«Il compito dell’intellettuale dovrebbe essere, allora, quello di scorgere e mostrare, razie al “privilegio della riflessione” la “terza dimensione” della realtà: quel punto di appoggio esteriore rispetto al quale è possibile leggerla al riparo dalla spregiudicatezza dei cacciatori di facili consensi.
In questo senso, possiamo dire che l’intellettuale deve giocare un ruolo ricostruttivo, non però dal versante del potere, ma più su quello della cultura civile e del dialogo tra parti, a favore dei quali egli deve contribuire a ricostruire criteri di discernimento e di giudizio critico».
Contiene i contributi di Giuseppe Lupo, Silvano Petrosino, Andrea Kerbaker, Gabrio Forti, Giovanni Gobber, Ingrid Basso, Enrico Reggiani, Aldo Carera, Lorenzo Fossati, Antonio Calabrò, don Tonino Bello, Antonietta Porro