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Sconto fattura risparmio energetico, novità in arrivo

Si torna a parlare dello sconto in fattura per il risparmio energetico. A farlo il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, rispondendo al question time al Senato.
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Nel dettaglio, Patuanelli ha sottolineato che lo spirito della norma sull’ecobonus era continuare a creare risultati positivi, ma “certamente ha prodotto un risultato negativo su una parte di attività produttiva prevalente nel nostro Paese, costituita da piccole e mini imprese”.
Il ministro dello Sviluppo economico ha quindi spiegato: “C’è un’esigenza che è quella di modificare questo testo. Ritengo che ci sia bisogno di un ragionamento che ci porti nella legge di Bilancio a trovare anche gli strumenti finanziari di accompagnamento della modifica della norma”. Patuanelli ha poi evidenziato: “L’ecobonus ha stimolato investimenti in un quadriennio per più di 16 miliardi di euro e sono oltre 35 negli ultimi 10 anni”. Il ministro ha però spiegato che la misura ha causato problemi alle Pmi per due motivi. Innanzitutto, perché “i grossi gruppi quando si parla di interventi singoli su edifici come il fotovoltaico riescono ad applicare un prezzo diverso, inferiore, alla piccola impresa; il secondo è la capienza fiscale, cioè la detrazione in più anni ha un effetto, lo sconto in fattura un altro e l’impresa si trova in assenza di liquidità immediata e quindi le piccole e medie imprese si sono trovare in difficoltà”.
Patuanelli ha infine sottolineato che “ci sarà un percorso parlamentare nella conversione del decreto crisi” e ha parlato della necessità di “attivare un tavolo di confronto per adeguare la soluzione migliore. La ratio della norma e lo spirito con cui era stata fatta non era negativo, probabilmente la scarsa interlocuzione ha condotto a un risultato negativo. Decidiamo insieme alle associazioni di categoria la soluzione migliore e poi c’è anche il percorso parlamentare”.
Sconto fattura, cos'è?
Lo sconto in fattura è la detrazione spettante per gli interventi effettuati, in base alle spese sostenute entro il 31 dicembre del periodo d’imposta di riferimento. L’importo della detrazione spettante è calcolato tenendo conto delle spese complessivamente sostenute nel periodo d’imposta, comprensive dell’importo non corrisposto al fornitore per effetto dello sconto praticato.
Il fornitore che ha praticato lo sconto recupera il relativo importo sotto forma di credito d'imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione tramite modello F24, a decorrere dal giorno 10 del mese successivo a quello in cui è stata effettuata la comunicazione dell’opzione per lo sconto, in cinque quote annuali di pari importo.
Attraverso l'apposita funzionalità presente sul sito delle Entrate il fornitore deve confermare l'esercizio dell'opzione da parte del contribuente e l'effettuazione dello sconto. Il modello F24 deve essere presentato tramite i servizi telematici dell'Agenzia delle Entrate, sempre utilizzando il modello F24. La quota di credito non utilizzata nell'anno può essere utilizzata negli anni successivi, ma non può essere richiesta a rimborso.
Il fornitore può anche cedere il credito d'imposta ai propri fornitori anche indiretti di beni e servizi, con esclusione della possibilità di ulteriori cessioni da parte di questi ultimi. La cessione non può essere fatta a favore di istituti di credito e intermediari finanziari o delle amministrazioni pubbliche.
Come funziona lo sconto in fattura
La comunicazione della cessione avviene, a cura del fornitore, con le funzionalità rese disponibili nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle Entrate. Il cessionario del credito può utilizzarlo in compensazione tramite modello F24, alle medesime condizioni applicabili al cedente, dopo l’accettazione della cessione, da effettuare con le medesime funzionalità.
Fonte: edilportale.com

