EDIZIONE MOLA DI BARI
EDITORIALE
concretezza
Abbiamo dovuto aspettare due mesi per avere la nuova giunta regionale, il governo della Puglia. Troppo, anche in tempi di emergenza. La politica non ragiona con la fretta del Coronavirus. Continua ad avere le sue liturgie, i suoi manuali, le sue esigenze, e procede coi suoi ritmi come se su di essa non premessero le istanze e le attese dei cittadini. Ma adesso che c’è, è legittimo attendersi - e pretendere che qualcosa cominci a muoversi. Di fatto, la Puglia è ferma da 10 mesi, dall’inizio dell’anno, che è coinciso con l’inizio della pandemia. Quando il virus s’è preso le ferie, in estate, ci ha pensato la campagna elettorale a tenere tutto bloccato. Poi le elezioni, e infine il post-elezioni, durato, appunto due mesi, e sbloccatosi, purtroppo, proprio nel pieno della seconda ondata. Non possiamo permetterci di restare ancora fermi. Il problema non riguarda solo la sanità, che è l’unico settore che avrebbe qualcheå giustificazione. Sono allo sbando settori come l’agricoltura, il turismo, l’industria, la formazione, per citarne solo alcuni. In questi dipartimenti non si firmano carte da mesi, non si sbloccano iniziative dall’inizio dell’anno. L’agricoltura rischia di dover restituire all’UE 154 milioni non spesi. Un assurdo. Rischiamo, una volta usciti dall’emergenzaCovid, di restare in un’emergenza perenne sotto il profilo della crescita del territorio, di diventare più sud del sud. Se questa è la prospettiva, e purtroppo lo è, la nuova giunta Emiliano ha davanti a sé un lavoro improbo, che non ammetterà ritardi, né errori. Non vogliamo entrare nel merito delle scelte fatte dal Governatore. Ma ci sembra più che legittimo chiedergli di mettere al lavoro subito i suoi assessori e di farci vedere al più presto fatti concreti. Vincenzo Magistà
Anno XXV n. 46 - 21 Novembre 2020 - Una copia euro 1,00 Poste Italiane S.p.a. - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004) art. 1, comma 1, CNS BA
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