Bollettino parrocchiale novembre dicembre 2017

www.parrocchiadellegrazie.it

“Le Grazie” Pubblicazione dal 1925 - Nuova serie - Anno X - Numero 6, Novembre-Dicembre 2017

Notiziario della Parrocchia di Santa Maria Immacolata delle Grazie Viale Papa Giovanni XXIII, 13 — 24121 Bergamo

INDICE Itinerario parrocchiale Gli auguri del parroco Lavori urgenti nel Chiostro La nuova Comunità Ecclesiale Territoriale Dalla lettera pastorale del Vescovo Francesco I temi dell’Avvento e del Natale La Voce della Chiesa 51a Giornata mondiale della pace Calendario parrocchiale Novembre — Dicembre Le nostre preghiere Nei mesi di novembre e dicembre Vita della Parrocchia L’intervista dell’eco di Bergamo Spoon river: lettura drammatizzata 11/11: messa per i ferrovieri caduti in servizio 11 novembre: elevazione musicale Giornata mondiale dei poveri Attività della Caritas parrocchiale Festa patronale dell’Immacolata 2017 La Novena dell’Immacolata 2017 8 dicembre: l’omelia del Vescovo Francesco alle Grazie Arte e catechesi: l’Immacolata nell’Arte Catechesi: la Madonna di Guadalupe Il Coro Gaulitanus di Malta alle Grazie Sabato 2 dicembre Domenica 17 dicembre Ritiro per i ragazzi in Oratorio Commemorazione degli esuli giuliano-dalmati Messa di mezzanotte di Natale Centro Culturale: le attività del 2017 Cronaca del Quartiere Cosa sono le “bufale” o fake news Furto in chiesa Il libro del mese La via della seta di Franco Cardini e Alessandro Vanoli Rubrica di poesia Alla nascita di Cristo Nostro Signore di Luis de Góngora y Argote Anagrafe Battesimi, matrimoni e funerali Avviso Il notiziario parrocchiale digitale è gratuito Informazioni utili per la vita parrocchiale

pag. 3 pag. 5 pag. 6 pag. 7 pag. 8 pag. 10 pag. 12 pag. 18 pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag.

20 22 22 23 24 25 26 30 32 34 44 46 47 47 48 49 50 52

pag. 54 pag. 55 pag. 56 pag. 57 pag. 58 pag. 58 pag. 59

Vita della Parrocchia Gli auguri del parroco

3 3

4

Itinerario parrocchiale Lavori urgenti nel Chiostro

5 5

Itinerario parrocchiale La nuova Comunità Ecclesiale Territoriale Nell’ambito della riforma dei Vicariati anche la nostra parrocchia verrà a far parte della Comunità Ecclesiale Territoriale 1 che comprende la città di Bergamo.

Di seguito riportiamo la lettera con la quale il Vescovo invita il nostro Parroco, il 2 maggio, alla presentazione delle linee guida.

Gli sviluppi di questo percorso verranno comunicati di volta in volta sul nostro notiziario.

Bergamo, 6 novembre 2017 Caro Parroco il percorso di riforma degli attuali Vicariati locali, prevede una presentazione delle sue Linee fondamentali a tutte le parrocchie della nostra Diocesi. Così come ho incontrato i Consigli diocesani, i Consigli pastorali vicariali e ancora sto incontrando i Consigli Presbiteriali vicariali, desidero incontrarmi con tutti i Consigli pastorali parrocchiali, nel corso dei prossimi mesi.

E’ un segno di riconoscimento del valore pastorale fondamentale delle Parrocchie e insieme la condivisione sempre più ampia delle ragioni che sostengono la riforma.

Si tratta di una serata in cui consegno l’esito del cammino compiuto fino ad oggi e le Prospettive che ci attendono: l’obiettivo è quello di spiegare la riforma e motivare alla sua Attuazione.

Alla serata è invitato il tuo Consiglio pastorale insieme a quelli di tutte le Parrocchie che insistono sul territorio della nuova Comunità Ecclesiale Territoriale (CET).

Di seguito troverai l’elenco delle 13 CET, le parrocchie che vi sono comprese e le date dell’incontro.

Ringraziando te e i tuoi collaboratori, vi saluto fraternamente, confidando nell’accoglienza dell’invito

Gli incontri sono previsti alle 20.45, i luoghi saranno concordati e comunicati in seguito

CET I — BERGAMO CITTA’ S. Alessandro in Cattedrale, Boccaleone, Campagnola, Castagneta, Celadina, Colognola, Fontana, Grumello del Piano, Longuelo, Loreto, Redona, Sacro Cuore, S. MERCOLEDÌ Alessandro della Croce, S. Alessandro in Colonna, S. Andrea, S. Anna in Borgo Palaz2 zo, S. Antonio di Padova, S. Caterina, S. Croce della Malpensata, San Francesco d’AsMAGGIO sisi, S. Giuseppe, S. Grata in Borgo Canale, S. Gregorio Barbarigo in Monterosso, S. Lucia, S. Maria al Bosco, Santa Maria Immacolata delle Grazie, S. Paolo Apostolo, S. Teresa di Lisieux, S. Tommaso Apostolo, Valtesse, Valverde.

66

Itinerario parrocchiale Dalla lettera pastorale del Vescovo Francesco Come ogni anno pubblicheremo su ogni numero del notiziario i passi particolarmente significativi della Lettera pastorale del nostro Vescovo Francesco

L’icona dell’anno pastorale 2017-18 La Chiesa italiana ha scelto di illuminare e rappresentare la proposta pastorale sui giovani con il Vangelo di Giovanni, in cui il discepolo amato, rappresenta e testimonia la sua esperienza di fede in Gesù.

La tradizione lo presenta come il più giovane dei discepoli, colui che fa dell’amore di Gesù la sorgente viva della sua fede, della sua vocazione e della sua missione. È l’icona, che nel corso dell’anno verrà proposta con linguaggi e modalità diverse, con la quale intendo consegnarvi questa lettera pastorale e le considerazioni che contiene.

Il signore accompagni i nostri passi, quelli dei giovani del nostro tempo e della nostra Comunità diocesana.

L’immagine (disegnata da Mons. Giuseppe Sala) sintetizza l’intera vicenda dei discepoli di Gesù, non solo il primo incontro vicino al Giordano.

Il segno curvo di un ingresso che conduce in una casa (o al sepolcro la mattina di Pasqua?) ci fa capire che i due discepoli sono sulla soglia della casa in cui il Signore abita.

Hanno accolto il suo invito, lo hanno seguito e stanno vedendo con i loro occhi.

“Quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita – la vita

infatti si manifestò, noi l’abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna, che era presso il Padre e che si manifestò a noi – quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi” (1 Gv 1, 1-3).

La ricerca non è mai conclusa, la casa è sempre da desiderare e la soglia è sempre da varcare.

La porta è aperta anche perché non ci sia costrizione, ma solo amorevole comunione: solo lasciandosi mettere in discussione alla domanda “Volete andarvene anche voi?” (Gv 6,67) è possibile scegliere di stare con il Signore.

7 7

Itinerario parrocchiale I temi dell’Avvento e del Natale TEMA D'AVVENTO: “Che cosa cercate?” (Gv. 1, 38) UOMINI E DONNE IN RICERCA DI CRISTO...

ORAZIONI A CONCLUSIONE DELLA PREGHIERA DEI FEDELI 1° domenica: Dio della storia, come ai discepoli il tuo Figlio Gesù oggi anche a noi chiede: “Chi cercate”? E dal profondo del nostro cuore assetato di pienezza e verità, vogliamo rispondergli: Noi cerchiamo proprio Lui, il Cristo, promesso ai patriarchi e prefigurato nei re, perché nel suo Regno vedremo realizzati i sogni dell'umanità nuova e vera. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

2° domenica: Dio della salvezza, come ai discepoli il tuo Figlio Gesù oggi anche a noi chiede: “Chi cercate”? E dal profondo del nostro cuore assetato di pace e di giustizia, vogliamo rispondergli: Noi cerchiamo proprio Lui, il Cristo, che i profeti hanno cantato come l'atteso delle genti, perché il suo Avvento inaugura l'epoca nuova dell'umanità redenta. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

3° domenica: Dio della gioia, come ai discepoli il tuo Figlio Gesù oggi anche a noi chiede: “Chi cercate”? E dal profondo del nostro cuore assetato di felicità e serenità, vogliamo rispondergli: Noi cerchiamo proprio Lui, il Cristo, che Giovanni ha annunciato come il più forte, perché nella comunione con lui sperimentiamo la vittoria sul male e sul peccato. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

4° domenica: Dio della fedeltà, come ai discepoli il tuo Figlio Gesù oggi anche a noi chiede: “Chi cercate”? E dal profondo del nostro cuore assetato di riconciliazione e pace, vogliamo rispondergli: Noi cerchiamo proprio Lui, il Cristo, che Maria e Giuseppe hanno accolto con docilità e generosità, perché nella fragilità del Bambino di Betlemme si manifesta la vera forza divina. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

TEMA DI NATALE: “Rabbi, dove dimori?” (Gv. 1, 38) L'UMANITA' COME DIMORA DI DIO IN MEZZO AGLI UOMINI ORAZIONE A CONCLUSIONE DELLA PREGHIERA DEI FEDELI Per Natale, S. Famiglia, 1° gennaio Il tuo Verbo, Padre onnipotente, si è fatto carne, fissando la sua tenda nel grembo della Vergine e Madre. Concedi che tutti i germi di bene e di speranza sorti nel nostro cuore possano maturare in pienezza e portare frutti di opere buone perché siano prova efficace della nostra umanità, scelta come dimora da Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, che vive e regna nei secoli dei secoli.

Epifania e Battesimo: Luce da luce, Padre onnipotente, è il tuo Figlio, consacrato di Spirito Santo e manifestato ai popoli come il Salvatore.

Concedi che, irradiato dallo splendore dell'Incarnazione, possiamo vivere realmente da uomini e donne chiamati alla comunione piena e perpetua con Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, che vive e regna nei secoli dei secoli.

8 8

La Voce della Chiesa 51a Giornata mondiale della pace MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO 1° GENNAIO 2018

Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace 1. Augurio di pace Pace a tutte le persone e a tutte le nazioni della terra! La pace, che gli angeli annunciano ai pastori nella notte di Natale,[1] è un’aspirazione profonda di tutte le persone e di tutti i popoli, soprattutto di quanti più duramente ne patiscono la mancanza. Tra questi, che porto nei miei pensieri e nella mia preghiera, voglio ancora una volta ricordare gli oltre 250 milioni di migranti nel mondo, dei quali 22 milioni e mezzo sono rifugiati. Questi ultimi, come affermò il mio amato predecessore Benedetto XVI, «sono uomini e donne, bambini, giovani e anziani che cercano un luogo dove vivere in pace».[2] Per trovarlo, molti di loro sono disposti a rischiare la vita in un viaggio che in gran parte dei casi è lungo e pericoloso, a subire fatiche e sofferenze, ad affrontare reticolati e muri innalzati per tenerli lontani dalla meta.

Con spirito di misericordia, abbracciamo tutti coloro che fuggono dalla guerra e dalla fame o che sono costretti a lasciare le loro terre a causa di discriminazioni, persecuzioni, povertà e degrado ambientale.

Siamo consapevoli che aprire i nostri cuori alla sofferenza altrui non basta. Ci sarà molto da fare prima che i nostri fratelli e le nostre sorelle possano tornare a vivere in pace in una casa sicura. Accogliere l’altro richiede un impegno concreto, una catena di aiuti e di benevolenza, un’attenzione vigilante e comprensiva, la gestione responsabile di nuove situazioni complesse che, a volte, si aggiungono ad altri e numerosi problemi già esistenti, nonché delle risorse che sono sempre limitate. Praticando la virtù della prudenza, i governanti sapranno accogliere, promuovere, proteggere e integrare, stabilendo misure pratiche, «nei limiti consentiti dal bene comune rettamente inteso, [per] permettere quell’inserimento».[3] Essi hanno una precisa responsabilità verso le proprie comunità, delle quali devono assicurarne i giusti diritti e lo sviluppo armonico, per non essere come il costruttore stolto che fece male i calcoli e non riuscì a completare la torre che aveva cominciato a edificare.[4] 2. Perché così tanti rifugiati e migranti?

In vista del Grande Giubileo per i 2000 anni dall’annuncio di pace degli angeli a Betlemme, San Giovanni Paolo II annoverò il crescente numero di profughi tra le conseguenze di «una interminabile e orrenda sequela di guerre, di conflitti, di genocidi, di “pulizie etniche”»,[5] che avevano segnato il XX secolo. Quello nuovo non ha finora registrato una vera svolta: i conflitti armati e le altre forme di violenza organizzata continuano a provocare spostamenti di popolazione all’interno dei confini nazionali e oltre.

Ma le persone migrano anche per altre ragioni, prima fra tutte il «desiderio di una vita migliore, unito molte volte alla ricerca di lasciarsi alle spalle la “disperazione” di un futuro impossibile da costruire».[6] Si parte per ricongiungersi alla propria famiglia, per trovare opportunità di lavoro o di istruzione: chi non può godere di questi diritti, non vive in pace. Inoltre, come ho sottolineato nell’Enciclica Laudato si’, «è tragico l’aumento dei migranti che fuggono la miseria aggravata dal degrado ambientale».[7] La maggioranza migra seguendo un percorso regolare, mentre alcuni prendono altre strade, soprattutto a causa della disperazione, quando la patria non offre loro sicurezza né opportunità, e ogni via legale pare impraticabile, bloccata o troppo lenta.

In molti Paesi di destinazione si è largamente diffusa una retorica che enfatizza i rischi per la sicurezza nazionale o l’onere dell’accoglienza dei nuovi arrivati, disprezzando così la dignità umana che si deve riconoscere a tutti, in quanto figli e figlie di Dio. Quanti fomentano la paura nei confronti dei migranti, magari a fini politici, anziché costruire la pace, seminano violenza, discriminazione razziale e xenofobia, che sono fonte di grande preoccupazione per tutti coloro che hanno a cuore la tutela di ogni essere umano.[8] Tutti gli elementi di cui dispone la comunità internazionale indicano che le migrazioni globali continueranno a segnare il nostro futuro. Alcuni le considerano una minaccia. Io, invece, vi invito a guardarle con uno sguardo carico di fiducia, come opportunità per costruire un futuro di pace.

3. Con sguardo contemplativo 9 9

La Voce della Chiesa 51a Giornata mondiale della pace La sapienza della fede nutre questo sguardo, capace di accorgersi che tutti facciamo «parte di una sola famiglia, migranti e popolazioni locali che li accolgono, e tutti hanno lo stesso diritto ad usufruire dei beni della terra, la cui destinazione è universale, come insegna la dottrina sociale della Chiesa. Qui trovano fondamento la solidarietà e la condivisione».[9] Queste parole ci ripropongono l’immagine della nuova Gerusalemme. Il libro del profeta Isaia (cap. 60) e poi quello dell’Apocalisse (cap. 21) la descrivono come una città con le porte sempre aperte, per lasciare entrare genti di ogni nazione, che la ammirano e la colmano di ricchezze. La pace è il sovrano che la guida e la giustizia il principio che governa la convivenza al suo interno.

Abbiamo bisogno di rivolgere anche sulla città in cui viviamo questo sguardo contemplativo, «ossia uno sguardo di fede che scopra quel Dio che abita nelle sue case, nelle sue strade, nelle sue piazze [...] promuovendo la solidarietà, la fraternità, il desiderio di bene, di verità, di giustizia»,[10] in altre parole realizzando la promessa della pace.

Osservando i migranti e i rifugiati, questo sguardo saprà scoprire che essi non arrivano a mani vuote: portano un carico di coraggio, capacità, energie e aspirazioni, oltre ai tesori delle loro culture native, e in questo modo arricchiscono la vita delle nazioni che li accolgono. Saprà scorgere anche la creatività, la tenacia e lo spirito di sacrificio di innumerevoli persone, famiglie e comunità che in tutte le parti del mondo aprono la porta e il cuore a migranti e rifugiati, anche dove le risorse non sono abbondanti.

Questo sguardo contemplativo, infine, saprà guidare il discernimento dei responsabili della cosa pubblica, così da spingere le politiche di accoglienza fino al massimo dei «limiti consentiti dal bene comune rettamente inteso»,[11] considerando cioè le esigenze di tutti i membri dell’unica famiglia umana e il bene di ciascuno di essi.

Chi è animato da questo sguardo sarà in grado di riconoscere i germogli di pace che già stanno spuntando e si prenderà cura della loro crescita. Trasformerà così in cantieri di pace le nostre città, spesso divise e polarizzate da conflitti che riguardano proprio la presenza di migranti e rifugiati.

4. Quattro pietre miliari per l’azione Offrire a richiedenti asilo, rifugiati, migranti e vittime di tratta una possibilità di trovare quella pace che stanno cercando, richiede una strategia che combini quattro azioni: accogliere, proteggere, promuovere e integrare.[12] “Accogliere” richiama l’esigenza di ampliare le possibilità di ingresso legale, di non respingere profughi e migranti verso luoghi dove li aspettano persecuzioni e violenze, e di bilanciare la preoccupazione per la sicurezza nazionale con la tutela dei diritti umani fondamentali. La Scrittura ci ricorda: «Non dimenticate l’ospitalità; alcuni, praticandola, hanno accolto degli angeli senza saperlo».[13] “Proteggere” ricorda il dovere di riconoscere e tutelare l’inviolabile dignità di coloro che fuggono da un pericolo reale in cerca di asilo e sicurezza, di impedire il loro sfruttamento. Penso in particolare alle donne e ai bambini che si trovano in situazioni in cui sono più esposti ai rischi e agli abusi che arrivano fino a renderli schiavi. Dio non discrimina: «Il Signore protegge lo straniero, egli sostiene l’orfano e la vedova».

[14] “Promuovere” rimanda al sostegno allo sviluppo umano integrale di migranti e rifugiati. Tra i molti strumenti che possono aiutare in questo compito, desidero sottolineare l’importanza di assicurare ai bambini e ai giovani l’accesso a tutti i livelli di istruzione: in questo modo essi non solo potranno coltivare e mettere a frutto le proprie capacità, ma saranno anche maggiormente in grado di andare incontro agli altri, coltivando uno spirito di dialogo anziché di chiusura o di scontro. La Bibbia insegna che Dio «ama lo straniero e gli dà pane e vestito»; perciò esorta: «Amate dunque lo straniero, poiché anche voi foste stranieri nel paese d’Egitto».[15] “Integrare”, infine, significa permettere a rifugiati e migranti di partecipare pienamente alla vita della società che li accoglie, in una dinamica di arricchimento reciproco e di feconda collaborazione nella promozione dello sviluppo umano integrale delle comunità locali. Come scrive San Paolo: «Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio».[16] 5. Una proposta per due Patti internazionali 10 10

La Voce della Chiesa

Auspico di cuore che sia questo spirito ad animare il processo che lungo il 2018 condurrà alla definizione e all’approvazione da parte delle Nazioni Unite di due patti globali, uno per migrazioni sicure, ordinate e regolari, l’altro riguardo ai rifugiati. In quanto accordi condivisi a livello globale, questi patti rappresenteranno un quadro di riferimento per proposte politiche e misure pratiche. Per questo è importante che siano ispirati da compassione, lungimiranza e coraggio, in modo da cogliere ogni occasione per far avanzare la costruzione della pace: solo così il necessario realismo della politica internazionale non diventerà una resa al cinismo e alla globalizzazione dell’indifferenza.

Il dialogo e il coordinamento, in effetti, costituiscono una necessità e un dovere proprio della comunità internazionale. Al di fuori dei confini nazionali, è possibile anche che Paesi meno ricchi possano accogliere un numero maggiore di rifugiati, o accoglierli meglio, se la cooperazione internazionale assicura loro la disponibilità dei fondi necessari.

La Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale ha suggerito 20 punti di azione[17] quali piste concrete per l’attuazione di questi quattro verbi nelle politiche pubbliche, oltre che nell’atteggiamento e nell’azione delle comunità cristiane. Questi ed altri contributi intendono esprimere l’interesse della Chiesa cattolica al processo che porterà all’adozione dei suddetti patti globali delle Nazioni Unite. Tale interesse conferma una più generale sollecitudine pastorale nata con la Chiesa e continuata in molteplici sue opere fino ai nostri giorni.

6. Per la nostra casa comune Ci ispirano le parole di San Giovanni Paolo II: «Se il “sogno” di un mondo in pace è condiviso da tanti, se si valorizza l’apporto dei migranti e dei rifugiati, l’umanità può divenire sempre più famiglia di tutti e la nostra terra una reale “casa comune”».[18] Molti nella storia hanno creduto in questo “sogno” e quanto hanno compiuto testimonia che non si tratta di una utopia irrealizzabile.

Tra costoro va annoverata Santa Francesca Saverio Cabrini, di cui ricorre nel 2017 il centenario della nascita al cielo. Oggi, 13 novembre, molte comunità ecclesiali celebrano la sua memoria. Questa piccola grande donna, che consacrò la propria vita al servizio dei migranti, diventandone poi la celeste patrona, ci ha insegnato come possiamo accogliere, proteggere, promuovere e integrare questi nostri fratelli e sorelle. Per la sua intercessione il Signore conceda a noi tutti di sperimentare che «un frutto di giustizia viene seminato nella pace per coloro che fanno opera di pace».[19]

Dal Vaticano, 13 novembre 2017 Memoria di Santa Francesca Saverio Cabrini, Patrona dei migranti Francesco

[1] [2] [3] [4] [5] [6] [7] [8]

Luca 2,14.

Angelus, 15 gennaio 2012.

Giovanni XXIII, Lett. enc. Pacem in terris, 57.

Cfr Luca 14, 28-30.

Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2000, 3.

Benedetto XVI, Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2013.

N. 25.

Cfr Discorso ai Direttori nazionali della pastorale per i migranti partecipanti all’Incontro promosso dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE), 22.09.2017.

[9] Benedetto XVI, Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2011.

[10] Esort. ap. Evangelii gaudium, 71.

[11] Giovanni XXIII, Lett. enc. Pacem in terris, 57.

[12] Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2018, 15 agosto 2017.

[13] Ebrei 13,2.

[14] Salmo 146,9.

[15] Deuteronomio 10,18-19.

[16] Efesini 2,19.

[17] “20 Punti di Azione Pastorale” e “20 Punti di Azione per i Patti Globali” (2017); vedi anche Documento ONU A/72/528.

[18] Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2004, 6.

[19] Giacomo 3,18.

11 11

Calendario parrocchiale GENNAIO 1 lunedì

MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO 51° GIORNATA MONDIALE PER LA PACE Nm 6, 22-27 Porranno il mio nome sugli Israeliti, e io li benedirò.

Sal 66 Dio abbia pietà di noi e ci benedica Gal 4,4-7 Dio mandò il suo Figlio, nato da donna.

Lc 2,16-21 I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino. Dopo otto giorni gli fu messo nome Gesù. ore 17.00: S. Messa pro pace. Messa presieduta dal Vescovo in Cattedrale

2 martedì

SS. Basilio ore 10.30: ore 16.00: ore 19.00:

3 mercoledì

SS. Nome di Gesù* Visita alle case di Riposo

4 giovedì

SS. Ermete e Caio, martiri

5 venerdì

S. Amelia, martire Primo venerdì del mese ore 7.30: S. Messa nella cappella del Santo Jesus ore 8.00-18.00: Adorazione Eucaristica continuata (in Chiesa)

6 sabato

EPIFANIA DEL SIGNORE GIORNATA MONDIALE PER L’INFANZIA MISSIONARIA Annuncio del giorno di Pasqua (dopo il Vangelo) Bacio della statua di Gesù Bambino (al termine di ogni Messa) FESTA DEL DONO A FAVORE DELLA PARROCCHIA Is 60,1-6 La gloria del Signore brilla sopra di te.

Sal 71 Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.

Ef 3,2-3.5-6 Ora è stato rivelato che tutte le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità.

Mt 2,1-12 Siamo venuti dall’oriente per adorare il re. ore 17.00: S. Messa solenne con Coro "Canticum Novum"

7 domenica

S. Raimondo di Peñafort BATTESIMO DEL SIGNORE Is 55,1-11 Venite all’acqua: ascoltate e vivrete.

Da Is 12 Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.

1Gv 5,1-9 Lo Spirito, l’acqua e il sangue.

Mc 1,7-11 Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento.

8 lunedì

S. Lorenzo Giustiniani, Patriarca ore 20.30: Preghiera sul Vangelo della domenica presso COMUNITÀ EFFATÀ

9 martedì

Beata Maria Teresa di Gesù ore 10.30: Catechesi per gli Adulti (Cappella del Santo Jesus) ore 16.00: Catechesi per gli Adulti (Sala carte) ore 19.00: Incontro parrocchiale (in oratorio)

10 mercoledì

S. Aldo, eremita Riprende la catechesi dei bambini

11 giovedì

S. Igino, Papa

12 venerdì

S. Antonio Maria Pucci ore 7.30: S. Messa nella cappella del Santo Jesus ore 8.00-10.00: Adorazione Eucaristica in Chiesa Riprende la catechesi dei ragazzi S. Ilario di Poitiers, Vescovo e Dottore* Adorazione primo sabato del mese?

13 sabato

Magno e Gregorio di Nazianzo, Vescovi e Dottori* Catechesi per gli Adulti (Cappella del Santo Jesus) Catechesi per gli Adulti (Sala carte) Incontro parrocchiale (in oratorio)

14 domenica

Dedicazione della Cattedrale II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO Messa presieduta dal Vescovo in cattedrale nell’anniversario della dedicazione 1Sam 3,3-10.19 Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta.

Sal 39 Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.

1Cor 6,13-15.17-20 I vostri corpi sono membra di Cristo.

Gv 1,35-42 Videro dove dimorava e rimasero con lui.

15 lunedì

SS. Narno, Viatore e Giovanni, Vescovi*- S. Mauro abate ore 10.00: S. Messa in S. Jesus ore 20.30: Preghiera sul Vangelo della domenica presso COMUNITÀ EFFATÀ

12 12

Calendario parrocchiale GENNAIO 16 martedì

S. Marcello I, Papa ore 10.30: Catechesi per gli Adulti (Cappella del Santo Jesus) ore 16.00: Catechesi per gli Adulti (Sala carte) ore 19.00-21.00: Ritiro Opus Dei (maschile) ore 19.00: Incontro parrocchiale (in oratorio)

17 mercoledì

S. Antonio abate*

18 giovedì

S. Prisca, martire SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’UNITA’ DEI CRISTIANI

19 venerdì

SS. Mario e Marta, martiri ore 7.30: S. Messa nella cappella del Santo Jesus ore 8.00-10.00: Adorazione Eucaristica in Chiesa

20 sabato

S. Sebastiano, martire* ore 15.00: Assemblea collaboratori parrocchiali

21 domenica

S. Agnese, martire* GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE E DEL RIFUGIATO III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO Gio 3,1-5.10 I Niniviti si convertirono dalla loro condotta malvagia.

Sal 24 Fammi conoscere, Signore, le tue vie.

1Cor 7,29-31 Passa la figura di questo mondo.

Mc 1,14-20 Convertitevi e credete al Vangelo.

22 lunedì

S. Vincenzo di Saragozza, martire* Esercizi spirituali per il clero ore 20.30: Preghiera sul Vangelo della domenica presso COMUNITÀ EFFATÀ

23 martedì

S. Paola Elisabetta Cerioli* Esercizi spirituali per il clero ore 10.30: Catechesi per gli Adulti (Cappella del Santo Jesus) ore 16.00: Catechesi per gli Adulti (Sala carte) ore 19.00: Incontro parrocchiale (in oratorio)

24 mercoledì

S. Francesco di Sales, Vescovo e Dottore* Esercizi spirituali per il clero CELEBRAZIONE ECUMENICA DIOCESANA

25 giovedì

Conversione di S. Paolo Apostolo Esercizi spirituali per il clero

26 venerdì

SS. Timoteo e Tito, Vescovi* Esercizi spirituali per il clero 24 ORE PER LA PACE ore 7.30: S. Messa nella cappella del Santo Jesus ore 8.00-10.00: Adorazione Eucaristica in Chiesa

27 sabato

S Angela Merici* 24 ORE PER LA PACE

28 domenica

S. Tommaso d'Aquino, Dottore* IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO GIORNATA PER L’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA Dt 18,15-20 Susciterò un profeta e gli porrò in bocca le mie parole.

Sal 94 Ascoltate oggi la voce del Signore.

1Cor 7,32-35 La vergine si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa.

Mc 1,21-28 Insegnava loro come uno che ha autorità.

29 lunedì

S. Costanzo di Perugia, Vescovo e martire ore 20.30 Preghiera sul Vangelo della domenica presso COMUNITÀ EFFATÀ

30 martedì

S. Martina, martire ore 10.30: Catechesi per gli Adulti (Cappella del Santo Jesus) ore 16.00: Catechesi per gli Adulti (Sala carte) ore 19.00: Incontro parrocchiale (in oratorio)

31 mercoledì

S. Giovanni Bosco* ore 10.00: Tavolo parroci—curati (UPEE)

GIORNATA DEL DIALOGO EBREI — CATTOLICI

13 13

Calendario parrocchiale FEBBRAIO 1 giovedì

S. Verdiana

2 venerdì

Presentazione del Signore al TempioB. Andrea Carlo Ferrari, Vescovo GIORNATA DELLA VITA CONSACRATA Messa presieduta dal Vescovo in Cattedrale Primo venerdì del mese ore 7.30: S. Messa nella cappella del Santo Jesus ore 8.00-18.00: Adorazione Eucaristica continuata (in Chiesa) ore 10.00: Messa con processione...

Animazione dei ragazzi del catechismo alla messa delle 18

3 sabato

S. Biagio, Vescovo e martire* Primo sabato del mese ore 21.00-24.00: Adorazione Eucaristica (Cappella dell’Oratorio) VEGLIA DIOCESANA PER LA VITA

4 domenica

S. Gilberto di Sempringham V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO 40a GIORNATA PER LA VITA Gb 7,1-4.6-7 Notti di affanno mi sono state assegnate.

Sal 146 Risanaci, Signore, Dio della vita.

1Cor 9,16-19.22-23 Guai a me se non annuncio il Vangelo.

Mc 1,29-39 Guarì molti che erano affetti da varie malattie.

5 lunedì

S. Agata, martire* ore 20.30: Preghiera sul Vangelo della domenica presso COMUNITÀ EFFATÀ

6 martedì

B. Francesco Spinelli* ore 10.30: Catechesi per gli Adulti (Cappella del Santo Jesus) ore 16.00: Catechesi per gli Adulti (Sala carte) ore 19.00: Incontro parrocchiale (in oratorio) ore 20.45: Inizio percorso fidanzati

7 mercoledì

S. Teodoro di Amasea, martire RITIRO CITTADINO DEL CLERO ore 18.00: Lectura Dantis: Il Paradiso - canto I (in Sala Carte)

8 giovedì

S. Girolamo Emiliani*- S. Giuseppina Bakhita ore 19.30: Riunione gruppo liturgico

9 venerdì

S. Apollonia, martire ore 7.30: S. Messa nella cappella del Santo Jesus ore 8.00-10.00: Adorazione Eucaristica in Chiesa

10 sabato

S. Scolastica*

11 domenica

Beata Maria Vergine di Lourdes* VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO GIORNATA DIOCESANA DEL MALATO Lv 13,1-2.45-46 Il lebbroso se ne starà solo, abiterà fuori dell’accampamento.

Sal 31 Tu sei il mio rifugio, mi liberi dall’angoscia.

1Cor 10,31-11,1 Diventate miei imitatori come io lo sono di Cristo.

Mc 1,40-45 La lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.

12 lunedì

S. Eulalia, martire ore 17.00: Riunione Caritas parrocchiale ore 20.30: Preghiera sul Vangelo della domenica presso COMUNITÀ EFFATÀ

13 martedì

SS. Fosca e Maura, martiri ore 10.30: Catechesi per gli Adulti (Cappella del Santo Jesus) ore 15.00: Festa di carnevale in oratorio ore 16.00: Catechesi per gli Adulti (Sala carte) ore 19.00: Incontro parrocchiale (in oratorio) ore 20.45: Percorso fidanzati

14 mercoledì

SS. Cirillo e Metodio, Patroni d’Europa*, S. Valentino Vescovo e martire MERCOLEDÌ DELLE CENERI Imposizione delle Ceneri durante la S. Messa (ore 7.30-10.0018.00) ore 13.30 -14.30: Chiesa aperta per la preghiera delle ACLI con imposizione delle Ceneri ore 17.00: Celebrazione delle Sacre Ceneri per i ragazzi in chiesa ore 18.00: Lectura Dantis: Il Paradiso - canto II (in Sala Carte) ore 20.30: Celebrazione dell’imposizione delle Ceneri per tutti Inizio Cesto della Carità (in Chiesa)

14 14

Calendario parrocchiale FEBBRAIO 15 giovedì

Santi Faustino e Giovita, martiri

16 venerdì

S. Giuliana, martire ore 7.30: S. Messa nella cappella del Santo Jesus ore 8.00-10.00: Adorazione Eucaristica in Chiesa ore 13.30: Preghiera Acli ore 16.00: Via Crucis ore 17.00: Confessioni ragazzi I e II media

17 sabato

Beato Luca Belludi, SS. Fondatori dell’Ordine dei Servi di Maria RITIRO CARITAS AL PITTURELLO

18 domenica

S. Geltrude Comensoli* Beato Angelico (Giovanni da Fiesole) I DOMENICA DI QUARESIMA ore 15.00: BATTESIMI Gn 9, 8-15 L'alleanza fra Dio e Noè liberato dalle acque del diluvio.

Sal 24 Tutti i sentieri del Signore sono amore e fedeltà.

1 Pt 3, 18-22 Quest’acqua, come immagine del battesimo, ora salva anche voi.

Mc 1, 12-15 Gesù, tentato da satana, è servito dagli angeli.

19 lunedì

S. Mansueto di Milano, Vescovo ore 20.30: Preghiera sul Vangelo della domenica presso COMUNITÀ EFFATÀ ore 20.30: Riunione catechisti

20 martedì

S. Leone di Catania, Vescovo ore 10.30: Catechesi per gli Adulti (Cappella del Santo Jesus) ore 16.00: Catechesi per gli Adulti (Sala carte) ore 19.00-21.00: Ritiro Opus Dei (maschile) ore 19.00: Incontro parrocchiale (in oratorio) ore 20.45: Percorso fidanzati

21 mercoledì

S. Pier Damiani, Vescovo e Dottore ore 10.00: Tavoli parroci e curati a sessioni parallele ore 17.00: Confessioni ragazzi di V elementare ore 18.00: Lectura Dantis: Il Paradiso - canto III (in Sala Carte) ore 20.30: Quaresimale

22 giovedì

S. Margherita da Cortona* - Cattedra di S. Pietro

23 venerdì

S. Policarpo, Vescovo e martire* ore 7.30: S. Messa nella cappella del Santo Jesus ore 8.00-10.00: Adorazione Eucaristica in Chiesa ore 13.30: Preghiera Acli ore 16.00: Via Crucis ore 20.45: VEGLIA DIOCESANA DI PREGHIERA PER I FIDANZATI CON IL VESCOVO

24 sabato

S. Sergio di Cesarea, martire CONVEGNO DIOCESANO AMBITO TRADIZIONE

25 domenica

S. Cesario di Nazianzo II DOMENICA DI QUARESIMA CONVEGNO MISSIONARIO DIOCESANO PER ADULTI E RAGAZZI (con S. Messa presieduta dal Vescovo) Gn 22,1-2.9a.10-13.15-18 Il sacrificio del nostro padre Abramo Sal 115 Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi.

Rm 8,31b-34 Dio non ha risparmiato il proprio Figlio Mc 9, 1-9 «Questi è il Figlio mio, l'amato»

26 lunedì

S. Porfirio di Gaza, Vescovo ore 20.30: Preghiera sul Vangelo della domenica presso COMUNITÀ EFFATÀ

27 martedì

S. Gabriele dell’Addolorata ore 10.30: Catechesi per gli Adulti (Cappella del Santo Jesus) ore 16.00: Catechesi per gli Adulti (Sala delle Carte) ore 19.00: Incontro parrocchiale (in oratorio) ore 20.45: Percorso fidanzati

28 mercoledì

S. Romano di Condat abate ore 18.00: Lectura Dantis: Il Paradiso - canto IV (Sala delle Carte) ore 20.30: Quaresimale

15 15

Calendario parrocchiale PREGHIERA PER LA PACE del Santo Padre Giovanni Paolo II Dio dei nostri Padri, grande e misericordioso, Signore della pace e della vita, Padre di tutti.

Tu hai progetti di pace e non di afflizione, condanni le guerre e abbatti l’orgoglio dei violenti.

Tu hai inviato il tuo Figlio Gesù ad annunziare la pace ai vicini e ai lontani, a riunire gli uomini di ogni razza e di ogni stirpe in una sola famiglia.

Ascolta il grido unanime dei tuoi figli, supplica accorata di tutta l’umanità: mai più la guerra, spirale di lutti e di violenza; minaccia per le tue creature in cielo, in terra e in mare.

In comunione con Maria, la Madre di Gesù, ancora ti supplichiamo: parla ai cuori dei responsabili delle sorti dei popoli, ferma la logica della ritorsione e della vendetta, suggerisci con il tuo Spirito soluzioni nuove, gesti generosi ed onorevoli, spazi di dialogo e di paziente attesa più fecondi delle affrettate scadenze della guerra.

Concedi al nostro tempo giorni di pace.

Mai più la guerra.

16 16

Tel. 035.237687 Tel. 035.611285

17

Le nostre preghiere Nei mesi di novembre e dicembre 1 novembre 2017 Solennità di Tutti i Santi Il nostro cuore contempla oggi, o Dio, la Gerusalemme celeste, la città santa, dove Tu ci hai preceduto.

Noi che camminiamo in questo mondo siamo attratti da una realtà che ci supera da ogni parte.

Fa' che lavoriamo per una terra dove il rispetto reciproco della diversità sia un valore sacro e assoluto, seminando semi di comprensione e di pace.

Preghiamo

Domenica 5 novembre XXXI Domenica del Tempo Ordinario Signore Gesù, oggi siamo fortemente provocati dalla tua Parola. Le notizie di questi ultimi tempi evidenziano come troppo spesso la donna deve "vendersi" per un posto di lavoro, per un avanzamento di carriera.

Abbi pietà di noi, converti i cuori e fa' che questi scandali non siano di inciampo al cammino di fede dei nostri ragazzi e dei nostri giovani.

Preghiamo

Domenica 12 novembre XXXII Domenica del Tempo Ordinario Papa Francesco in questi giorni ha detto chiaramente che Le relazioni internazionali non possono essere dominate dalla forza militare, dalle intimidazioni reciproche, dall’ostentazione degli arsenali bellici.

Lo Spirito Santo faccia comprendere a tutti gli uomini, in particolare ai politici che la base della pacifica convivenza fra i membri della famiglia umana, è un’etica di fraternità e solidarietà.

Preghiamo

18 18

Le nostre preghiere

Domenica 19 NOVEMBRE XXXIII Domenica del tempo Ordinario Oggi è la Giornata mondiale dei poveri.

Guida, o Padre, le scelte dei governanti perché, liberi da interessi personali, promuovano la dignità e il bene di queste popolazioni e delle singole persone, assistendo in particolare quanti vivono nella indigenza e nella solitudine.

Preghiamo

Domenica 17 dicembre III Domenica di Avvento Oggi i bambini della catechesi porteranno i Bambinelli perché siano benedetti prima di essere posti nel presepe.

Vogliamo chiedere al Signore che in ogni famiglia venga portata la luce che scaturisce dal mistero d'amore di un Dio che si fa uomo in modo che speranza e pace vincano le paure e i dissapori che ostacolano il dialogo e la comprensione.

Preghiamo

Natale del Signore 2017 Con la nascita di Cristo, tutto il creato rientra nella visione che Dio aveva quando lo ha fatto uscire dal nulla.

Signore fa' che tutto il creato riappaia di nuovo come il manto del Verbo e l'uomo come la sua gloria, come la carne del Corpo del Figlio, che è la Parola del Padre. Ti Preghiamo

19 19

Vita della Parrocchia L’intervista dell’Eco di Bergamo

In questi giorni si è ricordata la disfatta di Caporetto: cosa ne pensava Roncalli?

Oggi si celebra la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Fu istituita nel 1919 per commemorare la vittoria italiana nella prima guerra mondiale, e la data del 4 novembre ricorda la vittoria. È anche l’unica festa nazionale che ha attraversato un lungo periodo di storia italiana: dall’età liberale, al fascismo, alla Repubblica.

La festività è anche l’occasione per riflettere sul pensiero di don Angelo Giuseppe Roncalli, futuro San Giovanni XXIII, che nel settembre scorso è stato proclamato patrono dell’Esercito Italiano.

A questo proposito abbiamo rivolto alcune domande a don Ezio Bolis, direttore della Fondazione Papa Giovanni XXIII con sede in via Arena in Città Alta.

«In un appunto del 1 febbraio1918, Roncalli riporta una conversazione con il fratello Zaverio, in licenza per qualche giorno. Viene a sapere come i tedeschi canzonano gli italiani: «Soldati di ferro; cannoni di legno; ufficiali di carta».

Nonostante questo, suo fratello “esalta commuovendosi il valore dei soldati.

Per lui il disastro di Caporetto è tutto dovuto al tradimento degli ufficiali”. Da parte sua, don Roncalli, insieme a molti cappellani militari, La tessera di don Angelo Roncalli, si preoccupa di dicappellano militare fendere il patriottismo dei cattolici, accusati di disfattismo e di tradimento, soprattutto dopo la pubblicazione della “Nota Pontificia” dell’agosto 1917, dove Benedetto XV definiva la guerra una “inutile strage”. Anche su “L’Eco di Bergamo” dopo lo sfondamento di Caporetto si rinnovano gli inviti alla resistenza. In un appello alle donne bergamasche del 5 novembre 1917, Roncalli le esorta a partecipare al sacrificio dei loro uomini “ritte e intrepide”, dando un contributo di calma, austerità, operosità e preghiera.

Bisogna offrire le “ferite sanguinanti” a «Dio, sull’altare della patria», per recare “in questa ora tremenda [...] l’onore più prezioso alla nostra dignità di donne e alla nostra fede di cristiane”».

Don Ezio Bolis, il IV novembre è la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Ci sono tracce di questa festa negli scritti di don Angelo Giuseppe Roncalli?

«Per don Roncalli il 4 novembre resterà sempre e soprattutto la festa di san Carlo Borromeo, il santo arcivescovo di Milano, esponente di spicco della riforma della Chiesa promossa dal Concilio di Trento.

A lui papa Giovanni dedicherà uno studio importante considerandolo tra i suoi massimi ispiratori nel modo di intendere il governo pastorale.

Soltanto negli anni in cui è patriarca a Venezia, compaiono nelle sue agende brevi annotazioni sulle celebrazioni a ricordo della vittoria del 1918.

Per esempio, nel 1956, si reca al tempio dei caduti sul Lido di Venezia. In un breve discorso loda l’amor di patria, rivolge un pensiero alla patria del Cielo e allarga lo sguardo a patrie dove ancora si soffre per invasioni inique che tolgono la libertà, come in Ungheria.

L’anno dopo, il 4 novembre è in visita pastorale a Malcontenta: ricorda i caduti di tutte le guerre, benedice la bandiera italiana e anche lì esorta a un amor patrio inteso come forma alta di carità, un pensiero che gli è molto caro».

Con alcuni soldati, Roncalli ebbe un legame particolare. Penso a Domenico Orazi che cita nei suoi scritti. Perché secondo lei?

«Roncalli non si impalca a maestro che insegna dall’alto, ma si affianca ai giovani soldati come un fratello maggiore, pronto ad accogliere la testimonianza virtuosa di molti di lo20 20

Vita della parrocchia

nell’Esercito pochi conoscono a fondo l’esperienza militare di Roncalli e quanto essa ha inciso sulla sua maturazione umana e spirituale. Perciò abbiamo messo a disposizione scritti e documenti, realizzato una mostra e un calendario con fotografie e testi relativi a quel periodo della sua vita. Infine, siamo stati inviati a condividere questo momento di festa, con la solenne celebrazione nella basilica dell’Ara Cœli. Davanti a migliaia di militari, graduati o semplici soldati, mi ha impressionato la loro attenzione intensa, il silenzio devoto e la grande gioia per il dono di questo santo Patrono».

Per il Generale Danilo Errico, Capo di Stato Maggiore, questa proclamazione non fa di Papa Roncalli uno sponsor. Che significato ha per lei? «È vero, il patrono non è uno sponsor né un leader di parte, ma un santo da invocare, un modello da imitare, un cristiano esemplare al quale ispirarsi nella vita quotidiana, un compagno di viaggio che veglia sul nostro cammino. Allora un uomo o una donna che militano in un esercito possono trovare in san Giovanni XXIII spunti preziosi per agire sempre più e meglio nel tutelare la sicurezza, nel garantire l’ordine, nel difendere la giustizia, tutte azioni indispensabili per promuovere la pace senza ridurla a concetto astratto o a parola vuota.

Lo dice a chiare lettere Papa Giovanni nella Pacem in terris: senza giustizia, libertà, verità e solidarietà non può esserci vera pace».

Don Angelo Roncalli, sergente di sanità con alcuni commilitoni

ro. Il suo diario riporta commoventi fioretti colti sul letto di morte dei suoi soldati. Gli accade spesso di ritrovarsi in ginocchio, tutto solo nella sua camera, a piangere come un bambino, non potendo più contenere l’emozione davanti allo spettacolo della morte, semplice e santa, di tanti ragazzi semplici e buoni. Egli dà molto valore all’in contro personale e quotidiano con i soldati, preziosa occasione di evangelizzazione. Li aiuta ad affrontare interrogativi ardui, questioni pungenti come il senso della sofferenza e della morte.

Dal loro esempio riceve moltissimo, come confesserà un paio d’anni dopo, a guerra finita: “Oh! le lunghe notti vigilate fra i giacigli dei cari e valorosi soldati ad accogliere le loro confessioni! […]. Tante volte ci siamo chinati ad ascoltare, sul petto ansante dei nostri giovani fratelli che morivano, il respiro affannoso della patria durante la sua passione e la sua agonia […]. Si spegnevano con il Sacramento di Gesù sul petto e col nome di Maria sulle labbra, non bestemmiando al duro destino, ma lieti di offrire la loro fiorente giovinezza in sacrificio a Dio per i fratelli” (Discorso al VI Congresso Eucaristico Nazionale, 9 settembre 1920)».

Sarà possibile divulgare la figura e l’opera di Papa Giovanni XXIII anche fra le giovani generazioni dell’Esercito?

«Non basta proclamare Giovanni XXIII patrono per assimilarne la spiritualità, come non basta essere bergamaschi per poter dire di conoscerlo a fondo, né è sufficiente toccarne le reliquie per ritenersi suoi devoti. Occorre che tutto questo sia accompagnato dalla preghiera, dall’imitazione delle sue virtù, dalla lettura dei suoi scritti, che sono in grado di appassionare ancora, anche i giovani, perché riflettono la freschezza e la semplicità del Vangelo. L’ho sperimentato io stesso, un mese fa, in un breve viaggio in Libano: ho visitato il campo dei soldati italiani là impegnati per mantenere la pace in una situazione delicatissima. Confesso che sono rimasto edificato nel vedere giovani in divisa pregare e cantare in cappella, ascoltare curiosi e attenti la lettura di qualche brano di san Giovanni XXIII, inginocchiarsi per ricevere la benedizione con la sua reliquia».

Lo scorso 11 ottobre la Fondazione Papa Giovanni XXIII da lei diretta ha partecipato alle celebrazioni a Roma per san Giovanni XXIII, patrono dell’Esercito Italiano. Che impressioni ha ricavato da quella giornata?

«La nostra Fondazione è stata coinvolta anzitutto per dare un supporto scientifico: anche

Articolo da L’Eco di Bergamo in data 4 novembre 2017 a firma Emanuele Roncalli

21 21

Vita della Parrocchia Spoon River: lettura drammatizzata Un modo nient’affatto convenzionale di celebrare di insegnamento di dizione alle Grazie; e non ho la commemorazione dei defunti è avvenuto sabaancora smesso». I valori del testo sono «quelli to 4 novembre alle 20,45, presso il Teatro alle portati alla luce da Fernanda Pivano». Il fatto Grazie, con una lettura drammatizzata che i morti non abbiano più nulla da di testi tratti dall’«Antologia di Spoon perdere consente loro un’assoluta River», capolavoro di Edgar Lee Masincerità, l’emersione di cose che, sters. L’evento è stato promosso dal normalmente, restano celate. Il farCentro Culturale delle Grazie in collamacista, il medico, l’ottico, il prete, il borazione con il Teatro R.A.S.E. Eurovagabondo: un campionario di umapa. nità di portata universale, che «trova Lo spettacolo dal titolo «La collina di riscontro ancora oggi, un po’ dapSpoon River» ha avuto come regista pertutto». Protagonista, nel finale, Virginio Zambelli e la partecipazione l’ottico, «che fa provare ipotetici ocdegli attori Katia Cassella, Ferruccio chiali ai clienti, fino a quando trova Giuliani, Laura Pezzotta e della flautiquelli che funzionano meglio di tutti: sta Vanessa Innocenti. fanno vedere soltanto luce e giocatL’«Antologia» degli epitaffi ispirati dal toli, luce che trasforma il mondo in Vanessa Innocenti piccolo cimitero di Lewistown ha avuto giocattolo». «Faremo gli occhiali anche in Italia, straordinaria eco e successo: non così», sentenzia l’uomo: frase ripresa, alla lettesolo grazie allo slancio conferitole da Cesare Para, dal grande cantautore genovese. vese e dal gruppo di Einaudi; ma dalla, spesso La rilettura di De André, a proposito «è stata un persino migliorativa, rivisitazione di Fabrizio De grande stimolo, a livello emotivo, ma assolutaAndré dell’album «Non al denaro, non all’amore mente non un modello. Solo alcuni dei personagné al cielo». gi scelti da De André coincidono con i nostri, e Una scelta «per amore» e di «lunga fedeltà» sono trattati in modo del tutto diverso». quella di Zambelli: «Ho iniziato a portare in pubblico la raccolta di Masters nel ’79, nei primi anni Vincenzo Guercio

11/11: Messa per i ferrovieri caduti in servizio Bergamo, 11 novembre 2017 Egregio Signor Presidente, nell’impossibilità ad essere presente desidero farmi partecipe della commemorazione dei defunti e dell’inaugurazione del monumento ai ferrovieri caduti sul lavoro promosso dall’Associazione Dopolavoro Ferroviario.

Nella preghiera ricordo coloro che hanno svolto la loro professione con un servizio per il bene comune e la promozione di tutti e di ciascuno. Anche il monumento diviene un fare memoria, ricordare tanti volti, tante storie, tante relazioni per testimoniare oggi lo stile che sempre ha caratterizzato il vostro lavoro.

Invoco su di lei, su tutti i componenti dell’Associazione, su tutti coloro che sono convenuti per questa giornata e le loro famiglie, la benedizione del Signore con l’augurio di ogni bene.

Alcuni momenti della celebrazione alla quale hanno partecipato don Valentino e don Vinicio insieme con il presidente del D.L.F. Aldo de Luca

22 22

Vita della Parrocchia 11 novembre: elevazione musicale

In occasione dell’ottavario dei defunti si è tenuta come da tradizione un’elevazione musicale alla quale è stato invitato anche il pastore Winfrid Pfannkuche della comunità cristiana evangelica di Bergamo, che ha tenuto una breve riflessione: si è trattato di un gesto ecumenico in occasione dei 500 anni della Riforma protestante. Riportiamo in proposito l’articolo dell’Eco di Bergamo dello stesso giorno Bach, alle Grazie risuona la Passione Nella chiesa S. Maria Immacolata delle Grazie il Coro Canticum Novum, diretto da Erina Gambarini, esegue una selezione dalla Johannes Passion di J. S. Bach. «La somma ed eterna grandezza di Dio, i moti dell’anima che vanno verso Cristo e lo sentono vicino nella sofferenza e nel buio, la durezza e l’ipocrisia di chi lo vuole morto, la dolcezza e la serenità della Risurrezione sono i contenuti selezionati potentemente interpretati da Bach, che arrivano a noi rafforzati e ancor più incisivi» dice Erina Gambarini. Difficile scegliere tra tanta bellezza, spiega la direttrice del coro, ma la serata propone alcune tappe, dal magnifico coro iniziale fino al rappacificato coro finale, «Ruht wohl» (O ossa sante abbiate e datemi pace). Assieme al Coro Canticum Novum saranno impegnati il soprano e arpista Yesenia Badilla, il contralto Eleonora De Prez che è anche violinista, l’oboe Pietro Corna, docente al Conservatorio cittadino, e una serie di giovani, l’oboista Luisa Scotti, la flautista Michela Podera e la fagottista Martina Lando, oltre al Quartetto Moderno, Fabio Galessi e Michele 23 23

Guadalupi al basso continuo. Prima dell’elevazione musicale il pastore protestante della comunità bergamasca darà lettura della riflessione «Frau Musica» (Signora musica) di Lutero, dedicata alla musica e al suo valore, uno dei perni della sua visione religiosa.

I passi musicali saranno raccordati con brevi interiezioni di Nino Tagliareni, un modo diverso di rivedere il ruolo del Narratore delle Passioni musicali.

Bernardino Zappa Esecutori dell’elevazione musicale Soprano Yesenia Badilla Contralto Eleonora De Prez Oboe Pietro Corna Luisa Scotti Flauto Michela Podera Quartetto moderno Organo Liuto

Fabio Galessi Michele Guadalupi

Coro Direttore

Canticum Novum Erina Gambarini

Vita della Parrocchia Giornata mondiale dei poveri DOMENICA 19 NOVEMBRE 2017 GIORNATA MONDIALE DEI POVERI

Tra i talenti preziosi che Cristo affida alla sua Chiesa tornando al Padre hanno un posto privilegiato i poveri. Quindi i poveri non sono un problema: sono una risorsa a cui attingere per accogliere e vivere l’essenza del Vangelo.

Per questo Papa Francesco ci dice: "Al termine del Giubileo della Misericordia ho voluto offrire alla Chiesa la Giornata Mondiale dei Poveri, perché in tutto il mondo le comunità cristiane diventino sempre più e meglio segno concreto della carità di Cristo per gli ultimi e i più bisognosi".

"Siamo chiamati a tendere la mano ai poveri, a incontrarli, guardarli negli occhi, abbracciarli, per far sentire loro il calore dell’amore che spezza il cerchio della solitudine.

La loro mano tesa verso di noi è anche un invito ad uscire dalle nostre certezze e comodità, e a riconoscere il valore che la povertà in sé stessa costituisce".

Il mercatino dell’abbigliamento della S. Vincenzo dall’ingresso di Viale Papa Giovanni XXIII, 15/A. Il ricavato è stato devoluto per l’acquisto e la distribuzione di alimenti 24 24

Vita della Parrocchia Attività della Caritas Parrocchiale Abbiamo riportato in questa pagina e in quella precedente il depliant distribuito in chiesa durante la Settimana dei poveri È in atto anche una collaborazione con il CPS (Centro Psico-Sociale di Bergamo) a sostegno del percorso di recupero intrapreso da alcuni ospiti della Comunità di Boccaleone.

Nella nostra Comunità opera la CARITAS PARROCCHIALE: essa raggruppa coloro che agiscono nel campo dell’assistenza per favorirne la collaborazione e una maggior efficacia di intervento verso le persone bisognose della parrocchia e verso le numerose persone che bussano alla porta della nostra chiesa posta al centro della città.



Al Consiglio della Caritas partecipano attualmente:

Gestisce la distribuzione di viveri e indumenti a persone in difficoltà economiche. Grazie al Banco Alimentare, alla Colletta alimentare e alla generosità dei parrocchiani si possono distribuire alimenti ogni settimana.

La CONFERENZA DI SAN VINCENZO DE’ PAOLI

parrocchiale

Lo SPORTELLO DI PRIMO ASCOLTO 

Presta ascolto e attenzione alle persone con problemi e fragilità di vario genere (difficoltà economiche o forti disagi a livello psicologico), per aiutarle a risolvere e vivere più serenamente la loro situazione.



Raccoglie dati e informazioni da persone italiane e straniere alla ricerca, spesso infruttuosa, di un lavoro.



Lavora in rete con le istituzioni e le altre realtà caritative del territorio. Per la soluzione dei problemi emergenti è in rapporto con la Caritas Diocesana, il Consultorio Famigliare Diocesano, il Cav, il Nuovo albergo Popolare, altre parrocchie e con altri Comuni della Provincia.



Il GRUPPO MISSIONARIO È composto da persone che promuovono attività per raccogliere fondi a favore delle Missioni nel terzo mondo, organizzando il Banco Vendita e la Pesca Missionaria.

I MINISTRI STRAORDINARI DELL’ EUCARESTIA Affiancano i sacerdoti della parrocchia nella visita alle persone anziane e ammalate.

I collaboratori dell’Associazione “IN STRADA” (per l’attività di don Fausto Resmini presso la Stazione), del NUOVO ALBERGO POPOLARE e del FONDO FAMIGLIE CARITAS DIOCESANA. La Caritas Parrocchiale, coordinata dal Parroco Don Valentino e con la collaborazione di don Vinicio, si riunisce ogni due mesi circa per programmazioni e verifiche.

Il gruppo è aperto a tutte le persone di buona volontà che sentono l’urgenza e il dovere di mettere in pratica la Parola del Signore nell’esercizio della carità fraterna.

Collabora ad un progetto formativo che vede coinvolti alunni diversamente abili dell'istituto Secco Suardo di Bergamo.

Essi svolgono un tirocinio presso il nostro centro, in un contesto accogliente e carico di umanità, per potenziare e sviluppare le loro competenze di manualità in contesti diversi da quello scolastico.

C’è posto anche per te!

CARITAS PARROCCHIALE S. M. IMMACOLATA DELLE GRAZIE Viale Papa Giovanni XXIII, 15/A Tel. 035.23.76.30 (interno 5) e-mail: caritas.grazie@gmail.com www. parrocchiadellegrazie.it 25 25

Vita della Parrocchia Festa patronale dell’Immacolata 2017 È alle Grazie il cuore della devozione per l’Immacolata Madre di Dio. Una settimana di iniziative conferma una tradizione già viva nel convento francescano fondato da S. Bernardino nel ’400 e chiuso da Napoleone Venerdì 8 dicembre è la festa cattolica dell’Immacolata.

La devozione all’Immacolata concezione di Maria in Bergamo è antica e già viva nella chiesa del convento francescano fondato da San Bernardino nel 1422.

Proprio in questa occasione sarà possibile (entrando dal numero civico 9 di viale Papa Giovanni XXIII) vedere l’antico pozzo del convento.

Si tratta di un pozzo unico nel suo genere in città con una profondità di 11,5 metri, contenente ancora acqua e affiancato da alcuni resti appartenenti alla costruzione dell’antica chiesa del convento, dalla quale provengono anche gli affreschi collocati nella cappella attigua e immediatamente raggiungibile dal corridoio del pozzo.

La cittadina «Confraternita dell’Immacolata» fu istituita nel 1478 per sviluppare e diffondere questo particolare culto a Maria, e già nel ‘600 quella Confraternita organizzava l’8 dicembre una fastosa processione cittadina.

Nel 1810, in conseguenza dell’occupazione napoleonica, gli ordini religiosi furono soppressi, perciò anche il convento francescano delle Grazie fu chiuso.

Nel 1854 il beato Papa Pio IX riconobbe l’Immacolata Concezione di Maria e ne proclamò il dogma.

Il Vescovo Speranza decise perciò di far erigere a Bergamo un nuovo tempio votivo per dare alla città un più moderno e ampio luogo di culto a Maria e diffondere solennemente il nuovo dogma della fede. Scelse pertanto il luogo in cui da secoli la Madonna era già invocata con il titolo di

Maria di Nazaret in un affresco di Giacomo Scanardi, una delle vele della chiesa quattrocentesca Immacolata, contrassegnato fra l’altro da una posizione centrale nel nuovo assetto urbanistico della città, il cui centro si stava spostando dalla Città Alta al piano.

La nuova chiesa, posta sulle fondamenta della precedente, venne così a sorgere sull’altrettanto nuovo viale che dalla stazione ferroviaria conduceva verso la Città Alta, e tracciato sullo stesso asse visivo della Cattedrale.

Le generose offerte provenienti da tutta la diocesi permisero all’architetto Antonio Preda di progettare una grandiosa chiesa neoclassica a pianta centrale coperta da una cupola sulla cui sommità svetta la statua d’oro dell’Imma26 26

colata, in atto di proteggere la città.

La prima pietra del nuovo tempio fu posta nel 1857 e la chiesa fu consacrata nel 1875.

All’interno tutto parla di Maria: dai fregi alle statue, alle decorazioni pittoriche; nell’abside e nella cupola spiccano i due grandiosi affreschi raffiguranti rispettivamente Pio IX che proclama il dogma dell’Immacolata, opera di Giambattista Epis; e la Gloria di Maria nel Paradiso di Enrico Scuri.

L’altare maggiore della chiesa, ornato da un fregio con le eroine bibliche, opera di Cesare e Andrea Paleni, fu consacrato nel 1907 alla presenza di don Angelo Roncalli. Nel

Vita della Parrocchia 1920 il futuro Papa Giovanni XXIII presenziò anche alla seduta del Congresso Eucaristico Nazionale che si tenne nell’aula liturgica della chiesa e parlò con tono ispirato della statua della Madonna Immacolata sull’altare maggiore, che ai congressisti, per citare le sue parole «apparve in un mare di luce, veramente bellissima, umile e alta più che creatura».

Sabato 2 dicembre in chiesa è stato eseguito il «Dies Iste»: Cantata per l’Immacolata di Lorenzo Perosi (nella trascrizione per organo, pianoforte e arpa), con il Coro «Canticum Novum» diretto da Erina Gambarini.

La cantata fu composta nel 1904 per celebrare il 50° anniversario della proclamazione del dogma dell’Immacolata.

Ieri mattina sempre in chiesa si è tenuto l’incontro di Arte e Catechesi: «L’Immacolata

la Messa Solenne dell’Immacolata, accompagnata dal Coro Canticum Novum.

Domenica 10 alle ore 15 è previsto un itinerario artistico e spirituale alla Chiesa delle Grazie e alla chiesa della Beata Vergine Immacolata e di Tutti i Santi (generalmente ritenuta dedicata a San Giorgio) in collaborazione con la parrocchia di Sant’Alessandro in Colonna.

Lunedì 11 alle ore 20,45 in chiesa elevazione musicale del Cor Gaulitanus di Malta, direttore maestro Colin Attard.

Il pozzo dell’antico convento francescano FOTO BEDOLIS

nell’arte», conversazione del prof. Fernando Noris.

Venerdì 8, Solennità dell’Immacolata, alle ore 17 il vescovo Francesco Beschi celebrerà

Oltre agli appuntamenti qui segnalati, ogni giorno alle 17,30 viene recitato l’Inno Akathistos. Nei giorni feriali le messe sono alle ore 7,30, 10 e 18 (anche prefestiva); nei giorni festivi alle ore 7, 8,30, 10, 11,30, 17, 18,30.

Da L’Eco di Bergamo in data 6 dicembre 2017

L’abside della chiesa raffigura la proclamazione del dogma dell’Immacolata concezione di Maria santissima

27 27

Vita della Parrocchia Festa patronale dell’Immacolata 2017 Preghiera alla Madonna Immacolata delle Grazie Vergine Santissima, che sei piaciuta al Signore e sei diventata Madre Sua e Madre nostra, Immacolata nel corpo e nello spirito, concepita senza peccato, guarda benigna noi, figli tuoi, che imploriamo il tuo potente aiuto.

Il maligno serpente, continua ancora a combattere e insidiare noi, miseri figli di Eva. Tu, benedetta Madre, che fin dal primo istante del tuo Concepimento schiacciasti il capo del nemico, accogli le preghiere che uniti con te in un cuor solo, Ti imploriamo di presentare a Dio, perché non cediamo mai alle insidie del nemico, così che noi tutti arriviamo al porto della salvezza, e fra tanti pericoli la Chiesa, diffusa in tutti i popoli, canti fin d’ora l’inno della liberazione, della vittoria e della pace.

Amen.

TOTA PULCHRA Tota pulchra es, María!

Et mácula originális non est in te.

Tu glória Jerúsalem, Tu honorificéntia pópuli nostri, O María, Virgo prudentíssima, Ora pro nobis,

Tota pulchra es, María !

Et mácula originális non est in te.

Tu laetítia Israël, Tu advocáta peccátorum.

O María!

Mater clementíssima, Intercéde pro nobis

ad Dóminum Jesum Christum!

28 28

Vita della parrocchia

1

dicembre

venerdì

2

dicembre

sabato

3

dicembre

domenica

5

dicembre

martedì

8

dicembre

venerdì

10

dicembre

domenica

11

dicembre

Novena dell'Immacolata “Maria, origine della salvezza” Primo venerdì del mese ore 8.00-18.00: Adorazione Eucaristica continuata (in chiesa) ore 17.30: Inno Akatistos Novena dell’Immacolata “Maria, donna beata” ore 17.00: Inno Akatistos ore 17.30: Vespri ore 18.00: S. Messa prefestiva ore 20.45: Elevazione musicale per l’Immacolata “Dies Iste” di Lorenzo Perosi eseguito dal Coro Canticum Novum diretto da Erina Gambarini.

Novena dell’Immacolata “Maria, donna beata” ore 16.00: Adorazione Eucaristica in chiesa ore 16.30: Vespri Distribuzione dei Cammini di Avvento — Inizio cesto della carità Novena dell'Immacolata “Maria, mediatrice di grazia” ore 10.30: Arte e Catechesi: “L’Immacolata nell’Arte” conversazione del Prof. Fernando Noris” ore 16.00: Catechesi per gli Adulti (Sala delle Carte) ore 17.30: Inno Akatistos ore 19.00: Incontro parrocchiale (Oratorio) Immacolata Concezione di Maria “Maria Immacolata, aurora del mondo nuovo” Solennità Patronale ore 17.00 S. Messa solenne presieduta dal vescovo, mons. Francesco Beschi, e accompagnata dal Coro Canticum Novum ore 15.00: Itinerario artistico e spirituale alla chiesa delle Grazie e alla chiesa della Beata Vergine Immacolata e di Tutti i Santi in S. Giorgio a cura del Dott. Fabio Pasquale ore 16.30: Vespri

ore 20.45: Elevazione musicale del Coro di Malta

lunedì

Da mercoledì 29 novembre a giovedì 7 dicembre alle ore 17.30 preghiera dell’inno Akatistos.

Durante le Messe di orario proposta di riflessione sui titoli mariani: - 29 novembre: “Maria, Vergine obbediente - 30 novembre: “Maria, santuario scelto da Dio” - 1 dicembre: “Maria, origine della salvezza” - 2 dicembre: “Maria, donna beata” - 3 dicembre: “Maria, aiuto dei Cristiani” - 4 dicembre: “Maria, donna del sì” - 5 dicembre: “Maria, mediatrice di grazia” - 6 dicembre: “Maria, donna dal nome dolcissimo” - 7 dicembre: “Maria, Vergine Immacolata, nostra patrona” - 8 dicembre: “Maria Immacolata, aurora del mondo nuovo”

29 29

Vita della Parrocchia La novena dell’Immacolata 29 novembre

MARIA, VERGINE OBBEDIENTE (1 Sam. 1, 24-28; 2, 1-2. 4-8; Lc. 1, 26-38)

Scrive S. Ireneo da Lione: E come a causa di una vergine disobbediente, Eva, l’uomo fu umiliato, cadde e morì, così ancora a causa di una vergine obbediente alla parola di Dio, Maria, l’uomo si riprese e riebbe vita. Il Signore, infatti, è venuto a cercare la pecora smarrita, perché l’uomo era perduto. […]

Occorreva e conveniva che Adamo fosse ricapitolato in Cristo affinché una vergine, venuta a difendere una vergine, distruggesse e annientasse con la sua obbedienza di vergine la disobbedienza della vergine.

(Ireneo da Lione, Esposizione della predicazione apostolica, 33)

MARIA, REGINA DEGLI APOSTOLI

Scrive il B. Giacomo Alberione: In un’intensa luce, Maria compie l'apostolato suo: dare Gesù al Padre, agli uomini, al cielo. Ha dato Gesù Cristo alla terra: in lei Dio si è magnificato, divenendo anche Uomo e Salvatore degli uomini. […]

Lo mostrò crocifisso, salvezza al mondo intero, sul Calvario [...]. Lo mostrò al Padre, riconsegnandolo al cielo nel giorno dell'Ascensione: il corpo con doti gloriose; le ferite risplendenti; il costato aperto, per lasciare sfuggire due raggi d'amore, a Dio e alle anime; sole di gloria per il paradiso, forza onnipotente per tutto trarre a sé; capo in cui sarebbero incorporate le anime... Maria è l'Apostola, la Regina degli Apostoli, la esemplare di ogni apostolato, la ispiratrice di tutte le virtù apostoliche.

(Festa di S. Andrea Apostolo)

(Giacomo Alberione, San Paolo, n. 15 - CISP 37-38 - I maggio 1935)

30 novembre

Venerdì 1° dicembre

MARIA, SANTUARIO SCELTO DA DIO (1 Re 8, 1-7. 9-11; Gv. 3, 1-6)

Scrive S. Basilio: Dio è venuto nella carne, perché era necessario che questa carne, oggetto di maledizione, fosse santificata; che questa carne debole, fosse rafforzata; che questa carne, estranea a Dio, gli diventasse familiare; che questa carne caduta dal paradiso, fosse risollevata nei cieli. E qual è il luogo in cui lavora a tale disegno di salvezza? Il corpo della Santa Vergine Maria.

(Basilio il Grande, Omelia sulla natività di Cristo, 3)

2 dicembre

MARIA, ORIGINE DELLA SALVEZZA (Ez. 47, 1-2. 8-9. 12; Gv. 19, 25-37)

(

MARIA, DONNA BEATA I domenica di Avvento

30 30

Vita della Parrocchia

Lunedì 4 dicembre

MARIA, DONNA DEL “SÌ” (Is. 2, 1-5; Mt. 8, 5-11)

Martedì 5 dicembre

MARIA, MEDIATRICE DI GRAZIA (Is. 11, 1-10; Lc. 10, 21-24)

Mercoledì 6 dicembre

MARIA, MADRE DELL' UNITA' (Is. 25, 6-10; Mat 15, 29-37)

7 dicembre

IMMACOLATA, (Ef. 3, 8-12; Gv. 10, 11-16)

Scrive S. Bernardo: O Vergine, da’ presto la risposta. Rispondi sollecitamente all'angelo, anzi, attraverso l'angelo, al Signore. Rispondi la tua parola e accogli la Parola divina, emetti la parola che passa e ricevi la Parola eterna. […]

Credi all'opera del Signore, da' il tuo assenso ad essa, accoglila. […]

Apri, Vergine beata, il cuore alla fede, le labbra all'assenso, il grembo al Creatore. Ecco che colui al quale è volto il desiderio di tutte le genti batte fuori alla porta.

(Bernardo di Clairvaux, Omelia in lode alla Vergine Madre, 4, 8)

Scrive l'abate Adamo di Perseigne: Maria, docile ti rende la tua immensa compassione, forte il tuo incorrotto potere, fertile la fecondità del parto divino. […] Grazie a te, quanta fiducia possiamo avere in Dio! [...] Grazie a te il colpevole diventa fratello del giudice, grazie a te una sola è diventata l’eredità dell’esule e quella del re. Tu, madre di misericordia, non pregherai il Figlio per il figlio, l’Unigenito per l’adottivo, il Signore per il servo, il Giudice per il colpevole, il Creatore per la creatura, il Redentore per il redento?

(Adamo di Perseigne, Omelie sull’Annunciazione della beata Vergine)

Scrive il B. Paolo VI: Possa il Cuore Immacolato di Maria risplendere dinanzi allo sguardo di tutti i cristiani quale modello di perfetto amore verso Dio e verso il prossimo; li induca esso alla frequenza dei santi Sacramenti, per la cui virtù gli animi sono mondati dalle macchie del peccato e da esse preservate; li stimoli inoltre a riparare le innumerevoli offese fatte alla divina Maestà; rifulga, infine, come vessillo di unità e sprone a perfezionare i vincoli di fratellanza tra tutti i cristiani in seno all'unica Chiesa di Gesù Cristo, la quale, edotta dallo Spirito santo, con affetto di pietà filiale venera la Vergine Maria come Madre amatissima.

(Paolo VI, Signum magnum, 1967)

Scrive S. Ambrogio: Sia in ciascuno l'anima di Maria per magnificare il Signore; sia in ciascuno lo spirito di Maria per esultare in Dio. Se c'è una sola madre di Cristo secondo la carne, secondo la fede, invece Cristo è il frutto di tutti, poiché ogni anima riceve il Verbo di Dio, purché, immacolata e immune da vizi, custodisca la castità con intemerato pudore. Ogni anima, che potrà mantenersi così, magnifica il Signore come magnificò il Signore l'anima di Maria, e il suo spirito esultò in Dio salvatore.

(Ambrogio, Commento su Luca 2,26)

Venerdì 8 DICEMBRE

MARIA IMMACOLATA, AURORA DEL MONDO NUOVO

La battaglia in difesa della vita è stata per San Giovanni Paolo II ed è ancora oggi per noi una delle frontiere più delicate della difesa dell’uomo e di tutto l’uomo. Egli l’ha voluta idealmente affidare a Maria, Madre di Dio e Madre nostra, cui fin dall’inizio ha consegnato il suo pontificato nel motto “Totus Tuus” e così facendo le ha affidato anche il futuro del popolo cristiano e del mondo: “O Maria aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi, affidiamo a Te la causa della vita. Fa’ che quanti credono nel Tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita, per costruire, insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell’amore” (Evangelium Vitae, 25 marzo 1995, n. 105).

(Gen. 3 , 9 – 15. 20; Ef. 1, 36. 11-12; Lc. 1, 26-38)

31 31

Vita della Parrocchia 8 dicembre: l’omelia del Vescovo Francesco alle Grazie 8 dicembre 2017

perché abbiamo paura. Abbiamo paura, l’ha detto anche Adamo: «Ho avuto paura». E insieme a tristezza e rancore è un altro dei sentimenti che sembra abitare parecchio le nostre case: la paura.

Abbiamo paura degli estranei, abbiamo paura di chi non conosciamo, abbiamo paura anche di chi conosciamo, qualche volta abbiamo paura anche di coloro che formano la nostra famiglia, e alla fine abbiamo paura di Dio. Sì. Abbiamo paura di aprire la porta a Dio, perché Dio chissà cosa ci chiederà, chissà cosa ci riserverà. A volte quando diciamo “Sia fatta la Tua volontà”, lo diciamo alzando le spalle, rassegnandoci; speriamo che il colpo non sia troppo forte quasi che la volontà di Dio fosse la nostra infelicità, il nostro male, il nostro giogo, la nostra sofferenza. E allora teniamo la porta chiusa, sempre più chiusa e il buon Angelo se ne deve andare.

La porta si apre e noi siamo in casa e l’Angelo porta il suo buon annuncio come l’abbiamo udito nel Vangelo, ma noi siamo diventati sordi. Siamo diventati sordi, non solo perché nella nostra società diventiamo sempre più vecchi, siamo sempre di più i vecchi rispetto ai giovani, ma perché con la vecchiaia c’è anche un po’ la sordità, non solo la sordità delle orecchie ma quella del cuore. Perché, perché il nostro cuore si è appesantito, si è indurito. Non si induriscono soltanto i timpani, si indurisce il cuore. Tante delusioni, non siamo più disposti ad ascoltar parole e ci chiudiamo sempre di più. Ringraziando il Signore, pensando a voi che siete qui, noi non vogliamo chiudere la porta all’annuncio dell’Angelo. Noi quel poco di udito che ancora abbiamo, lo vogliamo convergere, concentrare sull’annuncio dell’Angelo. Noi siamo qui nella nostra casa per ascoltare l’annuncio dell’angelo e cosa dice l’angelo a Maria? Cosa dice l’angelo a noi? …

«Rallegrati». Questa è la prima parola dell’angelo: “Ave”. Quell’ “Ave” è “Rallegrati”: non è semplicemente di saluto. “Rallegrati Maria” questa è la parola di Dio per noi.

Questo è il suo annuncio: l’Annunciazione.

Che cosa ci annuncia Dio? Il nostro Dio ci annuncia la possibilità della gioia, anzi ci annuncia il dono della gioia: sono venuto per

Care sorelle e fratelli, vi è una domanda che sembra imporsi e forse in questi giorni ancor di più. La domanda è “Perché siamo così tristi, come mai riscontriamo attorno a noi una tristezza diffusa, come mai ci sentiamo così esposti alla tentazione della tristezza?”, una tristezza che assume frequentemente la forma del rancore, del risentimento.

Abbiamo letto in questi giorni appunto come questo sia un sentimento che prende sempre più piede nel nostro corpo. Il rancore come esito ultimo di un’insoddisfazione e di una insicurezza, di una tristezza di cui dobbiamo chiederci le cause.

E il Vangelo che abbiamo appena solennemente ascoltato ed è stato proclamato ci aiuta a dare una risposta a questa domanda. Noi abbiamo udito l’Annunciazione a Maria, ma questo Vangelo è letto e consegnato e comunicato per noi. Noi, come Maria, preceduti da Lei siamo i destinatari del buon annuncio di Dio e probabilmente quella tristezza che sta in agguato nei nostri cuori e che vediamo diffusa nelle nostre comunità è l’esito del fatto che questo annuncio non viene accolto. E perché non viene accolto?

Perché l’Angelo bussa alla porta del nostro cuore, la trova aperta, entra, ma in quella casa non c’è nessuno.

“Siamo fuori”. Si usa questa espressione anche per indicare una condizione che non è solo quella del malato mentale.

Siamo fuori, siamo sempre fuori di casa non solo perché gli impegni ci costringono in questo senso, ma perché siamo distratti da mille cose. Mille cose ci sembrano importanti, mille cose alimentano le nostre corse e rincorse.

L’Angelo viene nella nostra casa per portarci il buon annuncio di Dio, ma non ci trova. Forse neppure perché a casa non ci siamo: l’Angelo bussa ma la porta è chiusa, anzi ben chiusa e non siamo disposti ad aprirla a nessuno.

Anche questa è la condizione che si fa sempre più diffusa.

Facciamo fatica ad aprire le porte delle nostre case e le porte del nostro cuore perché, 32 32

Vita della Parrocchia

la vostra gioia, non per la vostra sofferenza, il vostro dolore, la vostra insoddisfazione.

“Rallegrati Maria”, rallegrati fratello e sorella che sei qui. Dio è per la gioia dell’uomo.

E come è possibile accogliere questo annuncio che in fondo tutti attendiamo; non c’è uomo o donna sulla faccia della Terra che non attenda questo annuncio. “Come è possibile?” lo chiederà anche Maria.

“Rallegrati Maria, piena di grazia…”: ecco perché la gioia è possibile. Perché c’è un dono di Dio che supera tutti i nostri meriti, che addirittura è più grande di tutti i nostri peccati. Sì Maria, l’Immacolata, colei che è stata preceduta dalla grazia di Dio. Ma noi, cari fratelli e sorelle, immacolati non per merito, ma per dono di questa misericordia sconvolgente, sconcertante, scandalosa, ma l’unica che è capace di rappresentare sorgente di una gioia che nessuno può toglierci, nemmeno la prova più severa, nemmeno il male più oscuro, nemmeno il peccato.

“Piena di grazia” è l’amicizia di Dio, è il suo amore, è la sua misericordia, è la sua stessa vita. E perché non ci basti perché non dubitiamo di questo, l’angelo dice a Maria: «Il Signore è con te».

Insieme a quello che ho ricordato prima - la delusione, la tristezza, il rancore, la paura – noi viviamo tanta solitudine. Sono tutti mali che sembrano accompagnarsi l’uno all’altro … e cosa dice l’angelo a Maria … «Il Signore è con te». Nessuno di noi nel momento in cui accoglie l’angelo, l’angelo dell’Annunciazione, rimarrà solo.

Dio non abbandona nessuno alla sua solitudine.

Quell’abbandono di cui tutti in questo momento abbiamo paura. Tutti ci guardiamo – soprattutto con coloro che ci stanno vicino – sperando di non essere abbandonati. L’angelo dice: «Il Signore è con te». Capite che allora l’annuncio della gioia, quel “Rallegrati”, non è semplicemente una pia esortazione ma veramente la comunicazione non solo di ciò che vi ho atteso ma di ciò che è più vero e che può essere soltanto donato.

Cari fratelli e sorelle, se noi accogliamo l’angelo dell’Annunciazione diventeremo tutti

fecondi, capaci di generare vita, di diffondere vita, addirittura di generare e di diffondere Dio come Maria. Lo possiamo fare se siamo insieme: Maria è l’emblema della Chiesa.

Cari fratelli e sorelle, questa impresa di generare Dio, di diffondere la vita di Dio, non possiamo farla da soli, anche se saremo soli nelle nostre case, nei nostri posti di lavoro.

Ma non siamo soli: il “Signore è con te”, la Chiesa; rimaniamo uniti nella Chiesa.

Facciamo di questa comunità sempre più la comunità del Vangelo, la comunità di Gesù e allora saremo generativi nella nostra città, nei nostri paesi, nelle nostre famiglie, nei luoghi importanti del lavoro e della costruzione della società. Una Chiesa che non si arrocca, una Chiesa che genera Dio nel mondo contemporaneo a partire da una unità, da una fraternità alla quale non vogliamo rinunciare condizione indispensabile per essere come Maria – e generiamo Dio, generiamo Gesù, generiamo la sua vita per tutti gli uomini. Non vogliamo escludere nessuno, come Gesù è venuto per tutti, senza escludere nessuno.

Anche la Chiesa non esclude nessuno.

Questa comunicazione di Dio è per tutti: per coloro che ci ascoltano e non ci ascoltano, per coloro che ci credono e che non ci credono, per coloro che ci ammirano e per quelli che ci disprezzano: per tutti.

Questa generazione di Dio nella nostra storia, nella nostra vita avviene anche nella notte del nostro peccato.

A volte diciamo: «Ma Vescovo non guardi il mondo come è!». Sì, lo guardo, ma guardo anche dentro di me, le mie oscurità e la meraviglia più grande è che quel “Rallegrati, piena di grazia, il Signore è con te” è detto proprio dentro le mie, le nostre, l’oscurità del mondo … perché la vita di Dio, la grazia di Dio è più grande di ogni oscurità.

Ecco, benediciamo il Signore che ci concede la figura luminosissima di Maria nella sua immacolata concezione, preservata per grazia da ogni peccato, e a noi peccatori, lo siamo, ci è riservato questo dono, il dono della sua vita, il dono di questa immagine, da noi, da sempre e per sempre venerata, ma il dono anche della stessa esperienza che ha fatto Maria nella sua Annunciazione.

33 33

Vita della Parrocchia Arte e catechesi: “L’Immacolata nell’Arte” Questo percorso nelle raffigurazioni di Maria Immacolata è stato presentato e commentato il giorno 5 dicembre 2017 dal Prof. Fernando Noris nella nostra chiesa, da lui stesso definita “l’antologia mariana più significativa della diocesi bergamasca”. Riportiamo il testo della catechesi gentilmente fornitoci dal relatore.

Presentando il volume di Emma Simi Varanelli Maria l’Immacolata. La rappresentazione nel Medioevo (Roma, De Luca, 2008, pagine 262), Timothy Verdon, sacerdote e storico dell’arte, aveva scritto: “L’eccezionalità dell’iter iconografico descritto dalla Varanelli riflette poi quella del percorso teologico, perché – come ha precisato padre Stefano De Fiores – a differenza di altri dogmi di fede, l’Immacolata Concezione non è stata definita per la “via storica” delle Scritture e della primitiva tradizione ecclesiale, né per la “via logica” di una stringente necessità imposta da qualche affermazione rivelata, ma dal solo “senso della fede nel popolo cristiano”, cioè dalla facoltà di percepire e sviluppare nello Spirito le virtualità incluse nella rivelazione”. La chiesa di Santa Maria Immacolata delle Grazie in Bergamo conferma appieno questa lettura, in quanto deve alla sua ottocentesca ricostruzione, l’enfasi di una straordinaria antologia mariana, liturgica e popolare, incentrata su tema della Immacolata Concezione di Maria Vergine. Lo ha fatto (e lo lascia ammirare tutt’oggi) a partire dall’esterno, con la statua della Vergine a troneggiare dall’alto della maestosa cupola e dall’insegna sul frontone del pronao: D.O.M. IN HONOREM

IMMACOLATAE DEIPARAE. Già da questa scritta, sormontata dalla croce della passione e morte di Gesù Cristo venerata da due angeli, viene ad annunciarsi il contesto biblico e cristologico nel quale la decorazione dell’interno sarà applicata a mostrare. Non a caso sulla grande croce al culmine del timpano si inerpica un virgulto di vita che prende le mosse dl nome di Maria.

La statua dell’Immacolata, posta al centro dell’altare maggiore e racchiusa in una prezio-

34 34

Vita della Parrocchia

Ed ecco allora, ubbidendo a questo progetto iconografico, la scenografica rappresentazione nel coro dell’abside del paradiso terrestre con il momento, quasi contestuale, della trasgressione dei progenitori, della loro condanna e dell’annuncio della promessa di un Salvatore. (opera di Cesare Maironi Da Ponte) Infatti nel medesimo dipinto, in alto a sinistra, si materializza la scena della crocifissione di Cristo.

Questo precedente di rifarsi alla vicenda di Adamo e Eva, e quindi agli albori della storia della salvezza, sarà spesso utilizzato dagli artisti come la giustificazione figurativa della narrazione di episodi come l’Annunciazione o ben in anticipo sulla proclamazione del dogma, del-

sa nicchia dorata, dialoga infatti con l’antica posizione del tabernacolo, non per sostituirsi ad esso e quindi al mistero eucaristico, ma per alludere ai precedenti che lo hanno reso possibile con l’incarnazione di Cristo e della sua nascita da Maria.

35 35

Vita della Parrocchia Arte e catechesi: “L’Immacolata nell’Arte

la esaltazione della figura dell’Immacolata.

Proclamazione che, nel caso della chiesa di Bergamo, viene celebrata ed esaltata nel grande affresco del catino dell’abside (dei fratelli Epis di Gavarno), con la rappresentazione del momento in cui Pio IX, nel dicembre 1854 promulgò, come verità di Fede, il dogma della Immacolata Concezione di Maria, con l’affermazione del suo essere stata preservata, per volontà divina, dal peccato originale, in quanto destinata a divenire Madre di Dio. La presenza della corte papale si accompagna alla presenza nel dipinto del clero di Bergamo, presieduto dal vescovo Speranza e altri presuli bergamaschi. Lo schema della rappresentazione ripete, in piccolo, la monumentale visione realizzata da Francesco Podesti nella stanze vaticane, con la simultanea gloria della Corte celeste in cielo e della chiesa militante in terra.

Un episodio pittorico che in qualche maniera anticipa la contestualizzazione dell’immacolata con altri temi biblici si può leggere in Bergamo nella chiesa di San Michele al Pozzo Bianco, precisamente nelle Storie di Maria mirabilmen-

te dipinte da Lorenzo Lotto. Soprattutto nella sua scelta pittorica di avvolgere con una perentoria e squillante tonalità di bianco l’episodio della nascita di Maria. E non è un caso sottolineare come restauri recenti abbiano riportato alla luce temi ampiamente connessi con questa narrazione mariana, ossia la rappresentazione di Eva mentre coglie il frutto proibito e quella di una conseguente teoria di dannati incatenati avviati alla perdizione eterna.

Seguiamo lo sviluppo del tema con altri contributi artistici.

36 36

Vita della Parrocchia

Beato Angelico. Il gesto di Dio trapassa tutta la scena della Annunciazione nell’atto di inviare il suo Spirito su Maria Vergine. A fianco di questo annuncio, Adamo ed Eva si apprestano a lasciare il paradiso terrestre. Il “ sì” di Maria li accompagna visivamente nel loro destino, che, grazie alla sua scelta, sarà per l’umanità un destino di salvezza.

Luca Signorelli ripete lo schema della presenza dei nostri progenitori ai piedi della Vergine, protetta dall’alto dei cieli da Dio Padre e venerata in terra dai Santi e dai Dottori della chiesa.

Petrus Christus. Il pittore fiammingo crea l’assimilazione dell’Immacolata con quella della nuova Eva. La Vergine con il Bambino sta sull’albero disseccato circondata da molte lettere “A” disseminate sui rami: Eva diviene Ave, nel segno di Maria che elimina la causa della nostra condanna.

37 37

Vita della Parrocchia Arte e catechesi: “L’Immacolata nell’Arte Gli spagnoli Velasquez, Zurbaran e Murillo dedicano alla vergine Immacolata sontuosi dipinti carichi di intensa affezione e di delicata pietà popolare. La Vergine, avvolta in una corona di stelle, appoggia i suoi piedi sulla Luna ed è isolata in un cielo di gloria quasi a prefigurare la sua assunzione in Cielo.

Giovan Battista Tiepolo. La “sua” Immacolata si presenta rivestita di luce nell’atto di schiacciare il capo al serpente che ancora addenta la mela simbolica del peccato. Un angelo reca un giglio mentre lo Spirito Santo veglia dall’alto su Maria.

In un altro dipinto, il grande pittore veneziano raffigura la Vergine mentre viene accolta dall’Eterno Padre, lasciandosi dietro sotto i piedi la sconfitta del serpente.

38 38

Vita della Parrocchia

Piefrancesco Foschi. Nel dipinto La disputa sulla Immacolata, il pittore immagina che i santi Gerolamo, Agostino, Anselmo e Bernardo discutano sul mistero dell’immacolato concepimento di Maria, nata senza la macchia le peccato originale, a dimostrazione della ricorrenza di questa riflessione all’interno della Chiesa con differenziate sfumature teologiche. La presenza di Adamo, morto a terra in attesa di riscatto, serve a ricondurre il dibattito alla sua genesi biblica.

39 39

Vita della Parrocchia Arte e catechesi: “L’Immacolata nell’Arte Francesco Podesti sul modello della Disputa del SS. Sacramento di Raffaello, e a poca distanza da quel capolavoro, Francesco Podesti ambienta la scenografica proclamazione del dogma dell’Immacolata da parte di Pio IX, sul doppio registro della coorte celeste e della chiesa nella sua unità tutta.

Pietro da Cortona illustra il tema dell’Immacolata con la presenza del Padre Eterno che protende il suo braccio protettivo e generativo sulla Vergine, replicando il gesto che Michelangelo attribuì a Dio Padre nell’atto della creazione del primo uomo.

Paolo De Matteis. Nello sfolgorante cielo barocco, la SS. Trinità accoglie la Vergine Immacolata che si porta appresso una infinita teoria di Santi e di Sante, frutto della salvazione avvenuta per i meriti del sacrificio di Cristo.

Enrico Scuri. Protagonista con i suoi allievi dell’Accademia Carrara dell’intero ciclo decorativo della chiesa di Santa Maria delle Grazie, fa culminare nella volta della cupola l’esaltazione spettacolare della gloria dell’Immacolata.

40 40

Vita della Parrocchia

Paolo De Matteis

Enrico Scuri 41 41

Vita della Parrocchia Arte e catechesi: “L’Immacolata nell’Arte Alberto Vanni da Siena e Luca Cranach dimostrano come in aree culturali e spirituali diverse (rispettivamente cattolica e pre-protestante) dimostrano come la devozione all’Immacolata abbia rivestito il medesimo carattere filiale e teologicamente fondato.

La Vergine Immacolata dei dipinti di El Greco, ripete lo sfolgorio delle affollate composizioni e dei colori brillantissimi dell’Annunciazione e dell’Assunzione di Maria. Protagonista dei tre dipinti la presenza dello Spirito Santo che con la sua luce irradia la potenza di Dio su Maria e sul mondo.

Lucas Cranach il vecchio El Greco – L’Annunciazione El Greco – L’Annunciazione El Greco – L’Immacolata

Albero Vanni da Siena

El Greco – L’Assunzione 42 42

Vita della Parrocchia

Carlo Portelli. In un dipinto, a suo tempo non sempre condiviso, Maria si presenta all’Eterno Padre allineata sulla figura ignuda di Eva, della quale è destinata a divenire per grazia di Dio il superamento salvifico. Ai lati del dipinto fiorisce il dibattito dei Dottori della Chiesa che accompagnano il difficile assunto.

Spetta a Michelangelo Merisi, il Caravaggio, aver formulato una delle sintesi più alte del tema con la Vergine che schiaccia il capo al serpente, mettendo il suo piede su quello del piccolo Gesù: non è la Vergine ad avere salvato l’umanità, ma è stato il sacrifico di Cristo a redimere gli uomini, sacrificio reso possibile dalla sua nascita da Maria, l’Immacolata.

Anche Albrecht Dürer riassume tutto il percorso iconografico relativo alla Immacolata, identificandola con la Donna dell’Apocalisse, insidiata invano dal mostro a sette teste, sotto lo sguardo protettivo e la gloria di Dio assiso tra le nubi.

Caravaggio Carlo Portelli

Albrecht Dürer 43 43

Vita della Parrocchia Catechesi: la Madonna di Guadalupe Martedì 12 dicembre, dopo la messa delle ore 10.00, la catechesi per gli adulti, tenuta dal parroco, si è incentrata attorno alla Beata Maria Vergine di Guadalupe, la cui ricorrenza cade in quel giorno: per i fedeli dell’America Latina la Vergine di Guadalupe rappresenta una devozione importantissima.

Don Valentino ha proiettato un filmato relativo all’apparizione e ha commentato l’evento. Di seguito riportiamo alcune notizie sulla storia e sul culto della Vergine di Guadalupe.

Con gli oltre venti milioni di pellegrini che lo visitano ogni anno, il santuario di Nostra Signora di Guadalupe, in Messico, è il più frequentato e amato di tutto il Centro e Sud America. Sono pellegrini di ogni razza e d'ogni condizione - uomini, donne, bambini, giovani e anziani - che vi giungono dalle zone limitrofe alla capitale o dai centri più lontani, a piedi o in bicicletta, dopo ore o, più spesso, giorni di cammino e di preghiera.

L’apparizione, nel XVI secolo, della “Virgen Morena” all’indio Juan Diego è un evento che ha lasciato un solco profondo nella religiosità e nella cultura messicana. La basilica ove attualmente si conserva l'immagine miracolosa è stata inaugurata nel 1976. Tre anni dopo è stata visitata dal papa Giovanni Paolo II, che dal balcone della facciata su cui sono scritte in caratteri d'oro le parole della Madonna a Juan Diego: “No estoy yo aqui que soy tu Madre?”, ha salutato le molte migliaia di messicani confluiti al Tepeyac; nello stesso luogo, nel 1990, ha proclamato beato il veggente Juan Diego, che è stato infine dichiarato santo nel 2002.

Che cosa era accaduto in quel lontano secolo XVI in Messico? Con lo sbarco degli spagnoli nelle terre del continente latinoamericano aveva avuto inizio la lunga agonia di un popolo che aveva raggiunto un altissimo grado di progresso sociale e religioso. Il 13 agosto 1521 aveva segnato il tramonto di questa civiltà, quando Tenochtitlan, la superba capitale del mondo atzeco, fu saccheggiata e distrutta. L’immane tragedia che ha accompagnato la conquista del Messico da parte degli spagnoli, sancisce per un verso la completa caduta del regno degli aztechi e per l’altro l’affacciarsi di una nuova cultura e civiltà originata dalla mescolanza tra vincitori e vinti. E’ in questo contesto che, dieci anni dopo, va collocata l’apparizione della Madonna a un povero indio di nome Juan Diego, nei pressi di Città del Messico. La mattina del 9 dicembre

1531, mentre sta attraversando la collina del Tepeyac per raggiungere la città, l’indio è attratto da un canto armonioso di uccelli e dalla visione dolcissima di una Donna che lo chiama per nome con tenerezza. La Signora gli dice di essere "la Perfetta Sempre Vergine Maria, la Madre del verissimo ed unico Dio" e gli ordina di recarsi dal vescovo a riferirgli che desidera le si eriga un tempio ai piedi del colle. Juan Diego corre subito dal vescovo, ma non viene creduto.

Tornando a casa la sera, incontra nuovamente sul Tepeyac la Vergine Maria, a cui riferisce il suo insuccesso e chiede di essere esonerato dal compito affidatogli, dichiarandosene indegno. La Vergine gli ordina di tornare il giorno seguente dal vescovo, che, dopo avergli rivolto molte domande sul luogo e sulle circostanze dell’apparizione, gli chiede un segno. La Vergine promette di darglielo l’indomani. Ma il giorno seguente Juan Diego non può tornare: un suo zio, Juan Bernardino, è gravemente ammalato e lui viene inviato di buon mattino a Tlatelolco a cercare un sacerdote che confessi il moribondo; giunto in vista del Tepeyac decide perciò di cambiare strada per evitare l’incontro con la Signora. Ma la Signora è là, davanti a lui, e gli domanda il perché di tan44 44

Vita della Parrocchia

ta fretta. Juan Diego si prostra ai suoi piedi e le chiede perdono per non poter compiere l’incarico affidatogli presso il vescovo, a causa della malattia mortale dello zio. La Signora lo rassicura, suo zio è g ia’ guarito, e lo invita a salire sulla sommità del colle per cogliervi i fiori. Juan Diego sale e con grande meraviglia trova sulla cima del colle dei bellissimi "fiori di Castiglia": è il 12 dicembre, il solstizio d’inverno secondo il calendario giuliano allora vigente, e né la stagione né il luogo, una desolata pietraia, sono adatti alla crescita di fiori del genere. Juan Diego ne raccoglie un mazzo che porta alla Vergine, la quale però gli ordina di presentarli al vescovo come prova della verità delle apparizioni. Juan Diego ubbidisce e giunto al cospetto del presule, apre il suo mantello e all’istante sulla tilma si imprime e rende manifesta alla vista di tutti l’immagine della S. Vergine. Di fronte a tale prodigio, il vescovo cade in ginocchio, e con lui tutti i presenti. La mattina dopo Juan Diego accompagna il presule al Tepeyac per indicargli il luogo in cui la Madonna ha chiesto le sia innalzato un tempio. Nel frattempo l’immagine, collocata nella cattedrale, diventa presto oggetto di una devozione popolare che si è conservata ininterrotta fino ai nostri giorni. La Dolce Signora che si manifestò sul Tepeyac non vi apparve come una straniera. Ella infatti si presenta come una meticcia o morenita, indossa una tunica con dei fiocchi neri all’altezza del ventre, che nella cultura india denotavano le donne incinte. E’ una Madonna dal volto nobile, di colore bruno, mani giunte, vestito roseo, bordato di fiori. Un manto azzurro mare, trapuntato di stelle dorate, copre il suo capo e le scende fino ai piedi, che poggiano sulla luna. Alle sue spalle il sole risplende sul fondo con i suoi cento raggi. L'attenzione si concentra tutta sulla straordinaria e bellissima icona guadalupana, rimasta inspiegabilmente intatta nonostante il trascorrere dei secoli: questa immagine, che non è una pittura, né un disegno, né è fatta da mani umane, suscita la devozione dei fedeli di ogni parte del mondo e pone non pochi interrogativi alla scienza, un po’ come succede ormai da anni col mistero della Sacra Sindone. La scoperta più sconvolgente al riguardo è quella fatta, con l’ausilio di sofisticate apparecchiature elettroniche, da una commissione di scienziati, che ha evidenziato la presenza di un gruppo di 13 persone riflesse nelle pupille della S. Vergine: sarebbero lo stesso Juan Diego, con il vescovo e

altri ignoti personaggi, presenti quel giorno al prodigioso evento in casa del presule. Un vero rompicapo per gli studiosi, un fenomeno scientificamente inspiegabile, che rivela l’origine miracolosa dell’immagine e comunica al mondo intero un grande messaggio di speranza. Nostra Signora di Guadalupe, che appare a Juan Diego in piedi, vestita di sole, non solo gli annuncia che è nostra madre spirituale, ma lo invita – come invita ciascuno di noi - ad aprire il proprio cuore all'opera di Cristo che ci ama e ci salva. Meditare oggi sull'evento guadalupano, un caso di “inculturazione” miracolosa, significa porsi alla scuola di Maria, maestra di umanità e di fede, annunciatrice e serva della Parola, che deve risplendere in tutto il suo fulgore, come l'immagine misteriosa sulla tilma del veggente messicano, che la Chiesa ha recentemente proclamato santo.

Maria Di Lorenzo 45 45

dal sito internet www.santiebeati.it

Vita della Parrocchia Il Coro Gaulitanus di Malta alle Grazie La sera di lunedì 11 dicembre si è tenuta in chiesa una Elevazione musicale del Coro Gaulitanus di Malta dal titolo: “Gloria in Excelsis Deo!”. Sono stati eseguiti prevalentemente brani natalizi della tradizione inglese e maltese, riportati nel programma qui di seguito. Il pubblico ha mostrato di apprezzare questa proposta originale di musiche e canti che raramente si ha la possibilità di ascoltare nel nostro territorio.

GLORIA IN EXCELSIS DEO! … CANTANDO IL NATALE Antonio Vivaldi Alois Melichar (su F. Schubert) (arr.: Colin Attard) Harry Alexander Matthews

Colin Attard

Colin Attard Mykola Leontovich (arr.: Peter Wilhousky) Tom Fettke

Gloria dal Gloria RV 589 Mille cherubini in coro Soprano: Annabelle Zammit The Story of Christmas - I brani salienti della Cantata - The Prophecy: Behold, the days come O Emmanuel - The Annunciation: The angel Gabriel was sent from God Soprano: Patricia Buttigieg - The Nativity: Glory to God O lovely voices of the sky Soprano: Stephanie Portelli Sleep, Holy Babe!

Mezzo-Soprano: Marthese Borg - The Fulfillment of the Prophecy Awake, put on thy strength, o Zion For the Lord hath comforted his people Soprano: Patricia Buttigieg Christ, to Thee, with God the Father Guzeppl ta’ Nazaret (Giuseppe di Nazareth) Prologo Mezzo-Soprano: Marthese Borg La festa del fidanzamento Il desiderio del Messia Soprano: Annabelle Zammit Verso Betlemme Nlnni...nlnni (Dormi...dormi) Carol of the bells Alleluia! Gloria!

GAULITANUS CHOIR - STEPHEN ATTARD (Organo) - COLIN ATTARD (Direttore)

46 46

Vita della Parrocchia Sabato 2 dicembre Anche quest’anno si è tenuta in preparazione della solennità patronale dell’Immacolata l’elevazione del Coro Canticum Novum diretto da Erina Gambarini. Al centro dell’esecuzione è stata proposta la cantata «Dies Iste» di Perosi nella trascrizione per organo, pianoforte e arpa.

Solisti: il soprano Serena Pasquini, il contralto Annalisa Dossi, il tenore Fabrizio Mercurio e il baritono Guillermo Bussolini. All’arpa Yesenia Badilla, al pianoforte Luigi Ripamonti, organista Fabio Galessi.

La Cantata «Dies Iste» fu composta da Perosi in occasione del 50° anniversario della proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione di Maria, ed è intimamente ispirata allo stile del canto gregoriano con una serie di rimandi tematici. Al soprano solista vengono affidate due arie di angelica leggiadria, espressione ideale del testo sacro.

La serata è stata completata con la preghiera del Mosè di Rossini «Dal tuo stellato soglio», la toccante «Ave Maria» dell’Otello di Verdi e «Au Matin» per arpa di Marcel Tournier.

Domenica 17 dicembre

Durante la messa delle ore 10.00 abbiamo accolto la luce proveniente dalla grotta di Betlemme e sono stati benedetti i Bambinelli da collocare nel presepio

47 47

Vita della Parrocchia Ritiro per i ragazzi in Oratorio

Domenica 3 dicembre I domenica di Avvento Ritiro per ragazzi di III e IV elementare

Domenica 26 novembre Solennità di Cristo Re Ritiro per ragazzi di V elementare, I e II media

Inizia il nuovo anno liturgico e le famiglie dei bambini si ritrovano per una giornata di riflessione. Dopo la celebrazione della Messa e un aperitivo offerto dalla Parrocchia, in Sala Carte i bambini di IV Elementare che si stanno preparando alla Prima comunione, espongono con precisione e vivacità la storia dei Patriarchi anche alla presenza di Don Valentino e Don Vinicio.

Alla storia evidenziano alcuni percorsi di fede dai quali attingono proposte per la loro vita e quella delle loro famiglie, quali: - Dio non solo chiama alla vita, ma educa a una graduale crescita nella fede come obbedienza e affidamento a Colui che è Provvidenza; - Il rapporto tra fratelli è spesso segnato da tensioni e confronti che generano invidia e talvolta anche violenza e imbrogli; - Il male può diventare occasione per un bene maggiore e ha bisogno di perdono: due cammini per prendere coscienza del male compiuto e le relative conseguenze da parte di chi offende, e un graduale atteggiamento di misericordia da parte di chi è stato offeso.

Dopo una colazione condivisa e sobria i bambini di terza elementare inscenano l’incontro di AMBROGIO CON AGOSTINO! Il messaggio lasciato è chiaro: NON E’ L’uomo a trovare la Verità, ma è la VERITA’ A TROVARE L’UOMO. Solo così potremo condividere la preghiera di Agostino: Tardi ti ho amato, bellezza così antica e così nuova, tardi ti ho amato. Sì, perché tu eri dentro di me ed io fuori. Lì ti cercavo. Eri con me, ed io non ero con te.

Mi hai chiamato, e il tuo grido ha vinto la mia sordità; hai fatto brillare la tua luce, e il tuo splendore ha vinto la mia cecità; hai diffuso il tuo profumo, e ora anelo verso di te; Mi hai toccato, e ora desidero ardentemente la tua pace.

Anna e Suor Annamaria

Come anticipato al momento dell’iscrizione alla catechesi, si è svolto il ritiro per i ragazzi che si preparano in questo o nei prossimi anni a ricevere il Sacramento della Cresima.

Nel ritiro sono stati coinvolti anche i genitori senza i quali non è possibile un autentico percorso di maturazione umana e cristiana.

Dopo il ritrovo alle 9.30 in Oratorio, tutti hanno partecipato alla celebrazione della S. Messa con la testimonianza di un diacono del nostro Seminario: infatti il Rettore del Seminario ci ha chiesto espressamente di continuare a celebrare in questa data la festa del Seminario, che a partire dal 2018, le altre Parrocchie della Città celebreranno nel mese di gennaio.

Al termine della Messa, genitori e ragazzi si sono ritrovati con don Valentino e don Vinicio nella Sala delle Carte per una riflessione comune a partire dall’icona del Piano pastorale “Maestro dove abiti?”.

Il pranzo comunitario è stato un momento di condivisione anche dei dolci che ciascuna famiglia aveva saputo preparare.

La rappresentazione a cura dei ragazzi nel pomeriggio è stato il modo per far conoscere ai genitori il percorso che le singole classi con i loro catechisti ( Marco, Maria Luisa, Maria Grazia e Lorella) stanno compiendo in questo anno pastorale.

48 48

Vita della Parrocchia Commemorazione degli esuli giuliano-dalmati Il 17 dicembre, III domenica di avvento, si è tenuta nella nostra chiesa una celebrazione liturgica in particolare ricordo degli esuli provenienti da Pola, che il 21 dicembre festeggiano il loro patrono S. Tommaso.

Nel 2017 ricorreva il 70° anniversario del Trattato di Pace di Parigi (10/2/1947) che a conclusione della Seconda Guerra Mondiale, sancì la cessione dell’Istria, di Fiume e di Zara alla Jugoslavia, causando l’esilio di circa 350.000 Italiani, una parte dei quali (circa 1900) vennero accolti a Bergamo.

Nel 1947 vennero sistemati nell’ex Pia Casa di Ricovero della Clementina una cinquantina di famiglie provenienti da Pola: all’interno del complesso, demolito nel 1985, si trova tuttora la chiesa dedicata a Maria Immacolata Concezione.

Durante la celebrazione nella nostra chiesa all’offertorio sono stati portati i simboli che esprimono le vicende dell’esilio, fra cui la valigia usata da uno degli esuli e la bandiera italiana; nel momento in cui abbandonavano le loro terre, gli Italiani erano costretti a occultarla dividendola in pezzi per poi ricucirla in territorio italiano.

Accanto a questi due simboli è stato mostrato un quadro che rappresenta per sette volte (numero simbolico) Egea, una ragazza di Pola che partì con la mamma per la Sardegna dopo che il padre era stato ucciso: questa immagine è divenuta famosa ed è attualmente il manifesto del Giorno del Ricordo (10 febbraio) per commemorare le vittime delle foibe. Ogni polesano prima dell’addio si faceva fotografare davanti alla propria casa o all’Arena romana: queste foto campeggiano ancora oggi nelle loro abitazioni, sia in Italia che all’estero.

49 49

Vita della Parrocchia Messa di mezzanotte di Natale

A conclusione del ciclo dell’Avvento si è tenuta la tradizionale Messa di Natale di Mezzanotte: la funzione è stata preceduta dalla veglia natalizia alle 23.30 ed è iniziata appunto a mezzanotte, con l’accompagnamento del Coro Canticum Novum, diretto dal maestro Erina Gambarini. All’ingresso il parroco ha collocato la statua del Bambino Gesù nella mangiatoia preparata davanti alla mensa eucaristica.

Al canto del Gloria i concelebranti hanno scoperto l’artistico presepio della Val Gardena, collocato nella cappella del Santo Jesus. La celebrazione è proseguita con il canto del Vangelo e con l’omelia di don Valentino incentrata sul tema “Il Bambino Gesù comunica senza parlare e rivela quindi il vero volto di Dio e il vero volto dell’Uomo”. Al termine della messa il Parroco, accompagnato da musicanti vestiti da pastori, ha preso la statua del Bambino Gesù posta ai piedi dell’altare e l’ha portata nella capanna con il presepe allestita sul sagrato della chiesa ad opera dei collaboratori della Parrocchia.

50 50

Vita della Parrocchia

La parrocchia ha provveduto anche - interamente a proprie spese - all’illuminazione del sagrato, fra cui spicca la maestosa figura dell’angelo musicante che accoglie i fedeli all’entrata della chiesa in modo che tra le tante luminarie del Viale non mancasse un esplicito riferimento al significato cristiano di questa festa. La partecipazione a questa celebrazione è andata crescendo in questi ultimi anni: per valorizzare questa occasione unica di incontro, si organizza anche un momento conviviale offrendo a tutti i presenti e passanti bicchieri di vin brulé e fette di panettone serviti dai volontari della parrocchia, guidati da Daniele e Alessio.

La celebrazione del Natale da parte della Parrocchia delle Grazie intende quindi rappresentare un segnale di attenzione alla realtà del centro cittadino, caratterizzato da una disgregazione sociale e da una realtà problematica che risulta evidente a tutti: la Parrocchia quindi non funge soltanto da luogo di culto, ma si propone anche come punto di aggregazione.

51 51

Vita della Parrocchia Centro Culturale: le attività del 2017 Anche nel 2017 il Centro Culturale delle Grazie ha offerto ai parrocchiani e ai cittadini una nutrita e variegata serie di proposte culturali rivolte a tutti. Oltre ai cinque momenti canonici in cui si articolano le nostre attività (Celebrazioni per la Vita a febbraio, Dies Bernardinianus a maggio, Celebrazioni per il Santo Jesus a settembre, Ottavario dei defunti a novembre, Solennità patronale dell’Immacolata a dicembre), le attività culturali coprono anche i mesi di luglio e agosto con le «Letture nel Chiostro», giunte ormai alla terza edizione. Anche la collaborazione con Enti, Associazioni e Istituti scolastici del territorio si è ulteriormente intensificata: basti menzionare la mostra del Liceo Paolo Sarpi sul monastero di Rosate che abbiamo ospitato nel mese di settembre. Ci teniamo a ribadire che le iniziative del Centro, oltre a inserirsi a tutti gli effetti nella vita parrocchiale, vengono proposte gratuitamente grazie allo sforzo congiunto dei componenti del Centro, presieduto dal parroco. Nel corso del Convegno Diocesano sulla Pastorale della Cultura del 21 ottobre scorso è stato anche proiettato un video che comprendeva in buona parte un’esposizione della nostra attività culturale.

Fabrizio Brena Coordinatore del Centro Culturale delle Grazie.

Conferenze, incontri e mostre 07 febbraio, martedì Sala delle Carte, ore 16.00: Conversazione sul tema “Alzheimer … una vita vicina all’altra” con l’intervento dei relatori: - Dott. Stefano Boffelli, geriatra (Fondazione Poliambulanza Brescia); - Dott.ssa Melania Cappuccio, geriatra (Fondazione Cardinal Gusmini, Vertova); - Ing. Nazzareno Leone, presidente dell’Associazione “Primo ascolto Alzheimer” – Treviolo; - Testimonianze vissute agli Alzheimer Cafè da volontari e familiari dei malati.

Dall’8 febbraio al 14 giugno, tutti i mercoledì in Sala delle Carte, ore 18.00: Lettura dei Canti del Purgatorio di Dante, dal I al XIX. 21 marzo, martedì, in chiesa, ore 10.30: Arte e catechesi. “L’annunciazione a Maria” a cura del prof. Fernando Noris, docente e critico d’arte.

9 maggio, martedì, in chiesa, ore 10.30: Arte e catechesi. “I Discepoli di Emmaus” a cura del prof.

Fernando Noris, docente e critico d’arte.

Dal 6 settembre al 13 dicembre, tutti i mercoledì in sala delle Carte, ore 18.00: Lettura dei Canti del Purgatorio di Dante, dal XX al XXXIII. 11-18 settembre, nell’Atrio del Chiostro, dalle ore 16.00 alle ore 19.00: “La Chiesa ha fatto Scuola. Dal Monastero di Rosate al Liceo Paolo Sarpi e ritorno” mostra dedicata al Monastero di Rosate e al Santo Jesus delle Grazie a cura del Liceo Paolo Sarpi di Bergamo.

12 settembre, martedì, in chiesa, ore 19.00: Conversazione sul tema “Il Santo Jesus e il Convento di Rosate” in collaborazione con il Liceo Classico Paolo Sarpi di Bergamo.

5 dicembre, martedì, in chiesa, ore 10.30: Arte e catechesi: “L’Immacolata nell’Arte” a cura del prof. Fernando Noris, docente e critico d’arte.

Itinerari storico-artistico-spirituali alla chiesa e al chiostro delle Grazie 27-28 febbraio, lunedì e martedì, ore 17.30: Visita alla chiesa per gli iscritti alla Terza Università di Bergamo a cura della Dott.ssa Tosca Rossi.

20 maggio, sabato, ore 16.30: Visita alla chiesa e al chiostro a cura del Centro Culturale in occasione della VII edizione del Dies Bernardinianus.

10 settembre, domenica, ore 15.00: Visita a cura del Centro Culturale delle Grazie in occasione delle celebrazioni per il Santo Jesus delle Grazie.

10 dicembre, domenica, ore 15.00: Visita alla chiesa delle Grazie e alla chiesa della Beata Vergine Immacolata e di Tutti i Santi in S. Giorgio in collaborazione con la Parrocchia di S. Alessandro in Colonna.

Letture, proiezioni e rappresentazioni 12 febbraio, domenica, Sala delle Carte, ore 15.30: “Salvato due volte”. Lettura a cura di Fabrizio Brena con Ferruccio Giuliani, Jackie Gerbino e Virginio Zambelli del Teatro R.A.S.E Europa sul tema della persecuzione razziale durante gli anni del nazismo in Germania.

52 52

Vita della Parrocchia 29 aprile, sabato, Sala delle Carte, ore 20.45: convegno sul cortometraggio indipendente in occasione del 65° anniversario della fondazione del Cinevideo Club di Bergamo.

13 luglio, 27 luglio, 10 agosto, giovedì, ore 20.45: “Letture nel Chiostro” a cura del Centro Culturale delle Grazie in collaborazione con il Teatro R.A.S.E. Europa con Jackie Gerbino, Katia Cassella, Ferruccio Giuliani e Virginio Zambelli: - “Interviste impossibili” a Giacomo Quarenghi e a Francesco Nullo (13 luglio); - William Shakespeare (scene dalle commedie romantiche) (27 luglio); - “La leggenda di Santa Cecilia” e “La mendicante di Locarno”: due racconti di Heinrich von Kleist adattati e tradotti da Fabrizio Brena (10 agosto).

Elevazioni musicali e Concerti 11 febbraio, sabato, in chiesa, ore 15,30: Lezione concerto dei maestri Roberto Rivellini (Tromba) Matteo Alcaini (Tromba) e Donato Giupponi (Organo): “Sacro e Profano, tra Rinascimento e Barocco” in occasione della XXV Giornata Mondiale del Malato.

19 maggio, venerdì, in chiesa, ore 20.45: elevazione musicale in onore di S. Bernardino con il Coro Canticum Novum diretto da Erina Gambarini con la partecipazione del Coro dell’Immacolata della Parrocchia di Sant’Alessandro in Colonna e il Coro Dulce Canticum di Stezzano.

8 luglio, sabato, in chiesa, ore 22.00: Concerto d’organo del Maestro Andrea Galbusera in occasione di “Art2Night – La notte bianca dell’arte”.

23 luglio, domenica, in chiesa, ore 17.00: Il “St. Giles’ Choir” di Oxford ha accompagnato la messa festiva con canti del loro repertorio.

9 settembre, sabato, in chiesa, ore 19.00: “Omaggio a Santo Jesus” - elevazione musicale per l’apertura solenne della cappella di Santo Jesus con Alessandro Stella (tromba), Marco Cortinovis (organo) e direzione artistica di Vanessa Innocenti; musiche di Anthony Plog, Cristian Gentilini, Alessandro Stella e Marco Cortinovis.

2 ottobre, lunedì, Sala delle Carte, ore 20.45: Serate musicali alle Grazie: XXX edizione.

Concerto dell’Ensemble di flauti “Luca Marenzio”: Nicola Orsato (ottavino/flauto), Vanessa Innocenti, Matteo Benedetti, Angela Borlacchi, Margherita Pedrali, Agnese Fenaroli (flauti), Elisa Ferrati (flauto in sol) e Martina Mazzucchetti (flauto basso). Direzione artistica di Vanessa Innocenti.

Musiche di Wolfgang Amadeus Mozart, Edvard Grieg, Claude Debussy e Béla Bartók.

6 ottobre, venerdì, in chiesa, ore 21.00: Festival organistico internazionale “Città di Bergamo”.

Concerto dell’organista Geerten Liefting, vincitore del primo premio assoluto d’improvvisazione al 51° Concorso internazionale di Haarlem 2016.

11 novembre, sabato, in chiesa, ore 20.45: per l’Ottavario dei defunti, elevazione musicale del coro Canticum Novum diretto da Erina Gambarini: brani dalla “Passione secondo Giovanni” di Johann Sebastian Bach.

11 dicembre, lunedì, in chiesa, ore 20.45: Elevazione musicale del Coro Gaulitanus di Malta diretto dal maestro Colin Attard.

Attività nel Teatro alle Grazie 05 febbraio domenica, ore 15.00: Spettacolo con il Coro Polifonico “Liberi suoni” di Nembro diretto da Donatella Moioli in occasione della XXXIX Giornata Nazionale per la Vita.

19 aprile, mercoledì: Premiazione dei partecipanti al concorso “Eureka! Funziona!” promosso dal Gruppo Metalmeccanici di Confindustria Bergamo riservato ai bambini di 9 istituti scolastici della nostra provincia.

10 giugno, sabato, ore 10.00: Festa di fine anno della Scuola materna.

28 settembre, giovedì, ore 19.00: “Un Papa in uscita: religione, società, economia e politica secondo Francesco”: incontro-dibattito su iniziativa del Comune di Bergamo con il patrocinio della diocesi di Bergamo. Hanno partecipato: Paolo Magri, Savino Pezzotta, Giorgio Gori, Paolo Nusiner, Marco Tarquinio e Mons. Giulio Dellavite.

17 ottobre, martedì, ore 20.45: “Le terre esistenziali dei giovani” - Incontro promosso dalle parrocchie della città. Intervento di Antonio Mazzucco, responsabile del consultorio Scarpellini.

4 novembre, sabato, ore 20.45: Lettura drammatizzata di testi tratti da “La collina di Spoon River” di Edgar Lee Masters. Adattamento e regia di Virginio Zambelli con Katia Cassella, Ferruccio Giuliani, Laura Pezzotta, Virginio Zambelli e Vanessa Innocenti al flauto. Iniziativa promossa dal Centro Culturale delle Grazie in collaborazione con il Teatro R.A.S.E. Europa.

53 53

Cronaca del Quartiere Cosa sono le “bufale” o fake news che si vuole. Bisogna eliminare l’anonimato in tutte le sue articolazioni, compresi i bitcoin che servono alle transazioni illecite».

Il problema è che contro le notizie false non ci si può difendere, continua l’ex ministro: «Quando si interviene ormai la notizia ha percorso milioni di chilometri, se viene cancellata dal sito principale resta in quelli secondari. E non esiste più diritto all’oblio. Il tutto con l’illusione delle gratuità. Ci può difendere sapendo che c’è chi ci guadagna. E c’è una cosa positiva: viene riattivato il valore del vero rispetto al falso, e si capisce che la verità di una notizia è un valore da tutelare».

Uno stimolo in più per la professionalità di chi si occupa di informazione. «È una battaglia culturale, e per noi un’opportunità per fare giornalismo serie – riassume Fontana -. Lo strumento che monitora il sito del Corriere mi sta raccomandando il modo per avere il massimo dei contatti: le ultime performance di Belen, le gallery dei gattini e le liti della Maionchi. Sappiamo che questa è un’onda inesorabile e che queste cose hanno cento volte più riscontro di un editoriale.

Ma noi chiediamo il pagamento al nostro sito perché vogliamo poter fare un’informazione seria, fattuale, indipendente e originale. È una sfida difficile ma che va avanti: una garanzia per la formazione di un Paese e per la sua democrazia.

Vogliamo pensare che nel mare tempestoso delle informazioni ci sia un’ancora cui aggrapparsi».

A un certo punto a qualcuno scappa la parola «bufala». Ma sono gli stessi relatori a ricordarlo, il termine risale ai tempi in cui le notizie false erano spacciate nei bar e nelle portinerie. Oggi «il bar è diventato globale e le notizie false possono fare molti più danni». «I fatti non sono più la priorità – ha detto il rettore di Bergamo Remo Morzenti Pellegrini -: oggi si punta a catturare emotivamente l’attenzione dei lettori». Ecco perché è alle «false news» e al loro «fantasma» che Città Impresa ha dedicato il dibattito con il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana e il rettore dell’Università Luiss di Roma Paola Severino.

«Si tratta di informazioni false prodotte in maniera malevola e organizzata, per motivi economici e politici – è la definizione da cui è partito Fontana -. La disinformazione è organizzata, 1,6 miliardi di persone nel mondo sono connesse ogni giorno su Facebook e il 63% dei giovani si informa dalla rete con notizie spesso non verificabili e difficilmente riparabili». «Abbiamo a che fare con le fake news, che sono notizie false con accentuazione dolosa o di colpa grave – distingue, da giurista, Severino – ma anche con la post verità, che colpisce il sentimento delle persone, e su cui sono state basate le campagne elettorali di Trump e della Brexit».

Da qui si parte per capire i punti critici, le conseguenze e i possibili rimedi. «La rivoluzione digitale è fantastica, ci sentiamo connessi a milioni di persone – avverte Fontana – ma in realtà siamo in comunità troppo identiche a noi, alle quali veniamo convogliati dagli algoritmi. Così non ci sono le condizioni per la crescita del giudizio critico. Così come io non vorrei mai avere intorno solo persone che mi danno sempre ragione, non vorrei nemmeno avere a che fare con un’informazione che riflette solo quello che penso, pregiudizi compresi». Con un’aggravante, ricorda Severino: «L’anonimato è la fonte dell’irresponsabilità su vari livelli, si sente di poter fare quello

Fabio Paravisi Da il Corriere della Sera di sabato 11 novembre 2017

Ecco un esempio di bufala

da Bergamopost di venerdì 30 giugno 2017

La bufala di rifugiati e migranti nel vecchio asilo delle “Grazie” Nel vecchio asilo di via Paglia aprirà un centro di accoglienza per migranti? La voce è corsa nei giorni scorsi in città, suscitando preoccupazione sia per la localizzazione della struttura , in pieno centro, sia per la ferita, non ancora rimarginata , della chiusura, per ragioni economiche , della scuola gestita dalla parrocchia delle Grazie. Voi vedere che i preti hanno chiuso l’asilo per far posto ai rifugiati?

In realtà si tratta di una bufala : nessuno ha mai contattato la parrocchia per proporre questa soluzione e la parrocchia, proprietaria dell’immobile , è lontana dal pensare di destinare l’ex asilo all’accoglienza dei migranti: «Non è proprio il caso», hanno detto i più stretti collaboratori del parroco.

54 54

Cronaca del Quartiere Furto in chiesa «Aiuto, è sparita la mia borsa» Signora derubata in chiesa La disavventura Il furto durante la Messa delle 10 alle Grazie: un uomo con giacca blu e zaino rosso sarebbe stato visto fuggire «La mia borsa, la mia borsa: l’avevo lasciata sul banco, proprio qui. Ho dentro tutto». Portafogli, documenti, chiavi, soldi. Chi ha visto la scena assicura che la signora non riusciva a darsi pace, mentre passava al setaccio con gli occhi il suo posto nel banco laterale delle ultime file della chiesa di Santa Maria Immacolata delle Grazie, ieri mattina, durante la Messa delle 10. La signora, sulla sessantina, residente in città, è uscita quasi subito dalla chiesa, disperata, assalita dal pensiero di essere stata derubata presumibilmente al momento del Sanctus, poco prima della comunione.

Forse un attimo di distrazione, la borsa lasciata appena più in là, sul banco. Pochi secondi sufficienti e il furto è stato compiuto.

Chi era accanto alla signora, i testimoni oculari della vicenda, raccontano di aver visto un uomo con una giacca blu-viola, uno zainetto rosso e le scarpe bianche infilare di corsa una delle porte laterali della chiesa e quindi «sparire» di corsa. I testimoni sono certi che fosse lui il presunto ladro e lo hanno segnalato alle volanti della questura intervenute sul posto. Una borsetta a bauletto grigio, «con dentro chiavi, portafogli, documenti» ha ripe-

tuto la donna agli agenti che l’hanno accompagnata a casa sotto choc.

«Purtroppo non è la prima volta che episodi del genere capitano in questa zona, anche se non direttamente in chiesa e infatti noi raccomandiamo sempre ai parrocchiani di non lasciare nulla in vista sui banchi – spiega amareggiato monsignor Valentino Ottolini, parroco della chiesa di Santa Maria Immacolata delle Grazie –. Dispiace ancor più che questo fatto sia avvenuto durante la Messa, in pieno giorno». Non l’unico caso della mattinata. Un paio d’ore prima del furto della borsetta, un arzillo novantenne diretto a Messa è stato avvicinato da una persona per strada. Quel saluto urbano, «Buongiorno, come sta?», e un bel sorriso devono aver distratto l’anziano che nel giro di qualche minuto si è ritrovato senza il portafogli.

Da L’Eco di Bergamo di lunedì 20 novembre 2017

Questa dolorosa notizia ci offre l’occasione di ribadire ancora una volta l’invito ai parrocchiani di tenere sempre con sé borse o effetti personali quando si è in chiesa, anche nel corso delle funzioni. Purtroppo la situazione assai problematica del nostro quartiere dal punto di vista della sicurezza rende necessario vigilare in ogni circostanza.

ATTENZIONE AI BORSEGGIATORI CHE POSSONO AGIRE ANCHE DENTRO LA CHIESA (NON LASCIATE INCOSTUDITI I VOSTRI OGGETTI PERSONALI)

55 55

Il libro del mese La via della seta

di Franco Cardini e Alessandro Vanoli

Quel nome, via della Seta, trasporta sin da subito chi lo ascolta in terre lontanissime, in paesaggi esotici, tra steppe battute dal vento e abitate da esploratori, commercianti di oggetti preziosissimi lungo una via avvolta nella leggenda e che, tuttavia, Giovanni Caldara oggi fa parlare ancora di sé: «In realtà quella strada non c'era; o meglio non c'era nessun percorso che mettesse in comunicazione diretta l'Est con l'Ovest», esordiscono nell'avvincente libro La via della seta. Una storia millenaria tra Oriente e Occidente (Il Mulino), firmato a quattro mani, i due insigni storici, Franco Cardini e Alessandro Vanoli che proseguono: «C'era piuttosto una vasta rete di itinerari che si estendevano dal cuore della Cina attraverso l'Asia, in direzione del Mediterraneo, con collegamenti e vie trasversali che portavano verso nord e verso sud».

Del resto quel nome così carico di suggestioni lo si deve a un viaggiatore tedesco, Ferdinand von Richtofen che così la definì solo nel XIX secolo: Seidenstrasse, appunto via o strada della seta. Ma anche il riferimento a questo bene preziosissimo vale per noi fino a un certo punto, ci dicono gli autori: «Perché su quelle strade viaggiava di tutto: ogni genere di tessuto, carta, spezie, ceramiche cinesi, cobalto iraniano».

L'inizio di quest'affascinante avventura ha per palcoscenico e, prima ancora, quale protagonista un territorio smisurato che va pensato – prima di tutti i mercanti e dei grandi uomini che l'hanno attraversata e definita indelebilmente – come a un unico grande continente in cui la parte del leone la faceva l'Asia, quella più piccola invece l'Europa.

In questo territorio delimitato da una parte dall'oceano Atlantico e da quell'opposta dal Pacifico, ma anche al nord dall'Artico e a sud dal mar Mediterraneo e dall'Oceano Indiano si cominciò a commerciare intensamente: «Materie prime e prodotti lavorati, forse all'inizio su scala regionale, poi sempre di più su tratte ben più lunghe. Il sale, ad esempio, oppure i datteri e le perle della penisola Arabica, la quale, a sua volta, importava legno dall'Africa e persino dall'India occidentale. Poi c'erano le spezie che giungevano dal sudest asiatico e naturalmente la seta che, assieme ad altri beni di lusso, giungeva dalla Cina.

Vie d'acqua che non sarebbero mai venute meno sino ai nostri giorni. Talvolta alternative, talvolta semplicemente complementari alle vie di terra».

Marco Polo certo e la strada europea verso il Catai. Ma anche da Palermo a Gerusalemme per quella via della seta al tempo delle Crociate o dal punto di vista (ancora una volta squisitamente europeo) di una potenza mondiale quale l'Olanda del seicento.

In verità, sottolineano gli autori, «prima dell'età moderna, l'Europa non era il maggior consumatore nel mercato globale. Era la Cina a dominare l'economia mondiale; ed era l'Asia il cuore della civiltà».

E tuttavia oggi proprio l'Asia – con la Cina in testa – sono parte integrante del nostro futuro. Per questo studiare oggi la via della seta significa affrontare un aspetto che ci riguarda da vicino: «Per ritrovare una parte importante delle nostre radici».

Giovanni Caldara 56 56

Rubrica di poesia Alla nascita di Cristo Nostro Signore di Luis de Góngora y Argote

Caído se le ha un Clavel hoy a la Aurora del seno: ¡qué glorioso que está el heno, porque ha caído sobre él!

Caduto è un garofano oggi all’Aurora dal seno: com’è felice il fieno, che su di lui è caduto!

Cuando el silencio tenîa todas las cosas del suelo, y, coronada del hielo, reinaba la noche fría, en medio la monarquía de tiniebla tan cruel,

Quando il silenzio possedeva tutte le cose della terra, e, coronata di gelo, regnava la notte fredda, in mezzo alla monarchia di tenebra sì crudele,

caído se le ha un Clavel hoy a la Aurora del seno: ¡qué glorioso que está el heno, porque ha caído sobre él!

caduto è un garofano oggi all’Aurora dal seno: com’è felice il fieno, che su di lui è caduto!

De un solo Clavel ceñida la Virgen, Aurora bella, al mundo se le dió, y ella quedó cual antes florida; a la Púrpura caída sólo fue el heno fiel:

Di un solo garofano cinta la Vergine, aurora bella, al mondo lo diè, e lei restò qual dianzi fiorita; alla Porpora caduta solo il fieno fu fedele:

caído se le ha un Clavel hoy a la Aurora del seno: ¡qué glorioso que está el heno, porque ha caído sobre él!

caduto è un garofano oggi all’Aurora dal seno: com’è felice il fieno, che su di lui è caduto!

El heno, pues, que fue dino, a pesar de tantas nieves, de ver en sus brazos leves este rosicler divino, para su lecho fue lino, oro para su dosel:

Il fien, che tanto fu degno, nonostante tante nevi, di vedersi tra braccia lievi questo incanto divino, per il suo letto fu lino, oro per il suo baldacchino:

caído se le ha un Clavel hoy a la Aurora del seno: ¡qué glorioso que está el heno, porque ha caído sobre él!

caduto è un garofano oggi all’Aurora dal seno: com’è felice il fieno, c he su di lui è caduto!

Luis de Góngora y Argote (1561-1627), nato e morto a Cordova, studiò a Salamanca e fu cappellano reale di Filippo III. Figura massima della poesia spagnola del «Secolo d’oro», impresse un nuovo orientamento alla lirica iberica: il suo stile fu detto «culteranesimo» o, prendendo il nome da lui stesso, «gongorismo». La sua fama, pur tra accanite polemiche, si diffuse in Spagna e fuori, facendo numerosi seguaci.

Tra le molte opere in verso sono famose le «Soledades», oltre a sonetti e composizioni varie, che rivelano la prodigiosa ricchezza espressiva del poeta.

57 57

Anagrafe Battesimi, matrimoni e funerali Rinati nel Signore ELENA

DEL CARRO

19 novembre 2017

BIANCA

FIORONA

19 novembre 2017

Si sono sposati in Cristo GIANMAURO INTERLANDI con ISABELLA COLLURA GABRIELE LUCA REDOGLIO con MARIASOLE GHISLENI

7 ottobre 2017

16 dicembre 2017

Ci hanno preceduto nella casa del Padre







MARIO GIBBELLI

RAFFAELE FARACE

ROSANNA COSTANTINO

GUIDO LONGHI

5 novembre 2017

6 novembre 2017

20 novembre 2017

5 dicembre 2017

Avviso Il notiziario parrocchiale digitale è gratuito Dal 2017 è possibile ricevere il notiziario parrocchiale in formato digitale; per questo è necessario inviare la richiesta tramite e-mail a sacrestia.grazie@gmail.com L’abbonamento per il 2018 al notiziario parrocchiale in formato digitale è gratuito.

Per il notiziario in formato cartaceo l’offerta minima annua è di 25 euro.

Al Notiziario Parrocchiale in formato cartaceo ci si può abbonare: -presso gli incaricati della distribuzione -recandosi in Sacrestia -telefonando al numero 035.237630 int. 2 -inviando una e-mail a: bollettino.grazie@gmail.com 58 58

Informazioni utili per la vita parrocchiale PRESBITERIO PARROCCHIALE

Can. Mons. Valentino Ottolini, Viale Papa Giovanni XXIII, 13 Don Vinicio Corti Viale Papa Giovanni XXIII, 13 Mons. Antonio Donghi, Viale Papa Giovanni XXIII, 48

Prevosto: tel. 035.237630 interno 8 vicario parrocchiale: tel. 035.237630 interno 6 vicario parrocchiale: tel. 035.214287

Tel.: 035. 237630 Fax: 035. 3831379

CONTATTI

Int. Int. Int. Int. Int. Int. Int. Int. Int.

0 1 2 3 4 5 6 7 8

– – – – – – – – –

www.parrocchiadellegrazie.it mail : amministrazione.grazie@gmail.com archivio.grazie@gmail.com asiloportanuova@gmail.com bollettino.grazie@gmail.com caritas.grazie@gmail.com centroculturale.grazie@gmail.com oratorio.grazie@gmail.com parrocchia.grazie@gmail.com sacrestia.grazie@gmail.com teatro.alle.grazie@gmail.com

Segreteria Oratorio Sacrestia Ufficio del Prevosto Amministrazione Sportello di ascolto Don Vinicio Caritas Parrocchiale Don Valentino (Prevosto)

ORARI APERTURA Nei giorni feriali dalle 7.00 alle 11.45 e dalle 16.00 alle 19.00 CHIESA La domenica e nei giorni festivi dalle 6.45 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30 ORATORIO SPORTELLO DI PRIMO ASCOLTO

Aperto tutti giorni, tranne il martedì, dalle ore 16.00 alle ore 19.00.

La domenica anche dalle 11.00 alle 12.00.

Chiuso: Natale, S. Stefano, Capodanno, Pasqua, Lunedì dell’Angelo, 1° maggio e il mese di agosto.

Lunedì 9.00-10.00 e giovedì 9.00-10.00 (ingresso da V.le Papa Giovanni XXIII. 15/A) a cura del C.I.F.

DISTRIBUZIONE ALIMENTI E INDUMENTI

Martedì 9.30-10.00 (ingresso dal Viale Papa Giovanni XXIII, 15/A) A cura della Conferenza Parrocchiale di S. Vincenzo

CONFESSIONI

Nei giorni feriali dalle ore 8.30 alle ore 11.30 – dalle 16.30 alle 18.30 (vedi orari ai singoli confessionali); per gli altri orari: rivolgersi in Sacrestia o con accordi telefonici

SANTE MESSE FERIALI

ore 7.30 – 10.00 – 18.00; la S. Messa delle 10.00 prevede l’omelia.

(Sabato e vigilia ore 18.00: messa prefestiva)

SANTE MESSE FESTIVE

ore 7.00 – 8.30 – 10.00 – 11.30 – 17.00 – 18.30

LITURGIA DELLE ORE

Feriale : Lodi ore 8.00 - Ora media ore 10.30 - Vespri ore 18.30 Festivo: Lodi ore 9.30 - Vespri ore 16.30

(Sabato e prefestivi ore 17.30)

ADORAZIONE EUCARISTICA

Domenica e festivi: dalle ore 16.00 alle ore 17.00 Ogni venerdì: dalle 8.00 alle 10.00 Primo giovedì del mese: tutto il giorno dalle ore 8.00 alle ore 18.00

PREGHIERA DEL ROSARIO

Rosario recitato : giorni feriali ore 17.30 Gruppi di preghiera del Rosario nelle famiglie : nel mese di ottobre (possibilmente il mercoledì dalle ore 21.00) Gruppi di preghiera nei cortili nel mese di maggio: mercoledì ore 21.00.

PERCORSI PER FIDANZATI BATTESIMO

Da febbraio ad aprile (si sospende durante le feste pasquali).

Il martedì sera alle 20.45 in Sala Carte La seconda domenica del mese (salvo eccezioni come indicato in calendario).

Telefonare alla Comunità Effatà: 035.246287

VISITA E le date fissate in calendario e ogni volta che viene richiesto ai sacerdoti o al ministro COMUNIONE AGLI Vedi straordinario dell’Eucarestia.

AMMALATI UNZIONE DEI MALATI FUNERALI

Ogni volta che viene richiesta ai sacerdoti Nei giorni feriali e negli orari concordati con i sacerdoti (preferibilmente durante la messa delle ore 10.00)

59 59