Nr. 09 - Opinione Liberale - 30 marzo 2018

Anno 27 /G.A.A. Camorino

30 marzo 2018 /

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Opinione Liberale Settimanale del Partito Liberale Radicale Ticinese

Per il lavoro e per le famiglie

03 / Alessandra Gianella / granconsigliera PLR Le riforma fiscale e sociale ticinese permetterà di sostenere concretamente le famiglie nel conciliare impegni familiari e attività lavorativa.

Non è politica, è Mendrisio

07 / Samuele Cavadini / candidato sindaco Un programma elettorale in 10 punti con proposte concrete e soluzioni pragmatiche per Mendrisio e per il Mendrisiotto.

Editoriale / Bixio Caprara / presidente PLR

Nuove sfide per la Giustizia

M

Di destra o di sinistra?

11 / Mauro Dell’Ambrogio Cercavo una domanda-test per riconoscere l’orientamento politicamente a destra o a sinistra di una persona, e l’ho trovata!

Nella lotta alla criminalità organizzata, il PLR sta approfondendo il tema della collaborazione con l’appoggio del PLR svizzero.

olti saggi si sono spesi con riflessioni sulla Giustizia. Mi limito a citare Confucio: “La mente dell’uomo superiore ha familiarità con la giustizia; la mente dell’uomo mediocre ha familiarità con il guadagno” (551 a.C.). Il valore della Giustizia quale bene irrinunciabile, è da preservare con cura riferendosi alla criminalità. Negli scorsi giorni il Corriere del Ticino ha dedicato alcuni interessanti approfondimenti al tema.

La situazione in Ticino non è drammatica, ma non ci possiamo permettere di abbassare la guardia.

La globalizzazione dei mercati ha creato evidente benessere. Ricordiamoci che la Svizzera crea buona parte della propria ricchezza grazie agli scambi con l’estero. Alcuni indicatori segnalano

che anche la criminalità organizzata si globalizza così come le persone, le merci, i dati e le informazioni. A fronte dei vantaggi e delle opportunità della digitalizzazione si parla oggi di cyber-criminalità. Sono sfide nuove. Organizzazioni criminali che si insidiano in punta di piedi e sapientemente cercano di sfruttare le falle del sistema per massimizzare i propri guadagni. La nostra Giustizia, intesa come tribunali, ministero pubblico, polizia, è certamente confrontata a nuove situazioni. Altri settori dello Stato sono pure coinvolti. La lotta alla criminalità organizzata è di principio di competenza della Confederazione, presente in Ticino con un’antenna del ministero pubblico. I Cantoni sono direttamente coinvolti, soprattutto nel caso di un cantone di frontiera come il nostro. La collabora-

zione è pertanto indispensabile. Il nostro partito sta approfondendo questo tema ed ha ricevuto l’appoggio dal PLR svizzero. Crediamo che seguire il consiglio di Confucio sia non solo opportuno ma anche necessario. Per amore del Ticino.

C’è dipendente e… dipendente?

“Nessuno sembra preoccuparsi dei dipendenti dell’aeroporto. Complessivamente sono 200 i posti di lavoro direttamente collegati alle attività aeroportuali”, parole e musica di Boris Bignasca a margine dei problemi di Lugano Airport. Toh!, per il rampollo della “dinastia” di Via Monte Boglia esistono anche i dipendenti. Che strano…

perché solo qualche settimana fa, quando i posti di lavoro da difendere erano 1’200 soltanto in Ticino, il buon Boris sembrava pensarla diversamente! Evidentemente la convivenza delle famose “diverse anime” in casa leghista sta causando qualche confusione. O è semplice utilizzo di due pesi e due misure?

Lavoro

Sicurezza

Città e centri urbani

Valli

Scuola, formazione e cultura

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Opinione Liberale

ladue

1.9

Miliardi le spese in Ticino per costruzioni private

3.3

Miliardi le spese annue in Ticino per costruzioni

La legge edilizia è macchinosa!

N

egli ultimi anni, il PLR si è espresso più volte in favore di una nuova legge edilizia, con degli atti parlamentari che sono in buona parte stati ripresi nell’attuale nuovo disegno di legge. In generale si constata però che ancora una volta al ruolo centrale dei Comuni ticinesi non è stata posta la giusta attenzione.

Per il PLR, infatti, questa era un’ulteriore occasione per valorizzare il ruolo del Comune quale istituzione più prossima al cittadino. La revisione totale di una legge così importante come quella edilizia, che ha effetti nella quotidianità dei Comuni ticinesi, avrebbe insomma meritato un approccio differente. Pensiamo in particolar modo alla ripartizione dei compiti, ma soprattutto delle competenze, tra Cantone e Comuni. Nel dettaglio, il PLR ritiene che l’ampliamento dei casi di esenzione dall’obbligo di licenza edilizia, sebbene di sicuro interesse per il cittadino, possa risultare problematico. L’elenco dei casi non è infatti di poco conto, se si pensa alle costruzioni di 10 metri quadrati con altezze fino a 2,5 metri, e alle piscine. Queste costruzioni potrebbero

infatti porre dei problemi per quel che riguarda i rapporti di vicinato, l’inserimento paesaggistico e il normale controllo preventivo dell’ente pubblico sull’operato dei privati. Considerato come lo scopo della revisione possa essere comunque ritenuto condivisibile, per snellire e accelerare le procedure, per questi casi, in luogo di un esenzione tout court si potrebbe prevedere una “licenza comunale”, una procedura che si esaurisca a livello comunale nell’ottica di una migliore ripartizione di compiti e competenze. Il PLR si è sempre battuto con convinzione per lo sviluppo tecnologico del Paese proponendo con successo l’implementazione della banda larga e ultra larga su tutto il territorio cantonale. In questo senso le osservazioni trasmesse da Swisscom al Dipartimento del territorio volte ad allentare la rigidità del Cantone nei confronti degli interventi sulla rete mobile e questo in virtù dell’imminente sviluppo della tecnologia 5G sono condivisibili. Anche in questo caso varrebbe la pena di valutare l’ipotesi di una procedura semplificata. Secondo il PLR, l’impressione generale che si ricava esaminando

Gli (in)utili idioti I

ncapace di replicare con un minimo di senso logico alle nostre accuse di fungere, con il loro inutile referendum, da servi sciocchi dell’onorevole Bertoli, il direttore del Mattino della domenica, consigliere nazionale e municipale di Lugano (oltre 200mila franchi all’anno di soldi pubblici) e i suoi scribacchini hanno reagito nell’unico modo che riesce loro facile, naturale, spontaneo. Cioè con gli insulti. Incapaci di comprendere il significato dell’alternativa proposta dai liberali radicali, non hanno quindi trovato di meglio che tacciare i rappresentanti “dell’ex partitone”, di utili idioti. Crogiolandosi nella credenza che il capo del DECS riuscirà a far dire agli esperti che il suo ideologico progetto “La scuola che verrà” è il migliore che esista, essi ignorano bellamente ciò che sa chiunque abbia un’infarinatura anche solo superficiale delle procedure. Ossia che se anche il capo del Dipartimento riuscisse nell’operazione che gli viene attribuita, prima di convertire il suo progetto in legge, egli dovrebbe superare ancora

la nuova legge è quella di essere al cospetto di uno strumento macchinoso, forse ancora di più di quello attuale, di difficile comprensione per gli utenti e i cittadini, troppo distante dalla pratica quotidiana. La prospettata eliminazione della prima istanza ricorsuale, sostituita dal ricorso diretto al Tribunale cantonale amministrativo, ad esempio, preoccupa. Il PLR è piuttosto dell’avviso di analizzare le cause e porre i necessari correttivi nel caso si ritenga che all’interno del Servizio ricorsi vi siano delle disfunzioni.

Lavoro

Sicurezza

Città e centri urbani

Valli

Scuola, formazione e cultura

diversi ostacoli. Prima di tutto, dovrebbe ottenere l’adesione degli altri consiglieri di Stato, poi quella del Gran Consiglio e per finire, se qualcuno lanciasse un nuovo referendum (questa volta vero!), dovrebbe affrontare anche il voto popolare. Ma chi saprà far entrare queste semplici cose nella dura cervice dei gazzettieri di via Monte Boglia? Duri di comprendonio come sono, essi continueranno a dare addosso “all’ex partitone” e a qualificare di “utili idioti” i suoi esponenti. Naturalmente senza rendersi conto che se c’è qualcuno che ha proposto un’alternativa alla Scuola che verrà sono proprio quegli “idioti” del PLR mentre invece i loro soldatini erano silenti. Erano forse in attesa dell’illuminazione del colonnello Legolas?

iltema

Opinione Liberale

ilcommento Misure fiscali abbinate a proposte sociali, Berna segue l’esempio del Ticino e presenta una soluzione equilibrata.

Commenti di Alessandra Gianella e Samuele Vorpe.

Equilibrio fiscale e sociale da Berna come dal Ticino

D

opo la bocciatura della Riforma III delle imprese, il Consiglio federale ha presentato al parlamento un disegno di legge “equilibrato”, con il fine di evitare un referendum da parte Sinistra. Infatti, oggi, più che mai, è importante portare in porto il “Progetto fiscale 17” e abrogare, una volta per tutte, gli statuti speciali cantonali per le holding e le società di sede, in quanto non sono più tollerati dalla Comunità internazionale.

Le misure concernenti il Patent Box e la super deduzione per le spese di ricerca e sviluppo sono da salutare positivamente, poiché incentivano fiscalmente l’innovazione e vengono accordate soltanto a condizione che, sul territorio, le imprese svolgano effettivamente delle attività innovative. Quanto alla tassazione dei dividendi, il “Progetto fiscale 17” prevede una disposizione, già votata in Ticino con la riforma fiscale e

SÌ

sociale, che innalza la tassazione di questi redditi ad almeno il 70% in tutti i Cantoni. Infine, è previsto un aumento dei versamenti dalla Confederazione ai Cantoni, con l’aumento della quota parte dell’imposta federale diretta dal 17 al 20,2%, nonché un aumento di 30 franchi dell’assegno familiare per i figli. Di conseguenza, anche il “Progetto fiscale 17” come successo con la riforma fiscale e sociale ticinese, per venire incontro alle richieste della Sinistra che definiva la Riforma III squilibrata, ha deciso di abbinare la parte fiscale a quella sociale.

Samuele Vorpe docente e ricercatore SUPSI

AL LAVORO E ALLE FAMIGLIE

SÌ alla riforma fiscale e sociale Votazione cantonale Domenica 29 aprile 2018 www.siallariforma.ch RFS_Rivista_Mendrisio_190x65mm.indd 1

Una riforma che promuove la conciliabilità lavoro-famiglia In caso di approvazione della riforma fiscale e sociale, nel 2019 entrerà in vigore anche il pacchetto di misure in ambito sociale, interamente finanziato dalle aziende. Tra i vari interventi sono previsti un assegno parentale di 3’000 franchi per molti genitori in caso di nascita o di adozione di un figlio, aiuti finanziari e riduzione delle rette per le famiglie che collocano i figli presso un nido dell’infanzia, doposcuola, famiglie diurne, nonché aiuti ai familiari curanti.

LeMercati misure previste permetteranno di aperti sono sostenere concretamente le famiglie, essenziali per favorendo la conciliabilità tra impegni innovazione, familiari e attività lavorativa e perproduttività, competitività mettendo quindi di creare le condizioni della piazza affinché ogni famiglia con figli decida in economica modo autonomo la propria organizzazione. svizzera.

In concreto, sostegno alle spese di collocamento significa aumento dell’aiuto soggettivo (fino a un terzo della retta) a favore delle famiglie meno abbienti e del ceto medio che affidano a terzi il proprio figlio.

Per quanto riguarda invece i servizi e le strutture di accoglienza, le nuove risorse disponibili permetteranno un notevole miglioramento delle condizioni quadro che garantiscono sicurezza e qualità delle prestazioni nell’ambito dell’accoglienza dei bambini (numero degli educatori, condizioni contrattuali, formazione, spazi disponibili). Sono previsti l’aumento quantitativo dei posti di accoglienza in generale e in particolare per i nidi dell’infanzia, per i centri extrascolastici e per lo sviluppo dei micro nidi o nidi famiglia, in risposta alle esigenze espresse da tutte le regioni del Cantone, comprese quelle più discoste.

Alessandra Gianella granconsigliera PLR Michele Foletti

co-presidente

Giorgio Fonio

co-presidente

Giovanni Pagani

co-presidente

Marialuisa Parodi presidente FAFTPlus

Luca Bolzani

imprenditore

21.03.18 16:05

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Al momento opportuno la giusta consulenza

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iovidicoche

La periferia interconnessa alla città

Il mio attuale hobby è lo studio

Opinione Liberale

Io e l’arte, tra emozioni e crescita personale

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Alle porte aperte del frantoio di Sonvico

Federica Zanchi è consigliera comunale a Lugano, ed è membro del consiglio distrettuale del PLR del Luganese. Nella sua agenda politica, la valorizzazione e l’integrazione delle realtà periferiche quale valore aggiunto anche per la sua città.

Federica Zanchi. Quali sono i temi che ritiene prioritari per Lugano e per il Luganese?

In un momento in cui le aggregazioni sono quasi pane quotidiano e danno molto da discutere, un tema a me caro è la valorizzazione e l’integrazione delle piccole realtà periferiche. Nonostante da un paio di anni viva nel centro città di Lugano, rimango molto legata alla realtà delle valli essendo nata e cresciuta a Dino un piccolo paesino ai piedi della Valcolla, al quale devo molte delle mie esperienze più significative e formative.

Credo fermamente che la forza dei piccoli centri come Dino-Sonvico e molte altre realtà simili, siano le persone che li popolano, le loro passioni e il desiderio ancora vivido di queste di essere una comunità. Penso molto spesso alla libertà

Federica Zanchi Domicilio: Lugano Formazione: master in Corporate Communication e Marketing (USI); studentessa alla Scuola per contabili federali Professione: responsabile amministrazione e comunicazione Studio medico dentistico MB Data di nascita: 20 giugno 1987 Hobby: enogastronomia, arte, trekking e sostenitrice di associazioni di aiuto agli animali

con la quale da bambina mi spostavo per le strade del mio paesino, alla confidenza che mi potevo permettere nel relazionarmi con chiunque perché tutti erano in un modo o nell’altro volti conosciuti. Penso alla gioia di imparare a sciare con lo Sci Club Sasso Grande e alla fortuna di imparare a suonare il flauto traverso con la Filarmonica Unione Sonvico. Tutto questo è stato possibile grazie all’impegno, spesso volonteroso, di persone di cuore il cui unico scopo era quello di fare ed essere una comunità, intesa come gruppo di persone aperte al prossimo e al sostegno reciproco.

Quali sono le prospettive e le potenzialità delle aree periferiche?

Negli anni i molti prati di questi quartieri, che mi piace definire i polmoni verdi della città, hanno lasciato spazio ad altrettante case e anche a causa delle linee di trasporti pubblici ancora poco efficienti in queste zone le automobili sono aumentate e con loro tutto quello che ne consegue.

Sono convinta che l’anima dei piccoli paesi abbia molto da dare ai centri cittadini e non solo il contrario. Mi piacerebbe che le nuove “grandi città ticinesi” favorissero maggiormente le iniziative, gli interessi e le associazioni di diverso genere dei paesi/quartieri di periferia che anche se aggregati per ultimo meritano la medesima considerazione e rispetto dei quartieri più centrali.

Che cosa occorre per trattenere il valore aggiunto delle realtà montane?

Collaborazione e reciprocità tra centro e zone periferiferiche a mio avviso sono fondamentali per non perdere la nostra identità ticinese con un occhio sempre attento a quelli che sono i fisiologici e importantissimi cambiamenti storici e politici.

Le grandi città ticinesi saranno degne di questo aggettivo solamente se e quando sapranno integrare le qualità delle piccole realtà di periferia.

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Opinione Liberale

vocidapalazzo

La mobilità oltre il confine

TILO. Sulla base di queste considerazioni ho depositato ormai due anni or sono la mozione “Liberi di muoversi 2.0”, la quale chiedeva anzitutto di promuovere uno studio strategico sulla mobilità transfrontaliera che analizzi nella loro globalità i flussi di traffico, per intervenire nei punti più critici a corto termine e considerare maggiormente la componente transfrontaliera a medio termine. Per esempio ancora non vi sono linee di bus transfrontaliere, poiché (solo) con l’Italia manca un accordo bilaterale sul trasporto dei passeggeri (cabotaggio). Un’altra richiesta era quindi quella di adoperarsi nei confronti della Confederazione e degli attori Italiani in questo senso. Ciò permetterebbe ai bus che oggi si fermano al confine di effettuare ulteriori fermate in P+R appositamente costruiti, alcuni già esistenti, ma poco utilizzati.

C

hiunque vada a Lussemburgo, può osservare circa duecentomila frontalieri parcheggiare in periferia e utilizzare i mezzi pubblici. Nel nostro caso, la periferia si trova già oltre confine.

Un sistema viario efficiente e integrato richiede che i progetti di agglomerato delle regioni di frontiera guardino oltre i confini nazionali, affinché il maggior numero possibile di frontalieri

Fabio Käppeli granconsigliere PLR

Lavoro

entri sul nostro territorio già a bordo di un mezzo di trasporto pubblico, oppure ottimizzando fra loro l’occupazione dei veicoli privati (car pooling), in modo da sgravare il traffico locale.

Se nel nostro Cantone si è fatto molto per potenziare e migliorare l’offerta di trasporto pubblico, è peccato che oggi vi sia ancora il vuoto al di là dei confini nazionali, fatta eccezione per le linee

Sicurezza

Città e centri urbani

Valli

Scuola, formazione e cultura

“Spazi verdi”, inefficace e inopportuna

L

’iniziativa “spazi verdi per i nostri figli”, lanciati assieme all’iniziativa popolare generica “un futuro per il nostro passato”, si prefigge di andare a modificare la Legge sullo sviluppo territoriale e segnatamente attraverso l’assegnazione tout court degli spazi non edificabili o non edificati in larga misura dei fondovalle di Riviera, Magadino, Vedeggio, Laveggio e Gaggiolo in paesaggi d’importanza cantonale. Gli stessi iniziativisti indicano i piani di utilizzazione cantonale quale strumento per l’ottenimento dell’obiettivo di salvaguardia dei fondovalle. Consapevole e convinto del ruolo fondamentale che riveste la pianificazione del territorio su scala locale, regionale e cantonale nel definire le condizioni di sviluppo territoriale – e quindi anche economico e sociale – per il disegno del Ticino del futuro, considero l’iniziativa inefficace e impari nei confronti dei Comuni. E mi spiego meglio. Il 1. maggio del 2014 è entrata in vigore la revisione parziale della Legge sulla pianificazione del territorio (LPT), la quale indirizza lo sviluppo edificatorio in modo centripeto e pone un freno alla dispersione degli insediamenti, al fine di salvaguardare il bene prezioso e sempre più esiguo del suolo. La stessa prevede che i Piani direttori, entro 5 anni, vengano adattati ai nuovi obiettivi posti dalla LPT. L’esercizio in corso permetterà di dotare soprattutto i Comuni, quali enti principali preposti alla gestione del suolo, di validi supporti per l’uso parsimonioso del territorio. L’accoglimento dell’iniziativa comporterebbe un ulteriore strumento in aggiunta di quanto già in vigore o in fase di definizione, risultando quindi un doppione inefficace ed inopportuno. La localizzazione così come proposta degli spazi verdi dei fondovalle non considera le potenzialità edificatorie dei singoli comuni o regioni, così come dei possibili sviluppi ancorati al territorio. Infatti gli spazi verdi, piuttosto che nei fondivalle, andrebbero localizzati nelle immediate vicinanze degli insediamenti abitativi e densi così da agevolare la fruizione e la qualità di vita degli stessi quartieri. Inoltre l’identificazione di tali aree di pianura risulta semplicistica e non assoggettabile in toto ai paesaggi d’importanza cantonale, i quali devono godere di una combinazione di particolarità ed unicità paesaggistiche, storiche e naturalistiche di importanza appunto cantonale. La non curanza circa

Alessandro Cedraschi granconsigliere PLR

l’identificazione degli spazi verdi si ripercuote doppiamente sui costi dovuti alla piena indennità relativi al dezonamento (LPT articolo 5), dove l’indennizzo a favore dei proprietari ricade in ogni caso sul detentore dello strumento pianificatorio (i comuni per i Piani regolatori, il Cantone per i Piani di utilizzazione cantonali). Tenendo conto che comuni con sovradimensionamento dell’area edificabile saranno chiamati a ridurre la stessa con oneri di compensazione importanti e a loro carico, la proposta crea disparità tra comuni toccati e non dall’iniziativa.

incomune

Opinione Liberale

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Mendrisio

Per Mendrisio un candidato sindaco “a chilometro zero” Un programma elettorale in 10 punti che spazia dai quartieri all’economia passando per i grandi problemi della regione. Non solo spunti teorici, ma anche tante soluzioni pragmatiche per il “Borgo”. Speriamo che sia magnifico con il candidato locale.

V

ivo, lavoro e faccio politica a Mendrisio.

Con Mendrisio mi sento a chilometro zero”. Parola di Samuele Cavadini. È partita ufficialmente con la presentazione del programma elettorale “Non è politica, è Mendrisio”, la corsa del candidato PLR alla poltrona di sindaco del Magnifico Borgo. Una corsa che si basa su un documento suddiviso in 10 punti, che vanno dalle visioni per lo sviluppo dei quartieri che compongono la città, fino ad idee più regionali che toccano capitoli importanti per il Mendrisiotto come la mobilità, la pianificazione, la sicurezza e l’economia. Senza dimenticare la cultura, lo sport e il tempo libero, temi particolarmente cari a Cavadini.

Particolarmente interessanti alcune proposte molto concrete contenute nel programma elettorale del candidato sindaco di Mendrisio. Accanto alla ricerca di soluzioni ai grandi problemi – su tutti quello del traffico dove Cavadini insiste sul

Linea del Gottardo vitale per la Leventina

Faido

I

n qualità di rappresentanza politica della Sezione PLR della media valle Leventina è stata spedita una lettera alle Ferrovie federali svizzere, nella quale vengono portate alla luce i fatti relativi alle soppressioni, ritardi dei mezzi pubblici su rotaia durante l’inverno, nonché la seria preoccupazione per il futuro della “Vecchia Linea del Gottardo” o “Linea Panoramica”. La missiva del PLR Faido è stata inviata alle FFS in quanto si ha la netta sensazione che alla prima nevicata o notti particolarmente fredde (gelo), del tutto ordinari a queste latitudini, le FFS non dispongano più delle adeguate risorse per far fronte nel periodo invernale al loro compito di assicurare il traffico regionale viaggiatori sulla linea ferroviaria di valle del Gottardo. Solo per citare le più evidenti criticità degli ultimi tempi: soppressioni di treni nella tratta a nord di Biasca, informazioni su mezzi sostitutivi ed orari discordanti, soppressione di corse a nord di Biasca per pericolo di valanghe (tratta Faido–Biasca esistono pericoli di valanga?)… Al giorno d’oggi con i mezzi d’informazione meteorologici a disposizione, l’evoluzione meteo ha un’alta affidabilità già con molto anticipo, quindi l’imprevisto nella maggior parte dei casi può diventare previsto e quindi gestito.

Le problematiche con cui le FFS si sono dovute confrontare ai primi fiocchi di neve, pone dei seri quesiti per un servizio pubblico di qualità ad appannaggio dell’utenza della valle Leventina. La

completamento di AlpTransit a Sud di Lugano, sulla “trasformazione” dei collegamenti TiLo in metropolitana regionale e sul sogno di poter vedere tratti di ferrovia ed autostrada interrati – nel programma si trovano anche altre “microproposte”. Come “Adotta una panchina”. Un sistema che permetterebbe ai privati di finanziare panchine sul territorio da sviluppare accanto alle misure per favorire la mobilità lenta e i percorsi pedonali. L’ulteriore testimonianza del forte legame tra la candidatura Cavadini e il territorio della nuova città di Mendrisio.

Altro tema che va in questa direzione, la riqualifica degli spazi urbani con l’intento di puntare ad una “città giardino”. “A medio termine vorrei realizzare insieme a tutti i partner – spiega Cavadini – i grandi progetti di riqualifica urbana. Tra i quali il Parco del Laveggio, la passeggiata a lago e il parco di Villa Argentina”. Ma l’ampio programma di Cavadini per Mendrisio tocca anche altri campi. Come economia e socialità. Due aspetti che vengono spesso integrati in una vera e propria visione. “Mi piacerebbe elaborare una strategia economica orientata alla creazione di nuovi posti di lavoro per la popolazione locale e favorire nuovi insediamenti nei nuclei storici (micro imprese, artigianato, imprese sociali)” conclude Cavadini.

Sezione PLR conclude scrivendo: “non crediamo di essere considerati figli di un dio minore”… ma confida in una maggiore preparazione e programmazione da parte del management delle FFS in situazioni del tutto ordinarie a queste latitudini.

Si vuole tornare a credere nel vecchio slogan “Viaggio in treno, viaggio sereno”… anche per raggiungere la valle Leventina. Risposta immediata da parte delle FFS confermando che l’offerta tra Biasca ed Airolo, anche dopo l’apertura della galleria di base, è rimasta invariata. La causa principale delle soppressioni è dovuta al poco transito su questa tratta, che assicura lo sgombero della “neve corrente”. Le FFS assicurano che, anche grazie agli avvenimenti verificatesi, si sono potuti trarre degli importanti insegnamenti che hanno permesso di affinare il piano di intervento in caso di nevicate, a garanzia del collegamento della valle Leventina. Il PLR Faido, ringrazia le FFS per la pronta risposta, e per il mantenimento operativo di questa tratta, che per noi Leventinesi, ma non solo, riveste un ruolo fondamentale.

Incontro con

Johann N. Schneider-Ammann La Svizzera oggi e domani Lunedì 9 aprile 2018 alle ore 19.00

all’Auditorium di BancaStato, Bellinzona

In una conversazione con Fulvio Pelli, in lingua tedesca con traduzione, il Consigliere federale ci parlerà di questioni economiche e di politica commerciale nonché di tematiche legate alla formazione, alla ricerca e all’innovazione.

Evento aperto al pubblico. Cena riservata ai soci del

Iscrizioni presso la segreteria cantonale PLR Telefono 091 821 41 81 | Fax 091 821 41 88 | E-mail info@plrt.ch

Prossimi eventi

17 ottobre 2018 Incontro con Andreas Meyer, CEO di FFS SA Novembre 2018 Incontro con i candidati al Consiglio di Stato alle Cantonali del 2019

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Iscriviti al Club dei 1000

Il Club dei 1000 é un gruppo di amici che sostiene il PLR e allo stesso tempo un luogo di incontro privilegiato sia con la dirigenza del nostro Partito sia con importanti personalità attive sulla scena cantonale, nazionale e internazionale.

“Se aderite al Club dei mille potrete incontrare ogni anno personalità svizzere del mondo politico, economico e accademico sostenendo nello stesso tempo il Partito liberale radicale ticinese.”

Saremmo estremamente orgogliosi di potervi annoverare tra i nostri soci.

Adriano Cavadini, coordinatore Informazioni: Segreteria cantonale PLR Telefono 091 821 41 81 | Fax 091 821 41 88 | E-mail sarajane@plrt.ch

l’analisi

Opinione Liberale

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Un Ticino dinamico e pronto al futuro U

n’economia ticinese solida e dinamica: è questo, in breve, ciò che emerge dallo studio “Lo sviluppo economico del Canton Ticino nel confronto (inter)nazionale”, commissionato dalla Camera di commercio a BAK Economics.

“Le positive evidenze dell’istituto di ricerca basilese trovano conferma anche nell’ultimo ‘Monitoraggio congiunturale’ pubblicato dall’Ufficio cantonale di statistica la scorsa settimana. Quest’ultimo mostra la ripresa di alcuni settori importanti (come per esempio il turismo o l’industria manifatturiera) e prospettive interessanti”, commenta Stefano Rizzi, direttore della Divisione dell’economia del DFE. “Lo studio ha evidenziato anche alcuni aspetti più critici già noti, come ad esempio la bassa produttività del lavoro rispetto al resto della Svizzera, sui quali sarà necessario lavorare”.

Competenze, innovazione, futuro: sono questi i tre concetti sui quali Rizzi ha basato il suo intervento durante la serata di presentazione dello studio il 28 marzo. “Sono elementi che credo ci forniscano una chiave di lettura appropriata di quanto illustrato”, spiega il direttore della Divisione dell’economia. “Innanzitutto, le numerose eccellenze presenti sul nostro territorio, sia a livello accademico che aziendale, sono un aspetto spesso poco noto. Competenze che possono “dare il là” a proficue sinergie, per permettere uno sviluppo economico orientato all’innovazione, aspetto che costituisce la pietra angolare della strategia di sviluppo economico adottata dal Cantone. Un approccio necessario per affrontare il futuro e rispondere proattivamente alle rapide evoluzioni in atto, dettate soprattutto dalla digitalizzazione.

Solo così potremo creare un “circolo virtuoso” volto ad aumentare la competitività delle aziende e dell’economia ticinese”.

Una strategia di sviluppo economico, quella adottata dal Cantone, che ruota attorno al concetto di messa in rete dei vari attori, all’interno del “Sistema regionale dell’innovazione”.

Momento di analisi a Lugano alla presentazione di uno studio condotto da BAK Economics sull’economia ticinese, nel contesto nazionale e internazionale, con un occhio alle peculiarità dei singoli distretti cantonali. I dati che ne emergono sono sorprendenti e ipotizzano buone prospettive di sviluppo per le aziende e per il territorio cantonali. Le considerazioni di Stefano Rizzi, tra i relatori dell’incontro promosso dalla Camera di commercio ticinese.

2.1% Il PIL reale annuo del Ticino nel periodo 20052016, un record internazionale

24% La crescita degli impieghi in Ticino dal 2005

“Mi piace pensare che in questo ambiente propizio all’innovazione e all’imprenditorialità, le numerose misure messe in campo negli scorsi anni – alle quali si sono aggiunte quelle individuate dal ‘Tavolo di lavoro sull’economia’ e già concretizzate – abbiano cominciato a sortire gli effetti sperati”, osserva Rizzi.

Il direttore della Divisione dell’economia ha concluso il

Lavoro

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Stefano Rizzi direttore Divisione economia del DFE

proprio intervento con uno sguardo sul mercato del lavoro, tema sempre attuale e al quale il Dipartimento finanze ed economia dedica una marcata attenzione. “L’altra faccia dello sviluppo economico è rappresentata dalle pressioni sul mercato del lavoro, che impongono un costante impegno volto a preservare la qualità degli impieghi. In questo ambito ricordo che il DFE ha lanciato due pacchetti di otto misure ciascuno per rafforzare la sorveglianza e le misure a sostegno del collocamento. In questo solco, ricordo che il 26 aprile e il 4 maggio sono previsti due appuntamenti per presentare agli imprenditori la nuova procedura dell’obbligo di annuncio adottata dal parlamento federale (iscrizioni su www.ti.ch/servizioaziende)”, conclude Stefano Rizzi.

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ilricordo

Geo Camponovo, un liberale dalle visioni progressiste e sociali

Nel triste momento della morte di Geo Camponovo, Fulvio Pelli ricorda la sua azione politica, di quella politica che privilegiava il dialogo al confronto, l’approfondimento al facile compiacimento dell’elettorato. Il PLR e il Paese devono riconoscenza.

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eo Camponovo ci ha lasciati. In punta di piedi, direi, come era sua abitudine. Apparteneva ad una generazione che ha preceduto la mia: proprio per questo ho sempre guardato a lui come ad un esempio a cui ispirarmi. Pur essendo un uomo importante anche professionalmente, senza dubbio un uomo dell’economia, la sua visione politica era quella di un liberale del tutto ispirato dal desiderio di vedere progredire il nostro Cantone nel suo insieme e non solo economicamente. Del progresso gli interessavano anche gli aspetti sociali. E se necessario chiedeva anche regolamentazioni: significativo fu che con Sergio Salvioni ispirò la legge sui fiduciari, preoccupato com’era delle disfunzioni degli anni settanta che avevano offuscato il buon nome della professione.

Geo Camponovo pensava e scriveva di politica, non si limitava a praticarla attraverso la sua presenza importante nelle istituzioni e nel partito. È stato molto influente, come hanno ricordato alcuni suoi colleghi nella commissione della gestione del Gran Consiglio degli anni settanta e ottanta: lui capogruppo liberale radicale e altri quattro o cinque di tutti i partiti si trovavano, valutavano giocando anche alle carte, e poi influenzavano le scelte della commissione e del Gran Consiglio.

Associo la figura di Geo Camponovo a quella di Luigi Generali, fra il 1968 e il 1978 presidente del PLR. Gli fu sempre vicino, consigliere ed ispiratore, come lo fu dei presidenti che gli succedettero: Pier Felice Barchi e poi io stesso e persino Giovanni Merlini, due generazioni dopo.

Associandolo a Luigi Generali mi tornano alla mente due ricordi: uno

Geo Camponovo, già granconsigliere dal 1967 al 1991, capogruppo dal 1989 al 1991, Primo cittadino del Cantone nel 1976, consigliere nazionale dal 1991 al 1995.

Fulvio Pelli già presidente PLR

lontano, la cosiddetta “Interpartitica”, per circa un decennio strumento extraistituzionale di creazione di consenso di governo, quando collaborare fra tutti i partiti, allora tre, era espressione politica apertamente condivisa dopo gli anni delle divisioni nel periodo dell’alleanza di sinistra.

Il secondo ricordo sono gli incontri fra vecchi e nuovi presidenti del partito, che Geo curava con attenzione, per garantire all’esperienza e alla memoria di resistere all’oblio del tempo.

Quanto sarebbe saggio e quanti errori verrebbero evitati, se anche la politica di oggi, tutta protesa a prevedere quel che succederà, si ricordasse meglio del passato e degli errori già commessi.

Nella sua carriera Geo Camponovo fu nel partito presidente distrettuale del Mendrisiotto, capogruppo in Gran Consiglio, poi nel 1976 anche presidente del nostro parlamento e per finire consigliere nazionale, brillantemente eletto nel 1991. Ma se aveva amato e dedicato molto tempo ed energia a favore dello sviluppo del Cantone, a Berna diceva di non trovarsi a suo agio. Smise dopo solo quattro anni creando uno spazio per la mia elezione. Mi piace pensare che nella sua generosità potrebbe averlo fatto proprio per me.

Così comunque era: preparato, fantasioso, disponibile e generoso verso gli altri e soprattutto i nuovi. È un momento triste quello della sua morte, ma è anche un’occasione per ripensare a una politica, quella degli anni settanta e ottanta, che privilegiava il dialogo al confronto e l’approfondimento al facile compiacimento dell’elettorato.

Alla riflessione e alla tristezza subentrano così la riconoscenza e la speranza.

daberna

Di destra o di sinistra?

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ercavo una domanda-test per riconoscere l’orientamento politicamente a destra o a sinistra di una persona, e l’ho trovata. Ti indigni di più per l’abuso delle prestazioni sociali o per l’evasione fiscale?

Se sei di destra ti irritano i falsi invalidi, ritieni ingiusto che altri debbano alzarsi la mattina per lavorare, mentre c’è chi approfitta dello stato sociale. Ad esso dovrebbero avere diritto solo le vittime di disgrazie vere, non chi si è messo da sé in condizione di non poter contribuire al benessere collettivo: tossicodipendenti, sfaticati, coloro che si crogiolano in una depressione senza reagire né darsi da fare. A maggior ragione se arrivati da poco nel nostro paese, senza avere contribuito prima – personalmente o almeno attraverso i genitori – al benessere a cui pretendono di attingere. Invece, pur ammettendo che pagare le imposte è un dovere, hai comprensione per chi resiste agli eccessi fiscali di uno Stato che, per dare a chi non lavora o lavora meno, impiegati pubblici inclusi, toglie a chi lavora di più. Nei confronti poi di esosi Stati esteri, dove le finanze pubbliche sono pozzo senza fondo di cui approfittano caste e disonesti, l’evasione fiscale è una forma di legittima difesa, che non è riprovevole assistere da qui, con qualche profitto per noi.

Se sei di sinistra invece ritieni inalienabile il diritto di tutti a condizioni di vita dignitose, attraverso le prestazioni sociali, indipendentemente da colpe. Tutti vorrebbero contribuire al bene collettivo: se non riescono a farlo è per colpa della società. Anche la depressione, la tossicodipendenza e altre forme di malattia derivano

dalle condizioni di lavoro e dal suo sfruttamento.

Spetta ai ricchi, siccome privilegiati da un sistema fondato sulle disuguaglianze, offrire condizioni di lavoro dignitose a chi è meno privilegiato.

Siccome i ricchi non lo fanno a sufficienza, è giusto che intervenga lo Stato, tassandoli per redistribuire. I ricchi che si sottraggono al fisco con l’evasione sono colpevoli delle disastrate finanze pubbliche, che impediscono agli Stati di offrire condizioni di vita dignitose per tutti. La complicità con l’evasione fiscale all’estero è causa di sottosviluppo, conflitti, migrazione incontrollata. Se tutti i ricchi pagassero il dovuto, il mondo sarebbe salvo.

Considerando oggettivamente, il giudizio sulla gravità delle violazioni dovrebbe essere più sfumato, sia per il ricorso alle prestazioni sociali, sia per l’adempimento degli obblighi fiscali.

Rassegnarsi allo stato di invalido dopo avere cercato senza esito un impiego è cosa diversa dal fingere un’invalidità ingannando o corrompendo chi la certifica. Cominciare un lavoro senza intenzione di mantenerlo durevolmente, ma solo per rientrare nel diritto alle indennità di disoccupazione, è meno grave che lavorare in nero e

Mauro Dell’Ambrogio

Opinione Liberale

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incassare le indennità. Procurarsi artificiosamente una residenza dove l’imposizione fiscale incide meno è cosa diversa dall’usare false fatture o prestanome per occultare profitti e sostanza.

L’occhio ideologico predomina però anche dove fisco e socialità s’intrecciano. L’immigrato che ha omesso di dichiarare qui al fisco un immobile in patria è tecnicamente un evasore, ma da sinistra – se ne ha approfittato nel calcolo delle prestazioni complementari – merita comunque comprensione; se invece è un benestante, che con l’omissione ha evitato il cumulo per le aliquote, è un ladro. A destra l’affamato che ruba una mela è scusabile, se è tale il suo stato di necessità, a maggior ragione se in vita mele ne ha prodotte o ha cercato di produrle.

Il giudizio dipende insomma da cosa si mette al centro, individuo o società, dalla concezione che si ha della proprietà, del lavoro, del successo, della fortuna; con sviluppi storici paradossali. La libertà, valore che in epoche magre ha dato origine all’economia di mercato, “di sinistra” rispetto alle società tradizionali, è interpretata nelle grasse società d’oggi come diritto di fare un tubo, tanto verrà il reddito di cittadinanza. Il test mi dice che pendo piuttosto a destra. Ma sono insospettabilmente in buona compagnia.

Franco Cavalli, in un recente notevole intervento sul Corriere del Ticino, si è confrontato con la Cina. Un paese risorto dalla morte per fame a potenza economica, da quando il partito comunista al potere, conservato il nome (e il potere), ha adottato il più estremo capitalismo. Gli spiegavano i compagni cinesi, racconta Cavalli, che il socialismo non si può introdurre in un paese povero. Prima bisogna arricchirlo con l’economia di mercato, poi si potranno considerare i più deboli.

Era scettico della spiegazione, ammette Cavalli, ma costata ora con compiacimento che il Partito Comunista Cinese dichiara di voler prestare più attenzione ai ceti finora esclusi. Leggetelo l’articolo. Cavalli non lo approva esplicitamente ma mostra comprensione per il principio, tipico della destra e fatto proprio dai Cinesi, che la ricchezza per distribuirla bisogna prima produrla.

Tornando alla nostra domanda-test, viene in mente una precedente fase del socialismo. Quella sovietica, in cui il problema dell’evasione fiscale era stato risolto alla radice trasferendo allo Stato tutte le proprietà dei ricchi: che già era tanto se potevano avere salva la vita, fin giù ai kulaki, la classe media di allora. E così pure il problema delle prestazioni sociali: sfaticati, tossicomani ecc. finivano nei gulag, con i dissidenti. Come dire che le pratiche nominalmente di sinistra, quella fallita di ieri e quella di successo di oggi, sono per la metà almeno agli antipodi di quanto predica la nostra sinistra qui. Che poi anche la nuova destra populista cavalchi sentimenti sfruttati dalla sinistra, come l’invidia per il successo, è altrettanto sintomatico del mutare delle ideologie; ma su questo torneremo.

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Opinione Liberale

ilclubdei1000

Il coniglio Peter assicura le risate in famiglia Bixio Caprara (da sinistra) con Jvan Weber, Marzio Mazzoleni, Christian Vitta, Adriano Cavadini, Mauro Belotti

Grande successo anche per l’edizione 2018 del CineClub dei 1000, evento organizzato dal Club dei 1000 del PLR, in collaborazione con il Circolo di Vezia, e dedicato alle famiglie. Una domenica al cinema per gustarsi “Peter Rabbit”, una pellicola molto divertente e accolta con simpatia dal pubblico di giovanissimi e adulti. Un appuntamento sempre molto apprezzato, che ha portato 400 persone nella sala del Cinestar di Lugano.

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ffluenza delle grandi occasioni al Cinestar di Lugano per la nuova edizione del tradizionale CineClub dei 1000, l’evento gratuito dedicato alle famiglie e promosso annualmente dal Club dei 1000 del PLR e dal Circolo di Vezia. Ad andare in scena, quest’anno, il divertente lungometraggio “Peter Rabbit”, l’adattamento cinematografico dell’omonima serie televisiva basata sul racconto di Beatrix Potter. Le sgangherate avventure del simpatico coniglio e dei suoi fratelli hanno parecchio divertito i molti bambini (e non solo) presenti in sala. Ad introdurre la pellicola, anche il consigliere di Stato Christian Vitta, che ha accompagnato sul palco Marzio Mazzoleni, la “mente” del CineClub dei 1000. Presenti alla giornata anche il coordinatore del Club dei 1000, Adriano Cavadini, il presidente cantonale, Bixio Caprara e il presidente della Societa operai liberali luganesi (SOLL), Jvan Weber.

Prima della proiezione, i giovani del movimento GLR Luganese hanno distribuito a tutti i presenti un’apprezzata colazione, che ha permesso a tutti i presenti di godersi la pellicola con ancora maggiore soddisfazione. L’appuntamento, a questo punto, è certamente alla prossima edizione del CineClub dei 1000 con altre grandi novità. E di sicuro con un lungometraggio ancora incentrato sul divertimento e

sulle famiglie. Alcune immagini dell’evento nelle fotografie di david@tinotte.ch.

A tutti gli amici del CineClub dei 1000, quindi, all’anno prossimo!

larubrica

Si sviluppa l’economia di mercato

Gerardo Rigozzi

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400minuti Una diretta da… sette ore per il candidato sindaco Samuele Cavadini Il candidato sindaco di Mendrisio Samuele Cavadini ha lanciato in diretta Facebook sul profilo del PLRT il suo programma elettorale “Non è politica, è Mendrisio”, suscitando grande interesse tra gli internauti.

La presentazione è stata infatti vista per oltre 400 minuti in totale, ossia quasi sette ore. E la presentazione di Cavadini non è certo durata tutto quel tempo… Seguite anche voi le dirette Facebook della PLRTv!

N

el corso del Settecento avvenne una straordinaria trasformazione che riguardò il modo di produrre, i rapporti tra i diversi gruppi sociali, il sistema politico e il rapporto tra l’uomo e la natura. Alle attività tradizionali dell’agricoltura e dell’artigianato andarono a poco a poco affiancandosi, prima in Inghilterra, poi nelle zone più ricche del continente, forme via via più complesse di produzione industriale.

Progressivamente il capitale acquistò maggiore rilievo rispetto alla terra. Da qui l’idea di profitto, derivante dalla trasformazione di ogni cosa in merce, cioè in qualcosa che si vende e si compra. Il capitale investito non deve soltanto rendere quanto necessario per vivere, ma deve avere un plusvalore da investire per accrescere le risorse e ottenere un profitto maggiore. La prima Rivoluzione industriale del Settecento e la seconda dell’Ottocento avvennero grazie a una serie di invenzioni tecnologiche: la macchina a vapore, sviluppata tra il 1763 e il 1775; l’appari-

Opinione Liberale

zione fra il 1870 e il 1900 di strumenti, macchine e di oggetti d’uso domestico, che sarebbero poi diventati parte integrante della nostra vita quotidiana: l’energia elettrica, il motore a scoppio, il telefono, la macchina per scrivere, la bicicletta, il tram elettrico e l’automobile. Altrettante innovazioni che consentirono la riorganizzazione del lavoro secondo processi più estensivi e redditizi, e un miglior sfruttamento delle risorse naturali.

L’affermazione della grande industria volta alla produzione di massa in opifici centralizzati, grazie all’utilizzo di macchinari azionati da fonti di energia inanimata, come il vapore e l’elettricità, portò ben presto alla dinamica di specializzazione e di allargamento dei mercati. L’applicazione delle scoperte scientifiche alla produzione industriale produsse beni di consumo sempre più competitivi e un maggiore benessere economico che andò a beneficio della nascente borghesia produttiva, una nuova classe economicamente forte, costituita principalmente dai proprietari delle fabbriche e dai loro investitori.

1500Click “Mi piace” e condivisioni soprattutto per i video e per le fotografie del PLRT I 25 post pubblicati nell’arco di una settimana sul profilo Facebook del PLRT hanno raccolto in totale circa 1500 interazioni da parte dei follower. A piacere agli internauti sono in particolare i video e le fotografie, che suscitano sempre molte reazioni. In particolare, ancora una volta la diretta di Samuele Cavadini, candidato sindaco a Mendrisio, ha raccolto oltre 150 interazioni dirette in poche ore.

Il disprezzo di UNIA per la concordanza

I

l sindacato UNIA sta continuando a fare il diavolo a quattro contro la proposta di riforma fiscale e sociale decisa da governo, all’unanimità, e dal parlamento con un’ampia maggioranza; riforma sulla quale si andrà a votare il 29 aprile. UNIA contesta l’unione di sgravi fiscali alle aziende con le misure sociali a sostegno delle famiglie, e chiede di fare un distinguo. Con questo atteggiamento UNIA e alcuni suoi rappresentanti in parlamento dimostrano per l’ennesima volta il grande disprezzo verso la concordanza, fattore che ha portato la Svizzera al benessere attuale; con questo ostruzionismo, cercano di sabotare una soluzione di equilibrio nell’interesse generale del Ticino. UNIA dimostra di non essere un partner credibile per decisioni politiche responsabili.

La recente proposta del consigliere federale Ueli Maurer per una nuova soluzione alla riforma III delle imprese – il Progetto fiscale 17 – dimostra come la ricerca di equilibrio e di soluzioni concordate siano alla base della politica svizzera. Equilibrio è anche la parola più utilizzata per definire la riforma fiscale presentata dal consigliere di Stato Christian Vitta. La ricerca di concordanza è un valore essenziale della politica svizzera e non può trovare risposta nei tribunali. Le leggi vanno rispettate, ci mancherebbe, ma la politica può e deve trovare risposte che le leggi non possono prevedere. Ne va dell’essenza stessa

della politica; altrimenti ci potremmo far gestire dai tribunali ciò che non sembra essere un’opzione auspicabile. UNIA sta praticando da molto tempo una politica di ostruzionismo e di polemica, volendo ergersi a rappresentante unico dell’opposizione con il corollario dell’emarginazione del Partito socialista dalla scena. Lo schema è il solito: lotta ai ricchi per dare ai poveri, dimenticando però un principio irrinunciabile che prima di distribuirla la ricchezza deve essere creata. IL PLR stigmatizza questo modo poco svizzero di fare politica che tenta con una serie di stratagemmi di bloccare sul nascere una riforma fiscale e sociale apprezzata per l’equilibrio e la moderazione.

ipsedixit

Opinione Liberale

Le arrabbiature di Borradori sono a geometria variabile!

Il sostegno dei chiassesi al sindaco Bruno Arrigoni

Ma guarda un po’ che anche il sindaco di Lugano Marco Borradori si lamenta per la fuga di notizie e per la mancanza di rispetto. Uella! Bravo sindaco, applaudiamo la denuncia. Soprattutto staremo bene attenti a chiedere al sindaco lo stesso trattamento quando il collega di Municipio, consigliere nazionale e direttore del domenicale userà esattamente gli stessi ingredienti per alimentare articoli di particolare pregio per denigrare tizio e caio dall’alto della sua onniscienza approfittando di notizie riservate. Predicare acqua e bere vino per i leghisti sta diventando un po’ troppo ripetitivo, che noia.

Vogliamo condividere con voi una lettera che ci è giunta da una lettrice chiassese.

Il vero sindaco, che con coraggio e fermazza ha preso le redini di una Chiasso in un momento molto difficile, quando il fiorente commercio era in declino studiando attentamente il modo di riportarla a galla. Il sindaco tanto amato perché vicino al cittadino com modestia e dignità, senza ostentare superiorità ma attento al bene comune, sempre pronto a coadiuvare e sostenere chiunque abbisogni di aiuto. La poolazione necessita di persone vicine, ha bisogno di sentirsi protetta in qualsiasi occasione, ha biosgno di disponibilità. Il vero sindaco quando necessario sa chiedere aiuto alle istanze superiori senza sbandierare i fatti a destra e a manca. Noi ticinesi fortunatamente non abbiamo che pochissimi sindaci o presenti futuri sindaci che amano più altro se stessi lodando il loro operato forse ignari del fatto che la comunità percepisce con consapevolezza i doveri di coloro che detengono il potere.

Occorre seguire le orme del sindaco chiassese, egli ascolta i suoi cittadini mettendo a loro disposizione il tempo di cui necessitano.

l’agenda Lunedì 9 aprile CLUB DEI 1000 Incontro con J. Schneider-Ammann ore 19.00 Auditorium BancaStato, Bellinzona

Giovedì 12 aprile CIRCOLO CARLO BATTAGLINI Serata incontro e mostra Picasso ore 18.00 Museo MASI, Lugano

Domenica 15 aprile PLR SORENGO Assemblea ore 17.30 Ristorante Giardino, Sorengo

Lunedì 16 aprile

Le curiose amnesie istituzionali che serpeggiano in casa Lega Quando la mano destra non parla con la sinistra.

Poche settimane fa, la municipale leghista di Chiasso tuonava contro il sindaco, reo di aver fatto “perdere” i pompieri alla città di confine. Aggiungendo che anche la polizia era a forte rischio. Salvo poi vederla confermata “urbi et orbi” dal ministro delle istituzioni di lì a pochi giorni. Da parte nostra ci limitiamo ad un plauso per Sonia Colombo Regazzoni!

Opinione Liberale Responsabile politico Bixio Caprara

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CARTA SVIZZERA

PLR PORZA Assemblea ore 20.30 Sala Steve Lee, Porza

L’agenda completa del PLR è su www.plrt.ch/agenda. Su OL vengono pubblicati gli eventi più a corto termine.

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inbreve

La SOLL, forze nuove che lavorano per la società Venerdì 23 marzo sotto la direzione del presidente Jvan Weber e del presidente onorario Augusto Airaldi la SOLL, Società operai liberali luganese, si è riunita per la sua assemblea annuale. Fra i punti all’ordine del giorno vi era anche un avvicendamento nel comitato dell’associazione dove il nuovo acquisto Giorgio Collia ha sostituito il membro di lungo corso Francesco Farinelli che è stato nominato socio onorario del sodalizio luganese, rinnovati per contro gli altri membri oltre al presidente Weber, il vicepresidente Alex Farinelli, Gabriele Massetti, Tobiolo Gianella, Tiziana Inderbitzin, Tiziano Bettoni, Marco Cassina, Marie-Thérèse Censi, Gianna Galbusera, Renato Guggiari, Mauro Maggiulli, Tiziano Mauri e Paolo Toscanelli. Dopo i lavori assembleari, svoltisi nella sala del Consiglio comunale, si è tenuta al ristorante Olimpia la tradizionale cena, alla quale hanno partecipato, tra gli altri, i municipali liberali radicali di Lugano Michele Bertini e Roberto Badaracco, il consigliere nazionale Giovanni Merlini, diversi granconsiglieri e consiglieri comunali della città unitamente ad un centinaio di simpatizzanti.

Jvan Weber tra Francesco Farinelli (a sinistra) e Giorgio Collia

Distretto PLR di Locarno: nomine e workshop il prossimo 21 aprile Dopo l’assemblea svoltasi recentemente a Locarno, che ha visto la rielezione alla presidenza di Nicola Pini e l’elezione del nuovo consiglio distrettuale, quest’ultimo si è riunito per impostare i lavori e procedere ad alcune importanti nomine interne: riconfermato Aldo Merlini, ha eletto Dao Nguyen Quang, Alessandro Spano e Cristiano Terribili alla vicepresidenza. La composizione intende dare continuità a quanto svolto in questi anni integrando forze nuove, rappresentative delle Valli, dei giovani e di altre importanti realtà per il Locarnese. Parole di ringraziamento sono state espresse al vicepresidente uscente Alessandro Speziali per l’importante lavoro svolto in seno al distretto, augurandogli nuove soddisfazioni con la sezione PLR di Minusio. Michele Sussigan, capogruppo in Consiglio comunale di Gambarogno e già responsabile del gruppo di coordinamento delle elezioni cantonali 2015, è stato infine nominato delegato alla direttiva cantonale del PLR in rappresentanza del Distretto PLR Locarno.

In avvicinamento alle prossime scadenze elettorali, in particolare le Cantonali 2019, il consiglio distrettuale ha pure nominato il gruppo di coordinamento per le elezioni cantonali del 2019, coordinato da Marco Lucchini e composto da Silvano Giannini, Miryem Malas, Aldo Merlini e Michele Sussigan; il segretario distrettuale Dante Pollini accompagnerà i lavori del gruppo. Allo stesso tempo, il consiglio distrettuale ha preso atto che i lavori di preparazione della prima giornata del workshop distrettuale procedono spediti: il seminario avrà luogo sabato mattina 21 aprile alla SPAI di Locarno, a cui sono invitate tutte le persone liberali radicali attive nel territorio e tutte e tutti i cittadini interessati a fornire critiche, spunti e proposte sui tre temi seguenti: turismo, formazione e cultura; pianificazione del territorio e mobilità; i grandi cantieri/progetti del Locarnese.

Donne liberali radicali in assemblea Martedì 24 aprile, alle 20.30 nella sala dell’Hotel La Perla di Sant’Antonino, le Donne del PLR si riuniranno in assemblea annuale. Tema principe all’ordine del giorno: le nomine statutarie. Socie e persone interessate sono invitate a partecipare numerose.

Wullschleger Martinenghi Manzini

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