Il progetto di uno spazio ipogeo particolarmente rappresentativo, pone inevitabilmente una domanda riguardo alla destrutturazione del ruolo dell'architettura e in particolare del carattere monumentale degli edifici pubblici.
Abbandonando ogni riferimento stilistico ed iconografico, il nuovo volume tende allora a dissolversi, trasformandosi in contesto paesaggistico e recuperando al tempo stesso un nuovo rapporto con lo spazio urbano.
Nella soluzione proposta, le funzioni del nuovo intervento sono organizzate intorno a un vuoto che cattura la luce naturale: lo spazio generato da questa frattura, che richiama un movimento tellurico, da un lato riconduce alla terra e alle origini del sito, dall'altro determina una spazialità imprevista, che evidenzia l'inevitabile discontinuità tra antico e contemporaneo.