Nr. 09 - Opinione Liberale - 12 marzo 2021

Anno 30 /G.A.A. Camorino

12 marzo 2021 /

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Opinione Liberale Settimanale del Partito Liberale Radicale Ticinese

Le nostre acque, risorsa preziosa

03 / Christian Vitta / consigliere di Stato Sostenere la forza idrica significa agire a beneficio dell’ambiente, dell’economia cantonale e delle future generazioni.

Acqua, fonte di vita e di cultura

05 / Michele Amadò / professore SUPSI La conformazione geologica del Ticino è dettata da grandi movimenti di acqua: l’origine della forma, elemento di identificazione potentissimo.

“Imposte eque”, è raccolta firme

08-09 / Mari Luz Besomi-Candolfi / presidente DLRT L’iniziativa è lanciata, ora abbiamo la possibilità concreta di tassare separatamente, in modo equo, le prestazioni lavorative e il patrimonio delle coppie.

Comunali 2021

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Opinione Liberale

Ticino terra d’acqua, un bene e una risorsa

Alessandro Speziali presidente PLR

L’oro blu di una Svizzera sostenibile

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iù della metà del nostro corpo è fatta di acqua. Un elemento fondamentale anche per l’ambiente e l’economia: due ecosistemi che – proprio grazie alla risorsa idrica – non sono in antitesi. O meglio, si possono promuovere entrambi, basta volerlo e investire (anche) in questa energia rinnovabile. Abbiamo la fortuna che la Svizzera sia ricca di materia grigia ma anche di oro blu e la loro interazione lascia ben sperare: per uno sviluppo sostenibile, per la difesa dell’ambiente e per ossigenare – non dimentichiamolo – gli introiti per il Cantone e i Comuni.

Alex Farinelli consigliere nazionale

Un passo nell’interesse dei ticinesi

U

na delle poche risorse presente in Svizzera è l’acqua.

In particolare, per i Cantoni alpini è importante sia dal profilo energetico sia dal profilo economico, garantendo importanti risorse finanziarie agli enti pubblici e migliaia di posti di lavoro nelle Valli.

In questo contesto è sicuramente giusto che il Cantone pianifichi di “riappropriarsi” delle sue acque che per decenni sono state valorizzate dalle “Partnerwerke” della Svizzera tedesca. Un passo nella giusta direzione nell’interesse dei ticinesi.

Alessandra Gianella capogruppo PLR in Gran Consiglio

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appiamo che l’acqua è un elemento essenziale per la vita, capace di giocare un ruolo chiave anche nello sviluppo sostenibile. I laghi e i fiumi sono un magnete per i turisti che possono contribuire alla tutela dell’ambiente. Con lo sguardo rivolto al futuro, il turismo ci aiuterà nella scommessa sulle potenzialità della “green economy”: un’economia che richiama la qualità della crescita e nella capacità di rispettare l’ambiente.

Promuoviamo un turismo ecologico – e non ecologista –, che favorirà la creazione di posti di lavoro e nutrirà molte aziende locali.

Un Paese a misura di bicicletta

Rocco Cattaneo consigliere nazionale

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n Svizzera ci sono ormai oltre 6 milioni di biciclette e circa 1 milione di Ebikes. La pandemia ha portato a un’esplosione delle vendite di biciclette e l’utilizzo di questo geniale mezzo di trasporto è visibilmente in forte aumento. In Svizzera e soprattutto in Ticino vi è però un ritardo di sviluppo di infrastrutture adeguate. Questo mezzo di trasporto necessita di una rete ben segnalata di vie sicure, adeguate e dirette tra gli agglomerati. Ciò permetterebbe infatti di alleggerire il trasporto privato e pubblico lungo i tragitti quotidiani nei momenti di punta, specialmente quello pendolare. L’utilizzo di una simile infrastruttura apporterebbe anche benefici all’ambiente, visto che il 32% delle emissioni di CO2 in Svizzera è causato dal traffico motorizzato.

Inoltre, potrebbe anche essere un’attrattiva turistica a tutti i livelli, Comuni compresi.

In altri Paesi europei le superstrade ciclabili sono già una realtà consolidata: Paesi Bassi, Danimarca e Germania sono solo alcuni esempi. Il Consiglio federale si è già espresso positivamente su una simile infrastruttura a livello nazionale e lo ha ribadito in risposta ad un mio postulato: presumibilmente entro la fine del 2021, il governo presenterà un rapporto per analizzare un’ipotesi di progettazione, costi e benefici di una rete nazionale di percorsi ciclabili sicuri e veloci tra gli agglomerati.

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Le nostre acque, una risorsa preziosa Christian Vitta consigliere di Stato

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l nostro Paese promuove ormai da diversi anni una politica climatica ed energetica volta a prevenire conseguenze negative per l’ambiente e i cittadini. Il progressivo abbandono dei combustibili fossili, unito all’incremento dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e indigene, in particolare dall’idroelettrico, assume un ruolo centrale per perseguire questo importante scopo. Sarà quindi fondamentale mantenere e sviluppare ulteriormente questa preziosa fonte energetica rinnovabile in Svizzera e in Ticino.

A livello cantonale l’obiettivo è chiaro: si tratta di garantire la sicurezza di approvvigionamento tramite una maggiore pro-

duzione di energia indigena. Così facendo sarà possibile assicurare non solo una minore dipendenza dall’estero, ma anche valorizzare ulteriormente un settore rilevante dell’economia cantonale e salvaguardare importanti posti di lavoro, situati principalmente nelle regioni periferiche.

Un importante contributo ci è fornito dal diritto di riversione, con il quale il Cantone potrà rientrare in possesso degli impianti idroelettrici e affidarne la gestione all’Azienda elettrica ticinese, sull’esempio di quanto proposto nel recente messaggio del Consiglio di Stato volto a respingere la domanda di rinnovo della concessione per l’utilizzo delle acque della Maggia e dei suoi affluenti. Parallelamente occorre impegnarsi per ottimizzare le produzioni esistenti, garantendo un sostegno agli investimenti a lungo termine nelle centrali idroelettriche sia nell’ammodernamento sia nell’ampliamento, come ad esempio l’innalzamento delle dighe.

In questo contesto s’inseriscono anche i canoni d’acqua: dopo il lavoro di sensibilizzazione nei confronti della Confederazione, che ha permesso di garantire al nostro Cantone 55 milioni di franchi l’anno fino al 2024 (compre-

so), occorrerà fare in modo che il nuovo modello che sarà proposto a livello federale assicuri al Ticino un’adeguata rimunerazione della preziosa risorsa acqua. Sostenere la forza idrica significa dunque agire a beneficio dell’ambiente, dell’economia cantonale e delle future generazioni.

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Acqua, fonte di vita e di cultura Michele Amadò professore SUPSI

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ndare alle fonti è certo la migliore via da sempre per l’uomo assetato. Nella mitologia sovrabbondano dèi e ninfe legate all’acqua. Per gli antichi filosofi è fra gli elementi originari. Platone la identifica con un solido con venti facce. Molti volti ha l’acqua: origine, ma pure rinascita. L’acqua è l’origine della forma.

La conformazione geologica del nostro Cantone alpino è dettata anche da grandi movimenti di acqua. Le valli sono state scavate da acqua solida e liquida. Al nord delle alpi i laghi non sono così profondi come in Ticino perché in tempi antichi (6’000’000 di anni fa), per un grande sisma, il Mare nostrum si prosciugò. I fiumi che scorrevano in Ticino hanno scavato sino a quel livello. La profondità massima del lago di Lugano è di 288 metri dalle parti di Gandria, del lago Maggiore di 372 metri, dalle parti di Ghiffa: 179 metri sotto il livello del mare.

La rete di captazioni, bacini, acquedotti, canalizzazioni, fontane nel nostro Cantone è un elemento di identificazione potentissi-

mo, spesso causa di conflitti. Patrizi e terrieri erano i proprietari gelosi di quel tesoro perché cederlo? Il Ticino è diventato Cantone nel 1803 con la mediazione di Napoleone. Ma non era un territorio politicamente unito. Ogni valle aveva la sua storia, e le differenze non erano solo tra Sotto e Sopraceneri. Il fiume Ticino si origina dal san Gottardo, la cui cappella sul valico è stata inaugurata nel 1230, mentre sul grande bosco (Lucomagno) sorge il Brenno, e il passo era già utilizzato dai romani. Il grande lavoro di unire le varie parti del Ticino fu pragmatico. Nel 1855 fu introdotta in Ticino l’imposta diretta che migliorò le finanze cantonali e permise una pianificazione di manutenzione e costruzione di strade e va pure ricordata anche la grande attività relativa alle vie delle acque. A Lugano (che contava circa 8’000 abitanti) nel 1893 il Consiglio comunale votò un credito di un milione di franchi per portare l’acqua dalle cento sorgenti del Motto Rotondo, del Tamaro e dai Gradiccioli (acquedotto del Cusello) sino in piazza Riforma.

Più di dieci chilometri di canalizzazione. Gli abitanti di Sigirino pretesero come pagamento anche delle preziosissime fontane. Vasche che narrano anche di terre molto più lontane come quella di Lavertezzo dono di “Masciorini Stefano, Buenos Aires”. A Cevio di Luigi Filippino morto in California nel 1892. A Rovio la fontana parla di temi antichi, è infatti un Avello tardo-romano.

Sarcofago trasformato in fontana. Il coperchio è scoperchiato, nella tomba non abita più nessu-

no, ma corre l’acqua. La morte si è rovesciata in vita. Poi sono state realizzate le grandi opere idroelettriche. A esempio la diga del Sambuco dal 1950, il Brenno (1956-1964). Titaniche costruzioni fatte con consorzi dove il Cantone, che aveva poche risorse economiche, era minoritario. Ciò ha permesso di farle ma ha creato malcontenti. I fiumi dividono o uniscono come il Cassarate che separava i Comuni della sponda destra e della sinistra e oggi dopo l’aggregazione è asse della città. E terminiamo con la foca di Bellinzona che col suo zampillo sembra gettare un monito ai governanti.

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vocidapalazzo

Più plurilinguismo a scuola Maristella Polli. Con il voto di febbraio il parlamento ha detto di voler sostenere il pluringuismo: in che modo?

Le modifiche adottate cercano di migliorare strategicamente e sensibilmente gli scambi e la mobilità linguistica con una serie di misure volte a rafforzare l’apprendimento delle lingue nazionali, sostenendo di fatto il plurilinguismo in Svizzera.

Le ultime statistiche pubblicate a livello nazionale dicono chiaramente che la Svizzera italiana è trascurata dagli altri Cantoni perché ai loro allievi non viene offerta l’opportunità di studiare la lingua italiana oppure loro stessi decidono di non seguire questo insegnamento: una situazione molto preoccupante. Pochi sono gli allievi da Oltre Gottardo che raggiungono quindi la Svizzera italiana. Il motivo ovviamente sta a monte: se l’insegnamento della nostra lingua non viene offerto, difficilmente si troveranno classi o studenti disposti a fare uno scambio verso questa regione linguistica. La responsabilità è connessa alla ripartizione dei compiti fra Confederazione e Cantoni. Essendo quindi i Cantoni competenti in materia scolastica compete loro garantire l’offerta del nostro idioma e ciò purtroppo non sempre avviene.

Anche nel settore professionale, dove le norme sono emanate dalla Confederazione, progetti in corso tendono a non più prescrivere l’obbligo di

In febbraio il Gran Consiglio ha approvato una serie di modifiche alla legislazione scolastica per promuovere gli scambi linguistici e i curricoli formativi bilingue: ne parliamo con la granconsigliera Maristella Polli. insegnare una lingua nazionale oltre alla lingua del territorio, bensì una lingua straniera, l’inglese, con buona pace per le nostre lingue nazionali.

Dalla Svizzera tedesca verso la Svizzera francese vi è l’88% delle mobilità per gli scambi linguistici e in direzione opposta il 97% mentre solo il 3% degli scambi dalla Svizzera francese e il 12% dalla Svizzera tedesca scelgono la Svizzera italiana.

L’auspicio è che l’ampliamento delle misure adottate dal parlamento, porti effettivamente a un maggior incremento degli scambi dando la possibilità a tutti i giovani, durante la formazione o durante il passaggio al mondo del lavoro, di fare un’esperienza molto arricchente sul piano sociale e tecnico ma soprattutto vantaggiosa per competere nel mercato del lavoro.

La revisione promuove pure curricoli formativi bilingue: cosa cambia rispetto a quando viene già oggi proposto?

Vi sono percorsi per la maturità bilingue alla Scuola cantonale di commercio, al Liceo di Locarno e alla Scuola professionale per sportivi d’élite. Nel settore professionale inoltre sono in corso esperienze di insegnamento bilingue in determinate materie o singole professioni. Sono diversi i percorsi formativi all’Università della Svizzera italiana o alla SUPSI nei quali si usa parzialmente o totalmente un’altra lingua. Ma

esistono in Ticino anche alcune scuole private autorizzate a dispensare l’insegnamento bilingue. Per rispondere alle nuove richieste della formazione e cogliendo lo spunto dato dall’iniziativa di Paolo Pamini, il Consiglio di Stato ha ritenuto opportuno apportare delle modifiche legislative, tra cui l’articolo 80 cpv.2 che concerne le scuole private e che proponeva l’inserimento nel testo del Secondario II per l’insegnamento impartito in lingua italiana. Il gruppo PLR ha chiesto di stalciare l’aggiunta perché ritiene che la libertà di scelta del singolo o della famiglia debba essere preservata proprio nel percorso scolastico formativo del post-obbligo.

Il PLR ha pure chiesto che ci sia un’accresciuta formazione dei docenti...

Un’efficace educazione al plurilinguismo in tutti i settori scolastici richiede insegnanti preparati didatticamente e perfettamente bilingui, condizione imprescindibile questa se si pensa ai percorsi di maturità bilingue. Perciò il PLR auspica che il DECS potenzi la formazione dei docenti nell’ambito del percorsi di certificazione esistenti, e nella promozione, organizzazione e sviluppo di programmi di mobilità nazionale per insegnanti e assistenti linguistici, destinati a studenti neodiplomati delle alte scuole pedagogiche e di altri istituti per la formazione.

l’opinione

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Finalmente semisvincolo!

Simone Gianini municipale PLR Bellinzona, presidente della Commissione regionale trasporti del Bellinzonese (CRTB)

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on il ritiro la scorsa settimana dell’ultimo ricorso che ancora ostava alla crescita in giudicato dei piani cantonali (quelli federali relativi al nuovo accesso autostradale da e verso sud lo erano invece già dallo scorso mese di gennaio), il semisvincolo di Bellinzona può finalmente passare alla fase realizzativa.

Era il 23 settembre 2012 quando la popolazione ticinese di misura e quella del Distretto di Bellinzona a larga maggioranza hanno approvato il credito, allora di progettazione definitiva, di quello che costituisce il tassello principale del Piano dei trasporti del Bellinzonese accanto al massiccio potenziamento, nel frattempo avvenuto, del trasporto pubblico urbano, ora al beneficio anche di moderni nodi intermodali co-

me quello inaugurato nel 2019 presso la stazione FFS di Bellinzona, accanto al potenziamento, nel frattempo avvenuto, del trasporto ferroviario regionale, ora anche al beneficio della galleria di base del Monte Ceneri, e accanto al completamento, nel frattempo giunto a buon punto, della rete ciclabile regionale.

A fare invece ancora difetto nel previsto sistema di mobilità intermodale del Bellinzonese è una migliore gestione del traffico individuale privato in entrata e in uscita dalla città, anche per poter dare più efficienza a quello pubblico, non di rado anch’esso incolonnato sulle strade di penetrazione che attraversano le zone residenziali di Camorino, Giubiasco, delle Semine, così come di Sementina e Monte Carasso, ma pure a nord per chi cerca di evitare l’entrata a sud, uscendo dall’autostrada ad Arbedo-Castione.

Con il semisvincolo, che è un sistema co-

stituito da più opere anche a favore della mobilità ciclabile e pubblica, quella migliore gestione del traffico sarà possibile utilizzando l’autostrada A2 come circonvallazione sud di Bellinzona. Sarà affiancata dall’adeguamento di via Tatti con doppia corsia per senso di marcia e una quinta corsia di preselezione e preferenziale per i bus, dall’integramento di ripari fonici in calcestruzzo con una parte vetrata, da nuovi impianti semaforici con priorità per il trasporto pubblico, da un posteggio di attestamento di superficie dimensionato per cinquecento posti e da raccordi ciclopedonali attorno a via Tatti con, in particolare, la passerella ciclopedonale tra Bellinzona e Monte Carasso, già realizzata nel 2011, e quella tra Bellinzona e Carasso in corrispondenza dell’ex ponte della Torretta, la cui costruzione è previsto che inizi già il prossimo mese di settembre.

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Iniziativa per imposte eque, è ora di cambiare!

L’iniziativa popolare “Per un’imposizione individuale a prescindere dallo stato civile” è stata lanciata, e ora abbiamo la possibilità concreta di tassare separatamente e quindi in maniera equa le prestazioni lavorative e il patrimonio delle coppie. Lunedì – in occasione della giornata internazionale della donna – il comitato d’iniziativa ha presentato i contenuti di una proposta che tratta un tema di natura sociale ed economica, e che vede le Donne liberali radicali in prima linea.

È

stata scelta la giornata internazionale della donna per il lancio dell’iniziativa per una tassazione individuale. E il giorno dopo, martedì 9 marzo, è iniziata ufficiamente la raccolta delle firme che in serata erano già più di 8’300. A scendere in piazza sono le Donne liberali radicali, una prima storica per il movimento femminile, che hanno cercato degli alleati per smuovere finalmente le acque in questo ambito. È nato così un comitato d’iniziativa, composto da 27 membri, che raccoglie un’ampia base della popolazione, con rappresentanti della politica, dell’economia e della società civile.

In conferenza stampa lunedì a Berna hanno preso la parola solo le donne, a cominciare dalla presidente nazionale delle Donne liberali radicali, Susanne Vincenz-Stauffacher che ha tenuto a sottolinerare come non si tratti semplicemente di una “questione femminile”, bensì di un tema sociale ed economico. Il ricorso allo strumento dell’iniziativa popolare poi, è conseguente al fatto che gli sforzi per introdurre la tassazione individuale in Svizzera sono in corso ormai dalla fine degli anni ‘90, ma non hanno ancora portato ad alcun cambiamento tangibile a livello fiscale,

come ha spiegato la consigliera nazionale PLR Christa Markwalder. Ecco perché le donne liberali radicali hanno deciso di scendere in piazza. Grazie a questa iniziativa, la cosiddetta “penalizzazione del matrimonio” – che oggi mette le coppie sposate e le unioni registrate in situazione di svantaggio fiscale e rappresenta un ostacolo importante per una maggiore uguaglianza – potrebbe finalmente essere superata.

Costruire un sistema fiscale più equo Nella Costituzione federale è ancorato il principio dell’imposizione basata sulla capacità economica. Attualmente la capacità finanziaria individuale delle coppie tassate congiuntamente – coppia sposata/in unione domestica registrata – viene trattata differentemente da quella delle coppie di concubini/persone sole. Fiscalmente quindi la capacità finanziaria individuale può essere calcolata solo a prescindere dallo stato civile: per questo motivo si vuole arrivare finalmente a una tassazione individuale! Un sistema sostenuto in questi vent’anni dalla ex consigliera federale Ruth Metzler-Arnold che ha voluto portare l’attenzione proprio sui vantaggi eviden-

ti di questo sistema: “è la soluzione più giusta per tassare il reddito e il patrimonio; attua il principio costituzionale della tassazione sulla base del rendimento economico, indipendente dallo stato civile”. E promuove le pari opportunità. Un esempio concreto è stato portato da Carolina Müller-Möhl, presidente del gruppo Müller-Möhl: “quando le coppie sposate hanno figli, di solito sono le donne che riducono il loro impegno lavorativo o lasciano del tutto l’attività professionale. Questo perché finanziariamente sono doppiamente penalizzate, a causa di una progressione più alta e dei costi aggiuntivi per la cura dei figli”.

Porre rimedio agli effetti negativi sull’economia Il tema degli effetti della “penalizzazione del matrimonio” sull’occupazione, specialmente per quanto concerne le donne, deve essere affrontato con urgenza anche da un punto di vista economico. L’attuale situazione aggrava gli effetti della carenza di lavoratori qualificati in Svizzera e fa sì che il lavoro sia solo parzialmente conveniente per chi guadagna di più. È quindi ora di trovare una soluzione concreta al problema, perché chi lavora non deve essere penalizzato dal punto di vista fiscale. L’iniziativa rappresenta perciò una soluzione. Gli studi mostrano infatti che l’introduzione della tassazione individuale può portare ad un aumento dell’occupazione da 40’000 a 60’000 posti di lavoro supplementari a tempo pieno. O, per dirla in altro modo, 300’000

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anche ad una mutata interpretazione del ruolo delle coppie sposate”.

Cogliere le opportunità di un sistema fiscale uniforme I promotori dell’iniziativa sono consapevoli che il passaggio alla tassazione individuale comporterà una certa quantità di lavoro supplementare. È palese per ogni riforma ma per la tassazione individuale questo sforzo iniziale sarebbe particolarmente utile. Lo ha detto la consigliera nazionale PLR Anna Giacometti: “grazie all’introduzione di una tassazione individuale, avremo un sistema fiscale uniforme, trasparente e semplice. Con la riforma, le aliquote e le deduzioni dovranno essere adattate alla capacità economica del contribuente. Inoltre, le dichiarazioni dei redditi verranno sempre più elaborate elettronicamente, man mano che l’amministrazione diventerà più digitale”.

donne già attive professionalmente potrebbero aumentare la loro percentuale di lavoro del 20%, come rilevato dalla consigliera agli Stati PLR Johanna Gapany. La tassazione individuale offre la possibilità di adattare il sistema fiscale alle

mutate condizioni sociali. Eva Herzog, anche lei consigliera degli Stati, ha sottolineato l’evidente calo del numero di matrimoni monoreddito in Svizzera: “la ragione è la necessità economica, d’altra parte però, ci si trova spesso di fronte

La raccolta delle firme è iniziata Il comitato promotore può contare su un ampio sostegno da parte di associazioni e partiti, oltre alla Fondazione Müller-Möhl, all’Associazione svizzera del commercio, alle organizzazioni dei datori di lavoro, Travail.Suisse, “die Plattform”.

A sostegno sono pure diverse organizzazioni maschili come IGM, “männer.ch” e “mannschaft”. E anche a livello politico, vari partiti hanno deciso di sostenere l’iniziativa.

Sul sito www.individualbesteuerung.ch potete dare il vostro sostegno all’associazione ma soprattutto firmare l’iniziativa per imposte eque.

La tua firma conta!

Mari Luz Besomi-Candolfi presidente delle Donne liberali radicali ticinesi

Il 7 febbraio abbiamo celebrato i 50 anni di suffragio femminile, un mese dopo lanciamo l’iniziativa popolare per una tassazione individuale: un passo importante verso la parità. Non è infatti accettabile che il potenziale delle donne qualificate in Svizzera non possa essere sfruttato dal mercato del lavoro a causa di incentivi finanziari negativi. L’iniziativa propone una soluzione chiara che favorisce le persone, in particolare proprio le donne, nell’essere indipendenti nelle loro scelte di vita a prescindere dallo stato civile, e le aiuta a conciliare meglio vita familiare e professionale, permettendo di fatto di riportarne un numero maggiore nel mondo del lavoro.

Martedì 9 marzo abbiamo iniziato a scrivere un altro importante capitolo verso la libertà della persona, valore intrinseco ai valori del nostro Partito. In questo cammino siamo sostenute da un’ampia alleanza di rappresentanti del mondo politico, economico e della società civile. Aiutaci anche tu a porre le basi di un diritto fiscale equo che tratta tutti alla pari. Aiuta le Donne liberali radicali a far sì che la data del 9 settembre 2022 sia un successo. La tua firma conta!

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Riciclare più plastica, la Svizzera dovrà fare di più Dopo il Nazionale anche il Consiglio degli Stati ha adottato la mozione del consigliere nazionale sangallese, il liberale radicale Marcel Dobler, che chiede al governo di insistere sul riciclaggio della plastica in Svizzera per favorire ulteriormente l’economia circolare: un altro tassello del PLR al suo impegno ambientale nella campagna Blueprints.ch.

L

a Svizzera già oggi è in linea di massima un leader nell’ambito del riciclaggio, in particolare per quanto riguarda il vetro, l’alluminio, il PET o la carta. Tuttavia, la raccolta separata e il riciclaggio dei rifiuti di plastica presentano ancora un notevole potenziale di sviluppo: la Svizzera ricicla infatti appena l’11% dei rifiuti di plastica smaltiti, nonostante sarebbe possibile riciclarne fino al 31%. Secondo la legge sulla protezione dell’ambiente (LPAmb) nella misura del possibile i rifiuti devono essere riciclati, e il Consiglio federale può prescrivere lo smaltimento separato di determinati rifiuti. La prescrizione dovrebbe valere anche per i rifiuti di plastica, i quali dovrebbero, purché idonei, essere selezionati e raccolti separatamente e riciclati all’insegna di un uso parsimonioso delle risorse. I tipi di plastica PET, PE, PP, PS e PVC sono in linea di principio riciclabili e quindi idonei alla riutilizzazione (ad esempio i flaconi per cosmetici e bottiglie per detergenti, vassoi termoformati, pellicole, imballaggi di riviste eccetera). A tal fine vanno esaminate soluzioni sia private (in primo luogo) sia pubbliche per migliorare la situazione.

Per tali materiali riciclati esiste inoltre un mercato grazie al quale possono essere utilizzati per fabbricare nuovi prodotti (ad esempio cassette e tubi di plastica). Attualmente i rifiuti di plastica necessari per produrre oggetti a base di materiali riciclati devono essere importati dall’estero (fino al 40%), dato che le quantità di plastica raccolte in Svizzera sono di gran lunga insuf-

ficienti. Come documentano diversi studi, dal punto di vista ecologico il riciclaggio della plastica graverebbe meno sull’ambiente rispetto al suo incenerimento e contribuirebbe a un’importante riduzione delle emissioni di gas serra. Altri studi provano che i sistemi di raccolta di plastiche miste sono efficienti anche in termini economici, data la loro elevata qualità. Recentemente è stato constatato un continuo miglioramento della riciclabilità dei rifiuti di plastica e del loro processo di trattamento, uno sviluppo che continua a incrementarne l’utilità ecologica. Per le bottiglie in PET per bevande occorre prorogare la raccolta separata affidata finora all’associazione PRS PET-Recycling, dato che il PET proveniente dalla raccolta di plastica mista non può essere riutilizzato per la produzione di bottiglie per bevande a causa delle contaminazioni.

Il consigliere nazionale Marcel Dobler ha presentato in giugno una mozione volta a stabilire, mediante ordinanza, che le frazioni riciclabili dei rifiuti di plastica possano essere raccolte separatamente in modo coordinato sull’intero territorio elvetico, e riciclate con qualità materiale elevata.

Ora con l’adesione alla mozione del Consiglio degli Stati, dopo il Nazionale, il Consiglio federale dovrà sviluppare un concetto per migliorare la situazione e sviluppare l’economia circolare in Svizzera.

Piano d’azione PLR “Covid-19”: un primo bilancio mitigato Il PLR ha presentato il 3 febbraio alla Confederazione un piano d’azione per i prossimi 100 giorni. Un concetto che si affida allo slogan “proteggere, indennizzare, vaccinare” e che stabilisce gli obiettivi per una rapida uscita dalla crisi. Un mese dopo, il bilancio è mitigato. Se il Consiglio federale ha delineato un possibile iter per arrivare ad attuare un sistema di coordinamento con i Cantoni, tramite l’introduzione di indicatori – un passo nella giusta direzione –, manca tuttavia di ambizione nel fornire una visione sul medio e lungo termine, evitando così di dare certezze alla popolazione e alle aziende. Non si sa nemmeno cosa sia previsto dopo il 22 marzo. Per il PLR è chiaro che il Consiglio federale deve fissare dei criteri e dei termini così da offrire delle prospettive.

Positivo è che abbia deciso di accelerare i test su larga scala: è però importante – per assicurare l’efficacia di queste misure – che sia garantita la tracciabilità dei contatti, così come il legame con la strategia di test.

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Il Nazionale ha bocciato in modo chiaro un’iniziativa ”estrema” contro la sperimentazione sugli animali; non sarà affiancata da nessun controprogetto. A pesare sono state le conseguenze negative che avrebbe sulla ricerca e sull’economia svizzera, come pure sulla salute già duramente confrontata con la crisi pandemica.

Le spiegazioni del consigliere nazionale Alex Farinelli.

La scienza al servizio della società e del progresso I

n questa sessione primaverile, il Consiglio nazionale ha affrontato il dibattito sull’iniziativa popolare “Sì al divieto degli esperimenti sugli animali e sugli esseri umani – Sì ad approcci di ricerca che favoriscano la sicurezza e il progresso”. Sul tema è intervenuto in aula anche Alex Farinelli. “Ancora una volta – ha spiegato il consigliere nazionale – siamo di fronte ad un’iniziativa estrema che fatica a distinguere la teoria dalla realtà. Tutti o quantomeno la maggioranza delle persone sono d’accordo sul fatto che la sperimentazione su esseri viventi debba essere proporzionata, controllata e soggetta ad alcune regole. Tuttavia la sperimentazione deve rimanere possibile, per cui bisogna evitare di porre ostacoli che sarebbero di fatto insormontabili”.

Lanciata nel 2017 da un gruppo di cittadini sangallesi, l’iniziaziva è stata chiaramente bocciata dalla camera bassa, che ha respinto anche la richiesta di proporre un controprogetto. “Proprio in questo periodo di pandemia abbiamo potuto toccare con mano quanto la scienza possa essere efficace ed aiutarci a risolvere i problemi con cui siamo confrontati. Questo però è possibile solo se sono date due condizioni, cioè i mezzi di agire e la libertà del metodo” ha sottolineato Farinelli.

“Se da un lato chiaramente bisogna disporre dei mezzi finanziari, persone e strutturali – qualco-

sa su cui la Svizzera non lesina –, dall’altro lato è però necessario garantire la possibilità di lavorare. Nella realtà, moratorie, divieti e limitazioni sono però, purtroppo, sempre più all’ordine del giorno. Se è giusto porre delle regole, è altrettanto giusto lasciare una certa libertà d’azione.

Non bisogna cullarsi nell’illusione di poter continuare a porre delle limitazioni sempre più stringenti, senza che esso abbia delle conseguenze sul risultato. E ricordiamo che i risultati ottenuti dalla scienza e dalla ricerca spesso significano un aumento del benessere e il miglioramento delle condizioni di vita per milioni di persone”.

L’iniziativa chiedeva tra le altre cose il divieto di commercio, importazione ed esportazione di prodotti legati direttamente o indirettamente alla sperimentazione sugli animali. L’ennesimo esempio di come le iniziative “estreme” siano ormai all’ordine del giorno in Svizzera. E riferendosi nuovamente alla situazione pandemica, Alex Farinelli ha tenuto ad affermare che: “Se ci atteniamo al massimalismo di chi ritiene che oggi ciò che abbiamo – e anche la rapidità con cui raggiungiamo gli obiettivi –, sia a livello tecnico sia a livello di conoscenze, non sia correlato alla possibilità di sperimentazione, non avremmo né vaccini né terapie ma solo morti e sofferenza.

Iniziative estreme come questa vanno ferma-

mente respinte nell’interesse generale. Questo con la consapevolezza che non si tratta di staccare un assegno in bianco a dei pazzi ma semplicemente di permettere alla scienza di servire la società e il suo progresso”.

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125 anni di Liberalismo a Balerna N

on sappiamo se l’evoluzione della pandemia ci permetterà di festeggiare il nostro 125.mo. Lo facciamo simbolicamente su queste pagine. Pochi cenni storici e alcune immagini per riaccendere qualche ricordo di vita politica del passato, cercando di trasmettere degli impulsi capaci di avvicinare o riavvicinare alcuni di voi al PLR di Balerna. Non staremo a giudicare se il passato fosse meglio di oggi (o viceversa); sono semplicemente diversi.

Una citazione per iniziare: “Quanto era già da tempo parecchio, nelle aspirazioni e nel vivo desiderio dei Cittadini Liberali di Balerna, è ormai un fatto compiuto!”.

Parole di 125 anni fa! Scritte e firmate il 22 marzo 1896 dai 17 membri che composero la prima riunione, presso l’Albergo della Rana a Bisio, ponendo le basi per la fondazione della Società Liberale di Mutuo Soccorso di Balerna, così battezzata quella sera stessa.

Il 28 marzo 1896 si tenne la prima convocazione generale con la partecipazione di ben 70 soci iscritti a dimostrazione dell’entusiasmo che suscitò l’iniziativa già fin dai primi giorni.

L’11 aprile, quando i soci erano già più di 100, fu nominato il primo Comitato e il 2 agosto 1896, al Grotto Passatempo di Sant’Antonio, si svolse la prima assemblea generale, che sancì la nascita ufficiale della Società; 190 soci “effettivi” e 5 soci “contribuenti”. Fu in quell’occasione che venne sfoggiato il primo vessillo sociale, offerto dal presidente Giuseppe Corti. Lo stesso

fu poi eletto, il 31 gennaio 1897, primo Sindaco Liberale, dopo un acceso scontro con il Partito Conservatore, finito con 147 voti contro 125.

Sulle ali dell’entusiasmo, nacque la nuova Filarmonica Liberale di Balerna. Pochi anni dopo fu progettata e costruita la “Casa Sociale”, inaugurata il 18 dicembre 1904, che è ancora sede del PLR di Balerna e che fu anche il Cinema di Balerna per diverso tempo.

Innumerevoli le manifestazioni tenutesi al “Sociale”. Le commemorazioni e gli avvenimenti politici rappresentavano momenti fondamentali della vita balernitana. Vi si partecipava con il “vestito della festa”.

ll 50° anniversario di fondazione fu celebrato durante due giorni di commemorazioni (il 7 e l’8 settembre 1946) con un programma fitto di interventi, di cui uno celebre dell’allora consigliere nazionale Aleardo Pini.

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Opinione Liberale

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l 15 dicembre 1996, sempre al “Sociale”, fu celebrato il 100° anniversario con una manifestazione più improntata sul festeggiamento che sul dibattito politico.

Memorabili gli innumerevoli comizi elettorali al “Sociale”, dove sono passati, si sono intrattenuti e hanno pronunciato discorsi, tutti i principali esponenti e i notabili del PLR cantonale.

Avvenimenti che hanno contribuito a plasmare la nostra storia e hanno fatto del “Sociale” una struttura densa di valori morali e simbolici, che meriterebbe di essere salvaguardata, impresa che pare ardua. Sono invece stati salvaguardati e sono ben saldi i valori di libertà, giustizia e solidarietà, che furono già dei nostri fondatori e che sono ancora fondamentali e attuali per il nostro partito.

Certo, come ebbe a dire il compianto Sindaco Gian Paolo Grassi, occorre un’interpretazione moderna del liberalismo, che non ha più da essere ancorato al puro ambito di liberalismo economico, ma ha da essere recuperato in termini di solidarietà, soprattutto verso i giovani, per non deludere le legittime aspettative delle nuove generazioni.

Fortunatamente, ci sono tuttora uomini (ma purtroppo ancora poche donne) che trovano tempo da dedicare alla gestione del Comune.

Vogliamo credere che il “Sociale” resterà ancora a lungo il simbolo della forza delle idee liberali e che il fare politica non divenga mestiere. Significherebbe rinunciare al dibattito e anche allo scontro, che sono vitali. Senza confronti la politica è pura amministrazione e le idee non trovano terreno per crescere. Inutile però nascondersi che sarà sempre più difficile reclutare nuove forze.

L’auspicio è che i giovani che hanno dimostrato buona volontà e intraprendenza, aderendo alle liste del PLR, continuino il loro inserimento nella vita politica del partito, partecipando in modo attivo e propositivo. Comunque, come si scriveva già un secolo fa:

“Evviva il Partito Liberale Radicale!”

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leparoledellapolitica

Opinione Liberale

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La doppia maggioranza La doppia maggioranza è una particolarità del sistema politico elvetico: le modifiche costituzionali (le iniziative sono sempre costituzionali) Franco Celio

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a suscitato enorme stupore in alcuni, e non poca irritazione in altri, il risultato della recente votazione sull’iniziativa popolare “Per imprese responsabili”, che malgrado sia stata approvata da una maggioranza, benché risicata (il 50,7%) dei cittadini che si sono espressi in merito, è stata ugualmente bocciata, non avendo per contro ottenuto l’adesione della maggior parte dei Cantoni. In effetti, non si sa mai bene quando, nelle votazioni federali, la “doppia maggioranza”, di popolo e Cantoni, sia richiesta e quando no.

Semplificando, possiamo dire che essa è sempre richiesta in caso di iniziative, e non invece se si tratta di referendum. Il motivo non è però (come si potrebbe pensare in base a questa definizione) quello di intralciare i cambiamenti. La ragione è un’altra, ed è che nel caso di modifiche costituzionali (e le iniziative sono sempre costituzionali, non essendovi

richiedono infatti una maggioranza dei voti popolari e una maggioranza dei 26 cantoni. La clausola è un meccanismo di protezione che proprio sui temi costituzionali mantiene tutta la sua validità come ci spiega Franco Celio. la possibilità di iniziative legislative), non basta l’adesione dei cittadini; occorre anche quella dei Cantoni, mentre la prima basta per l’approvazione di nuove leggi.

Il motivo risiede nella lunga storia del nostro paese. Il passaggio dalla Confederazione di Stati, com’era la Svizzera prima del 1848, all’odierno Stato federativo (per dirla in tedesco, dallo Staatenbund al Bundestaat) ha richiesto un Patto, che si è concretizzato appunto nella nuova Costituzione federale del 1848 (tuttora vigente, almeno nelle grandi linee), alla quale hanno appunto aderito, volenti o nolenti (non è qui il caso di entrare in tutti i dettagli) anche i Cantoni.

Ne deriva che per modificare questo Patto, l’adesione della maggioranza dei Cantoni è tuttora richiesta, tanto più che le modifiche costituzionali portano in genere a un allargamento delle competenze federali a scapito di quelle cantonali.

Viceversa, quando si tratta di semplici leggi contestate da un referendum, si considera che la Confederazione legifera già su materie di sua competenza, per cui non vi è alcuno spostamento di compiti. L’adesione della maggioranza dei cittadini svizzeri è dunque sufficiente. Vi è anche un altro motivo che giustifica una maggior severità nel trattamento delle iniziative rispetto ai referendum. Ed è che nel caso di referendum, la contestazione riguarda una decisione presa dalle due Camere federali (Consiglio nazionale e Consiglio degli Stati), nelle quali i Cantoni, almeno in linea di principio, hanno già potuto dire la loro per mezzo dei deputati al Consiglio degli Stati.

Contrariamente a quel che dicono in molti, specialmente fra i delusi del risultato dell’ultima votazione, l’esigenza della doppia maggioranza di popolo e Cantoni nelle votazioni su temi costituzionali mantiene quindi pienamente tutta la sua validità.

l’agenda Lunedì 15 marzo

Opinione Liberale Responsabile politico Alessandro Speziali

Numero IVA IDI CHE–108.135.503 IVA

Direttore editoriale Andrea Nava

Abbonamento annuale Fr. 100.–

Redazione Massimo Schira Vania Castelli

AVS/ AI/ Studenti Fr. 50.–

Redazione CP 154, 6528 Camorino T. 091 821 41 85 F. 091 821 41 88 oplib@plrt.ch

PLR MAGGIA Incontro online con Dick Marty, “Una certa idea della giustizia” – ore 20.15 Grafica e design redesign.swiss Camorino

Giovedì 25 marzo

Stampa Centro Stampa Ticino SA Muzzano

PLR MAGGIA Dibattito online “Vallemaggia 2040” – 20.15

«Sostenitore» Da Fr. 200.– CCP 69-7730-5 Pubblicità Laura Codiroli

PLR TICINESE Stammtisch digitale con Rocco Cattaneo e Alex Farinelli – 20.00

PLR BIASCA Incontro online – 20.00 CARTA SVIZZERA

Agenda completa e modalità d’iscrizione alle assemblee digitali su www.plrt.ch.

Organizzazione della racolta:

PLRT/DLRT

Iniziativa popolare federale

«Per un’imposizione individuale a prescindere dallo stato civile (Iniziativa per imposte eque)»

Organizzazione della racolta:

Pubblicata nel Foglio federale il 9 marzo 2021: PLRT/DLRT I cittadini e le cittadine svizzeri sottoscritti aventi federale diritto di voto chiedono, in virtù degli articoli 34, 136, 139 e Iniziativa popolare 194 della Costituzione federale e conformemente alla legge federale del 17 dicembre 1976 sui diritti politici, articolo 68 segg., che

«Per un’imposizione individuale a prescindere La Costituzione federale è modificata segue: (Iniziativa 2 dallo statocome civile imposte eque)» Art. 197 n. 12per 1

12. Disposizione transitoria dell’art. 127 cpv. 2bis (Imposizione individuale a prescindere dallo stato civile) federale il 9 marzo 2021: L’Assemblea emana le disposizioni d’esecuzione dell’articolo 127 I cittadini e le cittadine sottoscritti aventi diritto di voto chiedono,federale in virtù degli articoli 34, 136, 139 e 2bis Le persone fisichesvizzeri sono soggette a imposizione bis 17 194 della Costituzione federale e conformemente alla legge federale del dicembre 1976 sui diritti politici, articolo 68 segg., che da capoverso 2 al più tardi entro tre anni dall’accettazione di tale articolo a prescindere dal loro stato civile. parte del Popolo e dei Cantoni.

1 RS 101 La Costituzione federale1 è modificata come segue: Art. 197 n. 122 Il numero definitivo della presente disposizione transitoria sarà stabilito dalla Cancelleria federale dopo la votazione popolare.

12. Disposizione transitoria dell’art. 127 cpv. 2bis (Imposizione individuale a bis prescindere stato civile) nel Comune indicato. Chi apoggia la domanda deve Sulla lista2possono firmare solo cittadini aventi diritto di voto in dallo materia federale Art.presente 127 cpv.

L’Assemblea federale emana disposizioni d’esecuzione dell’articolo firmarla si rende colpevole di corruzione attiva o passiva oppure altera le il risultato della raccolta delle firme è punibile127 secondo 2bis Lepersonalmente.Chiunque persone fisiche sono soggette a imposizione l’articolo 281 e rispettivamente 282 del Codice penale. capoverso 2bis al più tardi entro tre anni dall’accettazione di tale articolo da a prescindere dal loro stato civile. parte del Popolo e dei Cantoni.

1 RS 101 CAP: Comune politico: Cantone: Pubblicata nel Foglio Art. 127 cpv.

2bis

2

2 Il

numero definitivo della presente disposizione transitoria sarà stabilito dalla Cancelleria federale dopo la votazione popolare.

Controllo lasciare in bianco

Sulla presente lista possono firmare solo cittadini aventi diritto di voto in materia federale nel Comune indicato. Chi apoggia la domanda deve Data di nascita Nomi Firmadelle autografa firmarla personalmente.Chiunque siCognome rende colpevole di corruzione attiva o passiva Indirizzo oppure altera il risultato della raccolta firme è punibile secondo (Di proprio pugno in (Di proprio pugno in giorno/mese/anno via e numero l’articolo 281 e rispettivamente 282 del Codice penale. stampatello) stampatello)

3 4 1 5 2

Nomi

(Di proprio pugno in stampatello)

Comune politico: Cognome

(Di proprio pugno in stampatello)

Cantone: Data di nascita Indirizzo giorno/mese/anno via e numero

Firma autografa

Controllo lasciare in bianco

1 CAP: 2

3 4 5

Termine per la raccolta delle firme: 9 settembre 2022

Il comitato d’iniziativa, composto dei seguenti promotori, è autorizzato a ritirare la presente iniziativa con decisione presa dalla maggioranza assoluta dei suoi membri aventi ancora diritto di voto: Mentari Baumann, Europaplatz 1B, 3008 Bern, Kathrin Bertschy, Länggasstrasse 10, 3012 Bern, Andrea Caroni, Rütistrasse 28, 9100 Herisau, Esther-Mirjam de Boer, Rümlangstrasse 55a, 8052 Zürich, Jacqueline de Quattro, rue du Lac 140, 1815 Clarens, Claudine Esseiva, Monbijoustrasse 134, 3007 Bern, Alex Farinelli, Tera d'sott 65, 6949 Comano, Doris Fiala-Goldinger, San Bastiaun 50a, 7503 Samedan, Johanna Gapany, Chemin des Cours 8, 1630 Bulle, Anna Giacometti, Strada Cantonale 122, 7605 Stampa, Eva Herzog, Weiherhofstrasse 135, 4054 Basel, Hans Hess, Seewadelstrasse 14, 8331 Auslikon, Daniel Jositsch, Webereistrasse 6, 8712 Stäfa, Martin Landolt, Sonnenweg 27, 8752 Näfels, Christa Markwalder, Erlenweg 3, 3400 Burgdorf, Ruth Metzler-Arnold, Steinegg, 9050 Matthias 8050 Zürich, Carolina Müller-Möhl, Süessblätz 7, 8123 Ebmatingen, Philippe Nantermod, Frachier Termine per Appenzell, la raccolta delle Müller, firme:Franklinstrasse 9 settembre33, 2022 1875 Morgins, Ruedi Noser, Turbinenstrasse 18, 8005è Zürich, MajaaRiniker, 3b, 5034con Suhr, Reginepresa Martina Sauter, Belsitostrasse 12, Il4,comitato d’iniziativa, composto dei seguenti promotori, autorizzato ritirare laLindenweg presente iniziativa decisione dalla maggioranza assoluta dei8044 suoiZürich, membri Franziska Tschudi aventi ancora diritto Sauber, di voto: Lenggisrain 13, 8645 Jona, Susanne Vincenz-Stauffacher, Flurstrasse 2, 9030 Abtwil, Valentin Vogt, Vorderwald 3, 8634 Hombrechtikon, Adrian Wüthrich, 42, 4950Bertschy, Huttwil, Mathias Zopfi, Bergen 9, 8765 Engi Mentari Baumann, Europaplatz 1B,Alpenstrasse 3008 Bern, Kathrin Länggasstrasse 10, 3012 Bern, Andrea Caroni, Rütistrasse 28, 9100 Herisau, Esther-Mirjam de Boer, Rümlangstrasse 55a, 8052 Zürich, Jacqueline de Quattro, rue du Lac 140, 1815 Clarens, Claudine Esseiva, Monbijoustrasse 134, 3007 Bern, Alex Farinelli, Tera d'sott 65, 6949 Comano,La Doris Fiala-Goldinger, San 50a, 7503 Samedan, Chemin des Cours 8, 1630 Bulle, Anna seguente attestazione delBastiaun diritto di voto è ottenuta dalJohanna comitatoGapany, d’iniziativa.

Giacometti, Strada Cantonale 122, 7605 Stampa, Eva Herzog, Weiherhofstrasse 135, 4054 Basel, Hans Hess, Seewadelstrasse 14, 8331 Auslikon, Daniel Jositsch, 6, 8712____(numero) Stäfa, Martin Landolt, 27,popolare 8752 Näfels, Christa Erlenweg 3, 3400 Ruth Metzler-Arnold, Si attesta Webereistrasse che i summenzionati firmatari Sonnenweg dell’iniziativa hanno diritto Markwalder, di voto in materia federale ed Burgdorf, esercitano i diritti politici nel Steinegg, 9050 Appenzell, Matthias Müller, Franklinstrasse 33, 8050 Zürich, Carolina Müller-Möhl, Süessblätz 7, 8123 Ebmatingen, Philippe Nantermod, Frachier Comune summenzionato.

4, 1875 Morgins, Ruedi Noser, Turbinenstrasse 8005 Zürich, Maja Riniker, Lindenweg 3b, 5034 Suhr, Regine Martina Sauter, Belsitostrasse 12, 8044 Zürich, Il funzionario responsabile (firma indipendente18, e caratteristica ufficiale): Franziska Tschudi Sauber, Lenggisrain 13, 8645 Jona, Susanne Vincenz-Stauffacher, Flurstrasse 2, 9030 Abtwil, Valentin Vogt, Vorderwald 3, 8634 Hombrechtikon, Adrian Wüthrich, Alpenstrasse 42, 4950 Huttwil, Mathias Zopfi, Bergen 9, 8765 Engi

Luogo:

Firma autografa: La seguente attestazione del diritto di voto è ottenuta dal comitato d’iniziativa.

Bollo ufficiale

Si attesta che i summenzionati ____(numero) firmatari dell’iniziativa popolare hanno diritto di voto in materia federale ed esercitano i diritti politici nel

Comune summenzionato.

Data:

Qualità ufficiale:

Il funzionario responsabile (firma indipendente e caratteristica ufficiale):

Bollo ufficiale Questa lista, anche se incompleta, deve essere rinviata il più presto possibile al comitato d'iniziativa: Verein Individualbesteuerung Schweiz, Kramgasse 73,autografa: 3011 Berna. IBAN: CH880025425421136740E Firma Luogo: Trovate ulteriori informazioni e moduli per la raccolta delle firme sul nostro sito www.imposizione-individuale.ch Data:

Qualità ufficiale:

Questa lista, anche se incompleta, deve essere rinviata il più presto possibile al comitato d'iniziativa: Verein Individualbesteuerung Schweiz, Kramgasse 73, 3011 Berna. IBAN: CH880025425421136740E Trovate ulteriori informazioni e moduli per la raccolta delle firme sul nostro sito www.imposizione-individuale.ch