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EDITORIA I Love, la scelta di raccontare una Sicilia diversa
EDITORIA «LA SCELTA DI RACCONTARE
UNA SICILIA DIVERSA»
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Foto Nucleika per I Love Sicilia
COMPIE DIECI ANNI IL MAGAZINE DI STILI E TENDENZE PIÙ VENDUTO NELL'ISOLA. LE CANDELINE, I LOVE SICILIA, LE HA SPENTE PROPRIO SOTTO IL VULCANO, A GIARRE. UNA SERATA DI GALA I CUI OSPITI RAPPRESENTANO LE ECCELLENZE DELLA REGIONE. A FARE GLI ONORI DI CASA, OVVIAMENTE, LA DIRETTORA DONATA AGNELLO FORESTA, CHE AL NOSTRO GIORNALE HA SPIEGATO GLI INGREDIENTI DI UN SUCCESSO EDITORIALE CHE È SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI
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1. Donata Agnello Foresta 2. Diletta Leotta
nella copertina di I Love Sicilia, Giugno 2016
3. Francesco Foresta
nella copertina di I Love Sicilia, Gennaio 2015
4. Salvo La Rosa accompagnato dalla moglie Daniela Mancino
Buon compleanno, I Love Sicilia. Sembra ieri quando è andato il primo numero in edicola. Invece sono passati dieci anni dal giorno in cui Francesco Foresta ha lanciato una delle idee più innovative e belle – nel vero senso della parola – del panorama editoriale dell’Isola. Un anno e mezzo fa, però, il direttore ci ha lasciati prematuramente, dopo aver fondato altre due testate che si sono imposte per qualità e penetrazione, il mensile S e il quotidiano on line «più letto da Napoli in giù», LiveSicilia.it. Quel progetto fatto di carta patinata tuttavia continua, tant’è che le dieci candeline di I Love, oltre che a Palermo, sono state spente anche dalle nostre parti, più precisamente a Giarre, all’interno della suggestiva location di Radicepura. Il timone è ora nelle mani di Donata Agnello Foresta, sì la moglie di Francesco, che al magazine sta aggiungendo una chiara nota di femminilità mista a simpatia.
Direttora, dieci anni e, a quanto pare, non sentirli. Segno che l’idea di I Love fosse azzeccata?
All'avanguardia, direi. Nel 2006, Francesco in un momento in cui la Sicilia era nota esclusivamente per gli episodi delittuosi legati alla cronaca e che hanno infangato l'Isola, ha scelto di raccontare il lato bello che questa terra può offrire. Ha dato spazio alle eccellenze, a personaggi noti e meno noti del territorio, rappresentanti di una Sicilia non stereotipata, ma che al contrario sforna successi, start-up e idee vincenti, spesso più note all’estero che nella nostra regione.
Tutto vero.
Già, da 10 anni raccontiamo ciò di cui prima nessuno parlava e diamo spazio a ciò che di bello la Sicilia riesce a produrre. Le nostre copertine mostrano anno per anno i cambiamenti della realtà siciliana fino ad oggi, realtà che abbiamo spesso anticipato e di cui abbiamo testimoniato, sempre con libertà, evoluzioni e involuzioni. I Love Sicilia scopre e produce tendenze e dà modelli di riferimento. Per questo non sentiamo i dieci anni appena compiuti, se non in termini di esperienza.
Spegnere la candeline sotto il Vulcano, una scelta che premia il territorio Etneo?
Assolutamente sì. Non potevamo non festeggiare il nostro traguardo insieme ai tanti sostenitori del territorio etneo. Catania è la capitale imprenditoriale dell'Isola e il mensile regionale più letto del territorio non può non tenere conto
Foto Beppe Mammino

del fatto che le tendenze più innovative spesso partono proprio da qui.
Tra gli invitati a Radicepura tante le storie di successo, ma quali sono i volti etnei che faranno l’Italia di domani?
Tantissimi. Molti li abbiamo già scoperti e raccontati, altri li scoprirete nelle nostre pagine. Tanti i settori coinvolti, dal mondo imprenditoriale e dell'innovazione – in cui la Sicilia non è seconda a nessuno (è la Milano del sud) – sia in quello creativo e dell'intrattenimento, con architetti, attori e artisti che cambiano ogni giorno il volto dell'Isola.
Una valutazione. Cosa impedisce alla nostra terra di essere ancora più bella e ricca? Dove sbagliano ancora i siciliani?
Temo che il punto di forza di noi siciliani combaci con il nostro punto di maggiore debolezza, ovvero la sicilianità. L'orgoglio di appartenere a questa terra ci rende spavaldi e vincenti al di fuori dell'Isola, ma qui diventa un deterrente per conformarsi e arrendersi di fronte a un sistema ricco – ahinoi – di falle. La scommessa di Francesco è stata quella di creare una realtà imprenditoriale qui, investendo il doppio se non il triplo delle forze che sarebbero servite per avere successo altrove.
Assolutamente sì.
Il suo modello è diventato un esempio da seguire e ciò mi rende orgogliosa dell'uomo che ho sposato e del privilegio che ho avuto di condividere con lui questa passione che ogni giorno mi pregio di portare avanti nel suo nome.
Alcune vostre copertine hanno raccontato di politici catanesi al top. Penso a Valentina Scialfa, al compianto Lino Leanza e a Enzo Bianco. Di questi tempi di antipolitica pare una scelta azzardata. E invece?
Invece dipende dai punti di vista. Perché I Love Sicilia si basa sulla narrazione e sulla qualità dell'informazione. Raccontiamo storie di successo, emozioni, traguardi raggiunti e mete ancora da raggiungere privilegiando ogni volta i contenuti. E anche i politici hanno un volto umano da raccontare. Che è quello che noi privilegiamo da sempre. Scelte a volte azzardate, lo ammetto, ma mi piace produrre anche reazioni nei nostri lettori e generare sia consensi sia dissensi.
Francesco Foresta è il caposcuola di più generazioni di giornalisti e il fondatore di tre testate che si sono imposte per autorevolezza. Un’eredità da raccogliere e far crescere, ma verso quale direzione?
Sullo stesso solco. Siamo, come ha scritto Francesco nel suo primo editoriale del 2006, “Diversi, per scelta” e così intendiamo restare. Come lo faremo? Sempre basandoci sulla tradizione ma inserendo di volta in volta elementi nuovi di cui vi parlerò, ma fra 10 anni!
E se le dicessero che quel modello è seguito anche fuori dal vostro gruppo editoriale?
Sembra presuntuoso da parte mia, e di questo chiedo già venia ai lettori, ma da più parti mi arrivano conferme del fatto che Francesco abbia cambiato il giornalismo nell'isola anticipando in modo geniale tempi e modi di esercitare questo mestiere, e quindi non sarò di certo io ad arrestare la diffusione all'esterno del nostro gruppo editoriale di questo modello creato da lui. Fiammetta Pessoa