Nr. 28 - Opinione Liberale - 21 settembre 2018

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Anno 27 /G.A.A. Camorino

21 settembre 2018 /

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Opinione Liberale Settimanale del Partito Liberale Radicale Ticinese

Cosa farò da grande?

06 / Maristella Polli / granconsigliera PLR La formazione, e lo dichiara a chiare lettere il PLR, è indispensabile per preparare le nuove generazioni all’incontro con la vita.

Educazione, pari opportunità

07 / Mauro Dell’Ambrogio Le pari opportunità sono un buon principio in nome del quale si commettono errori, specie nell’istruzione pubblica.

le a i c e p S e n o i z a Form

Editoriale / Bixio Caprara / presidente PLR

Per una scuola innovativa Il 23 di settembre andiamo a votare sul progetto di sperimentazione nelle nostre scuole. Lo scorso 14 giugno a Pregassona il comitato cantonale, dopo ampia discussione, ha deciso e votato a sostegno di questa sperimentazione. È stata una decisione chiara, che conferma la disponibilità dei liberaliradicali a un progetto di riforma della scuola dell’obbligo, ma non è stata una cambiale in bianco data al Consigliere di Stato Bertoli. I liberali radicali hanno storicamente sempre avuto a cuore le sorti della scuola ticinese, è un tema che ci è caro e costituisce le fondamenta del nostro programma di partito. Abbiamo lavorato sul tema in modo intenso, coinvolgendo parecchi nostri rappresentanti, come l’associazione Lascuola, docenti e direttori di scuola media. Questo lavoro ha permesso di correggere in modo sostanziale il modello inizialmente proposto. L’elemento centrale della nostra proposta alternativa è un’offerta differenziata nel secondo ciclo di scuola media, ritenuta un complemento essenziale e irrinunciabile rispetto al tema della differenziazione pedagogica. Gli allievi non sono tutti uguali ed è utile proporre percorsi differenziati a dipendenza delle loro capacità, attitudini e maturazione. Affermiamo in modo chiaro e forte, che oggi il percorso professionale deve essere considerato a tutti gli effetti di pari grado rispetto al curriculum liceale. Grazie alla maturità professionale e alle scuole universitarie professionali vi è la possibilità di accedere a qualsiasi livello di formazione si abbia la volontà e la capacità di raggiungere. È ben evidente che non può essere il Gran Consiglio ad elaborare una proposta definita in ogni dettaglio. La politica deve definire gli indirizzi che poi la sperimentazione permetterà di affinare e concretizzare. Abbiamo soprattutto fiducia nei docenti e nelle direzioni di istituto. Sono loro che determinano la qualità della scuola, non modelli d’importazione studiati a tavolino da un vertice dipartimentale che ha ecceduto nell’impostazione ideologica del progetto. Per questo motivo, nella ponderazione dei pro e dei contra, pensiamo sia meglio sperimentare nell’interesse dei nostri giovani a cui assicurare condizioni quadro migliori e caratterizzate da innovazione invece di conservatorismo.

Il primo anno da ministro di Ignazio Cassis

Il 20 settembre 2017 Ignazio Cassis è eletto con 125 voti consigliere federale fra gli applausi dell’assemblea federale. Un momento storico per il Ticino: la Svizzera torna nuovamene - dopo 18 anni - a pensare, parlare, scrivere e sognare in Italiano. Con Ignazio Cassis la Svizzera si è fatta più Ticino e il Ticino più Svizzera. E il PLR ne è orgoglioso. Auguri ministro!


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