EDIZIONE CONVERSANO
EDITORIALE
ImmunI
Stai incontrando, e magari sei troppo vicino, una persona contagiata dal Coronavirus? Il tuo telefonino potrà avvisarti e farti prendere tutte le precauzioni necessarie. E potrà risalire a tutte le altre persone che il contagiato ha sfiorato, incontrato, salutato. E’ il sistema che per primi hanno inventato in Corea del Sud, che permette di mappare il contagio e isolarlo. Visto che lì sta funzionando, si è pensato di adottarlo anche in Italia. Il Governo ha già scelto una società che metterà a disposizione gratuitamente un’app, Immuni, che si potrà scaricare su tablet o telefonino. In questo modo, per strada, in casa o al lavoro, sapremo se di fronte a noi c’è una persona presumibilmente contagiata e potremo correre ai ripari. Ma l’applicazione pratica del sistema non è facile. E come se non bastasse ci sono problemi al momento insormontabili di privacy e di sicurezza, al punto che Google e Apple sono contrarie al progetto sponsorizzato dal nostro Governo. Di fatto, con Immuni, saremo tutti tracciati, ancor più e nel dettaglio di quanto non lo siamo già. Con l’aggravante che saremo tracciati in diretta, passo passo, e quindi, con la nostra sicurezza personale a rischio. Perché, fra le altre cose, non è dato sapere chi gestirà i dati, chi li leggerà, chi li archivierà. Dubbi stanno sorgendo anche sulle società che hanno proposto l’app al Governo, che avrebbero contatti col mondo politico. Se già oggi basta avere un telefonino per essere spiati, con Immuni non avremo più scampo. Il Covid-19 rischia di essere il male minore. Vincenzo Magistà
Anno XXV n. 17 - 25 Aprile 2020 - Una copia euro 1,00 Poste Italiane S.p.a. - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004) art. 1, comma 1, CNS BA
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