Sirio

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ΤΑΙΖΕΝ ΧΗΑΡΑΧΤΕΡ ΣΤΟΡΨ ΒΟΟΚ − ΒΡΟΝΖΕ ΣΑΙΝΤ lotta fu molto dura e dopo il vantaggio iniziale di Shiryu (che mise a tappetto due volte Seiya) dovette subire la reazione del suo avversario, che con un’abile mossa riuscì a mandare in frantumi lo scudo ed il pugno del Dragone! (Seiya fece in modo che Shiryu colpisse il suo scudo con il proprio pugno, Hyoga che stava assistendo insieme agli altri bronze al combattimento disse che questa tecnica si chiamava “contraddizione”). Entrambi si spogliarono della loro armatura ma con stupore le cose si misero male, in quanto Shiryu fu colpito due volte dal Fulmine di Pegasus nonostante sembrava che inizialmente avesse schivato tutti i colpi! L’incontro finì a favore di Seiya che colpì il cavaliere del Dragone nel suo punto debole (il cuore) lasciandolo esanime fuori dal ring! Egli fu salvato in extremis proprio da Seiya ormai anche lui allo stremo delle forze. Su indicazione del proprio maestro si recò nella dimora del Grande Mur, l’unico in grado di poter riparare le armature. Shiryu è un ragazzo coraggioso e molto nobile, infatti mise a repentaglio la propria vita donando 2/3 del suo sangue per permettere a Mur di riparare le due armature di bronzo. Lo vediamo poi impegnato nel difficile combattimento contro Dragone nero che lo mette in serie difficoltà e fu proprio quest’ultimo dopo aver subito l’attacco mortale di Sirio a salvargli la vita, blocco l’emorragia e così Shiryu smise di sanguinare, prima di morire Dragone nero si pente di ciò che aveva fatto nella sua vita e capisce il valore dell’amicizia che lega i cavalieri di Athena. Contro Argor (cavaliere d’argento) si acceccò di sua volontà per poterlo battere e permettere a Seiya e Shun di salvarsi (i due furono pietrificati dallo sguardo della Gorgone). Anche qui la battaglia fu molto ardua, Sirio non poteva combattere al massimo della sua forza perchè doveva stare attento a non guardare lo scudo di Argor per non essere tramutato in pietra. Alla fine guidato da Atena riuscì a sconfiggere il nemico distruggendogli lo scudo e l’armatura. In condizioni di cecità, Shiryu si reca insieme agli altri bronze al Grande Tempio, per salvare la vita a Lady isabel giacente ai piedi del santuario in fin di vita con una freccia d’oro conficcata nel petto. Inizia la corsa verso le stanze del malvagio Arles, affronta nella quarta casa il sadico Death Mask che manda la sua anima nei pressi della bocca (una sorta di “Limbo”) di Ade con il suo terribile colpo “Strati di spirito” (Sekishiki Meikaiha) ed è proprio qui che si svolta la battaglia! Shiryu riesce a raggiungere il settimo senso e scaraventare il gold del Cancro nella bocca di Ade, poco prima le sacre vestigia d’oro avevano abbandonato Death Mask, quest’ultimo per via dei suoi infami crimini (collezionava le teste delle sue vittime nella quarta casa) e non risparmiva neanche i bambini. Nella sesta casa lui, Seiya e Shun rimasero esterrefatti nel vedere che Hyoga era imprigionato in una teca di cristallo. Apparve in loro soccorso l’armatura della Bilancia e Sirio scelse come arma la spada, questa era la più adatta per poter liberare Hyoga senza creargli alcun danno. Con un solo colpo il “freezing coffin” andò in frantumi e Crystal fortunatamente era ancora in vita. Lo scontro con Shura di Capricorn (all’undicesima casa) è una delle parti più toccanti dell’intero anime, dopo una durissima e sanguinosa lotta in cui la sua armatura fu distrutta dall’eccezionale Excalibur di Shura, Shiryu decide di usare “la pienezza del dragone” sacrificando la propria vita, questo era l’unico modo per sconfiggere il proprio avversario. Ormai lontani dalla Terra, i due sembravano entrambi destinati a perdersi nello spazio esterno ma Shura pentitosi di aver colpito Micene e dunque Opera a cura di Orion81

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