Le narrazioni letterarie e visive della miniera Alice Guerrieri
Le immagini sono depositarie di significato, raccontano una storia e tramandano un messaggio; possono sedurre e agire come se fossero linguaggio1. L’autore di un’opera visiva lascia la sua ‘impronta’ in quello che realizza ma l’osservatore, con il suo contributo, può arricchire l’interpretazione. In questo senso il fruitore delle immagini a tema minerario, può rimanere così coinvolto da provare empatia e immedesimazione nei confronti di ciò che ammira, considerato materia con la quale scambiare sensazioni2. L’osservatore richiama alla memoria l’esperienza diretta che ha avuto quando ha incontrato emozioni simili a quanto rappresentato3. Le raffigurazioni visuali e artistiche prodotte nell’ambito della valorizzazione delle aree minerarie del Sulcis Iglesiente possono avere una funzione sociale; rafforzano l’identità e il senso di appartenenza a quei luoghi, orientando l’immaginario dei suoi abitanti e la percezione degli osservatori esterni. 1 | La forza evocativa delle storie: Monteponi nelle narrazioni Le narrazioni orali e scritte illuminano le singole storie nella cornice di un’identità condivisa, di un patrimonio di memorie comuni e traggono Si parla pertanto di atto iconico in Horst Bredekamp, Theorie des Bildakts, Berlin, Suhrkamp Verlag, 2010. Traduzione italiana: Immagini che ci guardano. Teoria dell’atto iconico, Milano, Raffaello Cortina Editore, 2015. 1
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Juliet Koss, On the limits of empathy, «The Art Bulletin», 88 (2014), n.1, pp. 139-157.
Cioè il mental image of the relevant in Harold Osborne, The Language Metaphor in Art, «Journal of Aesthetic Education, Vol. 18, No. 1, Special Homerton College Aesthetic Education Conference 1982 (Spring 1984), University of Illinois Press, pp. 9-20. 3
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