Il velo dorato

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Chiara restava l’unica con le idee ancora molto confuse. – Che cosa vorresti fare? – le chiese Alessandra un mattino, camminando al suo fianco sul bagnasciuga ancora deserto. Le due amiche amavano quelle passeggiate mattutine, quando il campeggio era ancora avvolto nel sonno, e sulla spiaggia regnava il silenzio. – Vorrei essere felice. Sono un’ingenua, vero? – Non credo proprio; mi sembra un desiderio legittimo. Solo un po’ vago, ecco... – Vorrei essere felice con Luca. Godermelo al mille per mille. A volte invidio un po’ Adriana e la sua scelta coraggiosa; forse sotto sotto vorrei fare come lei. – Sarebbe un peccato, però: sei sempre stata molto brava a scuola, hai dei talenti da non sciupare... – Senza contare che se lasciassi gli studi i miei potrebbero uccidermi! – Addirittura! – Alessandra rise, immaginando i signori Ansaldi imbufaliti fino all’inverosimile. – Non voglio deluderli. In fondo, finora sono sempre stata una figlia secondo i loro desideri: studiosa, responsabile, giudiziosa; li consolo di tutti i grattacapi che gli dà mia sorella. D’accordo, quando ho conosciuto Penna Veloce, si sono preoccupati parecchio... temevano perdessi la testa per un “lazzarone”; alla fine però hanno capito che Luca in fondo è un ragazzo in gamba. – E quindi? – Quindi, l’ultima cosa che papà e mamma si aspetterebbero da me sarebbe l’abbandono degli studi! Su Cecilia non possono farsi troppe illusioni, ma su di me contano molto. Hanno sempre fatto tanti sacrifici per noi! Si spaccano la schiena in negozio dal mattino alla sera per garantirci il me-

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