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La sanità nel Lazio vista dai giornali

Sabato, 25 Giugno 2016

A cura dell’Osservatorio delle politiche sanitarie nel Lazio dell’Ordine dei MediciChirurghi e degli Odontoiatri di Frosinone

Roma

Roma, San Gallicano: niente più attese per i controlli dermatologici

Mai più file per i controlli dermatologici al San Gallicano di Mostacciano. Basterà recarsi in uno degli ambulatori ospedalieri (aperti dalle 8 alle 20, tutti i giorni tranne il pomeriggio del sabato e tutta la domenica) per riceve una visita specialistica immediata, anche senza impegnativa del medico. Questa la sfida lanciata da Aldo Morrone, ex direttore del San Camillo, ora primario del reparto di “Salute globale e Dermatologia internazionale” e coordinatore clinico scientifico del San Gallicano. Il servizio chiamato “Vi sta a cuore la pelle?

Porte aperte al San Gallicano” sarà reso possibile grazie alla partecipazione di quindici colleghi, nove infermieri e sei ausiliari e con la benedizione della commissaria Marta Branca. Quest’ultima specifica che

il servizio resterà attivo anche in agosto. La sperimentazione degli ambulatori “aperti” e senza attese è partita qualche settimana fa ed è ormai pratica quotidiana.

Morrone era stato tra gli artefici dell’avamposto dermatologico a Trastevere dove si assistevano senzatetto, prostitute, zingari, rom e migliaia di romani quando, in estate, i reparti e servizi degli ospedali romani erano “chiusi” per ferie. Spiega Morrone: «Al San Gallicano di Mostacciano abbiamo trasferito il modello di cure ai malati provenienti dalle aree più povere del mondo dove continuiamo ad andare portando salute e dignità con la formazione e il contrasto ai fenomeni di violenza e terrorismo ».(Fonte:La Repubblica, Cronaca di Roma, Pag. XV)

Roma

Roma, conclusa la “campagna acquisti” del San Giovanni

Scelti gli ultimi primari al San Giovanni. Accanto a nomi del calibro di Carlo Eugenio Vitelli (Chirurgia oncologica), Angelo Camaioni (Otorinolaringoiatria), Umberto Agrillo (Neurochirurgia), Andrea Campi (Ortopedia) e altri, per la Ginecologia-Ostetricia è arrivato dall’ospedale di Latina, Francesco Maneschi; nela Neonatologia è approdato Ambrogio Di Paolo (dal Sant’Eugenio); dal

San Camillo si è trasferita Maria Giovanna Graziani (l’unica primaria di Gastroenterologia nella regione); per il Pronto soccorso è stata promossa Maria Pia Ruggieri e nell’Anestesia operatoria, direttamente da Birmingham, è giunto Nicola Volpe. Ad Antonella Veto, la guida dell’Assistenza infermieristica e osterica.

(Fonte: La Repubblica, Cronaca di Roma, Pag. XV)

Roma

300 euro per acquistare le pillole del suicidio

Un sito offriva per 300 euro un flacone di pillole per togliersi la vita. Questa la macabra scoperta fatta dalla Procura che sta ora investigando. Ne sito er possibile anche chiedere informazioni e cosigli sui dosaggi da assumere. Il caso pm Saverio Francesco Musolino ha aperto un fascicolo che per il momento viaggia senza ipotesi di reato. Gli inquirenti ancora non sanno se si tratti di una truffa, o se per i responsabili dello spazio web sia ipotizzabile il reato di istigazione al suicidio. L'inchiesta è partita solo da qualche settimana in seguito alla denuncia sporta dal fratello di una giovane decisa a togliersi la vita. Secono quanto emerso, la giovane di

nemmeno trent’anni, avrebbe tentato il suicidio nel marzo scorso finendo al pronto soccorso. Durante il suo ricovero il fratello avrebbe letto la sua casella di posta elettronica e sarebbe risalito al sito. Quest’ultimo pubblicizzava delle pastiglie in grado di provocare un decesso indolore. Secondo una delle mail, il venditore avrebbe assicurato che con 50 pillole il decesso sarebbe stato garantito. Per pagae il “medicinale della morte”, l’acquirente avrebbe dovuto versare dei soldi su un conto estero. In quel caso l’affare non si concluse ma il ragazzo ha deciso comunque di sporgere denuncia. (Fonte: Il Messaggero, Cronaca di Roma, Pag. 53)

Roma, IDI: nessun licenziamento

Siglata l’intesa tra i sindacati, l'assessorato al Lavoro della Regione Lazio e la Fondazioni Luigi Maria Monti. A seguito dell’accordo è stata ritirata la procedura di licenziamento collettivo per 180 lavoratori.

L'intesa firmata due giorni fa prevede un'esigua riduzione dell'orario di lavoro, mantenendo ferie, festività maturate, 13ª mensilità e premio di produttività, non tenendo conto della riduzione oraria. Secondo l’Ufficio Stampa dell’IDI, si tratta di un ennesimo passo avanti verso il risanamento delle strutture, con un'attenzione particolare ai lavoratori del gruppo. Elizabeth Salini, 44 anni, è stato intanto nominato membro del Cda della Fondazione Luigi Maria Monti. Salini occupa il posto lasciato di Giuseppe Profiti. La nuova consigliera è attualmente responsabile della Funzione Compliance di Salini Impregilo Spa. (Fonte: Il Messaggero, Cronaca di Roma, Pag. 49)

Rieti

Rieti, Cisl e Uil chiedono incontro con la Regione per la posizione degli interinali

La Regione Lazio sta per stabilizzare oltre 500 co.co.co ma alla Asl di Rieti ci sono 224 interinali che rischiano di essere esclusi. Cisl-Fp e Uil-Fp, in sede regionale, si sono rifiutate di sottoscrivere l'accordo e chiedono di aprire un tavolo urgente per dare risposte a questi precari storici.

Afferma Marino Formichetti (Uil Fp): «Consapevoli della situazione della Asl di Rieti abbiamo chiesto ai livelli regionali di non sottoscrivere l'accordo sui co.co.co. Non è possibile che mentre finalmente si mette mano alla regolarizzazione di lavoratori precari si lascino fuori gli interinali, che qui hanno avuto per anni un ruolo cruciale».

L'accordo siglato nella Capitale mercoledì scorso riguarda in prima battuta i medici. Le Asl laziali hanno tempo fino all'11 luglio per elencare i posti vacanti con le diverse tipologie di personale precario. Dal canto suo la Regione si impegna ad avviare le procedure per un concorso straordinario ma anche ad utilizzare le graduatorie concorsuali in vigore entro il 15 luglio. Tuttavia secondo Cisl e Uil, tra

le tipologie di lavoro flessibile a cui si offre questa possibilità non rientrerebbero gli interinali. Secondo i segretari di Cisl-Fp e Uil-Fp Chierchia e Bernardini, si tratta di «un accordo al ribasso che ricomprende sicuramente tutto il personale medico, forse poche decine di tempi determinati dell'ultima ora ma esclude le migliaia di lavoratori che da oltre 10 anni operano nel servizio sanitario regionale e che, se non ricomprese nel protocollo, non avranno alcuna garanzia, o meglio riserva, nei concorsi che si andranno a bandire entro l'anno. E questo in totale controtendenza rispetto a quanto più volte dichiarato dalle istituzioni, di dare cioè massima garanzia a tutti i precari. Il protocollo non tiene conto della grande anomalia del Lazio, che ha derogato al blocco del turnover degli ultimi 10 anni precarizzando migliaia di professionisti della sanità ai quali ora non vengono riconosciuti diritti alla stabilizzazione.

Per questo non abbiamo sottoscritto l'accordo». (Fonte: Il Messaggero, Cronaca di Rieti, Pag. 46).

Viterbo

Viterbo: maxi processo “Filone Cittadella”, parla Moscaroli

Continua il maxi processo “Filone Cittadella” sulle tangenti relative agli appalti informatici della Asl. Ieri è stata la volta del dominus dell’Isa, Alfredo Moscaroli che in un interrogatorio fiume ha rivelato numerose storture del sistema di cui egli sarebbe stato solo una vittima.

L’imprenditore di 71 anni, in oltre due ore ha risposto a 209 domande del pm Stefano D’Arma. Dalle risposte dell’imputato è emerso che tra il 2006 e il 2009 l’azienda viterbese avrebbe versato diecimila euro in tre tranche alla Margherita e al Pd, su ispirazione del su-

perconsulente Mauro Paoloni.

2mila euro al mese dal 2003, lievitati poi a 3.700 nel 2009 le cifre versate al responsabile del Ced Ferdinando Selvaggini, pagate coi fondi neri e poi con l’assunzione semifittizia della moglie, quando i fondi neri si sono rivelati insufficienti a pagare il surplus di mazzette. 2 mila euro al mese all’omologa di Sevaggini alla Asl di Rieti e Roma H, ossia il dg Galbiati.

5mila euro al mese dal 2009 al dg della Asl Roma H, Luciano Mingiacchi, più l’assunzione del nipote per 4mila euro al mese.

Nel 2008, al subentro della Isa

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Cisl: “No all’accordo”

No della Cisl FP all’accordo con la Regione Lazio per la stabilizzazione dei precari. Per la Regione hanno sottoscritto il documento la Cabina di regia e il Direttore generale, mentre tra le sigle sindacali favorevoli manca la Cisl FP che «vuole la stabilizzazione di tutti i precari della sanità nella Regione Lazio e non aderisce alla volontà di spezzettare il fronte dei lavoratori che, da anni, condividono l’incertezza della precarietà». Francesca Coscarella, segretaria Cisl FP di Frosinone, sottolinea che l’accordo raggiunto con la Regione Lazio «riguarda solo i medici ed altre poche figure professionali, senza prevedere niente per altri precari come ad esempio gli ausiliari, che in provincia di Frosinone superano il centinaio di unità. Tutti i precari sono uguali senza differenza di qualifica e la Cisl FP – aggiunge il segretario provinciale - non comprendendo le motivazioni che hanno portato a stabilire delle differenze tra di essi, vuole continuare a tutelare tutti i lavoratori indistintamente». Secondo l’organizzazione sindacale, insomma, l’accordo «esclude, purtroppo, le migliaia di lavoratori che da oltre 10 anni operano nel settore sanitario e che, se non ricompresi nel protocollo, non

alla Elecom, eliminata da Selvaggini e dal funzionario della Telbios, Massimo Ceccarelli, perché inadempiente nelle tangenti per il subappalro Telecom, la Isa, per ottemperare ai dovuti 30mila euro di tangenti, stipulò un contratto fittizio alla moglie di Ceccarelli, mai vista in azienda.Secondo Moscaroli alla Asl durante la gestione Aloisio si respirava un’aria pesante. Secondo il testimone e imputato, sarebbero stati tutti spaventati a morte dal dirigente anche se chi faceva “tutto” era il professor Paoloni. (Fonte: Il Messaggero, Cronaca di Viterbo, Pag. 42).

avranno alcuna garanzia, o meglio riserva, nei concorsi che si andranno a bandire entro il corrente anno. Inoltre ricorda Coscarella - ci sono molti precari che costituiscono una spesa storicizzata per la Asl di Frosinone e che, pur avendo anche già superato delle prove selettive, non potranno accedere alla stabilizzazione prevista con l’accordo». Intanto, sempre sul fronte sanitario, il consigliere regionale di Forza Italia del Lazio Mario Abbruzzese interviene sulla delibera adottata dal Commissario straordinario della Asl, Macchitella, per la ridefinizione delle strutture semplici. Secondo Abbruzzese il Commissario avrebbe compiuto «un atto illecito in quanto dà per acquisito che a monte ci sia la variazione di un atto aziendale. Provvedimento che deve essere concordato con il territorio con l’assemblea dei sindaci ed approvato dalla Regione Lazio. Questa delibera sì fatta – sottolinea il consigliere azzurro - non solo non è stata condivisa con le organizzazioni sindacali e con la struttura sanitaria, ma potrebbe mettere a serio rischio il sistema perché depotenzierebbe ancora di più la rete ospedaliera della provincia di Frosinone».

Il testo integrale dela Cisl: La Cisl FP non lascia nessuno indietro e non ha sottoscritto l’accordo sulla stabilizzazione dei precari con la Regione Lazio

CISL FP vuole la stabilizzazione di TUTTI i precari della Sanità nella Regione Lazio e non aderisce alla volontà di spezzettare il fronte dei lavoratori che, da anni, condividono l’incertezza della precarietà, deviando dal percorso comune avviato con la precedente Intesa per l’attuazione del DPCM 6 marzo 2015. Francesca Coscarella, Segretaria CISL FP di Frosinone, sottolinea che” L’accordo raggiunto con la Regione Lazio è stato firmato da una miriade di sigle sindacali di Medici e Dirigenti e da una sola sigla confederale proprio perché riguarda solo i medici ed altre poche figure professionali, senza prevedere niente per altri precari come ad

esempio gli ausiliari , che in provincia di Frosinone superano il centinaio di unità.

Tutti i precari sono uguali senza differenza di qualifica e la CISL Fp, non comprendendo le motivazioni che hanno portato a stabilire delle differenze tra di essi, vuole continuare a tutelare tutti i lavoratori indistintamente, pur rallegrandosi della possibilità, offerta da questo Accordo, ai precari interessati di essere stabilizzati. Esclude, purtroppo, le migliaia di lavoratori che da oltre 10 anni operano nel SSR e che, se non ricompresi nel protocollo, non avranno alcuna garanzia, o meglio riserva, nei concorsi che si andranno a bandire entro

il corrente anno. Inoltre, ricorda Coscarella, ci sono molti precari che costituiscono una spesa storicizzata per la ASL di Frosinone e che, pur avendo anche già superato delle prove selettive, non potranno accedere alla stabilizzazione prevista con l’Accordo di ieri. Ora la battaglia si sposta presso la ASL di Frosinone in quanto l’Accordo firmato ieri prevede che, entro l’11 luglio, si proceda all’ elencazione di tutti i posti vacanti, ricoperti con le diverse tipologie di personale precario. Sappiano i lavoratori che, come sempre, la CISL Fp sarà dalla parte di tutti i lavoratori, senza distinzioni di qualifica e inquadramento. Firmato: CISL FP Frosinone

Lettera della Cgil alla Regione e al commissario Asl “Istituzione UU.OO.SS Aziendali

Oggetto: Atto deliberativo n. 847 del 23/6/2016 “Istituzione UU.OO.SS. aziendali. La Funzione Pubblica CGIL richiede la revoca dell’atto deliberativo richiamato in oggetto, che si allega in copia, in quanto in contrasto con il DCA n. 40 del 14/2/2014, che dispone, nella riorganizzazione delle attività distrettuali, per quanto concerne le Case della Salute che le stesse siano una articolazione del Distretto Sanitario. Le Case della Salute pertanto devono afferire alla Direzione del Distretto dal punto di vista sia organizzativo, che funzionale, mentre l’Atto deliberativo contestato le prevede irrazionalmente quali articolazioni della Struttura Complessa ADI (Assistenza Domiciliare Integrata), quindi in aperto contrasto con le vigenti direttive regionali. La FP CGIL evidenzia inoltre che la ASL di Frosinone, oltre a non aver dato al riguardo alcuna informativa sindacale, non ha adempiuto alle disposizioni normative vigenti che prevedono per la materia l’obbligo di consultazione del Collegio

di Direzione Aziendale. La Funzione Pubblica CGIL contesta la condotta della ASL di Frosinone e la mancanza di chiarezza della ratio dell’atto deliberativo n. 847 del 23/6/2016, in quanto tale provvedimento non qualifica l’assistenza territoriale: le Case della Salute, infatti, rappresentano un avanzato modello organizzativo in cui l’assistenza risponde al cosiddetto modello della “medicina d’iniziativa”, secondo il “Chronic Care Model”, che – per definizione – non può coincidere con una collocazione riduttiva all’interno di Strutture legate semplicemente all’Assistenza Domiciliare. La Funzione Pubblica ribadisce il ruolo centrale del Distretto Sanitario e la necessità di allocare correttamente le Case della Salute della provincia di Frosinone nella sfera di competenza delle direzioni distrettuali, nel rispetto delle indicazioni regionali in materia.

Firmato: p. FP CGIL Frosinone p. FP CGIL Roma e Lazio Beatrice Moretti - Patrizia Di Berto

Il fatto: La Regione Lazio porta l’aliquota dell’addizionale Irpef al massimo per l’anno 2015, ma la ASL non adegua le imposte sugli stipendi, consegue i CUD dei dipendenti con la precedente imposta ed è caos!!!Di seguito la Asl verificato l’inadempienza, pensa bene di sottrarre il corrispondente sulla mensilità di maggio 2016 ai lavoratori, che a quanto sembra saranno restituiti nel mese di luglio, in quanto non riconducibili alla tassazione dovuta anno 2015. Cosa accadrà, se l’agenzia dell’entrate accerta l’inosservanza dell’imposta dovuta? Andrà a sanzionare i circa 4.000 dipendenti diretti interessati?

Perché i lavoratori devono pagare le inadempienze

altrui??? I dirigenti ASL, regolarmente positivamente valutati e lautamente compensati, rispondono degli errori arrecanti danno a terzi??? Non sembra, poiché piuttosto che retrocedere avanzano nella carriera!!! È lecito che la valutazione della performance avviene reciprocamente tra soggetti valutatori e valutati, come fosse uno libero scambio??? Dov’è e cosa fa il responsabile dell’anticorruzione???

Domande che questo sindacato si pone da tempo, ma che probabilmente ai vertici aziendali sfugge!!!

Comunicato Ugl: ASL omette aumento dell’addizionale irpef regionale - quali conseguenze???

FIRMATO: Il segretario prov.le. Rosa Roccatani

Abbruzzese (FI): Sistema al collasso e Macchitella pensa a potenziare il nulla

“Il commissario straordinario della Asl, Macchitella ha adottato una delibera per la ridefinizione delle strutture semplici. Compiendo un atto illecito in quanto da per acquisito che a monte ci sia la variazione di un atto aziendale. Provvedimento che deve essere concordato con il territorio con l’assemblea dei Sindaci ed approvato dalla Regione Lazio. Questa delibera si fatta non solo non è stata condivisa con le organizzazioni sindacali e con la struttura sanitaria, ma potrebbe mettere a serio rischio il sistema perchè depotenzierebbe ancora di più la rete ospedaliera della provincia di Frosinone”. Lo ha dichiarato Mario Abbruzzese,

consigliere regionale di Forza Italia del Lazio e presidente della commissione Speciale Riforme Istituzionali. “Tutto ciò a vantaggio della sanità territoriale, il che potrebbe andar bene nel momento in cui la sanità del territorio funzionasse a dovere, ma in questo disastro generale credo sia più giusto potenziare le strutture ospedaliere.

Come è ben noto a tutti i pronto soccorso di Frosinone, Cassino, Sora ed Alatri, sono al collasso, vivono quotidianamente criticità che ne compromettono l’efficienza, gli ospedali scoppiano, i reparti funzionano a singhiozzo per mancanza di personale ed i tempi di attesa per le visite diagnostiche

sono interminabili. Nonostante questa realtà si potenzia il settore veterinario. Ammesso e non concesso che nessuno deve morire, ma in questo particolare momento penso sia opportuno dare la priorità alle persone. Macchitella sta iniziando lo stesso percorso della Mastrobuono. Fino ad oggi abbiamo voluto dargli fiducia, ma ha dimostrato con questi atti che non la merita. Inizieremo dunque una forma di protesta forte, vibrata e convinta per sollecitare un’attenzione particolare verso la sanità del territorio.

Saremo pronti anche a mettere in campo azioni volte a far lasciare a Macchitella la provincia di Frosinone”. Ha concluso Abbruzzese.