Molto Meyer vol 1, inverno 2013

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A L L ’ AVA N G U A R D I A

Alfred 60 AST: abbattere i tempi di un’urinocoltura LO STUDIO

Confronto del TAT dell’antibiogramma delle urinocolture con il sistema standard (Kirby Bauer) e quello con una nuova tecnologia (Alfred 60 AST): ripercussioni sulla gestione clinica dei pazienti. Lo studio è stato realizzato con un gruppo di pazienti afferenti al dipartimento emergenza accettazione (DEA) dell’ospedale Meyer. INTRODUZIONE. In seguito allo studio “Rapid Antimicrobial Susceptibility Test (AST) on Pediatric Urine Culture” eseguito presso il nostro laboratorio nell’anno 2010, nel quale è stata appurata la concordanza dei risultati ottenuti dell’antibiogramma clinico AST rispetto al metodo di riferimento Kirby Bauer, è stato deciso di valutare come l’introduzione in routine dello strumento Alfred 60 AST, che permette di automatizzare le fasi del processo, consenta di ridurre i tempi di risposta (TAT) e le conseguenze che da tale riduzione si potrebbero avere a livello clinico/organizzativo. MATERIALI E METODI. Sono stati esaminati 204 campioni provenienti dal Pronto Soccorso e dai reparti di nefrologia e pediatrie mediche dell’Ospedale Pediatrico Meyer nel periodo agosto-novembre 2012. Lo screening urocolturale è stato eseguito con lo strumento Alfred 60 AST (Alifax, Padova) e – per i campioni positivi al raggiungimento dello 0,5 McFarland – dopo colorazione di Gram per identificazione preliminare, è stato eseguito l’antibiogramma clinico testando pannelli di antibiotici personalizzati. Per i batteri Gram negativi: meropenem, fosfomicina, ceftriaxone, amikacina, levofloxacina, cefatazidime, per i Gram

positivi:cotrimoxazolo, vancomicina, levofloxacina, gentamicina, ampicillina e cefoxitina. I risultati ottenuti sono stati confrontati con lo strumento VITEK 2 (Biomerièux, France). RISULTATI. Le urinocolture risultate

positive sono state 50: 42 per batteri Gram negativi e 8 per i Gram positivi. La concordanza ottenuta per il pannello Gram negativi è stata: meropenem 100%, fosfomicina 98%, ceftriaxone 96%, amikacina 100%, levofloxacina 100%, cefatazidime 97%; e per i gram positivi: cotrimoxazolo 85%, vancomicina 100%, levofloxacina 100%, gentamicina 100%, ampicillina 100% e cefoxitina 100%. La riduzione dei tempi di refertazione dell’antibiogramma rispetto al metodo utilizzato in laboratorio è stata di 24h nel 53% dei casi, di 48h nel 31%,

72h nel 8% e 96h nel 8%. Dai dati ottenuti nell’82% dei casi sarebbe stata possibile una terapia anticipata che nel 32% avrebbe permesso una dimissione anticipata e nel 14% evitato il ricovero del paziente. CONCLUSIONI. L’utilizzo dello strumento Alfred 60 AST consente di fornire una risposta per l’esame colturale e l’antibiogramma in 4-8h dall’arrivo del campione in laboratorio rispetto alle 36-72h delle metodiche tradizionali. Una riduzione di tale entità nei tempi di risposta, oltre a consentire l’anticipo della somministrazione di una molecola efficace e quindi un vantaggio per il paziente, renderebbe possibile, in numerosi casi, la dimissione anticipata con risparmio economico da parte della struttura ospedaliera. •

TAT (time around time), indicatore delle performance di un laboratorio relativo ai tempi che intercorrono tra la richiesta e i risultati di un test, le cui conseguenze si ripercuotono positivamente sulla terapia, il ricovero e la dimissione.

Il laboratorio diretto dalla dr.ssa Maria Salvadori.

Serena Lillo1, Stefano Masi2, Maria Salvadori1, Roberto Schiatti1 1. Laboratorio Centrale; 2. Pronto Soccorso; AOU Meyer, Firenze.

MEYER | INVERNO 2013

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