Laguna di Venezia 2015

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La Basilica del Santissimo Redentore, più nota semplicemente come il Redentore, è un importante edificio religioso di Venezia progettato dall'architetto Andrea Palladio nel 1577 sull'isola della Giudecca. All'interno sono esposte opere di Domenico Tintoretto, Paolo Veronese, Palma il Giovane, Francesco Bassano, Alvise Vivarini, Pietro della Vecchia.

È tradizionalmente il fulcro della grande festa del Redentore, celebrata la terza domenica di luglio a memoria del pericolo scampato di una pestilenza che colpì la città nel 1575. Il duomo dei SS. Pietro e Paolo di Villafranca di Verona è una copia pressoché identica della chiesa del Redentore.

Redentore


























Isola di San Giorgio Maggiore

L' è una piccola isola situata di fronte a Piazza San Marco a Venezia.

Dalla fondazione della cittĂ l'isola era di proprietĂ della famiglia patrizia dei Memmo, da questo il nome Isola Memmia. Fondata nell'VIII-IX sec. una chiesetta in legno intitolata a San Giorgio, l'isola prese il nome di "Maggiore" per distinguerla dall'isola di San Giorgio in Alga. Venne donata nel 982 dal doge Tribuno Memmo ad un monaco benedettino, Giovanni Morosini. Questi decise di bonificare l'area adiacente alla chiesa per costruire un monastero (il monastero di San Giorgio Maggiore), di cui fu il primo abate. A testimonianza dell'importanza culturale raggiunta nei secoli dal monastero si erge maestosa la facciata della Basilica di San Giorgio Maggiore, progettata da Andrea Palladio, elemento essenziale del panorama visibile dalla piazzetta.

















Il Tintoretto: La raccolta della manna


Il Tintoretto: l'ultima cena























Fu uno dei piÚ antichi e prosperi insediamenti della laguna, fino al declino conseguente alla predominanza della vicina Venezia e al mutare delle condizioni ambientali. Attualmente l'isola conta appena diciassette residenti, ma l'inestimabile patrimonio archeologico che ancora conserva ne fa un luogo turistico molto frequentato. La basilica di Santa Maria Assunta, già cattedrale della soppressa diocesi di Torcello, fu ristrutturata nella forma attuale intorno all'anno mille. Caratteristica singolare: è costituita dai finestroni con imposte formate da lastre di pietra. La parete occidentale, corrispondente con l'ingresso principale, è occupata, all'interno, da un mosaico in stile bizantino di notevolissime dimensioni che rappresenta il Giudizio Universale, alla cui base si trova una Madonna orante, motivo che caratterizza anche l'abside della basilica dei Santi Maria e Donato a Murano.

Torcello































L’isola di

San Francesco del Deserto ha un'estensione di circa 4 ettari ed è situata tra Sant'Erasmo e Burano. Ospita un convento di frati minori, originariamente fondato dallo stesso San Francesco. Frequentato sin dall'età romana, come testimonia il ritrovamento di alcuni reperti nel sottosuolo, il luogo, già chiamato Isola delle Due Vigne, divenne nel 1220 approdo per Francesco d'Assisi, di ritorno dall'Oriente e dalla Quinta Crociata, dove si era recato a predicare il Vangelo al sultano e porre fine alla guerra. Il Santo scelse l'isola per fondarvi un ricovero dove fosse possibile pregare e meditare in pace, lontani dalla mondanità. Dopo la sua morte, l'isola venne donata, nel marzo del 1233, ai Frati Minori dal patrizio veneziano Jacopo Michiel, parente del patriarca di Grado Angelo Barozzi, per fondarvi un convento. Nel XV secolo, abbandonata l'isola ed il convento per le condizioni ambientali divenute ormai inospitali, la zona fu successivamente adibita a polveriera dagli Austriaci, sino a che nel 1858 il terreno venne donato alla Diocesi di Venezia, che consentì ai frati di rifondarvi il monastero, tuttora attivo.





























































Vecchia Signora dell' Adriatico fatta di acqua e terra bagnata dalle lune della laguna e dalle maree dell' antica salsedine un pezzo di mare verde il tuo vestito rubini e smeraldi al collo appesi

quando risorgi tutta a pieno sole mille specchi lussuriosi illuminano il tuo passare ma ogni calare della sera muori lentamente nei umidi abbracci dei tuoi canali là dove silenziosamente nascondi la tua bellezza ‌ Giorgio Velvet


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