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LE SPEZIE

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Street Sud

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La pianta da cui deriva questa spezia si chiama melegueta (Aframomum melegueta), ed è originaria dell’Africa occidentale, bagnata dall’Oceano atlantico, sopra u o in Ghana, Liberia, Costa d’Avorio, Togo e Nigeria, dove prospera in libertà. È una pianta tropicale erbacea e perenne della famiglia dello zenzero. Cresce da un rizoma, con fusto a forma di canna, e raggiunge l’altezza di 1-2 metri; le foglie sono stre e e un po’ lunghe, come quelle del bamboo (bambù) e produce dei fiori singoli, che si aprono alla base della pianta e assomigliano a gigli rosa che poi danno luogo a delle capsule ovoidali, marrone rossicce a forma di fichi che contengono circa 300 semi rossicci, in mezzo a polpa bianca gelatinosa. Il fiore e il rizoma profumano di zenzero. Della melegueta esistono diverse specie e sono conosciute come sostituti a buon mercato del cardamomo. Fra queste i grani del paradiso rappresentano la specie più interessante e pregiata. Spesso i grani del paradiso vengono confusi con il pepe melegue a, anche a causa del nome simile, che è appunto una varietà di pepe anch’esso dell’Africa Occidentale. La spezia ha un aroma che ricorda la foresta, con sentori di agrumi e di erbe e si possono percepire aromi di cannella, chiodi di garofano e cardamomo.

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Storia

Questa spezia era sconosciuta in Europa, Italia compresa, fino dal Medioevo, quando i grani del paradiso insieme alle altre spezie (cannella, chiodi di garofano, e zenzero) arrivavano in Europa da delle carovane che attraversavano il deserto del Sahara, quindi dal Marocco arrivavano in Spagna e in Portogallo, mentre da Alessandria d’Egitto arrivavano le spezie orientali acquistate dalle Repubbliche marinare (Venezia, Genova, Pisa ed Amalfi) per venire poi vendute sia in Italia che in tutta Europa. In Italia nel Medioevo questa spezia viene citata in un documento del 1214, nel quale si descrive un torneo a Treviso (storicamente conosciuto come

“Castello d’amore”), dove gentili Dame, che difendevano una fortezza, venivano attaccate da Cavalieri con lancio di fiori e spezie, tra le quali appunto l’aframomo (altro nome dei grani del paradiso). La sua produzione divenne così rilevante nei secoli XIV e XV, che la zona d’origine prese il nome di Costa dei Grani e Costa Melegueta. Sul posto la spezia era chiamata pepe melegueta, ma i mercanti portoghesi che la acquistavano direttamente sul posto per venderla in Europa, per renderla preziosa e guadagnare di più la chiamavano sementes-do-paraiso (semi del paradiso) o anche grãos-de-paraiso (grani del paradiso). In verità, già prima del XIII secolo, quando i portoghesi ne iniziarono il commercio, il “pepe melegueta” era commerciato da mercanti berberi, arabi ed ebrei che acquistavano le spezie o direttamente nella “Costa melegueta” nell’attuale Liberia o dai carovanieri tuareg e a dorso di cammello lo portavano fin nei porti del Nord Africa.

Gli impieghi

Dopo secoli di fortunata presenza in Europa, lentamente i grani del paradiso sono quasi scomparsi, anche se possono sostituire il pepe in molte preparazioni gastronomiche. Troviamo invece questa spezie nella miscela marocchina chiamata ras el hanout e in quella tunisina chiamata qâlat daqqa ed è spesso aggiunta al vin brulé. A conferma del suo diffuso uso in Europa nei secoli passati si tramanda che la regina d’Inghilterra Elisabetta I (1533-1603) amasse aromatizzare la birra con grani del paradiso.

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