Anno 28 /G.A.A. Camorino
18 ottobre 2019 /
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Opinione Liberale Settimanale del Partito Liberale Radicale Ticinese
Diamoci da fare!
02 / Giovanni Merlini / candidato agli Stati La campagna elettorale si conclude solamente il 17 novembre: domenica ci sarà solo l’esito del primo round. Dunque, diamoci da fare!
Le sfide della Svizzera
07 / Karin Keller-Sutter / consigliera federale La riforma dell’AVS e il consolidamento della via bilaterale sono due delle sfide che la Svizzera sarà chiamata ad affrontare.
Avviso ai Ticinesi distratti
09 / Bixio Caprara / presidente PLR La nomina del consiglio di amministrazione dell’EOC è stata l’occasione per mostrare il lato meno nobile della politica parlamentare.
Editoriale / Laura Sadis / già consigliera di Stato
Cari elettori moderati... Un po’ perplessi si, ma non così tanto da rinunciare a votare spero! Inutile nasconderlo: la congiunzione fra PLR e PPD per le elezioni nazionali ha creato di primo acchito qualche contrarietà. Malumori più marcati in certe regioni del nostro Cantone. E poi perché nulla si è detto di questi piani di avvicinamento prima delle elezioni cantonali se le intenzioni sono serie? Le risposte potrebbero essere tante. Provo ad abbozzarne qualcuna da osservatrice esterna. La congiunzione è sostanzialmente tecnico/aritmetica. Un’operazione legittima a fronte di altri partiti che si presentano uniti sia a destra sia a sinistra. Una coalizione elettorale al “centro” ha altrettanto diritto di esistere per cercare di difendere la consistenza dei seggi. Per avere però un minimo di credibilità occorre, come è stato fatto ma di cui troppo poco si è dato risalto mediatico, identificare dei punti programmatici comuni. Pochi ma chiari indirizzi che si intendono perseguire con le due deputazioni PLR e PPD alle Camere federali. L’operazione della congiunzione delle liste nei termini così esposti non mi ha quindi scandalizzato e non mi demotiverà a esprimere il mio voto, anzi. Su certi argomenti la sostanza è più importante delle etichette partitiche. Quindi il mio invito è sicuramente quello di andare a votare. Ben più laborioso e ambizioso sarebbe però un altro esercizio. Da tanti anni penso che i confini fra i partiti non delimitino più correttamente il panorama politico. Tantissimi esponenti di spicco della politica nazionale sostengono che il centro non esiste. Area di centro che altro non sarebbe ai miei occhi se non un elettorato moderato. Che invece, ne sono convinta, esiste, è numericamente
consistente ed è trasversalmente presente in numerosi partiti. Il vero e produttivo cambiamento sarebbe quello di avere il coraggio di abbandonare i vecchi steccati partitici. Steccati partitici che spesso obbligano a differenziarsi anche quando sostanziali differenze non esistono, il tutto per un mal inteso concetto di ricerca d’identità partitica. Ma si sa, proporre una piattaforma di principi e orientamenti da discutere aprendosi senza il costante timore di perdere la propria identità non è esercizio facile. Significa sapersi mettere in discussione senza timore. Un punto di forza, non di debolezza. Una caratteristica invero propria del metodo liberale. Ma per questo ulteriore passo occorrerà attendere ancora.
. o m ia t o v a r o . .. a m , a Bene l‘attes e 15.30 Domenica 20 ottobre - or
- Al Lido Lugano
Attesa dei risultati delle federali 2019