Quaderno 1-2017

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Stima della portata al colmo e dell’idrogramma di piena di progetto Parametro cruciale per il dimensionamento delle infrastrutture idrauliche. La fragilità del territorio nazionale dal punto di vista idrogeologico è ampiamente nota e di frequente evidenziata dai media in occasione dei ripetuti fenomeni di dissesto che sovente avvengono. A testimonianza dell’enorme impatto socio economico del rischio idrogeologico basta citare pochi numeri: in Italia negli ultimi 100 anni ci sono state oltre 7.000 alluvioni e 17.000 frane, e costi stimabili intorno ai 25 miliardi di euro solo negli ultimi 25 anni. L’aggressivo cambiamento idrologico in atto (i.e. alterazioni non controllate dell’uso del suo-

lo) ed il presunto cambiamento climatico impongono continui aggiornamenti dei valori delle variabili di progetto utili per il dimensionamento delle opere idrauliche e degli strumenti di pianificazione (i.e. Piani di Assetto Idrogeologico). Le grandezze di progetto più conosciute ed implementate dall’ingegnere civile idraulico sono la portata al colmo e l’idrogramma di piena (cfr. figura 1). Esse costituiscono l’elemento di base sia per la modellazione idraulica degli alvei fluviali per la mappature delle aree inondabili, unico valido strumento di pianificazione per la prevenzione e la gestione dei rischio idraulico (cfr. Figura 2), sia per il dimensionamento di molte infrastrutture idrauliche d’intersezione e contenimento degli alvei, oggi sempre più fragili a seguito di eventi meteorologici intensi (cfr. Figura 3). La Figura 2 riporta la Carta del rischio idraulico elevato e molto elevato (Piano Stralcio Assetto Idrogeologico Autorità di Bacino del Fiume Magra), in località Aulla sul Fiume Magra, duramente colpita duramente l’alluvione dello Spezzino e della Lunigiana del 25 ottobre 2011, conseguente alla precipitazione di 542 mm di pioggia in sei ore. Violente polemiche hanno investito la pianificazione urbanistica del territorio che ha permesso negli ultimi cinquant’anni l’edificazione di gran parte delle nuove costruzioni dentro l’alveo naturale del fiume Magra. A seguito dell’evento si contarono 10 morti (2 ad Aulla) molti dei quali rinvenuti lungo le coste francesi e danni inizialmente valutati intorno ad 1 miliardo e mezzo di euro. Per far fronte a tali danni il governo aumentò dello 0,0089% le accise sui carburanti. In Figura 3 si osservano le conseguenze del passaggio di due cicloni; a sinistra, nel Novembre 2013 si verificò il passaggio devastante del ciclone Cleopatra sulla Sardegna con 19 morti, centinaia di sfollati e danni per milioni di euro; a destra, una immagine del passaggio di un nuovo ciclone nell’Ottobre 2015, con danni ingentissimi ma questa volta le procedure di protezione civile messe in atto hanno evitato perdite umane. Nel caso di bacini idrografici di piccole dimensioni, la modellazione idrologica volta alla stima dell’idrogramma di piena risulta particolarmente complessa visto che tali bacini non sono mai monitorati in misura sufficiente per garantire una efficace calibrazione dei parametri di controllo di modelli fisicamente basati. Infatti, nel caso in cui la sezione fluviale di interesse sottenda un bacino del reticolo secondario, solitamente drenantei un’area minore di 500km2, le procedure di stima dell’idrogramma di progetto utilizzabili sono sostanzialmente di natura empirica.

ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI ROMA

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