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Sappiatelo
Ognuno ha il suo moto indipendentista. Anche noi li abbiamo avuti. Per comodità li chiameremo Nescit da nisciuta. Visto il tema centrifugo è doveroso rispolverare il dialetto. Sono tante le rivendicazione nella storia del territorio, da non crederci. Tutti, o quasi, sepolti nel passato, ma non per questo meno degni di nota. Il nostro è un popolo di ribelli a prescindere, senza tirare in gioco i banditi alla Giuliano o i misteri di Antonio Canepa. A monte c’è la scissione di Ionia in Giarre e Riposto. Con la caduta del fascismo, finisce la parentesi unitaria delle due comunità sorelle: divise e non si capisce neanche il perché. Nel 1951, Valverde si stacca da Aci Sant’Antonio e porta con sé Maugeri, la frazione. Nel 1955, Milo e Fornazzo salutano Sant’Alfio e danno vita a un Comune nuovo di zecca. Anche Paternò perde pezzi e nel 1985 nasce Ragalna. Poco più a nord, nel 1981 Maniace fa la manina a Bronte. Ma le turbolenze non finisco qui, anche se non sempre si concludono con un indipendance day. Negli anni, Piano Tavola voleva abbandonare Belpasso; Canalicchio e Piano, Tremestieri. Di recente, i braveheart di San Giovanni Galermo costituiscono il Movimento Casale Galermo per l’uscita da Catania. Negli anni 2000, Acitrezza rivendica libertà da Aci Castello. “Castiddisi come l’inglisi”, appare sui muri quasi fosse Belfast. Anche Zafferana ha tremato e nel vero senso della parola. Dopo il terremoto del 1984, Pisano rivendica autonomia. Intanto, però, quelli di Fleri si sentono altro dal centro e fanno quadrato attorno alla nuova chiesa. Poi c’è l’indomabile Acireale che quando si parlò di Liberi Consorzi rispolverò il sogno (brevissimo) di lasciare l’area metropolitana e guidare la secessione di Aci Catena e Aci Sant’Antonio. Nicolosi, Pedara e Trecastagni erano pronte a seguirla, poi ci si è messa di mezzo l’Ars ed è arrivato Enzo Bianco. Attenti però, tifo e autonomia anche quando non parlano tra di loro hanno qualcosa da dirci. Pensate a Pozzillo, l’ultima frazione di Jaci, un’isola rossoazzurra in mezzo a un mare granata. Una reazione rispetto alla scarsa attenzione (vera o presunta che) della città delle cento campane verso una borgata che sopravvive a se stessa pregando santa Margherita. Vergine e martire. GREXIT, BREXIT E A NOI LA NESCIT
TRACCE DI INDIPENDENTISMI SOTTO IL VULCANO
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Il Prof. Avv. Angelo Maugeri nuovo direttore generale
Studiare e approfondire attraverso una piattaforma multimediale: il sogno dell’università 2.0 si è realizzato. Il connubio tra reale e virtuale è la formula moderna che l'Università Telematica Unisanraffaele di Zugo (C H) ha scelto, non solo per trasmettere il sapere nel modo che più si addice alle nuove generazioni, ma anche per preparare i suoi studenti al «linguaggio» telematico che ne faciliterà l'inserimento nel contesto lavorativo.
SVIZZERA NOMINA UN
CATANESE DOC ESPERTO IN DIRITTO
INTERNAZIONALE
NEI PROCEDIMENTI DI RICONOSCIMENTO DEI TITOLI DI STUDIO NELL'AREA INTRANCEE, ED
INOLTRE È DELEGATO DI RAPPRESENTANZA DELLA UNISANRAFFAELE PRESSO IL PARLAMENTO EUROPEO
Direttore generale, cosa sono le università telematiche?
Sono università all’avanguardia nate dalla consapevolezza di essere entrati in una nuova era, quella digitale, degli smartphone e dei tablet dove la comunicazione avviene tramite le nuove tecnologie. Il metodo di studio si basa sul piano d'azione e-learning dell'Unione Europea per la didattica telematica online in cui le lezioni sono erogate attraverso una piattaforma multimediale di ultima generazione. Unisanraffaele pone al centro della sua azione il rapporto tra docente e studente grazie alla presenza di consulenti didattici, figure abili nel creare relazioni e agevolare il processo di apprendimento.

A chi si rivolge l’offerta formativa di Unisanraffaele?
La nostra Università privata si rivolge a persone che vogliono compiere un percorso formativo serio e spendibile sul mercato del lavoro, a studenti interessati alla ricerca e all'approccio multidisciplinare e agli appartenenti a diverse categorie professionali (ragionieri, geometri, bancari, impiegati pubblici e privati, periti, assicuratori, promotori finanziari, agenti, consulenti, giornalisti, quadri, dirigenti, professionisti, imprenditori) che desiderano conseguire un titolo universitario on-line compatibilmente con la loro attività lavorativa.
Come funziona il metodo di studio telematico?
Il sistema cardine s’ispira al piano di e-learning dell’Unione Europea per la didattica telematica online, tutto erogato attraverso una piattaforma multimediale di ultima generazione in grado di creare un connubio tra personale docente e studenti. L’offerta formativa si fonda su di un metodo di studio versatile e rigoroso. Una connessione internet e un personal computer consentono di accedere all’universo accademico ottimizzando i tempi da dedicare allo studio: con una password è possibile assistere alle lezioni videoregistrate ventiquattro ore su ventiquattro con l’opportunità di seguire i corsi quando e come si desidera senza sottrarre tempo alla propria attività lavorativa.
Direttore, come funziona il metodo dei crediti formativi? Quali vantaggi offre l’università telematica Unisanraffaele di Zugo ?
Gli studenti in possesso di una comprovata esperienza professionale certificata, mediante il sistema VAE CFU, possono farsi riconoscere grazie alle università telematiche fino a un massimo di 120 crediti su 180 necessari per conseguire il titolo di laurea grazie al Trattato di Lisbona. Un sistema molto utile per tanti lavoratori europei che in Italia, invece, non trova quasi applicazione. Infatti, la riforma Gelmini del 2011 ha fatto sì che fosse drasticamente ridotto il numero dei crediti formativi professionali riconosciuti dagli atenei: si è passati dai Centoventi a un massimo di dodici Cfu. Un motivo in più per scegliere un’università che premia e valorizza l’esperienza lavorativa maturata nel corso degli anni.