La Torre di Veglia marzo-aprile 2019

Anno XLIX- n°2 marzo / aprile 2019 “Poste Italiane spa sped. abb. post. D/L 353/2003 (conv. in L.27/2/2004 n° 46) art. 1. comma 2, dcb tv”

PERIODICO BIMESTRALE DELLA PARROCCHIA DI SAN GIACOMO DI VEGLIA

Redazionale Gentili Lettrici e Lettori di Torre, questo secondo numero dell’anno, che arriverà nelle vostre case a metà del tempo quaresimale, vi darà l’opportunità di trovare spunti utili di preparazione e approfondimento a quello che è l’avvenimento più importante per ogni battezzato: la Resurrezione del Cristo.

Don Giulio nella sua riflessione ci invita ad avvicinarci alla tomba del Cristo con cuore colmo di stupore per accogliere la bellezza e il mistero della sua morte e trarre spunti di cambiamento per la vita di tutti i giorni e per la nostra vita spirituale.

Ci sprona, in un altro articolo, a intraprendere come comunità, e quindi non individualmente ma come fratelli nella fede, un cammino segnato da quattro gesti - inviti per vivere la Quaresima con maggiore consapevolezza e disponibilità.

A don Giampietro Moret abbiamo chiesto di approfondire il tema “i sani sensi” riflettendo sul senso della vista, sulla capacità dell’uomo di essere più attento all’altro, più disponibile a donarsi .

Mario Bortolot ci offre una ricca sintesi della Settimana Sociale Diocesana sul tema “In nome del popolo: quale popolo?” e grazie a questo contributo entreremo nel vivo di alcuni argomenti di grande attualità quali la corretta comunicazione, il sovranismo e il populismo, trattati nei vari incontri proposti quest’anno dal punto di vista del cattolico pronto a spendersi per il bene della collettività.

Ringraziamo tutti i collaboratori che ci hanno permesso di fare un numero ricco e vario di contributi e a Loro e a tutti Voi, auguriamo Buona Pasqua!

La Redazione

La Torre di Veglia

www.sangiacomoapostolo.it e-mail: sangiacomodiveglia@libero.it sito a cura di: Federica Spinazzè

La rilessione

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Orario Settimana Santa

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Prossimi appuntamenti

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XVI Giornata Sociale Diocesana

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Riflessione sui Giovani

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Largo ai giovani

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ANNO XLIX – N. 2 marzo-aprile 2019

I Sani Sensi

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“Poste Italiane spa sped. abb. post. D/L 353/2003 (conv. in L.27/2/2004 n° 46) art. 1. comma 2, dcb tv”

90 anni della grotta

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PERIODICO BIMESTRALE DELLA PARROCCHIA DI SAN GIACOMO DI VEGLIA

Centenario della grande guerra

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Diakonia

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Campanile di San Giacomo

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Direttore responsabile: don Giampiero Moret

Scuola

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Coordinatore redazione: Angelo Turbian

Recensionne – Libri

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Angolo della cucina

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Sport

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Dall’archivio parrocchiale

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L’angolo dei fiori

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Redazione: Annalisa Botteon, Maria Teresa Cesa, Stefania Chies, Bruno Dall’Anese, Raffaella Marcon, don Giulio Fabris, Angelo Turbian Impaginazione: Stefania Chies Impaginazione pagina giovani: Alessio Belli Stampa: Tipse Redazione e Amministrazione: Piazza Fiume, 58 San Giacomo di Veglia TV tel. 0438.500295 Finito di redigere il 18 – 3 – 2019

foto di prima pagina:

Cenedese Tiziana: Venezia tra i canali - Sabbia di fiume e acrilici in rilievo – cm. 60X45

Hanno collaborato a questo numero: Gruppo Vittoria ALCOLISTI ANONIMI Martina BEGGIATO Mario BORTOLOT Franco COSTANTINI Mariarosa DICOLLI Gruppo GIOVANI

Giulia MAIUTTO D. Giampietro MORET Pietro OSSI Chiara SARTORI Scuola PRIMARIA Elda TOFFOLI Violena ZANON

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La riflessione

Marzo•Aprile 2019

PASQUA: RISORGERE A VITA NUOVA! L

a risurrezione di Gesù non è solo sorgente che ci salva ma è anche un progetto di vita per ciascuno di noi. Lo ricordava S. Paolo scrivendo ai suoi, parole paro che riguardano anche noi oggi: “cercate le cose di lassù, pensate alle lassù cioè del cielo, dell’eternità, di Dio” e non, sempre e solo le cose della cose di lassù, terra. San Paolo ci spinge a vincere quella forza interiore che ci trascina facilmente a vivere preoccupati solo dell’oggi, della terra, ter del nostro fisico, della nostra vita terrena. Ci esorta a guardare oltre l’orizzonte terreno perché esiste u un mondo invisibile ma non per questo irraggiungibile.

Esiste un destino superiore ed eterno, non meno importante di quello terreno. Questo è il grande messaggio della risurrezione di Gesù. Il frate e poeta Padre Turoldo in un suo scritto dice: “credere nella risurrezione di Gesù è il vero dramma del cristiano. Testimoniare al mondo che Tu sei vivo, l’Unico tornato dal regno dei morti.

Credere nella risurrezione significa cambiare ogni cosa, cambiare modi di pensare, modi di vivere. Signore, donaci di credere!”.

Nel giorno di Pasqua la Chiesa ci invita ad un grande pellegrinaggio a quella tomba, rimasta vuota, abbandonata dall’unico risorto di tutti i tempi e di tutti i luoghi. La Chiesa ci invita a recarci come pellegrini a quel luogo, p grande g unico al mondo, dove avvenne quel fatto irrepetibile: la risurrezione di Gesù. E’ il più chi e la mente di stupore. avvenimento della storia umana e si tratta di lasciarci riempire gli occhi La liturgia ci ripeterà: “Questo è il giorno che ha fatto il Signore, rallegriamoci ed esultiamo. Portate a tutti la gioia del Signore risorto!” Pasqua allora ora diventa una missione per ogni cristiano: far sbocciare nel deserto di tanti cuori il fiore bello e ne, fraternità profumato della gioia del Signore. Allora si vedranno collaborazione, e amore vero.

Don Giulio Giul Gi ulio io BUONA PASQUA!!! Don

don Giulio e don Gianpietro e la Redazione di Torre di Veglia augurano a tutta la comunità Buona Santa Pasqua!

Cristo è risorto. Egli è la pietra angolare.

Già allora si tentò di rigettarlo e di sopraffarlo con la vigilata e sigillata pietra del sepolcro.

Ma quella pietra fu ribaltata.

Cristo è risorto. Non respingete Cristo, voi che costruite il mondo umano (Gioanni Paolo II)

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Come leggere la Bibbia

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donne. È Luca che chiama Maria “piena di grazia”, Elisabetta “ripiena di Spirito Santo”; ci sono donne che “amano molto” che sono “discepole”, “figlie di Abramo” e immagine del Padre in due parabole. È IL VANGELO DEL CAMMINO Il cammino del discepolo esige una scelta radicale. Si tratta di una via, un itinerario, un cammino che Gesù percorre andando dalla Galilea a Gerusalemme che diventa centro di irradiazione e luogo di morte e risurrezione ma anche di missione.

E’ il cammino che ogni cristiano deve percorrere con il Maestro. In questa prospettiva occupa uno spazio privilegiato la preghiera, l’azione di misericordia e la rinuncia a quanto si possiede. È IL VANGELO DELLA LITURGIA Possiamo affermare che l’ambiente in cui è nata l’opera di Luca è la Liturgia; il Vangelo di Luca si presenta come il Vangelo della liturgia della Chiesa.

Il ciclo di Avvento e Natale è basato sui racconti dell’infanzia.

La Pasqua di Gesù e il tempo delle apparizioni per quaranta giorni, compresa l’ascensione, si trova soltanto in Luca.

La venuta dello Spirito Santo, il giorno di Pentecoste, raccontata negli Atti, è un’esclusività dell’autore del terzo vangelo.

UNIVERSALISMO Luca ha destinato il suo scritto alla Chiesa dei pagani. Da qui si deduce la portata universale che egli dà alla Buona Novella. Questo disegno appare già nel racconto dell’infanzia che si esprime nel canto degli angeli: “Pace in terra agli uomini che egli ama”.

Solo Luca parla della missione dei 72 discepoli: nella concezione giudaica il mondo era costituito da 72 popoli, per cui questa missione preannuncia l’apertura del regno a tutta la famiglia umana.

Una delle parabole lucane più commoventi è quella del buon samaritano: essa mostra come tutte le barriere devono cadere davanti alle esigenze dell’amore.

Infine l’ultimo comandamento che dà il Maestro ai suoi discepoli è di “predicare il vangelo a tutte le nazioni”.

Queste piccole annotazioni devono farci prendere coscienza della prospettiva lucana. Egli ammira Israele come depositario di un misterioso seme, ma guarda la realtà a partire dall’universale, dal concetto di unità delle nazioni, al cui interno Israele appare come un popolo in mezzo ad altri popoli. don Giulio

IL VANGELO di Luca CHIAVI DI LETTURA Due preoccupazioni sono presenti in tutto il Vangelo di Luca: chi è Gesù di Nazareth? Cosa significa essere seguace di Gesù?

Luca cerca di rispondere a questi due motivi fondamentali. Presenta Gesù come il “Salvatore del mondo”, come il “liberatore dei poveri, oppressi ed emarginati”, come il “Signore”, come il “rivelatore della misericordia del Padre”, come il “profeta di Dio”, come un uomo d’azione e di preghiera.

Dimostra anche che per essere discepolo bisogna camminare con Gesù di Nazareth, essere misericordioso, evitare qualsiasi forma di cupidigia, essere servo del Signore, fare insomma quello che Gesù ha fatto seguendo la sua strada.

Quello di Luca: È IL VANGELO DELLO SPIRITO Luca è l’evangelista dello spirito. Il filo che unisce l’Antico Testamento, Gesù e la Chiesa, è lo Spirito di Dio che agisce nelle persone. Lo Spirito agiva nei profeti dell’Antica Alleanza e si mostrò decisivo nella venuta di Gesù. E’ dallo Spirito che nasce la Chiesa. È IL VANGELO DELLA MISERICORDIA DI DIO Partendo dallo Spirito come forza liberatrice di Dio, Luca scrive il “Vangelo dei poveri ed emarginati, dei peccatori e perduti”. Mostra l’opera di Dio che agisce per mezzo di Gesù come colui che guarisce, perdona e libera.

Gli esclusi dell’Antica Alleanza sono riscattati e Dio offre loro il suo amore misericordioso. In questo è condensato il valore del terzo vangelo. I malati, i peccatori, tutti gli emarginati, le donne e i bambini formano la comunità del regno. È IL VANGELO DEI POVERI E DEGLI EMARGINATI La ricchezza del perdono di Dio trasforma uomini e donne in sorgente d’amore verso gli altri. Per essere cristiani è necessario condividere i propri beni con i poveri.

Per essere discepolo di Gesù è necessario dare la propria vita in dono per gli altri. In un mondo dove esistono poveri ai quali manca pane e le minime condizioni di vita, la ricchezza diventa iniquità e peccato. È IL VANGELO DELLA FRATERNITÀ E DELL’UGUAGLIANZA TRA GLI UOMINI E DONNE Nel Vangelo di Luca, Gesù presta molta attenzione alle

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Settimana Santa

Marzo M Mar arrzo o•Apr Aprile A prile ile l 20 2 2019 19

DOMENICA DELLE PALME (14 aprile) Ore 08.30: Celebrazione dell’Eucarestia.

Ore 10.20: Benedizione dei rami d’olivo nel piazzale e di seguito S. Messa.

Ore 16.00: In Monastero: Vespero e adorazione eucaristica fino alle ore 18.00.

LUNEDÌ, MARTEDÌ, MERCOLEDÌ SANTI (15-16-17 aprile) Ore 07.30: In Monastero recita di Lodi, S. Messa ed esposizione del Santissimo.

Ore 17.45: Chiusura dell’Adorazione.

TRIDUO PASQUALE

VENERDÌ SANTO (19 aprile)

NEL RICORDO DELLA MORTE EL SIGNORE Giorno di Digiuno e Astinenza Ore 15.00 Celebrazione della Passione del Signore e bacio della Croce.

Ore 20.30 Via Crucis animata dalle varie realtà e gruppi parrocchiali.

N.B. In caso di maltempo la funzione si volgerà in Chiesa.

GIOVEDÌ SANTO – (18 aprile) SABATO SANTO – (20 APRILE)

SOLENNE VEGLIA PASQUALE nel ricordo della risurrezione del Signore

NEL RICORDO DELLA CENA DEL SIGNORE Ore 08.30: In Cattedrale: S. Messa e benedizione degli olii.

Presiede il Vescovo con tutti i sacerdoti della diocesi.

Ore 20.00: In parrocchia: S. Messa solenne in “Coena Domini” e lavanda dei piedi.

Invitiamo tutta la comunità, i gruppi operanti in parrocchia, i ragazzi di catechismo delle elementari e delle medie, giovani in modo particolare la quarta elementare e tutti gli operatori pastorali

Si portano in chiesa i salvadanai della colletta quaresimale “UN PANE PER AMOR DI DIO”.

N.B. Subito dopo la celebrazione la Commissione Liturgica guiderà un’ora di adorazione davanti all’Altare della Reposizione.

Ore 20.30 – Benedizione del fuoco, annunzio pasquale, canto del Gloria, liturgia della Parola, Litanie dei Santi, Benedizione dell’acqua, Liturgia, Eucaristica.

DOMENICA DI PASQUA – (21 aprile) Sante Messe secondo l’orario festivo In Parrocchia ore 08.30–10.30 In Monastero ore 9.30

LUNEDÌ DELL’ANGELO (22 APRILE) Sante Messe secondo l’orario festivo in Parrocchia ore 08.30–10.30 In Monastero ore 9.30

CELEBRAZIONE DELLA RICONCILIAZIONE IN PARROCCHIA tutti i giorni dopo le celebrazioni.

In modo particolare tutto il giorno del Venerdì Santo e del Sabato Santo, ci sarà la possibilità di accostarsi al Sacramento della Riconciliazione

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Comunità in cammino

QUARESIMA:

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morire al peccato

Carissimi, la Quaresima è quel tratto del tempo liturgico di 40 giorni che va dal mercoledì delle ceneri al sabato santo. E’ un tempo suggerito dalla comunità cristiana per prepararsi a rivivere in modo spiritualmente adeguato il mistero pasquale della passione, morte e risurrezione del Signore. In questo modo viene reso attuale l’amore di Dio per la salvezza dell’uomo.

La Quaresima ha alle spalle una storia antica, anche se non lineare avendo subito nel corso del tempo evoluzioni e adattamenti. Un esempio: nei primi due secoli del cristianesimo, la Pasqua era preceduta da soli due giorni di digiuno, riservato per lo più ai catecumeni. Nel terzo secolo i giorni diventarono sei, quasi un abbozzo di settimana santa. Nel quarto secolo i giorni aumentarono ancora fino a raggiungere il numero di quaranta. Si trattava di vivere nella penitenza, di cui erano segno visibile le imposizioni delle ceneri e l’uso di indossare un ruvido sacco. In una cornice simile si viveva la Quaresima anche nel tredicesimo secolo.

Sant’Antonio predica la conversione del cuore e la misericordia e fu tra i predicatori più ascoltati. Egli inserì in questo periodo un qualcosa di suo, cioè la predicazione quotidiana. Fu lui il primo a salire sul pulpito per tutti i quaranta giorni che precedevano la Pasqua.

In questa Quaresima, nella nostra parrocchia, abbiamo posto per la nostra conversione quattro segni:

1. Ascolto della Parola di Dio Tutta la comunità si qualifica come popolo di Dio che ascolta la sua parola proclamata nell’assemblea. Convertiti e credi al Vangelo è con queste parole che ci è stata messa sul capo della cenere il giorno del mercoledì, il giorno in cui abbiamo iniziato la Quaresima.

Abbiamo poi raccomandato a tutti, come già da anni facciamo, la lettura-meditazione della Parola in gruppi, nelle famiglie oltre che individualmente. La preghiera non è solo ciò che noi diciamo al Signore, e Lui ci parla attraverso la Parola.

San Girolamo disse giustamente “l’ignoranza delle Scrittura è ignoranza di Cristo”. Se i cristiani si accostassero di più alla Parola per ascoltarla e viverla il rinnovamento della vita sarebbe un fatto concreto.

2. Via Crucis Ogni venerdì di Quaresima, in grotta, nel pomeriggio, proponiamo la Via Crucis. E’ un momento di meditazione del cammino verso la croce gloriosa con una successione ordinata di testi biblici, di canti, di riflessione e di preghiera. Pensiamo che la proposta sia ricca di significato ma purtroppo sono sempre i soliti cristiani che vi partecipano. Sforziamoci di partecipare un po’ di più.

3. Cassettina “Un pane per amor di Dio” Il senso cristiano del digiuno, dell’astinenza e della preghiera spinge ogni cristiano a coltivare un po’ di più la sobrietà di vita, eliminando certi comportamenti che sono da correggere.

Un recupero della sobrietà della vita diventa preziosa testimonianza di fede. Il digiuno, la mortificazione, la sobrietà nel nostro stile di vita, diventano allora segni concreti di comunione con chi soffre la fame ed è una forma di condivisione.

Un cammino di Quaresima fatto con sobrietà e impegno ci preparerà adeguatamente alla Pasqua.

4. Raccolta tappi sughero e plastica Per tutte le comunità della Diocesi il Centro Missionario Diocesano ha proposto la raccolta di tappi di plastica e sughero per finanziare progetti in missione. Anche la nostra comunità parteciperà con questa raccolta. In oratorio ci sono due contenitori dove possiamo mettere i tappi.

Don Giulio

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INCONTRI SULLA CELEBRAZIONE EUCARISITCA Organizzati dalla Commissione Liturgica Foraniale di Vittorio luogo Veneto in collaborazione con il di ospitalità evangelica Consiglio Pastorale Parrocchiale di San Giacomo Apostolo, nelle serate di lunedì 4 e lunedì 18 febbraio si sono svolti due incontri di formazione aperti a tutti gli adulti e giovani della forania. Gli incontri si inseriscono all’interno del cammino pastorale che il Vescovo Corrado ha indicato alla diocesi per il corrente anno pastorale.

Relatore è stato don Mirco Miotto direttore dell’Ufficio Liturgico Diocesano.

Il primo incontro “Dio parla al suo popolo attraverso la celebrazione eucaristica” aveva come tema la Liturgia della Parola, il secondo “Convocati intorno alla mensa eucaristica” la Liturgia Eucaristica.

Grazie alla competenza, chiarezza e simpatia di don Mirco abbiamo appreso non solo i modi per rendere le nostre celebrazioni più solenni e “liturgicamente giuste”, ma abbiamo imparato soprattutto a ridare significato ai gesti, a non vivere la celebrazione meccanicamente ma a sentirla come Memoriale del sacrificio di Cristo.

Ogni preghiera, ogni gesto, ogni parola infatti lega strettamente Dio ed i fedeli durante la celebrazione eucaristica, vi è un continuo dialogo, un continuo interagire tra Dio ed il suo popolo.

Anche ogni arredo della chiesa ha il suo significato: il fulcro della Liturgia della parola è l’ambone: è da questo luogo rialzato e visibile a tutti che Dio parla al suo popolo attraverso le letture ed è sempre da questo luogo che l’uomo prega Dio di aiutarlo attraverso i Salmi e la preghiera dei fedeli.

Il fulcro della Liturgia Eucaristica è l’altare: è lì che il pane diventa il Corpo di Cristo ed il vino il suo sangue. Da quel pane noi prendiamo nutrimento, in quel pane spezzato troviamo la forza per vivere da veri testimoni del Cristo.

Siamo chiamati a diventare Chiesa Viva, Corpo vivente del Cristo!

Gli incontri sono stati molto partecipati ed hanno dato a tutti i partecipanti un rinnovato entusiasmo per portare nelle comunità di appartenenza quanto vissuto in queste due serate.

Chiara Sartori Assemblea eucaristica:

Comunità in camm cammino mino NOTIZIE DALLA COLOMBIA Carissimi “AMICI DI PADRE DINO”, Purtroppo a causa di un intervento chirurgico al piede non ho potuto essere presente al collegamento via Skype il 16 febbraio scorso durante la festa in ricordo del compleanno di Padre Dino e Don Giovanni.

Nonostante ciò dal profondo del mio cuore sono stata unita a voi con un profondo sentimento di gratitudine verso tutti, così fedeli e vicini all’opera, senza mai abbandonarci in questa missione che Padre Dino ci ha lasciato.

Juan Rey, il quartiere dove sorge il Centro San Camillo, da sempre è caratterizzato per il suo clima freddo e piovoso. Il tetto della “tenda” come la chiamava Padre Dino ossia del grande campo da gioco che serve pure come spazio al coperto per le celebrazioni speciali, le riunioni dei giovani, dei genitori, per le consegne dei diplomi e molto altro ha bisogno d’essere riparato. Quando piove l’acqua si infiltra nelle parti di tetto rotto e ormai non si sa se piove più sotto il tetto che fuori. Questo è l’unico spazio che abbiamo per realizzare tutte queste attività e quindi è urgente sostituire le parti di grandi pannelli del tetto deteriorati.

Con il vostro aiuto riusciamo un po’ alla volta a realizzare il restauro del tetto; contemporaneamente devono essere sostituiti anche dei computer ormai obsoleti nelle aule di scuola.

Ancora una volta grazie di cuore e che Dio benedica ognuno di voi assieme alle vostre care famiglie.

Con immensa gratitudine, Fabiola Coordinatrice generale e amministratrice

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Comunità tàà iin n ccammino ammiino

Appuntamenti PRESENTAZIONE CRESIMANDI

I mesi di aprile e maggio sono ricchi di tanti appuntamenti per la nostra comunità.

Domenica 7 aprile alla S. Messa delle ore 10,30 ci sarà la presentazione dei cresimandi alla comunità. Attualmente sono 17. La comunità si augura che possano continuare a partecipare con impegno e assiduità al corso di preparazione seguito dai “soliti” catechisti Luisa e Lorenzo. Abbiamo detto soliti perché, già da diversi anni, svolgono con grande disponibilità e impegno quest’accompagnamento dei ragazzi di prima superiore verso la cresima. E’ un’opera preziosa che svolgono per i giovani, ma anche di testimonianza per tutta la comunità. Accompagnare le nuove generazioni a riconoscere Gesù e lo Spirito Santo come guide delle nostra vita non è solo questione di impegno, ma soprattutto di testimonianza. A loro va il grazie di tutta la comunità.

RICONCILIAZIONE

(CONFESSIONE)

Per il sacramento della riconciliazione, in preparazione alla Pasqua, sono state fissate due date. Venerdì 12 aprile alle ore 14,30 per le classi medie, cresimandi, giovani. Sabato 13 aprile ore 14,30 per le classi elementari.

Naturalmente chi, per impegni, fosse impossibilitato a partecipare nel giorno fissato può partecipare all’altro incontro.

La riconciliazione non è un obbligo né un dovere, ma è un’opportunità offerta per prepararci a vivere nella gioia la Pasqua del Signore. Questo non vale solo per i ragazzi e i giovani, ma anche per gli adulti.

DOMENICA DELLE PALME

Domenica 14 aprile ricorre la festa delle Palme. Se il tempo ce lo permetterà ci sarà alle ore 10,15 sul piazzale della Chiesa la benedizione dell’ulivo cui seguirà la solenne processione che ci porterà in chiesa a celebrare la Passione del Signore e l’inizio della Settimana Santa.

Nei primi tre giorni, lunedì-martedì-mercoledì santo, presso la Chiesa del monastero, ci sarà alle ore 7,30 la celebrazione eucaristica a cui seguirà l’esposizione e l’adorazione per tutta la giornata fino alle ore 18,00 quando ci sarà la chiusura.

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MERCOLEDÌ SANTO

In questo giorno, nel pomeriggio, alle ore 14,30 viene proposta per le classi medie un’ora di adorazione.

Tutti i ragazzi avranno un libretto che suggerirà i canti, le preghiere e i testi che li aiuteranno a riflettere personalmente; naturalmente saranno seguiti dalle catechiste e dal parroco. E’ la prima volta che proponiamo ai ragazzi delle medie questa esperienza.

Questa esperienza è stata proposta pensando che i ragazzi il mercoledì terminano la scuola perciò potrebbe essere il tempo favorevole per una pausa di riflessione davanti a Gesù eucaristia, esposto solennemente, pausa per guardare in profondità alla propria vita. Il nostro vivere molto spesso è un correre per soddisfare tanti impegni e desideri. Quest’ora di adorazione, naturalmente animata, è l’occasione favorevole per fermarci un po’ e guardare da vicino la nostra vita, correggere se ci sono deviazioni o stop che bloccano o ritardano il nostro gioioso incontro con il Cristo risorto.

Ci auguriamo che tutti i ragazzi siano presenti e chiediamo ai genitori di favorire questa partecipazione.

GIOVEDÌ SANTO

E’ il giorno dell’ultima cena di Gesù con i suoi apostoli ed è anche il giorno dell’istituzione del sacerdozio. Tutta la comunità è invitata a partecipare, ma in modo particolarissimo, sono invitati i bambini che frequentano la 4ª elementare e che hanno in prospettiva la festa di Prima Comunione. A loro sarà consegnata la veste che poi indosseranno domenica 5 maggio, primo incontro con Gesù eucaristia.

E’ un piccolo segno per entrare nel “mistero” dell’ultima cena: “Gesù dona se stesso, versa il suo sangue per noi”, in remissione dei nostri peccati, ma soprattutto perché ciascuno di noi sia ogni giorno un vero testimone e un gioioso annunciatore della risurrezione nella sua vita di ogni giorno.

TRIDUO PASQUALE

Le giornate di Giovedì, venerdì e sabato santo costituiscono il triduo pasquale che è il centro di tutta la vita cristiana. Questo triduo ha il suo punto centrale nella grande veglia del sabato santo alla quale invitiamo tutta la comunità.

N.B.: Le celebrazioni della Settimana Santa e Triduo Pasquale sono indicate nella pagina dedicata a questa settimana in questo numero di Torre di Veglia.

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MARTEDì DOPO PASQUA

Dalle ore 9,00 alle 16,00 circa in oratorio ci sarà il ritiro per i bambini della Prima Comunione. Da sempre proponiamo per questi bambini questo appuntamento. Accompagnati da una guida esperta, don Andrea Forest, riprenderanno i punti essenziali sull’Eucaristia, faranno poi il pranzo insieme e poi nel pomeriggio una preparazione per i vari interventi nella celebrazione e si terminerà con il rito della Riconciliazione.

DOMENICA 28 APRILE

Durante la messa delle ore 10,30 ci sarà il solenne Battesimo di quattro bambini che entreranno a far parte della nostra comunità cristiana.

Comunità in camm cammino mino

CHIUSURA ANNO PASTORALE

Il giorno 19 maggio con la S. Messa delle ore 10.30 chiudiamo ufficialmente questo anno pastorale 2018-2019.

La Santa Messa sarà animata da tutti i gruppi dei ragazzi delle elementari, delle medie ecc…

Naturalmente saranno presenti il Gruppo Giovani e tutti gli altri gruppi che operano in parrocchia. All’inizio dell’Anno Pastorale c’è stata la proposta di prenderci per mano e formare una comunità dove si vive la fraternità. Abbiamo camminato insieme, a volte abbiamo rallentato, forse siamo anche inciampati, però permane ancora e sempre il desiderio di amarci, aiutarci, perdonarci per rendere un po’ migliore questa nostro mondo in cui c’è ancora tanta violenza.

Il 19 maggio sia un giorno in cui vogliamo gridare insieme che Dio c’è e che noi, con la nostra vita, lo vogliamo testimoniare!

PRIMA COMUNIONE

DOMENICA 5 MAGGIO alle ore 10,30 PRIMA COMUNIONE DI 24 BAMBINI che frequentano la 4ª elementare. E’ il loro primo incontro con Gesù Eucaristia. Si stanno preparando, seguiti molto bene dalle loro catechiste. Aspettano questo incontro, ma ancora forse non è entrato in loro, il valore della partecipazione attiva e costante all’Eucarestia domenicale.

Aiutati dai genitori e da tutta la comunità speriamo, in questo periodo che li separa dal loro primo incontro con Gesù, di riuscire a proporre e convincerli che Gesù li aspetta non solo il 5 maggio ma anche tutte le domeniche seguenti, perché si tratta di stringere con Lui un’amicizia, un’alleanza duratura.

ANNIVERSARI DI MATRIMONIO

Abbiamo fissato per domenica 26 maggio 2019 la celebrazione degli anniversari di matrimonio (25, 50, 60…). Ormai è un appuntamento che vogliamo rinnovare ogni anno per dire grazie, insieme alle famiglie, dell’amore che c’è tra noi. Sappiamo che Dio ci ama e Lui ci invita a nostra volta ad amarci.

Queste coppie che per tanti anni vivono nell’amore sono una lode a Dio, ma nello stesso tempo, sono una testimonianza per tutti noi.

Il 26 maggio vogliamo con tutta la comunità dire questo doppio grazie: a Dio e alle coppie che ricordano l’anniversario del loro SI.

PRIMA CONFESSIONE

Sempre il 5 maggio, nel pomeriggio alle ore 15,00, ci sarà per una ventina di bambini che ora frequenta la 3ª elementare il rito della Riconciliazione (Prima Confessione).

Il Parroco ha già incontrato questi bambini per aiutarli a compiere bene il rito. I bambini sono attenti, svegli e ben preparati: attendono con gioia questo momento che abbiamo chiamato “la festa del perdono”.

Quando ci si sente perdonati e amati dai genitori, dai compagni e dalla comunità si è felici, è festa. Perciò sarà festa anche quando, attraverso le parole del sacerdote, Gesù perdonerà le nostre mancanze.

SANTA CRESIMA

La data per la celebrazione è stata fissata per domenica 16 giugno alle ore 10,30. Il celebrante sarà don Luigino Zago, rettore del nostro Seminario Vescovile.

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Comunità Co omunità à in cammino

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ta quell’humus culturale che permette tato di dare spirito critico sia a chi scrive che a chi legge, senza separare l’informazione dall’etica, ovvero dal rispetto dei valori n ddelle persone e della loro dignità. L’uso inddiscriminato e senza controlli degli strumenti di scambio di informazioni tramite m la rete internet necessita comunque certamente di una regolamentazione. m

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i sono svolte nella 3ª settimana di febbraio le consuete serate di riflessione sui temi sociali caldi, organizzate nell’ambito della 16ª “Settimana Sociale Diocesana”.

Le suggestioni che hanno guidato le argomentazioni di quest’anno sono state bene rappresentate dal quesito che campeggiava sulle locandine propagandistiche e sulle schermate di presentazione dei 4 incontri di studio che sono stati pianificati: “In nome del popolo, quale popolo?”.

A tale interrogativo si è cercato di rispondere, o per lo meno di dare delle chiavi interpretative e degli spunti di riflessione, nei quattro incontri che si sono svolti nella settimana centrale di marzo, e che trattavano le seguenti problematiche:

GLI INFLUENCERS E LE FAKE NEWS”: tema discusso nell’incontro di lunedì 18 febbraio a Fontanelle, e nel quale si è cercato di stabilire quali siano gli strumenti di difesa dalle informazioni distorte, dimezzate, artefatte o false che sempre più spesso vengono propinate nella comunicazione sociale ad uso ed interesse di alcuni, con metodi e strumentazioni che peraltro sono sempre più pervasivi. Tale incontro è stato presieduto da esperti di comunicazione politica ed uso dei media. Si è messo in evidenza soprattutto la necessità di utilizzare i “canali social” (facebook, twitter, whatsapp ecc..) con consapevolezza e mitezza, evitando di fomentare atteggiamenti di durezza nel linguaggio, di “cattivismo”, di utilizzo di linguaggi barbari ed ostili per dare importanza al proprio pensare.

E’ stato enfatizzato come viviamo in un mondo in cui chiunque crede di avere il diritto di dibattere a qualunque livello, anche senza competenze, come fanno in tanti, spesso con atteggiamenti da “urlatori” o arroganti. La buona comunicazione, che faccia da effettivo lievito per la crescita sociale, è ancora possibile, ma va incremen-

“POPOLARISMO, POPULISMO, SOVRANISMO” è l’argomento discusso a Conegliano il 21 febbraio nella seconda C serata di rifl con la presenza del prof. Pombeni iflessione, i dell’Università di Bologna, e del direttore di “Avvenire” Marco Tarquinio, unanimemente riconosciuto come autorevole giornalista ed “opinion leader”. E’ stato probabilmente il più importante degli incontri, con gli oratori che sono sforzati di mettere a fuoco alcuni ragionamenti su concetti molto di “moda”, oggettivamente difficili, cercando di dare un senso scientifico a termini che tanti usano senza nemmeno conoscerne il significato.

L’argomento non è certo facile da sviscerare, né agevole da riassumere; richiamo alcune considerazioni e concetti base, specie con riferimento all’esposizione del prof. Pombeni che ha insegnato la specifica materia alla facoltà di scienze politiche di Bologna.

Si è spiegato che il “popolo” come soggettività generale è una “rappresentazione”, è un complesso indistinto di soggetti che sono dentro ad una determinata comunità politica; tale definizione di “popolo” si contrappone a quella di comunità politica fatta di classi (gli operai, i commercianti, gli artigiani, i possidenti, i professori ecc.). L’insieme delle persone che formano il “popolo” costituiscono una generalità, varia e differenziata, che esprime istanze, necessità, bisogni e aspettative di diversi generi. Esso viene pertanto rappresentato attraverso il nostro sistema costituzionale (della democrazia rappresentativa) intesa in senso largo. E dunque i rappresentanti eletti, siano essi maggioranza o minoranza (ma anche chi porta gli interessi diffusi di associazioni, sindacati, culture ecc) se hanno il compito di “parlare per il popolo” in quanto ne sono la rappresentazione, devono farlo come mediatori fra tutte le posizioni. Solo così possono legittimamente dirsi popolari, e dunque portatori degli interessi della complessità dei soggetti che si devono rappresentare.

Capita invece che, tra i tanti soggetti che hanno l’onere di rappresentare il popolo e parlare per esso, alcuni gruppi si considerino più legittimati o migliori degli altri, magari perché si sentono delle “élites”per competenza, o

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perché ritengono di saper meglio interpretare le istanze della società. Qualora queste parti (che pur maggioranza sono comunque un sottoinsieme della rappresentanza complessiva della società) si arrogassero invece il diritto di parlare per tutto il “popolo”, senza considerare che esistono anche le minoranze o posizioni diversamente rappresentate, allora si rischierebbe di decadere in una deriva populista, demagogica. Che può generare anche governi totalitari quando l’autoesaltazione della capacità di rappresentare le istanze di tutti arrivi a delegittimare chi non la pensa in egual maniera, o difenda istanze diverse o minoritarie.

Riassumendo: • Il popolarismo rappresenta il popolo rispettandone tutte le sue componenti, avendo coscienza delle stesse e con un’idea pluralista della società; • Il populismo invece, che costituisce una degenerazione nell’idea di rappresentazione della società/popolo, ritiene che anche una parte del “popolo” abbia il diritto di dichiararsi come rappresentante di tutti, non riconoscendo quindi la dignità delle minoranze, fino ad ignorarle. Una parte decide per tutti, perché come frazione maggioritaria “è il popolo”, e la parte residua, essendo minoranza, non può essere “il popolo”, né può contribuire a rappresentarlo, e pertanto non viene considerata. I populisti interpretano ciò che sono, ed erroneamente lo trasformano nella rappresentazione di tutta la società.

Il problema del sovranismo invece, a parere del prof.

Pombeni appare molto più semplice. Lo ritiene un falso concetto, che non ha senso: non esiste infatti Stato che non possa dirsi sovrano. Ogni Stato è indipendente e fa quello che vuole da sempre, per definizione. Solo che qualsiasi sovranità si esercita in accordo con le altre sovranità, da che mondo è mondo, altrimenti sarebbe la guerra permanente con tutti. Con queste premesse parlare di sovranismi appare quindi una provocazione o una falsa prospettazione di altre dinamiche dialettiche.

Appare addirittura uno slogan sbagliato, lasciando lie-

Comunità in camm cammino mino vitare l’idea che siamo tutti vittime di una specie di complotto universale degli altri che vogliono portare via i nostri beni o le nostre ricchezze o le nostre “merende”. E con il rischio che, per meglio difendere le nostre “merende”, ci si convinca di sdraiarcisi sopra per coprirle e proteggerle, fino a non riuscire più a mangiarle neanche noi perché magari le abbiamo deteriorate col nostro peso.

“LA SFIDA DEL PARTITO POLARE E L’ATTUALITÀ DI DON LUIGI STURZO” è stato l’argomento discusso nella serata del 22 febbraio presso l’ex sala consiliare del Museo della Battaglia .E’ intervenuto il prof. Antonetti, presidente dell’Istituto omonimo che ha sede a Roma, ed il prof. Palladino che è il figlio dell’esecutore testamentario del sacerdote. Si è fatto memoria dell’appello ai “liberi e forti” fatto giusto 100 anni fa dal prete siciliano fondatore del Partito Popolare, da cui è in seguito nata la DC. L’importanza della figura politica di tale sacerdote è stata tratteggiata nella sua completezza, impressionando soprattutto il richiamo agli scritti fatti nel periodo fascista in cui era uscito dall’Italia e con i quali evidenziava la sua grandezza di pensiero, lungimiranza politica e capacità di analisi critica dei tempi, tanto da essere richiesto di pareri dai più autorevoli statisti dell’epoca. Per alcuni don Sturzo è addirittura il più importante pensatore politico italiano del secolo scorso (detto non solo al convegno ma letto di recente su tanti giornali di primaria importanza).

“LA STRETTA VIA DEI CATTOLICI IN POLITICA: AL CAPOLINEA O UN NUOVO INIZIO?” E’ il tema affrontato domenica 24 febbraio a Motta di Livenza (santuario) nell’ambito del percorso di riflessione etica dell’Azione Cattolica diocesana, con il supporto dei proff. Gian Luigi Gigli dell’Università di Udine ed Alessandro Rosina dell’Università Sacro Cuore di Milano. Le suggestioni di tali incontro richiederebbero un articolo a sé, evocando scenari futuri per il nostro impegno sociale (che più volte abbiamo cercato di trattare anche su queste pagine), specie in quest’ultimo trentennio in cui pare che i cattolici siano dei “senza casa” in politica.

Le interessanti analisi esposte possono riassumersi soprattutto con un frase del professore milanese: Il mondo cattolico italiano è chiamato a mostrare non un’espressione “ringhiosa” e “contro”, bensì un volto propositivo ed “a favore”, unendo valori e competenze con modalità diverse rispetto a quelle dei partiti, con protagonismi diffusi e variegati e visioni a lungo termine. Sfida non da poco!!!.

Mario Bortolot

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GIOVANI… ASCOLTO nascerà un’alleanza feconda

Una delle sofferenze dei giovani è il “senso di solitudine”, perché sentono che la generazione adulta non è disposta o non è preparata ad essere punto di riferimento per loro.

“Ma che cosa ne sapete voi di noi?”: è la domanda indispettita di una ragazza verso i suoi genitori che facevano alcune considerazioni poco benevole sui giovani; una reazione che apre a delle considerazioni: • facilità con cui noi adulti presumiamo di conoscere il mondo giovanile e il desiderio dei giovani di essere ascoltati con attenzione.

• Ascoltare è un esercizio prezioso e difficile: esso esige attenzione verso l’altro.

• Ascoltare significa non presumere di conoscere l’altro, la sua storia, i suoi sogni e le sue paure.

Eppure diverse personalità della cultura e della politica vanno a gara per coniare etichette con cui bollare i difetti dei giovani: sdraiati, bamboccioni, schizzinosi, indifferenti, ecc... una pratica che ha fatto crescere la distanza tra le generazioni.

VI SONO TANTI MODI DI ASCOLTARE: LA CURIOSITÀ, IL BISOGNO DI CAPIRE Chi ascolta veramente è sempre disponibile a mettersi in gioco, a rivedere la proprie posizioni. Chi ascolta, comunica all’altro il suo interesse per lui e gli riconosce la dignità di interlocutore. Tutto questo è tanto più vero quando ad essere ascoltati sono i giovani e a mettersi in atteggiamento di ascolto è quella generazione adulta che talvolta si sente disorientata davanti a comportamenti che stenta a comprendere. “Non capisco i giovani d’oggi!”: è un’espressione che si sente sulla bocca di noi sacerdoti, di educatori, di genitori, di insegnanti che giorno per giorno sono alle prese con il difficile compito di accompagnare i giovani nelle loro scelte.

Il senso di estraneità che gli adulti provano di fronte al mondo giovanile è uno dei segni della vastità dei cambiamenti che interessano oggi le nuove generazioni, così profondi e rapidi da giustificare l’impressione degli adulti di non comprendere i giovani che vivono loro accanto.

Questo però non motiva il fatto che ci si chiuda in una reciproca estraneità senza fare uno sforzo di conoscenza e soprattutto di ascolto dei giovani: del loro modo di interpretare la vita, delle loro attese, delle loro inquietudini, dei loro progetti. I giovani sono sempre stati portatori di novità da decifrare, a maggior ragione lo sono i giovani d’oggi.

Così, ascoltare i giovani significa raccogliere indizi del mondo che verrà e prepararci ad affrontarlo con loro. La distanza che la velocità dei cambiamenti in atto ha creato tra le generazioni rende particolarmente importante l’ascolto: è un modo per capire l’attuale generazione giovanile. Papa Francesco, nel discorso dell’incontro prima del sinodo ha ammesso: “Troppo spesso siete lasciati soli”. L’ascolto è l’unica condizione per instaurare con i giovani una relazione che possa aiutarli a crescere, che li sostenga, che li aiuti a diventare i protagonisti nella società e nella Chiesa. Dall’ascolto può nascere una nuova alleanza tra le generazioni, necessaria sia ai giovani sia agli adulti.

DEI GIOVANI HA BISOGNO LA SOCIETÀ; DEI GIOVANI HA BISOGNO LA CHIESA Solo con loro, comunità umana e cristiana potranno vivere quella rigenerazione che impedirà loro di essere fuori tempo e di invecchiare. Il Sinodo dedicato ai giovani è stata un’esperienza di discernimento co-

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rale e comunitario. Il Sinodo è stato preceduto da un’intensa esperienza di ascolto dei giovani, attraverso un questionario online e attraverso molti altri incontri di giovani che nelle diocesi sono stati interpellati, perché facessero sentire la loro voce. Nel cammino preparatorio di questo sinodo la Chiesa ha detto ai giovani di aver bisogno di sentire la loro voce, di ascoltare le loro domande, le loro inquietudini, le loro critiche, il loro cuore.

L’ascolto è un modo per coinvolgere, per suscitare responsabilità: il Papa è consapevole che il futuro della Chiesa e il necessario processo di rinnovamento non potranno avvenire senza il coinvolgimento e il contributo dei giovani. Del resto tra Papa Francesco e i giovani si è stabilito da subito un rapporto di fiducia profonda, immediata. Papa Francesco sa che le parole dei giovani potranno forse anche ferire: “A volte, evidentemente, voi non siete il premio Nobel per la prudenza. No. A volte parlate «con lo schiaffo». La vita è così, ma bisogna ascoltarvi. Qualcuno pensa che sarebbe più facile tenervi a «distanza di sicurezza». I giovani invece vanno presi sul serio!”.

ANCHE TRA I GIOVANI COVA LA SFIDUCIA Ci sono molti giovani che faticano a progettare cioè non sono abituati a proiettare la loro vita in avanti. I motivi? Da un lato, c’è una mancanza di fiducia nel futuro, spesso per il disfattismo di molti adulti; dall’altro, manca la consapevolezza che la propria vita non è qualcosa di già confezionato, ma che deve essere un percorso scelto e costruito. Quando si affronta una parete rocciosa mai scalata prima, non si trovano gli anelli già fissati e le sporgenze già indicate: è necessario costruire la strada, sperimentandola via via che si sale. Un’opera faticosa, ma ne vale la pena.

Nell’ambito della vita e della fede il mondo dei giovani patisce diverse problematiche, ma credo che anche ci siano molte opportunità; sono convinto che siamo chiamati tutti ad essere “profeti”. Il profeta non è quello che legge il futuro annunciando sventure per chi non si converte, ma invece è colui che insegna alle persone a rileggere la loro storia alla luce della presenza del Signore. Il profeta accende la fede delle persone che lo ascoltano, perché fa scoprire che anche la loro storia, a volte faticosa, è storia sacra, preziosa per Dio e per i fratelli. E quando un giovane scopre questo è in grado di mettersi a disposizione della vita e farla fiorire.

Con questa consapevolezza, Papa Francesco ha invitato i giovani ad esprimersi con libertà perché la Chiesa ha bisogno di conoscere ciò che effettivamente essi pensano.

L’auspicio è che la lezione che il Papa ha dato non sia l’impegno passeggero di una stagione, ma divenga l’abituale stile di relazione tra generazioni che non possono che crescere e far crescere nella reciproca alleanza. don Giulio

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GRUPPO GIOVANI

AGGIORNAMENTI DAL GRUPPO GIOVANI Proseguono gli ormai consolidati appuntamenti del nostro Gruppo Giovani, che quest’anno ci vedono riflettere sulla realtà giovanile, argomento che, oltre a vederci direttamente coinvolti, è in continuità e relazione con il Sinodo dei vescovi su “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, tenutosi in Vaticano nell’ottobre 2018. In questa seconda metà dell’anno abbiamo iniziato a riflettere sul modo con cui cerchiamo di dare risposta alle moltissime domande che insorgono in questo particolare periodo della nostra vita: abbiamo conosciuto così la figura di Marco Gallo, un ragazzo come noi che per tutta la sua vita (purtroppo breve) ha cercato in tutti i modi di trovare le risposte alle domande che lo assillavano. Grazie alla sua mente riflessiva, creativa e allo stesso tempo libera, Marco ha scritto il “Metodo per vivere pienamente la vita per rispondere alle domande ultime; scritto per i giovani, raccontato da un giovane”. Grazie alla

sua testimonianza e a quelle della sua famiglia, anche noi abbiamo provato a riflettere sulle persone che sono per noi dei punti di riferimento, nonché sugli ideali e valori che ci guidano nelle nostre scelte quotidiane.Marco Gallo è stato il protagonista della “Festa dei Giovani” organizzata dal Movimento Giovanile Salesiano del Triveneto, che si è tenuta a Jesolo il 10 marzo e a cui abbiamo partecipato anche noi. È stata un’ottima occasione di gioia, compagnia, riflessione e preghiera, illuminata da una frase di Marco che vorremmo guidasse la nostra vita: “Ogni giorno, scegli tu dove guardare!”.

Cogliamo infine l’occasione per invitarvi all’appuntamento della Via Crucis organizzata dai giovani della forania di Vittorio Veneto, che quest’anno si terrà venerdì 12 aprile alle ore 20.30 presso i “Laghetti Blu” in Fadalto: ci saremo anche noi!

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CORSO ANIMATORI FORANIALE

INIZIANO GLI INCONTRI ORGANIZZATI DALLA FORANIA DI VITTORIO VENETO Anche quest’anno, noi animatori del Gruppo giovani siamo stati invitati a partecipare al corso organizzato dalla forania di Vittorio Veneto. I cinque appuntamenti a cavallo tra Febbraio e Marzo hanno trattato, in un clima sereno e informale, quelli che sono gli aspetti fondamentali di un animatore cristiano. Insieme ai “relatori”, don Marco, parroco di Costa e Santa Giustina, e don Carlo, cappellano della Cattedrale e agli animatori delle altre parrocchie, abbiamo provato (non senza qualche difficoltà) a riflettere sugli argomenti proposti e a metterci qualcosa di nostro. I temi che il corso di quest’anno ha trattato sono stati lo sguardo contemplativo sul mondo e la Parola di Dio, parti a loro volta di un percorso sulla spiritualità dell’animatore.

Abbiamo quindi imparato che cambiare

punto di vista a volte è utile e necessario per comprendere veramente cosa abbiamo davanti, che serve anche il silenzio per essere davvero proficui, che è il Vangelo che ci sceglie come suoi narratori, aspetti cardine di una spiritualità viva e fiorente. Tutto questo mentre eravamo a nostro agio, consapevoli che l’opinione e le storie di ciascuno, soprattutto quelle di chi viene da realtà diverse dalla nostra, sono preziose anche per la nostra crescita personale.

Questo percorso ci ha infine consentito di rinforzare il nostro legame come gruppo non solo nell’ottica di una comunione di intenti ma nella forza di una fede condivisa e da trasmettere in ogni gesto e pensiero.

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Pastorale Pa astorale e Socia Sociale ale

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LA VISTA E LA R L

a vista è il senso che ci mette a contatto con la realtà. Mi viene in mente il detto di Gesù. “Lampada del corpo è l’occhio…Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra” (Mt 6, 22-23). Gesù paragona gli occhi ad una lampada che fa luce e ti mostra quello che esiste attorno a te. Gli occhi, mostrandoti le cose, mettono in moto la conoscenza, infatti ti rendi conto di dove sei, di che cosa c’è attorno a te e di come muoverti.

L’invito di Gesù a tenere pulita e accesa questa lampada non si riferisce alla cura della vista fisica in modo da vederci bene e non andare a sbattere contro un muro o a precipitare in un burrone, ma ad usare bene la conoscenza sollecitata dalla vista e a non voler oscurare questa capacità straordinaria che abbiamo.

Infatti succede spesso nella vita di non voler vedere, di chiudere gli occhi, non tanto l’organo della vista, ma gli occhi interiori della conoscenza e di cancellare la realtà che pur sappiamo presente. Accade quando la realtà è scomoda, ci disturba o è dolorosa, allora facciamo finta di non vederla. E’ quello che spesso fanno i bambini vedendo una cosa che mette paura, chiudono gli occhi pensando che così sparisca.

Come gli struzzi Questo infantile stratagemma è spesso usato anche dagli adulti con altre modalità. E’ detto atteggiamento dello struzzo chi di fronte ad un pericolo mette la testa nella sabbia, illudendosi che così si annulli.

Quando assumiamo questo atteggiamento rifiutiamo la luce. E’ come se calassimo una tenda per nascondere la realtà e così diventiamo degli ipocriti che sanno ma non vogliono sapere. Entriamo volutamente nelle tenebre e tutta la vita si oscura. Il proverbio dice che non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere. Nessuna medicina può guarire questo tipo di cecità, perché non si tratta di una malattia fisica, ma morale, che si vince solo riconoscendo la realtà e seguendo ciò che

lla coscienza ci dice.

C C’è, ad esempio, quella persona che mi sta accanto e cche ha bisogno di un mio aiuto, lo vedo ma preferisco di non vedere perché mi scomoda. Quanti bisogni ci sono nel mondo in generale e quanti nel mondo in particolare in cui vivo e quante volte faccio finta di non vedere perché altrimenti dovrei mettere in discussione quello che sono, dovrei cambiare e questo mi scoccia, preferisco starmene nel mio cantuccio privato. Questo modo di fare mi mette in una posizione falsa con me stesso, impoverisce la vita e la deforma dal punto di vista etico.

Le periferie Una realtà che spesso non si vuol vedere pur sapendo che c’è, è quella su cui papa Francesco richiama spesso l’attenzione: le periferie. Purtroppo la vita spesso spariglia le persone: alcune si trovano a vivere in posti privilegiati dove si sta bene, altre vengono cacciate in posti disagiati dove si vive male. Nella città, che è la realtà più evidente del nostro vivere insieme, questo fatto è particolarmente evidente. In tutte le città esiste un centro in cui si godono tanti benefici e una periferia dove ci sono tante carenze. Anche nelle città del nostro mondo evoluto succede questo. Ci sono i quartieri alti e i quartieri bassi, quelli perbene e quelli malfamati, quelli ricchi e quelli poveri. Ma è soprattutto nei paesi più poveri dove il contrasto è più evidente e spaventoso. Ogni grande citta di que-

Se avrete occhi per vedere,

troverete Calcutta in tutto il mondo.

Le strade di Calcutta conducono alla porta di ogni uomo.

So che magari

vorreste fare un viaggio a Calcutta, ma è più facile

amare le persone lontane.

Non è sempre facile amare le persone che ci vivono accanto.

Madre Teresa di Calcutta

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A REALTÀ

sta parte del mondo ad un centro, a volte caratterizzato da un lusso sfrenato quale non si vede nemmeno da noi, contrappone immense periferie di miseria fisica e morale. Sono le bidonville, gli slums, le favelas ecc.

La gente del centro sa che esistono queste realtà, ma non ne vuol sapere. Chiude volutamente gli occhi perché rendersi conto fino in fondo vuol dire “scomodarsi” lasciare il proprio posto comodo e andare in questi posti scomodi per cercare di superare queste disumane divisioni. Non avere il coraggio di farlo

rende brutta la vita per tutti: per chi sta bene e per chi sta male. Infatti chi sta in centro vive nella continua paura di chi sta alla periferia, perché i miserabili non se ne stanno quieti, vogliono anche loro certi benefici e se non li ricevono sono portati a strapparli con la violenza. Violenza di chi ruba e assalta e violenza di chi cerca di difendersi ma modi altrettanto violenti, sguinzagliando una polizia feroce e spesso anche assoldando per la difesa corpi paramilitari. Così si vive in un clima generale di paura che è un brutto vivere.

Oggi in varie parti del mondo sono in atto manifestazioni di rabbia che spesso sfociano nella violenza. Sono ormai famosi i “gilet gialli” francesi, ma manifestazioni violente ci sono in Albania, in Grecia, in Spagna e in tante altre parti del mondo. Sono il frutto della cecità dei governi che non vogliono vedere, ma anche della cecità di coloro che stanno bene.

Gli immigrati Un caso particolare di cecità voluta è quella

Pastorale Soc Sociale ciale

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Il Dio vivo

è quello che vedrà con i propri occhi

all’interno del proprio cuore.

Papa Francesco

che si sta vivendo nel nostro paese a proposito degli immigrati. Gli arrivi sono molto diminuiti. E’ stato facile, basta aver chiuso i porti e questi intrusi sono spariti. Perché non si è pensato p prima?

Ma sono spariti davvero? Assol lutamente no, da tanti paesi in cui la v è difficile per guerre, persecuzioni vita o fame si continua a scappare in gran n numero, ma questi disgraziati in mov vimento sono semplicemente bloccati e per quanto riguarda il nostro paese, e, s sono ammassati come bestie nei centri d detenzione della Libia. Noi siamo di t tranquilli perché non li vediamo più, m sappiamo bene che sono là e sofma f frono, sono torturati, violentati in tant modi. E noi paghiamo i libici perché ti f facciano questo sporco lavoro.

L’avvertimento di Gesù che ci invita a tenere sempre pulita e accesa la lampada degli occhi, è fondamentale per rimanere persone che evitano di cadere nella menzogna con se stessi e di pensare di essere persone perbene semplicemente perché si chiudono gli occhi e si finge di non conoscere ciò che in realtà si conosce benissimo.

Don Gianpietro Moret

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ESPERIENZA DI UN’ACCOGLIENZA S

i sentono le note allegre di una canzone maliana provenire da una stanza della nostra casa, dove abita Lassina, un ragazzo di 21 anni proveniente dal Mali.

Ho conosciuto Lassina nel gennaio 2017 nella casa di Savassa dove era ospite insieme ad altri sette giovani di varie nazionalità, dell’Associazione 12 Ponti.

L’Associazione dà ospitalità favorendo l’integrazione sociale e lavorativa ai migranti che, una volta ottenu-

to il permesso di soggiorno, sono costretti a lasciare la struttura di prima accoglienza (Ceis o Caritas) e si ritrovano per strada abbandonati a se stessi senza nessun punto di riferimento.

Nella casa di Savassa i ragazzi si autogestiscono nel tenere in ordine la casa, fare le pulizie, cucinare, lavorare il campo, andare a scuola e cercare lavoro.

Nel giugno 2017 Lassina ha iniziato a lavorare presso un’Azienda di Vittorio Veneto dove tutt’ora lavora a tempo indeterminato e dove è molto stimato.

Una delle regole dell’Associazione stabilisce che i ragazzi che hanno un lavoro a tempo determinato e abbiano raggiunta una seppur minima indipendenza economica, devono lasciare la casa per dare posto a un’altra persona che è fuori al freddo. Non è facile però trovare casa per loro, neanche 2 stanze, sebbene

l’Associazione si ponga come garante circa il regolare pagamento dell’affitto da parte della persona.

E’ stato così che, dopo aver frequentato Lassina per quasi un anno, aver apprezzato la sua disponibilità nei confronti dei volontari dell’Associazione, nonché la sua affidabilità nello svolgere i compiti che gli venivano chiesti, la mia famiglia ed io abbiamo deciso di dargli una opportunità di integrazione in più per una vita migliore, ospitandolo in una piccola parte della nostra casa che era disponibile.

Lassina è venuto ad abitare da noi nel dice cembre 2017, da subito non c’è stata alcuna diffi di coltà nella convivenza e lui è autonomo in tutto: cucinare, fare le pulizie delle sue stanze, st lavare e stirare ed è sempre disponibile ad aiutarci nei lavori del giardino. Ci sono de momenti nei quali va nella sua camera dei per pe le preghiere che ogni buon musulmano recita re nel corso della giornata. Alla domenica condividiamo co il pranzo e qualche volta anche ch i suoi piatti tipici, parla bene l’italiano e le relazioni tra noi sono di amicizia e di reciproco re rispetto.

Con la sua bicicletta va al lavoro e ritorna alle al 18.00, sempre con il sorriso anche se è stanco; st da qualche giorno ha conseguito la patente pa ed ha acquistato anche una macchina tutta sua, traguardi davvero molto importanti ta per lui!

Quando vengono a trovarlo i suoi amici dal Mali mangiano insieme riso e pollo, il loro piatto preferito, chiacchierano in “Bambara” (la loro lingua locale), ascoltano musica e poi senza minimamente aver disturbato se ne vanno. Con nostro figlio Andrea e con i giovani della Parrocchia sono nate nuove amicizie partecipando a due bivacchi in montagna e d’estate al Cinesangio.

Siamo felici di aver riempito di nuovo la casa con la presenza di un giovane che piano piano vede realizzarsi i suoi sogni. Noi pensiamo che la conoscenza è il primo passo per l’integrazione, grazie ad essa si possono creare nuove amicizie con persone di altre culture e religioni e siamo convinti che condividere con gli altri ciò che siamo e abbiamo moltiplica, non sottrae.

Violena e Franco

La L aT Torre orre d dii V Veglia eglia

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90° Anno de a G o a di Lou des p esso l’Ex

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Era verso la fine degli anni venti, con l’arrivo in parrocchia del nuovo parroco Don Giuseppe De Biasi, che questi avvia una campagna di sensibilizzazione verso la comunità ed inizia la costruzione di un asilo che mancava alla popolazione. Tutti concorrono allo sforzo per veder realizzata la nuova opera a vantaggio dei bambini della parrocchia. La sua costruzione si completa nel 1929 ed entrerà in funzione affidando l’assistenza alle Suore di San Giuseppe che sempre lo guideranno. Contestualmente alla costruzione dell’Asilo Infantile, la famiglia di Ermanno Gava, per desiderio e devozione alla Madonna di Lourdes offriva adiacente all’edificio la costruzione di un Oratorio con una bellissima grotta, simile e dedicata alla Madonna di Lourdes. L’opera venne eseguita dall’artista di San Pietro di Feletto, Domenico Battel che già ne aveva costruite altre tre in Diocesi. Tra tutte queste, senz’altro la grotta di San Giacomo è la più bella ed artistica e ammirata da tutti ancor oggi. Degni di nota sono i particolari che la definiscono come il volto e gli occhi di cristallo della statua della Madonna, l’espressione del viso e i colori che le danno un tocco umano e mistico, il tutto sotto gli stupendi pinnacoli che ne ricoprono la volta. Nel corso degli anni la grotta subì purtroppo il bombardamento del 20 febbraio 1945, ma rimase intatta, a differenza dell’asilo che venne quasi completamente distrutto e sotto le cui macerie morirono Suor Clemens Spagnol e Suor Ginetta Tomè, mentre Suor Massimiliana Pavan morirà successivamente, dopo lunghe sofferenze, per le ferite riportate. Dopo la seconda guerra mondiale l’Asilo fu ricostruito anche con il concorso della popolazione e nel corso degli anni avvennero vari restauri ed abbellimenti, coordinati e guidati dai sacerdoti sangiacomesi Don Michele Ossi in qualità di responsabile delle opere d’arte della Diocesi e don Pietro Zaros per la parte artistica ed alla quale contribuirono vari artisti e maestri pittori sangiacomesi come il Casagrande e Tullio Dicolli.

Grande merito di questi restauri fu dell’Associazione VITT.A.NOVA che ha sostenuto la raccolta dei fondi e il coordinamento dei lavori, guidati da Giacomo Michelin e Luigi Villanova.

Oggi la grotta, che conserva attestati delle filandiere e degli ex combattenti e reduci di San Giacomo, è stabilmente utilizzata per tante Sante Messe feriali e per incontri del gruppo di preghiera della parrocchia.

Gli 80 anni di Angelo Turbian

Augu i

Ha festeggiato con la sua numerosa famiglia, amici e parenti, il traguardo dei suoi meravigliosi 80 anni.

Anche Torre di Veglia, festeggerà tra poco i 50 anni di pubblicazione e per questo la Redazione gli è vicina in questo felice momento.

Angelo, infatti, fin dagli inizi e per tutto questo mezzo secolo è stato ed è ancora la colonna portante ed insostituibile di questa nostra rivista e per questo anche i nostri quasi mille abbonati augurano ad Angelo lunga e serena vita.

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La Grande Guerra

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NEL CENTENARIO DELLA GRANDE GUERRA ricordiamo i nostri compaesani caduti BRANDOLINO BRANDOLINI D’ADDA di Annibale e di Leopolda D’Adda nato il 18 gennaio 1878 a Cordignano

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Tenente Com. Brigata Fanteria Deputato del Parlamento italiano eletto nel Collegio di Vittorio

Morto il 28 giugno 1916 all’Ospedale Militare di Schio - VI per ferite riportate in combattimento

Cripta era stato avviata dal famosissia storia che vi proponiamo oggi è mo scultore ed architetto di Campea quella dell’unico Deputato italiaMarco Casagrande, allora già deceduno caduto in guerra: pur non essendo to. (le sue opere maggiori si trovano nato a San Giacomo ci rappresentaoggi nella cattedrale di Budapest e in va nel Parlamento del Regno d’Italia.

Ungheria). Al termine dei lavori l’opeNato nel 1878, apparteneva alla nobile ra avrà un’altezza di metri 28 ed una famiglia dei Brandolini figlio del Senasuperficie di quasi 500 metri quadrati. tore Annibale e fratello del Deputato Lo fecero per civismo, per fede e per Girolamo. Si laureò in legge all’Unipatriottismo. L’intento era quello di versità di Padova e a soli 25 anni fu onorare e perpetuare la memoria degli sindaco di Cison fino al 1912 ed era Eroi Caduti che immolarono la loro insignito del titolo di Conte. A lui si vita in guerra e che doveva imitare, andeve in gran parte il merito dell’avvio e che nell’ideologia del momento e del della realizzazione della linea ferroviaregime i Sacrari di Redipuglia, Oslavia ria fino a Ponte nelle Alpi. Si arruolò e del Grappa e raccogliere migliaia di volontario (unico dei 509 deputati), salme di soldati caduti. Nel decenbenché fosse dispensato, nel X° corpo nale della vittoria, si prospettavano già d’armata e combatté sull’altopiano di grandiose cerimonie celebrative nelle Asiago, quando il 26 giugno 1916 al Il Tenente BRANDOLINO quali era prevista la presenza di sua Ponte Arsiero, venne ferito a morte da BRANDOLNI D’ADDA Maestà il Re e del Duce. Ma ben preuna granata: morì dopo soli due giorni sto l’entusiasmo si affievolì e gli sforall’ospedale di Schio. Gli venne conferita la medaglia d’argento al valor militare con la zi del comitato presieduto da Luigi Toffolati, visti i seguente motivazione: “Fu costante, mirabile esem- tempi di estrema povertà, i costi esorbitanti e le difpio di ardimento e sprezzo del pericolo. In una spe- ficoltà di carattere finanziario nonché il venir meno ciale critica circostanza, con giusta e pronta visione delle promesse fatte dal regime fascista, si fermarono. delle necessità del momento, contribuì al buon esito Di tutto ciò è visibile oggi la cripta nella sua artistica dell’azione esponendosi impavido al fuoco nemico, bellezza, purtroppo nascosta e resta a Cison e a tutti finché cadde colpito a morte.” Nel luogo in cui cad- i comuni limitrofi il rimpianto di una grande opera de, a Velo d’Astico, c’è oggi un cippo militare a suo non ultimata. Il Tenente Brandolino Brandolini, non ricordo. Cison conserva innumerevoli testimonianze ebbe riposo nel Tempio della Vergine delle Grazie ma di affetto a lui dedicate tra cui una lettera della Regi- sepolto nel Castello di Cison che appartenne alla sua na Margherita di Savoia. Ed anche sull’onda del suo famiglia ed il comune di Vittorio, per il cui collegio ricordo la popolazione di Cison, alla fine della guerra, elettorale venne eletto alla Camera, per ricordarlo, ha si lanciò nel progetto del completamento del Tempio fatto affiggere una grande lapide nel salone d’ingresso Votivo della Beata Vergine delle Grazie, già iniziato al all’interno del Municipio della città. centro della storica vallata e la cui costruzione della Bruno Dall’Anese

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DIAKONIA

UN SERVIZIO ALLA SPIRITUALITA’ E CULTURA CASTELLO VESCOVILE SAN MARTINO DI TOURS

EVENTI IN PROGRAMMA NEL 2019 Diakonia è un’associazione di volontariato nata quattro anni fa da un’ idea del vescovo Corrado. Ha al suo attivo una trentina di volontari, provenienti dalle diverse parrocchie della Diocesi, che provvedono al buon funzionamento della struttura garantendo così la continuità alla Casa di Esercizi avviata nel 1947.

Nel corso del 2018 Diakonia ha avviato una serie di iniziative che hanno avuto un riscontro positivo e riscosso un forte interesse di pubblico.

Anche quest’anno sono in programma una serie di eventi, quali: DOMENICA 19 MAGGIO, ore 15.30 2ª INFIORATA DI MAGGIO AL CASTELLO Castello in fiore con momenti musicali; intervento della prof.ssa Ester Brunet, esperta d’arte, in particolare su opere del Tintoretto.

Vi sarà la possibilità di cenare gustando sapori che richiamano antiche tradizioni (Per chi desidera cenare, si chiede la prenotazione a Chiara: 349 1559276 entro il 16 maggio) VENERDÌ 7 GIUGNO, ore 20.30 LUNGA NOTTE DELLE CHIESE Il messaggio biblico di quest’anno è: “Luce: da quale luce mi lascio illuminare?

La serata si svilupperà intorno al tema: “Luce come speranza, presenza di Dio: il Tabor ci trasfigura in figli della luce”.

Interverrà Padre Athenagoras Fasiolo, Archimandrita del Sacro Trono Ecumenico NOVEMBRE SAN MARTINO E DINTORNI. Verrà percorsa la storia del santo tra brani, poesie, musica e tradizioni contadine delle nostre terre (data e programma da definire) il tutto in una location davvero unica: un “maniero medioevale “ che gode di un fascino tutto proprio, ricco di storia, arte e cultura.

Continua con successo l’iniziativa, partita tre anni fa, dell’apertura pomeridiana della Casa ogni 1ª domenica del mese, proprio per far conoscere questa meravigliosa realtà e per renderla ancor più viva e vitale.

Il Castello di San Martino di Tours non è solo un monumento ma una casa viva che ha saputo adeguare la sua struttura alle nuove esigenze della vita, ha seguito l’evoluzione dei tempi ed oggi è in grado di offrire spunti di spiritualità e cultura ad ogni livello.

Diakonia vi aspetta numerosi.

Mariarosa Dicolli

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Associazioni

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ALCOLISTI ANONIMI CONOSCIAMOLI DI PIU’ A

lcolisti Anonimi è un’associazione di persone di ambo i sessi e di qualsiasi ceto sociale che hanno in comune lo steso problema: l'abuso di alcolici. Essa è diffusa in quasi tutti i paesi del mondo ed è formata da tanti gruppi sparsi in tutte le città e ivi operanti.

Lo scopo di questa associazione è di fare in modo che le persone che non sono capaci di fermarsi quando incominciano a bere, arrivino a capire che solo frequentando altre persone che come loro hanno avuto lo stesso problema e che lo hanno risolto, potranno cambiare la loro vita.

All’interno di Alcolisti Anonimi non si fa uso di nessun tipo di medicinale e non ci sono medici che prescrivono cure. Il nostro metodo si basa sull’attrazione e sulle testimonianze di persone che un tempo erano dei disperati a causa dell’alcol e che ora sono delle persone che conducono una vita degna di essere vissuta.

TESTIMONIANZA DI UN ALCOLISTA Sono B. e sono un alcolista sobrio da circa 15 anni grazie ad Alcolisti Anonimi che mi hanno accolto tra loro senza chiedermi come e perché bevevo. Ci sono arrivato dopo un ricovero ospedaliero abbastanza importante e dopo avere tentato di smettere da solo tante volte ma senza riuscirci. Quando ho varcato la soglia di Alcolisti Anonimi ho trovato persone che non mi hanno fatto nessuna domanda, ma mi hanno solo detto: se hai problemi con l’alcol e, se tu lo vuoi, questo è il posto giusto per te!

Per mia fortuna ho dato ascolto a queste persone e ora posso dirvi serenamente: se avete problemi con l’alcol rivolgetevi ad Alcolisti Anonimi senza vergogna e timore, perché la vita senza alcol è come l’aurora con il cielo limpido e il sole sorge a illuminare un nuovo giorno.

UNA GUIDA PER VIVERE “L’idea di vivere ventiquattr’ore alla volta si applica principalmente alla vita emotiva di ciascuno. Dal punto di vista emotivo, non dobbiamo pensare né a ieri né a domani.

Ma non mi è mai passato per la mente di pensare che ciò significhi che l’individuo, il gruppo o A.A. nel suo insieme non debba pensare a cosa fare domani o anche in un futuro più lontano. La sola fede non avrebbe mai potuto costruire la casa nella quale vivete. È servito un progetto e un bel po’ di lavoro per realizzarla concretamente”.

Bill Wilson, 1954 - cofondatore nel 1935 di Alcolisti Anonimi

A CHI RIVOLGERSI A Vittorio Veneto esiste il gruppo “VITTORIA” CON SEDE in Via Fogazzaro n. 32 presso Casa San Raffaele. Le riunioni si tengono ogni settimana: il martedì e il venerdì dalle ore 20.30 alle ore 22.00. Il contatto telefonico è 342 3211864 Alcolisti Anonimi – Gruppo Vittoria

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Rubriche

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CAMPANILE DI SAN GIACOMO DI VEGLIA (segue dal numero precedente)

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dopo l’abbattimento di metà campanile, per eliminare il problema del traffico che andava via via aumentando, venne abbattuta anche la tettoia prospicente il campanile, dal lato opposto della strada, ricavandone spazio per la nuova strada statale.

In cima al manufatto murale alto 11 metri, furono fissati i sostegni in ferro, tuttora esistenti, per l’ancoraggio delle nuove tre campane, donate dall’Opera di Soccorso per le Chiese rovinate dalla guerra. Per qualche tempo le singole nuove campane stazionarono però nel pavimento all’interno della chiesa in attesa di montarle sul nuovo ipotizzato campanile da erigere adiacente alla sacrestia.

I sangiacomesi avevano subito a malincuore la decisione dell’abbattimento del campanile, ma la accettarono in virtù del fatto che le autorità avevano promesso loro che potevano finalmente costruire un nuovo campanile, vicino alla loro chiesa parrocchiale. Infatti il sindaco aveva comunicato al presidente della “Commissione per l’erigendo campanile”, il sig. Everardo Gava, l’autorizzazione ad iniziare la costruzione del nuovo campanile, nell’attuale piazza.

L’entusiasmo della popolazione a tale decisione coinvolse l’intero paese e tutti si prestarono a contribuire all’avvio della sua costruzione.

Vennero eseguite le fondazioni, (con lato di circa 10 metri per 10 ed alla profondità di 3 metri). Lo scavo del nuovo campanile fu effettuato con i lati paralleli a quelli della chiesa, nel quadrante di terreno compreso tra le attuali alberature del Menaré e la canonica, staccate di circa 2 metri dall’angolo sud-ovest della sacrestia ed in maniera che la nuova torre campanaria non fosse prospiciente ad alcun lato della chiesa. Ma poi per difficoltà finanziarie, ben presto l’entusiasmo scemò tanto da far bloccare i lavori che non proseguirono più e le fondazioni vennero ricoperte con della ghiaia in attesa di tempi migliori.

Come detto, ricoperte le fondamenta si preferì collocare le tre campane nella vecchia torre campanaria: vennero prelevate dal pavimento della chiesa parrocchiale dove avevano stazionato per qualche mese e ricollocate e collaudate nella vecchia torre con una cerimonia alla quale partecipò il Vescovo di Ceneda. Questo avvenne esattamente il 28 agosto 1922.

Le campane erano tre, poste in cima alla torre dimezzata ad un’altezza di 11 metri: e da quell’anno rimasero alla pioggia, fino ai nostri giorni ed erano ben visibili da lontano ed il loro suono ricominciò a propagarsi per tutto il paese, non ancora sommerso dai rumori del traffico e dai rumori delle fabbriche che via via incominciavano ad essere riavviate dopo i danni e distruzioni subiti nella grande guerra.

E così la vecchia vigilia romanica continuò a caratterizzare sempre di più il vivere cristiano e civile della comunità.

Bruno Dall’Anese (segue sul prossimo numero)

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Scuola

CARNEVALE C ARN A LLA SCUOLA ALLA S AUR SAURO A cosa serve iil Carnevale se non a giocare con i ruoli che cci stanno stretti e i personaggi che c fanno vvolare con la fantasia e le possibilità? ci I giro p In per le strade di S. Giacomo giovedì 26 febbraio si potevano incontrare super eroi e mostri di ogni ggenere, ma anche principesse e fate capaci di trasformare ogni nodo irrisolto in forza e luce di rinascita. Coriandoli, stelle filanti, fischietti, grida di divertimento e raccomandazioni di insegnanti e accompagnatori ci div hanno accompagnato lungo le vie del paese e alla fine i personaggi mascherati della scuola primaria hanno incontrato quelli più piccolini che frequentano la scuola dell’infanzia. Non sono servite tante parole, quel clima di leggerezza ci ha uniti tutti in una nuvola senza tempo: adulti e bambini, eravamo tutti presi dall’incanto di quel periodo dell’anno che ci autorizza a dimenticare che sempre e comunque si deve essere PERSONE SERIE!

GIORNATE DELLO SPORT Durante le tre giornate dello SPORT quest’anno oltre alla breakdance e alla pallavolo, siamo andati anche in PISCINA! Giovedì 4 marzo hanno affrontato l’acqua le classi 4ª e la 5ª della scuola Nazario Sauro. Venerdì si sono immersi i piccoli delle classi 1ª, 2ª e 3ª.

Non ci sono stati problemi. Molti alunni già frequentavano con attività pomeridiane la piscina.

Particolarmente graditi dagli alunni sono stati i giochi con i cerchi e i tuffi insieme ai compagni e a quegli amici che di solito incontrano tra i banchi di scuola. Queste tre giornate istituite proprio dal Ministero mirano a focalizzare l’importanza del corpo e la sua fisicità, anche all’interno di percorsi di apprendimento più strutturati. Per questo la palestra della scuola resta un luogo e un momento molto atteso dagli alunni di tutte le classi.

Le insegnanti

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Lauree

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PREMIO ARDS. ‘GRADUATE ALUMNI AWARDS. STORIE DI ECCELLENZA’’ 15/02/2019 Siamo onorati di avere nella nostra parrocchia una giovane, Martina Beggiato, che con entusiasmo, tenacia e buona volontà continua ad avere grandi successi nel mondo accademico. Ci congratuliamo con lei e le auguriamo un brillante avvenire! Ecco le sue parole: In data 15 febbraio 2019 mi è stato consegnato il Premio ‘Graduate Alumni Awards. Storie di eccellenza’ conferito dall’Università degli Studi di Padova quale miglior laureata della Scuola di Giurisprudenhanno creduto in me e che a tutt’oggi mi permetza dell’ateneo patavino con riferimento all’anno actono di collaborare alla redazione di contributi e di cademico 2017/2018. partecipare anche in qualità di relatrice ad alcuni La celebrazione di consegna del Premio è avvenuConvegni. ta presso l’Orto Botanico dell’Università degli StuMartina Beggiato di di Padova alla presenza del Magnifico Rettore.

Sono stata premiata dal commissario tecnico della Nazionale di volley femminile, Davide Mazzanti, e Il 12 Dicembre MANUEL BAREL si è laureato dal Presidente dell’Associazione Alumni dell’Univerin Viticoltura ed Enologia presso l’Università sità degli Studi di Padova, Andrea Vinelli. degli Studi di Udine (facoltà di Agraria). Manuel Tale riconoscimento veniva assegnato in base al ha discusso la tesi “Prosecco, sostenibilità e merito e alla rapidità di conseguimento del titolo al futuro”. miglior laureato di ciascuna Scuola dell’Ateneo pa“Questo lavoro è stato fatto allo scopo di stimotavino. lare le persone a ragionare tramite la riIo mi sono laureata in anticipo rispetto alla ducerca e l’utilizzo di dati reali relativi a questo ambito e non a basare le rata ordinaria del corso di studi, a pieni voti con proprie idee su slogan che posdignità di lode e, durante il mio percorso universono divenire dannosi quando le sitario, ho vinto due borse di studio per merito informazioni non sono motivate e ‘Mille e una lode’, assegnate ai migliori studenti supportate da dati certi.” di ciascun corso di studio dell’ateneo patavino.

Sicuramente il premio che mi è stato conferito ha aumentato in me la volontà di fare ricerca in Diritto Romano, ambito in cui ho conseguito il titolo di laurea.

Un particolare ringraziamento FARMACIE DI TURNO IN CITTÀ va prima di tutto alla mia famiglia APRILE – MAGGIO 2019 che mi ha sempre sostenuta du05 – APRILE – COMUNALE 2 – P.zza Fiume, 29 (0438/500351) rante il percorso universitario e 12 – APRILE – PANCOTTO – P.zza Flaminio, 10 (0438/53365) che tutt’oggi mi permette di per19 – APRILE – COMUNALE 3 –Via Forlanini,2 (Costa) 0438/556628) seguire i miei sogni professionali 26 – APRILE – ZAMPERLINI – Via Da Ponte, 26 (0438)/53116) ed accademici, ai miei amici che 03 – MAGGIO – MARSON – Via Garibaldi, 114 (0438/53378) mi sono sempre stati accanto 10 – MAGGIO – COMUNALE 1 – Via Brandolini,111(0438 53198) e che hanno deciso di essermi 17 – MAGGIO – PALATINI – Via Cavour, 114 (0438 53274) 24 – MAGGIO – COMUNALE 2 – P.zza Fiume, 29 (0438/500351) vicini anche in questo momento 31 – MAGGIO – PANCOTTO – P.zza Flaminio, 10 (0438/53365) così importante della mia vita e Guardia Medica risponde al N° 0438/ 553708 ai miei professori universitari che La Guardia Medica pediatrica al N° 0438/668244 (Conegliano)

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Rubriche R ubriche

PUBBLICHIAMO UNO STRALCIO DELL’INTRODUZIONE DEL LIBRO “SIAMO NATI E NON MORIREMO MAI PIÙ”, SCRITTA DAL MARITO IN RICORDO DI CHIARA Hai donato tutto quello che potevi: la vita C’è un mondo che ti ama in modo straordinario. Ti sentono vicina nelle loro sofferenze, ti pregano come se già fossi una santa riconosciuta. Io vorrei un po’ ridimensionarli, anche se non ho dubbi che tu lo sia. È la tua felicità l’imprimatur del Signore.

Come per dire: «Qui sono passato io, questa è roba mia». Sai, amore mio, il nostro amore continua a generare figli (me l’ha fatto notare padre Vito). Ne abbiamo così tanti che non riesco a ricordarne i nomi. Sono figli non nella carne ma sempre figli, nel Signore. Spero che Francesco mi perdoni perché ho scartato il suo regalo, la tua lettera per il suo compleanno. Un po’ l’ho scritta anch’io e ho pensato di doverla dare anche a loro, i figli più lontani. Spero di non aver sbagliato. Ho pensato che non avrei tolto certo il tuo amore a Francy, lui è il tuo figlio nella carne. Sai, c’è anche un mondo che preferirebbe che tu non fossi mai stata, perché non è facile lasciarsi scrutare da Dio p aattraverso at trav tr a errssoo te: te nei tuoi occhi, nella tua benda, beend bend nda, a nel a, nel tuo t sorriso, nella tua totale le bbellezza e lezz el leezzza c’è sempre Lui. Perciò è necessario n ce ne cess ssar ss a io questo libro. Già, un libro ar su di di te, te, amore am m mio, ci stiamo meravigliando Un libro vviigl g ia i nd do ancora! a che ch he non n n serve no see a spiegare la verità, veri ve rità tà, tà à, quella q e si sa spiegare qu benissimo ben be niiss ssim imo im mo da sola, né tanto t meno men no per p farti pubblicità ci ttàà (come (ccoome molti avrebbero vo voluto). olu l to to). ) Non ).

No c’è mai piena ve veri verità eri rità tà iin n chi ch ti vuol vendere qualcosa, qual qu alco al cosa co s , ma m tu sì, la puoi d di dire, ire re, e, perché perc pe rcch hai donato tutto quello to qu ueelllo che c potevi. La vita.

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SIAMO NATI E NON MORIREMO MAI PIU’ di Cristiana Paccini e Simone Troisi Editore Porziuncola, 2013 Viene raccontata la storia di Chiara Corbella la Petrillo morta a 28 anni per un carcinoma allaa lingua, scoperto quando era al quinto mese di gravidanza. Si narra della sua scelta di rinviaree o le cure per dare alla luce il suo bambino. Lo ha fatto con gioia, dicendo il suo “ Eccomi”,, pensando prima di tutto al bene della creatura che portava in grembo.

La vicenda di Chiara, di suo marito Enrico e del figlio Francesco (come anche di altri due fratellini già in Cielo), ha sorpreso migliaia di persone in tutta Italia e si è diffusa rapidamente su Internet e sui mezzi di comunicazione. azione.

Può la storia di una donna morta giovanissima testimoniare che la vita è un dono meraviglioso? Che seguire Cristo anche nella sofferenza ci apre alla luce?

Questo libro parla di Chiara, con le parole e i ricordi di chi l’ha conosciuta e ne ha condiviso la profonda esperienza di fede, fino a diventare segno di speranza per tutti noi. Infatti il 21 settembre 2018 si è aperta a Roma la causa di beatificazione di Chiara.

Lettura particolarmente adatta a chi cerca la santità nella quotidianità LE ULTIME PAROLE DI GESÙ Di Angelo Comastri Edizioni San Paolo 2019, pp. 176 Secondo il Card. Comastri, la sintesi più convincente della novità che Gesù ha portato nel mondo sono le parole che Egli ha pronunciato dalla Croce. Proprio perché in quel momento tutto era essenziale e ogni parola costava sacrificio, quelle parole sono il vero “Testamento Spirituale” di Gesù. Per questo è importante riascoltarle, meditarle, affinché entrino e parlino al nostro cuore. Quelle parole, infatti, hanno un’efficacia che non potrà mai invecchiare. Possono guidare il cammino e i pensieri di ogni uomo.

Inoltre il lettore potrà trovare la vita e alcuni scritti di Santi o Testimoni, che con la loro vita hanno incarnato una parola di Gesù sulla croce: Santa Maria Goretti, Jacques Fesch, Santa Macro dr dre Teresa, Benedetta Bianchi Porro, San Francesco, Sa San Giovanni XXIII. A ANGELO COMASTRI è vicario generale di Su Sua Santità per la Città del Vaticano, arciprete della ba basilica papale di San Pietro e presidente della Fabbrica di San Pietro. br Lettura particolarmente adatta per la L preparazione p alla Pasqua Elda Toffoli

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L’angolo della cucina

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In Cucina con Giulia

Ricette Salutari Facili & Veloci

INSALATA DI MELE E NOCI CON SALSA DI ACETO BALSAMICO E MIELE Questa insalata è fantastica e abbastanza veloce da preparare, ideale per una ricarica di energia.

Le mele sono ricche di polifenoli, fitosteroli, vitamina C e pectina; l’uvetta è un vero e proprio concentrato di zuccheri ma contiene anche fibre, calcio, acido oleanoleico (potente antinfiammatorio), calcio, potassio e fosforo.

Ingredienti per 4 persone INSALATA • 200g noci • 2 mele (meglio se Granny Smith) • 2 mazzetti di insalata invidia (belga) • 1 mazzetto di radicchio • 50g uvetta

SALSA • 4 cucchiai di olio EVO (Extravergine di Oliva, meglio se spremuto a freddo) • 5 cucchiai di aceto balsamico • 1 cucchiaino di miele • 1 pizzico di sale Lava e taglia le insalate a julienne.

Pela e taglia a cubetti le mele.

Trita le noci al coltello grossolanamente.

Unisci tutto in una insalatiera, aggiungi l’uvetta e condisci con la salsa.

Per la salsa: sbatti insieme olio, aceto balsamico, miele e un pizzico di sale.

Mescola con cura e… buon appetito!

COME COLORARE LE UOVA Nei secoli, oltre al rosso, sono stati utilizzati anche altri colori e diversi motivi decorativi.

Una tecnica antica per decorare le uova consiste nell`attaccare piccole piante e foglie intorno alle uova e nel bollirle con colori vegetali. Staccando le foglie, sul guscio rimangono delle impronte più chiare.

Per colorare le uova, vanno bollite in un pentolino d`acqua, con un cucchiaio di aceto e della cipolla, se le vuoi arancioni, degli spinaci per averle verdi, del the per ottenere uova gialle, della barbabietola cotta e grattugiata se si vogliono rosa.

Sul guscio colorato si possono poi disegnare motivi geometrici o floreali con pennarelli indelebili, colori a tempera, adesivi; oppure si possono incollare perline, fiori secchi, elementi di pasta salata e tutto quello che la fantasia suggerisce!

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Sport S port

calcio VITTSANGIACOMO O

È DIFFICILE MANTENERE LA PRIMA CATEGORIA! Avevamo iniziato il girone di ritorno in ripresa, ma poi abbiamo perso gli scontri diretti con Cisonese, Plavis e Santa Lucia, e con il San Gaetano non siamo andati oltre il pareggio. Infine con il Fiori Barp Sedico, pur in vantaggio per due a zero, abbiamo subito la rimonta e perso ancora in casa. Per cercare di dare una scossa all’ambiente è stato cambiato l’allenatore. Massimo Marcon, responsabile del Settore giovanile, ha preso in mano la conduzione della Prima squadra, che ha pareggiato a Cordignano. Al momento di andare in stampa mancano ancora cinque partite nella corsa finale per il mantenimento della prima categoria. Sono da affrontare nell’ordine: San Martino, Alpago, Postioma, Caerano, fino alla conclusione il 28 aprile in casa con l’Altivole Maser. In caso di play out ci sarà a maggio il doppio confronto per decretare chi debba scendere in 2ª categoria.

La squadra Juniores parteciperà nel postcampionato al Torneo della Marca. Gli Allievi sono al centro classifica. La soddisfazione quest’anno potrebbe arrivare ancora una volta dai Giovanissimi che sono in testa e che potrebbero bissare la vittoria finale dello scorso anno e accedere alle fasi finali per il titolo provinciale.

Dal 25 al 28 aprile voleranno a Stoccarda per un torneo con i pari età tedeschi della squadra del Kornwestheim. Complessivamente positivo anche l’andamento delle due formazioni Esordienti 2006 e 2007 (che giocano il sabato pomeriggio) e delle tre squadre dei Pulcini che disputano il loro torneo il mercoledì pomeriggio. I ragazzi del 2009 il 25/4 parteciperanno a Milano ad un minitorneo dell’Accademy dell’Inter.

E’ già ripartita anche l’attività dei Primi Calci e dei Piccoli Amici (classi 2010-2012): domenica 31 marzo giocheranno a San Giacomo.

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“Massimo Marcon il nuovo allenatore della Prima Squadra”

Sono stati organizzati quest’anno degli interessanti incontri formativi in Biblioteca civica aperti a tutti: il 7 febbraio con la dr. Eva Da Ros, dietista, sul tema “un buon allenamento comincia a tavola”, il 18 marzo con il tecnico dell’Inter Igor Quaia “la formazione del giovane calciatore tra allenamento-tattico, Football Analysis e dialogo empatico”; in aprile l’arbitro Gabriele Gava e la psicologa Marcella Bonus tratteranno il tema “il comportamento dei genitori”.

Già programmata la 7ª edizione del torneo intitolato a Natale Biason. Un’interessante vetrina riservata ai giovani calciatori della categoria “Esordienti”.

Si giocherà nel campo sportivo Luigi Polentes di San Giacomo di Veglia con tre partite ogni sera: alle 18, alle 19 e alle 20. Queste le squadre: Alpago, Belluno, Barbisano, Cordignano, Parè, Campolongo, Careni Pievigina, Lovispresiano, S. Michele Salsa, Vazzola, Vittorio Falmec e Vittsangiacomo. Si inizia il 29 aprile con le gare di qualificazione tra le dodici squadre partecipanti suddivise in tre gironi. Lunedì 13 maggio i quarti di finale, mercoledì le semifinali e venerdì 17 e sabato 18 maggio le finali.

Pietro Ossi in piedi da sx: Alessandro Lazzaro (dirig.), Guido Cancian Casoni (dirig.), Francesco Favero, Tommaso Marchioni, Matteo Soldan, Riccardo Casagrande, Stefano Bolzan, Thomas De Nadai, Matteo Minet, Luca Zanette, Lorenzo Annunziata, Matteo Giovannini, Valter Tonon (dirig.), Stafano Tomasella (dirig.); seduti: Alessandro Gajo, Giovanni Mescolotto, Nicola Fadelli, Marco Tonon, Sebastiano Bortoluzzi, Filippo De Martin, Tarcisio Ostet (all.), Alessio Sordon, Davide Lazzaro, Gianmaria Camerin, Matteo Ravagnolo, Filippo Cancian Casoni (mancano nella foto Andrea De Bortoli, Nicola Rosolen e Fabio Biz).

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LA STAGIONE INVERNALE HA DATO BUONI FRUTTI È al tepore di questi prematuri caldi primaverili e con la mente già proiettata alle sfide estive che è giunta l’ora di ricapitolare un po’ le gare e i risultati che hanno contraddistinto questa stagione invernale, divisa tra cross, indoor e lanci lunghi invernali.

La corsa campestre è senza dubbio la disciplina regina dell’inverno, da sempre forgiatrice di carattere, coraggio e sportività, necessarie a superare le asperità del terreno, del freddo e del fango. Il circuito Veneto, dopo l’apertura di Galliera Veneta si è spostato tra i prati di Vittorio Veneto (Area Fenderl) e Falzè di Piave per poi culminare con i Campionati Regionali svoltisi nelle sedi di Settimo di Pescantina (settore assoluto) e Bassano del Grappa (settore giovanile), oltre alla finale nazionale nell’immenso Parco la Mandria di Vanaria Reale (TO).

I migliori risultati ottenuti dai nostri atleti nei campionati regionali sono stati ottenuti da Zoe Dal Cin (8° RF), Giovanni Gri (14° RM), Maddalena Pin (15° CF), Gloria Ros (28° CF), Francesco Cao (4° CM) e Mattia Tocchet (19° CM), Samuele Voltolina (23° AM), Alice Biz (7°AF), Simone Masetto (10° JM), Eva Feletto (1° SF nel cross corto dopo un 3° posto nel cross lungo) e Andrea De Nadai (16° nel cross corto SM).

Alle finali nazionali hanno invece partecipato Francesco Cao, portacolori del Veneto (51° CM), Alice Biz (84° AF), Simone Masetto (98° JM), Alderico Tonin (108° JM) e Andrea De Nadai (82° SM nel cross corto), oltre al positivo 25° posto della staffetta 4x2km uomini composta da Luigi De Col, Simone, Alderico e Andrea.

Il resto dei “pistaioli” ha partecipato sia ai numerosi appuntamenti in sala presso il Palaindoor di Padova e ai campionati di lanci lunghi invernali (Vicenza e Padova).

In ordine crescente di distanza troviamo i bei risultati di Matteo Zanette (7”74 nei 60 m), Giorgia Rizzo (9”88 nei 60 hs), Gabriele Buffoni (56”83 nei 400m), Giorgio Annatelli (57”14 nei 400 m), Mattia Tocchet (1’42”31 nei 600 cadetti) e Andrea De Nadai (2’09”19 e 4’23”76 negli 800 e 1500 m) per concludere con i nostri multiplisti Davide Pierobon (3125 pt nel Pentathlon) e Filippo Peruch (2853 pt).

Nei lanci lunghi invernali gran fiondata di Gloria Pavan (46.87 m nel lancio del giavellotto, nuovo primato trevigiano e 10° posto ai Campionati Italiani Invernali) e una potente bordata di Martina Rebellato (capace di un 36.67 m nel lancio del martello).

Vogliamo infine ricordare la recente Mezza Maratona di Vittorio, che domenica 17 marzo ha riempito le strade della città di con circa 1500 partenti per la gara vera e propria e circa 2000 partecipanti alle marcie stracittadine di 6 e 12 km. È stato sicuramente un momento di festa e di ritrovo all’aria aperta e quindi ringraziamo chi questa manifestazione la ha voluta, chi la ha organizzata, chi ha aiutato e contribuito e chi ha partecipato sia come atleta che come spettatore, invitando già da ora tutti per la prossima edizione.

Vi invitiamo perdere i nostri aggiornamenti seguendoci sulle pagine Facebook e Instagram oppure di venirci a trovare ogni giorno dalle 18 alle 20 per poter provare le specialità che l’atletica propone. Stay tuned!

Andrea De Nadai Cellulare: +393452402914 Mail: andrea.denadai.1@gmail.com Skype: dna.de.nadai “Train insane or rimane the same”

330 0

La Torre di Veglia L

Dall'Archivio D Archiivio parrocchiale

Anagrafe

1 – DORIGO BRUNA in Basso di anni 95 – (il 16.01.2019) Via Adda, 4

2 – BACCICHETTI DINA ved. Moret di anni 87 - (il 21.01.2019) Via Pieve di Cadore, 2

3 – DA ROS ANTONIO di anni 92 – (il 21.01.2019) Via Europa, 33

4 – STEFANO GIULIO di anni 56 – (il 23.01.2019) Via Sant’Antonio da Padova, 37

5 – ZULIANI M. LUISA ved. Rui di anni 85 – (il 21.01.2019) Via Pastrengo, 15

DEFUNTI

Marzo•Aprile 2019

LE FAMIGLIE RICORDANO

6 – GIACOMIN ANTONIO di anni 95 – (l’11.02.2019) Via Bacchiglione, 10

CANZIAN PIETRO n. 23.06.1918 m. 28.02.2012 TOMASELLA TERESA ved. Canzian n. 12.01.1921 m. 08.05.2012

7 – COAN TERESA ved. Sberla di anni 89 – (il 28.02.2019) Via Monte Cristallo 12

8 – STEFAN DELFINA ved. De Spirt di anni 95 – (il 28.02.2019) Via E. Caviglia, 7

DE PIN VITTORIA ved. De Martin n. 08.01.1923 m. 27.12. 2018

ALPAGO ANGELO n. 20.09.1928 m. 16.03.2016

BALLARIN MARIO n. 28.09.1936 m. 96.10. 2017 la famiglia ti ricorda

MILANESE ANGELO n. 07.05.1911 m. 26.06.1999 CASAGRANDE EMMA ved. Milanese n. 15.02.1915 m. 18.04.2005

MARCHIONI COSTANTINO n. 05.09.1937 m. 23.12.2018 deceduto in Svizzera

BET CRISTIANO n. 11.08.1919 m. 09.04.2009

SONEGO SEVERINO n. 26.03.1930 m. 17.03.2013

FRANCESCON EMILIO n. 03.01.1938 m 12.03.2009

9 – CANDIAGO MARIA ved. Tonel di anni 88 – (il 03.03.2019) Via Europa, 32 Funerale di un ex-parrocchiano

MASO ANGELICO di anni 83 – (il 04.02.2019) Funerale celebrato nella chiesa parrocchiale di S. Michele (Salsa)

La Torre di Veglia a

Dall'Archivio parrocchiale

Marzo•Aprile 2019

LE VOSTRE OFFERTE Dall’ 1/01/2019 al 15/03/2019

MORET ERNESTO n. 04.07.1922 m. 07.03.2015

PIASENTIN DOMENICO n. 10.07.1925 m. 02.04.2007

DE BASTIANI GIOVANNI n. 19.09.1921 m. 18.03.1999 ANTONIOLI ADORNA ved. De Bastiani n. 23.06.1922 m. 25.04.2001

CELOT GIUSEPPE n. 13.04.1905 m. 17.10.1973 CELOT IVO n.13.04.1967 m. 31.08.2004

9 N.N. - 3 N.N. per la Chiesa - N.N. per S. Antonio - 3 sottoscrizioni - Ricavato Famiglia Cristiana (primo trimestre) - Per comunione anziani - In memoria di Francesco Longo, dalla famiglia - In memoria di Dina Baccichetti, dalla famiglia - In memoria di Antonio Da Ros, dalla famiglia - In memoria di Giulio Stefano, dalla famiglia - In memoria di Maria Luisa Zuliani, dalla famiglia - In memoria di Bruna Dorigo, - In memoria di Antonio Giacomin, dalla famiglia, dalle fam. Delle Vie Ticino, Bacchiglione e Cordevole - In memoria di Teresa Coan, dalla famiglia - In memoria di Delfina Stefan, dalla famiglia - In memoria di Maria Candiago, dalla famiglia, dai parenti per oratorio - Dai genitori per Battesimo - Benedizione famiglie - Uso sala compleanni GEN - Uso sala oratorio - Teatro Veneto per uso sala oratorio - Istituto Regionale per l’Educazione - SPI Sindacato Pensionati - GSE FEB. TOTALE €. 8.736,90

ORARIO ESTIVO DELLE SANTE MESSE FESTIVE Chiesa

Prefest.

SAN GIACOMO

19.00

ORARIO S.te MESSE FERIALI IN PARROCCHIA

Festiva 8.30

MONASTERO

10.30 9.30

SS. PIETRO E PAOLO

18.00

8.30

SAN FRANCESCO

18.30

7.30

9.00

18.30

CATTEDRALE

19.00

8.30

10.30

19.00

CATTEDRALE in Luglio e Agosto

19.00

8.30

10.30

19.00

MESCHIO

19.00

8.30

10.00

SANTA GIUSTINA

18.30

SANT’ANDREA

19.00

SERRAVALLE SAN GIOVANNI

10.30

11.00 10.00 830

17.30

SANTA AUGUSTA in Maggio e Ottobre

18.30 11.00

10.00 9.00

COSTA

18.30

9.30

SALSA

18.30

11.00

CARPESICA

18.30

10.30

FORMENIGA COZZUOLO

10.00 9.00

S. FERMO: lunedì e martedì ore S. ANTONIO: mercoledì ore IN CHIESA: giovedì IN GROTTA: Venerdì ore Recita del S. Rosario ore

7.30 7.30 7.30 17.00 16.30

IN MONASTERO: Da Lunedì a Sabato ore

7.30

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o l o g n a L’ i r o i F dei

VIAGGIO V IA IAG IA AG GG GG GIIIO OT TR TRA R SPEZIE, AROMI E PR RA P PROFUMI RO ROF R OFU FU

IL PREZIOSO OLIO DI NARDO Cari Amici, È già arrivato il momento di dare il benvenuto alla stagione primaverile!

Ci stiamo avvicinando alla Santa Pasqua e il nostro viaggio tocca questa volta una tappa particolare: ci occuperemo infatti della pianta del Nardo, da cui si estrae il famoso olio citato più volte nella Bibbia.

Andiamo con ordine: il Nardo (Nardostachys grandiflora) è una pianta della famiglia delle Valerianaceae originaria del Nepal e delle regioni montuose dell’India settentrionale.

Alta circa un metro, la pianta del Nardo ha fiori a forma di campana; il rizoma, che si trova sottoterra, può essere schiacciato e distillato in un olio essenziale ambrato intensamente aromatico e molto denso, detto “olio di nardo”, utilizzato come profumo e come fumogeno profumante in una delle undici erbe per l’incenso nel Tempio di Gerusalemme.

L’olio di nardo è noto fin dalla più remota antichità: sono state ritrovate varie anforette all’interno di tombe egizie e questo unguento balsamico veniva largamente utilizzato dalle popolazioni israelitiche al tempo di Mosè. Usato per ungere e frizionare il corpo, questa sostanza è sempre stata considerata un lusso visto il suo costo elevatissimo.

L’olio di nardo è citato più volte all’interno della Bibbia: lo troviamo nel Cantico dei Cantici (1,12) e nei Vangeli, dove è protagonista di un episodio molto noto della vita di Gesù, narrato da Giovanni (12, 1-8) Matteo (26, 6-13) e Marco (14, 3-9).

Nei Vangeli si narra che sei giorni prima della Pasqua Gesù andò a Betania, dove si trovava Lazzaro. Lì conobbe Maria di Betania, sorella

di Lazzaro, che durante il pranzo usò una quantità straordinaria (una libbra romana, equivalente a 325 grammi – 11 once attuali) di “olio profumato di vero nardo, assai prezioso” con cui cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli. Intervenne Giuda Iscariota, che era il tesoriere della compagnia, dicendo che l’olio si sarebbe potuto vendere per 300 denari, da distribuire ai poveri. Giovanni nel suo Vangelo aggiunse a questo punto che a Giuda in realtà non importava dei poveri e che voleva i denari per tenerli per sé. Gesù rimproverò Giuda dicendo: “Lasciala fare, perché lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me”.

L’olio di nardo è stato usato per imbalsamare il corpo di Gesù dopo la sua morte.

I Vangeli narrano l’episodio con qualche variante: secondo Marco “Passato il Sabato, Maria di Magdala, Maria di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a imbalsamare Gesù” (Mc. 16,1) e lo stesso in Luca: “Il primo giorno dopo il Sabato, di buon mattino, si recarono alla tomba portando gli aromi che avevano preparato ...” (Lc. 24,1).

Secondo Giovanni, invece, il compito pietoso fu svolto da due uomini: Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo, che: “portò una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre. Essi presero allora il corpo di Gesù, e lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com’è usanza seppellire per i Giudei” (Gv. 19,3940).

Una curiosità: il fiore del Nardo simboleggia San Giuseppe ed è riportato nello stemma papale di Papa Francesco, accanto alla stella che simboleggia la Vergine Maria.

Giulia Maiutto

Agenda Pastorale APRILE Domenica 7: Domenica 14: Lunedì 15: Martedì 16: Mercoledì 17: Giovedì 18:

27ª DOMENICA 5ª DOMENICA DI QUARESIMA DOMENICA DELLE PALME o della Passione del Signore LUNEDÌ SANTO MARTEDÌ SANTO MERCOLEDÌ SANTO GIOVEDÌ SANTO ore 8.30 in Cattedrale, Messa del Crisma ore 20.00 nella nostra chiesa Santa Messa in Coena Domini Tutta la comunità è invitata

Venerdì 19: VENERDÌ SANTO ore 15.00 celebrazione del Signore ore 20.30 Via Crucis Sabato 20: SABATO SANTO ore 20.30 solenne Veglia Pasquale Domenica 21: DOMENICA DI PASQUA DELLA RISURREZIONE DEL SIGNORE Lunedì 22: Lunedì di Pasqua

Giovedì 25: Giovedì di Pasqua Domenica 28: 2ª DOMENICA DI PASQUA Lunedì 29: Santa Caterina da Siena, Vergine e Dottore della Chiesa MAGGIO Mercoledì 1: Giovedì 2: Venerdì 3: Domenica 5: Domenica 12: Lunedì 13: Martedì 14: Domenica 19: Lunedì 20: Mercoledì 22: Domenica 26: Venerdì 31:

San Giuseppe lavoratore San Attanasio, Vescovo e Dottore della Chiesa Santi Filippo e Giacomo, apostoli 3ª DOMENICA DI PASQUA 95ª Giornata Mondiale per l’Università Cattolica del Sacro Cuore 4ª DOMENICA DI PASQUA 56ª Giornata di preghiera per le vocazioni Beata Vergine Maria di Fatima San Mattia, apostolo 5ª DOMENICA DI PASQUA Giornata di sensibilizzazione per il sostegno economico alla Chiesa San Bernardino da Siena, sacerdote Santa Rita da Cascia 6ª DOMENICA DI PASQUA Visitazione della Beata Vergine Maria

A “

P

Cenedese Tiziana – RIFLESSI D’ACQUA – Acrilico su tavola 55x45