E il mensile aprile 2011

Page 68

Mark di

Nicola Sessa

foto Michael [laif/contrasto]

Wolf

Lacy

L’estetica dell’emergenza Una volta erano il pallone e le figurine Panini. Oggi a intrattenere i più giovani sono gli AK-47 e le bombe virtuali dei videogiochi per PS3 e Xbox. Gli adulti, invece, guidano i Suv Hummer che tanto ricordano i veicoli da guerra e si nascondono sotto i caschi della Diesel, tipo Top Gun. Giorgio Armani, il re dell’alta moda, veste gli agenti della polizia di Stato e la gente va in giro in abbigliamento mimetico e giubbotti che somigliano a quelli antiproiettile. All’Università di Lancaster Mark Lacy studia questa nuova società militarizzata

Mark Lacy Nasce nell’Essex (Gran Bretagna) il 17 febbraio 1973. Insegna Teorizzazione di sicurezza e guerra all’Università di Lancaster, nel Lancashire ed è attualmente impegnato nella stesura del saggio Paul Virilio and Critical Security Studies. Ha già pubblicato: Security and Climate Change: International Relations and the Limits of Realism (2005); Global Politics in the Information Age (2006) e in collaborazione con François Debrix The Geopolitics of American Insecurity: Terror, Power, and Foreign Policy( 2008).

Professor Lacy, lei sta studiando le sovrapposizioni tra sicurezza, tecnologia ed estetica che hanno dato vita a un “design” dettato dall’emergenza e dalla sicurezza. Può spiegarci cosa intende quando fa ricorso a espressioni come “estetica dell’emergenza” e “società militarizzata”? «Mi riferisco al lavoro di alcuni intellettuali che analizzano il ruolo svolto dalla politica contemporanea in un periodo in cui coesistono diversi tipi di emergenze: economiche, sociali, culturali e di sicurezza. Questa stessa politica è chiamata a far passare misure che modificano profondamente le nostre società, la nostra idea di democrazia, di comunità, uguaglianza e libertà. L’ossessione

66


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.