Anno 27 /G.A.A. Camorino
23 novembre 2018 /
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Opinione Liberale Settimanale del Partito Liberale Radicale Ticinese
Semafori rossi e verdi
05 / Nicola Pini / vicepresidente PLR Migliorare la viabilità con la semaforizzazione? Equivale a colonne: non sempre. E quando la situazione è come oggi, tentar non nuoce.
Politica finanziaria disciplinata
07 / Giovanni Merlini / consigliere nazionale PLR Il preventivo 2019 della Confederazione – 1.3 miliardi di eccedenza – è la “pièce de résistence” della sessione invernale delle Camere federali.
No all’autoderminazione
09 / Daniele Mazidi / presidente GLRT La cooperazione con altri Stati non è di certo una minaccia alla sovranità della Svizzera, ma un modo per migliorare il nostro stile di vita.
Editoriale / Alain Scherrer / sindaco di Locarno
Siamo pronti. #facciamolo!
È stato semplicemente stupendo vedere il Palexpo di Locarno testimone di valori umani e impegni politici. Il messaggio che è stato lanciato è di consapevolezza in un momento così delicato, innanzitutto provando a riconoscere la straordinarietà della sfida che abbiamo davanti con le elezioni di aprile 2019. Il percorso che dobbiamo intraprendere dovrà sempre avere presente il Paese reale, il corpo vivo della società. Ci tocca un lavoro nuovo, dobbiamo costruire, scrivere una pagina nuova del nostro impegno, ben oltre le nostre divisioni e i nostri limiti, perché la partita si è fatta più grande e più complessa.
Noi non bastiamo a noi stessi. Non si tratta di guardare al passato o costruire formulazioni già viste. Si tratta di dare un messaggio a tante persone disilluse che devono trovare in noi una strada credibile, riconoscibile. Non si tratta solo di essere più efficienti, ma anche più profondamente capaci di comprensione, più veramente partecipi, più impegnati a far cogliere in noi non solo un’azione più pronta, ma un impegno di tutta la vita. Il nostro dovere è oggi dunque estremamente complesso e difficile, le cose sono irreversibilmente cambiate, non saranno mai più le stesse. Legati co-
me siamo alle tradizioni, per quel che esse hanno di essenziale e umano, noi non vogliamo essere gli uomini del passato, ma quelli dell’avvenire. Il domani non appartiene ai conservatori ed ai tiranni; è degli innovatori attenti, seri, senza retorica. Noi dobbiamo essere diversi dagli stanchi sostenitori di un mondo ormai superato. La posta in gioco in aprile è decisamente alta perché il Cantone ha bisogno dell’autorevolezza di un grande partito come il nostro, che continui ad assumersi la responsabilità di governare con lungimiranza e senza condizionamenti ideologici. Governare significa fare tante singole cose importanti ed attese, ma nel profondo vuol dire promuovere una nuova condizione umana. La cosa più difficile per un politico è sapere ascoltare: in questo senso, la rivoluzione dell’ascolto è la proposta che faccio per questa importante elezione. #facciamolo
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