ANTE PRIMA
Vita da Clarisse MOSTRE • A Padova, gli scavi di
un convento che si credeva perduto hanno restituito una ricca messe di reperti, echi di giornate trascorse fra la preghiera e la pratica di attività domestiche
L
e «memorie» esposte sono state ritrovate nell’antico e perduto convento delle Clarisse di S. Chiara a Padova, che fiorí tra il XIV e il XVIII secolo, ma che, negli anni Sessanta del secolo scorso, fu demolito per erigere la Questura. Nel 2000, indagini archeologiche condotte nel cortile della Questura stessa hanno portato alla luce una struttura esagonale, residuo dell’impianto originario del convento. Sulla base dei materiali rinvenuti e delle notizie d’archivio sulle vicissitudini del monastero, si ipotizza che la struttura fosse impiegata come ghiacciaia-dispensa in epoca tardo-medievale (XIII e XIV secolo) e sia stata poi adibita a immondezzaio in età rinascimentale (XV e XVI secolo).
sono rappresentati da materiali in ferro, quali lame di cesoie, coltelli, chiavi, un accendiesca (da segnalare per la sua rarità), frammenti di catenelle, e da materiali in bronzo, come chiavi, cucchiai, puntali di cintura, ami da pesca, spilli e una copiglia (elemento meccanico usato per evitare lo sfilamento di un organo
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dal suo perno, n.d.r.). I reperti in osso rappresentano sia scarti d’uso (un pettine a doppia dentatura e pendaglio traforato a forma di crocetta), sia scarti di lavorazione (un dado da gioco incompleto e varie guance di immanicatura incompiute).
Monache al lavoro
Maioliche di pregio Il percorso espositivo inizia con trentaquattro maioliche provenienti da importanti atelier, sia italiani che spagnoli, operanti a Faenza, Deruta, Pesaro, Venezia, Padova e Manises (Spagna), nel corso della splendida stagione produttiva di ceramiche artistiche rinascimentali. Si prosegue, quindi, con gli oggetti legati al vivere quotidiano delle Clarisse. I reperti vitrei si collocano tra la fine del XV e i primi decenni del XVI secolo e si differenziano per tipologia di decorazione pittorica: a smalto e oro, con sola doratura e privi di decorazione. I reperti metallici
Materiali rinvenuti nello scavo dei resti del convento di S. Chiara, a Padova. In alto pettine in osso a doppia dentatura differenziata, sottile e grossa. XVI sec. In basso grande piatto decorato, con la raffigurazione di un centauro cavalcato da un putto alato. Prima metà del XVI sec.
DOVE E QUANDO
«Le memorie ritrovate» Noventa di Piave, CEMA (Centro Espositivo Multimediale dell’Archeologia), all’interno di Veneto Designer Outlet fino al 30 giugno Orario lunedí-sabato, 10,00-20,00 Info tel. 0421 307738; www.noventartestoria.it
Un altro gruppo di manufatti è costituito da frammenti di terrecotte figurate, tra cui bambole per le bambine avviate alla clausura e statuine da presepio. Anche gli oggetti d’uso ricavati dal legno sono legati alle attività manuali, previste dalla Regola francescana e svolte dalle monache e dalle figliole secolari in educazione, che trovavano ospitalità nel monastero, per apprendere i lavori femminili quali il cucito, con particolare riguardo al ricamo, il fare i pizzi e la tessitura: coperchi di scatole rotonde, rocchetti, vari fusi e una spatola. In chiusura, sono esposte preziose ceramiche graffite decorate con ornati a incisione, che veicolavano immagini pregne di simbolismi. (red.) FEBBRAIO
MEDIOEVO