Polizia Penitenziaria - Maggio 2009 n. 162

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L’Editoriale

Donato Capece Segretario Generale Sappe capece@sappe.it Direttore Responsabile

Festa del Corpo Il 7 giugno manifestazione nazionale a Roma etenuti aumentati di quasi 10mila unità in soli 12 mesi. Aggressioni ai poliziotti aumentate in maniera esponenziale. Non intervenire adesso significa assumere la responsabilità di quello che accadrà. L’attuale situazione penitenziaria è davvero arrivata ad un punto di estrema criticità. In soli dodici mesi i detenuti sono aumentati di quasi 10.000 (10mila!) unità ed oggi ve ne sono più di 62mila nelle migliaia di celle dei 206 penitenziari italiani. Allarma l’elevato numero di aggressioni di detenuti in danno degli Agenti di Polizia penitenziaria nelle sezioni detentive, ormai nell’ordine delle diverse centinaia. Gli ultimi casi, in ordine di tempo, nelle strutture di Saliceta San Giuliano, Reggio Emilia, Spoleto. Una situazione del genere non è più tollerabile. Servono risposte certe ed urgenti, che non ci sembra siano contenute – almeno da quello che desumiamo dalle indiscrezioni giornalistiche - nel cosiddetto Piano Ionta finalizzato a predisporre interventi straordinari sul sistema penitenziario, incredibilmente a tutt’oggi secretato alle Organizzazioni sindacali del Corpo. Il Piano straordinario, infatti, non prenderebbe in considerazione le ipotesi di un maggiore ricorso all’area penale esterna per le pene più brevi avvalendosi di sistemi di controllo anche elettronici (come ad esempio il braccialetto) né la differenziazione dei circuiti penitenziari rispetto alla pericolosità dei detenuti. Non parla affatto di assumere nuovo personale di Polizia Penitenziaria – Corpo oggi sotto organico di ben 5mila e 500 unità –, nonostante si preveda un piano di aumento di 18mila posti letto, distribuiti in 18 regioni, di cui 5mila a regime a partire dal prossimo anno. Ed intanto le inaccettabili aggressioni ai nostri Agenti sono all’ordine del giorno.

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Manifestazione sincacale

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Abbiamo in queste ore rinnovato l’invito ad avere un incontro col Ministro della Giustizia Angelino Alfano sulla grave situazione penitenziaria nazionale, visto che il Commissario straordinario per le carceri (nonché Capo Dell’Amministrazione Penitenziaria) Franco Ionta, sollecitato più volte ad avere un confronto con i Sindacati sul suo fantomatico piano di edilizia, in una sua corrispondenza ufficiale ha pilatescamente scritto che rientra nella valutazioni politiche di Alfano l’opportunità di parteciparlo alle Organizzazioni Sindacali. Addirittura Ionta, che forse non sa che i suoi stessi uffici dipartimentali attestano a 5mila e 500 le carenze di organico del Corpo, ritiene che nel contesto degli eventuali processi di recupero localizzato di celle in disuso non possa trovare spazio il confronto con i Sindacati del Corpo. E’ ovvio che siamo probabilmente arrivati ad un punto di non ritorno nei rapporti con il Capo dell’Amministrazione penitenziaria Franco Ionta, tali e tante sono le divergenze sul suo modo di intendere ruolo e professionalità del Corpo di Polizia penitenziaria e delle Organizzazioni Sindacali di rappresentanza. E visto che ignora le richieste di incontro delle Segreterie nazionali dei Sindacati del Corpo, abbiamo rinnovato l’invito al Guardasigilli Angelino Alfano perché si possa avere con urgenza un confronto per determinare un progetto ad ampio respiro utile a deflazionare le attuali, gravissime criticità che attanagliano il sistema penitenziario e il personale di Polizia Penitenziaria. Nelle more dell’incontro, il Sappe – insieme ad altri sindacati (in rappresentanza di più del 90% del Personale) - ha indetto lo stato di agitazione del personale di Polizia penitenziaria sull’intero territorio nazionale e ha programmato una manifestazione di protesta per il 17 giugno 2009 in concomitanza con la celebrazione della Festa del Corpo. ✦

Polizia Penitenziaria - SG&S n. 162 - maggio 2009


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