INALTUM MAGGIO N. 169

Pubblicazione bimestrale durante l'anno scolastico da Settembre a Giugno - Poste Italiane Sped. in A.P. art. 2 comma 20/c L. 662/96 - Bergamo - Aut. Trib. BG n. 427 del 15.5.1964 - NUOVA SERIE - N. 169 - ANNO 37 - Maggio 2019 PERIODICO DELLE SUORE ORSOLINE DI SAN GIROLAMO IN SOMASCA - DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE: 24128 BERGAMO - VIA BROSETA, 138 - TEL. 035250240 - FAX 035254094 - e-mail: inaltum@orsolinesomasca.it - www.orsolinesomasca.it

I N A LT U M

Redazionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Sguardi di futuro con occhi di compassione

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Sui passi di Caterina Cittadini ...

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in cammino con i popoli del nostro tempo

In viaggio per costruire la città dell’uomo

Un lavoro ben fatto

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Educazione generatrice di speranza

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per Caterina Cittadini

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Celebrazione Eucaristica

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Somasca in festa

Nel mondo la lode per Caterina

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Voti Perpetui: il Sì per sempre Il grazie e la lode 50 anni di vita religiosa India

Bolivia

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Inno alla Beata Caterina Cittadini Fond. “Caterina Cittadini” ONLUS

Direttore responsabile: Anna Maria Rovelli Redazione: Suore Orsoline di Somasca Impaginazione: Carla Lazzaroni Stampa: PRESS R3 - Almenno San Bartolomeo (BG)

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rofumo di vita e di festa tra le pagine di “In Altum” sapore di famiglia nell’abbraccio esteso al mondo della festa di Caterina.

Desiderio di ricordare e celebrare, di camminare e guardare avanti, di sognare l’orizzonte e sapere che oltre la siepe della storia c’è l’infinito di una relazione eterna, di un per sempre che le Orsoline di Somasca, provano a narrare con la vita, con il segno di una vita donata, tutta regalata in Colui che è la Vita perché altri abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.

Gioia di un incontro, di uno sguardo, di una preghiera condivisa, di una missione ricca di passione educativa, per gettare ponti di fiducia e speranza sulle strade della quotidianità, nel cuore delle nuove generazioni.

E così riprendiamo il largo sicuri che la barca della nostra vita può ancora navigare con serenità sospinta dal Vento sempre nuovo dello Spirito e dallo sguardo materno della beata Caterina e della sorella Giuditta, per continuare a pensare e realizzare progetti di Vita per il Bene di tutti.

E il profumo si diffonde, regalando nuove intensità e fragranze.

La Redazione

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Sguardi di futuro con occhi di compassione

orto ancora nel cuore la bella esperienza vissuta a Somasca lo scorso 5 maggio per la Festa della beata madre Caterina. È una festa che ha sempre una particolare caratteristica: è una festa feriale. Non sto giocando con parole che si contraddicono nel loro significato: quella di Caterina, anche quando è curata nei minimi particolari per farne una vera solennità liturgica, è sempre e comunque una festa feriale, perché ha il sapore fresco e genuino della semplicità. Incontrando i volti delle persone, si percepisce come la gente, dai bambini agli adulti e agli anziani, senta madre Caterina come una Presenza di casa, di famiglia, capace di sostenere e accompagnare le gioie e le fatiche di ogni giorno. E Somasca è sempre casa: dove puoi portare il tuo cuore così com’è, senza la preoccupazione di essere impeccabile o un po’ “ritoccata” per la circostanza, perché nel cuore di Caterina c’è realmente posto per ogni storia feriale nelle sue gioie e fatiche, nel dolore di prove inattese così come è stata la sua e quella della sorella Giuditta.

Soprattutto nel cuore di Caterina c’è posto per la vita che cresce, con le sue speranze, sogni e paure; per quegli sguardi di futuro che abitano negli occhi dei bambini e nelle attese dei giovani.

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Tante volte mi chiedo come si “schiererebbero” le sorelle Cittadini nell’attuale contesto sociale e storico e, immancabilmente, mi viene subito una risposta semplice e immediata: dalla parte della vita, della sua dignità, del suo valore, delle sue possibilità e capacità, a partire dal “basso”: dai piccoli, dai deboli, da chi forse ha solo bisogno di qualcuno che creda in lui e nelle sue potenzialità, dalla parte della donna, che in ogni società e tempo è stata spesso l’anello schiacciato da complesse dinamiche familiari e sociali.

Quelli di Caterina sono stati realmente occhi di compassione: occhi capaci di stare accanto all’altro con quella passione educativa che non si da per vinta, che comprende, sostiene, incoraggia, richiama, esorta, condivide, perché sa realmente spendersi per l’altro. Sa dare la vita.

In questo modo si può intuire il futuro, lo si può abbracciare anche se le forze vengono meno e ancora una volta viene da dire “Tutto è precario”, come scrisse nel 1840 il beato don Luigi Biraghi in una breve sosta a Somasca dopo la morte di Giuditta constatando la fragilità anche fisica di Caterina e le sue oggettive limitate possibilità di riuscire a continuare quell’opera educativa nascente nella quale aveva creduto e lavorato dalla giovinezza proprio con la sorella Giuditta. Eppure, giorno dopo giorno, Caterina ha continuato a credere, a sperare, ad amare, a “leggere” e vivere le situazioni del suo tempo con quella com-passione educativa, che l’ha resa capace di progettare con sguardo lungimirante. Nella forza della sua totale unione con Cristo ha saputo andare avanti passo dopo passo, accogliendo quell’inedito che ogni giorno porta con sé, quando ci si pone accanto al crescere

della vita. Ha vissuto quanto ha indicato a noi sue figlie come modalità relazionale nel cammino educativo con le fanciulle e le giovani, cioè l’impegno quotidiano di guardare le educande con il “desiderio del loro profitto, ricordandosi che nostro Signore dice: Quello che fate ad uno di questi minimi io lo tengo fatto a me medesimo. Per questo le istruiscano con attenzione e divozione, tenendo gli occhi corporali sopra quelle creature e quelli dell’anima al Creatore, per amor del quale lo fanno” (Regole 1855, XVI, 2).

Sguardo del cuore che scruta in profondità senza possedere, nella consapevolezza che ogni persona è un prezioso tesoro, è una risorsa, è un dono di Dio, che deve essere scoperta, valorizzata, accompagnata e rivestita di quella tenera e forte cura educativa che libera il futuro.

Non sappiamo come saranno i giorni a venire di questa contemporaneità alquanto originale, ricca e povera ad un tempo, capace di progettare e realizzare nuovi spazi di vita, di relazione, di incontro da un continente all’altro del pianeta, ma nello stesso tempo anche di rinchiudersi negli angusti orizzonti di una presunta sicurezza individuale invecchiata nel grembo vuoto delle sue paure.

Sappiamo, però, che il futuro si costruisce guardando le persone con occhi di com-passione, con quella umile intelligenza che si pone in attento ascolto della storia e prova a farne tesoro per intuire le rotte umane del futuro.

Storia di ogni giorno nella casa di Caterina e Giuditta… e ancora una volta la festa è feriale.

Suor Maria Saccomandi Superiora generale

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Sui passi di Caterina

in cammino con

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Orfana, con la sorella Giuditta, è accolta nel Conventino di Bergamo.

1822

Conseguito il diploma di maestra di scuola elementare lascia il Conventino e si trasferisce con Giuditta a Calolzio.

1824

Nominata maestra stabile, insegna a Somasca.

1826

Acquisto di una casa in Somasca.

1831

Apertura della Scuola Privata.

1836

Approvazione del Convitto di educazione femminile.

1840

24 luglio: muore la sorella Giuditta.

1844

Nominata procuratrice generale a vita, firma con Santa Rovaris, Luigia Pogliani, Maria Bianchi il “Contratto di Società e di Sorte”.

1847

Accoglie le prime orfane.

1850

Inizia le pratiche per ottenere l’erezione dell’Istituto religioso delle Suore Orsoline di San Girolamo in Somasca.

1855

Stesura delle Regole per la Congregazione.

1857

5 maggio: muore a Somasca.

14 dicembre: il Vescovo di Bergamo mons. Pietro Luigi Speranza approva l’Istituto.

1927

L’Istituto viene riconosciuto di diritto pontificio.

1996

17 dicembre: Decreto di venerabilità.

1999

20 dicembre: Decreto “Super miro” per la guarigione di Samuele Piovani.

2001

29 aprile: Caterina Cittadini è proclamata Beata.

Sant’Alessandro in Colonna

Bergamo: il Conventino

Calolzio: casa Cittadini

1808

Somasca: Casa Madre

Caterina nasce a Bergamo il 28 settembre.

Somasca

1801

Cittadini

i popoli del nostro tempo... ... è il cammino che ci insegna sempre la maniera migliore di arrivare e ci arricchisce mentre lo percorriamo.

Mostrati, Signore di David Maria Turoldo

A tutti i cercatori del tuo volto, mostrati, Signore; a tutti i pellegrini dell'assoluto, vieni incontro, Signore; con quanti si mettono in cammino e non sanno dove andare cammina, Signore; affiancati e cammina con tutti i disperati sulle strade di Emmaus; e non offenderti se essi non sanno che sei tu ad andare con loro, tu che li rendi inquieti e incendi i loro cuori; non sanno che ti portano dentro: con loro fermati poichÊ si fa sera e la notte è buia e lunga, Signore.

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In viaggio per costruire Viaggi di Paulo Coelho

Cos’è quella forza che ci spinge lontano dal conforto di ciò che è familiare e ci fa affrontare le sfide, pur nella consapevolezza che la gloria del mondo è transitoria?

Credo che questo impulso sia la ricerca del senso della vita.

Per anni ho cercato nei libri, nell’arte, nella scienza, nei pericolosi o facili cammini che ho percorso, una risposta definitiva a questa domanda.

Ne ho trovate tante.

Oggi sono convinto che una tale risposta non ci sarà mai data in questa esistenza, anche se alla fine, nel momento in cui ci troveremo di nuovo dinanzi al Creatore, ci renderemo conto di ogni opportunità che ci è stata offerta.

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la città dell’uomo

A

ll’arrembaggio!!! gridano i pirati con il cuore colmo di curiosità, aspettative

e speranza: la curiosità verso chi e che cosa incontreranno, le aspettative

di un arricchimento, la speranza di trovare alla fine, dopo tanto viaggiare,

il meritato tesoro. Ma serve davvero andare tanto lontano?

I nostri figli hanno iniziato questo anno scolastico come piccoli marinai che intraprendono un lungo viaggio, ma hanno scoperto che il tesoro non era poi così lontano e neppure tanto nascosto.

Al contrario, il tesoro è parte della loro quotidianità, delle loro relazioni: il tesoro è dentro di loro e il viaggio ha avuto lo scopo di farli giungere a questa certezza!

La prima scoperta dei nostri giovani marinai è stata quella di riconoscere la bellezza dell’ambiente circostante, che merita assoluto rispetto, quello stesso rispetto che dobbiamo garantire all’originalità di ognuno di noi: è un nostro preciso diritto e dovere scoprire chi siamo e valorizzare la nostra ricchezza interiore, portarla alla luce, condividerla con gioia, accrescerla con umiltà, senza mai stancarsi di imparare, confidando in una costante crescita interiore.

Essere profondamente grati della nostra unicità e generosi nella sua condivisione, dare valore al confronto come occasione di apertura e arricchimento.

Anche questo anno scolastico è stato per i nostri figli l'ennesimo nuovo e prezioso pretesto per scoprire e... scoprirsi! Per fare un pezzetto di strada all’interno di una comunità nel rispetto dei talenti di ciascuno, come pure delle fragilità.

Di fronte alla fatica, all’ostacolo che si presenta nella quotidianità scopri il valore del tesoro che c'è dentro di te, trovi le risorse che non sapevi di avere e maturi una nuova consapevolezza: la scoperta, il rispetto e la valorizzazione della tua umanità rappresentano il momento più importante di una vita e diventano il trampolino di lancio verso il mondo, verso gli altri.

Non puoi riconoscere l'umanità dell’altro se non hai preso confidenza con la tua, se non hai tolto tutti quegli strati di corazza che ti sei costruito nel tempo: forse in questo senso il tesoro è nascosto e difficile da trovare, perché richiede inesauribile voglia di ricercare, senza accontentarsi, perché le sfumature della nostra anima sono infinite e, magari, non basta una vita per scoprirle tutte!

Mi sembra doveroso chiudere queste brevi considerazioni con un sincero ringraziamento: infinite grazie alle insegnanti, a tutti coloro che si sono impegnati e che, come ogni anno, credendoci... hanno insegnato a credere!

Antonella

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Un lavoro

Gli alunni della 5ÂŞ classe della scuola primaria “Caterina Cittadiniâ€? in Bergamo ricevono il testo a fumetti

Quando la vita ha il gusto del

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ben fatto dono: Caterina e Giuditta

Ogni giOrnO a scuOla

SUI PASSI DI CATERINA

21 settembre 1808 al cOnventinO

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a settembre la premiaziOne delle allieve migliOri

Un a co ppia favo losa

Il mare dello studio

Impegno e fatica viaggiano sempre insieme sono inseparabili l’uno dall’altra come migliori amici simili come due gocce d’acqua indispensabili come l’ossigeno frutto dello stesso albero utili come il sole stancanti come una lunga camminata gratificanti come una lode.

Imbarcati sulla nave, pronti a salpare per navigare nel mare dello studio.

Il carico dei bauli: impegno, volontà e un pizzico di divertimento.

Il mare è tranquillo: poi si increspa... sono le difficoltà arrivano onde, onde brivido, fredde... ci fanno tremare.

Caterina e Giuditta non si arrendono, s’aggrappano al ponte, in loro trovano forza, impegno, volontà ed ecco l’isola.

Valentina, Matteo

Sara, Riccardo, Noemi

Il sogno realizzato

Sogni

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Impegno e volontà: amici per la felicità, fatiche e ostacoli, da superare insieme qualcosa si può realizzare e dal cassetto liberare un sogno speciale, il sogno avrà un finale diventerà una notizia ufficiale che nel cammino ti potrà accompagnare.

Luca, Sara, Anna

I sogni sono infiniti come stelle nell’universo per farli diventare realtà devi reagire con volontà.

Impegnati con energia il tuo sogno sarà possibile.

In Caterina e Giuditta, il sogno ha preso forma... sogna, sogna prova anche tu e una stella dell’universo sarà tra le tue mani.

Sofia, Federico

calOlziO, 1822

SUI PASSI DI CATERINA

sOmasca 1 nOvembre 1823: primO giOrnO di scuOla

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a sera ritOrnO a calOlziO

Bambini bisognosi Bambini bisognosi, bambini da aiutare, bambini da istruire. bui come la notte, come il nero nell’universo senza stelle.

Sono fragili foglie appese ad un albero, avvolti nella nebbia senza via d’uscita, col nostro aiuto troveranno luce e forza saranno leggeri come nuvole, forti come rocce, acqua che scorre vitale tra la terra.

Tommaso, Elisa, Giovanni

12 OttObre 1826, acQuistO della casa

sOmasca 1836, il cOllegiO

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L’impegno L’impegno è per tutti, è profondo, è un pozzo senza fine è fatica è forza.

Una piccola bambina, un grande impegno, esempio per tutti, esempio vero, esempio di bambina dalla forte volontà.

Una bambina ce l’ha fatta il suo aiuto ha nome: IMPEGNO. Simome, Lucrezia, Vera

sOmasca, 24 lugliO 1840

L’amore oltre la morte Anche se il cuore smette di battere il fuoco ardente dell’amore non si spegnerà mai.

Anche se con la morte, due corpi si dividono, rimangono legati dall’amore.

Lei, presenza costante che ancora oggi anima l’operato di molte persone.

Lei, sempre qui.

Il dolore è come una barca di carta che galleggia in un lago.

Un giorno l’acqua intorno le si ghiaccia e immobile e silente la barchetta, rimane imprigionata.

La fiducia è la luce del cammino, un raggio che illumina un viale ombroso la mano di un bambino che incontra la mano della mamma.

Clarissa, Leonardo, Victoria

La fine di un sogno Il tuo volto chiaro come la luna... disperazione, ansia, paura, angoscia fiducia nel Signore che ti guarisca... io prego, non perdo mai la speranza.

Questo compito è troppo difficile per me ti prego...

Sofia, Tommaso

Malattia

sOmasca, 1842

Malattia: paura, sofferenza, angoscia.

Salvezza dell’uomo: fiducia, misericordia.

Intorno i tuoi cari, lo sguardo spaventato.

Lei pallida come neve, loro piangenti come cascate.

E poi la preghiera: preghiera e salvezza.

Mattia, Elisa

SUI PASSI DI CATERINA

Il dolore e la fiducia

Leonardo, Matteo, Alessandro

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sOmasca, nOvembre 1845

I gesti della gentilezza Consigliare e aiutare, sono gesti d’amore che aiutano a crescere come un germoglio che ha bisogno d’acqua.

Educare e istruire sono gesti di cura delicati come un petalo, forti come un abbraccio.

Amare e proteggere sono gesti gentili che aiutano a vivere.

Amare è coltivare un tesoro raro.

Proteggere è la cura amorevole di una madre.

Vittoria, Luca, Alessandro

La forza dell’impegno Un giorno il vento mise alla prova un umile pesco, soffiò con tanta forza.

L’albero riuscì a resistere, finché il vento non cessò.

Lui se ne andò soddisfatto, l’albero si era impegnato con tutte le sue forze.

Ecco l’estate, il pesco era sfinito ma sui suoi rami maturarono frutti ancora più succosi.

Giorgio, Tommaso, Martina

Il porto sicuro Tra la nebbia che abbracciava la città arrivò una nave carica di sicurezza per il popolo di Somasca.

Dietro le case il sole tramontava infiammando il cielo pieno di infinite certezze.

Sopra il lago volava un gabbiano che gridava a tutti: “Somasca, porto sicuro per coloro che vi approdano”.

Elena, Martina, Giuseppe

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Caterina accoglie le impaurite orfanelle è proprio come Dio che accoglie ognuno di noi.

Sii anche tu il sole nel mondo, aiuta chi ti chiede aiuto dà loro conforto aiuta come Caterina stampa sul loro volto un sorriso e... come per magia sarai apprezzato da tutti.

Emma, Alessandro, Alice

I due angeli

Prendersi cura

Il sole era come una lampada illuminava la via, verso una nuova vita.

Le bambine con vesti rotte ma con la speranza ancora integra vennero accolte con felicità ed amore.

Di beni erano povere ma di amore ricco era il loro cuore.

Angeli senza vesti candide tra le loro amorevoli braccia.

Pietro, Lorenzo, Alessandro

L’accoglienza Accogliere le persone è aprire il proprio cuore all’ignoto e aprire una porta verso chi ha bisogno è sentirlo come un fratello.

Aiutalo nel suo cammino, nei suoi impegni di vita tutti i giorni.

Raggiungerà il suo traguardo.

SUI PASSI DI CATERINA

sOmasca, maggiO 1847

Susanna, Michele, Carlotta

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sOmasca, 1854

sOmasca, 17 settembre 1855

bergamO, 1854

sOmasca, OttObre 1855

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sOmasca, 5 maggiO 1857

Il seminatore Era mattina e il sole abbracciava Somasca con il suo calore.

Un seminatore nel suo campo seminò due semi ricchi di amore, giustizia, fede e accoglienza.

Allora Somasca venne avvolta da un manto di dolcezza che regalò a giovani fanciulle un soffio di speranza i frutti crebbero maturi e forti e portarono nel mondo ogni forma di bene.

SUI PASSI DI CATERINA

sOmasca, 14 dicembre 1857

Carlotta, Cristiano, Sharon

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Educazione gener

“

L’uomo non può vivere senza speranza e l’educazione è generatrice di speranza”: così papa Francesco due anni fa richiamava il contributo alla vita che è dato dall’educazione, un’arte antica ma che deve dialogare coi suoi tempi.

Oggi più che mai, per usare le parole del Santo Padre, l’educazione è “un far nascere e un far crescere”, promuovere la ricerca della vita, ma significa anche fronteggiarne le sfide sempre nuove.

Le agenzie che da sempre sono preposte alle azioni educative, dalla famiglia alla scuola e alle comunità di vita o di fede, hanno oggi in carico nuovi e gravosi compiti da svolgere insieme a quelli che da sempre l’educazione porta con sé. Non solo occorre accudire, trasmettere contenuti e comportamenti, favorire la crescita e l’autonomia dei più piccoli e dei giovani, ma è urgente orientarli in una realtà globalizzata.

Se l’accelerazione del progresso tecnologico ha moltiplicato gli stimoli, le conoscenze e le interazioni nelle recenti generazioni, è pure vero che l’individualismo e la spersonalizzazione dei processi comunicativi rischiano di “disumanizzare” le relazioni e perciò anche alcuni delicati passaggi della crescita e della formazione.

In società ormai divenute multiculturali incombe ancora il rischio dello scontro tra culture, non cessano molteplici forme di violenza, di povertà, sfruttamento, discriminazione o semplicemente di solitudine.

In un panorama denso di contraddizioni, dove il benessere convive apertamente con l’emarginazione o con forme più o meno nascoste di disagio sociale, l’educazione sembra confermarsi come un’arma preziosa, non solo per costruire il futuro di singoli individui, ma anche per prevenire le tante forme di ingiustizia, di devianza, di intolleranza.

Per educare oggi è sempre più necessario accudire, guidare e trasmettere insegnamenti dentro una relazione autentica tra chi educa e chi è educato. È solo dentro questa relazione che ci si allena sin dai primi anni di vita a dialogare, a rispettare gli altri membri della famiglia o della comunità, a gestire correttamente la propria libertà e a trovare pian piano il senso della propria vita. È altrettanto indispensabile costruire dialogo e relazioni quando si rieduca, quando si cerca recuperare a una vita nuovamente responsabile chi ha trasgredito le regole del vivere sociale e vuole legittimamente ricostruire quel legame spezzato con la comunità.

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atrice di speranza Come non riconoscere l’importanza dell’educazione o della rieducazione, ad esempio, nelle carceri e nelle comunità di recupero, dove il dialogo, il lavoro e un cammino di riparazione responsabile possono reinserire tanti giovani e meno giovani nelle loro comunità di vita? È qui che l’educazione si fa un compito particolarmente arduo, perché chiede di accettare il rischio di un fallimento, ma di continuare a scommettere sul valore delle persone e sulla loro piena dignità.

Anche l’associazione Anfora si colloca nel novero delle agenzie che si occupano di educazione, accettandone le sfide vecchie e le nuove, muovendosi sul terreno della vulnerabilità, ma senza mai smettere di coltivare la speranza.

Anfora fa propria la missione delle Suore Orsoline di Somasca e interviene nel concreto, sostenendo nuclei mamma-bambino nella loro vita quotidiana, fatta di convivenza, di relazione, spesso anche di lavoro, oltre che di difficoltà piccole e grandi.

Chi opera tutti i giorni in Anfora sa che l’educazione non è rivolta solo ai più piccoli, ma anche alle loro mamme, quando queste necessitano di consigli, di solidarietà, di aiuto materiale e morale nel sostenere l’impegno della maternità.

Le mamme e i figli che si rivolgono ad Anfora sono a loro volta figli di questo tempo, in cui i cambiamenti antropologici profondi non cancellano certo il disagio sociale o la solitudine.

Così Anfora intreccia il mandato storico delle Orsoline con tutte le sfide educative, del passato e del futuro. Include quelle “periferie” che nel nostro tempo del consumo e dell’”indifferenza globalizzata” rischiano di rimanere escluse.

In un silenzio discreto ma armato di buona volontà, Orsoline e operatori della comunità sostengono donne e bambini, cercando di traghettarli verso l’autonomia e l’inserimento pieno nella società.

Dialogo, solidarietà e rispetto delle diversità sono le cifre dell’operare educativo di Anfora. Anche quando le relazioni si presentano particolarmente difficili e quando la sfida educativa è più alta. È il luogo dove educare è sinonimo di vivere, con le incognite, i rischi, gli alti e i bassi del quotidiano.

E se non può costituire la certezza del successo, Anfora rappresenta senz’altro una speranza. È la speranza dell’educazione, la sola che ancora nel nostro tempo può prevenire o riparare gli strappi e le fragilità in contesti particolarmente delicati, che esigono una tutela del tutto speciale.

Rosalba Scalabrino

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Somasca in festa per ISTITUTO SUORE ORSOLINE DI SAN GIROLAMO IN SOMASCA

Festa della Beata Caterina Cittadini Somasca domenica 5 maggio 2019 ore 17.00 Solenne Celebrazione Eucaristica in Basilica di San Girolamo

CelebraziOne euCariStiCa Saluto di Madre Maria

Nel risuonare festoso della nostra preghiera, siamo riuniti in questa III domenica del Presiede don Andrea Pirletti, tempo pasquale per celebrare il nostro parroco di Vercurago e Pascolo grazie al Signore in particolare oggi per il dono della beata Caterina Cittadini, fondaLa S.V. è invitata. trice con la sorella Giuditta del nostro Istituto religioso.

In questo giorno in cui celebriamo la sua Superiora generale festa nella memoria del dono della sua vita, che giunse al suo compimento terreno qui - Processione alla tomba della Beata in Somasca il 5 maggio 1857, sentiamo forte la sua presenza materna, che ci custodisce e intercede per noi il Bene.

Siamo tutti invitati a lasciarci conquistare ancora dal suo esempio di santità feriale, perché, come ha affermato Papa Francesco, “La santità è il volto più bello della Chiesa” e “Ogni santo è una missione; è un progetto del Padre per riflettere e incarnare, in un momento determinato della storia, un aspetto del Vangelo” (GE nn. 9.19).

Nella luce della Pasqua rifulge così il volto di santità della beata Caterina, che ha vissuto la missione educativa verso le fanciulle e le giovani come esperienza viva di Vangelo, come testimonianza dell’Amore fedele e provvidente di Dio per il Suo popolo e di progressiva configurazione a Cristo nel Suo mistero pasquale di morte e di risurrezione.

Lodiamo il Signore per questo volto bello e semplice della santità, che nel corso del tempo ha impreziosito la Chiesa e in particolare questo piccolo borgo di Somasca e chiediamo per intercessione della beata Caterina e di S. Girolamo Emiliani di saper vivere quanto celebriamo nell’impegno quotidiano di una autentica testimonianza di Vangelo.

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Caterina Cittadini

5 maggio

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Nel mondo

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la lode per Caterina

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Voti Perpetui: il Sì per sempre Mysore, 24 aprile 2019

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l 24 aprile 2019 è stato un giorno significativo e ricco di grazia per la nostra “piccola famiglia” di Suore Orsoline di Somasca, ma in particolare per suor Kavitha, suor Sunitha e suor Jhansi. Esse dopo il tempo dello iuniorato, tempo di preparazione umana, culturale e spirituale per la vita religiosa, hanno detto il loro sì definitivo e totale a Dio. Ora sono pienamente parte della nostra famiglia religiosa.

La cerimonia della Professione Perpetua si è svolta a J. Nilaya in Mysore.

La solenne Celebrazione Eucaristica è stata presieduta dal vescovo emerito di Mysore, mons. Thomas Antony Vazhapilly erano presenti anche tanti altri sacerdoti.

Nel rito è parte importante la chiamata: suor Arokia Mary, formatrice delle juniores, chiama per nome le tre juniores e ognuna risponde: “Here I am Lord You have called me”, l’impegno personale: nelle mani di madre Maria, superiora generale, fanno Voto al Signore di povertà, castità e obbedienza per sempre, l’accoglienza: la Madre risponde: “In nome della Chiesa ricevo i tuoi voti e ti affido a Dio, perché tu possa portare a compimento quanto Lui ha iniziato in te”. “In the name of the Church I recive your vorws and I entrust you to God, so that you may bring to fulfillment the task He has begun in you”, a garanzia della libera scelta delle juniores: suor Anna e suor Nakshatra sono le testimoni.

L’omelia del Vescovo è stata particolare incisiva egli ha detto: “The four Gospels contain whatever Jesus did in His life in death, passion and Resurrection but the 5th gospel That is how we live and witness” e ha ricordato che papa Francesco nell’esortazione apostolica “Gaudete et Exultate” sottolinea che ogni battezzato è chiamato ad essere santo e perfetto e che l’identità di ogni cristiano è la gioia e, in particolare, la gioia deve essere la caratteristica di ogni religiosa.

Il Vescovo ha detto che vivere con coerenza la vita religiosa è un compito impegnativo e non sempre facile ma ha detto anche che i Voti sono una fonte per una vita consacrata di comunione, di servizio, di preghiera e di testimonianza per far conoscere l’amore di Dio per l’umanità.

Tutti i presenti hanno preso l’impegno di sostenere le giovani suore con la preghiera perché possano essere sempre benedette e guidate da Dio e la loro vita sia una benedizione per le persone che incontreranno nella loro missione educativa.

Noi Suore Orsoline di Somasca ringraziano il Signore che nel suo amore e nella sua bontà ha chiamato queste nostre sorelle ad essere apostole educatrici nel nostro Istituto. Possa Dio riversare su di loro abbondanti benedizioni perché diventino testimoni di Vangelo, imploriamo anche la benedizione delle nostre sante fondatrici, perché tutte noi possiamo essere vere figlie di Madre Caterina e Madre Giuditta, capaci di servire con cuore di madre l’Istituto nostro voluto dal Signore nella Chiesa.

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Symphony of Love A cheerful giver doesn’t count the cost of what he gives e questo mi fa pensare che l’amore di Dio nella mia vita è come l’acqua del pozzo fonte di amore e ristoro.

Sappiamo che pur attingendo acqua dal pozzo esso non si asciuga mai, infatti più attingiamo acqua più il pozzo si riempie di acqua fresca e pulita: e questo come dono. Questa considerazione mi fa riflettere sul costante amore del Signore nella mia vita: il Signore è la vera fonte di acqua viva Lord you are the source of living water.

In questo tempo di grazia dei Voti Perpetui è per me meraviglioso pensare al mistero dell’amore di Dio su di me, che mi ha sostenuto nel conservare la freschezza e l’entusiasmo della vocazione nella vita consacrata, nonostante le difficoltà che ho incontrato. Ho creduto fortemente nella presenza provvidenziale di Dio, e con le stesse parole di San Paolo dico “My grace is sufficient for you” (2 Cor. 12, 9) grazia che mi è forza per l’oggi e per il domani which has strengthened me today to give myself joyfully to the Lord realizing that nothing is impossible to him.

Anche la vita delle nostre sante Fondatrici, Caterina e Giuditta Cittadini, mi insegna a credere nella provvidenza di Dio. Sr. Kavitha Mary

You are the potter I am the clay Ogni giorno è un miracolo, ogni momento è una grazia, ogni battito del cuore è una benedizione e ogni respiro viene dal Signore. È una grande gioia per me, per la mia famiglia di origine e per la nostra famiglia religiosa questo giorno della mia consacrazione in perpetuo al Signore: as I totally surrender my whole being to the Lord. Oggi il mio cuore canta il magnificat a Dio, che, quale divino vasaio, da forma alla mia vita, io infatti sono argilla nelle sue mani.

Nella mia vita consacrata ho capito che Dio mi ha plasmato con il suo amore, mi ha vestita delle sue qualità divine e mi ha “messo” nella famiglia delle Suore Orsoline di Somasca dove poter essere dono.

Ogni persona desidera avere un amico con il quale condividere la vita, io posso dire che l’amico, che mi è sempre fedele, è la nostra Madre Caterina, che this is the our Mother Caterina who always supported me & guided me in all the times of my life, her companionship in my journey made me to surrender my total self to god that I may bloom in the garden of love.

In questo giorno dei Voti Perpetui sono felice di ringraziare tutti coloro che mi hanno aiutato nel mio viaggio e nelle diverse situazioni di vita, con loro ho fortificato la mia vita e ho imparato a conoscere il piano di Dio su di me, in particolare ringrazio i miei genitori e tutta la mia famiglia.

Sr. Sunitha Bandi

I am unique in the sight of God Dio nel suo infinito amore mi ha scelto per manifestare con la mia vita la sua provvidenza.

In ogni giardino ci sono diversi fiori, ogni fiore è conosciuto dal suo colore, dall’unicità della forma e dalla sua fragranza, allo stesso modo, nella mia unicità, Dio, che mi ha creato a sua immagine e somiglianza, mi ha dato il compito di diffondere la gioia di Cristo, là dove la Provvidenza mi chiama. In the same way, God has created me in his own image and likeness, to represent and to radiate the joy of Christ, and to go forth to love and serve the lord.

Noi possiamo anche dimenticare, ma con la forza del Signore il cuore riconoscente non dimentica mai quello che ha ricevuto da Dio. Ringrazio perciò il Signore per il suo amore che mi ha chiamato ad essere donna consacrata nell’Istituto delle Suore Orsoline di Somasca, fondato da Caterina e Giuditta Cittadini.

Ringrazio i miei genitori, che mi hanno accompagnato con amore e hanno pregato e pregano per me, per tutta la mia famiglia e per le suore che mi hanno accompagnato nella formazione religiosa e mi hanno fatto capire che nella fedeltà di ogni giorno posso dire il mio totale Sì al piano di Dio. Sr. Jhansi Saggurthi

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Il grazie

50 anni

O

gni ricorrenza-anniversario – in questo 2019 in particolare i 50 anni di entrata in Congregazione di otto suore indiane suor Moni, suor Aleyamma, suor Lucy, suor Theresiamma, suor Annamma, suor Mary, suor Mary Kutty e suor Philomina e di una suora boliviana, suor Teresa Orosco – è sempre un momento di riflessione-ricordo sul tempo trascorso, sul presente da testimoniare, sul futuro da costuire.

L’anniversario ci ricorda che Dio è nella nostra storia personale, una storia che è parte di una storia più grande fatta di avvenimenti e di persone che appartengono all’intera umanità.

Per questo la festa di un anniversario è una rinnovata domanda su quello che Dio, in modo sempre nuovo e diverso, chiede a ciacuno di noi in questo tempo dove siamo chiamati ad essere testimoni credibili del suo amore.

INDIA Mysore, 25 aprile 2019

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e la lode

di vita religiosa

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BOLIVIA Cochabamba, 5 maggio 2019

D

omenica 5 maggio, festa della beata Caterina Cittadini, fondatrice con la sorella Giuditta del nostro istituto di Suore Orsoline di Somasca, i numerosi invitati e il Vescovo, mons. Eugenio Coter, sono arrivati alla nostra casa molto presto. Essi desideravano incontrare le suore per ricordare il tempo dell’inizio della nostra missione in Bolivia e festeggiare suor Teresa Orosco.

La santa Messa, iniziata alle 9.00 del mattino, è stata preceduta dalla processione, in chiesa il coro dei giovani ha accompagnato ogni momento della celebrazione. Il Vescovo nell’omelia ha sottolineato l’essenzialità della vita consacrata, della vita di preghiera e dell’impegno apostolico.

Suor Teresa ha ringraziato l’Istituto, che fin dal 1964 è presente in Bolivia, e tutti i presenti; anche suor Rosangela, ringraziando, ha letto il pensiero augurale che madre Maria Saccomandi, superiora generale, ha mandato a suor Teresa.

Dopo la Messa la festa si è conclusa con lo scambio di auguri, di congratulazioni e di condivisione con tutti i presenti: l’ampio cortile antistante la chiesa era pieno di gente festosa.

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Inno alla Beata Caterina Cittadini

RIT: Come buona novella del suo amore il Signore ti ha chiamato tra gli uomini. donna forte ed umile, nelle sue mani fosti e sei strumento docile e melodioso DONNA IN PREGHIERA Nel silenzio, riposo dell’anima, al tuo sposo volgevi la preghiera, perché donasse umiltà, pazienza e carità a te, Caterina.

RIT: Come buona novella…

MADRE IN CRISTO Nella cura di giovani anime, d’essere Madre in Cristo hai dimostrato; come tesoro prezioso amore han ricevuto da te, Caterina.

RIT: Come buona novella…

MAESTRA DI VERITÀ Al sapere di scienza e di spirito le hai formate con viva dedizione; hai insegnato a lodare Dio, fonte dell’amore con te, Caterina RIT: Come buona novella…

ESEMPIO DI VITA Con l’ardore di fede operosa le tue figlie continuano il cammino; vi sia tra loro un cuor solo e un’anima sola in te, Caterina.

RIT: Come buona novella…

STRUMENTO DI GRAZIE Nelle gioie e fatiche del vivere alla tua fede guardiamo come esempio; tu, nella gloria dei giusti, per noi prega il Signore, Beata Caterina.

RIT: Come buona novella…

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5x

e to alla Fondazion u ib tr n co o tu il re Vuoi offri arità educativa” a sostegno della “c A? di MADRE CATERIN

MILLE DESTINA IL 5XMILLE DELLE TUE IMPOSTE ALLA

Fondazione

Caterina Cittadini

o.n.l.u.s.

La Fondazione, in sintonia con gli obiettivi educativi dello Statuto, si impegna a promuovere la crescita integrale dei minori, a combattere il disagio femminile, a sostenere attività organizzate in vista del miglioramento delle condizioni di vita della donna e dei bambini nei territori della missione ad gentes, dove operano le Suore Orsoline di Somasca:

Bolivia, Brasile, India, Filippine e Indonesia.

Assume, in particolare, i seguenti progetti e iniziative: • adozioni a distanza • interventi di solidarietà sociale e sanitaria • microrealizzazioni (es. fornitura medicinali, alimenti, materiale scolastico) • costruzione in terra di missione di strutture rispondenti al carisma educativo dell’Istituto.

Nella tua dIChIArAzIONe deI reddITI, per donare la quota 5x1000,

firma nell’apposito riquadro destinato al Volontariato e alle Onlus e indica il COdICe FISCALe

95121540165 Modalità di donazione alla Fondazione “Caterina Cittadini” O.N.L.U.S.

• con bonifico bancario sul c/c n. 5300

IT 25 M 03111 11109 000000005300 UBI Banca S.p.A. intestato a Fondazione “Caterina Cittadini” O.N.L.U.S. con la specifica del versamento.

• con versamento sul c/c postale n. 42739771 intestato a Fondazione “Caterina Cittadini” O.N.L.U.S. con la specifica del versamento.

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Specificare il motivo del rinvio. 䡺 TRASFERITO 䡺 DECEDUTO 䡺 SCONOSCIUTO 䡺 INSUFFICIENTE 䡺 RESPINTO

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Vuole essere portatore di un “messaggio” educativo-cristiano e portavoce delle iniziative dell’Istituto a favore di fratelli, specie bimbi, bisognosi di aiuto.

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Suore Orsoline di san Girolamo in Somasca

In caso di mancato recapito rinviare al C.P.O. di Bergamo per la restituzione al mittente, che si impegna a pagare il diritto dovuto.

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Vu oi s os tener e I c.c.p. 42739771 Fondazione Caterina Cittadini ONLUS

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