Anno 27 /G.A.A. Camorino
23 febbraio 2018 /
04
Opinione Liberale Settimanale del Partito Liberale Radicale Ticinese
Il futuro è l’eDossier
02 / Christian Vitta / consigliere di Stato E’ il servizio innovativo della Divisione delle contribuzioni del DFE che permetterà di inviare la dichiarazione fiscale anche online.
Il valore della concordanza
03 / Bixio Caprara / presidente PLR Per il Ticino la riforma fiscale e sociale è “un patto di paese” con le aziende, i contribuenti e con le famiglie.
Il problema imprese pubbliche
05 / Peter Schilliger / consigliere nazionale Come possono delle incitazioni paradossali essere contrastate in modo che dei casi come AutoPostale non accadano più?
Editoriale / Karin Valenzano Rossi / vicepresidente PLR
Dove va uno Stato senza giustizia?
C
Un Paese senza un potere giudiziario efficace e funzionante è un sistema Paese destinato a indebolirsi.
on il passar del tempo sono un avvocato e ancor più una cittadina amareggiata. Forse sono gli anni di professione che passano o forse semplicemente il sistema giudiziario che peggiora. Specchio di una società che va lentamente alla deriva, perdendo vieppiù i propri valori e la convinzione che sia giusto mantenere un alto livello di civilizzazione. I primi a dare sfoggio di questo decadimento sono ahimè molto spesso gli stessi esponenti dello Stato e sovente proprio in relazione alle procedure di nomina per la magistratura. La verità è probabilmente una sommatoria di più fattori. Purtroppo la constatazione è amarissima per chi ha un profondo rispetto per le leggi,
per il sistema giudiziario e più in generale per le istituzioni; per chi è cresciuto e vissuto nella convinzione che tutto sommato una giustizia ragionevolmente corretta e funzionante esista. Temo di dover constatare che non è così, che anche qui ci si sta conformando al malvezzo di altri Stati e sistemi a noi vicini o più lontani, in cui le procedure civili pendono per anni; dove le sentenze sono spesso sbagliate con la conseguente necessità di impugnative costose e lunghe; dove le autorità di esecuzione sono sovraccariche e senza idonei strumenti per mettere lo stato al servizio dei cittadini; dove le inchieste penali sono incagliate nell’incapacità di reperire il bandolo della matassa, a tutto
vantaggio dei furbetti e dei malavitosi, che qui trovano terra fertile per continuare nelle loro nefandezze e infine pene talvolta troppo miti, con l’unica eccezione delle infrazioni alla circolazione stradale, che invece vengono represse con estremo rigore. Un paese senza il potere giudiziario efficace e funzionante è un sistema paese destinato a indebolirsi, dove l’economia non può prosperare e dove il cittadino non è protetto e soprattutto non è invogliato a comportarsi rettamente, perché il sistema premia – al contrario – coloro che non lo fanno. Un’apoteosi del paradosso e un elogio ai furbetti. Vogliamo davvero continuare in questa direzione?
Prima i nostri? No, prima i migliori!
Dopo la battaglia politica che ha portato il Gran consiglio a respingere quasi integralmente le proposte d’applicazione dell’iniziativa “Prima i nostri”, la posizione del PLRT rimane chiara: prima i nostri? No, prima i migliori. Facciamo
sì che siano i nostri! E per riuscire nell’intento, l’unica strada da seguire è quella di puntare sulla formazione a tutti i livelli, sui controlli per smascherare i “furbi” e sul sostegno a chi rischia di restare tagliato fuori. Ma niente regole farlocche!