POLIZIA PENITENZIARIA DOMANI

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Periodico - Organo ufficiale dell’O.S.AP.P.

Anno XII - numero 12 - 28 giugno 2010

Registrazione Tribunale di Roma n. 103-99. Spedizione in a.p. -45% Art. 2 comma 20/b Legge 662/96 Filiale di S. Alessio Siculo (Me)

Ne resterĂ soltanto uno


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Numero 12 - Anno XII - Lunedì 28 giugno 2010

in prima

di Leo Beneduci beneduci@osapp.it

Cosicché, alla fine, ne resterà soltanto uno, né più forte né più intelligente degli altri, a mettere la parola fine su tutto quanto, senza rimpianto

Ne resterà soltanto uno

Quando due “immortali” si scontrano, non è necessariamente il più forte, o il più intelligente, a vincere! Ho incontrato mesi fa uno di questi Imperituri. Ero stato io a chiedere di vederlo, per parlargli dei “miei” problemi di sempre: quello, questo e anche quell’altro, qui e altrove. Forse poteva almeno appassionarsi, almeno fingere di farlo come i precedenti, pensavo, e invece niente. Quel giorno parlò tanto da stancarmi, ciò che aveva fatto, quello che aveva pensato e che pensava, e molto altro ancora; mentre parlava e parlava senza posa, mi guardava e non mi vedeva, come di regola fanno gli “immortali” più esperti e

sicuri di sè, e per questo destinati a durare di più. O meglio, non vedeva me, ma vedeva gli altri, le migliaia che pendono dalle sue labbra e dai sui gesti ora, le migliaia e migliaia che nei secoli erano stati ipnotizzati dall’indomabile eloquio e che avevano pensato: “E’ bravo, ma non può” oppure “E’sensibile, ma non ci riesce” ed infine “E’ un bravo cristo!”. Capita così spesso, purtroppo a tanti, di riempire il nulla davanti ai loro occhi con il poco che ancora posseggono, fino a fare propria l’assenza e morirne. Nulla di ciò rimuginavo, mentre il fiume di parole mi investiva e mi chiedeva di adorarne la fonte, così

benefica e disponibile, qualunque ne fosse il significato. Uno così non lo capivo e non lo capirò mai, poco affetto concedeva e poco ne riceveva, essendo io, da sempre, tardo di comprendonio e di facili sentimenti. Riuscii per caso quel giorno, a dire le quattro cose che dovevo e ad andarmene, giurandomi di non tornare, come sino ad oggi ho fatto. E da allora assisto e vedo, il ciclo che assai lentamente si conclude, tra i tanti sgherri e i larghi buffoni ciondolanti nelle sale, le cortigiane in attesa dell’amore che più non alberga, e i cortigiani e gli altri nella speranza di un barlume di Eternità o, almeno, di sopravivenza quoti-

diana che, in punto di morte, non si nega mai. E, adesso: “Tutti sorridono, solo il popolo non ride, ma lo si sa. Sempre piagnucola, non gli va mai bene niente chissà perché, chissà perché…” (PFM). Perché nel frattempo di “immortali”, da Noi, ne stanno morendo e ne moriranno tanti, non per merito loro né per bravura del Nostro che insegue un unico pensiero, ma perché così va la Vita che cambia il mondo oltre le volontà presenti. Cosicché, alla fine, ne resterà soltanto uno, né più forte né più intelligente degli altri, a mettere la parola fine su tutto quanto, senza rimpianto.


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Numero 12 - Anno XII - Lunedì 28 giugno 2010

BLOCK NOTES

di

Appunti dal ‘pianeta Giustizia’

Domenico Nicotra nicotra@osapp.it

SORPRESE - Richieste somme “non dovute” di dieci anni di lavoro prestato da alcuni avvocati nei Tribunali

Il Ministero rivuole i soldi dai Got Ci siamo sbagliati, vi abbiamo fatto lavorare troppo, ridateci indietro i soldi. Sembra paradossale ma si sono sentiti dire così i Got (Giudici Onorari di Tribunale). Il Ministero della Giustizia ha inviato le richieste di risarcimento a quelli che venivano chiamati “precari della Giustizia”. I Got sono avvocati che dietro un piccolo compenso (73 euro a udienza) avevano il compito di aiutare i magistrati togati a smaltire l’enorme mole di arretrato dei tribunali. Inizialmente l'idea era quella di mantenere questo status provvisoriamente, ma il lavoro in eccesso dei Tribunali ha “consigliato” la proroga. Il 4 settembre del 2008 il Ministero della Giustizia ha emesso una circolare con la quale ha stabilito che alcuni incarichi non dovevano essere loro retribuiti. E alla circolare è stato dato valore retroattivo. Così, dopo 10 anni, i Got del tribunale di Alessandria si sono visti richiedere indietro 225.600 euro. A Venezia ne sono stati richiesti 160.000 e da gennaio ai Got viene trattenuto 1/5 dello stipendio. A Firenze si lavora gratis. Il tribunale, per recuperare il denaro, ha bloccato i pagamenti e per 9 mesi i Got hanno continuato a lavorare a paga zero. A Roma, dove sono stati richiesti 60.000 euro, il dirigente ha stoppato le retribuzioni per chi componeva tribunali collegiali. Risultato: i Got si sono rifiutati di lavorare gratis e, per rifare i collegi, sono saltati processi importanti, come quello a Cecchi Gori.

A un terzo, la notifica, è arrivata proprio mentre era in assemblea insieme ai colleghi a discutere del problema. Non sono mancati i ricorsi al giudice.

A Firenze due Got hanno vinto ma il Ministero ha proposto appello. Anche il Parlamento si è interessato al caso. Il deputato del Pd Rita Bernardini in una sua interrogazione parlamentare

ha indicato come “un Governo inadempiente alle proprie obbligazioni nei confronti di magistrati che servono lo Stato, rappresenta uno Stato inadempiente verso se stesso».

ANNO XII - n. 12 Lunedì 28 giugno 2010 Roma - Via della Pisana, 228. Tel. 06.61165588 - 06.66154010. Sono sedi di Polizia Penitenziaria Domani tutte le segreterie regionali dell’O.S.A.P.P. Direttore Responsabile Leo Beneduci Direttore Editoriale Domenico Nicotra Vice Direttore Domenico Mastrulli Capi Redattori Canio Colangelo - Pasquale Montesano Gennaro Ricci

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Direttore Organizzativo Luca Cruciani Coordinamento Redazionale Alfio Grasso Stampa Graph snc - S. Alessio Siculo

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Numero 12 - Anno XII - Lunedì 28 giugno 2010

ITALIA - La questione Carceri deve interessare tutti i livelli politici perchè è in gioco la sicurezza nazionale

“Un grave problema sociale” Genova, Ravenna, Palermo, Napoli, Trani, sono oramai troppe le segnalazioni di eventi di particolare criticità e rischio nelle carceri italiane. Oltre ai disordini, alle aggressioni, alle evasioni sventate o riuscite, le carceri italiane continuano ad accumulare record drammatici, per il sovraffollamento (+50% di detenuti oltre il consentito), per i suicidi (9 volte la media nazionale) e nel rapporto agenti/detenuti nelle sezioni detentive (1 agente ogni 55 detenuti nei turni ordinari, 1 agente ogni 140 detenuti nei turni notturni e festivi). Siamo in una fase di non ritorno per le carceri con un pericoloso lassismo istituzionale dopo la mancata realizzazione delle iniziative e dei piani straordinari a lungo promessi dal Ministro Alfano e del Capo del Dap Ionta e persino oggetto di trionfali annunci da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi. Il problema carceri non può essere lasciato a completa risoluzione della Polizia Penitenziaria. Per questo, nell'ultimo periodo, sono stati interessati direttamente i Presidenti dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati e del Senato. E' necessario che si comprenda la strettissima correlazione tra la funzionalità del carcere e la sicurezza dei cittadini, per l’assunzione delle misure indifferibili che l’attuale condizione penitenziaria richiede.

Vietare o ridurre l’uso di alcol nelle celle

Vietare o ridurre l'uso di alcol tra i detenuti. Il DAP dovrebbe sospendere l'erogazione ai reclusi di bevande alcoliche o, almeno, di limitarla dagli attuali 500 cc. a 250 cc. al giorno. Molto spesso il vino è oggetto di scambi e di 'favori' tra detenuti. Inoltre, se si tiene conto degli astemi in una cella di 10 detenuti sono 5 litri di vino al giorno che possono essere richiesti e conservati per essere successivamente consumati.

E' chiaro come il personale di polizia penitenziaria, quando entra nelle celle per i controlli di rito, si trovi davanti a persone alticce o del tutto ubriache Tra l'altro, il vino è vietato per tutti coloro che seguono terapie farmacologiche con psicofarmaci o ansiolitici anche i tossicodipendenti ma, come sempre accade in carcere, chi comanda preferisce chiudere un occhio e a farne le spese sono gli agenti delle sezioni.


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SIRACUSA - La Direzione ammette lo sbaglio e corre ai ripari. Le somme restituite nel conguaglio fiscale

Nelle buste paga salta il nucleo familiare “

La Direzione della Casa Circondariale di Siracusa ha ammesso l'errore sulla quantificazione dell'assegno del nucleo familiare. “Si constatava con sorpresa – indica la nota – che dagli statini del mese di giugno che il CED quest'anno non aveva calcolato alcuna detrazione tranne quelle per lavoro dipendente: uniche eccezioni i casi di alcuni dipendenti su cui si era intervenuti per personali variazioni di carico fiscale. Questo episodio è stato ammesso con consapevole responsabilità dall'addetto alle paghe. Queste somme verranno restituite nel mese di febbraio-marzo dell'anno prossimo in occasione del conguaglio fiscale. Mario Nicotra

L’addetto alle paghe era stato impegnato in altri servizi

Nelle carceri italiane comandano i detenuti La Franzoni decide tempi di uscita e di rientro E' stata Anna Maria Franzoni a decidere i tempi di uscita e di rientro nel carcere di Bologna per poter presenziare a Torino al processo che la riguarda. Nelle carceri comandano i detenuti. Per accompagnare la detenuta Franzoni per motivi giudiziari a Torino, è stata la stessa detenuta a scegliere a che ora partire e quando rientrare. Gli agenti di polizia penitenziaria di scorta si sono affannati, a partire alla volta del capoluogo piemontese per un 'tour de force' che è terminato solo in tardissima serata. M. N.

Sesso e affettività, A settembre al via la raccolta firme per nuovo polverone il passaggio al Ministero dell’Interno

Sesso e carcere. Anche questa volta queste due parole messe insieme scatenano polveroni. Ora è toccato al sottosegretario alla Giustizia Casellati che nella sua replica al primo intervento al Gr Parlamento è tornata sull'argomento. ''La mia opinione - chiarisce il sottosegretario - riguarda l'affettivita' di cui la sessualita' rappresenta solo un aspetto”. M. N.

A settembre mentre il ministro Alfano andrà ad approntare le riforme della giustizia da cui è esclusa quella penitenziaria, si inizieranno a raccogliere le firme per il passaggio della polizia penitenziaria alle dipendenze del ministero dell'Interno.


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VICENZA - Il campo usato dai poliziotti penitenziari è stato destinato ad altro scopo e ad uso dei detenuti

Una serra al posto del calcetto

L’ex campetto di svago ora è arato e pronto per la semina La Casa Circondariale di Vicenza vorrebbe realizzare una seconda serra per i detenuti. Il posto prescelto è il campetto di calcio che gli agenti di Polizia Penitenziaria usavano fuori dal servizio. Per rendere funzionale il tutto la Polizia Penitenziaria di Vicenza si era autotassata. Solo l'impianto idrico era costato 2000 euro.

INIZIATIVE

Due esposti per il sovraffollamento nelle carceri di Padova

Sono stati presentati alla procura della Repubblica e alla Magistratura di sorveglianza di Padova due esposti per chiedere che vengano svolte al più presto delle indagini sulle condizioni delle carceri cittadine. L’atto è stato depositato dal presidente della Camera penale di Padova Anna Maria Alborghetti. La casa circondariale ospita infatti 254 detenuti quando invece la capienza regolare è di 98. Nella casa di reclusione non va tanto meglio, infatti i detenuti sono 812 a fronte di 400 posti previsti. Alla Magistratura è stata richiesta un’indagine approfondita sulle condizioni di vita all’interno degli istituti penitenziari per ridurre il sovraffollamento. Oltre ai letti non ci sono più neppure i materassi dove far dormire i detenuti.


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zapping News dal Mondo e dall’Italia

Resta in carcere per vedere i mondiali C’è chi sogna la libertà oltre le sbarre e chi, pur di seguire una partita, si rifiuta di lasciare il carcere. E’ avvenuto ad Amman dove un detenuto si è rifiutato di lasciare la casa di detenzione per poter vedere dalla cella tutte le partite dei mondiali di calcio di Sud Africa 2010. Il detenuto avrebbe chiesto al padre di non pagare la cauzione e di non adempiere alle pratiche burocratiche per ottenere la sua scarcerazione se non dopo la fine dei mondiali di calcio. Sembra infatti che i detenuti del carcere di Amman possano godere della visione gratuita di tutte le partite dei campionati mondiali di Sud Africa 2010. Grazie ad un'iniziativa della direzione delle carceri del governo di Amman e' stata infatti garantita la visione gratuita di tutti i match negli istituti di pena del regno hashemita. Giada Ariani

Condannato a 5 anni per aver “ucciso” gli alberi dei vicini Condannato a 5 anni di carcere per aver “ucciso” gli alberi dei vicini. Un uomo di Las Vegas, D. H., dal 2004 ha avvelenato o abbattuto tutte le piante nelle proprietà dei vicini. Per la verità neppure pochi: la sua rabbia ha sterminato oltre 500 piante. La ragione della furia distruttiva che l’uomo, originario dell’Arizona, si era comprato una villetta con vista panoramica su Las Vegas, ma poi i vicini hanno piantato numerosi alberi, in cerca di privacy. H. aveva chiesto più volte ai vicini di tagliare gli alberi, che gli toglievano completamente il panorama, ma questi si erano sempre rifiutati, fino a che non ha deciso di farsi “giustizia” da solo. La moria di alberi non poteva però passare inosservata, e H. è stato colto in flagrante ed arrestato. L’accusa ha scelto una linea decisamente dura, accusandolo di usare “armi chimiche, biologiche e di distruzione di massa” per i suoi scopi, e di aver terrorizzato i vicini (alcuni dei quali iniziavano a temere malattie che potessero contagiare anche l’uomo). Gi. Ar.



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