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POLITICA Giarre. La ricetta di Angelo D'Anna
Non ha avuto neanche il tempo di godersi la vittoria al ballottaggio e l’appena eletto sindaco di Giarre, Angelo D’Anna, è già a lavoro. Dopo aver mandato gambe all’aria la corazzata di Luca Sammartino e Tania Spitaleri, sono altri e più complessi i problemi che attanagliano il Comune ionico. E lui di tutto ha voglia purché di andare in vacanza: «Questi primi giorni da sindaco sono stati molto intensi – dice D’Anna a Paesi Etnei Oggi – in cui ho iniziato a vedere dall’interno la gravità dei problemi della città. Abbiamo iniziato una ricognizione di tutto il personale del Comune, delle loro competenze e delle loro mansioni, in prospettiva di una ottimizzazione delle risorse umane».
A proposito di personale, a settembre il Comune di Giarre avrà una nuova pianta organica?
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Quella di settembre direi che è una scadenza prematura. Degli accorgimenti saranno fatti in alcune aree. Una rivisitazione più ampia richiederà qualche mese in più.
Tra le prime azioni compiute da sindaco, lei ha incontrato gli altri sindaci della zona ionico etnea. La sinergia del e nel territorio è un vecchio pallino del suo
LA RICETTA DI ANGELO D’ANNA: «RIDARE DIGNITÀ AL TERRITORIO»
GIARRE. PER IL NEO SINDACO LA PRIORITÀ È RICOSTRUIRE LA RETE DI SERVIZI SANITARI. INTANTO C’È DA RIDISEGNARE LA MACCHINA COMUNALE E
FRONTEGGIARE L’EMERGENZA RIFIUTI di Carmelo Puglisi
movimento politico Città Viva.
Dobbiamo iniziare a dare un’immagine di questo tipo all’esterno, affermando l’identità del nostro territorio. Partiamo con il progettare manifestazioni insieme e subito dopo dobbiamo organizzare servizi in comune come ad esempio la mobilità urbana ed extra urbana. Noi come Città Viva siamo stati in prima linea nel sogno di un Libero Consorzio Ionico Etneo, e quindi questa è la prospettiva in cui intendiamo lavorare. Purtroppo negli ultimi anni, abbiamo fatto tanti passi indietro perché, come noto, abbiamo perso servizi, come l’Ospedale e rischiamo di perderne altri, come l’ufficio territoriale dell’Inps.
Ma Giarre può ancora essere definita città dei servizi come un tempo?
Abbiamo perso tanto ma dobbiamo essere
GIARRE, FALLISCE L’ASSALTO ALLA DILIGENZA: NEL PD È GUERRA APERTA
L’assalto alla diligenza si scioglie come neve al sole in quel di
Giarre e riconsegna un partito democratico del tutto spaccato. Non è bastato mettere insieme gli outsider, tenuti ai margini dalla segretaria provinciale, per fare sentire le proprie ragioni. Il laboratorio giarrese non dà i frutti sperati, anzi complica un bel po’ il quadro. I gruppi che fanno riferimento agli onorevoli Berretta, Sammartino, Sudano, D’Agostino e ai megafonisti non sbancano nonostante il volto pulito e la storia politica importante di Tania Spitaleri e la benedizione tardiva del segretario provinciale Enzo Napoli. Il blocco della maggioranza costruito sull’asse Bianco-Barbagallo-Cgil pur di non cedere si sposta sul candidato civico di centro destra D’Anna riuscendo a fare confluire, numeri alla mano, tutto il consenso di Vitale sul nuovo sindaco di Giarre. Un’alleanza certificata dall’assessorato incassato da Vitale e dalla festa che ha visto numerosi big dell’area sindacale brindare senza imbarazzo alla vittoria dello sfidante della Spitaleri. Un forte vento
ottimisti perché possiamo recuperare. Iniziamo con il trasferimento degli uffici del Giudice di Pace all’ex tribunale di Corso Europa. Con le nuove normative le competenze aumenteranno e questo servizio rappresenterà un presidio di legalità. Ripartiamo da qui per difendere oltre all’Inps come detto, anche Agenzia dell’Entrate e i nostri istituti superiori.
Non a caso, a una settimana dalla elezione, è entrato nella Commissione per il dimensionamento scolastico della Città Metropolitana di Catania.
Esatto, ma non doppiamo dimenticare quella che è la nostra priorità: ricostruire la sanità sul territorio.

di polemiche ha accompagnato l’odissea democratica nelle ultime settimane, delineando lo stato di salute precario del partito. Tardi arriva l’appoggio di Napoli, impossibile da ricucire lo strappo interno al circolo di Giarre, troppo aspri i toni dei vari protagonisti: adesso arriverà la resa dei conti e non ci sarà mediazione che tenga. Al grande appuntamento unitario del referendum di ottobre il partito etneo arriva in frantumi. Le elezioni di Giarre non sono una prova generale del congresso, anzi. Un partito con la P maiuscola avrebbe evitato che elezioni si trasformassero in un tentativo di conta interna come sembrano avere percepito i giarresi. (Roberta Fuschi)
L’emergenza in questo momento però sono i rifiuti. La città è molto sporca e non è chiaro quando partirà il nuovo appalto.
La vicenda non è chiusa perché oltre alla querelle tra Igm Senesi e Dusty, c’è anche il ricorso al Tar della terza classificata alla gara, la Tech. Ammetto di essere preoccupato perché per poter avviare la raccolta differenziata, garantire il diserbo costante delle strade e risolvere il problema cenere vulcanica, c’è bisogno di un rapporto pluriennale. Devo ringraziare l’attuale ditta che in questa situazione di incertezza non ha fatto mancare la disponibilità di fronte alle nostre sollecitazioni.
Quindi?
Il problema principale a mio avviso restano le discariche, specie dopo la chiusura di alcuni siti a livello regionale. Si vive in un clima di emergenza permanente che non giova a nessuno.
In realtà la sua prima vera gatta da pelare è stata il depuratore consortile di Mascali, non trova?
Il problema sta nel fatto che le prescrizioni della Procura della Repubblica di Catania richiedono notevoli investimenti. Però nessuno dei Comuni facenti parte del Consorzio ha il bilancio approvato, noi a Giarre non abbiamo nemmeno il previsionale del 2015. Tutto ciò richiede tempi tecnici che non sono compatibili con le esigenze concrete. Io sono convinto che il depuratore non sia causa dell’inquinamento della nostra costa, o per lo meno non è l’unica causa.
Ci faccia capire meglio.
L’auspicio è che il Cipe sblocchi i fondi e si realizzi il terzo modulo e la condotta sottomarina. I Comuni sono chiamati a una grande assunzione di responsabilità. I primi noi a Giarre
Quale?
Per quel che ci riguarda controlleremo meglio la nostra rete idrica che non può più essere il colabrodo che è stato negli ultimi anni. Va verificato l’afflusso di acqua che arriva nelle condutture. Il depuratore, e questo vale anche per le fognature, è solo lo sbocco finale di un processo che noi dobbiamo controllare a monte
La sua elezione ha rinnovato profondamente la classe politica giarrese. Su 21 amministratori – sindaco, assessori e consiglieri – ben 9, compreso lei, sono alla prima esperienza assoluta. Solo 6 sono reduci dalla precedente consiliatura. Cosa vogliono dire questi numeri?
Diciamo che le aspettative sono molto alte di fronte ad un entusiasmo altrettanto alto. L’inesperienza non ci fa paura. Noi dovremmo essere bravi a comunicare tutto ciò che avviene dentro il palazzo. I cittadini dovranno sempre sapere perché le cose avvengono, perché alcuni problemi vengono risolti e per altri è necessario tempo maggiore.
Con che metodo?
Faremo costantemente incontri pubblici e tavole rotonde. Associazioni, comitati e qualche forma di aggregazione sarà chiamata a partecipare con noi ai processi decisionali. Cercheremo di condividere con la cittadinanza a quante più scelte possibili. In fondo Città Viva nasce per questo
Città Viva è tante cose insieme: associazione, movimento, partito, comitato, centro studi. Lei quale futuro immagina per la sua “creatura”?
Città Viva dovrà darsi regole che gli consentano di operare efficacemente e concretamente, essendo aperta a tutti quelli che ne condividano i valori che sono spirito di servizio per il bene comune e desiderio di partecipare attivamente alla vita della comunità in cui si vive. Bisognerà essere aperti al confronto per continuare la bella esperienza iniziata con la campagna elettorale appena trascorsa.
Pare stia pensando a qualcosa di più grande.
Possiamo iniziare a pensare a una federazione con tutti coloro che si sono aggregati sulla mia candidatura, anche al ballottaggio, e al momento opportuno nei comuni limitrofi.
SUSSULTI A DESTRA. POGLIESE AL TIMONE DI FORZA ITALIA E FDI VARA IL COORDINAMENTO PROVINCIALE
Il centrodestra tira un sospiro di sollievo alle amministrative 2016 in provincia di Catania. Vince Gino Ioppolo a Caltagirone e il Pd perde da tutte le altre parti. Basta poco per festeggiare. Tant’è che l’europarlamentare Salvo Pogliese, che intanto è stato rinviato a giudizio per le presunte spese pazze all’Ars, è il nuovo coordinatore provinciale di Forza Italia, Pippo Arcidiacono è quello cittadino. «Ritengo essenziale impegnarsi per perseguire la strada dell’unità di tutte le anime del centrodestra, così come ci chiedono i cittadini, e presentarci compatti, con candidati credibili e radicati nel territorio», ha detto Pogliese dopo la nomina. Raccoglie l’invito Manlio Messina, l’analogo di Fratelli d’Italia: «L’auspicio è di poter trovare una sintesi ed una piena collaborazione per poter consolidare un nuovo centro-destra in un territorio che ne ha fortemente bisogno», ha dichiarato. Intanto il partito della Meloni vara il nuovo coordinamento. Eccolo: Antonio Lanzafame, Carmelo Barbagallo, Carmelo Marino, Claudio Milazzo, Dario Fina, Emanuele Mirabella, Emanuele Di Mauro, Enzo Monasteri, Fabrizio Donzelli, Francesco Rapisarda, Gabriele Sicilia, Gianantonio Malgioglio, Gianfranco Calogero, Giorgio Galletta, Giuseppe Amenta, Giuseppe Tomasello, Giuseppe Brancatelli, Luca Caruso, Ludovico Balsamo, Marco Grioli, Maria Concetta Mangiameli, Massimiliano Di Modica, Nino Mobilia, Orazio Vecchio, Pietro Aci, Giuseppe Nicotra, Pippo Failla, Roberto Lombardo, Salvatore Datola, Giuseppe Timpone, Stephen Distefano, Antonio Signorello, Vincenzo Randazzo e Debora Bergese. (ap)
