EDIZIONE TURI
Sabato 20 novembre
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Fruttattiva - Conversano (BA), Via Cozze 23/C
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EDITORIALE
regione
C’è qualcosa che non va alla Regione Puglia, se è vero che negli ultimi tempi succedono cose inaudite. I consiglieri che si riprendono sottobanco la liquidazione e poi la restituiscono. Il consiglio che vara leggi urbanistiche che stravolgono quelle esistenti, anche a livello nazionale. Gli assessori che minacciano le dimissioni. Gli assessori che scompaiono. La macchina non gira più come una volta, ma soprattutto la Regione non è più la stessa. Da organo di indirizzo e legislazione si è trasformata in un centro di potere, una funzione che da essere appannaggio dell’esecutivo (giunta) è stata traslata al legislativo (consiglio), col risultato che anche le leggi rispondono a interessi specifici e non più a un’esigenza generale. Basta prendere visione delle leggi urbanistiche varate dal consiglio regionale martedì scorso per farsene un’idea. Che cosa sta accadendo? Che i due poteri non dialogano, e ognuno fa le cose che crede. Ovviamente a detrimento della Puglia e dei pugliesi. La giunta ha accentrato a sé la gestione, e ritiene che il consiglio debba solo ratificare. Di contro, il consiglio ritiene di avere anche potere gestionale e di poterlo esercitare attraverso l’escamotage dell’unanimismo. Ne conseguono due danni. Il primo è una scollatura della giunta che sta mettendo alcuni assessori nella condizione di dimettersi e altri in quella di disinteressarsi dei problemi del proprio assessorato. Il secondo è il varo di leggi che cozzano violentemente coi principi di sana gestione e in alcuni casi perfino col buonsenso. Basti, per fare un solo esempio, la norma che porta l’indice di fabbricabilità sui suoli agricoli dallo 0,03 allo 0,1. Fatta, si è detto, per favorire la crescita dell’agricoltura. Dell’agricoltura o dell’agricoltore? Si sta prendendo una brutta china. E’ ora di fermarsi. La mediazione dei partiti è saltata, perché ogni consigliere, ogni assessore, è un partito. Siano i vertici istituzionali, allora, Capone ed Emiliano, a prendere le redini della situazione e a mettere un freno alla Babilonia politico-istituzionale in atto. E lo facciano al più presto, perché il rischio è che la situazione degeneri e non sia più possibile tornare indietro. Vincenzo Magistà
Anno XXVI n. 44 - 13 Novembre 21 - Una copia euro 1,00 Poste Italiane S.p.a. - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004) art. 1, comma 1, CNS BA
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