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Nicola Pini e Alberto Dotta

Le attese organizzative del PLR di domani

Nicola Pini

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responsabile gruppo di lavoro “Riorganizzazione PLR”

Il gruppo di lavoro che ho coordinato aveva l’incarico di riflettere su un nuovo modello organizzativo per il PLRT. Per effettuare un

ragionamento a tutto campo e comprensivo delle varie realtà del nostro Partito sono stati coinvolti rappresentanti di distretti, sezioni e sezioni polo, eletti e segreteria

cantonale. Dopo aver radiografato la struttura di oggi e fissato le attese su quella di domani, abbiamo cercato di disegnare qualche ipotesi di lavoro. La

prima potrebbe essere quella di mantenere la struttura attuale riorientando i compiti di alcuni

organi e verificandone il grado di rappresentatività. Si sono qui identificate due varianti, una leggera e una più pesante. In quella leggera la Direttiva si trasformerebbe in un gremio consultivo per il gruppo parlamentare, mentre il Comitato cantonale focalizzato sui temi in votazione. In quella pesante l’accento sarebbe invece posto sul Comitato cantonale, da trasformare in un vero e proprio motore politico con riflessioni tematiche e prese di posizione, mentre la Direttiva assumerebbe un ruolo di verifica programmatica. Tale modello prevederebbe inoltre un collegamento orizzontale tra le Sezioni tramite un Collegio dei Presidenti e una Conferenza dei Sindaci e dei Municipali.

Una seconda via da percorrere potrebbe essere quella dello snellimento della struttura e dei processi. Ideale sarebbe introdurre nel sistema-partito maggiore flessibilità e funzionalità,

cercando strutture a geometria variabile secondo le necessità e che valorizzino le persone. In questo senso la Direttiva potrebbe essere sciolta a vantaggio di un Comitato cantonale più frequente o dei gruppi di lavoro tematici (più o meno formali). Se le Sezioni e il Partito Cantonale restano base e vertice del Partito, si potrebbe introdurre una differenziazione a livello intermedio, valutando soluzioni diverse a dipendenza delle regioni. Sarebbe infine da realizzare una piattaforma digitale quale banca dati di atti parlamentari, spazio di discussione libera, consultazioni rapide, sondaggi per prese di posizione e segnalazioni per partecipazione ai gruppi di lavoro tematici.

Il digitale per dialogare “Riorganizzazione

con i cittadini-elettori

Il gruppo di lavoro “Riorganizzazione PLR” è stato costituito in modo che tutte le diverse realtà politiche del Cantone fossero rappresentate. Già dopo il primo incontro era chiaro che il discorso della riorganizzazione doveva concentrarsi su snellimento, coinvolgimento e informazione. L’organizzazione attuale del distretti, livello cantonale e federale – sia funzionale, con uffici presidenziali, direttive, comitati, assemblee e gruppi di lavoro. Appare ovvio che, per un politico di milizia impegnato pure in un legislativo o esecutivo, l’impegno diventa presto insostenibile. Le conseguenze sono molteplici, tra cui l’occuparsi più di riunioni che di Politica oppure il perdere le persone per esaurimento. Si rende perciò indispensabile

uno snellimento della struttura per ridurre gli impegni e renderli più efficaci. Parallelamente, va affrontato il discorso del coinvolgimento della base alfine di trovare sempre persone disposte ad assumere le cariche pubbliche e di recuperare consensi. I cittadini andranno pertanto informati

e le loro proposte, come le preoccupazioni, condivise. Gli attuali mezzi informatici permettono di raggiungere la base meglio di quanto è in grado di fare l’attuale capillare struttura; lo ha dimostrato il congresso di domenica scorsa. Questi mezzi sono quindi il nuovo canale da sfruttare per un dialogo

tra cittadino, economia e politica, per collegare le diverse regioni e per coinvolgere le numerose

Alberto Dotta

gruppo lavoro PLR cerca di coinvolgere la base con una suddivisione sia geografica – con sottosezioni, sezioni, circoli,

PLR”

competenze presenti sul territorio. Il terzo punto – sempre più fondamentale – è la comunicazione che deve raggiungere rapidamente non solo gli aderenti al partito. La nuova struttura deve permettere al partito di informare in modo tempestivo e, possibilmente, rappresentativo della base. Il gruppo di lavoro, che si è riunito quattro volte, anche in forma virtuale, ha dunque abbozzato delle varianti organizzative per migliorare l’efficacia, il coinvolgimento e l’informazione.

Organizzazione PLR, ipotesi di sviluppo

Il gruppo di lavoro “Riorganizzazione del PLR” è stato chiamato dall’Ufficio presidenziale di Bixio Caprara a riflettere su opportunità e modalità di un’eventuale riorganizzazione della struttura organizzativa del PLR ticinese. Nicola Pini (coordinatore e rappresentante dell’Ufficio presidenziale), Paolo Pagnamenta (Distretto), Marco Nobile (Sezione polo), Alberto Dotta (Sezione), Simone Castelletti (sindaco, esecutivo), Alessandra Gianella (capogruppo in Gran Consiglio, legislativo), Andrea Nava (segreteria PLR) hanno consegnato il loro rapporto che non solo sintetizza i punti forti/deboli della struttura di oggi e le attese verso quella di domani, ma abbozza anche qualche ipotesi di sviluppo, volutamente e consapevolmente non risolutiva, in modo da lasciare alla dirigenza del neo presidente Alessandro Speziali il legittimo margine di manovra. Tre le piste identificate: il ri-orientamento in due varianti (leggera e pesante) e lo snellimento. Una pista quest’ultima più ambiziosa ma che secondo i gruppo è forse necessaria da intraprendere dopo i dovuti approfondimenti e le dovute consultazioni. Le ipotesi formulate non si escludono e possono essere combinate, come possono essere generalizzate ai vari livelli le riflessioni svolte per uno specifico gremio.

1. I risultati del sondaggio

Il sondaggio “Progetto di rilancio PLR” ha evidenziato come la base vorrebbe vedere gerarchie più snelle insieme a una maggiore cooperazione sovraregionale: un dato, questo, che conferma l’analisi preliminare del gruppo di lavoro e, di conseguenza, del rapporto. Emerge inoltre l’importanza dei temi per la mobilitazione e, con essi, la formazione di gruppi di lavoro tematici, che dovrebbero avere un peso maggiore nella formulazione di proposte e posizioni politiche. In sintesi, il sondaggio sembra suggerire che il partito è sostanzialmente ben organizzato, ma che al contempo è necessaria una flessibilizzazione e una consultazione sovraregionale dei membri. Strumenti adeguati a tal fine sembrano essere le sezioni, il Congresso e i gruppi di lavoro tematici.

2. Forza e criticità dell’attuale struttura

Forze

• Prossimità, capillarità e forza di mobilitazione sul territorio. • Processo democratico chiaro con prese di decisioni condivise (Comitato cantonale, Congresso, Assemblea sezionale…). • Coinvolgimento della base grazie ai molti gremi su più livelli (cantonale, distrettuale e sezionale). • Storia forte del Partito.

Debolezze

• Struttura molto rigida e articolata, con gremi anche sovrapposti e ridondanti, con tanti compiti e incontri su più livelli e relative dispersione di tempo e forze a scapito di attività sul territorio. • Lentezza nelle prese di decisioni e nella comunicazione (mancanza di un posizionamento chiaro). • Rappresentatività degli organi di partito non sempre aderenti alla base (vedi decisione su congiunzione PLR-PPD). • Frustrazione per le decisioni prese da altri e conflittualità tra organi. • Rischio di autoreferenzialità e cortocircuito (parliamo a noi stessi). • Presenza insoddisfacente agli eventi. • Coinvolgimento vero? • Poco coinvolgimento dei militanti. • Compiti, organigramma e cahier des charges non sempre conosciuto e riconosciuto.

3. Attese verso la struttura di domani

• Semplificare le procedure di decisione e velocizzare le prese di decisione, conciliando rapidità di azione e coinvolgimento di organi/militanti.

• Coordinamento delle attività tra i differenti livelli: fare di più con meno; valorizzare il lavoro e le competenze dei rappresentanti del PLR nei vari gremi; meno riunioni ma più mirate ed efficaci; alleggerire le Sezioni; potenziamento delle connessioni interne al Partito (sia orizzontalmente che verticalmente).

• Valutare nuovi strumenti di dialogo e decisione sfruttando la digitalizzazione (consultazioni online, petizioni verso UP, streaming…) per includere idee e competenze, come anche per coinvolgere maggiormente e effettivamente la base.

• Struttura che permetta approfondimenti e dialogo interno sui temi in modo da favorire prese di posizione, proposte e soluzioni, grazie anche al coinvolgimento di esperti.

• Sostenere i rappresentanti eletti nei vari consessi e mantenere il collegamento (virtuoso) tra la loro e la base del Partito. In particolare coinvolgimento maggiore dei municipali e delle sezioni nei processi decisionali cantonali, ma anche alleggerimento del carico delle persone con funzioni di quadro.

verso la struttura di domani

• Semplificare le procedure di decisione e velocizzare le prese di decisione, conciliando rapidità di azione e

• Coordinamento delle attività tra i differenti livelli: fare di più con meno; valorizzare il lavoro e le competenze dei rappresentanti del PLR nei vari gremi; meno riunioni ma più mirate ed efficaci; alleggerire le Sezioni; potenziamento delle connessioni interne al Partito (sia orizzontalmente che verticalmente).

• Valutare nuovi strumenti di dialogo e decisione sfruttando la digitalizzazione (consultazioni online, petizioni verso UP, streaming…) per includere idee e competenze, come anche per coinvolgere maggiormente e

• Struttura che permetta approfondimenti e dialogo interno sui temi in modo da favorire prese di posizione, proposte e soluzioni, grazie anche al coinvolgimento di esperti.

• Sostenere i rappresentanti eletti nei vari consessi e mantenere il collegamento (virtuoso) tra la loro e la base del Partito. In particolare coinvolgimento maggiore dei municipali e delle sezioni nei processi decisionali cantonali, ma anche alleggerimento del carico delle persone con funzioni di quadro.

4. L’ipotesi del ri-orientamento

Una prima ipotesi di evoluzione potrebbe essere quella di mantenere la struttura attuale riorientandone i compiti. In questo caso andrebbe effettuata una riflessione in termini di rappresentatività, in particolare per quanto riguarda la composizione di Direttive e soprattutto Comitato cantonale che sembra non sempre rispecchiare l’opinione della base: secondo il gruppo di lavoro andrebbero inseriti d’ufficio sindaci e municipali, vere e proprie antenne e ambasciatori sul territorio.

La versione leggera

La variante si focalizza solo sugli organi cantonali, tralasciando Sezioni e livelli intermedi.

L’Ufficio presidenziale rimarebbe come è oggi mentre la Direttiva dovrebbe essere consultata sui temi di indirizzo politico discussi

in Gran Consiglio. Il gruppo di lavoro parte dal presupposto che la politica liberale radicale cantonale viene concretamente applicata tramite le decisioni in Gran Consiglio: su alcuni temi importanti (non tanto su progetti quanto su temi di principio tipo salario minimo, tassa di collegamento, scuola che verrà, aggregazioni,...) sarebbe auspicabile che vi sia una discussione approfondita tra i parlamentari e un organo consultivo che potrebbe essere appunto la Direttiva. In questo modo si avrebbe maggiore garanzia che in parlamento venga promossa una politica secondo i principi liberali radicali. La proposta non deve essere intesa come una delegittimazione del gruppo parlamentare bensì come utile supporto consultivo. Gruppi di lavoro specifici – come i gruppi tematici attuali – possono comunque essere creati a dipendenza del tema. Inoltre, per conoscere l’opinione della base o coinvolgerla in determinati processi decisionali potrebbero essere interpellati degli opinion-leader o un determinato gruppo di persone (giovani, municipali, membri del comitato cantonale, eccetera) sfruttando i mezzi digitali. Il Comitato cantonale dovrebbe dal canton suo decidere sui temi in votazione (cantonale o federale) e il Congresso sulle linee guida (programma politico) attuate da Sezioni e Ufficio presidenziale.

La versione pesante

Ri-organizza il Partito nel suo insieme. Comitato direttivo (ex UP), il Municipio del Partito: coordinamento, conduzione politica a breve termine, elaborazione di un Programma strategico semestrale, rappresentanza verso l’esterno. Consiglio strategico (ex Direttiva), la Commissione strategica e programmatica: vigilanza e verifica programmatica, discute semestralmente il Programma strategico. Assemblea cantonale (ex Comitato cantonale), il Legislativo del partito e “Motore politico”: riflessioni tematiche e prese di posizione politiche; è da qui che deve uscire il succo della politica PLR, anche in ottica propositiva. Congresso: definisce la linea politica di fondo, il programma del Partito e le liste per le elezioni. Sezioni, la spina dorsale del PLR: da collegare tramite delle riunioni dal taglio organizzativo (Collegio dei Presidenti) e strategico (Conferenza dei Sindaci e dei Municipali). Distretti, il ruolo di coordinamento regionale (attività ERS-OTR, consorzi, progetti regionali). Collegio dei Presidenti, la cinghia di trasmissione fra PLR e Sezioni, gremio operativo per questioni organizzative–partitiche. Conferenza dei Sindaci e dei Municipali, il gremio che affronta questioni politiche su temi intercomunali e rapporto Cantone- Comuni (strategico); elabora proposte da promuovere in più Comuni; cerca sinergie (eventualmente sottogruppi) non solo territoriali ma anche secondo tipologie di Comune (vedi USTAT).

5. L’ipotesi dello snellimento

Tra i problemi constatati nella struttura attuale vi sono il sovraccarico di determinate persone, il coinvolgimento solo apparente della base e una lentezza nella comunicazione (media). Può dunque apparire opportuno semplificare le strutture e i processi e sviluppare le potenzialità dagli attuali mezzi digitali che possono garantire le consultazioni, l’invio e la ricezione di informazioni, lo scambio di opinioni, le prese di posizione/votazioni e la partecipazione online a incontri; e questo in modo molto più ampio che con le attuali strutture. Chiaramente è una via che comporta più rischi e qualche rinuncia, ma a mente del gruppo di lavoro potrebbe permettere un sensibile miglioramento dei processi interni al Partito. Ideale sarebbe di introdurre nel sistema-partito maggiore flessibilità e funzionalità, cercando strutture a geometria variabile secondo le necessità e che valorizzino le persone.

Piste da

valutare

La Direttiva – anche in base ai risultati del sondaggio e alla non sempre brillante partecipazione – potrebbe essere sciolta a vantaggio di un Comitato cantonale più frequente e più incentrato su discussioni tematiche, oppure lasciando il posto ai gruppi di lavoro tematici, o ancora a incontri (più o meno formali) ad esempio con i presidenti distrettuali edelle Sezioni polo, i sindaci. Tale via, suggerisce il gruppo di lavoro, andrebbe discussa in modo aperto e trasparente con la stessa Direttiva, i cui membri sono peraltro attivi in altri gremi più o meno formali.

Il livello distrettuale

Se le Sezioni e il Partito cantonale restano base e vertice del triangolo del PLR, si potrebbe

introdurre una maggiore differenziazione a livello intermedio, ad esempio a livello di

Distretti: ad oggi infatti la stessa struttura è applicata a realtà molto diverse. Se nel Locarnese e nel Mendrisiotto l’organizzazione odierna sembra funzionare, nel Bellinzonese potrebbe servire un ragionamento più ampio che coinvolga anche Riviera, Blenio e Leventina, in modo da ottenere un maggior coordinamento a livello di enti regionali (ERS e OTR in primis), mentre risulta meno importante il coordinamento tra una Sezione polo e poche altre. Oppure riunire le Valli (Valli Muggio, Centovalli, Maggia, Verzasca, Blenio e Leventina) che potrebbero condividere problematiche – e soluzioni – simili. Nel Luganese è da valutare l’aspetto circoli e circondari, che al momento sembra però essere ancora utile. In altri casi il livello distrettuale (con i tre organi: consiglio, assemblea e ufficio di revisione) potrebbe anche essere semplificato o sostituito con incontri secondo necessità tra i rappresentanti delle sezioni – Conferenza Presidenti, Convivio Sindaci... – e altri attori interni e/o esterni al partito. In caso di flessi-

bilizzazione del livello intermedio andrebbe valutata una separazione tra struttura operativa e la gestione/preparazione delle elezioni, ad esempio tramite l’adozione di un

“regolamento elettorale”. Tale via, raccomanda il gruppo di lavoro, andrebbe discussa in modo aperto e trasparente in una riunione con i presidenti distrettuali. Affermata la centralità delle Sezioni quale cellula di base, si pone il tema – laddove esistono – delle Sottosezioni. Il gruppo di lavoro ritiene che di principio le singole situazioni vadano affrontate puntualmente, ma che al contempo vadano approfondite. In particolare si ritiene che questo livello – e la riflessione si pone anche per i circoli – possa servire unicamente in presenza di obiettivi chiari e modalità di organizzazione snelli (la domanda da porsi è se c’è realmente bisogno di un associazione formalmente costituita ai sensi della codice delle obbligazioni).

Il portavoce del partito

La presa di posizione pubblica del partito su temi di attualità deve essere veloce e non sempre può seguire le canoniche vie democratiche senza correre il rischio di perdere il treno. La soluzione migliore è naturalmente quella di cercare di anticipare i temi dell’agenda politica – ad esempio mensile per la politica cantonale e trimestrale per quella federale – in modo da poter formare con anticipo una posizione condivisa da poi affermare al momento opportuno. Per far fronte a situazioni imprevi-

ste, si potrebbe pensare di chiarire e specificare la competenza di portavoce, dando la competenza a singole persone (presidente, capogruppo in GC, membri del Gruppo parlamentare) o a

Nel rapporto del gruppo di lavoro “Riorganizzazione PLRT” c’è anche qualche pista di approfondimento. Eccole.

gruppi più o meno ristretti (UP, direttiva, …) a dipendenza dell’urgenza o della tematica. Nel caso di prese di posizione su temi in votazione, o su altri temi ritenuti importanti, si potrebbe invece coinvolgere la base tramite delle persone scelte (opinon-leader) all’interno delle Sezioni.

La digitalizzazione

Può fornire un aiuto per coniugare snellimento e coinvolgimento (in particolare di militanti, simpatizzanti e giovani). In questo senso il fruppo di lavoro propone di valutare l’ipotesi di creare una piattaforma unica per i membri del Partito quale banca dati di atti parlamentari, spazio di discussione libera, consultazioni rapide, sondaggi per prese di posizione più ampio, segnalazioni per partecipazione ai gruppi di lavoro tematici.

Il coordinamento

Fa rima non a caso fa rima con snellimento. Il coordinamento e sostegno verticale (SezioneDistretto-Cantone) come anche orizzontale (Sezioni, Distretti, Sindaci, Valli, Città) potrebbe stimolare e al contempo sgravare i vari attori (in particolare le Sezioni). Per snellimento

si intende anche una concentrazione – ma anche valorizzazione – degli eventi e in particolare delle riunioni di partito. Riunioni

che devono essere attrattive, e coinvolgenti. Provocatoriamente il gruppo di lavoro suggerisce è che si potrebbe pensare di convocare una riunione unicamente quando ci sono – ad esempio – un numero definito di temi da affrontare o di decisioni da prendere.

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