atriale Effetti collaterali
Commenti
I sintomi avversi più frequentemente riportati sono affaticamento, mal di testa, edema periferico, sintomi a carico delle vie respiratorie superiori, disturbi gastrointestinali e vertigini. Gli effetti avversi comprendono bradicardia, blocco atrioventricolare e ipotensione.
Provocano raramente broncospasmo – nei pazienti asmatici sono raccomandati gli agenti beta-1 selettivi (evitare il carvedilolo). Controindicati nei pazienti con insufficienza cardiaca acuta o storia di broncospasmo severo.
I sintomi avversi più frequentemente riportati sono vertigini, malessere, affaticamento, mal di testa, vampate di calore, disturbi gastrointestinali ed edema. Gli effetti avversi comprendono bradicardia, blocco atrioventricolare e ipotensione (con il verapamil può verificarsi ipotensione prolungata).
Utilizzare con cautela in associazione ai betabloccanti. Ridurre il dosaggio in presenza di insufficienza epatica e somministrare inizialmente a dosi ridotte in caso di insufficienza renale. Controindicati nei pazienti con disfunzione VS e congestione polmonare o con FEVS <40%.
I sintomi avversi più frequentemente riportati sono disturbi gastrointestinali, vertigini, visione offuscata, mal di testa ed eruzioni cutanee. In stati di tossicità (livelli sierici >2 ng/ml), la digossina ha effetti pro-aritmici e può aggravare lo scompenso cardiaco, specie in presenza di concomitante ipokaliemia.
Elevati livelli plasmatici si associano ad un aumentato rischio di morte.Verificare la funzione renale prima di iniziare la somministrazione e aggiustare il dosaggio nei pazienti con IRC. Controindicati nei pazienti con vie accessorie, tachicardia ventricolare e cardiomiopatia ipertrofica con ostruzione al tratto di efflusso.
Ipotensione, bradicardia, nausea, prolungamento del QT, tossicità polmonare, scolorimento della pelle, disfunzione tiroidea, depositi corneali e eruzioni cutanee con stravaso.
Indicato come trattamento aggiuntivo quando la terapia d’associazione non sia risultata efficace nel conseguire il controllo della frequenza cardiaca.
(betabloccante non selettivo, 1 mg in 1 min da ripetere fino a 3 mg ad intervalli di 2 min [in fase acuta] o 10-40 mg tid [a lungo termine]) e il labetalolo (betabloccante non selettivo, 1-2 mg/min [in fase acuta]). b Se permane la necessità del trattamento con amiodarone, proseguire con 900 mg e.v. nell’arco di 24 ore diluiti in 500-1000 ml da somministrare tramite catetere venoso centrale.
31