Nr. 3 - Opinione Liberale - 31 gennaio 2020

Anno 29 /G.A.A. Camorino

31 gennaio 2020 /

03

Opinione Liberale Settimanale del Partito Liberale Radicale Ticinese

Alloggi, iniziativa illiberale

02-03 / Renata Galfetti / segretaria CATEF Dietro al titolo accattivante, “Più abitazioni a prezzi accessibili”, si celano profonde modifiche all’attuale sistema, dagli effetti negativi.

Il rilancio del PLR

07 / Bixio Caprara / presidente PLR Avvio dei gruppi di lavoro tematici, sondaggio e audit sulla comunicazione: sono questi i primi concreti passi del progetto di rilancio del PLR.

Preparare la Lugano del futuro

09 / Rocco Olgiati / commissione cerca Lugano Governare Lugano significa prepararla al futuro, una Città che sta vivendo ancora sulla progettualità dei Municipi di impronta PLR.

Editoriale / Paolo Pagnamenta / presidente Distretto PLR Lugano

Ripartire dai Comuni Da poche settimane ci siamo lasciati alle spalle un anno elettorale politicamente intenso i cui pessimi risultati, alle elezioni cantonali e nazionali, ci hanno portato a fare approfondite riflessioni e autocritica. Sostanzialmente è stato constatato che non sono stati sufficientemente considerati gli allarmi di preoccupazione lanciati da alcune fasce della popolazione, allarmi principalmente legati al mondo del lavoro. Il PLR, in linea generale, deve dunque porsi come obiettivo quello di essere più incisivo con proposte che permettano di intravvedere concrete opportunità. E questo anche a livello

comunale, nostro prossimo appuntamento alle urne. Noi liberali radicali, per risollevarci, dobbiamo implicarci per il bene comune ripartendo “dal basso”, per capire le esigenze dei cittadini e delle cittadine e riuscire a dare risposte precise. Si pensi all’importanza di avere dei servizi di qualità, un’amministrazione efficace, una formazione costantemente migliorata, investimenti in infrastrutture pubbliche all’avanguardia come anche all’importanza di avere un occhio di riguardo per misure che tengano conto dell’impatto ambientale che ogni nostra azione comporta.

Nelle scorse settimane si sono tenute numerose assemblee di sezione dove sono stati proposti programmi elettorali molto elaborati e sono stati presentati numerosi candidati al Municipio e al Consiglio comunale. Fa piacere constatare che, malgrado spiacevoli insinuazioni dei media, il PLR si presenti alle prossime elezioni comunali con validissimi candidate/i, giovani e meno giovani, uomini e donne, disposti a mettere a disposizione il proprio tempo libero per la cosa pubblica. L’attaccamento ai valori liberali radicali come anche il senso civico dei candidati tengono più che mai viva la fiaccola.

2

Opinione Liberale

Alloggi a prezzi accessibili, un’iniziativa profondamente illiberale Il 9 febbraio saremo chiamati ad esprimerci sull’iniziativa «Più abitazioni a prezzi accessibili» che il PLR invita a respingere in ragione degli effetti negativi che avrebbe sul mercato immobiliare: una minore disponibilità di alloggi porterebbe ad un aumento degli affitti, ad una costruzione più lenta, a un’elevata burocrazia amministrativa, a costi aggiuntivi per la Confederazione (120 milioni) e, a causa del diritto di prelazione del settore pubblico, a una violazione dei diritti di proprietà. Le regioni del NO in questo contributo di Renata Galfetti, segretaria cantonale della CATEF (Camera ticinese dell’economia fondiaria).

Renata Galfetti avvocata

D

ietro a questo titolo accattivante che ognuno sarebbe portato a condividere, si celano profonde modifiche del sistema vigente, che attualmente prevede di per sé il libero mercato, ma con importanti limiti posti da una legislazione che tutela gli inquilini, in particolare da pigioni e disdette abusive. L’accesso gratuito agli uffici di conciliazione in materia di locazione in caso di controversie, una forte rete di aiuti sociali per le persone in difficoltà e un’apposita Legge federale che promuove un’offerta di alloggi a pigioni e prezzi moderati – che istituisce un fondo di rotazione che sorregge l’edificazione di oltre 1500 alloggi all’anno ad opera di enti di utilità pubblica – garantiscono nel loro complesso condizioni locative invidiabili a livello mondiale, che trovano

ampio gradimento presso la netta maggioranza degli inquilini.

In singole città (specie quelle grandi) gli alloggi a pigione moderata disponibili possono essere inferiori alla domanda. L’iniziativa chiede che a livello nazionale almeno il 10% degli alloggi di nuova produzione sia di proprietà di enti di utilità pubblica (contro il 3.5% attuale). In assenza di sufficienti committenti di questo tipo, per raggiungere la soglia del 10% saranno giocoforza chiamati ad intervenire Comuni e Cantoni che dovranno così promuovere tali costruzioni assumendosi in maniera importante o quasi integrale i costi, a carico quindi dei contribuenti!

Gli iniziativisti hanno chiarito che per prevenire dei “ghetti”, questi alloggi non saranno destinati solo ai più sfavoriti, ma a chiunque. È dimostrato che ad oggi nelle cooperative – spesso costruite in zone centrali e pregiate – solo ¼ degli alloggi è occupato da persone sfavorite mentre la rimanenza, da persone del ceto medio o

anche molto abbienti. Scopo degli iniziativisti non è solo quello di aiutare i meno fortunati, ma anche di bloccare le pigioni per tutti; volutamente essi ignorano i costi sempre più alti, dovuti anche a normative sempre più severe, ad uno standing sempre più elevato e ai prezzi dei terreni pure elevati perché ormai rari.

Si sostiene che nelle case di utilità pubblica le pigioni siano inferiori rispetto al mercato libero; ma ciò non perché questo sia gremito da “speculatori”, bensì perché gli alloggi del primo tipo usufruiscono di condizioni privilegiate: in effetti spesso l’ente pubblico mette a disposizione il terreno necessario, che non deve quindi essere acquistato, e inoltre il reddito che si ricaverebbe può essere usato per ridurre le pigioni dei cooperativisti. In merito ai tanto criticati investitori istituzionali, va detto che senza di loro oggi avremmo localmente una fortissima carenza di alloggi e le rendite per i nostri anziani sarebbero ancora più a rischio.

Oltre ai suoi elevati costi l’iniziativa è contro-

È rigida, inefficace, ingiusta e disincentiva il risanamento degli stabili.

iltema

250 milioni il parlamento oppone all’iniziativa un controprogetto indiretto che propone un credito quadro per finanziare la costruzione di abitazioni a prezzi accessibili: l’obiettivo è di preservare a lungo termine la quota di mercato degli appartamenti di utilità pubblica che è del 4% con percentuali maggiori nelle città

producente e comporta molta burocrazia: per verificare che sia raggiunta la soglia del 10%, sarà necessario un apparato di controllo da economia pianificata su tutto il territorio nazionale. In caso di mancato raggiungimento della soglia minima, l’attività edilizia dei promotori “normali” verrebbe almeno temporaneamente bloccata, ciò che laddove vi è necessità di nuove costruzioni, costituirebbe un problema sia per gli inquilini alla ricerca di un alloggio, che per i proprietari impediti di edificare i loro fondi.

Per mancanza di terreni disponibili in città, si costruirebbe soprattutto in periferia, dove il terreno costa meno, ma non vi è un reale fabbisogno. In Ticino, con l’elevatissimo sfitto esistente – che peraltro concerne ogni tipologia di immobile e non solo quelli vetusti – sarebbe un disastro! Nuovi alloggi a condizioni privilegiate finanziati in maniera importante dai contribuenti ticinesi per ospitare persone non necessariamente bisognose, che verrebbero a fare ulteriore con-

correnza agli stabili già esistenti, che già lottano contro lo sfitto! E ciò proprio quando le pigioni dei nuovi contratti registrano da quatrto anni un importante calo.

Ad ulteriormente aggravare le cose avremmo il vincolo secondo cui in caso di concessione di incentivi per l’esecuzione di lavori di miglioria energetici non sarebbero quasi più ammissibili adeguamenti di pigione per le migliorie effettuate né disdette dei contratti per facilitare l’esecuzione dei lavori di risanamento. Evidentemente il clima è sulla bocca degli iniziativisti a parole ma non nei fatti, secondo il principio “ok agli investimenti energetici ma a sole spese dei proprietari”! Il parco alloggi svizzero è datato e necessita di importanti risanamenti, sicché di solito i lavori energetici vengono effettuati insieme al risanamento completo dello stabile.

I soli lavori di miglioria, al netto dell’importo sussidiato, permettono un adeguamento della pigione. Grazie agli incentivi – notevolmente inferiori

Opinione Liberale

3

alle spese effettive – i proprietari usufruiscono di uno sconto sui costi delle migliorie energetiche, e gli inquilini di un alloggio più performante a costi inferiori. Il venir meno della possibilità di remunerare l’investimento effettuato perché si sono percepiti dei sussidi, avrà per conseguenza che i proprietari dovranno scegliere se rinunciare a richiedere gli aiuti per poter adeguare la pigione in funzione delle altre migliorie effettuate, o se rinunciare del tutto agli investimenti energetici, a discapito del clima e degli obiettivi stabiliti. In entrambi i casi un evidente autogol!

Infine ricordo che regole troppo limitanti disincentivano gli investimenti. Solo pochi anni orsono una grande banca aveva sottolineato come proprio Ginevra, che da decenni ha una legislazione estremamente rigida e penalizzante per i proprietari, era il Cantone con meno investimenti e con i maggiori squilibri sul mercato locativo. Non ripetiamo quindi gli stessi errori a livello svizzero! Tanto più che il controprogetto indiretto del Parlamento, che prevede un credito di 250 milioni supplementari per la costruzione di alloggi di utilità pubblica ove realmente necessari, offre un’ottima soluzione, approvata all’unanimità da tutti i parlamentari federali borghesi e da Wohnen Schweiz, una delle due associazioni mantello delle cooperative. È mirata al reale fabbisogno, rispettosa delle particolarità locali e non presenta incognite nella sua applicazione.

4

Opinione Liberale

Le CPI del passato... “null’altro che spese” Nel suo libro “20 anni in Gran Consiglio” Franco Celio dedica un capitolo alla Commissione parlamentare d’inchiesta, tornata di recente alla ribalta con il caso dell’ex funzionario del DSS condannato per coazione sessuale. Merita dunque di capire come funziona la CPI e che risultati ha portato in passato. La conclusione di Celio: “oggettivamente c’è da chiedersi che utilità abbiano queste pompose Commissioni parlamentari d’inchiesta”.

L

e Commissioni parlamentari d’inchiesta (note come CPI) sono commissioni istituite – come scrive Franco Celio nel suo libro “20 anni in Gran Consiglio” edito da Dadò – solo in casi del tutto particolari, quando “all’orizzonte si profila l’ipotesi di un grosso scandalo. A dispetto del nome altisonante queste commissioni raramente riescono a cavare, come si suol dire, un ragno dal buco. Di solito, esse si aggiungono infatti ad inchieste amministrative o giudiziarie in corso da mesi. E siccome all’interno dell’amministrazione si è più abituati a svolgere questo genere di indagini, mentre la giustizia è addiritttura specializzata nel condurle, le inchieste parlamentari lasciano un po’ il tempo che trovano, pur suscitando nell’opinione pubblica grande attesa che scoprano chissà che cosa”.

La legge dal canto suo stabilisce che “Allorché eventi di grande portata istituzionale nel

Cantone richiedano uno speciale chiarimento, il Gran Consiglio, sentito il Consiglio di Stato, può, a maggioranza assoluta, istituire una Commissione parlamentare d’inchiesta. Il Gran Consiglio nel decreto istitutivo: definisce il mandato, il finanziamento e il numero dei membri (almeno 5); designa i membri; designa la presidenza”.

Riprendendo il libro di Celio, egli ricorda che “il loro carattere ‘politico’, nel senso meno nobile del termine, è reso evidente dal fatto che, in genere, il partito a cui appartiene il capo del Dipartimento ‘preso di mira’ è inizialmente restio a dar luce verde alla nascita della Commissione in oggetto (anche se per finire, quando si delinea una maggioranza favorevole, nessuno osa opporsi...). Durante gli anni della mia presenza in Gran Consiglio le CPI istituite sono state tre: quella sul cosiddetto

Franco Celio già deputato in Gran Consiglio

Ticinogate, quella sulla Sezione della logistica e infine quella sul caso Argo 1, che ha terminato i propri lavori pochi mesi fa”. A memoria di Celio, in un solo caso una proposta di istituire una CPI è stata bocciata, ed era all’epoca dell’inchiesta “Mani pulite”, nota anche come Tangentopoli.

Celio rileva alla fine che in tutti e tre i casi citati “la conseguenza più tangibile delle polemiche che diedero origine alla costituzione delle CPI fu l’elevato importo delle fatture che il Cantone fu chiamato a sborsare a causa delle inchieste medesime, in altre parole, per dirla alla tedesca: ausser Spesen nichts gewesen... Oggettivamente c’è quindi da chiedersi che utilità abbiamo queste pompose Commissioni parlamentari d’inchiesta”.

Ed è anche la conclusione a cui giunge il PLR in relazione alla proposta di istituire una CPI per la vicenda dell’ex funzionario del DSS.

CENTRO FUNERARIO LUGANO Dal 1978 onoriamo la vita Via delle Rose 4 - 6963 Pregassona - tel. 091 971 27 16 - www.cfl.ch

vocidapalazzo

Opinione Liberale

5

Un quadriennio nel segno di sostenibilità, innovazione ed equità Il Consiglio di Stato ha presentato recentemente il programma di legislatura per il periodo 2019-2023.

Diamo quindi uno sguardo ai contenuti principali, con alcune considerazioni del consigliere di Stato e direttore del DFE Christian Vitta.

I

l programma di legislatura 2019-2023 si ispira a tre principi politici chiave – innovazione, sostenibilità ed equità – sulla base dei quali sono stati identificati altrettanti assi strategici, che guideranno l’azione del governo durante il quadriennio: “Rapporti con la cittadinanza e le istituzioni”, “Sviluppo e attrattiva del Cantone Ticino” e “Qualità di vita”. In questo contesto rientrano quindi 34 obiettivi prioritari e 137 nuovi progetti (definiti come “azioni”), che saranno monitorati grazie a una serie di indicatori d’attuazione.

Sullo sfondo di un’accresciuta volontà volta a superare le barriere dipartimentali e di favorire la messa in rete, sono molte le misure che riguardano temi di competenza del Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE). Come sottolineato dal suo direttore, Christian Vitta, queste ultime “incarnano bene i tre principi guida alla base del programma di legislatura.

L’innovazione è, infatti, la pietra angolare su cui si basa la strategia di sviluppo economico adottata dal Cantone, mentre la sostenibilità è un concetto fondamentale per guardare al futuro, favorendo uno sviluppo armonioso della nostra economia e del nostro territorio. Non da ultimo – aggiunge il consigliere di Stato – l’equità è un aspetto importante anche per garantire un ottimale funzionamento del mercato del lavoro, con un accento particolare sulle opportunità di

inserimento per le persone in cerca di impiego”.

Alla luce di questi valori, nell’asse strategico “Sviluppo e attrattiva del Cantone Ticino”, rientrano obiettivi quali il mantenimento dell’equilibrio finanziario a medio termine, la riforma del sistema fiscale o la valorizzazione del settore idroelettrico ticinese. Nell’ambito dello sviluppo economico s’intende quindi incentivare l’innovazione, l’imprenditorialità e la creazione di posti di lavoro di qualità, concentrandosi anche sul tema della responsabilità sociale delle imprese e sulla valorizzazione delle regioni periferiche.

La “qualità di vita”, terzo asse strategico, passa anche attraverso il sostegno all’inserimento e reinserimento professionale, aspetto delicato e fondamentale per la realizzazione personale e il raggiungimento della propria indipendenza.

Per raggiungere questi obiettivi sono state individuate delle azioni concrete che rientrano nell’ambito di competenza del DFE. “Pensiamo, ad esempio, alla realizzazione di una sede di rete ticinese del Parco svizzero dell’innovazione Switzerland Innovation (SIPTI) oppure al progetto per una rete capillare a banda ultra-larga, senza dimenticare le misure di coaching personalizzato per sostenere le persone in cerca di impiego” ricorda Christian Vitta. “Lo sguardo deve però andare oltre questa legislatura, verso il futuro e una messa in rete sempre maggiore delle competenze degli attori

accademici, economici e istituzionali che operano in Ticino. Solo così – conclude il consigliere di Stato – sarà possibile sfruttare le sinergie tra politiche e misure che rientrano in ambiti di competenza anche diversi. Questo approccio favorisce la ricerca di soluzioni condivise e di compromessi all’interno del governo, con lo scopo di garantire, sul medio-lungo termine, la crescita del nostro Cantone e il benessere delle sue cittadine e dei suoi cittadini”.

6

Opinione Liberale

Lavorare insieme per vincere A

vvio immediato ai gruppi di lavoro tematici, elaborazione di un sondaggio che coinvolga la base liberale radicale e audit legato alla comunicazione del Partito: sono questi i primi concreti passi del progetto di rilancio del PLR presentati dall’ufficio presidenziale al Comitato cantonale che si è riunito martedì a Lugano. Un progetto che si articola in quattro assi e che vi presentiamo nel dettaglio a pagina 7 nell’intervista a Bixio Caprara.

Il presidente, davanti al “parlamentino” del PLR, ha tenuto a ringraziare i presidenti con i rispettivi comitati sezionali, le commissioni cerca che con dedizione e impegno “hanno lavorato e stanno lavorando per preparare e completare liste di qualità per le prossime elezioni comunali”. Una riflessione Caprara l’ha voluta portare anche sulle tensioni in alcune Sezioni “che fanno più clamore della stragrande maggioranza delle Sezioni in cui il clima è sereno”. In politica il

metodo liberale deve portare ad approfondire le questioni e sviscerare gli aspetti positivi e quelli negativi di ogni decisione. “La ponderazione degli interessi in gioco è fondamentale.

Valutazioni da farsi privilegiando l’interesse generale e il miglioramento del servizio ai cittadini nel rispetto dei principi a noi cari vale a dire la libertà e la responsabilità del singolo e delle aziende, la coesione e l’innovazione ossia la volontà di riforma che anima la nostra azione politica. Ovviamente ci possono essere anche tra i nostri rappresentanti opinioni diverse, il confronto e la discussione può anche essere intensa e accesa. L’importante che sia onesta e genuina e senza secondi fini”. Perché quando l’azione politica del PLR “si compatta a sostegno di decisioni chiare allora il partito è vincente.

Nelle Sezioni in cui si condividono le priorità, in cui le soluzioni vengono sostenute e perfezionate assieme grazie a un confronto costruttivo, in

cui si sa superare diversità di vedute privilegiando la coesione allora il nostro partito è sostenuto dalla popolazione e ne guadagna l’indispensabile fiducia”. Un’esortazione schietta quella del presidente Caprara che ha maggiore fondamento con l’avvicinarsi dell’appuntamento elettorale delle Comunale di aprile.

Due no “cantonali” il 9 febbraio Il comitato di martedì era chiamato a prendere posizione pure sui due oggetti in votazione cantonale. L’introduzione del principio della sussidiarietà nella Costituzione cantonale è stato respinto a maggioranza dopo una dettagliata presentazione di Matteo Quadranti. Il secondo tema in consultazione – l’iniziativa “Le vittime di aggressione non devono pagare i costi della legittima difesa” – è stato presentato da Marco Bertoli e respinto da una larga maggioranza del comitato cantonale.

Sostegno convinto a Lugano-Airport

I

l comitato cantonale del PLR ha detto chiaramente no al referendum sul credito per il salvataggio dell’aeroporto di Lugano-Agno: sì all’aeroporto dunque! Il voto è arrivato dopo un acceso dibattito tra la vicepresidente Karin Valenzano Rossi e la granconsigliera socialista Anna Biscossa, a cui si sono aggiunti numerosi interventi dalla sala. A favore del credito per garantire il futuro di LASA e, di riflesso, quello dello scalo, si sono espressi in particolare la granconsigliera Roberta Passardi, che ha sottolineato come l’indotto e i posti di lavoro generati dallo scalo non si limitino alle “classiche” attività aeroportuali, ma vadano ben oltre. Igor Canepa, ha invece evidenziato come per dare un futuro a Lugano-Airport siano necessarie anche alcune migliorie tecniche, la cui implementazione sarebbe impossibile qualora LASA fallisse a

breve. Anche perché l’ottenimento delle necessarie certificazioni internazionali per gli aeroporti, ha aggiunto Passardi, passano attraverso un iter estremamente complesso, che potrebbe non essere superato senza l’attuale società, che già detiene queste certificazioni. Il comitato cantonale ha quindi ribadito il sostegno del PLR alle misure messe in atto per dare un futuro all’aeroporto di Lugano. Misure che erano già state appoggiate dal gruppo parlamentare. Anche in questa occasione è però stato ribadito che da LASA, la società che gestisce lo scalo luganese, ci si aspettano ora strategie chiare, in particolare per quanto riguarda gli investimenti e un concetto di gestione sostenibile. Il no al referendum del PLR non deve essere letto come una cambiale in bianco.

ilcomitato

Opinione Liberale

7

Al comitato cantonale di martedì il presidente Bixio Caprara ha presentato il progetto di rilancio del PLR che ci espone in questa intervista. Una prima valutazione con il congresso di giugno. sul confronto sui temi tra gli attori alla ricerca di soluzioni migliorative rispetto alla situazione in cui ci si trova.

PLR, il rilancio Bixio Caprara. L’Ufficio presidenziale (UP) si è chinato su quanto emerso e discusso contestualmente all’esito amaro delle elezioni federali con quali considerazioni?

Per l’UP è stato innanzitutto importante condividere in un documento la situazione di partenza.

Un resoconto su quanto fatto durante le scorse elezioni. Infatti solo descrivendo quanto fatto e chiarendo le intenzioni che si avevano, confrontandole con i risultati ottenuti, è stato possibile capire meglio come procedere tenendo conto delle varie sollecitazioni ricevute.

Questo lavoro ci ha permesso di perfezionare il processo di cambiamento che riteniamo essere indispensabile per consentire al PLR di continuare a salvaguardare e proteggere i valori a noi cari.

Come il partito intende reagire?

Sarà un processo lungo, un percorso di rilancio che vorrà coinvolgere tutto il partito e non potrà essere solo un esercizio di vertice, non un esercizio alibi ma un cambiamento vero. Mi era piaciuta la metafora dell’attraversata del deserto, sentita al comitato cantonale di Locarno.

Quando ci si trova in difficoltà è facile reagire lamentandosi delle avversità, criticare gli altri che ci avevano dato indicazioni rivelatesi forse sbagliate o pensare che basti cambiare i cammelli per trovare l’acqua. Io credo che il partito ritroverà la retta via solo con un intenso lavoro d’assieme e solo se tutti assieme vorremo davvero superare le difficoltà attuali.

Un primo passo, che si concretizza nei prossimi giorni, è la creazione di gruppi di lavoro permanenti con quali obiettivi?

Si tratta sviluppare una realtà esistente ma non strutturata. La nuova impostazione dei lavori in parlamento propone a partire dalla nuova legislatura (2019) sei commissioni permanenti di importanza molto più equilibrata rispetto a prima; economia e lavoro; formazione e cultura; costituzione e leggi; giustizia e diritti; sanità e sicurezza sociale; ambiente, territorio energia L’UP ritiene importante che questi temi siano seguiti da gruppi di lavoro tematici permanenti in cui sia presente un delegato dell’UP, i deputati della relativa commissione, le associazioni del settore di area liberale e personalità liberali radicali esperte del ramo. I compiti di questi gruppi è di analizzare i messaggi di rilevanza strategica sostenendo e accompagnando il lavoro dei nostri deputati, ma anche proporre all’UP nuovi quesiti e temi da dibattere successivamente in direttiva o in comitato cantonale a dipendenza.

Una composizione base fissa ma da completare e modellare in modo flessibile a dipendenza dei temi che saranno toccati. Un lavoro che richiede impegno, costanza ed energia per poter giocare un ruolo maggiormente proattivo.

L’obiettivo di questi gruppi di lavoro permanenti tende a rispettare la nozione cara a Popper di avvicinamento della verità o di accrescimento della conoscenza. Un processo che poggia sul lavoro di gruppo, sullo scambio di conoscenze e

L’UP ha confermato la volontà di volersi esso stesso confrontare con un gruppo di accompagnamento, in che modo?

Il gruppo di accompagnamento giocherà un ruolo di occhio critico rispetto a quanto emerge nei vari passi del processo in corso. Sono anch’io d’accordo che sia importante affrontare la politica con grande umiltà, ciò che nel concreto significa lavorare sodo ed essere disponibili al confronto e allo scambio di pareri con chi propone ragionamenti diversi. Il nostro partito ha la fortuna di potersi appoggiare su autorevoli personalità esterne agli organi del partito che sapranno dare un parere schietto e diretto rispetto al percorso che si intende seguire.

E per quanto rigurda il sondaggio?

Il sondaggio è il terzo passo di questo percorso.

Ma attenzione; nessun esperto esterno ci dirà quello che dobbiamo fare se non per gli aspetti tecnici relativi alla scientificità del sondaggio. In questo senso l’UP ha già dato mandato a una ditta specializzata, in quanto convinto dell’importanza di dimostrare davvero che il partito è interessato a conoscere meglio l’opinione della propria base confrontandola con gli obiettivi decisi da congresso e comitato cantonale e ribaditi in campagna elettorale. Vogliamo sottoporre alla nostra base le tesi approvate e le osservazioni che abbiamo ricevuto da alcuni nostri esponenti.

Sulla base di quanto emergerà si organizzeranno delle giornate tematiche di approfondimento, alcuni temi si potrebbero sovrapporre ai gruppi di lavoro tematici. Rimaniamo flessibili a dipendenza di quanto emergerà.

Infine il sondaggio toccherà anche il tema della comunicazione che deve conoscere una svolta.

Tutti condividiamo l’importanza di questo tema ma non è evidente trovare i giusti correttivi.

Soprattutto in questo contesto riteniamo essere indispensabile applicare il metodo liberale per una soluzione ragionata. Questo lavoro deve portare idealmente all’obiettivo di presentare un primo resoconto al congresso del partito che vorremmo si svolgesse il prossimo 6 giugno.

STUDIO DI CONSULENZA E DI REVISIONE

ADRIANO P. VASSALLI dipl. fed. esperto-contabile

Via Roncone 13, 6927 Collina d’Oro (Agra) Tel. +41 91 913 99 99 - Mob. +41 79 685 53 59 Email: info@vassalliconsulenze.ch

100x65 Vassalli.indd 1

Noi ci siamo quando i bambini hanno bisogno di noi.

Da 100 anni. projuventute.ch

Il tuo fotografo per foto di presentazione, curriculum vitae, campagne elettorali, documenti, ritratti personali e a scopo pubblicitario,...

16/10/19 16:22

l’ospite

Con il PLR per la Lugano D

urante la mia attività recente di presidente della Commissione cerca per le prossime elezioni comunali ho incontrato moltissime persone che, con aria di ammiccante solidarietà – finta quando si trattava di non liberali – mi confortavano per il non facile compito; in cuor mio sorridevo. Questo è stato per me un periodo di grande arricchimento personale: ho avuto la fortuna di incontrare moltissime persone di qualità, giovani soprattutto, animate da grande entusiasmo e partecipazione, messesi a disposizione del Partito per dare un contributo di valore alla diffusione dei principi liberali radicali ed alla loro attuazione nella politica comunale, fatta di cose concrete ma inconcludente ed erratica se non costituita su solide basi ideali.

L’incontro con numerosi esponenti delle giovani generazioni che hanno chiesto attivamente di entrare nella vita del PLR e di poter dare il loro contributo nella lista per il Consiglio comunale è di grandissimo conforto e lo deve essere per

Opinione Liberale

del futuro

tutti i liberali radicali ticinesi (e, magari, anche per qualche direttore di giornale luganese dal fulgido passato): su queste forze giovani il PLR, non solo a Lugano, potrà costruire un avvenire di sicuro successo.

Certo che l’elaborazione della lista per il Municipio non è stata facile; la rinuncia del vicesindaco, resa pubblica solamente ad inizio gennaio, non ha facilitato il lavoro della Commissione cerca; per di più si è creato all’esterno un clima esasperato attorno al PLR di Lugano, alimentato da una stampa alla continua ricerca del contrasto personale, da mettere a tout prix in evidenza, allorché – invece – il patrimonio storico, culturale, filosofico e gestionale del nostro Partito va ben oltre le persone. Per cercare di ovviare a questa situazione, abbiamo allestito una lista con candidati rappresentanti di tutte le sensibilità politiche della grande famiglia liberale radicale, consci del fatto che solo in questo modo si potrà attirare

“Governare Lugano non vuole dire solo far quadrare i conti e tagliare qualche nastro inaugurale, ma significa preparare il futuro affinché possiamo consegnare alle generazioni future una Città viva, dinamica ed aperta che ponga i suoi Cittadini e le loro necessità al centro dell’azione politica”.

Rocco Olgiati presidente Commissione cerca PLR Lugano

9

l’elettorato, lasciando poi al cittadino di far le sue scelte; scelte che dovranno permettere a questa amata Città di uscire dal pantano in cui l’ha cacciata il trio leghista, il quale sta vivendo ancora sulla progettualità delle precedenti compagini municipali di impronta liberale radicale ma che si è dimostrato del tutto incapace ad affrontare le sfide economiche e sociali moderne. Governare Lugano non vuole dire solo far quadrare i conti e tagliare qualche nastro inaugurale, ma significa preparare il futuro affinché possiamo consegnare alle generazioni future una Città viva, dinamica ed aperta che ponga i suoi Cittadini e le loro necessità al centro dell’azione politica.

Wullschleger Martinenghi Manzini

Servizi Fiduciari Gestioni Patrimoniali Gestioni Immobiliari Lugano wmm-group.com

10

Opinione Liberale

comunali2020

Il PLR per una Vezia 4.0 A Vezia comitato e commissione cerca sono convinti di aver messo a disposizione candidati validi, che rappresentano al meglio i valori cari alla sezione quali: legame con il territorio, spirito di gruppo e passione per la cosa pubblica. Le liste sono state ratificate all’unanimità. Per il municipio si ripresentano il vicesindaco Roberto Piva e il municipale Luca Barberis. Ad affiancarli altri tre validi candidati con una solida esperienza in Consiglio comunale nella scorsa legislatura: Mirella Sartorio, Alan Vismara e Nicolas Daldini, presidente sezionale.

La squadra PLR di Lamone pronta al via!

Anche a Lamone la campagna elettorale entra nel vivo con la ratifica delle liste da parte dell’assemblea sezionale. Sulla lista per il Municipio figurano il sindaco Marco Balerna e il vicesindaco Daniele Franzoni; a completare la squadra ci sono Luca Demarta; Matthias Gianini, consigliere comunale e vicepresidente di ALRA; Sara Rudelli anche lei consigliera comunale.

A Melano il PLR è pronto ad affrontare le sfide future Il PLR Melano ripresenta per il Municipio il sindaco Daniele Maffei unitamente a Davide Cresta, Igor Zocchetti, Arianna Ghielmetti. L’assemblea ha sostituto in comitato Mirella Cinelli con Igor Zocchetti, e ha affrontato quanto fatto dall’esecutivo nel quadriennio, con l’avallo del Consiglio comunale sempre molto collaborativo. In primis l’acquisizione di una pregiata

proprietà a lago, presso il lido comunale. Fra le realizzazioni future l’ampliamento del centro scolastico, l’ecocentro e i nuovi magazzini comunali, e il risanamento dell’ova Cribietta. Tutte opere condizionate dal processo aggregativo dei cinque Comuni del Basso Ceresio, sul quale si voterà in autunno o primavera prossimi. Parecchi i giovani presenti che fanno per sperare per il futuro del partito. Poche purtroppo le candidature rosa.

Melide, candidati con la voglia di fare squadra Anche a Melide il PLR ha approvato il lavoro della Commissione cerca con la nomina delle candidature per le Comunali di aprile. Per il Municipio si presentano Davide Alfano, Simone Schuepbach e Sabrina Weber-Venzi. I candidati sono stati accolti con entusiasmo dall’assemblea, anche perchè in lista ci sono giovani interessanti e in loro hanno visto quella voglia di essere “squadra”. Una voglia di riscatto in questa campagna elettorale, per il bene degli ideali liberali radciali, ma specialmente per il benessere della comunità di Melide.

PLR Vacallo nel segno del cambiamento! È un gruppo omogeneo, con differenti sensibilità e competenze, che si completano a vicenda, che mettono a disposizione dei cittadini di Vacallo il loro bagaglio di conoscenze del territorio, abilità e competenze maturate negli anni e con tanto cuore e molta passione in tutto quello che fanno!

Capitanati dal municipale Andrea Rigamonti, hanno dato la loro disponibilità i consiglieri comunali Matyas Cavadini, Angelo Colombo, Luisito “Gigio” Coltamai, Filippo ‘Panzi’ Ferrari (già primo cittadino) e Patrick Ferrari; con loro anche Andrea Guglielmetti (già consigliere comunale a Chiasso). Obiettivo di aprile sarà riuscire ad ottenere un terzo municipale!

PLR S. Antonino nel solco della continuità L’assemblea ha ratificato le liste nel solco della continuità, con la voglia di continuare a contribuire al bene del Comune, di offrirgli nuove opportunità di sviluppo e di affrontare con impegno le importanti sfide future, riconfermando i tre seggi in Municipio e i sedici in Consiglio comunale. Sulla lista per il Municipio figurano quindi il sindaco Simona Zinniker, il vicesindaco Ivan Zufferey e il municipale Mario Gambarini; accanto a loro in corsa ci saranno Natascha Bariffi Bognuda e Davide Gianola, consiglieri comunali uscenti.

Castel San Pietro con tanta voglia di fare In corsa per il Municipio sono Enzo Albini, Massimo Bossi e il municipale uscente Luca Solca. Il presidente Massimo Bossi ha tenuto a ringraziare e a sottolineare il buon operato compiuto nel quadriennio che si sta per concludere dal rappresentate PLR in Municipio e dai consiglieri comunali che si sono impegnati con dedizione e serietà a rappresentare i cittadini di Castel San Pietro.

Il PLR Muzzano e frazioni si presenta con entusiasmo, energia e compatto Dopo tre legislature nelle quali la maggioranza del Municipio ha impegnato le forze nel progetto aggregativo con Collina d’Oro (bocciato dai cittadini dei due Comuni) il PLR si presenta nella versione 20.20 pronto ad affrontare le sfide con nuovo spirito, nuova veste, nuove forze e nuovi volti. I candidati per il Municipio sono: Fabio Borsari, Daniele Brugnoni (uscente) e Paola Lavagetti Castiglioni.

comunali2020

L’onore di lavorare per la comunità

2. È difficile rispondere a questa domanda, in questi anni sono stati molti i progetti portati a termine. Essere riusciti, dopo varie trattative, ad acquistare il centro ricreativo che era di proprietà di UBS ha dato alla popolazione una zona di svago bellissima e fruibile per tutte le generazioni.

La sfida più interessante è stata nel 2004 quando, dopo l’aggregazione di Agra, Gentilino e Montagnola, il nuovo Comune ha dovuto essere organizzato con un nuovo organigramma dei dipendenti e un nuovo quadro giuridico, senza perdere di vista il servizio alla popolazione.

Il momento più emozionante sono stati i festeggiamenti per Ignazio Cassis quando è stato eletto in Consiglio federale.

3. Mi auguro che il mio Comune continui a prosperare e ad elargire dei sevizi di prim’ordine come ora.

Per il PLR spero si lascino da parte le polemiche lavorando, come è sempre stato, per il bene della popolazione.

11

Sabrina Romelli, sindaco di Collina d’Oro e Paola Bagutti, vicesindaco di Massagno, hanno deciso di non correre per un ulteriore mandato.

Il loro modo di fare politica, serio e rigoroso, ha contribuito alla concretizzazione di importanti progetti nei loro rispettivi Comuni.

A loro va il grazie per l’impegno profuso a favore della collettività e del PLR che hanno rappresentato con grande competenza.

Sabrina Romelli sindaco di Collina d’Oro 1. Sono molto soddisfatta della mia carriera politica che dura da tantissimi anni, gli ultimi 16 quale sindaco di Collina d’Oro. Vi sono stati momenti molto edificanti e altri meno piacevoli, ma tutti hanno contribuito alla mia crescita. Ho sempre lavorato per il bene del mio Comune e dei miei concittadini con passione ed impegno mettendo tanto tempo de energia.

Ritengo sia giusto lasciare per avere nuove idee e una nuova impostazione nella gestione del Comune.

Opinione Liberale

Paola Bagutti vicesindaco di Massagno

1. State per dire addio all’attività politica con quali sentimenti 2. Qual è stata la sfida e il progetto che vi hanno più soddisfatte?

3. Cosa augurate al vostro Comune?

E al PLR?

1. Lascio la politica attiva dopo 20 anni di Municipio, 8 di Gran Consiglio e 4 di Consiglio comunale. È stato un percorso importante nella mia vita che ho svolto con entusiasmo, serietà e convinzione e che mi ha permesso di fare qualcosa di utile per la società. La decisione presa è stata ben ponderata ma non nascondo che un po’ di nostalgia è presente nella mia mente e nel mio cuore.

2. Penso di aver dato un contributo interssante al dibattito politico come liberale e di aver incoraggiato il dibattito con altri partner istituzionali. Ad esempio, il progetto di copertura della trincea a cielo aperto dove passano i treni presente sul territorio del mio Comune vede coinvolti anche la città di Lugano, il Cantone, le FFS e la SUPSI. Ciò permetterebbe la creazione di un campus universitario su questo nuovo sedime. L’impegno svolto dal Municipio di Massagno su questo dossier e la possibilità in futuro di eseguire questa grande opera mi ha molto entusiasmato e stimolato.

Sono diventata vicesindaco, prima rappresentate del PLR a Massagno, carica che mi ha veramente fatto molto piacere e che ha completato il mio cammino politico.

3. Desidero un Comune forte con istituzioni sane ed efficienti e che si impegni sempre a garantire le necessarie sicurezze sociali ed economiche alla propria cittadinanza salvaguardando la libertà di scelta e di iniziativa degli individui. Sono convinta che il sistema politico liberale è quello che meglio riesce a coniugare efficienza economica, giustizia sociale e libertà individuale.

12

Opinione Liberale

clubdei1000

Nelle viscere di AlpTransit È solo con la realizzazione dei 15,4 chilometri della galleria di base del Ceneri – costituita come il Gottardo da due canne a binario unico distanti tra loro 40 metri e collegate l’una all’altra da cunicoli trasversali ogni 325 metri – che la ferrovia di pianura continua da Altdorf a Lugano diventerà realtà. In attesa dell’inaugurazione, il Club dei 1000 ha iniziato il 2020 con un viaggio nel futuro... di AlpTransit.

I

l Club dei 1000 ha offerto ai suoi soci la bella opportunità di visitare la galleria di base del Ceneri, a pochi giorni dalla chiusura definitiva al pubblico. Una trentina di persone hanno accolto l’invito e si sono presentate mercoledì a Camorino. Indossati giubbotto, casco e zainetto con maschera d’ossigeno (per ogni evenienza), sono penetrati nelle viscere della terra accompagnati da Olimpio Pini, la cui società opera nel campo dell’ingegneria e vanta una leadership in importanti progetti, tra cui proprio la galleria di base del Ceneri, il terzo maggiore progetto di tunnel ferroviario della Svizzera, dopo quella del San Gottardo e del Lötschberg.

In galleria, i nostri visitatori si sono inoltrati lungo il tratto di binario che porta a Locarno, dove si stanno facendo gli ultimi lavori prima di cominciare i test con i convogli delle ferrovie. Olimpio Pini ha spiegato le difficoltà e le sfide che lo scavo

del Ceneri ha comportato, in particolar modo se si pensa che il passaggio all’entrata di Camorino è sotto di qualche metro all’autostrada, mentre il tratto di ferrovia in località Vezia si trova appena sopra la galleria Vedeggio-Cassarate. Le operazioni di scavo hanno richiesto una grande attenzione perché la vicinanza era tale da essere rischiosa.

La visita ha entusiasmato i membri del Club dei 1000 e il suo coordinatore, Andriano Cavadini: “il lavoro è ormai finito, ci sarà la fase dei test, della riconversione di Sigirino e di smantellamento delle aree di cantiere. E tra meno di 11 mesi la messa in esercizio della galleria cambierà la mobilità in Ticino perché si andrà da Lugano a Bellinzona in 15 minuti, e a Locarno in 30 minuti. C’è da chiedersi, e ce lo siamo chiesti alla fine della visita, cosa succederà all’interno del Cantone perché probabilmente non siamo ancora

abituati ad un accorciamento così importante delle distanze tra le principali località. Vedremo, sarà sicuramente un’innovazione importantissima per il futuro del Ticino e per unire il Sopra e Sottoceneri”.

Innovazione che passa dal miglioramento del trasporto su rotaia, ne sa qualcosa Olimpio Pini che in dicembre ha ricevuto l’incarico di progettare gli ultimi due lotti della galleria di base LioneTorino. “Ci accorgiamo che non ci si muove più come una volta, tra un po’ la mobilità privata e personale ci porterà all’immobilismo. Allora è importante investire in mezzi dove più persone possono spostarsi da un luogo all’altro con poco utilizzo di energia. Ogni investimento intelligente di mobilità sia pubblica sia per il traffico merci sarà una fortuna per gli abitanti del futuro” di quella che sarà la “città Ticino”, una città che aspettiamo da tempo.

iGLRT

Opinione Liberale

laposizione

Sostenibilità, un tema liberale radicale

D

enominatore comune dei giovani è la volontà di pensare, discutere e modellare il futuro. I giovani – sempre più spesso – parlano di digitalizzazione, istruzione, università, scambi con l’estero, accesso al mondo del lavoro, start-up, pensioni, mobilità e soprattutto di sostenibilità. È dunque questo il tema del nostro secolo?

Non dimentichiamoci che lo sviluppo sostenibile è pure scritto nella nostra Costituzione. L’obiettivo è uno sviluppo che consenta alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i loro. Però, è importante notare come la sostenibilità non si limiti solo all’ecologia e agli slogan di Greta. La sostenibilità racchiude la tematica ambientale ma anche quelle economica e sociale. La sostenibilità – concetto allargato – è un tema liberale radicale e non va solamente associata alle manifestazioni in piazza o agli aumenti delle tasse. Ci sono molte iniziative, da quelle più piccole come la “settimana della sostenibilità” a quelle più grandi, che possono contribuire al raggiungimento di un futuro sostenibile.

Nicola Camponovo vicepresidente GLRT

Prima di tutto: essere clima-neutrali è possibile. In pochi sanno che il WEF di Davos che si è appena concluso ne è un esempio. Da quattro anni l’evento si fa carico del proprio impatto ambientale e sceglie di rendere le proprie attività

non impattanti verso il clima. Questo obiettivo è stato raggiunto grazie a forti riduzioni degli sprechi, proposta di cibi stagionali, biglietti dei treni scontati, auto elettriche, abolizione delle bottiglie usa-e-getta e utilizzo di energia 100% rinnovabile.

Ma – come detto – ci sono anche soluzioni di mercato di più ampio respiro. Nel mondo finanziario vi sono gli investimenti ESG (Environmental, Social and Governance) utili per disincentivare le società a comportarsi in maniera poco sostenibile; non tramite punizioni fiscali ma incoraggiando business model più sostenibili e rendendo le aziende che non si adeguano meno investibili.

Ciò significa che per non perdere importanti finanziamenti da parte di casse pensioni, grandi istituzioni e investitori privati, le aziende sono incentivate a comportarsi in maniera più rispettosa nei confronti dei dipendenti, dell’ambiente e ad intraprendere strategie meno rischiose non orientate al breve ma ad una crescita di lungo periodo.

Un altro strumento è il rinomato CSR (Corporate Social Responsibility), o responsabilità sociale dell’impresa. Report pubblicati annualmente riguardo alla posizione aziendale non solo su tematiche ambientali ma anche sociali e di corporate governance. Esso rappresenta una presa in considerazione delle scelte aziendali, nella gestione del capitale umano, rispetto della societá e sicurezza economica. Se ne parlerà anche in Ticino fra qualche settimana all’evento intitolato “Giornata dell’economia”.

Per il soddisfacimento dei nostri bisogni materiali e immateriali necessitiamo del benessere economico, di una società solidale e una trasformazione a lungo termine. Concludendo, la sostenibilità è innovazione e rappresenta un vero e proprio cambio di mentalità che non deve essere monopolizzato. Ogni partito avanzerà le sue proposte in base ai propri principi. L’importante è non dimenticare che essere sostenibili significa creare un plusvalore per tutti: aziende, Stato, ambiente e società.

Un ricorso per 30 minuti in più Al termine di una lunghissima procedura, dal 1. gennaio 2020 i negozi possono finalmente restare aperti mezz’ora più a lungo. Un’estensione minima che è già in vigore ma non è ancora certa, nonostante l’approvazione da parte delle autorità federali (SECO) nel dicembre 2019. Il ricorso della sezione ticinese del sindacato UNIA ha infatti aperto una nuova fase di incertezza, e per fortuna non ha avuto effetto sospensivo sull’apertura prolungata. Il Ticino non può irrigidirsi di fronte ad una minima estensione degli orari di apertura: lo sa benissimo lo stesso sindacato, che con furbizia ha rinunciato a lanciare un referendum per timore di esporsi a un fiasco clamoroso.

Nell’interesse dei consumatori e dei lavoratori, i Giovani liberali radicali ticinesi auspicano meno rigidità e meno «no» ideologici. Sempre più persone fanno acquisti su internet o all’estero. Orari di apertura più lunghi sono una fra le possibili risposte a questo nuovo contesto difficilissimo, in particolare per un Cantone turistico e di frontiera come il nostro. Questa estensione significa anche preservare posti di lavoro e crearne di nuovi, e l’accresciuta flessibilità è interessante anche per molti dipendenti. L’estensione, infine, non è imposta a nessuno: piccoli e grandi commercianti possono scegliere se tenere aperto più a lungo. Non dimentichiamo che stiamo parlando di 30 minuti in più al giorno e 90 minuti in più al sabato, con alcune eccezionali aperture generalizzate fino alle 22.30.

In alcuni Cantoni della Svizzera centrale i negozi sono aperti da anni; ad Argovia, Svitto, Obvaldo e Nidvaldo non ci sono addirittura più leggi sugli orari di apertura e chiusura dei negozi. Mantenere regole rigide significa di fatto incitare la popolazione a fare acquisti oltre confine oppure oltre Gottardo, incoraggiando il «turismo dello shopping» e l’inquinamento che ne deriva.

Come GLRT siamo favorevoli a una ben più coraggiosa liberalizzazione degli orari di apertura. 30 minuti in più sono un compromesso ragionevole ma ancora una volta il sindacato non si dimostra disposto ad abbracciare il modello di successo svizzero.

13

Al cancro non interessa chi sei.

A noi sì.

Per questo aiutiamo i malati e i loro familiari a convivere con il cancro. Questo è l’obiettivo della nostra attività di informazione, sostegno e accompagnamento.

Aide utac -niou ads aiu à aid taer re.

Maggiori informazioni su legacancro.ch

KLS_001386-00_Rebranding_Anzeige_Fueller_210x138_DFI_01.indd 1

11.10.17 15:01

Acquistate L’Ignazio 2 bottiglie 4 bottiglie 6 bottiglie

Fr. 40.00 Fr. 80.00 Fr. 114.00

Consegna gratuita in Ticino a partire da 12 bottiglie

Per ordinazioni: info@plrt.ch o 091 821 41 81

E LE TTRO BIAS CA 2 SA

IMPIANTI ELETTRICI E TELEFONICI Via Lucomagno 13 6710 Biasca Tel 091 862 31 40 Fax 091 862 42 77 elettrobiasca2@bluewin.ch

inbreve

PLR, rivitalizzare i nuclei Aron Piezzi a nome del PLR ha presentato nella forma generica un’iniziativa parlamentare che chiede di introdurre incentivi finanziari per la rivitalizzazione dei nuclei tradizionali dei Comuni ticinesi; l’atto arriva a seguito della decisione di gennaio del parlamento che ha approvato le misure di incentivo alla rivitalizzazione di edifici dismessi con il relativo credito quadro di 10 milioni per il periodo 2020-2024.

Oltre agli edifici dismessi, un settore che secondo il PLR merita attenzione è quello dei nuclei tradizionali dei Comuni ticinesi. Il loro pregio urbanistico, architettonico e storico è elevato e, sebbene costituiscano spesso una somma di proprietà private, assumono un rilevante valore per la comunità e il paesaggio costruito. Del resto, i piani regolatori comunali (con i rispettivi beni culturali e spazi da tutelare) e l’inventario ISOS (Inventario degli insediamenti svizzeri da proteggere) testimoniano tale ricchezza. È indispensabile essere consapevoli di questo patrimonio e soprattutto salvaguardarlo degnamente. Con questa iniziativa si propone l’introduzione di incentivi per sostenere i lavori di restauro degli edifici nei nuclei; incentivi che dovrebbero principalmente essere indirizzati per favorire la residenza primaria, rispettando tipologie e peculiarità architettoniche tradizionali.

Racchettata PLR di Carì

SOLL, evento elettorale

Il gruppo ricreativo PLR organizza domenica 9 febbraio (riserva domenica 16 febbraio) la racchettata di Carì. Programma. Ritrovo a Carì al ristorante Pineta alle 8.45; formazione di eventuali 2 gruppi (il percorso è adatto a tutti), aperitivo alle 11.30 a Carì 2000 (compreso nel costo del pranzo: 40 franchi a persona, bibite escluse).

Percorso: Carì – Capanna Prodör – Predelp – Piano dei Fagiani – Carì 2000. Iscrizioni entro il 5 febbraio: segreteria PLR a Camorino – 091/821 41 81, info@plrt.ch – indicando numero di partecipanti, telefono e/o e-mail. Info Giorgio Galusero 079/822 25 34 o Luigi Balmelli 079/230 13 25.

Un momento di festività, tra amiche e amici, per vivere in maniera informale la campagna per le Comunali 2020. Vi aspettano grandi sorprese e un’atmosfera all’insegna dell’amicizia. Un momento speciale per conoscere le donne e gli uomini che si sono messi a disposizione del PLR, per far parte del destino della città di Lugano.

Non mancate l’evento elettorale della SOLL (Società operai liberali luganesi) che avrà luogo venerdì 6 marzo alle 18.30 al capannone delle feste di Pregassona.

Opinione Liberale Responsabile politico Bixio Caprara

Numero IVA IDI CHE–108.135.503 IVA

Direttore editoriale Andrea Nava

Abbonamento annuale Fr. 100.–

Redazione Massimo Schira Vania Castelli

AVS/ AI/ Studenti Fr. 50.–

Redazione CP 154, 6528 Camorino T. 091 821 41 85 F. 091 821 41 88 oplib@plrt.ch

Grafica e design redesign.swiss Camorino Stampa Centro Stampa Ticino SA Muzzano

«Sostenitore» Da Fr. 200.– CCP 69-7730-5 Pubblicità Laura Codiroli

CARTA SVIZZERA

Opinione Liberale

l’agenda Sabato 1. febbraio GLR TICINESE Raccolta firme “iniziativa sulle pensioni – ore 14.00 Via Pessina 1, Lugano

Lunedì 3 febbraio UNIONE LIBERALE RADICALE RIVA SAN VITALE E CAPOLAGO Assemblea straordinaria – ore 17.45 Teatro Unione, Riva San Vitale

Giovedì 6 febbraio PLR COMANO “Internet, pericoli, sfide e opportunità” con Silvano Petrini – ore 20.30 Sala Multiuso, Comano

Venerdì 7 febbraio PLR LUGANO Aperitivo – ore 19.00 Shaker , Lugano

Domenica 9 febbraio PLR GRUPPO RICREATIVO Racchettata di Carì – ore 8.45 Ristorante Pineta, Carì

Martedì 11 febbraio GIORNATA DELL’ECONOMIA Responsabilità sociale delle imprese ore 9.00 – Aula magna SUPSI, Trevano

Agenda completa su www.plrt.ch.

15

Votazione del 9 febbraio 2020

LE POSIZIONI DEL PLR NO

all’introduzione del principio della sussidiarietà nella Costituzione cantonale del 14 dicembre 1997

Il PLR ritiene la modifica inutile e pericolosa in quanto mette a rischio, senza necessità, l’equilibrato sistema istituzionale esistente: il principio di sussidiarietà è già iscritto nella Costituzione federale.

NO

all’iniziativa popolare “Le vittime di aggressioni non devono pagare i costi di una legittima difesa”

Il PLR si oppone all’iniziativa perché da un punto di vista pratico, la nuova legge rischia di legittimare comportamenti violenti e di incentivare i cittadini a farsi giustizia da sé, facendo libero uso delle armi. E perché prevede una soluzione di rimborso delle spese che viola il diritto federale

NO

all’iniziativa popolare “Più abitazioni a prezzi accessibili”

Il PLR ritiene che l’iniziativa intervenga troppo fortemente sul mercato. La proposta di modifica costituzionale vuole una soluzione a livello nazionale, quando i problemi si concentrano invece nelle aree urbane. Introdurre quote non risolve il problema.

SI

alla modifica del 14 dicembre 2018 del Codice penale e del Codice penale militare (Discriminazione e incitamento all’odio basati sull’orientamento sessuale)

Il PLR sostiene la modifica in quanto si tratta dell’estensione dell’attuale protezione penale contro la discriminazione razziale, etnica o religiosa anche all’orientamento sessuale. Ad essere proibito sarà l’incitamento pubblico all’odio omofobo, che spesso si trasforma in atti di violenza.