) art. 1, comma 1, CNS BA
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