PIG Mag 71

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Nata in Polonia, cresciuta in Australia e trapiantata a Londra, Kinga Burza a soli 28 anni è una delle donne che più promettono di sfondare nell'industria del videoclip. Sarà il nome da pop star, la sua bellezza solare o la sua simpatia, ma non si può fare a meno di rimanere completamente calamitati da questa ragazza con i capelli rossi conosciuta da tutti grazie allo stravisto “I Kissed a Girl” di Katy Perry. Successo inaspettato per lei, che tra le tante ha diretto anche Ladyhawke, Kate Nash e ultimamente sta regalando la sua estetica eighties a La Roux. La sua carriera nasce come hobby: ancora studente alla University of South Wales e in seguito alla UTS di Sydney, si esercita nella ripresa realizzando piccoli lavori video per i suoi amici musicisti, finché il suo talento non viene notato e quella strada che le sembrava un po' favolistica da percorrere, diventa realtà. L'ho contattata in un freddo pomeriggio londinese, dove sta svernando con il suo ragazzo, guardando film e leggendo libri, godendosi un po' di pausa dopo un 2008 che l'ha vista saltare da un set all'altro. Aspettando di vederla ancora all'opera, ci siamo lanciati nell'esplorazione del suo mondo colorato e davvero "girl power".

Ciao Kinga! Come stai? Hey ciao! Sto molto bene grazie. Qui a Londra fa un freddo davvero terribile, ma cerco di sopravvivere stando coperta il più possibile e tentando di non uscire di casa a meno che proprio non ce ne sia la necessità. Quindi come stai trascorrendo questi giorni di gelo? Dalle tue parole posso capire che sei in un momento di relax... O stai comunque lavorando da casa? Finalmente mi sto godendo un piccolo periodo di pausa. Ho iniziato l'anno nuovo girando il nuovo video per La Roux, il singolo si chiama In For The Kill, ma avevo già in mente da un po' che subito dopo mi sarei presa un break, per leggere libri e guardare film. Alla fine dello scorso anno ho lavorato a cinque progetti contemporaneamente e non ho avuto assolutamente più tempo libero. E' assurdo... ti giuro che non avevo nemmeno modo di guardare un film, a meno che non lo facessi mandandolo avanti velocemente, anche solo per guardare di cosa parlava! Ti confesso che la cosa mi aveva davvero inaridita e stavo incominciando ad essere affamata di nuovi stimoli, così ho deciso di prendermi questi freddi mesi invernali per ibernare e fare tutto ciò che avevo accantonato da tempo. Ottimo programma per l'inverno... In effetti ho visto che nell'ultimo anno ti sei data veramente da fare, sicuramente sei una delle poche donne che stanno avendo davvero successo nel campo del videoclip (tra le donne sei la prima che ho deciso di intervistare). Trovo che sia un universo popolato soprattutto da uomini... sei d'accordo? Davvero? Grazie mille per avermi scelto come prima, ma non credo che sia esattamente come dici tu, anche se non ci allontaniamo troppo. La verità è che è davvero dura! Ti dicevo che non sono completamen-

te d'accordo con te perché ci sono davvero moltissime donne produttrici, un ruolo richiesto e che ha davvero tante responsabilità... Certo, non sono registe, ma differenziarle non ha molto senso per me. Spero comunque di essere un possibile modello aspirazionale per molte giovani filmakers. D'altronde penso che se davvero vuoi fare una cosa ci devi solo provare, a prescindere dalle statistiche. Se si sta ad ascoltare tutto, non si arriva da nessuna parte. Mi diresti il nome di una donna che svolge la tua stessa professione e che stimi particolarmente? Ho sempre amato moltissimo Floria Sigismondi; viene da un background fotografico e trovo che i suoi video riescano a trasmettere davvero tantissime caratteristiche del suo stile. Sono molto particolari, stilisticamente curati; è come se avesse avuto il lusso di trascorrere un sacco di tempo a sperimentare in una camera oscura. Non ne sono sicura, ma ho sentito che ora sta lavorando ad un film che dovrebbe parlare di fuggitivi e sono terribilmente eccitata all'idea! Non vedo l'ora di sapere qualcosa di più dettagliato in merito e se fosse vero, di vederlo! Floria Sigismondi piace moltissimo anche a me... non sapevo nulla del film, sembra davvero intrigante, più che altro sono curiosa di assaporarne l'estetica dark... Prima di continuare a parlare del tuo lavoro, vorrei però sapere qualcosa di più su di te. So che sei polacca d'origine... La tua famiglia vive ancora lì? Quanti anni fa te ne sei andata? Sono nata a Cracovia, ma la mia famiglia è immigrata in Australia quando io avevo solo un anno e così non posso dire di aver aver mai veramente vissuto in Polonia. I miei genitori vivono a Sidney, mentre il resto dei miei parenti (zii, cugini, nonni...) sta ancora

in Polonia e ogni tanto li andiamo a trovare. Ok, quindi... sei nata in Polonia, hai vissuto e studiato in Australia e poi ti sei trasferita a Londra. Quale luogo senti più come casa tua? Ovviamente non credo sia la Polonia... No, certo... Credo di essere sempre stata culturalmente molto confusa. In Australia la mia educazione polacca mi ha fatto sentire diversa dagli altri e quando andavo in Polonia mi sentivo troppo australiana. Quindi credo che Londra, con il suo cocktail di culture e persone che arrivano da ogni parte del globo, sia il posto in cui mi sento di più a casa. Però è in Australia che hai studiato cinema... ma com'è iniziata la tua esperienza nel campo dei videoclip? Sì, ho studiato in Australia. Diciamo che sono sempre stata ossessionata dai video musicali, già da quando ero davvero giovane, ma non credevo potesse diventare una strada da percorrere per fare carriera. Il tutto è cominciato perché volevo fare esperienza di ripresa realizzando video per i miei amici, molti dei quali suonano in band. E' stato così fino a quando un giorno, il mio piccolo hobby è diventato un lavoro a tutti gli effetti e questo è successo quando la Partizan mi ha chiesto se volevo entrare a far parte del loro gruppo. Che tipo di regista sei sul set, più formale o ti piace prenderla anche come divertimento? Credo di cercare sempre di rendere tutto il più tranquillo e divertente possibile, ma anche se non lo lascio trasparire, interiormente sono davvero stressata. Ma puoi capire che, dopo non aver praticamente dormito per tutta la settimana che precede l'inizio delle riprese e cercando di continuo di fare tagli giganti alla lista delle cose da fare perché hai un tempo limitato di lavoro

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