Anno 27 /G.A.A. Camorino
16 marzo 2018 /
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Opinione Liberale Settimanale del Partito Liberale Radicale Ticinese
Mobilità è libertà secondo il PLR
03 / Sebastiano Gaffuri/ vicepresidente PLR La mobilità declinata a uno dei valori cardine del PLR: la libertà. Un concetto semplice presentato, con parte delle misure, al Comitato cantonale.
Una strategia forte e coraggiosa
09 / Mauro Baranzini / docente ed economista Le ragioni della riforma fiscale e sociale e la sua importanza per un Ticino che sia fiscalmente attrattivo nel contesto intercantonale.
L’ATS, memoria e coesione
11 / Giovanni Merlini / consigliere nazionale PLR La crisi e le conseguenze in termini di formazione democratica dell’opinione pubblica e di scambio di informazioni tra regioni linguistiche.
Editoriale / Alex Farinelli / capogruppo PLR
Di politica e rimborsi Il parlamento ultimamente si è occupato anche di scuola, mobilità, sanità... ma di questo non si parla o se ne parla poco. Ed è un peccato.
I
l tema dei rimborsi spese ai consiglieri di Stato sta attirando, ormai da settimane, l’attenzione dell’opinione pubblica cantonale. Senza voler banalizzare la questione, che merita sicuramente di essere risolta una volta per tutte dal profilo procedurale-amministrativo, mi permetto però di dire che forse la dimensione che gli viene data è un tantino eccessiva. Per quanto concerne l’attuale Governo, l’oggetto del contendere sono alcune centinaia di franchi che mensilmente vengono versate come rimborso
per l’utilizzo del telefono privato. In sostanza, il tutto nasce da una differente interpretazione se questo sia da considerarsi un contributo sostitutivo di un telefono fornito dall’amministrazione (e quindi uno strumento di lavoro come potrebbe essere il computer portatile) oppure un rimborso vero e proprio (quindi soggetto a un’approvazione formale da parte dell’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio). Adesso che se ne discuta è sacrosanto, che si risolva il problema anche, ma che si mettano a ferro e fuoco le istituzioni al
grido “Governo ladro” mi sembra che proprio sia troppo e chi sfrutta politicamente questa vicenda per farsi un po’ di pubblicità dovrebbe farsi qualche domanda se è proprio utile e necessario. Nel frattempo, il parlamento si è occupato di una riforma della scuola dell’obbligo che potrebbe essere epocale, della possibilità di istituire un ospedale universitario cantonale, dei progetti di mobilità e di misure per il mercato del lavoro. Ma di questo non si parla, o se ne parla poco. Ed è davvero un peccato.
“L’AVS fa schifo!” Lo dicono quelli di sinistra...
Venerdì mattina della scorsa settiamana, durante la trasmissione Millevoci dell’emittente radiofonica Rete1 della RSI, la rappresentante della Commissione consultiva per le pari opportunità, Françoise Gehring, ha detto (e citiamo): “La nostra AVS fa schifo”. Ora, l’AVS avrà anche le sue lacune da colmare ma lei, signora consigliera
comunale di Mendrisio, con questa dichiarazione ha dimostrato di non avere rispetto alcuno per la nostra socialità, costruita faticosamente. L’ennesimo esempio del decadimento della comunicazione politica! Soprattutto perché l’affermazione viene proprio dai banchi politici che la socialità dovrebbero difenderla.