Per un salto di qualità. Università Cattolica 1921-2021 - La Visita di accreditamento Anvur

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La Visita di accreditamento Anvur

L’autonomia dell’Università Cattolica? Non un privilegio ma una risorsa per l’AQ Intervista a due voci con i presidenti del Presidio della Qualità a e del Nucleo di Valutazione Michele Lenoci Giovanni Marseguerra

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ono entrambi al servizio del Sistema della Qualità dell’Università Cattolica. «Il Presidio della Qualità di Ateneo (PQA) è una struttura che sovraintende allo svolgimento delle procedure di Assicurazione della Qualità (AQ) a livello di Ateneo, nei corsi di studio e in facoltà e dipartimenti, in base agli indirizzi formulati dagli organi di governo, assicurando la gestione dei flussi informativi interni ed esterni e sostenendo l’azione delle strutture» spiega il professor Giovanni Marseguerraa (in alto a destra nella pagina accanto) che ne è presidente. «Per quanto attiene alla sua composizione e al suo funzionamento, l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur) prevede che il PQA sia istituito e organizzato in modo autonomo da ciascuna università e che la sua organizzazione e composizione siano proporzionate alla numerosità e alla complessità delle attività formative e di ricerca». Che cosa sia il Nucleo di Valutazione (NdV), emerge dalle parole del professor Michele Lenoci, (nella foto a lato) che ne è presidente. «È un organo incaricato di verificare e valutare la qualità e l’efficacia dell’offerta didattica dell’Ateneo, l’attività di ricerca, la corretta gestione delle strutture e del personale, l’imparzialità e il buon andamento dell’azione amministrativa, agendo in coerenza con gli orientamenti stabiliti a livello internazionale, gli indirizzi di legge e i criteri definiti dall’Anvur. In termini di confronto, mentre il PQA attua le azioni di controllo e verifica (monitoraggio) dell’AQ, il NdV ne definisce la metodologia generale e valuta l’AQ complessiva dell’Ateneo. Valuta, inoltre, a rotazione, il funzionamento dei corsi di studio e delle facoltà, attraverso l’analisi dei risultati, ricorrendo, dove opportuno e necessario, alle audizioni».

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Quali sono i passi in avanti compiuti dal nostro Ateneo nella costruzione del sistema dell’Assicurazione della Qualità? Quali saranno i prossimi? (Lenoci) I maggiori progressi si sono verificati nel potenziamento della presenza degli studenti in alcuni organi (PQA e NdV); in una maggiore trasparenza e pubblicità per i cosiddetti “documenti di sistema” (Piano strategico, Politiche della qualità e Sistema di assicurazione della qualità, cui si aggiungono Linee guida e regolamenti vari); nel puntuale monitoraggio relativo all’attività didattica, di ricerca e terza missione, con il vantaggio di una maggiore efficacia. A questo dobbiamo aggiungere la particolare attenzione riservata alle valutazioni degli insegnamenti da parte degli studenti, rese note in forma disaggregata e non anonima, agli organi competenti e interessati. E, infine, la formazione a una didattica capace di utilizzare al meglio le nuove tecnologie informatiche e l’enfasi posta su un’abituale cultura della qualità. In futuro si dovrà mirare a una disseminazione capillare dell’attenzione alla qualità e a una formazione ad hoc, oltre che a programmare modalità per favorire didattica e ricerca, senza che siano frenate dall’impegnativa attività in direzione della qualità. Restano, inoltre, da studiare nuove forme di didattica in presenza, che facciano tesoro dell’esperienza maturata nel periodo Covid, e da perfezionare l’informazione e le iniziative sul tema dell’internazionalizzazione. (Marseguerra) Le procedure di assicurazione della qualità nella cornice del sistema “Autovalutazione, Valutazione periodica, Accreditamento” (AVA) hanno progressivamente aumentato, nel corso del tempo, la loro presenza in tutti gli ambiti di operatività dell’Ateneo, accrescendo anche la loro efficacia. La stessa condivisione di pratiche ispirate dalla cultura della valutazione e della qualità s’è diffusa all’interno della comunità accademica. Oltre ai risultati specifici menzionati dal professor Lenoci, ricordo, per quanto riguarda l’assicurazione della qualità della ricerca, la modifica statutaria


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