Nr. 34 - Opinione Liberale - 09 novembre 2018

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Anno 27 /G.A.A. Camorino

9 novembre 2018 /

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Opinione Liberale Settimanale del Partito Liberale Radicale Ticinese

Sorveglianza degli assicurati

02 / Karin Valenzano Rossi / vicepresidente PLR Il PLR sta dalla parte di chi è in difficoltà e non dei furbetti che abusano delle assicurazioni sociali causando danni per 80 milioni l’anno.

Politica e conflitti d’interesse

07 / Mauro Dell’Ambrogio Il conflitto d’interessi si previene eleggendo persone degne di fiducia e capaci di imparzialità anzitutto, rispetto ai propri interessi.

Un’iniziativa autolesionista

11 / Fabio Abate / consigliere agli Stati PLR L’iniziativa per l’autodeterminazione minaccia la certezza del diritto e le capacità di azione della Svizzera in materia di politica estera.

Editoriale / Bixio Caprara / presidente PLR

Libertà e protezione invece dell’autodeterminazione Il voto del 25 novembre di maggior interesse è senza dubbio quello relativo all’iniziativa UDC per l’autodeterminazione. Voterò un convinto NO e spiego i motivi senza entrare in ambiti giuridici che non mi competono. A mio avviso si tratta soprattutto di una questione di libertà e di protezione. La Svizzera è un Paese in cui la libertà è un valore sacrosanto. Si declina ad esempio nella propria democrazia diretta. Più volte all’anno il popolo è chiamato ad esprimersi su diversi oggetti, sovente in base a iniziative popolari che raccolgono il numero richiesto di firme. Le decisioni sono il frutto della maggioranza

di popolo e cantoni che si esprimono liberamente secondo i propri valori di riferimento. Valori che hanno portato all’attuale economia liberale che ha permesso alla Svizzera di raggiungere un benessere invidiatoci da tutto il mondo. Per la Svizzera vale quanto vale per ogni cittadino; la libertà di ciascuno finisce dove inizia quella altrui. Secondo questo principio elementare, risulta palese che siamo in un mondo interconnesso, la nostra economia genera il 50% dei propri affari grazie agli scambi con l’estero. Ciò ci dovrebbe consigliare perlomeno un minimo di prudenza con proposte

che minano le fondamenta dei rapporti tra Stati. Una Svizzera chiusa su se stessa sarebbe ben più povera e il NO all’autodeterminazione si giustifica anche dalla necessità di proteggere i nostri interessi. Gli accordi che abbiamo stipulato con gli Stati esteri, i famosi bilaterali, sono infatti premessa indispensabile per il nostro benessere. Sono accordi che si fanno in due e saremmo degli sprovveduti se pensassimo di poter imporre il nostro punto di vista in modo unilaterale. Se vogliamo proteggere la nostra libertà dobbiamo soprattutto proteggere la nostra credibilità e quindi votiamo NO.


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