Anno 27 /G.A.A. Camorino
8 giugno 2018 /
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Opinione Liberale Settimanale del Partito Liberale Radicale Ticinese
Valorizzare l’idroelettrico locale
02 / Christian Vitta / consigliere di Stato Valorizzare l’idroelettrico locale, quale pilastro della politica energetica, è tra le sfide che stanno a cuore a un Cantone alpino come il nostro.
Formazione non è protezionismo
03 / Lele Gendotti La qualità e la quantità della formazione deve rimanere l’elemento centrale dell’interazione fra lo Stato, il mondo del lavoro e la società.
Ricominciare? Un duro colpo!
07 / Manuele Bertoli / consigliere di Stato 3 anni per sperimentare “La scuola che verrà”: si tireranno poi le somme. Ricominciare da capo sarebbe un colpo duro per una scuola da innovare.
Editoriale / Nicola Pini / vicepresidente PLR
Le scuole da sperimentare La scuola di oggi non è certo da buttare, anzi. Ma è proprio quando le cose funzionano che è giusto riflettere su come migliorare e migliorarsi, soprattutto in un mondo dove star fermi equivale a indietreggiare. Il gruppo PLR in Gran Consiglio ha dunque promosso e sostenuto il compromesso raggiunto in Commissione scolastica, finalizzato a investire nella scuola dell’obbligo sperimentando due modelli. Il parlamento cantonale ha infatti deciso di sperimentare non solo il modello proposto dalla Scuola che verrà, con l’introduzione nella scuola media di laboratori, atelier e momenti di differenziazione pedagogica con gruppi ridotti formati a caso, ma anche un secondo modello che – pur superando l’attuale sistema dei livelli – stabilisce una differenziazione secondo le attitudini degli allievi in alcuni laboratori (tedesco, matematica, italiano e scienze) di terza e quarta media. Modello, questo, proposto dal PLR; come proposto dal nostro partito è il fatto che la sperimentazione
10 giugno 2018
sia seguita da un monitoraggio serio e indipendente che speriamo fornirà spunti, dati e risultati per una decisione definitiva da parte della politica. Una decisione che sappia superare – oltre i livelli – anche i pregiudizi, i dogmi e le posizioni ideologiche, a favore della nostra scuola, che in un qualche modo deve venire, perché è il futuro della nostra società. Certo, in molti liberali radicali le perplessità sul modello di differenziazione pedagogica (al posto della differenziazione curricolare) della Scuola che verrà erano e restano molte, moltissime, in particolare per quanto riguarda la sua applicabilità, ma lo spirito illuminista e liberale è forte e impedisce di respingere – altrettanto dogmaticamente – una sperimentazione di un modello ritenuto dogmatico (modello al quale, ripeto, il PLR ha contrapposto un’alternativa). Sperimentiamo dunque, perché nessuno, né noi né gli altri, può avere il monopolio della scuola o della ragione.
SI
legge sui giochi in denaro
NO
iniziativa “moneta intera”