Pediatri inFormazione
Patologie flogistiche rino-sinusali
In Europa ne soffre l’8% della popolazione mentre in Italia si ipotizza si arrivi quasi al 7%: nell’ultimo decennio questo disturbo si è diffuso sempre di più e si stima che nel 2020 raggiungerà il 20% della popolazione, forse per via dell’inquinamento e dell’aumento della resistenza agli antibiotici.
Scenario
Bryan è un bambino di 10 anni trasferito all’Ospedale Mary Health of Africa, Fontem (Camerun) per una storia di febbre da 6 giorni e stato soporoso, seguito dalla comparsa di astenia, urine scure ed ittero. Il piccolo era stato trattato per sospetta malaria cerebrale con Chinino presso l’Health Center da cui proveniva.
Decorso clinico
All’ingresso il bambino si presentava soporoso con un GCS di 10/15, tachicardico (FC 150/bpm), febbrile (TC di 38,5°C), itterico, disidratato (cute e mucose aride), oligurico e con modica epatomegalia associata a dolorabilità addominale diffusa. Il quadro clinico presentato dal paziente deponeva per la diagnosi di insufficienza renale acuta (IRA). Le indagini di laboratorio confermavano un quadro di emolisi ed IRA (Hb 6,5 mg/dl, bilirubina totale 3 mg/dl, GOT 65 mg/dl, urea 86 mg/dl, creatinina 2,7 mg/dl). L’esame microscopico su goccia spessa risultava positivo per malaria (Figura 1). Veniva avviata terapia di supporto con trasfusione di sangue intero (da familiare) e reidratazione parenterale associata a terapia antimalarica con artemisina. Nei giorni successivi si è assistito ad un progressivo miglioramento clinico con defervescenza, normalizzazione dello stato di coscienza, ripresa della diuresi e ripristino dei valori ematochimici. Bryan è stato dimesso in settima giornata con diagnosi di Blackwater fever, in ottime condizioni generali.
Il caso clInIco
Blackwater fever: la nostra esperienza in un ospedale in Camerun Nel Continente nero, navigando in acque scure... Giada Del Baldo Claudio Marabini Matilde Rossi Caterina Coppari Simona Gatti Orazio Gabrielli Scuola di Specializzazione in Pediatria, Università Politecnica delle Marche – Clinica pediatrica Ospedale G. Salesi, Ancona
Un commento
La Blackwater Fever (BWF) o Febbre emoglobinurica è una manifestazione rara della malaria ad alto tasso di mortalità, caratterizzata da emolisi intravascolare acuta che si presenta con urine scure (100%), ittero (88,4%), anemia (81,4%) e febbre (72,1%). Possono associarsi dolore addominale, vomito, epato-splenomegalia, dispnea, tachicardia, vertigini e malessere generale. La complicanza più temibile è l’insufficienza renale (16,2%). La BWF si verifica più comunemente nelle infezioni da Plasmodium Falciparum piuttosto che in quelle da Plasmodium Vivax e Malariae. La patogenesi è complessa e poco conosciuta. La BWF può essere scatenata dal trattamento con farma-
a cura di Liviana Da Dalt, Davide Vecchio
TEsT
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Quale sintomo permette di sospettare clinicamente la BWF in soggetti affetti da malaria? £ a. Febbre £ b. Anemia £ c. Urine scure £ d. Epato-Splenomegalia £ e. Ittero Quali soggetti sono a maggior rischio per lo sviluppo di BWF? £ a. Deficit di Glucosio 6 Fosfato Deidrogenasi £ b. Anemia sideropenica £ c. Diabete mellito £ d. Soggetti in terapia con Imipramina £ e. Deficit di piruvico deidrogenasi Figura 1.
Pediatria numero 4 - aprile 2015