Maggio/Giugno_2010

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Maggio/Giugno 2010

n. 52

La rivista di riferimento del settore Termoidraulica, Riscaldamento, Condizionamento & Sicurezza gas

In caso di mancato recapito inviare al CMP di Roserio (MI) per la restituzione al mittente previo pagamento resi. Spedizione in A. P. 45% art.2 comma 20/B Legge 662/96 - Milano

In collaborazione con Cig Comitato Italiano Gas

All'interno: Intervista Parla Fabrice Piccioli. Managing Board OMB Saleri Spa, distributore del TracPipe, il corrugato inox CSST per gas Tecnica Specifica Tecnica UNI/TS 11343 – 2009. I sistemi di tubazioni multistrato metallo – plastici. Progettazione, installazione e manutenzione Legislazione La 40/2010 e gli interventi di manutenzione Normativa Il collaudo delle reti di distribuzione del gas in acciaio e il controllo delle saldature: una possibile proposta operativa Risparmio energetico Analisi del patrimonio edilizio italiano




Spazio Aziende

Ariston lancia il progetto di comunicazione per il nuovo Nuos.

AP40 Comap: i riduttori si evolvono

¾ www.nuosariston.it

¾ www.comap-group.com

Ariston lancia Nuos con un importante progetto di comunicazione. Nuos, il nuovo scaldacqua ad alta efficienza energetica, grazie all’innovativo utilizzo della tecnologia a pompa di calore consente di produrre acqua calda con una riduzione del consumo di energia del 70%, garantendo un risparmio fino a 270 Euro all’anno sulla bolletta e, con gli incentivi statali, facendo risparmiare anche fino a 400 Euro su acquisto e installazione. L’innovativa anima “green” di Nuos è al centro della campagna multicanale che sarà on air per tutto l’anno, con un primo grande lancio nel mese di giugno su stampa, radio e web. L’ecoacqua prodotta da Nuos, come viene chiamata nel soggetto creativo del progetto, sarà protagonista sulla stampa con gli scatti del fotografo Marco Alberi Auber e sul web con un video spot realizzato da Done per la regia di Marco Bassano. Parallelamente sarà on line anche il minisito dedicato a Nuos, www.nuosariston.it, completo di tutte le informazioni riguardanti il prodotto. È stata inoltre pianificata una strategia di web marketing SEM e SEO per aumentare la visibilità del prodotto ottimizzando la reperibilità del sito aziendale sui principali motori di ricerca.

La proposta a firma Comap ha visto la recente introduzione di una soluzione ad alto contenuto tecnologico: la nuova serie di riduttori di alta pressione AP40. Interamente progettata e realizzata negli stabilimenti dell’azienda, la gamma è stata al centro di un accurato studio da parte del team di Ricerca&Sviluppo Comap, che l’ha completamente riprogettata mantenendo le caratteristiche di affidabilità e sicurezza della serie precedente. I prodotti trovano il loro principale impiego come funzione di primo stadio sui serbatoi, interrati e non, per applicazioni domestiche ed industriali. È prevista, per alcuni modelli, la dotazione della nuova valvola di sicurezza semiintegrata, inglobata sotto il corpo del riduttore. La nuova serie AP40, totalmente intercambiabile con quella precedente, ha una portata massima di 50 kg/h ed è prodotta in conformità alla norma europea EN 13785. La temperatura di esercizio è compresa tra -20°C e +60°C. I riduttori sono realizzati con corpo coperchio in lega di alluminio e sono disponibili con taratura sia fissa che variabile. La membrana e l’otturatore sono in gomma sintetica resistente agli idrocarburi (EN 549).

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NANKAJ by EMMETI: la moderna linea di eco climatizzatori per il massimo comfort ¾ www.emmeti.com

Insieme al Politecnico di Milano, a Vobarno un laboratorio di prova unico al mondo ¾ www.fondital.it

Comfort, risparmio energetico ed economico, tutela ambientale e salubrità degli spazi: sono queste le caratteristiche che contraddistinguono la nuova gamma di climatizzatori Nankaj by Emmeti. Questi climatizzatori domestici sono dotati di particolari filtri anti polvere che consentono un’azione di depurazione delle polveri, degli acari e dei pollini. A ciò si associa la “Funzione Blow” tramite la quale, dopo lo spegnimento dell’unità, il ventilatore viene mantenuto acceso per eliminare ristagni di condensa e prevenire così la formazione di umidità, nonché di muffe e odori sgradevoli. Con la scelta di modelli “Inverter”, la temperatura di comfort impostata viene raggiunta in minor tempo rispetto ai sistemi tradizionali (ON-OFF); comfort che poi si mantiene costante grazie all’ampio range di funzionamento del particolare compressore rotativo DC-INVERTER adottato; lo stesso è stato progettato per controllare ogni minima variazione di fabbisogno termico sia in modalità riscaldante che raffreddante. Nella nuova linea di climatizzatori Nankaj by Emmeti ci sono dei modelli dotati della “Funzione I Feel” che, attraverso un sensore di temperatura presente nel telecomando, permette di controllare la temperatura di comfort nella zona operativa dello stesso e nel punto di maggior interesse.

Vobarno (BS), 20-21 maggio 2010 – Frutto di una partnership con il Politecnico di Milano, FONDITAL inaugura un laboratorio di prova per i test sui prodotti finiti e sulla componentistica garantendo così il massimo livello di affidabilità dei sistemi. Orientata, fin dal suo esordio, a garantire la migliore qualità e un alto contenuto tecnologico della propria produzione, FONDITAL conferma questo stile di lavoro attivando all’interno della propria divisione di Ricerca & Sviluppo, un nuovo comparto di controllo che ha coinvolto alcuni dipartimenti dell’autorevole ente universitario, quali: t Dipartimento di Fisica Tecnica per l’esecuzione di alcuni test sperimentali sulle Unità Terminali di Riscaldamento. t Dipartimento di Scienza e Tecnologie dell’Ambiente Costruito BEST per i test sull’ottimizzazione dei corpi scaldanti. t Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica Giulio Natta per lo studio dei processi di corrosione nei materiali utilizzati nel riscaldamento. Il progetto risponde pienamente all’obiettivo dell’azienda di porsi come fornitore globale e qualificato nel settore energetico per il riscaldamento, testando integralmente i sistemi utilizzati per la generazione e la distribuzione del calore negli ambienti.

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Spazio Aziende

HARMOS – Gli eco-radiatori

Griglia a fessura e chiusini: soluzioni personalizzate per l’impianto di drenaggio

¾ www.gbcitalia.org / www.harmos.it

¾ www.nicoll.it

Dopo il grande successo ottenuto al SITE -Salone dell’Impiantistica Termoidraulica ed Elettrica tenutosi a Roma lo scorso novembre - Harmos ha confermato la propria presenza anche alla recente Mostra Convegno Expo-comfort di Milano. La 37° edizione di MCE focalizzata sui driver più importanti del 2010: sostenibilità ambientale, efficienza e risparmio energetico. Fattori che Harmos ha saputo cogliere appieno proponendo la prima vera alternativa ai tradizionali corpi scaldanti. Gli eco-radiatori Harmos sono rivoluzionari termosifoni in polipropilene con un brevetto innovativo che, risponde a esigenze di comfort, performance, estetica e rispetto dell’ambiente. Ecco alcuni dei vantaggi di Harmos apprezzati dalle centinaia di visitatori, provenienti dall’Italia e dal resto d’Europa, che visitando lo stand hanno potuto toccare con mano: t Distribuzione uniforme del calore e resa termica costante nel tempo; t Massima versatilità: gli eco-radiatori sono personalizzabili per colori e dimensioni; t Basso impatto ambientale: il polipropilene e interamente riciclabile e l’impiego di energia in fase di produzione, trasporto e smaltimento è inferiore rispetto ai termosifoni tradizionali. Infine Harmos informa che dal mese di Marzo è diventata socia del Green Building Council Italia.

Una soluzione di qualità ed eccellenza tecnica per l’evacuazione e il deflusso delle acque è la nuova offerta produttiva di Nicoll che, grazie a una sapiente cura dei dettagli, è in grado di soddisfare ogni tipo di esigenza.Tra i numerosi accessori ideati da Nicoll, l’innovativa griglia a fessura in PP per i canali di drenaggio si rivela adeguata a numerose tipologie di applicazione: la facilità d’installazione e l’adattabilità a qualsiasi genere di superficie la rendono infatti un elemento versatile e assai valido per la realizzazione di progetti fai da te che, dal punto di vista estetico, devono integrarsi armonicamente nel contesto d’inserimento. Il nuovo articolo, disponibile nelle misure 130x500 e altezza interna 85mm, garantisce inoltre un’ottima resistenza agli agenti chimici e atmosferici.Altri componenti funzionali alla gestione delle acque sono i chiusini Nicoll, dalla capacità di flusso certificata CSPB, la cui dimensione ridotta consente un’evacuazione localizzata assieme a una minima profondità di scavo. L’estrema varietà degli utilizzi possibili deriva dalla scelta facoltativa tra la griglia in PP o in acciaio inox AISI 304, ma soprattutto dalla vasta gamma di tipologie previste per l’accessorio (per esterno o interno, per cantina, per terrazze, per aree a bassa piovosità), personalizzabili anche in altezza mediante prolunghe di serie.

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Nuovo software di disegno per impianti a pavimento RDZ Easy Draw: semplice, versatile e performante ¾ www.rdz.it

Regolatori solari Seitron: 20 schemi d’impianto in un unico dispositivo.

RDZ Easy Draw è un innovativo software per il disegno degli impianti di riscaldamento a pavimento. Estremamente semplice da utilizzare e molto versatile, presenta numerosi vantaggi rispetto agli altri software in commercio, primo tra tutti il fatto che lavora in un proprio ambiente grafico. Una volta caricata la pianta da qualsiasi tipo di formato (dwg, dxf, jpg, bmp, ecc.), cancellati gli arredi e impostato il fattore di scala, il software permette in modo facile e veloce di inserire il collettore, definire i locali, le zone di posa e le zone del circuito, disegnare i circuiti (a chiocciola o a serpentino) e le adduzioni dal collettore ai circuiti. A completamento del disegno, RDZ Easy Draw genera in automatico le tabelle dei collettori e dei circuiti. Il software è predisposto per il calcolo termico dell’impianto, funzionalità che sarà implementata entro la fine del 2010. Terminato il progetto si può procedere alla stampa o all’esportazione all’interno dell’abituale software di disegno.

Seitron amplia la propria gamma di regolatori differenziali a microprocessore con il nuovo Elios 25 Vario Plus, un dispositivo per il controllo degli impianti solari che, facendo tesoro dell’esperienza decennale dell’azienda, è stato studiato per garantire versatilità, completezza e affidabilità. Elios 25 Vario Plus implementa, analogamente agli altri prodotti della gamma, due funzioni principali. La prima è quella di gestire il differenziale di temperatura fra 1 o 2 batterie di pannelli attivando l’accensione fino a un massimo di 3 pompe nel caso si raggiunga il Delta T impostato. La seconda funzione è quella di affiancare una sorgente di calore integrativa nel caso la temperatura dell’accumulo sia inferiore di quella impostata. La peculiarità di Elios 25 Vario Plus è, tuttavia, la possibilità di gestire fino a 20 diversi schemi d’impianto che, nel display LCD retroilluminato, possono essere facilmente monitorati in tempo reale acquisendo dati e informazioni sui consumi e le prestazioni. Ciò è reso possibile grazie alle quattro sonde di temperatura in ingresso e alle cinque uscite - 2 on/off a relè, 2 per pompe a velocità variabile e 1 ausiliaria per allarme – che registrano accuratamente le perfomance del sistema.

¾ www.seitron.it

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Spazio Aziende

Potenza a 240 watt e totale ritorno dell’investimento con i pannelli fotovoltaici di Stahlherz Italia ¾ www.stahlherz.it

Solarkey presenta i nuovi moduli per serre fotovoltaiche. Risparmio ed efficienza aiutando l’ambiente ¾ www.solarkey.it

La grande attenzione riservata al tema dei consumi energetici e la crescente domanda di tecnologie sostenibili hanno mosso le aziende verso la ricerca e l’approfondimento in materia di “mercato del sole”. Stahlherz Italia, attiva dal 2000 nel settore della climatizzazione, ha integrato la sua gamma di prodotti con una linea interamente dedicata agli impianti fotovoltaici. I pannelli fotovoltaici di Stahlherz Italia sono prodotti all’avanguardia, per tecnologia e design, certificati e caratterizzati da un’attenta scelta delle componenti. Le celle solari, infatti, prodotte dai più quotati costruttori mondiali, sono disponibili sia in silicio monocristallino che policristallino per soddisfare tutti i tipi di esigenze energetiche, garantendo un picco di potenza che varia dai 170 ai 240 W. Inoltre, vetri temperati e robusti chassis di alluminio assicurano ottima resistenza meccanica agli agenti atmosferici e all’usura del tempo. Infine, gli accessori quali inverter, cavi unipolari e strutture per il fissaggio, che accompagnano il funzionamento dei pannelli, sono studiati per permettere un esercizio duraturo e ad alto rendimento. Le disposizioni del nuovo decreto “Conto energia”, infatti, garantiscono un totale ritorno dell’investimento grazie all’erogazione di contributi statali calcolati in base all’energia prodotta.

Produrre energia pulita a costo zero coltivando piante, fiori e ortaggi: è da oggi possibile grazie ai nuovi moduli Solarkey, progettati e costruiti per serre fotovoltaiche. Due le tipologie di pannelli disponibili, presentate in anteprima assoluta a Solarexpo: t a 6 celle, con potenza massima raggiungibile di 45 Wp e con un rapporto di copertura pari al 25 %; t a 12 celle, con potenza massima raggiungibile di 90 Wp e con un rapporto di copertura pari al 50%. A seconda del tipo di coltivazione richiesta, i tecnici Solarkey sono a disposizione per aiutare il cliente nella scelta, offrendo inoltre possibilità di personalizzazione a seconda della potenza richiesta. Per entrambi i moduli, le celle fotovoltaiche sono in silicio multi cristallino di tipo square (156 x 156 mm). Queste sono disposte in due stringhe e si distanziano tra loro di circa 10 cm; sono contenute nell’incapsulante trasparente EVA (Etilen/Vinil/Acetato) e in un fronte in vetro temperato di spessore 4 mm con strato antiriflesso. La pellicola trasparente Tedlar sul retro consente di prevenire la formazione di umidità.

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Maggio/Giugno 2010


Nasce Light Cubic di Thermokey. La miglior tecnologia del freddo in aeroevaporatori per piccole e medie celle ¾ www.thermokey.it

Testo 174 – Il data logger Testo più piccolo ed economico

La miglior tecnologia del freddo al servizio di tutti i protagonisti medio – piccoli del settore Horeca: con la nuova serie di aeroevaporatori Light Cubic, Thermokey propone per la prima volta al mercato soluzioni di eccellenza per la conservazione di alimenti freschi o surgelati nelle celle frigorifere dalle dimensioni più ridotte. Stessa qualità ed affidabilità delle soluzioni Thermokey per grandi impianti dunque ma concepite per essere risposta alle esigenze più specifiche del settore commerciale: t prestazioni elevate, garantite dalla geometria speciale per la batteria alettata e dal sistema di resistenze inserite all’interno dei tubi di rame mandrinati; t versatilità, garantita dalla più vasta disponibilità di potenze nominali (da 2 kW a 43 kW), di passi alette (da 4 a 6 mm), di numero di ventilatori (da 1 a 4) con quattro diversi diametri (da 300 a 450 mm); t robustezza costruttiva, assicurata dall’impiego di lamiere zincate a spessore variabile nelle parti strutturali; t leggerezza, ottenuta grazie all’utilizzo di apposito materiale ABS per i convogliatori.

Testo ha appena introdotto sul mercato il nuovo mini data logger Testo 174. Questo strumento, con dimensioni estremamente ridotte (HxLxP: 60x38x19 mm), dispone di un ampio display e di una memoria sufficiente per memorizzare 16.000 letture. Uno dei suoi principali vantaggi consiste nella memorizzazione altamente affidabile dei valori misurati, in quanto non c’è rischio di perdita dati anche in caso di batteria scarica o sostituzione della stessa. Il mini data logger può essere attivato direttamente in campo. Durante le misure quotidiane, è possibile passare dal valore letto istantaneamente al valore minimo/ massimo, a seconda delle proprie esigenze, oppure visualizzare i valori limite impostati o l’autonomia della batteria in giorni. L’alimentazione è fornita da due batterie al litio (CR 2032), disponibili presso tutti i rivenditori. Testo 174 esiste nella versione T (temperatura) e nella versione H (temperatura + umidità relativa). Entrambi i modelli dispongono di sensore integrato. Testo 174T è conforme alla normativa EN12830. Testo 174 è ideale per controllare le condizioni climatiche, ad es. in magazzini, uffici e nel settore manifatturiero, e per misurare la temperatura in frigoriferi, congelatori, celle e scaffali refrigerati.

¾ www.testo.it

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Spazio Aziende

Nuovo manuale applicativo Viega per tubi plastici, tecnica di risciacquo, controparete e scarichi ¾ www.viega.it

Piccole pompe, grande efficienza

Con il nuovo manuale appena completato, Viega tratta invece i sistemi di tubazioni di plastica, tra i quali l’azienda ha introdotto di recente la nuova gamma Raxofix, con la rivoluzionaria pressatura raxiale, che combina i vantaggi della pressatura radiale a quelli della pressatura assiale e riduce drasticamente le perdite di carico nei raccordi per tubi multistrato, consentendo quindi di utilizzare diametri inferiori, a parità di portata. L’attenzione non è rivolta soltanto all’installazione dei prodotti Viega, ma anche agli aspetti più generali dell’applicazione, tanto per acqua sanitaria, che per riscaldamento, includendo il calcolo del dimensionamento dell’impianto, il protocollo per il collaudo a pressione, la tecnica per il collegamento dei radiatori, etc. Nello stesso volume, Viega ha incluso un’analoga guida per l’installazione dei sistemi controparete, delle cassette di risciacquo e delle placche di comando. Tutti i manuali applicativi possono essere richiesti direttamente a Viega Italia o scaricati dal sito della società (www.viega. it) nella sezione Download, dove si trova anche tutta la documentazione di supporto in formato elettronico.

Destinata ad applicazioni nel riscaldamento di edifici mono e bifamiliari, nel condizionamento e nella climatizzazione, la nuova pompa Wilo-Stratos PICO offre notevoli vantaggi sia agli installatori sia agli utenti dell’impianto: risparmio energetico, facilità d’uso, sicurezza di funzionamento, montaggio semplificato possono essere ottenuti grazie a questa pompa di piccolo ingombro, caratterizzata da grandi innovazioni tecniche. Il consumo medio annuo di un sistema di riscaldamento per abitazione unifamiliare equipaggiato con le pompe Wilo-Stratos PICO, calcolato secondo gli standard di misura Europump, equivale a soli 46,5 kWh: queste eccellenti prestazioni sono dovute al nuovo motore ECM con tecnologia 3 watt, che permette un risparmio sui costi energetici fino al 90% rispetto alle pompe non regolate. Utilizzando le pompe Wilo-Stratos PICO si possono ottenere consumi energetici dimezzati rispetto a quelli degli attuali prodotti in classe di efficienza A. Amica degli installatori, Wilo-Stratos PICO può essere facilmente inserita in qualsiasi tipo di impianto: è infatti dotata del nuovo Connettore Wilo brevettato, che permette di realizzare la connessione alla rete elettrica rapidamente e senza l’uso di utensili particolari.

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¾ www.wilo.it

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Logano Plus GB312 Caldaia a condensazione a gas

Chaffoteaux presenta il nuovo collettore solare ZELIOS VT

¾ www.buderus.it / www.casabuderus.it

¾ www.chaffoteaux.it

La caldaia Logano Plus GB312 è una caldaia a basamento a gas a condensazione caratterizzata da uno scambiatore di alta qualità in lega di alluminio e silicio che consente un elevato risparmio di energia grazie all’intensa condensazione operata dalle superfici di scambio. La tecnologia di costruzione ed il bruciatore di gas premiscelato permettono bassi valori di emissioni e un esercizio silenzioso. Le superfici di scambio termico ottimizzate e il passaggio mirato dell’acqua, assicurano un rendimento globale normalizzato elevato e una resistenza idraulica ridotta. Grazie alle dimensioni contenute si può installare in spazi ridotti e il montaggio risulta semplificato. E’ disponibile con potenze da 90 a 280 kW, ampliabile a 560 kW nel caso di versione di doppia caldaia in cascata predisposta in fabbrica, con rendimenti normalizzati fino all’108%. E’ abbinabile con accumulatore produttore di acqua calda esterno della serie Logalux. Il bruciatore modulante a gas a premiscelazione è perfettamente integrato nella caldaia e ottimizza lo sfruttamento dell’energia assicurando una perfetta miscelazione tra aria comburente e gas in modo da garantire nel tempo la massima efficienza silenziosamente possibile. Questa caldaia offre elevato comfort e facilità di regolazione grazie alla tecnica digitale di regolazione Buderus dei sistemi Logamatic EMS e Logamatic 4121 espandibili secondo necessità.

Chaffoteaux presenta in anteprima Zelios VT, il nuovo collettore solare a 15 tubi a vuoto per la produzione di acqua calda in grado di garantire la massima efficienza e, che verrà lanciato a Mostra Convegno Expocomfort dal 23 al 27 Marzo. Il collettore, grazie all’elevato rendimento e ad alte prestazioni anche nel periodo invernale quando vi è scarso irraggiamento e basse temperature esterne, è adatto per sistemi solari integrati al riscaldamento e contribuisce a ridurre ulteriormente il consumo di energia di tutto l’impianto domestico. Zelios VT si integra con gli altri prodotti della gamma Chaffoteaux per la realizzazione di sistemi tecnologicamente avanzati ed efficienti. Tubi sottovuoto per un’elevata resa energetica Grazie alla tecnologia dei tubi sottovuoto, l’energia solare viene ceduta integralmente al fluido termovettore coprendo oltre il 70% del fabbisogno energetico annuo necessario per la produzione di acqua calda sanitaria. L’assenza di aria nei tubi riduce le dispersioni termiche, mentre il rivestimento altamente selettivo dell’assorbitore e il vetro borosilicato da 2 mm ad elevata trasparenza garantiscono la massima efficienza ottica. Inoltre, il collo dei tubi con isolamento in EPDM, resistente alle alte temperature, garantisce l’isolamento termico anche nella connessione tra tubo e manifold.

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Ma quanto conta la formazione per un termoidraulico? Ancora oggi, in parte, le imprese italiane continuano a dedicare poco tempo ed attenzione alla crescita del loro capitale umano e al normale aggiornamento professionale, contrariamente a quanto si può osservare negli altri paesi europei. Ma negli ultimi tempi qualcosa sta cambiando. Durante il nostro pellegrinaggio in giro per l’Italia per corsi di formazione, notiamo che sempre più termoidraulici partecipano a queste giornate formative consci di acquisire qualche nozione maggiore per poter muoversi meglio in questo variegato e complesso panorama normativo. Purtroppo la normativa è spesso vista da parte degli installatori come una vera e propria spina nel fianco e, oserei dire, anche come una scocciatura, ma io ritengo che soprattutto oggi, la formazione e la preparazione, nel mercato attuale, possa diventare un’opportunità per distinguersi dal gruppo, sapersi proporre al cliente e soprattutto trovare sempre la soluzione adeguata per effettuare lavori che soddisfino il cliente e che evitino situazioni rischiose. Marco De Lisi Direttore responsabile ProgettoGas

Editore: E.D.M. Editoriali Srl via Bellarmino, 23 20141 Milano

Direttore responsabile: Marco De Lisi Assistente di direzione: Massimiliano Brenna Direttore tecnico: Cesare Speroni

Direzione e redazione: via Bellarmino, 23 20141 Milano Tel. 02.36522641 Fax 02.36522812

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Contenuti Maggio/Giugno 2010

n. 52

La rivista di riferimento del settore Termoidraulica, Riscaldamento, Condizionamento & Sicurezza gas In collaborazione con Cig Comitato Italiano Gas

All'interno: Sicurezza lavoro La tutela della sicurezza del lavoratore nel contratto di appalto tecnologico previsto dal d.lvo 9/4/2009 n. 81 a seguito delle intervenute modifiche del d.lvo 3/8/2009 n. 106 Tecnica Specifica Tecnica UNI/TS 11343 – 2009. I sistemi di tubazioni multistrato metallo – plastici. Progettazione, installazione e manutenzione Legislazione La 40/2010 e gli interventi di manutenzione Normativa Il collaudo delle reti di distribuzione del gas in acciaio e il controllo delle saldature: una possibile proposta operativa

numero 52 Maggio/Giugno 2010 In collaborazione con CIG Comitato Italiano Gas

Intervista Parla Fabrice Piccioli. Managing Board OMB Saleri Spa, distributore del TracPipe, il corrugato inox CSST per gas 12 Eventi Festival dell’Installatore 2010. Quando la Professionalità lavorativa incontra anche il divertimento 16 Tecnica Specifica Tecnica UNI/TS 11343 – 2009. I sistemi di tubazioni multistrato metallo – plastici. Progettazione, installazione e manutenzione 18 Legislazione La 40/2010 e gli interventi di manutenzione 30 Normativa Il collaudo delle reti di distribuzione del gas in acciaio e il controllo delle saldature: una possibile proposta operativa 34

Rivista bimestrale per le aziende e per gli operatori del settore del riscaldamento, condizionamento, termoidraulica e sicurezza gas. Iscrizione al Registro del Tribunale di Milano n. 509 del 24.09.2001.

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Informazione tecnica SOLARGel pipe, il bi-tubo nanotech 45 EVO+: la soluzione innovativa per un diverso approccio alla trasformazione dell’energia 46 Greiner presenta grshake l’innovativa valvola automatica di intercettazione del gas ad attivazione sismica 54 Risparmio energetico Analisi del patrimonio edilizio italiano 50 Comunicato stampa CIG Comunicato stampa del Comitato Italiano Gas Cig n. 1/2010 del 13/05/2010 56 Comunicato stampa del Comitato Italiano Gas - Cig incidenti da gas combustibile dell’anno 2009 57 Comunicato stampa Anima Meccanica varia: nel I trimestre 2010 si consolida l’indice di fiducia. Stime cautamente ottimistiche per il II trimestre 58 Publiredazionale TECEFLEX, il gas a portata di tubo 60 Efficienza energetica La casa del Ben-Essere parte da Milano 61

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INTERVISTA

di Marco De Lisi – direttore responsabile ProgettoGas

Parla Fabrice Piccioli Managing Board OMB Saleri Spa (BS), distributore del TracPipe, il corrugato inox CSST per gas


Sig. Piccioli, la OMB Saleri, con sede in Brescia, commercializza in Italia un prodotto che in tutta Europa è ormai utilizzato con grande successo da anni: il TracPipe, ma dove nasce il TracPipe? F.P. Vede, per esattezza il tubo corrugato inox per gas è nato in Giappone oltre 30 anni fa, per una precisa esigenza, era la soluzione per rispondere alle continue rotture dei tradizionali tubi in rame e acciaio a causa dei frequenti terremoti che sono tipici di quell’area, con acclamato successo. Solo pochi anni dopo l’ente di omologazione Americano ha approvato il sistema di tubo corrugato gas, per rispondere alle medesime esigenze di salvaguardia antisismica, in quel momento nasce TracPipe. Il prodotto viene poi introdotto in Europa nel 2000, con l’insediamento in Inghilterra della filiale Europea di Omegaflex, azienda madre e proprietaria dei marchi TracPipe e AutoFlare, qui si introduce al mercato Europeo con una prima omologazione a norme British Standard (BS7838), e poi nel resto del continente (UNI EN 15266). Solo a fine 2009 si è autorizzata l’installazione attraverso la procedura contenuta nella specifica tecnica UNI TS 11340, aprendo in maniera ufficiale al mercato Italiano. Cos’è esattamente il TracPipe e quali sono i vantaggi effettivi del prodotto? F.P. Il prodotto o per meglio dire il sistema TracPipe, è “l’uovo di Colombo” per veicolare gas in totale sicurezza, l’insieme di tubo inox corrugato ed i raccordi autocartellanti, sono la sintesi dei criteri di semplicità, sicurezza e durata nel tempo. La speciale tenuta senza guarnizioni, metallo su metallo, oltre alla facile lavorabilità di posa, rendono TracPipe il sistema irrinunciabile per garantire un impianto gas totalmente esente da manutenzioni ed assolutamente sicuro rispetto agli attacchi rappresentati da eventi naturali tipo terremoti o smottamenti in genere, che abbisognano di un sistema tubario non rigido per assecondare i movimenti dell’edificio Secondo Lei, quindi perché l’installatore dovrebbe usare un prodotto come il vostro? F.P. Bellissima domanda, lei mi offre un assist meraviglioso, se dovessi rispondere d’istinto potrei dirle che fatico a pensare come si possano ancora usare altri sistemi, tuttavia facendo un esercizio pragmatico posso risponderle che capisco il valore delle abitudini e la difficoltà ad aprirsi alle novità. La sua domanda ha poi un doppio valore, primo perchè il sistema corrugato inox, che gli installatori hanno già apprezzato con soddisfazione nei sistemi solari, presenta una velocità di posa senza paragoni, secondo, al di la del sistema c’è il valore aggiunto di TracPipe. È davvero a prova d’errore in virtù della sua semplicità di posa e collegamento, e sappiamo che un errore di posa , sempre possibile, di un tubo acqua (per esempio un raccordo non pinzato o una guarnizione dimenticata), si evidenziano con la classica macchia umida o comunque il danno si mostra evidente, col gas non si scherza e TracPipe diventa insostituibile soprattutto da questo punto di vista. In conclusione posso dire al nostro installatore, provi anche solo un impianto, magari al suo miglior cliente per farlo stare tranquillo, e 13


MMMT Nelle foto: Fabrice Piccioli, utilizzo del TracPipe

poi ho la certezza che non lo lascia più, diventa così logico e semplice che anche il più controverso degli impiantisti deve arrendersi. Per quanto riguarda gli obiettivi futuri, quale riscontro vi aspettate dal TracPipe nel mercato italiano F.P. Ambizioni o programmi possono andare di pari passo se le aspettative sono coerenti col mercato di riferimento; abbiamo estremo rispetto dei progettisti e degli installatori, vero elemento attivo del mercato, e sappiamo che sarà necessario investire in contatti, dimostrazioni, comunicazione e quant’altro per stimolare l’interesse. Abbiamo approntato un’organizzazione commerciale dedicata che risulta ampiamente introdotta presso i maggiori distributori nazionali, pertanto, anche figli dell’esperienza inglese, sappiamo che l’anno in corso servirà per farci conoscere, quindi con risultati focalizzati al contatto più che ai numeri. Mentre l’aspettativa già dal 2011 è quella di penetrare il mercato in maniera esponenziale, ponendoci come azienda di riferimento, in equilibrio con tutti gli altri paesi dove TracPipe viene distribuito, per essere protagonisti anche sul mercato in generale con una quota a due cifre già nel 2012 14

Quali sono attualmente i prodotti di punta Vostra dell’azienda? F.P. Cosa dirle, la nostra azienda si è sviluppata soprattutto nel mondo del gas con un principio di base, la sicurezza. Ben sappiamo che il concetto sicurezza ha molte sfaccettature, per noi significa non solo il rispetto delle norme, ma proporre nuovi standard, un esempio su tutti proprio la norma del corrugato gas, oggi disponibile per tutti, tuttavia la nostra azienda ha investito tempo e risorse per regolamentarla nel mercato italiano, e siamo ben felici di averlo fatto. Con lo stesso criterio abbiamo affrontato il mondo del gas per automotive, dove siamo accreditati come azienda di riferimento in tutte le specifiche di omologazione possibili, abbiamo tecnologie che ci permettono di sviluppare prodotti, per altri nemmeno immaginabili, investiamo in ricerca costantemente per essere propositivi, ed abbiamo una clientela internazionale che ci commissiona prodotti e progetti. Per rimanere nell’ambito del settore domestico, terziario, abbiamo sviluppato dei sistemi di sicurezza contro gli eccessi di flusso che impediscono la fuoriuscita di gas in caso di incidente o stacco accidentale dei tubi, degli attacchi ad innesto rapido con blocco di sicurezza omologati in tutta Europa, delle valvole

Maggio/Giugno 2010


che distribuiamo anche nel mercato italiano con tre sicurezze integrate, meccanica, incendio ed eccesso di flusso. Potrei continuare con un elenco di prodotti infinito, in quanto orientato ad un mercato internazionale che continua a proporci nuovi stimoli, ma un prodotto in particolare che abbiamo sviluppato per un distributore Russo, vogliamo introdurlo al mercato Italiano, si tratta di un sistema di sicurezza per prevenire allagamenti in caso di rottura del tubo di alimentazione di lavatrici e lavastoviglie, purtroppo una delle cause più comuni di allagamento domestico, e poi…. Guardi vorrei poterle dire molto di più, tuttavia mi sento di non diventare noioso con chi dovesse leggerci, pertanto muovo solo un invito, entrate in contatto con noi, saremo ben felici di organizzarvi una visita alla nostra azienda per poterci presentare al meglio, forti delle nostre certezze e mai schivi al confronto. www.omb-saleri.it

fatico a pensare come si possano ancora usare altri sistemi, tuttavia facendo un esercizio pragmatico posso risponderle che capisco il valore delle abitudini e la difficoltà ad aprirsi alle novità. Fabrice Piccioli

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EVENTI

di Massimiliano Brenna

Festival dell’Installatore 2010 Quando la Professionalità lavorativa incontra anche il divertimento Pensare che un Festival dedicato alla termoidraulica, abbia determinato in maniera concreta, la giusta sinergia tra fornitori, rivenditori e installatori, potrebbe risultare agli occhi dei più scettici, incredibile o al quanto curioso. La realtà è che, il Festival dell’Installatore 2010, giunto alla terza edizione, organizzato dal gruppo Delta (gruppo in Italia, operante nel settore Idro-Termo-Sanitario, composto da 63 Soci che contano oltre 150 tra punti vendita e showrooms) e tenutosi l’8 Maggio scorso, presso il polo fieristico di Pesaro, ha saputo regalare ai presenti, momenti di autentica professionalità e divertimento.Professionalità egregiamente incrementata dagli interventi tecnici di Assobagno e Progetto Gas e da veri e propri spettacoli comici/musicali, organizzati dalla mente creativa del famoso DJ Fernando Proce, in qualità (davvero eccellente) di Direttore Artistico della manifestazione. La punta di diamante della serata tanto per intenderci, è stata la partecipazione straordinaria, del comico pugliese, Checco Zalone, che per circa un’ora, ha tenuto sapientemente in “ostaggio” con le sue battute, tutti gli ospiti del gruppo Delta, al Gran Galà finale della kermesse, presso l’Adriatic Arena di Pesaro. Inoltre va ricordato e sottolineato, che in questa terza edizione del Festival, il gruppo Delta ha fortemente voluto mettere in primo piano, la formazione tecnica rivolta agli installatori, cercando di trasmettere l’importanza della conoscenza normativa, molto spesso trascurata. Per Michele Caterino, (al centro nella foto in alto a destra) coordinatore di Delta Spa, comunque non ci sono dubbi riguardo questo mix esplosivo di professionalità e divertimento: “Il Festival dell’Installatore si distingue dalle altre manifestazioni in quanto il rapporto diretto che si instaura tra fornitori e clienti permette di creare un tipo di coinvolgimento diverso dell’installatore. Abbiamo individuato con questa formula una soluzione che rappresenta un mix tra informazione tecnica e spettacolo - anche ludico e goliardico se vogliamo - per poter trascorrere una giornata valutando sia gli aspetti formativi e informativi e, contemporaneamente, rafforzando il rapporto con la propria clientela…” Insomma anche per questa edizione, il Festival ha saputo trasformare con serietà e divertimento, l’approccio lavorativo ed umano tra Rivenditori/Fornitori e i grandi protagonisti di questa manifestazione: GLI INSTALLATORI. Siete tutti pronti per l’edizione del 2011? 16

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TECNICA

di Cesare Speroni - Perito industriale

Specifica Tecnica UNI/TS 11343 – 2009. I sistemi di tubazioni multistrato metallo – plastici. Progettazione, installazione e manutenzione


Dopo una lunga attesa a dicembre del 2009 è stata finalmente pubblicata la Specifica Tecnica (di seguito S.T.) UNI/TS 11343, che tratta degli “Impianti di adduzione gas per usi domestici alimentati da rete di distribuzione, da bidoni e serbatoi fissi di GPL, realizzati con sistemi di tubazioni multistrato metallo – plastici – Progettazione, installazione e manutenzione”. In questo articolo tenteremo di esplicitare nel modo più chiaro possibile i contenuti della S.T., al fine di renderne fruibile la comprensione in tutte le sue sfaccettature. Iniziamo col precisare, e tutti i professionisti del settore ne devono tenere conto, che la UNI/TS 11343 deve essere applicata in accordo con la norma UNI 7129, per quanto riguarda: t la progettazione, t la costruzione, t il collaudo t ed i rifacimenti di impianti o parte di essi, realizzati con sistemi di tubazioni multistrato metallo-plastiche. Questa S.T. fornisce i criteri per la progettazione e l’installazione delle tubazioni multistrato metallo – plastiche negli impianti domestici e similari, realizzati con sistemi di raccordi idonei alla distribuzione dei gas combustibili. Viene applicata agli impianti di adduzione gas di 6a e 7a specie, della 1a, 2a e 3a famiglia, per usi domestici e similari alimentati da rete di distribuzione, da bidoni e serbatoi fissi di GPL. Ricordiamo che la classificazione delle condotte, in questo caso, è definita dal Decreto Ministeriale del 16 aprile 2008 (Regola tecnica per la progettazione, costruzione, collaudo, esercizio e sorveglianza delle opere e dei sistemi di distribuzione e di linee dirette del gas naturale con densità non superiore a 0,8), quindi di seguito riportiamo la classe delle condotte considerate da questa S.T.: 6a Specie t condotte con pressione massima di esercizio maggiore di 0,04 bar e non maggiore di 0,5 bar, per gas appartenenti alla prima e alla seconda famiglia; t condotte con pressione massima di esercizio maggiore di 0,07 bar e non maggiore di 0,5 bar, per gas appartenenti alla terza famiglia; 7a Specie t condotte con pressione massima di esercizio non maggiore di 0,04 bar, per gas appartenenti alla prima e alla seconda famiglia; t condotte con pressione massima di esercizio non maggiore di 0,07 bar, per gas appartenenti alla terza famiglia. t Chiaramente per t la ventilazione dei locali, t l’installazione di apparecchi, t l’evacuazione dei prodotti della combustione, t la messa in esercizio e t la manutenzione occorre vedere cosa prescrivono a riguardo le norme UNI 7129 e UNI 7131. Altra prescrizione molto importante è che questa S.T. non si applica gli impianti soggetti al Decreto Ministeriale del 12 aprile 1996. Passiamo ora a citare qualche definizione riguardante il “sistema tubazioni multistrato”, precisando che le immagini a corredo, rappresentano una tipologia delle attrezzature presenti sul mercato. Iniziamo col dire che il “sistema per tubazioni multistrato” è definito 19


MMMT

come l’insieme dei prodotti elencati dal produttore del sistema stesso, che comprende:

tubi

raccordi

attrezzi, utensili e tutto quanto necessario per provvedere all’assemblaggio ed all’installazione degli stessi. Ganascia è definita come un attrezzo meccanico, fisso, o mobile, da applicare sulla pressatrice, necessario al fine di realizzare la corretta pressatura dei raccordi. N.B.: Tale attrezzo deve essere quello costituente il sistema di tubazione multistrato previsto ed indicato dal produttore del sistema stesso.

Pressatrice, pinza o attrezzo di pressatura è definita come un attrezzo a cui si applica la ganascia o le ganasce, che sviluppa la forza necessaria alla corretta pressatura dei raccordi. Va da sè che anche questo attrezzo deve essere quello costituente il sistema di tubazione multistrato previsto ed indicato dal produttore del sistema stesso.

Tubo multistrato è il tubo la cui parete é costituita da almeno due strati di materiale plastico unitamente legati ad uno strato di alluminio o leghe di alluminio, tra loro interposto.

Giunto per sistemi multistrato è l’elemento costitutivo utilizzato in un sistema di tubi multistrato metallo-plastici per il loro collegamento inscindibile o per l’unione con altri componenti del sistema. Attenzione perché la S.T. da la definizione sia del “giunto meccanico” che del “giunto filettato”, ma recita anche (Nota 1 e Nota 2) che queste tipologie di giunti non sono utilizzabili per la giunzione sul tubo multistrato metallo-plastico. 20

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Prima di esplicitare l’argomento “impianto interno”, è opportuno riportare i contenuti salienti della S.T. di prodotto. Le tubazioni devono avere le caratteristiche prescritte dalla Specifica Tecnica di prodotto UNI/TS 11344; in particolare la superficie esterna ed interna del tubo deve apparire t liscia, t pulita, t priva di cricche, t priva di cavità o difetti di superficie che possano compromettere le prestazioni del sistema. Le parti terminali del tubo devono essere tagliate perpendicolarmente all’asse del tubo stesso ed essere esenti da bave. Lo strato intermedio dei tubi è realizzato in alluminio o sue leghe; la linea di giunzione dello strato metallico deve essere saldata in modo continuo. Di seguito si riporta la tabella delle dimensioni delle tubazioni. Diametro nominale dn

Diametro esterno minimo de min

Diametro esterno massimo de max

Spessore minimo strato alluminio eAl

Spessore minimo di parete emin

14

14

14,3

0,2

2,0

16

16

16,3

0,2

2,0

17

17

17,3

0,2

2,0

18

18

18,3

0,25

2,0

20

20

20,3

0,25

2,0

21

21

21,3

0,25

2,0

25

25

25,3

0,3

2,0

26

26

26,3

0,3

2,0

32

32

32,3

0,35

2,0

40

40

40,4

0,35

3,0

50

50

50,5

0,5

3,0

63

63

63,6

0,6

3,0

75

75

75,6

0,7

4,0

90

90

90,7

0,8

4,5

110

110

110,7

1,0

5,0

Di seguito la tabella contenente le prove meccaniche a cui deve resistere il tubo multistrato. Temperatura (°C)

Durata (h)

Pressione (bar)

95

≥165

20,2

95

≥1000

19,7

La marcatura del tubo deve essere effettuata direttamente sul tubo stesso ,ad intervalli non maggiori di 1 m e il colore della scritta deve differenziarsi dal colore base del prodotto. La qualità e la grandezza della marcatura deve permettere la sua leggibilità.

21


MMMT

Di seguito la tabella contenente la marcatura minima dei tubi. Aspetto

Marcatura o simbologia

esempio

Numero specifica tecnica UNI

11344

UNI/TS 11344

Nome del produttore o marchio commerciale

xyz

Diametro nominale e spessore nominale di parete

ø 20 x 2,5

Tipo

MOP 0,5 GAS

MOP 0,5 GAS

Identificazione materiale strati (interno - intermedio esterno)

Materiale / alluminio / materiale

PEXb - Al - PEX

Informazioni del fabbricante a)

03.23

a)

Indicare chiaramente un codice che permetta la rintracciabilità del tubo: del periodo di produzione, nel contesto annuale e mensile, ed il luogo, se il produttore produce in luoghi diversi dalla sua sede nazionale o internazionale.

Esempio di marcatura: UNI/TS 11344/xyz/ ø 20 × 2,5/MOP 0,5 GAS/ PEXb – Al – PEXb/03.23

Passiamo ora ad esplicitare cosa dice la S.T. di prodotto in merito ai raccordi. I raccordi devono essere conformi alla norma di prodotto ed è ammesso l’utilizzo di raccordi metallici i cui materiali per la fabbricazione devono essere conformi ai requisiti specificati nella norma UNI EN ISO 21003 - 3. La superficie esterna ed interna del raccordo deve apparire: t liscia, t pulita, t priva di cricche, t priva di cavità o t difetti di superficie che possano compromettere le prestazioni del sistema. Le filettature utilizzate per le giunzioni devono essere conformi alla UNI EN 10226 - 1 “Filettature di tubazioni per accoppiamento con tenuta sul filetto” o alla UNI EN ISO 228 – 1, “Filettature di tubazioni per accoppiamento non a tenuta sul filetto” quindi sono ammesse filettature non a tenuta sul filetto. Le guarnizioni utilizzate non devono esercitare un’azione dannosa sulle proprietà del tubo o del raccordo e devono essere conformi alla UNI EN 682 (UNI/TS 11344/2009).

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La marcatura del raccordo, deve essere eseguita direttamente sul raccordo stesso: t non deve comportare cricche o altro tipo di rottura; t la sua leggibilità deve essere mantenuta permanentemente; t la qualità e la grandezza della marcatura deve permettere la sua leggibilità. Tutti i raccordi devono essere marcati con il simbolo di identificazione del fabbricante e, qualora sia praticamente possibile, IL DIAMETRO NOMINALE. Occorre rendere anche evidente l’impiego per gas mediante un simbolo come ad esempio un bollino giallo o una scritta (per esempio GAS) che deve sempre rimanere visibile dopo l’installazione.

Concludiamo questa parentesi riguardante la S.T. di prodotto dicendo che ove richiesto il fabbricante DEVE fornire il certificato di conformità del sistema alla norma di prodotto UNI – TS 11344 e DEVE rendere disponibili le istruzioni per la corretta posa e manutenzione del proprio sistema. Passiamo ora ad esplicitare quello che riguarda l’impianto interno, iniziando dal punto d’inizio, che è definito come il primo elemento dell’impianto soggetto all’applicazione della norma di installazione. IMPIANTO ITERNO In funzione dell’impianto, questo elemento può essere il rubinetto/ valvola posto/a immediatamente a valle del gruppo di misura: 1.Dispositivo di intercettazione ingresso contatore/misuratore (in genere di competenza del distributore) 2.Codolo di ingresso 3.Contatore/Misuratore 4.eventuale presa pressione del contatore/misuratore; potrebbe essere prevista anche nel dispositivo di intercettazione (1), oppure direttamente nella mensola di fissaggio o sul codolo di uscita 5.Punto d’inizio e dispositivo di intercettazione (di competenza del cliente) 6.Presa di pressione completa di tappo. Potrebbe essere prevista anche direttamente nel dispositivo di intercettazione (5) (di competenza del cliente) 7.Codolo di uscita il rubinetto/valvola posto/a immediatamente a valle di una derivazione che alimenta un impianto, quando la tubazione principale del gas a valle del gruppo di misura, alimenta impianti di tipologia diversa da quelli ricadenti nella presente norma, come per esempio cicli produttivi, centrali termiche, ecc: 1.Gruppo di misura 2.Linea principale di alimentazione gas alle utenze 3.Punto d’inizio e rubinetto di intercettazione generale 4.Presa di pressione 5.Utenze diverse 6.Utenza domestica 7.Giunto dielettrico in caso di tubazioni metalliche

23

6

5

1

4 7

2

3

2 1 5

3

4

7

6


MMMT

il rubinetto posto immediatamente a valle del gruppo di riduzione, quando l’impianto è alimentato con pressione maggiore di quella prevista dal campo di applicazione della presente norma: 7

2

1.Gruppo di misura 2.Linea principale di alimentazione gas alle utenze 3.Dispositivo di intercettazione 4.Riduttore di pressione 5.Punto d’inizio e rubinetto di intercettazione generale 6.Presa di pressione 7.Utenze diverse 8.Utenza domestica 9.Giunto dielettrico in caso di tubazioni metalliche

1

3 4 5

6

9

8

La possibilità di manovra del dispositivo d’intercettazione che costituisce il punto di inizio, come sopra definito, deve essere limitata esclusivamente all’utente interessato. Questa condizione viene soddisfatta quando, ove necessario, si installano idonei rubinetti con chiavi, nicchie con sportelli ed armadietti con chiave ad uso esclusivo, o altri dispositivi similari. Come prescritto dalla norma UNI 7129/08, anche per questa S.T. vale la regola che per evitare sollecitazioni meccaniche tali da danneggiare il gruppo di misura, il collegamento tra impianto interno e gruppo di misura stesso deve essere realizzato come riportato nella UNI 9036, che al capitolo 4 Comma 2 (Elementi accessori) recita: t Sono considerati elementi accessori e come tali utilizzabili in relazione alle esigenze derivanti dal tipo di installazione: t il giunto elastico, che può essere costituito da un tubo flessibile di acciaio inox o da altro elemento idoneo, corredato di raccordi adatti al collegamento tra il gruppo di misura e l’impianto interno e comunque deve essere atto ad assorbire le eventuali sollecitazioni trasmesse dall’impianto interno al contatore. I terminali o raccordi utilizzati nei sistemi di tubazioni multistrato per la giunzione delle tubazioni devono essere: t metallici e/o di materiale plastico. Il passaggio dal sistema di tubazioni multistrato ad altri materiali, conformi alle normative vigenti, deve essere realizzato t mediante opportuni giunti di transizione. Di seguito riportiamo alcuni esempi di giunzione.

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Di seguito si riporta la sezione (“spaccato”) di una giunzione

L’assieme di t giunzioni, t materiali, t attrezzature e t utensili impiegati è il sistema per tubazioni multistrato e quindi devono essere quelli definiti dal produttore del sistema stesso, con le indicazioni e le modalità previste sul libretto di istruzioni ed avvertenze, fornito specificatamente a corredo dello stesso dal produttore. I raccordi possono essere t interrati e quindi inseriti in idoneo pozzetto ispezionabile o t posti sottotraccia e quindi inseriti apposita scatola ispezionabile con coperchio non a tenuta. I punti di giunzione in corrispondenza dei raccordi posizionati nei pozzetti devono essere protetti in conformità con la norma UNI EN 12954 “Protezione catodica di strutture metalliche interrate o immerse”. Attenzione: prima di introdurre la tubazione nel raccordo deve essere accertata l’integrità del raccordo stesso. 25


MMMT

I rubinetti devono essere conformi alla UNI EN 331. Prima di procedere ricordiamo che la UNI/TS 11343 riporta nell’appendice “B” precauzioni e prescrizioni in merito all’utilizzo, in generale, del sistema tubo multistrato, al fine di realizzare un impianto conforme alla normativa vigente e quindi “SICURO”. Proprio per fruire meglio quelle che sono le informazioni di seguito riportate, è esplicitata ora e non a margine della S. T. Quindi per garantire la corretta installazione del sistema, è vietato: t utilizzare raccordi visibilmente danneggiati o comunque non ben conservati; t utilizzare attrezzi e/o ganasce/dime diverse da quelle indicate nel libretto di istruzioni ed avvertenze; t utilizzare tubi diversi da quelli indicati nel libretto di istruzioni ed avvertenze; t manomettere o sostituire l’eventuale guarnizione di tenuta. N.B.: ricordiamo che il produttore del sistema è garante dello stesso nel suo complesso. Un accorgimento da adottare per i tubi multistrato è quello che durante il trasporto dei tubi stessi in cantiere, occorre appoggiarli su superfici lisce. Una volta consegnati in cantiere, sia essi in rotoli o in verghe, devono essere stoccati in luoghi al riparo dalla luce solare e dal calore, al fine di non causare alcun danno alla superficie del tubo. È buona pratica mantenere i tubi nell’imballaggio originale al fine di proteggere il materiale dai raggi UV, ed evitare il contatto con corpi taglienti od abrasivi. Attenzione particolare bisogna avere per la pulizia delle ganasce e dime di pressatura. Infatti, la zona di contatto con il raccordo a pressare, deve essere mantenuta: t pulita t priva di scorie metalliche e t lubrificata. Tale pulizia deve essere eseguita periodicamente dall’installatore con attrezzi idonei indicati dal produttore. Come tutte le attrezzature sia l’attrezzo di pressatura sia le ganasce, sono soggetti a usura. Quindi l’installatore allo scopo di garantirne l’efficienza nel tempo, deve badare a far eseguire la manutenzione e la revisione periodica, secondo le modalità previste dal produttore. Infine per ultimo, ma non per importanza, l’installatore al fine di eseguire una corretta giunzione con i raccordi, deve controllare che l’estremità del tubo non presenti: t residui, t bave taglienti e t tagli non perpendicolari, tutto ciò difesa dell’integrità della guarnizione di tenuta ove esistente. La UNI/TS 11343 prescrive che il produttore del sistema DEVE rendere disponibili le istruzioni per la corretta posa e manutenzione del proprio sistema, quindi di seguito riportiamo un esempio di “manuale d’uso e manutenzione”. M

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Manuale d’uso e manutenzione

Tagliare la tubazione con una taglia tubi a lama lunga in modo da ottenere una recisione rapida e perfetta.Il taglio del tubo deve essere ortogonale all’asse della tubazione.

Eliminare la bava sul bordo per mezzo del corretto sbavatore. Si consiglia di applicare un leggero strato di lubrificante, come la pasta PTFE.

Inserire nell’ordine, ghiera e anello con la parte conica rivolta verso la ghiera. Una non corretta posizione dei singoli elementi non consente la chiusura del raccordo con la specifica attrezzatura.

Utilizzare il calibro previsto per restituire alla sezione del tubo una forma circolare per facilitare l’inserimento del raccordo. Il taglio tende a ovalizzare la tubazione.

Inserire il raccordo assicurandosi che sia provvisto di guarnizione PTFE per impedire la reazione elettrica tra l’alluminio del tubo e il raccordo in ottone (pila galvanica).

Inserire nella pressa le ganasce di chiusura. Controllare che le ganasce siano quelle riguardanti il raccordo da pressare, verificando il numero stampigliato sul retro.

Utilizzare il calibro previsto per restituire alla sezione del tubo una forma circolare per facilitare l’inserimento del raccordo. Il taglio tende a ovalizzare la tubazione.

Eliminare la bava sul bordo per mezzo del corretto sbavatore. Si consiglia di applicare un leggero strato di lubrificante, come la pasta PTFE.

Inserire nell’ordine, ghiera e anello con la parte conica rivolta verso la ghiera. Una non corretta posizione dei singoli elementi non consente la chiusura del raccordo con la specifica attrezzatura.

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LEGISLAZIONE

di Massimiliano Brenna

La 40/2010 e gli interventi di manutenzione


Vi siete già chiesti che cosa non liberalizza e cosa invece liberalizza il DL 40/2010? Innanzitutto il lavoratore che eseguirà i lavori e il cittadino, devono come prima cosa, domandarsi in quale comune e in quale regione verrà attuata. Il DL 40 all’art. 5 liberalizza l’attività edilizia libera ma non in tutte le regioni e i comuni italiani modificando così l’art. 6 del DPR 380/2001. Regioni come la Campania, l’Emilia Romagna, la Liguria, Lombardia, Sicilia, Umbria, Valle d’Aosta e le Province autonome di Trento e Bolzano hanno da tempo regolamentato la manutenzione straordinaria, introducendo criteri molto più restrittivi, invece Regioni come l’Abruzzo, la Basilicata, Calabria, Marche, Molise e Puglia, non hanno regolamentato la materia citata, mentre Friuli-Venezia Giulia e Sardegna hanno già provvedimenti in linea con il DL n. 40. Le tre rimanenti Regioni dove vi sono dubbi sull’applicabilità del DL n. 40 perché richiedono la DIA per la manutenzione straordinaria ma sulla base di leggi precedenti al DPR 380/2001 sono Lazio, Piemonte e il Veneto. A proposito del DL 40/2010 il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, ha dichiarato: «La storia delle semplificazioni edilizie è una storia già scritta, è quella del Pia-no Casa. Anche quest’ultimo è stato di fatto e in gran parte svuotato di significato dalle normative regionali. E anche il decreto-legge sulla deregulation in casa è desti-nato a finire nel nulla, cozzando contro una congerie di normative regionali restrittive. C’è un modo solo per rimediare e dare fiducia e certezze ai proprietari di casa: il provvedimento del Governo va modificato dal Parlamento, in sede di conversione in legge, espungendone le premesse che fanno riferimento alle leggi regionali o, meglio ancora e cioè per una maggiore chiarezza, dicendo che le Regioni sono chiamate a disciplinare i titoli abilitativi nell’ambito dei principi direttivi stabiliti dal decreto-legge. Non bisogna dimenticare, infatti, che tutto nasce dalla (confusionaria) riforma della Costituzione varata nel 2001: il governo del territorio è materia di legislazione concorrente, ma la stessa Costituzione stabilisce la competenza dello Stato ad emanare i principi fondamentali di tale materia. E non a caso, infatti, la semplificazione

edilizia è stata emanata come parte integrante del Testo unico sull’edilizia, che si apre proprio con la precisazione che tale testo contiene i principi fondamentali in materia di attività edilizia. In questo senso il Governo ha emanato il proprio decreto nei termini noti ma, davanti alle incertezze seminate dai conservatori dello status quo e dalle varie burocrazie, occorre precisarlo con chiarezza al di là di ogni ragionevole dubbio nei modi sopra indicati» Ecco i principali provvedimenti liberalizzati: a) gli interventi di manutenzione ordinaria; b) gli interventi di manutenzione straordinaria; c) gli interventi volti all’eliminazione di barriere architettoniche (no rampe, ascensori esterni/manufatti che alterano la sagoma dell’edificio; f) le opere dirette a soddisfare obiettive esigenze contingenti e temporanee e ad essere immediatamente rimosse al cessare della necessità e, comunque, entro un termine non superiore a novanta giorni (quindi via libere alle strutture temporanee); g) le serre mobili stagionali, sprovviste di strutture in muratura, funzionali allo svolgimento dell’attività agricola; h) le opere di pavimentazione e di finitura di spazi esterni, anche per aree di; i) i pannelli solari, fotovoltaici e termici, senza serbatoio di accumulo esterno, a servizio degli edifici. l) le aree ludiche senza fini di lucro e gli elementi di arredo delle aree pertinenziali degli edifici. Per gli interventi di cui lettere b), f), h), i) e l) il cittadino deve comunicare, “anche per via telematica”, al Comune con in allegato tutte le autorizzazioni obbligatorie. Per quanto riguarda la manutenzione straordinaria bisogna fornire i dati dell’impresa che eseguirà i lavori. Ma vediamo cosa dice realmente l’Art. 5 del DL 40/2010 Art. 5 Attivita’ edilizia libera 1. L’articolo 6 del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, e’ sostituito dal seguente: 31


MMMT

«Art. 6 (L) - (Attività edilizia libera). - 1. Salvo piu’ restrittive disposizioni previste dalla disciplina regionale e comunque nell’osservanza delle prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali e nel rispetto delle altre normative di settore aventi incidenza sulla disciplina dell’attività edilizia e, in particolare, delle norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienicosanitarie, di quelle relative all’efficienza energetica nonché delle disposizioni contenute nel codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, i seguenti interventi possono essere eseguiti senza alcun titolo abilitativo: a) gli interventi di manutenzione ordinaria; b) gli interventi di manutenzione straordinaria di cui all’articolo 3, comma 1, lettera b), sempre che non riguardino le parti strutturali dell’edificio, non comportino aumento del numero delle unita’ immobiliari e non implichino incremento dei parametri urbanistici; c) gli interventi volti all’eliminazione di barriere architettoniche che non comportino la realizzazione di rampe o di ascensori esterni, ovvero di manufatti che alterino la sagoma dell’edificio; d) le opere temporanee per attività di ricerca nel sottosuolo che abbiano carattere geognostico, ad esclusione di attività di ricerca di idrocarburi, e che siano eseguite in aree esterne al centro edificato; e) i movimenti di terra strettamente pertinenti all’esercizio dell’attività agricola e le pratiche agro-silvo-pastorali, compresi gli interventi su impianti idraulici agrari; f) le opere dirette a soddisfare obiettive esigenze contingenti e temporanee e ad essere immediatamente rimosse al cessare della necessità e, comunque, entro un

termine non superiore a novanta giorni; g) le serre mobili stagionali, sprovviste di strutture in muratura, funzionali allo svolgimento dell’attivita’ agricola; h) le opere di pavimentazione e di finitura di spazi esterni, anche per aree di sosta, che siano contenute entro l’indice di permeabilità, ove stabilito dallo strumento urbanistico comunale; i) i pannelli solari, fotovoltaici e termici, senza serbatoio di accumulo esterno, a servizio degli edifici, da realizzare al di fuori delle zone di tipo A di cui al decreto del Ministro per i lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444; l) le aree ludiche senza fini di lucro e gli elementi di arredo delle aree pertinenziali degli edifici. 2. Al fine di semplificare il rilascio del certificato di prevenzione incendi per le attività di cui al comma 1, il certificato stesso, ove previsto, e’ rilasciato in via ordinaria con l’esame a vista. Per le medesime attività, il termine previsto dal primo periodo del comma 2 dell’articolo 2 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 12 gennaio 1998, n. 37, e’ ridotto a trenta giorni. 3. Prima dell’inizio degli interventi di cui al comma 1, lettere b), f), h), i) e l), l’interessato, anche per via telematica, comunica all’amministrazione comunale, allegando le autorizzazioni eventualmente obbligatorie ai sensi delle normative di settore e, limitatamente agli interventi di cui alla citata lettera b), i dati identificativi dell’impresa alla quale intende affidare la realizzazione dei lavori. 4. Dall’attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. M

Beni agevolati

Requisiti

Ammontare incentivo

NAUTICA DI PORTO >

< acquisto di motori fuoribordo a basso impatto ambientale, fino a 75 kW di potenza, con sostituzione di motori di vecchia generazione< acquisto di stampi per la laminazione sottovuoto dotati di flangia perimetrale, destinati alla produzione di scafi da diporto

< 20% del prezzo d’acquisto del motore fuoribordo, con un massimo di 1000,00 euro< 50% del prezzo d’acquisto degli stampi con un contributo massimo di 200000.00 euro per azienda

SEMIRIMORCHI >

< semirimorchi di categoria “O4” dotati di ABS, con contestuale radiazione di rimorchi con più di 15 anni senza ABS

< contributo di: 3000,00 euro4000,00 euro, se con dispositivo anti ribaltamento

32

Maggio/Giugno 2010


Beni agevolati

Requisiti

Ammontare incentivo

RIMORCHI >

< rimorchi di categoria “O4” dotati di ABS, con contestuale radiazione di rimorchi con più di 15 anni senza ABS

< contributo di: 1500,00 euro2000,00 euro, se con dispositivo anti ribaltamento

MOTOCICLI(SENZA ROTTAMAZIONE) >

< elettrici o ibridi

< 20% del prezzo d’acquisto contributo massimo di 1500,00 euro

INTERNET VELOCE PER I GIOVANI >

< nuova attivazione di banda larga per i giovani tra i 18 e i 30 anni

< contributo pari a 50,00 euro

MACCHINE AGRICOLE E MOVIMENTOTERRA >

< rottamazione di analoghe macchine, di fabbricazione anteriore al 31/12/99< acquisto macchinario rispondente alla categoria “fase IIIA e con potenza non superiore al 50% del rottamato

< 10% del prezzo di listino, a condizione che il venditore pratichi uno sconto dello stesso importo

CUCINE COMPONIBILI ( IN SOSTITUZIONE DI QUELLA VECCHIA) >

< due elettrodomestici alta efficienza energetica< nuovi mobili con scheda identificativa del prodotto in legno<rispetto delle norme sull’emissione di aldeide formica< valvola di sicurezza gas per i piani cottura< Predisposizione per la raccolta differenziata

< 10% del prezzo d’acquisto< contributo massimo di 1000,00 euro

IMMOBILI AD ALTA EFFICIENZA ENERGETICA >

< di nuova costruzione< destinati a prima abitazione della famiglia< fabbisogno energetico migliorato del 50% classe A< fabbisogno energetico migliorato del 30% classe B

< per la classe A, contributo pari a 116,00 euro per metro quadrato di superficie utile, con un massimo di 7000,00 euro< per la classe B, contributo pari a 83,00 euro per metro quadrato in superficie utile, con un massimo di 5000,00 euro

ELETTRODOMEST. >

< lavastoviglie almeno di classe A/A/A < forni elettrici almeno di classe A < piani cottura con dispositivo di sorveglianza fiamma< cucine libere con dispositivo di sorveglianza fiamma e forno elettrico almeno di classe A< cappe climatizzate < scaldacqua elettrici per la produzione di acqua calda per uso sanitario con installazione di pompe di calore con coefficiente di prestazione minimo di 2.5

20% del prezzo d’acquisto con un massimo di: < 80,00 euro (forni elettrici e piani cottura)< 100,00 euro (cucine e gas) < 130,00 euro (lavastoviglie)< 400,00 euro (scaldacqua con pompe di calore)< 500,00 euro (cappe climatizzate)

GRU A TORRE PER L’EDILIZIA >

< rottamazione di gru a torre per l’edilizia messa in esercizio prima del 01/01/85

< 20% del prezzo d’acquisto contributo massimo di 30000,00 euro

EFFICIENZA ENERGETICA INDUSTRIALE >

Acquisto di: < inverter con potenza compresa tra 0.75 e 7.5 kW < motori ad alta efficienza con potenza compresa tra 1 e 5kw< gruppi statici di continuità (UPS) ad alta efficienza di potenza fino a 10 kVA< batterie di condensatori che contribuiscono alla riduzione delle perdite di energia elettrica sulle reti a media e bassa tensione

20% del prezzo d’acquisto, con un massimo pari a :< 40,00 euro (inverter)< 50,00 ( motori ad alta efficienza energetica)< 100,00 (gruppi statici di continuità) < 200,00 (batterie di condensatori)

MOTOCICLI(CON ROTTAMAZIONE) >

< fino a 400 cc o fino a 70 kW di potenza, di categoria “euro 3” con rottamazione di motocicli di categoria “euro 0” o “euro 1”

< 10% del prezzo d’acquisto contributo massimo di 750.00 euro

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NORMATIVA

di Marcello Bondesan – Ingegnere Responsabile Progettazione e Direzione Lavori HERA S.p.A. Struttura Operativa Territoriale di Bologna

Il collaudo delle reti di distribuzione del gas in acciaio e il controllo delle saldature: una possibile proposta operativa

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Maggio/Giugno 2010


Per gli operatori del settore gas, nell’ambito della posa di reti in acciaio, è di fondamentale importanza garantire la corretta applicazione delle procedure previste dalle norme vigenti relativamente alle modalità di esecuzione delle saldature, ai collaudi delle condotte e delle derivazioni di utenza nonché ai controlli che attestano la corretta esecuzione delle saldature stesse. Va infatti considerato che gli operatori addetti alla impiantistica gas (sia i tecnici delle aziende di distribuzione del gas che i tecnici installatori degli impianti interni) si trovano spesso a operare in contesti che presentano vincoli particolari, sia in termini di interferenze con altre strutture del sottosuolo (che complicano notevolmente le condizioni di posa delle condotte), che in relazione a vincoli di natura temporale (si pensi agli interventi eseguiti in regime di pronto intervento) o ancora in relazione alla vicinanza di abitazioni (va tenuto presente che l’applicazione di alcuni controlli di tipo non distruttivo richiede l’allontanamento delle persone dalla zona di intervento e ciò può essere difficoltoso qualora ci si trovi ad operare in zone densamente abitate). Il presente articolo dunque, oltre a sintetizzare le tipologie di saldatura ammesse e più frequentemente utilizzate nell’ambito dei lavori di posa delle condotte distributrici del gas e dei relativi allacciamenti alle abitazioni private, individua i riferimenti normativi in termini di esecuzione dei collaudi e di controllo delle saldature e indica una possibile proposta operativa per l’esecuzione di dette attività sia nel rispetto della normativa vigente che in relazione a precauzioni di sicurezza degli operatori. Come anticipato, i riferimenti normativi che governano tale attività sono: t il D.M. 16/04/2008: “Regola tecnica per la progettazione, costruzione, collaudo, esercizio e sorveglianza delle opere e dei sistemi di distribuzione e di linee dirette del gas naturale con densità non superiore a 0,8”; t il D.M. 17/04/2008: “Regola tecnica per la progettazione, costruzione, collaudo, esercizio e sorveglianza delle opere e degli impianti di trasporto di gas naturale con densità non superiore a 0,8”.

A questi due decreti si aggiungono una serie di riferimenti relativi a norme tecniche di settore ed in particolare: t UNI EN 12007-1: 2004 - Trasporto e distribuzione di gas - Condotte con pressione massima di esercizio non maggiore di 16 bar - Raccomandazioni funzionali generali; t UNI EN 12007-3: 2004 - Trasporto e distribuzione di gas - Condotte con pressione massima di esercizio non maggiore di 16 bar - Raccomandazioni funzionali specifiche per condotte di acciaio; t UNI 12327: 2003 - Trasporto e distribuzione di gas - Collaudi a pressione, procedure di messa in esercizio e di messa fuori esercizio delle reti di alimentazione gas - Requisiti funzionali. t UNI EN 12732: 2005 – Trasporto e distribuzione di gas - Saldatura delle tubazioni di acciaio - Requisiti funzionali; t UNI EN 1594: 2009 - Trasporto e distribuzione di gas - Condotte per pressione massima di esercizio maggiore di 16 bar - Requisiti funzionali; t UNI 9860: 2006 - Impianti di derivazione di utenza del gas Progettazione, costruzione, collaudo, conduzione, manutenzione e risanamento; t UNI 9165: 2004 - Reti di distribuzione del gas - Condotte con pressione massima di esercizio minore o uguale a 5 bar - Progettazione, costruzione, collaudo, conduzione, manutenzione e risanamento; t UNI 9034: 2004 - Condotte di distribuzione del gas con pressione massima di esercizio minore o uguale 0,5 MPa (5 bar) - Materiali e sistemi di giunzione; Anche le singole lavorazioni eseguite durante la posa delle condotte sono spesso interessate dalla normativa tecnica. In particolare si ritiene opportuno citare: t Saldatura testa a testa: saldatura che collega le teste di due pezzi da unire, l’uno sul prolungamento dell’altro (UNI 1307-2 – norma non più in vigore ma non sostituita). t Saldatura di testa: saldatura che collega tramite un cordone di saldatura a piena 35


MMMT

penetrazione una testa di uno dei due pezzi da unire con una faccia dell’altro pezzo (tale definizione è riconducibile a quanto contenuto nella UNI EN ISO 15614-1 e dalle definizioni di giunto di testa a L e giunto di testa a T della UNI 1307-2 – norma non più in vigore ma non sostituita). t Saldatura ad angolo: saldatura non testa a testa, effettuata attraverso un cordone di saldatura angolare non a piena penetrazione (definizione non presente nelle norme). Rientra in questa definizione anche la saldatura a sovrapposizione denominata a manicotto. t Pressione massima di esercizio (MOP): massima pressione relativa alla quale un sistema può essere fatto funzionare in modo continuo nelle condizioni di normale esercizio. Generalmente, durante la posa di condotte e nuove diramazioni di reti in acciaio le giunzioni dei tubi, dei raccordi, delle valvole e dei pezzi speciali sono effettuate mediante l’impiego delle tecniche di saldatura testa a testa per fusione con materiale d’apporto. La diramazione, in particolare, viene realizzata mediante l’utilizzo di pezzi speciali quali ad esempio dei “Te” di derivazione saldati testa a testa. In alcuni casi però ciò non è possibile, ed in particolare quando è necessario aggiungere diramazioni a reti esistenti, quando è necessario intervenire in pronto intervento per eseguire una riparazione rapida sulla rete e comunque in tutti i casi in cui non si ha diretta consequenzialità temporale tra la posa della condotta principale e la realizzazione di parti ulteriori (diramazioni, etc.). Nello specifico, per quanto riguarda le diramazioni, si può effettuare un collegamento diretto tra le condotte tramite le seguenti tipologie di intervento, a seconda del caso: a. Collegamento di valvola di derivazione o presa in carico con giunzione del tipo tubo-tronchetto effettuabile attraverso saldature ad angolo o a piena penetrazione di pezzo speciale;

36

b. Sezionamento della condotta in esercizio con dispositivi di tamponamento. L’utilizzo di queste attrezzature implica l’esecuzione di giunti del tipo tubotronchetto e dunque la saldatura ad angolo o a piena penetrazione di pezzi speciali. Il successivo inserimento del pezzo speciale/valvola nel tratto sezionato, invece, avviene mediante saldature testa a testa. Un caso a parte riguarda gli interventi eseguiti per riparazione o pronto intervento sulle condotte in esercizio: questi interventi vengono eseguiti mediante il sezionamento del tratto di rete interessato che può avvenire attraverso la chiusura di valvole di rete o mediante l’utilizzo di appositi dispositivi di tamponamento. In ogni caso, per utilizzare i dispositivi di tamponamento condotte è necessario eseguire saldature a piena penetrazione oppure ad angolo di tronchetti su tubo principale (giunto tubotronchetto). La riparazione/sostituzione del tratto sezionato può avvenire mediante saldatura testa a testa di un nuovo tratto oppure utilizzando manicotti di riparazione saldati per sovrapposizione con saldatura ad angolo. In ogni caso ci si riconduce ad una delle tipologie di seguito descritte:

Giunzione di due tubazioni: la giunzione di due tubazioni può essere realizzata mediante una saldatura testa a testa: questa metodologia è spesso utilizzata nell’ambito della prima posa delle tubazioni, quando si ha notevole libertà nel poter affiancare le tubazioni.

Figura 1 Saldatura testa a testa a piena penetrazione su tubo.

Maggio/Giugno 2010


La giunzione di due barre di tubo può essere realizzata anche con il giunto a semplice coprigiunto, detto anche “a manicotto”. Questo metodo è spesso utilizzato per la riparazione di tubazioni esistenti e/o per riparazioni effettuate in pronto intervento, e comunque quando non è possibile affiancare le due tubazioni per effettuare la saldatura “testa a testa” del caso precedente.

Figura 2 - Saldatura ad angolo di manicotto.

Giunto tubo – tronchetto: questo tipo di giunto, spesso utilizzato per realizzare derivazioni di rete o derivazioni di utenza, può essere realizzato in diversi modi: a. mediante saldatura di testa a piena penetrazione con tronchetto di derivazione appoggiato Figura 3.1 Giunto tubo-tronchetto con tronchetto appoggiato

b. mediante saldatura a piena penetrazione con tronchetto di derivazione inserito

Figura 3.2 – Giunto tubo-tronchetto con tronchetto inserito

c. con tronchetto appoggiato e con una saldatura ad angolo.

Figura 3.3 – giunto realizzato mediante una saldatura d’angolo

37


MMMT

Le norme di riferimento per la esecuzione dei lavori di saldatura su condotte sono le seguenti: Intervento

Nuove realizzazioni di

Tipologia saldatura

Riferimento

Saldatura testa a testa per fusione con materiale

DM 16 aprile 2008 (1.3.1)

d’apporto.

UNI 9034 (5.1.1)

condotte

Note

DM 17 aprile 2008 (4.3) UNI EN 12732 (6.1.3) 1-Saldatura testa a testa

DM 16 aprile 2008

Dove possibile, con MOP >

Nuove realizzazioni

di Te di derivazione.

(1.3.1)

5 bar, è opportuno che le

di allacciamenti/ collegamenti di estensioni

2-Collegamenti diretti attraverso giunzioni tubo-

UNI 9860 (7.1) (7.2.1) UNI 9165 (7.1) (7.3)

saldature ad angolo e quelle di testa a piena penetrazione

di rete su condotte non in esercizio

tronchetto con saldature ad angolo o saldature a

DM 17 aprile 2008 (4.3)

vengano sottoposte a collaudo con prova di tenuta

piena penetrazione.

UNI EN 12732

a pressione, eventualmente

1-Prese in carico attraverso giunzioni tubo-

DM 16 aprile 2008 (1.3.1)

La UNI 9860 prevede che: di regola il

tronchetto con saldature ad angolo o saldature a

UNI 9860 (7.1) (7.2.1) UNI 9165 (7.3)

collegamento alla condotta stradale

piena penetrazione di pezzo speciale o valvola. 2-Saldatura ad angolo

DM 17 aprile 2008 (4.3) UNI EN 12732

deve essere effettuato con idoneo organo di presa che consenta

Nuove realizzazioni di allacciamenti/

o saldature a piena penetrazione di

la realizzazione dell’allacciamento

collegamenti di estensioni di rete su condotte in esercizio

pezzi speciali (giunto tubo-tronchetto) per sezionamento tratto e

interrato, con relativa prova di tenuta in assenza di gas e la

saldatura testa a testa di pezzo speciale/valvola di derivazione.

successiva esecuzione del foro di presa. Il raccordo a T in acciaio a saldare con dispositivo di tenuta è dunque preferibile al semplice tronchetto.

Riparazione programmata, manutenzione e pronto intervento

Sezionamento tratto di rete attraverso valvole di intercettazione o tramite dispositivi di tamponamento che prevedono l’esecuzione di giunzioni del tipo tubo-tronchetto e dunque la saldatura ad angolo o saldatura a piena penetrazione di pezzi speciali 1- Saldature testa a testa di nuovo tratto. 2- Saldature ad angolo, di manicotti di riparazione saldati a sovrapposizione.

DM 16 aprile 2008 (1.6) DM 17 aprile 2008 (6.1) UNI EN 12732

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Le saldature che non possono essere collaudate con prova di tenuta a pressione devono essere necessariamente verificate con controllo non distruttivo (vedi tabella 3).

Maggio/Giugno 2010

integrata da una prova non distruttiva di tipo radiografico o ultrasonico che la normativa impone su tutte le saldature che non vengono collaudate. Su questo tipo di saldature il risultato di tali prove, infatti, non è ancora pienamente affidabile.


Al termine dei lavori le condotte, gli allacciamenti e dunque anche le giunzioni saldate presenti devono essere collaudate con prova di tenuta a pressione secondo le modalità previste dalle norme di competenza. I collaudi possono essere eseguiti utilizzando preferibilmente acqua potabile o comunque acqua pulita; nel caso eccezionale in cui non sia possibile utilizzare l’acqua e comunque qualora la norma lo consenta, può essere utilizzato un gas inerte (es. azoto compresso) adottando comunque tutti gli accorgimenti atti a garantire l’esecuzione delle prove in condizioni di sicurezza. Il collaudo di condotte destinate ad essere esercite ad alte pressioni mediante gas compresso può portare, in caso di cedimento repentino della condotta, a situazioni di rischio per effetto della violenta decompressione e della propagazione della relativa onda d’urto; i riferimenti normativi per la esecuzione di detti collaudi sono riassunti nella tabella 2. Riguardo alle modalità operative, il collaudo dovrà essere eseguito generalmente per tronchi e dovrà essere realizzato in modo tale che la pressione massima non dia luogo, nella sezione più sollecitata, ad una tensione superiore al 95% del carico unitario al limite di allungamento elastico per il tipo di materiale impiegato; inoltre, nell’effettuazione del collaudo idraulico, bisognerà tener conto del dislivello della tubazione al fine di non raggiungere o superare la pressione massima ammissibile dei componenti della rete per effetto del carico idrostatico. Non devono essere effettuati collaudi a pressione su valvole chiuse e durante il riempimento occorre scaricare l’aria nei punti più alti del tratto di prova. Al termine del collaudo idraulico la condotta dovrà essere adeguatamente essiccata onde evitare le permanenza di residui di

Campo di applicazione

Tipo di prova

Condotte bar

Pneumatica

MOP ≤ 0,5

umidità. Eventuali residui di acqua nella condotta possono provocare, nella stagione invernale, il congelamento delle parti mobili dei riduttori di pressione causando il blocco delle cabine di distribuzione e la conseguente interruzione del servizio di erogazione del gas. Se per la prova di pressione si è utilizzata acqua occorre certamente procedere all’essiccamento della tubazione mediante ripetute passate con pistone raschiatore, spinto ad aria compressa. Se per la prova di pressione si è utilizzato gas (azoto compresso oppure aria), nei punti alti della tubazione dovranno essere installati appositi sfiati dove il gas in pressione possa essere rilasciato in modo graduale e controllato, fino a quando l’intera sezione di prova non raggiunge la pressione atmosferica. Il collaudo dovrà essere eseguito, secondo quanto prescritto dalla normativa vigente, ad una pressione pari a: t 1,2 volte la pressione massima di esercizio per le condotte di 1° specie (P > 24 bar) per un tempo di 48 ore; t 1,3 volte la pressione massima di esercizio per le condotte di 2° specie (12 < P ≤ 24 bar) per un tempo di 48 ore; t 1,5 volte la pressione massima di esercizio per le condotte di 3° specie (5 < P ≤ 12 bar) per un tempo di 48 ore; t 1,5 volte la pressione massima di esercizio per le condotte di 4° specie (1,5 < P ≤ 5 bar) per un tempo di 24 ore; t 1,5 volte la pressione massima di esercizio per le condotte di 5° specie (0,5 < P ≤ 1,5 bar) per un tempo di 24 ore; t almeno 1 bar di pressione per le condotte di 6° e 7° specie per un tempo di 24 ore. La seguente tabella 2 riepiloga le diverse casistiche con il relativo riferimento normativo:

Pressione di collaudo

Durata minima

Riferimento

1 bar

24 h (1)

UNI 9165

Idraulica

39


MMMT Campo di applicazione Allacciamenti MOP ≤ 0,04 bar Allacciamenti 0,04 < MOP ≤ 0,5 bar

Condotte ≤ 5 bar

0,5 < MOP

Tipo di prova

Pressione di collaudo

Durata minima

Riferimento

Pneumatica

0,1 bar

30 min

UNI 9860

Pneumatica

1 bar

24 h (2)

UNI 9860

1,5 x MOP

24 h (1)

UNI 9165

1,5 x MOP

24 h (2)

UNI 9860

Pneumatica Idraulica

Allacciamenti 0,5 < MOP ≤ 5 bar

Pneumatica Pneumatica

Condotte MOP ≤ 24 bar

5<

1

3

48 h ( ) ( )

1,5 x MOP Idraulica

D.M. 17 aprile 2008 UNI EN 12007-1/3 UNI EN 1594 UNI EN 12327

(1): 4 h nel caso di condotte aeree di breve lunghezza (2): 4 h nel caso in cui il volume geometrico della condotta non sia maggiore di 4 m3 (3): 24 h nel caso di condotte di centrali di compressione

Si ricorda inoltre che le prove di tenuta delle giunzioni di tronchi e pezzi speciali possono essere collaudati a parte in stabilimento, sempreché tale collaudi siano effettuati ad una pressione non inferiore a quella di collaudo per la condotta nella quale sono destinati ad essere installati. Per la verifica delle pressioni possono essere impiegati: t cronotermomanografi in grado di misurare sia la pressione di prova e sia la temperatura, almeno di classe 0,6 con un campo di misura massimo compatibile con la pressione di prova e con una tolleranza nella misurazione della temperatura di 1° K. t cronomanografi almeno di classe 0,6 con un campo di misura massimo compatibile con la pressione di prova, abbinato ad uno strumento per la misurazione della temperatura con una tolleranza nella misurazione della temperatura di 1° K. Gli strumenti di misura devono essere conformi alle relative norme o specifiche previste dalla normativa vigente, ed essere corredati da certificati di taratura in corso di validità. La pressione e la temperatura devono essere registrati per tutto il periodo di prova. Il collaudo sarà considerato favorevole se ad avvenuta stabilizzazione delle condizioni di prova la 40

pressione si è mantenuta costante, a meno delle variazioni dovute all’influenza della temperatura. Nel caso in cui il risultato della prova a pressione risultasse negativo, la norma UNI EN 12327 suggerisce diversi metodi di ricerca del guasto, che è opportuno effettuare per sezioni, aggiungendo gas speciali e individuando la perdita utilizzando un apposito rilevatore. I controlli non distruttivi delle saldature devono essere effettuati in conformità alla UNI EN 12732. La norma specifica i tipi di ispezione da eseguirsi nonché la frazione delle saldature da verificare rispetto al totale delle saldature eseguite. La quantità delle saldature da verificare ovviamente varia in relazione alla classe di pressione della condotta e al tipo / posizione della saldatura. Va comunque considerato che le prove radiografiche e ad ultrasuoni su saldature ad angolo e comunque sulle tipologie di saldature previste per l’esecuzione delle giunzioni del tipo tubotronchetto potrebbero fornire un risultato non totalmente attendibile e che la prova ad ultrasuoni fornisce risultati attendibili solo per spessori del materiale base (componente più sottile) superiore a 6 mm. La normativa in alcuni casi consente la dispensa dai collaudi idraulici/pneumatici delle saldature a fronte di una verifica

Maggio/Giugno 2010


non distruttiva delle stesse nelle modalità previste dalla normativa e riportate in tabella 3. Pertanto le saldature su condotte con MOP > 5 bar che non sono state sottoposte a prove di tenuta devono subire un controllo non distruttivo di tipo radiografico o ultrasonico e comunque entrambi i metodi per MOP > 16 bar. Nel caso in cui il risultato dei controlli risultasse negativo, ovvero si evidenziassero delle difettosità, va innanzitutto valutata l’entità di tali difetti: saldature con difetti di piccola entità potranno essere riparate. Qualora invece si presentino difetti di grande entità, queste dovranno essere rimosse dalla linea tagliando un tratto della tubazione. Per le saldature oggetto di riparazione dovranno essere ripetuti i controlli non distruttivi già effettuati. Qualora si riscontrino ulteriori difettosità in giunti già oggetto di riparazione, è certamente opportuno procedere al completo rifacimento dei giunto stesso. Nel taglio delle saldature risultate difettose, il ricollegamento della tubazione potrà essere eseguito inserendo un tronchetto di lunghezza non inferiore a 50 cm, o spostando un tronco di tubazione saldata sino ad ottenere un corretto affiancamento. I controlli non distruttivi delle saldature di tipo radiografico e ultrasonico forniscono un risultato attendibile se la saldatura è testa a testa, mentre sulle saldature ad

angolo e a piena penetrazione come quelle previste nelle giunzioni del tipo tubotronchetto, potrebbero non evidenziare difetti superficiali. Sulle condotte con MOP > 5 bar, laddove le saldature siano effettuate in posizioni tali da rendere difficoltoso o poco attendibile la successiva verifica radiografica/ ultrasonica, una possibile proposta operativa è quindi quella di collaudare con prova di tenuta le saldature come previsto dalla normativa e riassunto in tabella 2, in modo tale che su tali giunzioni non vi sia l’obbligo normativo di effettuare un controllo di tipo radiografico o ad ultrasuoni ma un più semplice test con liquidi penetranti. Le saldature ad angolo di manicotti di riparazione saldati per sovrapposizione e le saldature di pezzi speciali relative a giunzioni del tipo tubo-tronchetto effettuate in pronto intervento che non possono essere collaudate con prova di tenuta, devono dunque essere sottoposte ad un controllo non distruttivo. In questo caso, una possibile proposta operativa può essere quella di eseguire sempre un controllo visivo e, pur non essendo prescritto dalla normativa, in un test di fessurazione superficiale con liquidi penetranti ai quali si aggiunge, nel caso di MOP > 5 bar, il controllo radiografico e/o ad ultrasuoni (quest’ultimo normativamente regolamentato per spessori del materiale base non inferiore a 6 mm) in ottemperanza alla normativa. Quantità di Controllo

Campo di applicazione

Tipo/Posizione della saldatura

Ispezione visiva

Esame radiografico/ ultrasonico Un campione significativo sul

Saldature circonferenziali, derivazioni, ugelli, cordoni

Un campione significativo sul totale dei giunti saldati nel

d’angolo, saldature

corso di un anno

longitudinali

totale dei giunti saldati nel corso di un anno. Una prova di tipo distruttivo per tipo di saldatura all’anno per prova di trazione e/o

MOP ≤ 0,1 bar

prova di piegatura

Tubi su attraversamenti, 100%

ponti, attraversamenti ferroviari, vie d’acqua,

L’operatore specificherà il tratto su cui applicare la prova non distruttiva

aereoporti

41

Test di fessurazione superficiale


MMMT

Quantità di Controllo Campo di applicazione

Tipo/Posizione della saldatura

Saldature circonferenziali

0,1 <MOP ≤ 5 bar

Ispezione visiva

Esame radiografico/ ultrasonico

Un campione significativo sul

Un campione significativo sul

totale dei giunti saldati nel

totale dei giunti saldati nel

corso di un anno

corso di un anno

Test di fessurazione superficiale

Derivazioni, ugelli, cordoni

Un campione significativo sul

Un campione significativo sul

d’angolo

totale dei giunti saldati nel

totale dei giunti saldati nel

corso di un anno

corso di un anno

Saldature longitudinali

100%

Tubi su attraversamenti,

10%

L’operatore specificherà il

ponti, attraversamenti

100%

ferroviari, strade principali,

tratto su cui applicare la prova non distruttiva

vie d’acqua, aereoporti

Saldature circonferenziali

20%

Derivazioni, ugelli, cordoni

10%

100%

d’angolo Saldature longitudinali

10%

100%

100%

100%

100%

100%

100%

100%

20%

5 <MOP ≤ 16 bar Saldature non sottoposte a test di pressione Tubi su attraversamenti, ponti, attraversamenti ferroviari, strade principali, vie d’acqua, aereoporti Saldature circonferenziali

20% Derivazioni, ugelli, cordoni

100%

d’angolo

Per derivazioni e ugelli a discrezione dell’operatore

Se le saldature non sono a completa penetrazione l’operatore può richiedere il 100%

Saldature longitudinali

100%

e sweepolet

100%

100%

MOP > 16 bar Saldature non sottoposte a

100%

test di pressione

Le giunzioni devono essere controllate al 100% con entrambe le tecniche

Se la rete è collocata in area urbanizzata

100%

100%

100%

100%

Tubi su attraversamenti, ponti, attraversamenti ferroviari, strade principali, vie d’acqua, aereoporti

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Maggio/Giugno 2010



GRUPPO

AUTOGAS NORD

6ROX]LRQL HQHUJHWLFKH FRPSOHWH

Al tuo ÄŽanco da oltre 50 anni Il Gruppo Autogas Nord opera su tuĆŠo il territorio nazionale, in tuĆŤ i seĆŠori del GPL: Riscaldamento civile - Uso industriale e agricolo - Autotrazione - Trading - ProdoĆŤ speciali (Gas Puri). In linea con la costante aĆŠenzione all’ambiente, oltre al GPL, da sempre considerato un combusĆ&#x;bile ecologico, il Gruppo è presente sul mercato anche in altri seĆŠori del comparto energeĆ&#x;co: Metano - Fotovoltaico - Biomasse - Energia eleĆŠrica - Centrali idroeleĆŠriche - Centrali fotovoltaiche - ImpianĆ&#x; di pirogassiÄŽcazione.

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GRUPPO

AUTOGAS NORD www.autogasnord.it


INFORMAZIONE TECNICA

Da Facot… SOLARGel pipe, il bi-tubo nanotech

Ci sono evoluzioni nella storia dell’uomo, che permettono di raggiungere un elevato standard di qualità e sicurezza, fino a poco tempo fa, impensabili nel campo della tecnologia. Una tecnologia che a volte assume sembianze articolate, futuriste addirittura aerospaziali, trasformandola in un ramo della scienza applicata e della tecnologia stessa, col nome fantascientifico (coniato dall’Ingegnere americano Kim Eric Drexler) di Nanotecnologia. Quella che vi vogliamo raccontare è la storia del bi-tubo solare nanotecnologico SOLARGel pipe. Il bi-tubo è disponibile in acciaio inox 316L corrugato e permette la connessione del serbatoio di accumulo dell’acqua calda, al pannello solare, il tutto isolato con Aspen Aereogels, un materassino isolante di soli 5 mm di spessore, resistente sia al freddo polare di una spessa lastra di ghiaccio, sia al calore elevatissimo di una fiamma. La forza di questo prodotto, rispetto a quelli attualmente presenti sul mercato, è molteplice. In primis va ricordato che la nanotecnologia ha permesso e consentito di sviluppare, materiali superiori in prestazioni, durata e con spessori isolanti nettamente più ridotti grazie al bassissimo coefficiente di trasmissione del calore Ȝ = 0,014 W/(mƔK). I due tubi abbinati sono ricoperti da una guaina di PVC telato, disponibili in quattro colori diversi (grigio, bianco, mattone e rosso) proteggendo l’isolante, dalle aggressioni possibili di roditori, uccelli, insetti e tutti gli agenti atmosferici. SOLARGel pipe inoltre garantisce una resistenza alle basse ed alte temperature (da –200°C a + 200°C ) costanti, oltre che, una protezione schermante ai raggi UV. SOLARGel pipe consente l’installazione sotto traccia pavimento, resiste allo schiacciamento senza perdere le caratteristiche di isolamento e garantisce la riduzione dei costi commerciali di stoccaggio e di trasporto grazie alle ridotte dimensioni della confezione. L’evoluzione del solare diventa finalmente realtà con SOLARGel pipe! www. facot.it

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INFORMAZIONE TECNICA

A cura di Poliedra Srl | www.poliedra.com

EVO+: la soluzione innovativa per un diverso approccio alla trasformazione dell’energia L’adozione di tecniche innovative per il recupero, la trasformazione ed il riutilizzo di energia meccanica e termica dispersa nell’ambiente è quello che con termine anglosassone viene chiamato ‘energy harvesting’. Si tratta del tentativo di riciclare energia dalle forme in cui normalmente essa pare destinata ad essere persa ai fini di un utilizzo attivo ed ecologico. Quest’ultimo approccio esiste da diversi anni, ma sta rapidamente conseguendo un notevole interesse per lo sviluppo tecnologico di dispositivi ad alto rendimento utilizzati per il recupero, il trattamento ed il controllo dell’energia prodotta in diverse forme. Tecnicamente questi sistemi vengono prodotti adattando le tecniche di fabbricazione microelettroniche di nuovissima generazione alla produzione di strutture termo-elettriche o meccano-elettriche tridimensionali esplicitamente destinate a raccogliere efficacemente l’energia. Esempi tipici della potenzialità di tali soluzioni sono i gradienti termici oggetto in questi ultimi anni di grande attenzione, sia in ambito commerciale che militare (e’ il caso di dire, che ancora una volta la ricerca e’ sostanzialmente partita da quest’area). In tali sistemi il recupero energetico è effettuato mediante opportuni convertitori che prelevano l’energia dalla sorgente ambientale e la trasferiscono nel dominio elettrico per alimentare dispositivi autonomi, ossia energeticamente indipendenti, rendendo il processo di 46

recupero virtualmente illimitato senza intervento esterno. Proprio da queste prime osservazioni, si è sviluppata l’idea del nuovo prodotto Poliedra chiamato EVO+ o EVOluzione (verso il futuro) nell’ottica di introdurre sul mercato un nuovo sistema di evacuazione dei prodotti della combustione. Il prodotto EVO+ si basa sulla conversione energetica termoelettrica che sfrutta il gradiente termico esistente tra le diverse pareti di un sistema fumario multiparete per recuperare energia elettrica e renderla disponibile per diverse funzioni: dal monitoraggio ambientale di sicurezza fino all’attuazione di diversi dispositivi. In Figura 1 è presentato lo schema del convertitore termoelettrico adottato in EVO+. La cella di recupero è formata da due materiali semiconduttori, chiamati tipo N e tipo P, collegati tra loro da una lamella di rame. Se applichiamo un gradiente termico tra le due superfici ceramiche, in proporzione alla differenza di temperatura, ai capi del semiconduttore tipo N e tipo P si evincerà una tensione elettrica che potrà essere utilizzata (come nel caso delle celle fotovoltaiche) direttamente oppure immagazzinata. La quantità di energia prodotta mediante il processo termoelettrico dipende dal tipo di cella base utilizzata (cioè numero di termogiunzioni P-N) e dalla tecnologia costruttiva. Nell’ottica di fornire alcune informazioni aggiuntive si può ricordare come nel caso di un gradiente termico pari

Maggio/Giugno 2010


a 100°C e facendo uso di una singola cella da 25 mm x 25 mm è possibile estrarre una potenza di 4 W con tensioni di circa 5 V. Inserendo più celle opportunamente configurate (come nel caso delle strutture fotovoltaiche) è possibile arrivare a soluzioni standardizzate con moduli fino a 100 W e tensioni di uscita 12 Vdc. In Figura 2 è presentato lo schema del prodotto EVO+ multiparete brevettato da Poliedra dove si evince la cella primaria di recupero di energia, l’elettronica di controllo e supervisione, i sensori di monitoraggio ambientale ed i sistemi di allarme. Alla luce di quanto fino a qui presentato, è possibile affermare come l’energia contenuta nei fumi possa diventare una fonte intelligente, sicura ed economica per l’alimentazione di comuni dispositivi elettrici o di sofisticati sistemi elettronici asserviti per esempio al controllo della qualità dell’aria nei locali in cui il camino è installato (monitoraggio di monossido di carbonio, ossidi di azoto etc), alla verifica in continuo dell’efficienza di combustione oppure al recupero energetico in elementi di accumulo. Figura 2 – Disegno schematico del prodotto EVO+

Figura 1 – Disegno schematico del sistema di conversione termoelettrico

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Figura 3 – Fotografia del prodotto EVO+




RISPARMIO ENERGETICO

di Miriam Visentin – Architetto

Analisi del patrimonio edilizio italiano

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Le tipologie edilizie presenti sul nostro territorio, dal punto di vista architettonico, si possono definire costruzioni tradizionali. Nate per rispondere ad esigenze differenti da quelle odierne e spesso realizzate con materiali reperibili nelle vicinanze del luogo di costruzione, non riescono a soddisfare le sopravvenute necessità di risparmio energetico e di tutela ambientale, se non a fronte di significativi interventi manutentivi. Il patrimonio edilizio esistente, risulta essere mediamente di mediocre qualità, ma non essendo disponibile una raccolta omogenea dei dati caratteristici dei fabbricati, risulta difficile poter fare un’analisi accurata. L’assenza di una raccolta di dati caratteristici, comporta anche l’impossibilità di pianificare strategie comuni volte a migliorare il patrimonio edilizio. Per analogia si pensi all’esempio delle autovetture; ognuna è accompagnata dalla carta di circolazione e dal certificato di proprietà. Sono dati caratteristici di ogni singola autovettura, ma consentono di individuare con la massima precisione “cosa ho acquistato”. Per gli edifici, tutto ciò non si realizza; il professionista si deve confrontare con un collage di atti e documentazioni (dalle piantine catastali aggiornate agli atti notarili), spesso eterogenei. Fondamentalmente manca un archivio edilizio dell’edificio che contenga l’insieme di tutti gli elementi inerenti la sua vita utile, dall’elenco dei proprietari all’elenco degli amministratori (in caso di condomini), dalle piantine catastali ai certificati sui cementi armati, dai materiali impiegati nella costruzione alle tipologie impiantistiche utilizzate, oltre all’elenco degli interventi manutentivi sia edili che impiantistici eseguiti. La motivazione è semplice: nessuno si è mai posto seriamente il problema di “fare il tagliando dell’edificio” monitorandone la vita utile. Ma quanto potrebbe incidere sui costi generali la spesa per la realizzazione di un “libretto dell’edificio”? Si può affermare con buona approssimazione che il costo non sarebbe elevato, ma porterebbe ad acquisire una “cultura” edilizia diversa, con notevoli vantaggi per la collettività, resa più

consapevole di quanto effettivamente valga il proprio immobile, confrontandolo magari con quello del vicino. Attualmente la valutazione di un immobile residenziale (villetta, appartamento o condominio) si basa spesso sull’aspetto emozionale, infatti sono considerate importanti le finiture di pregio, la qualità architettonica, la rilevanza del luogo geografico, l’ambiente interno confortevole; tutte valutazioni personali e quindi soggettive, che non tengono conto delle particolarità intrinseche dell’edificio e quindi lontane dal concetto di “valore” dell’immobile. Infatti se analizziamo i dati relativi alla valutazione del fabbisogno energetico di edifici di elevata qualità estetica e di alto profilo economico, otteniamo gli stessi valori che riscontriamo in immobili di livello inferiore. Si può quindi affermare che qualunque edificio possa potenzialmente essere considerato altamente energifero (gran consumatore di energia) indipendentemente dalla sua appartenenza. Le ultime variazione del costo del petrolio (che ha raggiunto i 150 dollari al barile), unitamente alla mutata sensibilità della popolazione per i problemi ambientali (Protocollo di Kyoto), hanno dato un’ulteriore accelerazione al processo di miglioramento della qualità degli edifici. Un primo passo concreto verso il miglioramento, è stata l’introduzione della Direttiva Europea 2002/91 CE sul rendimento energetico nell’edilizia e le successive disposizioni correttive ed integrative, D.Lgs 192/2005, D.Lgs 311/2006 e DPR n°59/2009, che hanno imposto standard di qualità a livello europeo, ma molto rimane da fare per la riqualificazione del consistente patrimonio immobiliare esistente. Se da un lato le sopracitate norme hanno portato alla realizzazione di nuove costruzioni efficienti, la Certificazione Energetica degli immobili esistenti stà introducendo nel mercato dell’edilizia un nuovo concetto che andrà ad incidere profondamente sulle scelte dell’acquirente finale sostituendo le regole dettate dalla legge della domanda e dell’offerta, con quelle legate al “valore” dell’immobile in termini di efficienza energetica. Resta però da annoverare una certa disomogeneità nella valutazione di efficienza energetica di un immobile, in c 51


MMMT

onseguenza dell’introduzione di leggi regionali più restrittive rispetto a quelle nazionali, con il risultato che ad esempio lo stesso edificio analizzato secondo la metodologia approvata dalla Regione Lombardia ottenga un valore di fabbisogno energetico diverso che se analizzato con i criteri nazionali. Tra le voci che intervengono sui valori di efficienza energetica di un immobile, troviamo oltre alla climatizzazione invernale, anche quelle relative alla climatizzazione estiva, alla produzione di ACS, gli apporti gratuiti, i consumi elettrici, la produzione di energia da fonti rinnovabili; ci sarà quindi sempre maggiore attenzione ad individuare soluzioni innovative che consentano risparmi di energia. Ad esempio uno studio dell’ENEA evidenzia che gli edifici residenziali assorbono il 30% dei consumi finali di energia. Risulta quindi evidente quanto sia importante ottenere risultati in termini di efficienza ed efficacia. Si impone quindi la necessità di formare una “nuova” generazione di operatori, che si approprino dell’evoluzione che i nuovi materiali e le tecnologie innovative offrono, coinvolgendo tutte le figure professionali che ruotano attorno al mondo dell’edilizia, dal progettista al costruttore edile, dall’impiantista elettrico all’impiantista idraulico, al committente che dovranno sempre più interfacciarsi per arrivare a costruire-progettare-realizzare abitazioni intelligenti. Lo sviluppo di prodotti innovativi e la ricerca mirata al recupero di efficienza energetica, non può però verificarsi senza un adeguato sostegno economico al settore. Da un lato la possibilità di usufruire di consistenti benefici fiscali per coloro che riqualificano (ristrutturano) sotto l’aspetto energetico i propri immobili e dall’altro la possibilità di accedere a sostegni economici interessanti, ha portato ad uno sviluppo considerevole del settore delle energie alternative. 52

Pensiamo ad esempio al fotovoltaico, che nell’arco di pochi anni è diventato così diffuso sul territorio da porre l’Italia al secondo posto in Europa dopo la Germania, nella produzione di energia elettrica, arrivando a fornire (dati 2009) una produzione pari a 1.300 GWh su base annua, sufficiente a 500 mila famiglie, praticamente servire un territorio vasto come il Friuli-Venezia Giulia. Questo sviluppo sembra trovare conferma anche nell’ambito delle nuove costruzioni; infatti analizzando i dati più recenti diffusi dall’Istat (30 dicembre 2009) relativi al costo di costruzione di un fabbricato residenziale calcolato secondo il Regolamento Comunitario si può notare quanto segue: 1. I costi relativi alla climatizzazione invernale tra il I° trimestre 2008 ed il I° trimestre 2009 sono aumentati del 2,7%. 2. I costi relativi agli isolamenti tra il I° trimestre 2008 ed il I° trimestre 2009 sono aumentati del 4,2%. Si può quindi ipotizzare che in un mercato contratto da uno stato di crisi diffuso, siano stati realizzati impianti con migliore efficienza energetica (più costosi) e sia stata data maggior attenzione all’isolamento dell’ involucro per un recupero di efficienza energetica; La strada imboccata dall’Italia per migliorare il patrimonio edilizio nazionale sembra essere quella giusta, infatti i risultati si cominciano a misurare. La diffusione della cultura dell’efficienza energetica e del rispetto dell’ambiente è oggi sempre più presente, ma non bisogna abbassare la guardia e continuare a realizzare programmi di sviluppo orientati al miglioramento. Oggi, i programmi di calcolo ci vengono in aiuto, fornendo uno strumento efficace per effettuare una valutazione immediata dei consumi energetici dei nostri immobili, certificando i risultati e dando quindi la valutazione della propensione al risparmio secondo standard riconosciuti a livello nazionale.E’ quindi auspicabile che la politica del sostegno economico al settore, possa essere prolungata nel tempo, diventando quindi una costante per permettere la riqualificazione di un patrimonio edilizio scarsamente efficiente.

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INFORMAZIONE TECNICA

Greiner presenta grshake l’innovativa valvola automatica di intercettazione del gas ad attivazione sismica Un dispositivo nato per proteggere automaticamente l’edificio contro eventuali incidenti causati dalla fuoriuscita di gas, in occasione di eventi sismici. Il nostro paese associa alla rilevante sismicità del territorio, dovuta alla sua relativa giovinezza geologica, un tessuto urbano molto fragile, data l’antichità degli insediamenti abitativi. Oltre il 60% del nostro territorio è stato classificato in zone ad elevata e media pericolosità sismica dalla recente normativa ministeriale. Anche sulla scorta dell’esperienza di paesi come il Giappone e la California, dove la cultura della mitigazione degli effetti dei terremoti è ormai consolidata, è apparso infatti indispensabile, alle autorità governative italiane preposte, elaborare nuovi criteri di progettazione e costruzione degli edifici al fine di renderli più resistenti alle sollecitazioni sismiche e nel contempo meno vulnerabili dal punto di vista strutturale. L’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n.3519 del 28 aprile 2006 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.108 del 11 maggio 2006 ha dato inizio al complesso iter che ha portato alla emanazione del Decreto Ministeriale del 14 gennaio 2008, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.29 del 2 febbraio 2008, meglio conosciuto come Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC): queste norme sono entrate definitivamente in vigore dal 1 luglio del 2009. Le NTC per la prima volta prescrivono criteri di progettazione e costruzione degli 54

edifici sia strutturali che non strutturali, coinvolgendo pertanto anche gli impianti a servizio dell’edificio stesso, ed in particolare quelli relativi alla fornitura di gas. Per questo il Comitato Italiano Gas (CIG) ha costituito nel 2007 un Gruppo di Lavoro dedicato ad analizzare l’argomento in questione. Questo lavoro si è concretizzato nell’emanazione delle Linee Guida CIG n°13 per l’applicazione della Normativa Sismica nazionale alle attività di progettazione, costruzione e verifica dei sistemi di trasporto e distribuzione del gas combustibile, emanata nell’aprile del 2009, e disponibile presso l’UNI. In questi documenti si raccomanda l’impiego di dispositivi di interruzione automatica della distribuzione del gas, azionati da sollecitazioni sismiche. La valvola GrShake di Greiner Instruments A livello internazionale esistono già valvole automatiche per l’intercettazione del gas, azionate dal terremoto, che vengono generalmente installate a protezione della casa o dell’appartamento. Le esperienze più significative, a tale proposito, sono quelle californiane e giapponesi. Greiner, al fine di realizzare un prodotto sicuro ed affidabile, ha deciso di progettare il proprio dispositivo collaborando con Panasonic, leader in Giappone nella produzione di componenti utilizzati per la costruzione dei contatori gas intelligenti, chiamati MICOM, presenti da più di vent’anni sul mercato. Di questi componenti ne sono stati ad oggi prodotti ed installati, con successo, oltre trenta milioni di pezzi: è una garanzia di affidabilità non superata da nessun altro

Maggio/Giugno 2010


prodotto presente sul mercato mondiale e destinato a questo impiego. Il comportamento sismico della valvola Nonostante questa importante referenza, prima di iniziare la produzione, Greiner ha accuratamente provato il comportamento sismico della valvola di sicurezza GrShake, sottoponendola a prove vibrazionali e sismiche, presso il laboratorio ISMES del CESI, al fine di stabilire l’idoneità del prodotto finale rispetto alle NTC, alle Linee Guida CIG n°13 ed alle caratteristiche dei terremoti italiani. Le prove hanno dimostrato che GrShake risponde perfettamente ai terremoti italiani, scongiurando allo stesso tempo possibili ed indesiderate attivazioni in occasione di vibrazioni, quali ad esempio, mezzi pesanti in transito, mezzi meccanici di scavo o colpi accidentali. Le prove stesse hanno dimostrato inoltre che la valvola di sicurezza progettata da Greiner può essere installata, a differenza di altre valvole meccaniche, con una inclinazione sul piano orizzontale e su quello verticale di ± 5°, rispetto al piano perpendicolare, facilitando di fatto il lavoro di installazione. Le stesse prove hanno confermato che la valvola GrShake interviene senza apprezzabili differenze anche utilizzando differenti tipologie di fissaggio, o direttamente montata dopo il contatore gas.

Le caratteristiche tecniche di GrShake La valvola di sicurezza Mod. GrShake di Greiner Instruments va installata a valle del contatore domestico del gas negli edifici ubicati nei comuni che sono stati classificati in Zona 1 e 2. La scelta di dove e come installare la valvola viene fatta rispettando i requisiti minimi fissati dalle Linee Guida CIG n.13 e dalle NTC, sempre con lo scopo di limitare il rischio di fuoriuscite incontrollate di gas, a causa del terremoto. GrShake è idonea ad essere installata su impianti con una pressione di esercizio massima, non superiore a 150 mbar ed una portata massima di oltre 6 m3/h di gas, con una perdita di carico inferiore a 1 mbar, in conformità alla norma UNI CIG 7129. Il funzionamento è molto semplice: attraverso un magnete, l’otturatore della valvola può essere riaperto o chiuso per le operazioni di verifica di corretto funzionamento, in assoluta sicurezza. Un led luminoso rosso segnala con un lampeggio di frequenza diversa, lo stato di attivazione, di apertura e di chiusura, al fine di confermare il regolare funzionamento della valvola. Per quanto concerne la meccanica della valvola, il corpo in ottone è particolarmente robusto per garantire un’elevata resistenza meccanica alle sollecitazioni che un evento sismico può generare sull’impianto. 55


COMUNICATO STAMPA DEL COMITATO ITALIANO GAS CIG N. 1/2010 DEL

13/05/2010

Il Comitato Italiano Gas, venuto a conoscenza dell’interrogazione a risposta scritta 4/07049, presentata il 4/05/10 dall’on. Raffaello Vignali, diretta al Ministero dello Sviluppo Economico e relativa a normativa tecnica per il telecontrollo/telegestione dei misuratori gas, prendendo atto di quanto in essa riportato, per una migliore comprensione dei fatti ritiene opportuno operare alcuni chiarimenti. La normazione tecnica è disciplinata da precise regole per l’elaborazione, la pubblicazione e l’attuazione ed è dipendente dalle previsioni di merito della direttiva 98/34 CE, del Parlamento Europeo e del Consiglio che prevede una procedura d’informazione nel settore delle norme e regolamentazioni tecniche e delle regole relative ai servizi della società dell’informazione. I frameworks temporali previsti per l’elaborazione di una norma tecnica variano dai 36 mesi consentiti dal CEN ai 24 concessi dall’UNI. In 12 mesi il CIG ha prodotto e l’UNI pubblicato, 6 specifiche tecniche per un numero di 451 pagine complessive.

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Questo, in un campo praticamente non ancora toccato da normativa europea e internazionale. Inoltre, il 12/05/10 è già iniziata l’inchiesta pubblica congiunta UNI - CIG per il progetto di specifica tecnica UNI TS 11291-6; la settima ed ultima parte (progetto UNI TS 11291-7) della famiglia di specifiche tecniche, è in via di completamento e sarà avviata all’inchiesta pubblica nel corso della prossima estate. Crediamo sia incontestabile il dato di fatto che lo sforzo senza precedenti, prodotto dal CIG, proprio per quanto riguarda l’aspetto normativo, abbia portato, il nostro Paese all’avanguardia in Europa nella problematica della telemisura/telegestione. L’interrogazione avanti citata, viene comunque accolta dal CIG con aperta soddisfazione, in quanto riconosce l’importanza del lavoro sinora svolta e perché accende la speranza che l’interesse manifestato dalla politica per la fase normativa della questione possa essere esteso anche alla fase legislativa, favorendo soluzioni e ponendo termine a tutte le problematiche correlate alla misura del gas, che rischiano ancor oggi di ostacolare la piena attuazione del processo.

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COMUNICATO STAMPA DEL COMITATO ITALIANO GAS INCIDENTI DA GAS COMBUSTIBILE DELL’ANNO

Milano, 9 giugno 2010 - Forum Italiano Sicurezza Gas 2010 La statistica incidenti da gas combustibile per l’anno 2009, fa registrare un incremento nei valori assoluti rispetto all’anno precedente. In particolare: t Gli incidenti da gas combustibile relativi al gas distribuito per canalizzazioni sono stati 201, in aumento rispetto all’anno precedente, dei quali 19 mortali con 28 decessi; i soggetti infortunati in conseguenza di tali incidenti sono stati 415; t gli incidenti da gas combustibile relativi a gas di petrolio liquefatto (GPL) distribuito in bombole sono stati 143, sostanzialmente sullo stesso livello dell’anno precedente, dei quali 21 mortali con 24 decessi; i soggetti infortunati in conseguenza di tali incidenti sono stati 160; t non sono stati registrati incidenti relativi al gas di petrolio liquefatto (GPL) distribuito in piccoli serbatoi; t le cause degli incidenti si confermano essere quelle riconducibili a errori di installazione o a carenza di

2009

- CIG

manutenzione per gli impianti e apparecchi serviti da gas canalizzato e la disattenzione o errata manovra nel caso del GPL in bombole; t gli utenti (clienti finali civili) del gas naturale sono stati nell’anno 20.700.000 e quelli del GPL 7.700.000. In totale 28.400.000 utenze domestiche sono risultate interessate all’utilizzo di gas combustibili per riscaldamento, per produzione di acqua calda sanitaria e per cottura di cibi. Il CIG continuerà a farsi promotore di iniziative mirate ad incrementare il livello di sicurezza per l’uso domestico del gas, da attivare in una logica di prevenzione capillare degli incidenti; in tale ambito saranno privilegiate l’informazione e la formazione, in particolare l’attuazione di protocolli di qualificazione degli operatori post contatore, per la cui definizione si auspica la fattiva collaborazione di tutti gli Stakeholders interessati. Per informazioni di dettaglio è reso disponibile uno stralcio della statistica incidenti, contenente i dati significativi.

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Meccanica varia: nel I trimestre 2010 si consolida l’indice di fiducia. Milano, 11 maggio 2010 - Pressoché in linea con l’andamento registrato per gli altri settori industriali, anche per la meccanica varia rappresentata da ANIMA, pur in un clima di incertezza dei mercati internazionali, è proseguita nei primi tre mesi 2010 la lenta risalita verso la ripresa: l’indagine congiunturale condotta su un campione di 420 aziende ha confermato un generale miglioramento nell’indice di fiducia, anche se la fase negativa non è superata. Resta ancora notevole la distanza con i livelli produttivi pre-crisi. “Gli ultimi dati trimestrali di inizio 2010 denotano una sostanziale continuità del lieve miglioramento tendenziale in atto – afferma Sandro Bonomi, Presidente ANIMA - Al di là dei dati qualitativi, il dato più importante è la crescita dell’indice di ottimismo degli imprenditori del settore meccanica, in lieve ma costante miglioramento negli ultimi cinque trimestri. Ciò significa che le imprese stanno reagendo positivamente manifestando un cauto ottimismo che va oltre le difficoltà attuali di debolezza della domanda e carenza di finanza. E’ l’atteggiamento giusto - nel contempo risultato e aspettativa - per capire e contestualizzare la congiuntura presente, ma anche per affrontare con consapevolezza e determinazione le difficoltà-opportunità da superare e cogliere pur tuttavia ben presenti per chi ha operato o sta operando con prudenza e vigilanza”. ANALISI I TRIMESTRE 2010 Rispetto al IV trimestre 2009, il 32% delle aziende intervistate ritiene il fatturato aumentato, il 43% invariato, il 25% peggiorato con un saldo ancora positivo (+7) ma notevolmente ridotto rispetto agli ultimi tre mesi 2009 (+24). Anche il confronto con lo stesso trimestre del 2009 evidenzia una situazione ancora incerta in cui le risposte si ripartiscono pressoché uniformemente: 30% miglioramento, 35% stabilità, 35% peggioramento. Da notare tuttavia che il saldo seppure negativo si è dimezzato portandosi da –10 a -5 punti percentuali. Gli ordinativi, proseguendo nel trend del precedente periodo, sono ancora bassi: solo il 14% delle aziende li considera aumentati, mentre per più della metà si mantengono stabili. Il carnet ordini aumenta lievemente rispetto al precedente periodo, passando da 1,94 a 1,99 mesi di lavoro assicurato. Un tasto dolente permane l’occupazione, che sembra aver subito nel primo trimestre un’ulteriore, seppur lieve, contrazione: all’aumento indicato da una esigua percentuale di intervistati (9%) fa da contraltare un 12% di diminuzione. Un segnale ancora rassicurante è costituito dalla quota di aziende che hanno lasciato invariato il numero dei propri dipendenti (79%). Rimane contenuto il livello di investimenti, che riproduce in modo quasi identico il trend evidenziato per il quarto trimestre 2009: 15% in aumento, 74% stabile, 11% in ribasso. Le aziende in questo periodo hanno dedicato i propri investimenti per la maggior parte a ricerca e sviluppo (35%) e 58

Maggio/Giugno 2010


Stime cautamente ottimistiche per il II trimestre formazione (34%). Seguono gli investimenti negli impianti (23%) e nell’internazionalizzazione. PREVISIONI II TRIMESTRE 2010 Le previsioni per il breve periodo sembrano orientate al rafforzamento del trend di ripresa: nel II trimestre 2010 il 37% delle aziende prefigura un rialzo produttivo, il 52% una situazione stabile, l’11% un calo. Anche le previsioni per il terzo trimestre sono ancora all’insegna di un cauto ottimismo, a riprova di un generale convincimento che la ripresa, seppure rimandata e ostacolata da fattori concomitanti, dovrebbe lentamente consolidarsi. ANALISI SETTORIALE Passando all’analisi di alcuni settori si evidenzia, per il comparto caldareria, rappresentata in ANIMA dall’Associazione Costruttori Caldareria UCC, che il 16% (il 29% per il mercato italiano) delle aziende partecipanti considera il proprio fatturato in crescita rispetto al IV trimestre 2009 e il 27% ritiene sia aumentato rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Per quanto riguarda le previsioni a breve termine, il 24% delle aziende del campione si aspetta un fatturato in crescita nel II trimestre dell’anno. Il 48% delle aziende del valvolame bronzo e ottone, rappresentato dall’Associazione AVR federata in ANIMA, indica un aumento della produttività rispetto al periodo precedente e il 52% un aumento rispetto al I trimestre 2009. Meno buone le previsioni per il secondo trimestre: il saldo fra risposte positive e negative equivale a zero e sembra prevalere la stabilità per il 52% delle aziende. Pressoché stabile (95%) anche occupazione e investimenti (90%). Per quanto invece attiene il valvolame industriale di AVR, anche se in generale le stime relative al primo trimestre sono ancora uniformemente improntate al negativo, si evidenzia un incoraggiante 30% di risposte per un aumento degli investimenti. Le aspettative nel breve periodo sono all’insegna di un’espansione produttiva per il 41% sui mercati esteri e di un ulteriore aumento del fatturato nel totale rispetto al primo trimestre per il 33% delle aziende. Il settore delle pompe, rappresentate in ANIMA da ASSOPOMPE, denuncia un rialzo del fatturato per il 33% dei casi, con saldo negativo di –10 punti percentuali. Molto confortanti le previsioni per il II trimestre 2010, con un 55% di risposte positive per un aumento della produzione e un aumento negli investimenti del 28%. Il 23% delle aziende del comparto serrature di ASSOFERMA, federata ANIMA, indica un’espansione dei livelli produttivi: da rilevare però che sul mercato nazionale la percentuale di risposte positive è raddoppiata (46%). Per il secondo trimestre si prefigura per il 36% delle aziende un aumento di fatturato sui mercati esteri e un 25% sul totale mentre prevale per il 63% degli intervistati la stabilità produttiva.

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PUBLIREDAZIONALE

TECEFLEX, il gas a portata di tubo

SI chiama TECEFLex ed è il raccordo di connessione TECE senza O-Ring, che grazie al suo innovativo sistema di raccordo azzera la percentuale di errore da parte dell’installatore che non deve più scegliere tra diversi raccordi per usi diversi. I raccordi di TeceFlex, realizzati in ottone CR, si adattano perfettamente a impianti sanitari, di riscaldamento, per aria compressa e per il gas. TECEflex permette di connettere il tubo raccordo tramite la boccola a scorrimento assiale (tecnica ormai consolidata) inserendola in un tubo preventivamente dilatato per l’inserimento del raccordo senza O-Ring. Si evitano così perdite per errore di lavorazione o installazione, frequenti nei sistemi con O-Ring, perché TECEFlex si monta grazie ad un’operazione di pressione sull’estremità del tubo precedentemente espansa. In questo modo la tenuta che si ottiene dalla pressione del materiale sintetico sull’intera superficie scanalata risulta totale. I vantaggi del sistema TECEflex sono evidenti se si pensa soprattutto all’importanza di avere raccordi a passaggio totale in un impianto a bassa pressione quale quello del gas. Nella zona di connessione del tubo sono presenti diverse scanalature direzionate nel verso opposto allo sfilamento del raccordo della tubazione; in questo modo una volta serrata la boccola, la tubazione incontra un’aderenza perfetta attorno a queste scanalature e conferisce all’impianto una garanzia di tenuta e durata nel tempo, collaudata e certificata. L’efficienza di TECEFlex per il gas è comprovata dalle certificazioni DVGW e KIWA e risponde anche alle disposizioni della circolare tecnca DVGW W534 per 12.14 relativa agli allacciamenti che hanno la caratteristica intrinseca della perdita visibile al momento del collaudo. Diametri interni raccordi

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DN (mm)

Diametro interno (mm)

14

8,3

16

9,3

20

10,7

25

14,7

32

21,5

Maggio/Giugno 2010


EFFICIENZA ENERGETICA

a cura di Massimiliano Brenna

La casa del Ben-Essere parte da Milano

Siamo esattamente alla ricerca di punti sempre più fondamentali per lo sviluppo di nuove realtà abitative. La nostra abilità sta nel verificare quelle che potrebbero essere le soluzioni più idonee nel calderone degli edifici, appartamenti e villette, in grado di garantirci un benessere totale sia a livello di materiali utilizzati sia a livello di costi. Progetto Gas con questo articolo, vuole rendere omaggio, al convegno tenutosi a Milano lo scorso 4 Maggio 2010 nella sala Convegni del Museo di Scienze Naturali di Milano dedicato alla CASA DEL BENESSERE. “Non stiamo parlando della casa del futuro, ma di qualcosa che è già qui, ad un prezzo competitivo” con questa dichiarazione l’assessore alla Salute del Comune di Milano, Giampaolo Landi di Chiavenna, ha ampliamente illustrato la grande realtà della Casa del Ben-Essere in mostra fino al 4 di luglio 2010 ai giardini Indro Montanelli di Milano. La Casa del Ben-Essere è un edificio di 80 mq realizzato da imprese che hanno saputo utilizzare tecnologie e materiali già presenti sul mercato facendo di quest’opera una soluzione assolutamente sana, accessibile, innovativa e soprattutto sicura. t SANA: costruita con materiali certificati ed eco-compatibili, rispettando tutte le esigenze di ventilazione, igiene e illuminazione t ACCESSIBILE: decisamente economica, circa 1.700€ al mq, ma soprattutto studiata anche per le persone diversamente abili; t INNOVATIVA: a seconda delle condizioni climatiche o in base alle diverse ore della giornata, la casa è in grado di espandersi o addirittura restringersi. t SICURA: grazie al rispetto dei criteri anti-sismici e alla tecnologia domotica, la casa non teme l’usura del tempo. Inoltre va ricordato che la casa del Ben-Essere è stata progettata dallo studio Paolo Bodega Architettura. La casa consiste in un modulo di 80 metri quadri offrendo tecnologia ma soprattutto una garanzia nella prevenzione di alcune patologie.

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