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RISPETTARE L’AMBIENTE CONVIENE ANCHE ALLE NOSTRE TASCHE

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economia a 360°

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In questo numero ho voluto entrare a gamba tesa in quelle tematiche ambientali che molto spesso possono sembrare lontane dal nostro vivere la quotidianità. In Italia in questo momento stiamo vivendo una serie di emergenze ambientali che non ci permettono di poter pensare ad un futuro senza aver messo prima la parola fine a tante piaghe che soffocano anche la nostra economia. L’Italia è famosa per la sua bellezza naturale e la ricchezza della sua cultura. Siamo il Paese più bello del mondo perché l’ambiente italiano è molto vario e include le Alpi, le coste mediterranee, le colline e le pianure, e molte zone rurali con terreni coltivati a uliveti e vigneti. Tuttavia, l’Italia affronta anche molte sfide ambientali come la gestione dei rifiuti, la qualità dell’aria, la conservazione della biodiversità e la protezione delle risorse idriche. Il paese ha fatto progressi significativi nella riduzione delle emissioni di gas serra e nell’aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili, ma c’è ancora molto lavoro da fare per affrontare questi problemi. L’Italia è impegnata a raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul clima e ha adottato una serie di politiche e programmi per affrontare le sfide ambientali, come la riduzione delle emissioni di CO2, l’aumento dell’efficienza energetica e la promozione dell’energia rinnovabile. Inoltre, l’Italia ha una lunga storia di protezione del patrimonio culturale e naturale. Ci sono molte aree protette in tutto il paese, tra cui parchi nazionali, riserve naturali e siti del patrimonio mondiale dell’UNESCO. In sintesi, l’ambiente italiano è molto vario e affronta diverse sfide ambientali, ma il paese sta facendo progressi nella protezione dell’ambiente e nel raggiungimento degli obiettivi ambientali globali. Oggi però se vogliamo entrare nelle case degli italiani e fare i conti nei loro portafogli ci troviamo a dover constatare che le famiglie stanno pagando il peso più grande delle criticità di carattere ambientale. Basti pensare al costo delle tasse sui rifiuti solidi urbani, ma anche indirettamente, sul costo dell’energia su cui pesano miliardi di euro posti in bolletta oltre al fatto che per depuratori e discariche paghiamo all’Europa, milioni di euro quotidiani in sanzioni.

Una svolta ecologica quindi non è solo una “buona azione” da boyscout ma diventa una vera e propria manovra economica per non continuare a buttare soldi nel pozzo senza fondo dell’indifferenza. Inoltre va presa in considerazione anche la spesa legata al servizio sanitario nazionale. Vi chiederete perché? Presto detto: circa il 24% di tutte le malattie nel mondo è dovuto all’esposizione a fattori ambientali. Gran parte di questi rischi, però, potrebbero essere evitati attraverso interventi mirati, come dimostra il nuovo rapporto dell’Oms.

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