VITA 2018

UNITÀ PASTORALE Parrocchia S. Maria Immacolata

Vita

Parrocchia S. Barnaba

la famiglia parrocchiale

Camminiamo nella luce del Signore!

Notiziario delle Comunità Parrocchiali di Santa Maria Immacolata - Pavoniana e di San Barnaba

Anno XX n° 2 - Novembre 2018

Calendario parrocchiale Io scelgo la speranza. Semina, semina, l’importante è seminare: un po’, molto, tutto il grano della speranza.

Semina il tuo sorriso, perché tutto splenda intorno a te. Semina la tua energia, la tua speranza per combattere e vincere la battaglia quando sembra perduta.

Semina il tuo coraggio per risollevare quello degli altri. Semina il tuo entusiasmo per infiammare il tuo prossimo.

Semina i tuoi slanci generosi, i tuoi desideri, la tua fiducia, la tua vita. Semina tutto ciò che c’è di bello in te, le piccole cose, i nonnulla. Semina, semina e abbi fiducia, ogni granellino arricchirà un piccolo angolo della terra.

• Calendario parrocchiale • Novembre Quarta Domenica di Quaresima - Ritiro fidanzati Giovedì 29 Inizio Novena Immacolata

Dicembre Sabato 1 ore 14.30: Confessioni 4° e 5° anno di fede Domenica 2 Prima di Avvento - Ritiro avvento U. P. Sabato 8 Immacolata concezione di Maria - Concerto Domenica 9 Seconda di Avvento Lunedì 10 16.30: Ora di guardia Martedì 11 ore 14.30: Confessioni 4° e 5° anno di fede Inizio Novena di Natale Sabato 15 ore 14.30: Confessioni medie ore 20.00: Gruppo famiglie Terza di Avvento Domenica 16 ore 10.00 – 16.00 preparazione al Natale per genitori e bambini ICFR ore 20, 45 a S. Barnaba confessioni per adolescenti e giovani U. P Sabato 22 ore 20.30 Concerto di Natale Domenica 23 Quarta di Avvento Lunedì 24 Vigilia di Natale- ore 24.00: S. Messa Martedì 25 S. Natale Mercoledì 26 S. Stefano

Vita,

La famiglia parrocchiale Notiziario della Comunità parrocchiale di S. Maria Immacolata (Pavoniana) - Composizione e Stampa: Com&Print srl Anno XX N. 2 - mese di novembre 2018 Autorizzazione del Tribunale di Brescia n. 47 del 20-11-1998 Direttore Responsabile: Walter Mattevi. www.pavonianabrescia.it

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Hanno collaborato a questo numero: Maria Arrighini, Lorenzo Bulgari, Carmela Carbone, Pierluigi Ciocchi, Fulvia Faustini, Antonio Frison, Antonio Ghidoni, Emilio Girelli, Gianfranco Grasselli, Giorgio Houry, Ketty Levi, Sandra Mattanza, Walter Mattevi, Elisa Monico, Riccardo Mughini, Raffaele Peroni.

Foto: Cesare Palazzo, Le foto di Anna.

Informativa ai sensi della Legge 31-12-96 n.675: In relazione alla legge 675/96 riguardante la “Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali”, la informiamo che i Suoi dati sono inseriti nella nostra “mailing list”. Garantiamo che i dati sono utilizzati esclusivamente per l’invio dei nostri inviti e dei nostri cataloghi di esposizione e sono trattati con la massima riservatezza. È sua facoltà richiedere la rettifica o la cancellazione degli stessi”.

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Calendario parrocchiale Domenica 30 Festa Sacra Famiglia di Nazareth Lunedì 31 ore 18.15 S. Messa di ringraziamento.. Canto del Te Deum

Gennaio Quarta Domenica di Quaresima - Ritiro fidanzati Martedì 1 SS. ma Madre di Dio- Giornata mondiale della pace Domenica 6

Epifania del Signore-Battesimo del Signore ore 11.30 S. Messa con i Genitori dei battezzati 2017/2018

Sabato 12 ore 20.00 Gruppo Famiglie Domenica 13 ore 10.00: ICFR 1° anno Lunedì 14 16.30: Ora di guardia Giovedì 17 Giornata dialogo interreligioso con ebrei Venerdì 18 Inizio settimana di preghiere per l’unità dei Cristiani Domenica 20 ore 10.00: ICFR 2° anno e 5° anno ammissione sacramenti Domenica 27 Giornata Missione pavoniana - ore 10.00: ICFR 3° anno Lunedì 28 Inizio Corso fidanzati

Febbraio Quarta Domenica di Quaresima - Ritiro fidanzati Sabato 2 Presentazione del Signore Giornata della vita - Benedizione della gola Domenica 3 ore 10.00: ICFR 4° anno ore 11.30: Anniversari di Matrimonio Lunedì 4 Corso fidanzati Sabato 9 ore 20.00: Gruppo Famiglie Domenica 10 ore 10.00: ICFR 1° e 5° anno - Corso fidanzati Lunedì 11 Madonna di Lourdes. ore 16.00: Celebrazione per anziani e malati Venerdì 15 S. Faustino e Giovita - Festa Lunedì 18 Corso fidanzati Sabato 23 Famiglia Pavoniana a Lonigo Domenica 24 Lunedì 25 Corso fidanzati

Nella nostra parrocchia vi sono persone anziane ed ammalate. Alcune di loro non possono recarsi in chiesa, soprattutto per partecipare alla s. Messa ed accostarsi alla s. Comunione, pur desiderandola.

Chi volesse ricevere l’Eucaristia a casa può chiedere la visita del sacerdote oppure di uno dei ministri straordinari dell’Eucaristia sia telefonando in parrocchia (030.300265), sia mandando comunicazione tramite un familiare o una persona amica. la famiglia parrocchiale 2/2018

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Ingresso nuovo parroco

Abbiamo un nuovo parroco!

L’ingresso Nella basilica della Pavoniana, tutta sfavillante di luci, ha fatto il suo ingresso, domenica 7 ottobre il nuovo parroco padre Raffaele Peroni, bresciano e pavoniano, contemporaneamente parroco anche di San Barnaba Apostolo in via della Valle.

Accolto sul sagrato dall’assessore Valter Muchetti che ha sottolineato i significativi legami che uniscono la comunità civile di Brescia con le parrocchie, e da un folto gruppo di fedeli, p. Raffaele ha fatto il solenne ingresso in chiesa. Era accompagnato dal Vicario episcopale don Daniele Faita, dai curati collaboratori p. Antonio, don Giorgio e p. Pierluigi e da numerosi confratelli.

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Il Vicario zonale ha proceduto allo scrutinio del candidato cui sono seguiti l’invocazione allo Spirito Santo, il conferimento delle chiavi della chiesa, il saluto di un rappresentante della comunità parrocchiale, la firma dei verbali e lo scambio del segno della pace.

Il saluto della comunità Caro p. Raffaele, ce n’é voluto del tempo perché tu diventassi nostro parroco: sposo della Pavoniana e di San Barnaba a 71 anni!

A ogni buon conto non l’hai sprecato nella lunga preparazione! Bresciano doc (sei stato ordinato presbitero a Carcina assieme a tuo fratello don Giorgio, partito poi per l’Ecuador e del quale si sussurra di una sua rinuncia per ben due volte all’episcopato), Pavoniano doc, impegnato a Tradate, Lonigo, Genova, Monza, Roma, Montagnana, Milano, alla Scuola di giornalismo, poi missionario per 7 intensi anni all’Asmara in Eritrea, sei tornato fra noi alcuni anni or sono e, dopo una breve parentesi nelle Filippine, assumi ora l’incarico di guida delle nostre parrocchie.

Parroco. Veramente per la Pavoniana sei Prevosto, con diritto a rivestire la relativa mozzetta violacea, come i prevosti della Cattedrale, di San Faustino, di San Giovanni …

Ma questo non può che farti sorridere!

Parroco segnato da due numeri biblici, il 7 e il 5.

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Ingresso nuovo parroco Sette, infatti, sono i tuoi predecessori in S. Maria Immacolata: p. Angelo Leva, p. Mario Poli, p. Adriano Graziani, p. Severino Medici, p. Mario Trainotti, p. Walter Mattevi, dei quali tanti di noi conservano grato ricordo, e cinque quelli che ti hanno anticipato in san Barnaba: p. Luigi Zini, p. Antonio Cartabia, don Gianluigi Carminati, p.

Walter Mattevi.

Parroco della Pavoniana con oltre 7 mila abitanti in prevalenza anziani, che vede un turnover annuale del 20% delle famiglie. Frequentata da circa il 10% dei fedeli.

Parroco di San Barnaba con quasi 3.500 abitanti, parrocchia più giovane, con popolazione più stabile. Frequentata, pure questa, da circa il 10% dei fedeli.

Terra di missione, dunque?

Ti siamo grati per aver accolto con fede questo duro compito: il tuo essere qui, ora, è anche frutto sofferto del voto di obbedienza che hai fatto nel lontano 1967. Ma noi amiamo pensare che la tua nomina sia stata voluta dal Signore. Appena ne siamo venuti a conoscenza, non abbiamo fatto fatica ad accoglierla nei nostri cuori, perché già eri affabilmente presente.

Trovi due comunità pronte a riprendere il cammino e con te condivideranno gioie e dolori, porteranno insieme il peso dei giorni e l’arsura delle ore per co-

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struire cristiani sempre più aperti a varcare la soglia della speranza.

Padre Raffaele, ben trovato! Presiederai la mensa, spezzerai il pane, proclamerai la Parola che salva.

Ti accogliamo come frantumatore delle nostre paure: la paura del diverso, dell’ingiustizia sempre più spudorata, della solitudine dei tanti anziani delle nostre parrocchie, la paura della malattia, della miseria di cui abbiamo conoscenza per i tanti, anche fra i “nostri”, che bussano alle porte delle nostre due Caritas, dell’indifferenza sempre più diffusa anche in quelli che si dicono “vicini”.

Aspettiamo che tu infonda grande speranza nei nostri cuori, specialmente di chi piange. Aspettiamo una spalla su cui sfogarci. E braccia sempre aperte.

Certo, avrai molto da lavorare. Sappiamo di chiederti molto, ma – stai tranquillo - nessuno di noi pretenderà che tu sia un parroco perfetto. Ci basterà sapere e “sentire” che un uomo di Dio sta camminando qui con noi.

Alla Vergine Immacolata, a san Barnaba e a san Lodovico Pavoni, patroni nostri, affidiamo una preghiera, perché tu abbia idee chiare e la forza per attuarle e noi franca disposizione a collaborare con te.

P. Raffaele, ora sei il nostro fratello maggiore, nostro papà, amico e maestro, dolce ospite delle nostre anime. Attendiamo una tua benedizione.

E grazie ancora per aver accettato!

G. G.

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Ingresso nuovo parroco

I presenti alla cerimonia d’ingresso hanno potuto ammirare il nuovo impianto d’illuminazione della chiesa, la cui storia parte da lontano.

La Liturgia è proseguita poi con il rito della Parola nella quale il nuovo parroco si è rivolto alla comunità, che ben conosce per averla servita per tanti anni come collaboratore. Ha ringraziato tutti i presenti per la numerosa partecipazione. Ripercorrendo le varie stazioni che l’obbedienza gli ha proposto sia in Italia sia all’estero, alla luce della liturgia sponsale della domenica, ha inteso la sua presenza in parrocchia come uno sposalizio: “vivere insieme nella buona e nella cattiva sorte”. Essere presenti, ascoltare e parlare, magari anche discutere e dissentire, ma esserci! La parrocchia vissuta come una famiglia come san Lodovico Pavoni suggeriva per i suoi orfanelli.

Il nuovo parroco, che per sé ha voluto un’accoglienza molto sobria, al termine della cerimonia ha offerto nei locali dell’Oratorio un rinfresco di ringraziamento a tutti i partecipanti.

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“Insieme è bello” Nell‘omelia-programma del nuovo parrocchiato p. Raffaele così si è espresso: “Insieme è bello”: era uno slogan che un po’ di anni fa spopolava nelle Comunità dei Pavoniani. Segno di una esigenza sentita, mentre cresceva un certo individualismo che portava ad emarginare chi non poteva o non voleva sgomitare per farsi strada nella società. Credo che questo ideale di percorso comune non sia venuto meno ai nostri giorni nella Chiesa, nella società e nelle parrocchie: le nostre comprese.

La ‘provvidenziale’ diminuzione dei sacerdoti spinge ad un maggior coinvolgimento dei laici, alla loro partecipazione attiva alla vita comunitaria e ad una corresponsabilità quanto mai preziosa per far risplendere la luce del Vangelo nei nostri ambienti di vita.

Quello che il Figlio di Dio

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Ingresso nuovo parroco incarnato ha desiderato farci comprendere con la sua scelta di stare in mezzo a noi e con l’aver voluto Apostoli e Discepoli come suoi collaboratori, è un punto di riferimento assai significativo. Possiamo vedervi una metodologia sempre da aggiornare ed adattare ai tempi, ma da incarnare nella sua sostanza anche oggi. Un esempio può essere utile per chiarire questo percorso.

Il Signore invita a salire su un tandem tutti noi: il tandem è la nostra parrocchia. Vi è sicuramente bisogno di una guida, necessaria per condurre il mezzo alla meta prefissata. Tuttavia sono chiamati tutti i componenti a pedalare, a metterci il loro impegno per il bene comune, ad incoraggiare chi fa fatica e ad attendere con pazienza chi è appesantito per lo sforzo.

Mi rivolgo particolarmente ai vari gruppi che operano nelle nostre Comunità parrocchiali affinchè si sentano coinvolti sempre più in questo cammino comune. Ma sono certo che ognuno, per la sua parte, non si deve sentire escluso perché il suo apporto, comunque si esprima, sia sentito come coinvolgimento e partecipazione, anche se materialmente può ritenersi marginale. Preghiera, lavoro quotidiano, offerta delle proprie fatiche, interessamento, … sono un bene prezioso che nel nascondimento è alimento quanto mai utile per la crescita della famiglia parrocchiale.

Un punto importante per vivere questo cammino comune è la fede incarnata nei Sacramenti, in modo particolare nell’Eucaristia domenicale e festiva. Chi la presiede è chiamato a comunicare il mistero dell’amore divino che si fa presente non solo a livello rituale, ma come espressione di un dono fatto ai figli di Dio convocati per saziare insieme la fame di verità e di speranza sempre viva in noi e nelle persone del nostro mondo.

Il Signore ci fa questo invito, ma siamo noi a dover entrare nella sua casa per vivere in comunione la festa di una famiglia alla ricerca della gioia e della pace dell’anima.

“Per me andare a Messa è una esigenza interiore e mi sento impoverito se non posso parteciparvi. Sento dentro di me questa ‘fame’”. Un’affermazione che fa positivamente riflettere ed è segno di una adesione a Cristo entrato prepotentemente come cibo che sostenta il nostro essere suoi Discepoli. Non è un ‘dovere’, ma la volontà sentita di una preghiera da vivere

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comunitariamente. Penso sia pure una riflessione da tener presente soprattutto quando avvertiamo qualche scricchiolio nel nostro comune cammino di rapporto con il Signore ed il nostro prossimo.

Mi auguro che le nostre belle e luminose chiese manifestino sempre più l’unione esteriore ed interiore di una Comunità che vuole camminare insieme ed ha Gesù Cristo come sua guida.

Scrive s. Giovanni Crisostomo che Dio “non ha bisogno di colonne d’oro, ma di anime d’oro”. È vero, pur se sappiamo bene come sono importanti una decorosa celebrazione ed il luogo dove questa si svolge.

Chiamati tutti a partecipare all’Eucaristia ed a renderla una espressione sempre più viva della nostra fede comune. Da qui scaturirà quella carità concreta che attingeremo dall’amore divino e che si esprimerà nella varietà di forme richieste dai nostri fratelli e sorelle.

Un grazie di cuore per la calda accoglienza che mi avete offerto per il mio nuovo incarico di parroco di s. Maria Immacolata e s. Barnaba. È un incoraggiamento per me ed uno stimolo così che abbia ad intraprendere questo nuovo impegno sapendo di essere tra persone ben disposte ad accompagnarmi ed a sostenermi, anche facendomi presenti le cose da migliorare. Che il Signore aiuti me e voi ad essere testimoni del suo amore camminando insieme ed in unità di intenti. p. Raffaele

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Ingresso nuovo parroco

La prima Comunione

Con fratellino Giorgio

Con nonna, papĂ , zia, mamma

Giovane in formazione

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In Famiglia

Professione religiosa tra i Pavoniani

La Prima Messa col fratello don Giorgio

A Monza, con i ragazzi della scuola media Rettore della chiesa pavoniana di Monza

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Saluto a padre Walter

Un sofferto commiato

Il saluto a padre Walter Mattevi Domenica 14 ottobre la Comunità parrocchiale ha salutato il suo parroco, destinato a dirigere la casa degli Artigianelli a Trento, con una solenne concelebrazione nella quale è stato offerto a p.

Walter un saluto e un portatile.

P. Walter, visibilmente commosso, ha preso commiato dalla sua parrocchia, nella quale ha speso sette anni intensi del suo apostolato ricco di fede e di opere, con queste parole che restano a testamento per noi.

Ci sono stagioni che non invecchiano sono stagioni che non invecchiano perché in esse la primavera è senza tempo, ci sono storie che non cessano di raccontarsi perché ogni giorno la vita ne plasma le parole, ci sono giorni che non sanno il tramonto perché il loro orizzonte ha il respiro dell’aurora.

Sono le stagioni in cui il cuore e la capacità di amare sbocciano come gemme che si aprono ai raggi del sole.

Sono le storie i cui volti e gli sguardi sono una lunga struggente poesia d’amore.

Sono i giorni che tu non puoi dimenticare perché in essi la vita è come un torrente che scorre tra le rive della memoria e della speranza.

Qui tra voi ho vissuto questa breve ma intensa stagione, qui con voi ho provato a raccontare un frammento di quella storia della salvezza che Dio ci chiede di scrivere con Lui, qui tra voi e con voi ho vissuto giorni che nei momenti meno luminosi mi prendono per mano e mi dicono la vita è un dono, la meritiamo offrendola …

Un abbraccio e un Grazie profondo Il nuovo indirizzo: P. Walter Mattevi, Istituto Pavoniano Artigianelli, Piazza di Fiera, 4 - 38122 TRENTO Tel. 0461.270.211 / cell. 349.14.93.731 w.mattevi@pavoniani.it

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Saluto a padre Walter Pubblichiamo, fra le tante, alcune testimonianze di saluto a p. Walter Abbiamo camminato insieme La notizia del tuo trasferimento a Trento, p. Walter, con conseguente rinuncia alla nostra parrocchia, ci ha colto di sorpresa. E subito la mente è corsa alla ricerca di un perché di tale decisione. La risposta ci è stata data dal tuo voto di obbedienza: non sono un disertore, hai ripetuto. Un versetto della lettera di Pietro dice «Domestici, state soggetti con profondo rispetto ai vostri padroni, non solo a quelli buoni e miti, ma anche a quelli difficili (etiam discolis)». Possiamo sostituire “domestici” con “religiosi”, “padroni” con “superiori”, che si sono dimostrati in questa circostanza, “difficili” (1 Pt 2, 18).

Sono trascorsi 7 anni, da quando sei giunto fra noi, reduce da esperienze spagnole, tedesche, trentine soprattutto (nella Messa hai sostituto il nome del vescovo di Trento, Luigi, con quello di Brescia, Luciano, con qualche fatica!). Qui hai trovato una nuova famiglia (non sostitutiva di quella del “gemello”!), qui hai svolto il tuo lavoro pastorale nonostante il peso e l’arsura di alcune giornate. Ora siamo giunti a … pochi giorni all’alba, come si direbbe. Ma per noi è un’alba triste.

Generatrice però di gratitudine. Per quanto amore hai donato a quelli che hai aiutato a vivere e a quelli che hai aiutato a morire, fino a tutti noi che hai amato e sostenuto con sane amicizie, nulla importandoti della religione professata o della provenienza o dell’etnia.

Con te abbiamo camminato insieme.

Abbiamo camminato insieme perché i nostri progetti sono stati realizzati e non solo quelli più appariscenti (il nuovo sagrato, il nuovo oratorio, la nuova illuminazione, il ricordo in legno di san Lodovico Pavoni...). Soprattutto abbiamo compiuto un cammino di fede che ci ha resi cristiani adulti e

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responsabili. Il camminare insieme dipende anche dalla capacità di cammino che ciascuno riesce ad esprimere: non si tratta infatti di un percorso alla pari.

Tu ci hai sempre aspettato, stimolando a muoverci nella stessa direzione o in una direzione complementare e comunque compatibile. Soprattutto con attenzione alla preghiera alla quale tu, con tanta estemporanea fantasia e costanza, ci hai educato.

Ora, nel momento dell’addio, possiamo guardarci indietro, girare lo sguardo per capire chi ci è stato alle spalle, la persona che ha fatto parte della nostra vita e che ancora lo fa in maniera vivida e presente. Perché sei stato uno di noi e ci hai insegnato ad essere famiglia.

Alla Pavoniana abbiamo vissuto il mistero di una paternità spirituale sperimentata con i battezzati cui è stata data la grazia della vita cristiana, con i giovani sposi accolti all’altare, con le persone anziane e con quelle già pronte per il cielo.

Abbiamo visto, cioè, una schiera di collaboratori divenire realtà indistinguibile dalla “vera verità” sempre pronta a donare e, quello che più conta, a donare se stessa in forza di un ideale, quello cristiano.

Rivedendo il nostro cammino, caro p. Walter, ci accorgiamo di essere anche cresciuti insieme. Abbiamo capito che si può amare ed essere amati. Siamo stati uno per l’altro un grande dono d’amore, vero perché libero.

Se è veritiero che una delle cose più terribili che possano accaderci nella vita sia “abituarci” a noi stessi, possiamo dire con tutta sincerità che in sette anni non ci eravamo ancora abituati a te, perché ci hai sorpreso sempre.

Sì, caro p. Walter, è stato bello camminare con te.

Gianfranco Grasselli

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Saluto a padre Walter Parole per la mente e per il cuore Caro padre Walter, abbiamo saputo dell’inattesa decisione dei suoi Superiori di destinarla ad altro incarico, lasciando la parroccia della Pavoniana. Ne siamo rimaste molto rattristate e desideriamo esprimerle, insieme alla malinconia, la nostra riconoscenza.

Il suo modo cordiale di rapportarsi con il nostro gruppo ci ha fatto sentire presenti nella sua mente e vicine al suo cuore.

In ogni occasione di incontro con noi, l’abbiamo sentita come la nostra guida spirituale, ci ha arricchite, aiutandoci a leggere la Sacra Scrittura in modo approfondito, ma anche concreto e vivibile, particolarmente adatto alla nostra situazione di persone mature, a volte un po’ stanche, provate da varie esperienza di vita.

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Le sue parole sono sempre arrivate alle nostre menti ma soprattutto ai nostri cuori, già un poco “smaliziati”, ma sempre desiderosi di conforto e di approfondimento. Ci ha fatto sentire Gesù “Verità e Vita”, da capire e da seguire senza mai … invecchiare.

IL suo fondamentale costruttivo ottimismo nel leggere la vita, ci ha aiutate anche nei momenti difficili.

Siamo un gruppo di “non giovanissime”, con esperienze più o meno dolorose, con tanto desiderio di essere accarezzate dalla Parola di Dio, dalla tenerezza di Dio, che lei ci ha sempre trasmesso.

Per quest’attenzione, tenerezza, cordialità e sapienza le siamo profondamente grate. Non ci dimentichi!

Noi sicuramente non la dimenticheremo Grazie di cuore.

Per il gruppo GEMMA Elisa Monico

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Saluto a padre Walter Ti sei fatto pane spezzato Carissimo Padre Walter, come Gruppo Famiglie ti vogliamo ringraziare della tua presenza tra di noi in questi anni, della tua guida pastorale, dei pensieri e delle riflessioni che ci hai donato. Ci hai insegnato che la vita cristiana è un cammino serio e bello, che bisogna saper accettare i propri limiti, non alzare troppo l’asticella, ma nello stesso tempo saper sognare in grande, desiderare di costruire una cattedrale e non limitarsi al minimo, a spaccare solo le pietre, che devono essere usate bene per costruire qualcosa di bello e di

grande, per tutti, se si vuole davvero camminare verso il Signore. L’insegnamento più grande viene proprio dal Vangelo di Giovanni, quando Gesù lava i piedi ai discepoli durante L’Ultima Cena, questo è il senso concreto del vivere l’Eucarestia: farsi pane spezzato per tutto il prossimo, senza distinzioni, senza preferenze, se non per gli ultimi, con la consapevolezza che nell’aiutare il prossimo aiutiamo il Signore. Grazie, Padre Walter, sarai sempre nei nostri pensieri e nelle nostre preghiere, Ti auguriamo nel Tuo nuovo incarico ogni gioia e ogni bene nel Signore.

Riccardo Mughini

Con il gemello e la cognata La prima Messa

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La nuova illuminazione

Una chiesa fasciata di luce 23 settembre 2018 Anche la nostra Basilica, quasi nonagenaria, ha subito le ingiurie del tempo. Le pareti e soprattutto i mosaici hanno accumulato polvere e sporcizia. Se si aggiunge un vetusto impianto elettrico non più a norma, si comprende la necessità di un urgente restauro.

La parrocchia si è impegnata a fondo per riportare il nostro Tempio all’antico splendore.

Domenica 23 settembre i lavori d’illuminazione erano terminati: per tale circostanza si è decisa una inaugurazione solenne durante la Messa delle 11.30.

L’ex parroco p. Walter Mattevi che ha ideato, voluto, realizzato il nuovo impianto d’illuminazione, nell’omelia della Messa si è così espresso.

“Più luce!”

Si dice che uno degli uomini più grandi della storia, Goethe, abbia esalato l’ultimo respiro dicendo: “Più luce!” Non poteva che essere così, se nascere è “venire alla luce”, e scoprire che tutto ciò che esiste, e che ha forma di vita, dipende dalla luce …

Quante sono nel caleidoscopio dell’esistenza le immagini che raccontano la vita da questo orizzonte:

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La nuova illuminazione quello della luce? Anche perché, noi umani, spesso avvertiamo, eterni bambini, la paura del buio, lo spegnersi di quelle luci che orientano il nostro cammino …

Non è scontata la luce: provate a pensare quanto tempo è passato per l’umanità prima che un uomo, Thomas Alva Edison rabberciasse quella che noi chiamavamo lampadina e ad un comando si potesse, quasi nuovi dei, creare la luce?

E quali processi ha poi conosciuto quella scoperta, fino ad essere ormai, nel laser, operatrice di miracoli in ogni campo, compreso, e con immenso conforto, quello della medicina?

E per noi credenti, non è forse la luce una delle prerogative dell’essenza di Dio, e Cristo non è forse la Luce delle genti che ci dona la certezza che chi segue me non cammina nelle tenebre ma avrà la luce della vita?

Essere qui oggi e celebrare l’Eucarestia è innanzitutto lasciarsi raggiungere trasformare dalla Luce di Cristo, diventare anche noi “illuminati” e portatori di luce.

Sì, anche noi siamo un mosaico che per poter rac-

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contare le meraviglie di Dio ha bisogno di essere illuminato dalla sua Grazia, ma, come è accaduto ai mosaici della nostra bellissima chiesa il tempo ha fatto decantare sopra di loro quella polvere che pian piano come diceva De Andrè parlando dell’inverno “uccide il colore”.

Eccoci allora ognuno di noi, la nostra comunità, mosaico da “pulire”, da rendere ancora possibile riflesso della Grazia e questo una Parrocchia lo offre in quelli che sono i Sacramenti, non ultimo quello della Riconciliazione … È un lavoro duro quello della pulizia del mosaico che tocca la sfera personale, e ognuno di noi sa dove più è cementato lo strato opaco della nostra non fede, della nostra a volte poca umanità, ma è anche un lavoro comunitario: dobbiamo aiutarci insieme e rendere il mosaico della nostra comunità cristiana che è in Brescia, all’Immacolata e a San Barnaba, splendente e foriero di immagini che sanno la verità e l’estasi della vita, ma anche tutto il mosaico del volto della Chiesa chiede questo umile ma necessario sforzo di trasparenza e di bellezza.

Sì, è un lavoro duro, ma non ci spaventiamo: pensiamo che Caterina da Siena aveva trovato una Chiesa in una situazione ben peggiore, che san Carlo Borromeo passava tutta la sua vita per riformare la Chiesa in quella proposta che il Concilio di Trento aveva disegnato, e che Lodovico Pavoni aveva incontrato macerie prodotte dalla Rivoluzione francese e l’età napoleonica fino a trasformare il suo san Barnaba in una stalla. Eppure questi santi, partendo da una conversione personale riuscirono a rendere luminoso quel tratto di mosaico che il Signore aveva disegnato per loro.

E voi capite che la luce di cui ha bisogno la navata della nostra vita, della nostra comunità, ha un nome strano, che il vangelo di oggi ci tira addosso come una sassata: è servire, parola che per noi suona atipica, negativa, umiliante ma che è l’unica che traduce il gesto che stiamo vivendo: l’Eucarestia. Il Vangelo di Giovanni non racconta lo spezzare del pane ma la lavanda dei piedi, la chiesa del grembiule l’avrebbe chiamata Tonino Bello, indimenticabile pastore … Vorrei terminare con due citazioni per me bellissime: una di M. Delbrel e una di C. Pavese su questo tema che credo sia il perno su cui hanno giocato la loro vita Gesù di Nazareth e i volti, le donne e gli uomini migliori della vita e della storia della Chiesa …

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La nuova illuminazione Se dovessi scegliere una reliquia della tua Passione prenderei proprio quel catino colmo d’acqua sporca. Girare il mondo con quel recipiente ad ogni piede cingermi dell’asciugatoio e curvarmi giù in basso, non alzando mai la testa oltre il polpaccio per non distinguere i nemici dagli amici e lavare i piedi del vagabondo, dell’ateo, del drogato, del carcerato, dell’omicida, di chi non mi saluta più, di quel compagno per cui non prego mai, in silenzio, finché tutti abbiano capito nel mio il tuo Amore.

M. Delbrel

Cara Fern, Non capisco perché si trovi tanto male proprio adesso che sa di poter lavorare. Si faccia una vita interiore - di studio, di affetti, d’interessi umani che non siano soltanto di «arrivare», ma di «essere» - e vedrà che la vita avrà un significato. Cara Fern, la solitudine che Lei sente, si cura in un solo modo, andando verso la gente e «donando» invece di «ricevere». È la solita sacrosanta predica. Si tratta di un problema morale prima che sociale e Lei deve imparare a lavorare, a esistere, non solo per sé ma anche per qualche altro, per gli altri.

Per vivere una vita piena e ricca bisogna andare verso gli altri, bisogna umiliarsi e servire.

E questo è tutto.

Cesare Pavese

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La luce che nasce dal servizio è purificata da ogni scoria, da ogni filtro che la snatura e la rende non vera.

Che il mio e il vostro mosaico, la mia e la vostra vita siano splendenti perché l’abbiamo esposti alla luce di questo “darsi” che qui su questo altare fra poco diventerà pane, corpo donato sangue versato per la salvezza di ogni uomo. E in questo ognuno di noi diventa sacerdote che “consacra” la propria vita perché diventi pane per la fame di tutti quelli che ci incontrano e hanno il diritto di nutrirsi del nostro tempo, della nostra amicizia, di tutto ciò che noi siamo.

Relazione tecnica Un tecnico della ditta che ha eseguito i lavori, così li ha presentati domenica 23 settembre “Buongiorno! Illuminare non significa solamente garantire una corretta visione, ma anche e sopratutto utilizzare un mezzo espressivo che crea un legame percettivo tra uomo e ambiente. Questo ambiente assume caratteristiche particolarmente polivalenti: pensate alla diversità che intercorre tra il raccoglimento della preghiera e la gioia nelle giornate delle cresime o nelle celebrazioni dei matrimoni, tra le messe solenni e il dolore per la commemorazione di un caro. Con una gestione evoluta dell’impianto elettrico abbiamo pensato a una luce dinamica, che si possa cioè adattare a quelle occasioni in cui la luce può e deve esaltare il senso delle celebrazioni in atto creando appunto quel legame tra uomo e luogo.

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La nuova illuminazione Compatibilmente a tutto quanto esposto finora, è stato poi doveroso ridare nuova vita alle opere d’arte che abbelliscono le pareti della chiesa, ai mosaici che sono tornati splendenti, ai medaglioni, agli affreschi ed al bacino absidale.

Ma andiamo per ordine: la prima scelta che ci ha visti coinvolti è stata quella di scegliere il colore della luce da utilizzare, luce calda o luce fredda?

Facendo una prova, qui abbiamo visto che quando questi marmi vengono illuminati con un luce ad alta resa cromatica l’effetto ottenuto è quello di un bel risultato di colori caldi, che rende l’ambiente confortevole e adatto alla necessità del raccoglimento.

Questo ha determinato un’immediata preferenza verso la luce calda.

Il secondo aspetto, che è stato fondamentale analizzare, è stato quello della valorizzazione e

della resa degli spazi. Ogni zona della chiesa è stata analizzata singolarmente in modo da svilupparne la funzionalità e le peculiarità:

La navata centrale Questo spazio, dove vi trovate adesso, è una delle zone più importanti: è il luogo dove assistiamo alle celebrazioni, ma anche il luogo destinato al raccoglimento individuale e alla preghiera. La luce può “mutare” a seconda della situazione: durante il giorno, nei momenti di preghiera individuale, l’illuminazione sarà più soffusa, mentre durante le celebrazioni e gli eventi liturgici più importanti, la luce sarà portata a pieno regime o ricalibrata con uno scenario dedicato.

Tutto ciò deve essere fatto senza escludere le opere d’arte e gli elementi architettonici presenti in quest’area. La luce dà l’occasione per valorizzare ed integrare gli elementi architettonici e le opere d’arte apparentemente molto diversi in un medesimo denominatore, portando l’insieme ad un linguaggio comune ed unitario e capace tuttavia di esaltarne tutti i singoli componenti.

Vediamo con ordine: I medaglioni del soffitto, meravigliose finestre sul cielo, i mosaici con i loro colori le navate laterali, la Via Crucis, I santi, la bellissima copertura lignea, L’imponente affresco posto sulla parete di fondo, che pur essendo un’opera realizzata più recentemente, è un elemento che caratterizza la storia di questa chiesa.

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La nuova illuminazione Zona absidale È molto rappresentativa di questa chiesa, vi si possono ammirare i bellissimi mosaici che vedete alle mie spalle. L’utilizzo della tecnologia led ad alta resa ha consentito di valorizzarne la bellezza e la complessità, fornendo un effetto di organicità ed integrazione e valorizzando al meglio i cromatismi. Anche qui la luce è dinamica e modulabile.

Conclusioni

Le navate laterali Sono una zona di soffusa intensità luminosa per dare risalto alle cappelle votive e ai santi che, come vedete, hanno nuovo splendore. I proiettori che illuminano la Via Crucis forniranno, secondo l’ipotesi valutata, una piccola luce d’accento agli affreschi durante tutto il corso dell’anno, per poi poterle rendere vivide e splendenti nell’avvicinarsi delle celebrazioni pasquali.

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È infine opportuno sottolineare che tutto l’impianto luminoso è stato realizzato con tecnologia Led che ci ha permesso di prestare una particolare attenzione ai consumi energetici e al conseguente notevole risparmio economico nell’utilizzo dell’impianto stesso.

Grazie!

Lorenzo Bulgari La spesa, notevole, verrà cadenzata nel tempo, così come aveva disposto il precedente parroco padre Walter Mattevi con il Consiglio per gli affari economici.

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La nuova illuminazione

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Qui, San Barnaba

Il saluto a p. Walter e l’ingresso di p. Raffaele Il XXV di sacerdozio di don Giorgio La comunità di S. Barnaba ha festeggiato il 24 giugno 2018 il 25° anniversario dell’ordinazione sacerdotale di Don Giorgio Houry. Hanno partecipato molti fedeli provenienti anche dalle parrocchie di Inzino e Clusane, dove il Don ha prestato servizio, e parecchi amici.

Alla S. Messa hanno concelebrato il parroco dell’Unità Pastorale p. Walter e p. Antonio e il cugino di don Giorgio, diacono don Peter, che ha rappresentato la famiglia. Alla fine della celebrazione è stato organizzato un momento conviviale.

Il pomeriggio della domenica, il gruppo “il Plettro” della parrocchia di Inzino, compagine formata da chitarre, suonate a pizzico, e da mandolini e loro derivati, con il contrabbasso a sostegno dell’armonia, ha suonato nel salone per terminare la festa.

Riprendere il cammino…

Ingresso di p. Raffaele Nel mese di ottobre, la parrocchia di S. Barnaba ha partecipato al saluto e ringraziamento di p. Walter dopo 7 anni di servizio dell’unità pastorale ed il 7 ottobre ha partecipato all’ingresso del nuovo parroco: p.

Raffaele Peroni. La parrocchia di S. Barnaba augura al nuovo parroco che lo Spirito Santo lo aiuti, lo illumini e gli dia forza per guidare l’unità pastorale secondo la volontà di Dio.

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Carissimi parrocchiani e amici, la presente vi giunge alla fine del periodo estivo, dove ciascuno di voi ha potuto “ricaricare” le sue forze del corpo e dello spirito e avere delle esperienze personali in famiglia o con gli amici.

Ora ci accingiamo a riprendere il nostro ritmo di lavoro pastorale caratterizzato dalla canonizzazione del Beato Paolo VI il 14 ottobre a Roma dal Santo Padre, Papa Francesco. Il nostro vescovo Pierantonio ha voluto quest’anno conoscere meglio il nostro Papa bresciano, Montini, nella preghiera e nella santità, elementi di cui tutti i cristiani battezzati sono chiamati ad essere coscienti e testimoni.

Come ogni anno pastorale si inaugura con una Messa solenne e si dà il mandato ai volontari della

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Qui, San Barnaba

XXV di Messa di don Giorgio nostra parrocchia; quest’anno la domenica 21 ottobre alle ore 10.30 il nuovo parroco della nostra Unità Pastorale ha celebrato la sua prima messa a S Barnaba. Padre Raffaele, che ha fatto il suo ingresso la domenica 7 ottobre, ha avuto il suo primo incontro con la comunità di S Barnaba che lo ha accolto con gioia e in preghiera augurandogli buon lavoro nello spirito del Signore.

A questo punto è giusto ringraziare Padre Walter per il suo servizio come parroco e augurargli buon lavoro nel suo nuovo incarico come direttore e superiore della scuola e della comunità Pavoniana a Trento.

Inoltre, voglio dare il benvenuto a Padre Lorenzo, il nuovo superiore della comunità Pavoniana e a Padre Pierluigi che viene dare una mano alle nostre parrocchie.

Carissimi, all’inizio di questo nuovo anno pastorale riprendiamo il nostro cammino spirituale parrocchiale come una famiglia che vuole vivere alla Luce della Parola di Dio. Vi auguro di avere un tempo per riflettere e per mettervi con maggiore serenità davanti a Dio con il desiderio di aiutare la nostra comunità.

L’anno pastorale 2018/2019 desidero che sia un anno per approfondire a livello parrocchiale momenti di preghiera

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La festa del Patrono

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Qui, San Barnaba come il nostro vescovo Pierantonio chiede a tutti, per essere in comunione di preghiere con lui, come segno della nostra identità cristiana. Per questo nei tempi forti dell’anno liturgico – avvento e quaresima – ci saranno celebrazioni, eventi e momenti di spiritualità meditando sulle virtù teologali: fede, speranza e carità.

La speranza è quel raggio di sole che nasce nel cuo-

re, anche se una ragione vera non c è, anche se tante nuvole grigie oscurano il tuo cielo, la speranza è la forza della vita che ognuno custodisce pur senza saperlo nel profondo del suo cuore … la speranza rende ogni cosa più bella.

Dio vi benedica tutti.

Don Giorgio Houry

Il gruppo l’Incontro ha ripreso il suo programma 2018/2019 con la festa dei nonni

Un altro corso di iconografia ha concluso con successo l’esame del nostro atelier

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Cronaca

Il nuovo Vicario parrocchiale Sono “nato” all’Immacolata della pavoniana A sostituire p. Walter Mattevi, è giunto nella nostra parrocchia come Vicario parrocchiale p. Pierluigi Ciocchi (classe 1945, bresciano di Inzino Val Trompia). Dopo aver servito la Congregazione in incarichi sempre più importanti a Trento, Sarno, Genova, Milano, Tradate, viene tra noi con un ricco bagaglio spirituale e umano attinto al carisma di san Lodovico Pavoni. Nel dargli il benvenuto, gli offriamo sostegno e preghiera.

Il loro esempio, la loro testimonianza mi hanno sempre accompagnato nelle varie esperienze di educatore e di animatore delle varie comunità pavoniane (Tradate, Susà di Pergine, Trento …).

Un’esperienza che mi ha aiutato a vivere più intensamente la missione da pavoniano è stata la presenza per tredici anni nella parrocchia di Sarno (SA), dove con altri fratelli pavoniani abbiamo condiviso con le famiglie la tragedia della frana del 5 maggio 1998: da quel momento abbiamo capito perché il Signore avesse chiamato noi Pavoniani in quella città. Abbiamo cercato di far crescere la nostra parrocchia come comunità di fede e attenta alle numerose situazioni di sofferenza, di povertà, di disagio particolarmente di tanti ragazzi e giovani.

Adesso sono ritornato alla Pavoniana, grazie perché mi avete accolto: l’ho percepito da diversi gesti. Chiedo a p. Pavoni e alla nostra cara madre Immacolata di camminare insieme a voi per crescere sempre più come famiglia che loda, celebra, ringrazia e testimonia l’amore di Dio. P. Pierluigi Ciocchi

P. Pierluigi Ciocchi Certo, sono nato a Inzino, Gardone Val Trompia il 29 maggio 1945. Sono entrato a far parte della famiglia pavoniana l’8 settembre 1966 e ordinato sacerdote il 24 giugno 1972 proprio qui all’Immacolata. All’inizio della mia vocazione c’è stato un incontro con p.

Luigi Zini; nel cammino di formazione ho avuto al fianco p. Pietro Misani; due sacerdoti pavoniani che hanno lavorato con tanto entusiasmo e “zelo” sia per la costruzione del tempio, ma in modo particolare per costruire una comunità che divenisse sempre più una grande famiglia, secondo lo stile di Padre Pavoni, con uno sguardo e con premura per creare un ambiente educativo ed accogliente per i ragazzi e i giovani.

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1968, Chiesa dell’Immacolata

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Cronaca

Paolo VI e la venerazione per Lodovico Pavoni Il 16 ottobre 2016 è stato canonizzato Lodovico Pavoni, il 14 ottobre 2018 è stato canonizzato Paolo VI: due bresciani che sono vissuti l’uno nel XIX sec., l’altro nel XX sec., tempi molto diversi, ma entrambi carichi di tensioni spirituali, sociali e politiche.

Il filo conduttore che unisce i due santi è la brescianità, cioè quell’insieme di caratteristiche positive proprie della terra alla quale appartennero entrambi.

A Tradate, in un discorso ai Pavoniani, l’allora Arcivescovo Montini disse riferendosi al loro fondatore “ che sempre l’amò e apprezzò moltissimo, vantandosi di potersi dichiarare suo concittadino”.

G. B. Montini ebbe modo di conoscere il carisma del Pavoni fin da giovane e abbiamo la testimonianza della sua amicizia per la Congregazione in alcuni documenti.

Per noi della Pavoniana è interessante ciò che è riportato nella tesi di laurea in architettura della nostra parrocchiana dott.ssa Maria Palumbo: “Nelle carte del Vescovo Gaggia, nell’Archivio Vescovile di Brescia, vi è una lettera del giovane don Giovanni Battista Montini, indirizzata al Vescovo, datata 11 maggio 1923: Quando viene a Roma Lei? Vorrei condurla a S. Sabina, sull’Aventino per mostrarle il vero tipo di chiesa artistico-economico-parrocchiale; sto convertendo p. Giuliani perché la trasporti a Brescia in una delle nuove chiese votive”.

Noi possiamo osservare ora la rispondenza tra i caratteri architettonici di S. Maria Immacolata a Brescia e quelli di S. Sabina a Roma. E possiamo dedurre che l’architetto Dabbeni abbia seguito il consiglio di mons.

Montini nello stendere il progetto del tempio: dobbia-

sopra: Roma, Santa Sabina sotto: Brescia, Santa Maria Immacolata

Benedizione del Papa per il XXV dei Pavoniani in Brasile

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Cronaca

Benedizione del Papa per il XXV (particolare) mo quindi anche al suo intervento la bellezza e la funzionalità della nostra chiesa.

Per altre testimonianze degli incontri di Paolo VI con la Congregazione Pavoniana, attingiamo al testo di p. Roberto Cantù ” Paolo VI e la venerazione per il beato Lodovico Pavoni”.

Fin dal ritorno dei Pavoniani a Brescia, il giovane G. B. Montini fra gli anni 1912 e 1920 (dai 15 ai 23 anni di età) ebbe occasione di frequentare la Tipografia Pavoniana in via Angela Contini, apprezzandone le pubblicazioni.

Nacque forse allora la venerazione per p. Lodovico Pavoni, illuminato apostolo dei suoi tempi, nell’opera del quale il giovane seminarista ammirava la concretezza tutta bresciana: capacità di vedere le situazioni e i bisogni della società, ricerca di soluzioni efficaci, realizzazione delle opere opportune affidandosi a Dio e alla sua Provvidenza e coinvolgimento di persone di buona volontà che collaborassero con amore e generosità.

Nell’agosto 1940, p. Bianchi (Superiore generale della Congregazione) si rivolge alla Segreteria di Stato Vaticana per l’apertura missionaria della Congregazione Pavoniana verso il Brasile. Qui trova accoglienza affabile nel Sostituto e poi Pro Segretario mons. Montini che si interessa a seguire l’iter per l’apertura della prima missione pavoniana in Brasile. A testimoniare l’interesse mai spento di Paolo VI per questa attività di evangelizzazione educativa, abbiamo nel Piccolo Museo Pavoniano di Brescia una lettera incorniciata diretta ai Pavoniani, scritta da Lui, datata 25 gennaio 1966 dal Vaticano: Nel 25° anno del loro fruttuoso lavoro in terra brasiliana, impartiamo, con benevolenza e con compiacimento, la Nostra Benedizione Apostolica, mentre invochiamo sui religiosi e sulle molteplici attività, l’abbondanza delle grazie e dei conforti celesti.

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Quando mons.

Montini diventa Arcivescovo di Milano (1954-1963), le occasioni di incontro con la Congregazione si intensificano.

Il 13 ottobre 1956 inaugura il Centro Giovanile Pavoniano di Milano, zona Paolo Sarpi; nel febbraio 1957 visita l’Istituto Grafico degli Artigianelli, in via Crespi, e in questa occasione studia la possibilità di affidare ai Pavoniani la nuova erigenda Parrocchia di S. Giovanni Evangelista. E sarà proprio Lui a consacrarla: una nuova casa di Dio ed una nuova famiglia per gli uomini.

Il 13 marzo 1960 l’Arcivescovo Montini visita con gioia il Nuovo Seminario della Congregazione Pavoniana aperto da undici anni, frequentato da 150 alunni, e ricorda le proficue relazioni intercorse negli anni con i Figli di Maria Immacolata. Relazioni mantenute vive soprattutto dalla passione comune per l’educazione giovanile.

1957. L’arcivescovo Montini inaugura il Centro Giovanile pavoniano a Milano Nel 1961, l’11 aprile, in visita alla parrocchia di S. Carlo a Milano, rivolto ai giovani della Casa Pavoniana dice: Desidero benedirvi e salutarvi perché voi rappresentate nell’educazione giovanile un aspetto particolare, modernissimo, cioè la istruzione e l’educazione che si ri-

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volge ai campi di lavoro...Sapere che voi vi incamminate verso questi campi di lavoro, percorrendo i sentieri dell’educazione cristiana, a me reca grande conforto e speranza. E vorrei dire: abbiate fiducia nell’educazione che qui vi è data.

Memorabile anche l’incontro di Paolo VI nel 1966 con i fanciulli della parrocchia pavoniana romana di S. Barnaba. Sommerso da migliaia di bambini, si rallegra per la loro vivacità e l’assiduità alla vita della parrocchia e li incarica di portare alle loro case e tra i loro familiari la Sua benedizione e i Suoi sentimenti di comprensione e di affetto.

Altro interesse comune a mons. Giovanni Battista Montini e ai Pavoniani è la buona stampa.

L’attenzione per le attività editoriali lo portano a Brescia l’11 gennaio 1959 in visita alla Libreria Ancora, in occasione dell’inaugurazione di Palazzo S. Paolo col vescovo Giacinto Tredici.

Visita del card. Montini alla libreria di Brescia. In secondo piano fr. Giuseppe Gampiano È a Roma per l’inaugurazione della libreria Ancora il 31 marzo 1960, dove benedice i locali e gli operatori.

Poi improvvisa un discorso, nel quale accosta felicemente la tipografia, cioè la diffusione dei buoni libri, all’educazione dei sordomuti: Il Pavoni fra i primissimi che hanno osato ridare linguaggio ai muti...e quasi per superare l’ostacolo del linguaggio orale, mise nelle loro mani il linguaggio stampato...parleranno almeno col libro.

Il 12 giugno 1968 Paolo VI incontra nuovamente tutti i componenti dell’editrice Ancora e sottolinea la lungimiranza di Lodovico Pavoni nel creare accoglien-

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Il card. Montini in visita alla libreria pavoniana di Roma za ed educazione per i sordomuti. Esprime la sua ammirazione per una attività così importante, ricordando che Egli stesso ha promosso in Palestina la fondazione dell’Istituto per sordomuti Ephphetà.

Nella stessa occasione esprime il suo apprezzamento chiamando bravi ragazzi gli autori (settore produttivo), gli editori (stampa), gli operatori delle librerie (diffusione e propaganda) che si impegnano per l’approfondimento e la diffusione della fede cattolica e augura loro di continuare con impegno a raccontare il passato e a rinnovare l’evangelizzazione del futuro.

Ed ora ricordiamo il desiderio del Papa bresciano di vedere Lodovico Pavoni santo.

Nel 1940 la Segreteria di Stato Vaticana per p.

Bianchi,superiore della Congregazione pavoniana, si identifica con mons. Montini, e quando lo incontra lo rende partecipe delle sue preoccupazioni e delle sue speranze. Tanto che da allora si intrecciano anche le informazioni sui vari passaggi per la beatificazione di p.

Pavoni. Il primo passo si conclude il 5 giugno 1947 con la proclamazione dell’eroicità delle sue virtù: una bella notizia per mons. Montini che rivolge ai Pavoniani una domanda: Quando cambiamo il titolo di Venerabile in quello di Beato o di Santo?

E nell’udienza a p. Galli e p. Belleri, concessa l’8 febbraio 1964, ripropone la stessa domanda: Quando cambiamo il titolo di Venerabile, in quello di Beato o di Santo? Nel Bollettino Interno del 1964 p. Galli ricorda l’incontro avuto con Paolo VI: “Mi è grato conservare il ricordo di questo tanto gradito incontro con il Santo Padre: penso debba essere condiviso tra tutti noi il vivo desiderio di Paolo VI di poter presto giungere alla beatificazione del nostro Venerabile Lodovico Pavoni. Questo augusto voto deve costituire per noi un nuovo impegno per intensificare il nostro fervore nella preghiera” .

Franca Ghisleri

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Cronaca

Dalla San Vincenzo L’importanza della ‘visita’ La Società di San Vincenzo de Paoli è un’associazione cattolica ma laica, che opera generalmente nelle parrocchie e che ha come scopo principale quello di aiutare le persone più sfortunate: i poveri, gli ammalati, gli stranieri, gli ex carcerati, gli anziani soli, sia dal punto di vista materiale-finanziario che da quello morale-culturale. Non si occupa quindi solo di pagare le bollette e fornire pacchi di generi alimentari ma cerca di capire le cause delle povertà e di combatterle. È presente in Pavoniana dal 1935 e si è sempre presa cura, con l’aiuto dei sacerdoti, delle persone che si trovano in condizioni di bisogno.

Un tempo le famiglie da assistere erano poche; da alcuni anni sono aumentate, attualmente sono una trentina.

Una delle regole fondanti della San Vincenzo e la principale attività è la visita alle case dei bisognosi. Per la Conferenza la visita è un punto di forza. Chi incontriamo nella casa è uno come noi, nel bisogno perché ha perso il lavoro e non lo trova da tempo. Ha perso la casa perché era moroso; è arrivato in questo quartiere perché gli alloggi gestiti dall’ALER sono numerosi. Ha chiesto aiuto alla San Vincenzo, ci ha fatto conoscere con i documenti personali la sua situazione familiare ed economica e sa che lo andremo a visitare perché nella tranquillità della sua casa potremo parlare con riservatezza.

È necessario essere prudenti, accorti, miti e tanto nascosti, ma la visita va fatta in fretta, “in fretta” come suggeriva San Vincenzo.

Dice Luca: “In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda” (Lc 1, 9); così ci ricordava p. Raffaele, allora nostro assistente spirituale.

Come preparare la visita? Con gli stranieri è difficile. Una telefonata di avviso ma qualche volta la porta non si apre; non ci scoraggiamo e giochiamo di sorpresa. Abbiamo di fronte portatori di un grande numero di culture, di religioni. Varcata la soglia, le cose cambiano; è facile parlare fra donne, così come con i bambini; gli uomini raramente ci sono: hanno un piccolo lavoro occasionale o stanno cercando lavoro.

Però i figli degli stranieri frequentano con profitto la scuola dell’obbligo e le scuole superiori (ITIS, Liceo, Golgi, Sraffa, Fortuny, Scuola Bottega, …); alcuni di loro quest’anno sosterranno gli esami di maturità. E le madri non conoscono l’italiano, ma sanno l’inglese.

Quando mai avremmo saputo queste cose se non visitando le loro case?

La visita non è una verifica a carattere fiscale, ma una fotografia dello stato delle cose, una presa visione di affetti profondi, di madri importanti e rispettate che sanno fare molte cose con poco; le loro priorità sono diverse dalle nostre, vi è qualche mancanza di organizzazione della casa e spesso c’è la fatica di apprendere la lingua italiana.

Una costante sempre presente nelle case abitate sia da famiglie italiane che straniere è il freddo: riscaldare casa è diventato davvero un lusso.

Noi Vincenziani cerchiamo di portare la fraternità e condividere con loro conoscenze e informazioni, ma soprattutto vogliamo iniziare un percorso di amicizia e di fiducia.

Carmela Carbone

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L’Annunciazione e la visita di Maria ad Elisabetta

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Cronaca

Madonna della Purità Continua il suo servizio religioso il piccolo santuario della Madonna della Purità, sito in via Corridoni.

Una bella possibilità offerta sia ai parrocchiani dell’Immacolata che risiedono nella zona nord, sia a quelli di s. Bartolomeo e s. Barnaba, sia a chi desidera una comunità di preghiera piccola di numero.

La s. Messa feriale è celebrata alle ore 17.30, mentre quella domenicale e festiva è alle ore 9.00. Inoltre, prima della celebrazione eucaristica, viene pregato il s.

Rosario.

La proposta religiosa comprende anche l’Adorazione eucaristica alle ore 16.30 ogni secondo giovedì del mese e la catechesi il terzo giovedì del mese, sempre alle 16.30.

A fine novembre dell’anno scorso il santuario ha avuto la poco gradita visita dei ladri. Sono stati asportati il tabernacolo con l’Eucaristia, dei soldi e vari arredi sacri. Nonostante questo, è sempre continuato il servizio religioso offerto.

La chiesetta vede la presenza mediamente di 15/20 persone nei giorni feriali, mentre si riempie al sabato sera e nelle festività.

Non ci sono problemi di accesso, anche per chi ha delle difficoltà, non essendoci gradini da salire. Inoltre nei periodi freddi è ben riscaldata. È linda e pulita, grazie alle persone che si prendono cura del santuario.

L’oratorio Borra in via Filippo Corridoni

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Cronaca della festa Eccoci giunti nuovamente alla Terza Domenica di ottobre: è già trascorso un anno!

Oggi, domenica 21, nella “chiesina” si è celebrata, come l’anno scorso, la Festa della Madonna della Purità.

Per l’occasione il santuarietto era stato addobbato all’interno con i tradizionali paramenti azzurri e bianchi, i colori della Vergine Maria, mentre l’altare sfoggiava un addobbo floreale degno di una celebrazione sponsale. All’esterno, quest’anno, il segno distintivo della festa, caratterizzato da catenarie azzurre e bianche, non era così fastoso: un anno è passato anche per i volontari che si curano degli addobbi e la scala era diventata … “più alta”.

Oltre ai devoti della zona, non mancavano alcuni fedeli, ex parrocchiani memori della ricorrenza venuti a venerare la Madonna. Ha partecipato alla festa anche

Interno della chiesetta

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Cronaca

Madonna della Purità un gruppo ecclesiale di ispirazione Mariana proveniente dalla parrocchia di Cristo Re, “Pellegrini del Giglio”, che hanno come scopo di visitare i centri Mariani della

Diocesi per rendere omaggio alla Vergine Maria. Hanno ritenuto doveroso essere con noi per condividere questo momento di festa offrendosi anche per il servizio all’Altare durante la celebrazione dell’Eucarestia.

Padre Pierluigi ha celebrato la S. Messa propria della Vergine Maria, caratterizzata da canti principalmente Mariani e con l’uso dell’incenso per solennizzare la celebrazione (questo segno di devozione non si vedeva da tempo immemorabile). É stata ristampata e distribuita, ma purtroppo non in numero sufficiente per tutti i fedeli presenti, una vecchia immagine con la preghiera alla Madonna della Purità, che l’assemblea ha recitato, continuando un’antica consuetudine.

Un doveroso ringraziamento per le volontarie signore che mantengono il decoro del Santuario per le varie celebrazioni liturgiche quotidiane, e in questa occasione non hanno mancato di allestire, sotto il portico adiacente alla Chiesa, un graditissimo e abbondante momento conviviale.

Un grazie sentito a p. Pierluigi per aver reso gioiosa la celebrazione e a quanti hanno voluto condividere con noi questa festa.

Arrivederci a tutti fra un anno, sicuramente tutti vogliamo che trascorra sotto l’eterna protezione di Maria, Madonna della Purità, come noi la invochiamo.

Antonio Ghidoni

Madonna della Purità visitata dai ladri

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Vita Oratoriana

La chiesa che vorrei Come il sale sciolto… non si vede, ma dà gusto Mi piacciono le cose vere che toccano la mia vita.

Detesto ciò che è “campato in aria”, che non dice nulla a me, qui, oggi. Per questo credo in un Dio che non è rimasto lassù, ma si è fatto carne per toccare le nostre vite e mostrarci come si può essere felici davvero.

La chiesa che vorrei è fatta di persone che camminano verso l’altro toccandolo veramente, senza schifarsi dell’umanità e della fragilità che incontra; una chiesa fatta di persone che sanno mettersi nella mischia con

quel segno distintivo (Gesù) che fa dire agli altri “cos’ha di speciale”?

La chiesa che vorrei è fatta di persone che sanno accompagnare senza lasciare nessuno solo nelle matasse della propria vita: c’è così tanta sete d’ascolto, di qualcuno che attraverso le azioni quotidiane ti mostri questo Dio che non è per niente estraneo a quello che provi e alle tue sofferenze.

La chiesa che vorrei sa essere sale sciolto che non si vede, ma si sente e dà quel gusto che nessun’altra vita, se non quella che guarda a Cristo, può dare.

Padre Antonio

Doposcuola Ecco, ci siamo!

Anche quest’anno, coerenti con le tradizioni e con gli insegnamenti della nostra Parrocchia, è arrivato il momento di accogliere tutti quei bambini italiani e non che desiderano essere accompagnati nello svolgimento dei loro compiti e nel percorso della loro integrazione.

La piena disponibilità dell’oratorio, nella persona di Padre Antonio, e l’impegno delle persone che li seguiranno, saranno a loro disposizione per tradurre le lezioni della scuola nell’esecuzione pratica degli impegni quotidiani, secondo il diario di ciascuno.

Non tutti i bambini conoscono bene la lingua (benché molti nati in Italia) e so per certo che a casa parlano come “parla la mamma“. Raccolgo le loro confidenze e cerco di rispondere alle loro domande,

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Vita Oratoriana spesso molto sorprendenti, alle quali alle volte si risponde con un abbraccio.

Ho notato sorrisi di intesa da parte di alcune mamme che li accompagnano in oratorio e approvazione di alcuni papà che però si chiedono come mai, nonostante i bambini siano seguiti, poi, in pagella ci siano pochi dieci.

C’e molta solidarietà tra i bambini: lo vedo dallo scambio generoso di pennarelli e gomme.

Lo svolgimento dei compiti avviene in un momento della giornata in cui i bambini sentono il bisogno di muoversi e sfogarsi, perciò è più difficile catturare la loro attenzione e focalizzare la concentrazione: per questi motivi le difficoltà maggiori e i richiami più frequenti riguardano l’ordine e la disciplina. È necessario cercare di far capire che l’educazione, il rispetto per il tuo vicino di banco, la tua classe, i tuoi amici, il tuo rione, la tua città per tutti coloro che ti stanno intorno sono il primo segno della tua integrazione nel mondo - Parole, parole … ma qualcosa entrerà.

Inoltre quest’anno il doposcuola è aperto, disponibile anche per gli studenti delle scuole medie.

Credo che questa nuova iniziativa consenta un sospiro di sollievo ai genitori in difficoltà nel curare la preparazione necessaria per compiti più impegnativi.

Si invitano volontari e confermo che il poco tempo riservato a questo servizio ritorna in piacere di donare e gratificazione personale.

Caterina Pizzetti

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Vita Oratoriana

“Oratoriamoci...”

17 GIUGNO 2018: un’idea si trasforma in un mix di emozioni pure, di incontri e amicizie passate ma ritrovate, di fotografie che ti fanno correre indietro nel tempo.... All’improvviso ti ritrovi con 20/30/40 anni di meno nello stesso oratorio, con gli stessi sacerdoti di un tempo, quelli che ti hanno visto crescere, che ti son stati accanto in tanti momenti di gioventù e ti ritrovi a rivivere canti, aneddoti e sentimenti profondi con gli amici di un tempo ma con lo stesso calore. Questa è stata la giornata che ci ha ricordato la nostra appartenenza: anche noi siamo Pavoniani e tali continuiamo a sentirci grazie a P. Gianni, P. Mario, P. Gino, P. Elio, P. Carlo, P. Antonio e a tutti quelli che non c’erano ma che sempre teniamo nel cuore.

Fulvia Faustini

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Vita Oratoriana

Siamo di nuovo insieme … MA! Da un po’ di anni eravamo abituati ad una piccola sorpresa consegnata ai ragazzi dell’oratorio in occasione della giornata di apertura dell’anno catechistico: un mattoncino, una lettera, una conchiglia, una bussola, una clessidra … tutti simboli di quel qualcosa in più che doveva aiutarci a crescere nella fede, ad affrontare il nuovo anno con rinnovato impegno e con nuova voglia di fare. MA quest’anno la sorpresa è stata grande: padre Walter è partito per Trento, padre Raffaele è il nuovo parroco ed è arrivato padre Pierluigi. Cambiamenti che lasciano il segno, che forse mandano in tilt le nostre consuetudini, le nostre abitudini, MA che costringono a riflettere ancora di più sulla nostra scelta di fede: lasciare che Dio scriva, ricami, disegni la nostra vita. Come ogni anno la festa di apertura è scandita dai “soliti” momenti: il ritrovo in chiesa il sabato pomeriggio, i giochi per i bambini, lo stand gastronomico, la Messa unificata con il mandato ai catechisti e a tutti i collaboratori dell’oratorio, lo spiedo, il torneo di calcio … MA questa volta c’è un cambio al vertice, c’è un giro di persone che accetta una nuova vita, che testimonia la propria fede lasciandosi guidare dall’amore di Dio, un Amore che orienta, scandisce il nostro tempo, non molla mai la presa.

Allora i “soliti” momenti non sono più gli stessi, MA si arricchiscono di nuova linfa, danno un nuovo significato al nostro impegno, al nostro andare all’oratorio:

Adolescenti che vendono dolci non vado perché “quello mi è simpatico”, MA perché è Gesù che mi chiama, perché so di costruire insieme agli altri, ognuno con il suo mattoncino, la comunità cristiana, l’edifico spirituale, la Chiesa. Che questo anno parta con rinnovato entusiasmo, che il nostro operare sia svolto con umiltà, con la consapevolezza che “siamo come matite nelle mani di Dio”; che la nostra bussola sia Gesù, la sua vita, il suo Vangelo; che il nostro tempo non ci scivoli tra le dita come sabbia, MA sia speso per gli altri, per la preghiera, per rientrare in se stessi e trovarci Dio. Sandra Mattanza

Mandato ai catechisti

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Vita Oratoriana

Grest 2018 Com’è ormai tradizione nel mese di luglio l’Oratorio Lodovico Pavoni ha organizzato il Grest estivo, riservato a fanciulli e adolescenti. Guidato da p. Antonio con la collaborazione di 60 animatori ed educatori, 150 ragazzi hanno potuto godere di un periodo non sollecitati da impegni scolastici e ritrovarsi a giocare, ballare, danzare, ridere, pregare, cantare, mangiare … condividendo un’esperienza significativa di vita e amicizia insieme a Gesù.

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Vita Oratoriana

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Vita Oratoriana

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Pavoniani in Pavoniana

La nuova comunità Abbiamo intervistato padre Lorenzo Agosti, nuovo Superiore della comunità P. Lorenzo, per te si tratta di un ritorno come Superiore alla Pavoniana.

Sì, dopo 16 anni l’obbedienza mi ha di nuovo chiamato a tornare a Brescia e ad assumere il compito di Superiore della comunità dell’Opera Pavoniana.

Superiore soltanto dei religiosi o anche responsabile di tutte le attività dell’Opera Pavoniana? Responsabile, cioè Rettore, come si diceva in passato?

Il compito di Superiore della comunità religiosa comporta anche quello di responsabile ultimo di tutte le attività della comunità. Qui a Brescia ogni attività educativa ha un suo coordinatore, che fa riferimento a un direttore unico. Ma il Superiore, come dice la nostra Regola di Vita, “ha la responsabilità ultima e il compito di animare e di coordinare le opere apostoliche, l’economia e tutte le altre attività della comunità che pure hanno un responsabile diretto”.

Assistiamo quest’anno a una novità: le due comunità religiose esistenti finora, quella parrocchiale e quella dell’Opera educativa, sono state riunite in un’unica comunità. Che significato assume questa scelta?

Il fatto dell’unificazione delle due comunità intende intensificare fra tutti la collaborazione che già esisteva e favorire una maggiore condivisione tra i religiosi e i laici collaboratori. Religiosi e laici pre-

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senti nelle attività educative e pastorali, insieme con i ragazzi da noi accolti e con tutti i fedeli di ogni età delle due parrocchie di S. Maria Immacolata e di S. Barnaba, ci sentiamo a buon diritto un’unica Famiglia pavoniana.

Un’altra novità è data dalla presenza di alcuni giovani in formazione, di cui tu sei il diretto responsabile.

Sì. Quest’anno si è ricostituita qui a Brescia la comunità di formazione per giovani orientati alla vita religiosa pavoniana. Con me sono arrivati tre giovani, che si sono uniti a Macdonald, nigeriano, già presente da un anno, come studente di teologia e postulante. I tre giovani sono: Ziad, religioso pavoniano filippino, Brice, novizio camerunense e Giuseppe, postulante italiano.

Sono un segno di speranza per il futuro del carisma pavoniano. Ed è bello che si trovino qui, accanto alla tomba del Santo Fondatore e a contatto con tante espressioni del suo carisma. Costituiscono una testimonianza per altri giovani che il Signore Gesù vorrà chiamare alla nostra Congregazione e un punto di riferimento per i giovani pavoniani che si stanno formando in altre parti del mondo.

P. Antonio

Speranze pavoniane

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Anagrafe Parrocchiale

Rinati al fonte battesimale dal 7 aprile al 5 novembre 2018 Panarese Antonio Corrado Anna Ciampolini Federico Maria

Favagrossa Giada Travanini Beatrice Busti Angelica

Ciotta Alice Manzoni Leonardo

Uniti in matrimonio dal 7 aprile al 5 novembre 2018 Lucchini Enrico con Carotenuto Daniela

Tornati alla casa del Padre dal 7 aprile al 5 novembre 2018 Aprile 2018 Trotta Luca,.........................................a. 34 Zini Giuseppe,....................................a. 85 Veronesi Carlo,...................................a. 85

Maggio 2018 Tomasini Orsolina ved. Maini,.............a. 75 Appiani Adamina in Sagrestani,.........a. 84 Fallanca Maria Pia ved. Bertazzoni,...a. 83 Faccioli Mario,....................................a. 85 Boglioli Giovanni,................................a. 91 Bonera Massimo,...............................a. 77 Comensoli Orsolina in Romano,.........a. 72 Giugno 2018 Rosato Enrico,....................................a. 32 Guidotti Adriana in Pappalardo,.........a. 81 Garatti Aimo,......................................a. 87

Ruffo Birmania ved. Fasolino,............a. 95 Sabattoli Paolo,..................................a. 84 Valenti Vittorio,....................................a. 82 Verducci Gugliemina,..........................a. 78 Rossi Matteo,.....................................a. 86 Annicchiarico Carlo,...........................a. 88 Gorini Maurizio,..................................a. 64 Gandellini Maria,.................................a. 89 Litterio Giuseppe,...............................a. 84 Rozzoni Amadea,...............................a. 86 Settembre 2018 Scaglioni Adele in Azzi,......................a. 90 Foschetti Maria ved. Carè,.................a. 88 Ercolani Giorgio,.................................a. 92

Ottobre 2018

Zini Camilla,........................................a. 57 Balzari Franca in Carosella,................a. 78 Bertulli Sergio,....................................a. 88 Magno Augusto,.................................a. 70 Tonini Maria in Sangiorgio,.................a. 88

Trento Luigi,........................................a. 85 Brontesi Lucia in Facchini,.................a. 82 Cipolla Riccardo,................................a. 75 Leonardi Annamaria ved. Giustizieri,...a. 86 Pelizzon Pietro,...................................a. 88 Vischioni Vittoria in Teotti,..................a. 79 Castellani Aldo,..................................a. 76

Agosto 2018

Novembre 2018

Luglio 2018

Moretti Silvio,......................................a. 79 Pedri Piergiorgio,................................a. 75

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Stolfini Iris ved. Bonzi,........................a. 89 Croera Silvana ved. Dall’asta,............a. 85

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Anagrafe Parrocchiale

Amedea Rozzoni

Annamaria Leonardi

Camilla Zini

Enrico Rosato

Giovanni Boglioli

Maria Foschetti

Maria Gandellini

Maria Tonini

Mario Faccioli

Massimo Bonera

Maurizio Gorini

Orsolina Tomasini

Piergiorgio Pedri

Pietro Pelizzon

Rosalina Comensoli

Vittorio Valenti

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Santa Maria Immacolata

Cristo Re

San Barnaba

Via Lodovico Pavoni, 11/A Tel. e Fax 030 300265

Via Fabio Filzi, 5 Tel. e Fax 030 3700600

Via della Valle, 37 Tel. 030 305363

Vita Liturgica Unità pastorale S. Barnaba - Cristo Re - Immacolata Orario Sante Messe Feriali Ora

Parrocchie

08.00

Cristo Re

08.30

Immacolata - S. Barnaba

17.30

Purità

18.15

Immacolata

18.30

Cristo Re

Orario Sante Messe Prefestive Ora

Parrocchie

17.30

Purità

18.15

Immacolata

18.30

San Barnaba - Cristo Re

Orario Sante Messe Festive Ora

Parrocchie

08.00

Cristo Re

08.30

San Barnaba - Immacolata

09.00

Purità

10.00

Immacolata - Cristo Re

10.30

San Barnaba

11.15

Cristo Re

11.30

Immacolata

18.15

Immacolata

18.30

San Barnaba - Cristo Re