Nr. 03 - Opinione Liberale - 09 febbraio 2018

Anno 27 /G.A.A. Camorino

9 febbraio 2018 /

03

Opinione Liberale Settimanale del Partito Liberale Radicale Ticinese

Il PLR punta su Andrea Pagani

02 / Alex Farinelli / granconsigliere PLR Nessun dubbio per il PLR in vista della nomina del nuovo Procuratore Generale. È Andrea Pagani la figura giusta per l’importante ruolo.

“I miei primi cento giorni”

03 / Ignazio Cassis / consigliere federale Il destino lo ha portato ad essere il Ministro degli esteri in un momento “caldo” per le relazioni della Svizzera con l’Unione europea.

Le novità sulla tassa di bollo

05 / Franco Citterio / direttore ABT Il Consiglio federale adotta la mozione di Fabio Abate, una modifica di legge che che contribuisce a rafforzare la piazza finanziaria ticinese.

Editoriale / Christian Vitta / consigliere di Stato

Un Cantone innovativo orientato verso nord La prospettata adesione del Ticino alla “GZA” apre interessanti opportunità di collaborazione oltre Gottardo.

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a messa in esercizio di AlpTransit offre al Ticino la possibilità di orientarsi maggiormente verso nord e di rafforzare i legami economici con il resto della Svizzera. È con questo spirito che il “Tavolo di lavoro sull’economia ticinese” aveva suggerito la collaborazione con la Fondazione “Greater Zurich Area” (GZA), indicandola come una delle misure centrali in ambito economico. Di recente sono quindi state avviate le trattative in vista di un’adesione del Cantone Ticino a questa importante organizzazione di marketing territoriale dello spazio economico di Zurigo attiva nel sostegno all’insediamento di imprese internazionali altamente tecnologiche.

Per la GZA, un’adesione del nostro Cantone com-

porterebbe l’acquisizione di nuove competenze nelle tecnologie più rilevanti presenti sul nostro territorio, sia presso singole aziende che presso i nostri istituti di ricerca. Per il Ticino, invece, significherebbe rafforzare ulteriormente la propria strategia di sviluppo economico e favorire la crescita di posti di lavoro qualificati. In particolare, consentirebbe di allargare il raggio delle possibili collaborazioni nell’ambito della ricerca e delle tecnologie, nonché di orientarsi in maniera più marcata verso aziende innovative, in settori con un alto valore aggiunto. A questo proposito sarà anche fondamentale il gioco di squadra con i vari attori presenti sul nostro territorio, come avvenuto ad esempio nell’ambito dell’insediamento del nuovo polo

tecnologico di UBS a Manno. Con i cambiamenti in atto in ambito digitale è d’altronde importante essere pronti a cogliere le nuove opportunità. Continuiamo dunque ad investire su fattori quali la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione affinché il nostro Cantone resti attrattivo e competitivo.

Sorpresa Zali: “rivoglio i soldi!”

Quando si tratta di emanare una nuova legge, il ministro Zali non si fa scrupoli.. .non c’è base legale che tenga! Per riprendersi dei soldi invece, il buon Zali fa punta e matita, prepara un voluminoso dossier, con tanto di considerazioni giuridi-

che, per farsi restituire le trattenute. Parliamo di 40’000 franchi che dovrebbero alimentare il futuro fondo pensionistico dei ministri. “Manca la base legale” dice Claudio Zali. Cosa ne pensano i ticinesi che contribuiscono alla cassa pensione?!

434 I posti di lavoro creati grazie alla GZA nel 2016

Lavoro

Sicurezza

Città e centri urbani

Valli

Scuola, formazione e cultura

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ladue

Opinione Liberale

Marketing politico sugli automobilisti

L’idea del direttore del DI di restituire 8 milioni di tasse di circolazione è più promozione personale che non la ricerca di reali soluzioni... il PLR chiede da tempo lungimiranza e i giusti parametri per le scelte future.

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’era da aspettarselo. Il direttore del Dipartimento delle istituzioni (DI), vistosi crollare addosso il castello di carte degli aumenti della tassa di circolazione 2017 a causa di alcuni ricorsi accettati (parzialmente) dalla Camera di diritto tributario del Tribunale d’Appello, è immediatamente corso ai ripari. Escogitando un’idea legata più al marketing personale, che alla ricerca di una vera soluzione, proponendo di restituire agli automobilisti 8 milioni delle tasse di circolazione pagate in eccesso. Da tempo il PLR sottolinea come le strategie del DI in materia di circolazione stradale non siano sufficientemente lungimiranti. Il tema dei potenziali disavanzi d’imposta era già stato segnalato dai liberali radicali quando si

della necessità di abbassare la tassa di circolazione in Ticino. Che, non a caso, è una delle più alte in assoluto in Svizzera, spesso nettamente sopra la media nazionale. Il livello di questa tassa, dipenderà però anche dalla formula di calcolo che si sceglierà di utilizzare.

Servono i parametri giusti. Continuare a puntare sulle emissioni di CO2, ad esempio, potrebbe rapidamente trasformarsi in un nuovo autogol. L’evoluzione del parco veicoli è infatti chiara: le emissioni di CO2 sono in continuo calo e le automobili sono sempre meno inquinanti. Il che porterebbe a dover continuamente modificare i parametri della tassa di circolazione quando invece al Cantone e agli automobilisti serve una soluzione chiara, più continuativa e sicura.

opposero agli ecoincentivi per l’acquisto di vetture a basso impatto d’inquinamento. Anche in questo caso, “repetita iuvant”, bisognava verificare prima e non rincorrere il problema dopo una serie di ricorsi.

La situazione attuale è strettamente legata a quanto il PLR va predicando da anni nel vuoto a proposito

Di certo meno cara.

451

Franchi l’importo medio nel 2017 della tassa di circolazione in Ticino

136

I milioni di franchi incassati dal Cantone (2017) con le tasse di circolazione

Il candidato PG migliore?

Per il PLR è Andrea Pagani

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a scelta del nuovo Procuratore Generale non è solo la scelta di una persona ma piuttosto di una visione, di un progetto, per un ramo del potere giudiziario molto importante in quanto è quello deputato al perseguimento dei reati. Va detto che il Parlamento, con le quattro candidature a disposizione, ha veramente la possibilità di scegliere in quanto si hanno sul tavolo dei profili diversi ma validi dove per ognuno vi sono dei punti più forti ma anche dei meno forti.

Il candidato perfetto sotto ogni punto di

Giacomo Garzoli granconsigliere PLR

vista non esiste quindi, ed è da questa base che si è partiti per fare le proprie valutazioni, va individuato il migliore nel complesso.

Il Ministero pubblico al momento vive un problema soprattutto per quanto riguarda il perseguimento dei reati di natura finanziaria, che magari ad alcuni possono sembrare meno gravi, ma che al contrario sono spesso proprio quelli che creano maggiore danno alla collettività (pensiamo ad esempio al fenomeno preoccupante dei fallimenti abusivi).

Per affrontare questa tematica delicata ci

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I milioni d’imposta di circolazione che si vorrebbero restituire

Alex Farinelli capogruppo PLR

vuole qualcuno che conosca molto bene il settore, che abbia le idee chiare su come va affrontato il problema e che soprattutto disponga della stima e del rispetto degli altri Procuratori pubblici. Per il nostro gruppo non vi è stato alcun dubbio nell’individuare la candidatura del sostituto Procuratore Generale Andrea Pagani (attualmente a capo proprio del ramo finanziario del Ministero Pubblico) come quella che maggiormente risponde ai requisiti che ci aspettiamo del prossimo Procuratore Generale.

iltema

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5600 164 I collaboratori del DFAE di cui 4100 all’estero

Ignazio Cassis consigliere federale

I miei 100 giorni da consigliere federale

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he sia un segno del destino? I miei primi cento giorni da consigliere federale cadono il 9 febbraio, data simbolica della storia Svizzera. Quello stesso giorno del 2014 Popolo e Cantoni accolsero l’iniziativa contro l’immigrazione di massa, che avrebbe messo fine alla via bilaterale con l’Unione europea (UE). Avrebbe, ma il parlamento scelse di non applicare alla lettera l’articolo costituzionale e nessuno si oppose con il referendum. Il destino mi ha portato oggi ad essere Ministro degli Esteri, responsabile proprio di quel dossier. Un dossier bollente e senza tregua in questi primi 100 giorni.

Dopo il NO del 1992 all’adesione allo Spazio Economico Europeo (SEE), la Svizzera trovò un suo modo per regolare i propri rapporti con gli Stati dell’UE: la cosiddetta “via bilaterale”. Dal 2002 questa via è entrata in vigore e gli accordi sono stati regolarmente aggiornati e approvati dal popolo, garantendoci 16 anni di prosperità e

sicurezza. Il nostro mercato è troppo piccolo per vendere ciò che produciamo; perciò l’accesso al mercato UE di 500 milioni di consumatori è fondamentale per la nostra prosperità. Ogni moneta di 2 franchi che abbiamo nel borsellino è legata per 60 centesimi a questi accordi. Naturalmente sviluppiamo anche l’accesso a mercati extra-europei come il sudest asiatico e la Cina, ma le nostre imprese lavorano da generazioni con i Paesi limitrofi, con cui condividiamo lingua e cultura. Nella sola Lombardia esportiamo tanto quanto in tutto il Giappone e ogni giorno scambiamo prodotti con l’UE per un miliardo di franchi, tanto quanto con l’Indonesia (grande come metà UE) in un anno intero. Come riuscire dunque ad adeguare i nostri contratti con l’UE, garantendo al contempo la nostra autonomia? Trovare il giusto equilibrio tra l’accesso al mercato UE e la sovranità elvetica è la difficile missione che mi ha investito.

L’“accordo quadro istituzionale” è il nome del

Le rappresentanze svizzere nel mondo: 102 le ambasciate

contratto d’accesso al mercato UE, che stiamo trattando da quattro anni con Bruxelles senza ancora riuscire a trovarsi. Le due parti difendono con tenacia i propri interessi. Per noi si tratta di accedere al mercato UE senza perdita di autonomia politica: nessuna ripresa automatica del diritto UE e nessun giudice straniero per tranciare sulla parte comune del contratto. Inoltre vogliamo misure a protezione del mercato del lavoro. L’UE vuole che nel suo mercato valgano le stesse regole per tutti. E’ un po’ come una partita di calcio: chi vuole giocare deve rispettare le regole della federazione calcistica. In questa linea sottile che separa il diritto svizzero da quello dell’UE si gioca la “partita”. Con tanto di tifoserie che strepitano e lanciano oggetti sul campo.

Una partita che dura da quattro anni, con azioni di melina da ambo i lati. E’ il momento di agire.

Perciò ho scelto un nuovo capitano per la squadra elvetica: il ticinese Roberto Balzaretti, responsabile della tattica di gioco. Ricompattiamo la squadra e prendiamo la palla. Se ci riusciamo bene, altrimenti il 2019 ci costringerà alla panchina: in quell’anno ci sono elezioni sia nell’UE che in Svizzera. E si ripartirà solo nel 2020. Ma nel frattempo il mondo non si ferma e l’incertezza giuridica potrebbe far emigrare aziende che creano benessere e posti di lavoro. Un antico proverbio cinese dice che “imparare è come remare controcorrente: se smetti, torni indietro”. Noi invece vogliamo andare avanti.

Ma non firmeremo nulla che non sarà convincente! E il popolo avrà sempre l’ultima parola.

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La mozione di Fabio Abate elimina la tassa di bollo per le fiduciarie “statiche”.

La modifica di legge contribuisce a rafforzare la piazza finanziaria svizzera.

Franco Citterio direttore ABT

Niente più svantaggi competitivi per le banche Dal prossimo 1. marzo, anche i clienti italiani delle banche svizzere potranno acquistare e vendere titoli senza che ogni singola transazione venga assoggettata all’imposta di bollo attraverso la cosiddetta tassa di negoziazione.

Oggi, infatti, se dopo il prelievo dell’imposta gli intermediari italiani depositano di nuovo i loro patrimoni in una banca svizzera, sono tenuti a pagare una seconda volta la tassa di negoziazione. Se, invece, questi fondi vengono depositati in un altro Paese estero, non è riscossa alcuna tassa di negoziazione. La modifica di legge introdotta dal Consiglio federale dopo una mozione datata 2014 del consigliere agli Stati PLR Fabio Abate, contribuisce ora a rafforzare la piazza finanziaria svizzera e a semplificare il lavoro, in modo particolare, a quella ticinese, la più vicina al mercato italiano, come ci spiega Franco Citterio, direttore dell’Associazione bancaria ticinese (ABT).

Franco Citterio. Qual è il senso della mozione presentata da Fabio Abate?

Con i diversi scudi fiscali attuati negli ultimi anni dall’Italia, moltissimi clienti italiani hanno regolarizzato i loro averi. Questo ha però comportato alcuni svantaggi concorrenziali per la piazza elvetica e in particolare per le banche.

Perché i clienti italiani che hanno mantenuto i propri averi in una banca svizzera sono rimasti assoggettati alla tassa di bollo, mentre quelli che hanno trasferito i loro fondi in una banca italiana non lo sono.

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Nella mozione Abate si parla di “fiduciarie statiche”, di cosa si tratta?

Sono fiduciarie in realtà poco differenti da quelle che conosciamo. Sono intermediari italiani a cui clienti e banche che non possono operare in borsa si rivolgono per gli investimenti, ma hanno un potere d’autonomia limitato. Ogni banca ha due soluzioni per investire in azioni gli averi dei

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Cosa cambia concretamente, ora, per le banche svizzere?

Si rimedia ad uno svantaggio competitivo.

Dovrebbe servire a trattenere ancora maggiormente questa clientela. Sono le basi affinché il cosiddetto ‘retaining’ della clientela regolarizzata italiana resti fedele alle banche elvetiche.

clienti italiani: o si dota di una struttura in Italia o si appoggia su una di queste fiduciarie. Nel recente passato, durante l’amnistia Tremonti, tre quarti delle banche hanno scelto di appoggiarsi su queste fiduciarie.

Queste fiduciarie “statiche” come si comportano in materia fiscale?

Prelevano l’imposta e incassano direttamente dai loro clienti le somme dovute in Italia.

La nuova situazione potrebbe essere favorevole per la piazza ticinese, non crede?

Certamente. Se i clienti italiani restano legati alle banche svizzere è un vantaggio innegabile per tutta la piazza.

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vocidapalazzo

Per il ministro Zali il diritto è pro domo sua

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uesto il primo paragrafo del messaggio 7182 con cui il Consiglio di Stato presenta il tema della revisione del sistema di previdenza professionale, ossia delle condizioni pensionistiche del Consiglio di Stato stesso. “Con il Decreto legislativo concernente le condizioni retributive e previdenziali a favore dei membri del Consiglio di Stato del 23 febbraio 2015, il Gran Consiglio ha deciso che – al più tardi entro il 31 dicembre 2016 – il sistema previdenziale dei Consiglieri di Stato deve essere riformato. In via transitoria, tramite il citato DL, il Gran Consiglio ha deciso nel frattempo per tutti i consiglieri di Stato eletti a partire dalla

legislatura 2015/2019 il prelievo di un contributo previdenziale pari al 9% dell’onorario, unitamente allo Stato (cfr. complessivamente 18%). Al Governo è stato inoltre assegnato il compito – d’intesa con la Commissione gestione e finanze e con il supporto di un perito esterno – di procedere alla revisione delle condizioni generali dei propri membri. Un rapporto conclusivo con le diverse ipotesi di lavoro era atteso entro il 30 settembre 2015. Il Parlamento ha chiaramente inteso, come traspare dall’art. 1 del predetto Decreto legislativo l’obiettivo di assoggettare i membri del Consiglio di Stato alla previdenza professionale…”. In base a questa impostazione un gruppo di lavoro del parlamento sta valutan-

do le varie opzioni con incontri regolari con il Governo. Vi sono stati molti tira e molla, sia da parte dei vari partiti sia da parte del Consiglio di Stato, comprensibilmente molto sensibile all’argomento. E in una fase molto delicata del processo che dovrebbe riuscire a trovare una soluzione mediana, cosa inventa il ministro Zali? Una petizione al Tribunale amministrativo, intimamente convinto che i tribunali debbano tutelare la politica incapace di trovare le soluzioni adeguate.

Come dargli torto visto le figure rimediate con la LIA, la legge sulle imprese artigianali? E chissà come andrà a finire con la tassa di colegamento e con quella di circolazione? Ma come spiega al suo gruppo parlamentare la preminenza del diritto considerando le forzature decise per il controllo sistematico dei permessi e le prossime decisioni sul primanostrismo? Come è possibile migliorare la credibilità delle istituzioni, se proprio coloro che le rappresentano utilizzano il diritto a geometria variabile e, soprattutto, pro domo sua?

Il modello PLR per la scuola che verrà

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a sperimentazione sul progetto La scuola che verrà si farà. Dopo aver chiesto un approfondimento su diversi punti, in particolare sui costi, sul sistema di monitoraggio e su obiettivi e modalità del progetto, il PLR sarà della partita. E lo sarà da protagonista. L’idea di proseguire sulla via della doppia sperimentazione – da un lato la proposta del Dipartimento con la suddivisione alfabetica della classe, dall’altra quella elaborata dal PLR con una differenziazione in gruppi nei laboratori secondo competenze, potenzialità e caratteristiche – è giudicata favorevolmente. La differenziazione toccherà solo alcune materie (italiano, tedesco, matematica e scienze) e non il tronco comune. Il numero delle sedi coinvolte saranno

4: due per sperimentare il modello Bertoli. Due per il modello PLR. Quali saranno gli aspetti positivi e più critici ce lo dirà una valutazione scientifica esterna, indipendente e neutrale, affinché il controllore non sia in un qualche modo il controllato. Anche in questo caso l’apporto del PLR è stato significativo.

Infatti, solo differenze sostanziali nelle competenze degli allievi tra il sistema attuale e quello rinnovato giustificherebbero un cambiamento generalizzato. La sperimentazione della Scuola che verrà può dunque proseguire: 4 sedi su 3 anni con 2 sistemi grazie a 1 compromesso… tra DECS e PLR!

Il PLR sarà della partita: il numero delle sedi coinvolte saranno 4: due per sperimentare il modello Bertoli, due per il modello PLR

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Sviluppo sostenibile per la Città

Il Municipio fonda la politica degli investimenti in un’ottica attenta alla politica aggregativa.

Locarno

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arantire lo sviluppo sostenibile e duraturo della Città: è l’obiettivo prioritario su cui si fonda la politica degli investimenti del Municipio di Locarno. Il Piano finanziario 2018-2021, di recente approvato dall’esecutivo, prevede una spesa lorda di 78’981’000 franchi.

Gli investimenti riguardano settori diversificati: si va dall’acquisto di terreni strategici per lo sviluppo della Città alla riqualifica urbanistica e viaria di diversi comparti, dall’ampliamento di sedi scolastiche alla sistemazione di strutture diverse, fino alla realizzazione di nuovi autosili (ex-Balli, Solduno e Locarno Monti) e molto altro

Alain Scherrer sindaco di Locarno

ancora. Fra gli interventi più significativi citerei in primo luogo la sistemazione dell’ampia area che si estende da Largo Zorzi al Castello, monumento per il quale sono pure previsti importanti lavori di valorizzazione. Questo progetto avrà ripercussioni nei decenni a venire sullo sviluppo di tutto il centro urbano e non solo. Di particolare importanza anche i lavori previsti al Palexpo Locarno per renderlo più attrattivo e funzionale per incrementare l’attività congressuale, fieristica ed espositiva. Un occhio attento lo si avrà pure per le sedi scolastiche, con l’ampliamento della Scuola dell’infanzia dei Saleggi e la ristrutturazione delle elementari di Solduno.

La maggior parte dei progetti intrapresi dalla Città va a beneficio non unicamente di chi risiede a Locarno, ma di tutta la popolazione dell’intero agglomerato. Ciò in quanto, quale Città-Polo, nella sua strategia degli investimenti Locarno ha sempre un occhio molto attento verso la politica aggregativa.

Ospedale e semisvincolo: il no della sinistra

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Bellinzona

urante l’ultima seduta del Gran Consiglio i gruppi Socialista e Verdi sono saliti sulle barricate per dire no a due progetti di vitale importanza per la regione del Bellinzonese. Malgrado il loro voto contrario è stato accettato il principio della realizzazione di un ospedale cantonale di riferimento (che potrebbe diventare anche universitario) dove verrebbe riunita tutta la medicina di punta al fine di creare un polo d’eccellenza nel quale sarà possibile offrire cure di alta qualità, evitando sicuramente gran parte dei ricoveri d’oltralpe. Chi scrive ha alle spalle una lunga degenza in una clinica universitaria della Svizzera interna e quindi è consapevole quali sono i disagi che questo comporta. L’ubicazione non è ancora stata decisa ma è evidente che il comparto dei Saleggi a Bellinzona è sicuramente ideale, e probabilmente unico, per una struttura simile considerato anche che lo stand di tiro verrà spostato al Monte Ceneri (come deciso dal legislativo). Sappiamo poi quale valenza regionale riveste la realizzazione del semisvincolo autostradale di via Tatti, parte integrante e strategico del Piano dei trasporti del Bellinzonese. Il Gran Consiglio a larga maggioranza ha accettato il credito di costruzione di 65 milioni con una partecipazione della Confederazione del 25%. La sua realizzazione in pratica è già stata approvata alle urne nel 2011 ma la sinistra ha già annunciato il referendum in barba quindi alla volontà popolare. Le argomentazioni sono le medesime già messe in campo per le gallerie Mappo/Morettina o del Vedeggio, opere che però alla luce dei fatti si sono dimostrate molto efficaci per alleggerire la rete stradale. Le due opere sono strettamente connesse: la possibilità di realizzare la struttura ospedaliera a ridosso di uno svincolo autostradale è una grande opportunità per tutti i ticinesi. La riuscita del referendum non farebbe altro che ritardare a dismisura un’opera determinante per la mobilità del Bellinzonese.

Giorgio Galusero granconsigliere PLR

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Incontro con

Ignazio Cassis I miei primi 100 giorni da Consigliere federale Venerdì 23 febbraio 2018 alle ore 18.30 nella sala B del Palazzo dei Congressi, Lugano In una conversazione con il coordinatore Adriano Cavadini e con il giornalista Giancarlo Dillena, il Consigliere federale ci parlerà dei suoi primi 100 giorni di attività alla testa del Dipartimento federale degli affari esteri.

Intermezzo musicale del Conservatorio della Svizzera Italiana The XCellos Evento aperto al pubblico. Cena riservata ai soci del

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Iscrizioni presso la segreteria cantonale PLR Telefono 091 821 41 81 | Fax 091 821 41 88 | E-mail info@plrt.ch

Prossimi eventi

Iscriviti al Club dei 1000 Il Club dei 1000 é un gruppo di amici che sostiene il PLR e allo stesso tempo un luogo di incontro privilegiato sia con la dirigenza del nostro Partito sia con importanti personalità attive sulla scena cantonale, nazionale e internazionale.

25 marzo 2018 CineClub dei 1000

9 aprile 2018 Incontro con il Consigliere federale Johann N. Schneider-Ammann, capo DEFR

“Se aderite al Club dei mille potrete incontrare ogni anno personalità svizzere del mondo politico, economico e accademico sostenendo nello stesso tempo il Partito liberale radicale ticinese.”

Settembre 2018 Incontro con Andreas Meyer, CEO di FFS SA

Saremmo estremamente orgogliosi di potervi annoverare tra i nostri soci.

Novembre 2018 Incontro con i candidati al Consiglio di Stato alle Cantonali del 2019

Adriano Cavadini, coordinatore Informazioni: Segreteria cantonale PLR Telefono 091 821 41 81 | Fax 091 821 41 88 | E-mail sarajane@plrt.ch

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l’intervista

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155.

Un carnevale nel segno del sano divertimento

Rabadan edizione 155: un anniversario dalla valenza particolare che sarà celebrato in grande stile con maschere, coriandoli, musica dal vivo e naturalmente il famoso corteo mascherato.

Un carnevale pensato per tutti i gusti, anche per le famiglie, che porterà nella nuova città di Bellinzona un po’ di tradizione vodese con gli amici del carnevale di Brandons de Moudon.

Molte le novità di una festa inziata ieri con la consegna delle chiavi a Renato Dotta, in arte Re Rabadan.

Re Rabadan. Ottavo monarca di un regno cresciuto in importanza e in sudditi…

Rabadan è l’evento che da 155 anni fa la felicità di Bellinzona, e non solo dei chiodopoli: arrivano da tutto il Ticino per riversarsi nelle strade del nostro bellissimo centro storico. Il carnevale si può dire che sia la festa più comunitaria delle feste, per persone che hanno voglia di vivere momenti di allegria e spensieratezza… in uno spirito direi di aggregazione, quello stesso spirito che ha accompagnato la nascita della nuova Bellinzona. La tradizionale cerimonia di apertura della 155. edizione ha sicuramente rappresentato un’emozione particolare, è stata una serata dalle belle sorprese. Sicuramente vivrò altre grandi emozioni durante l’intenso programma carnascialesco, assieme a tutti voi, ai gruppi mascherati e alle magnifiche güggen che ci allieteranno con la loro coinvolgente e appassionata musica attorno alle gradinate di una splendente foca.

Nel 2018 si celebrano i 10 anni di gemellaggio tra Rabadan e un altro dei carnevali più importanti della Svizzera: il carnevale vodese di Moudon. Come sarà festeggiato l’anniverario?

A Moudon siamo legati per amicizia e passione per il carnevale. In questi 10 anni ci sono state visite e incontri per scambiarci idee, per motivarci entrambi su tematiche comuni. Si è dunque deciso di festeggiare sabato 10 febbraio questo speciale avvenimento, invitando una delegazione da Moudon, composta dai membri di comitato, ex membri e autorità. Al mercato cittadino i cuochi de Les Brandons offriranno a tutti il tipico piatto “Papet Vaudois”; durante il concerto delle Guggen (ore 16.15) ci sarà poi la parte ufficiale. I festeggiamenti si sposteranno a Moudon, dove domenica 4 marzo i cuochi Rabadan prepareranno il sempre ben apprezzato piatto di risotto in compagnia di ospiti, autorità e della Guggen Ciod Stona.

Novità del 2018 è pure il biglietto famiglia per il corteo mascherato della domenica…

Infatti con soli 20 franchi si potrà accedere al corteo e beneficiare del trasporto pubblico dal proprio domicilio e ritorno. Il biglietto è valido per due adulti e per un massimo di tre bambini al di sotto dei 12 anni. Una bella idea per una festa carnascialesca che coinvolge tutta la famiglia.

Fare festa significa però anche avere testa…

La sicurezza è da sempre uno dei capi saldi di

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edizione

Rabadan che in tal senso si impegna a sensilizzare giovani e adulti sull’imporanza del vivere civile. Maleducazione, violenza e mancato rispetto delle persone e delle cose, durante e dopo la festa di carnevale, non saranno tollerati.

L’invito che il vostro Sire, e la società Rabadan, vi rivolge è: il vero protagonista dovrà essere il divertimento, solo il sano divertimento! Con la regina Elisa, e le damigelle di corte Simona, Consuelo, Joyce e Letizia accompagnati dai paggetti Alice e Lucien, lasciamoci travolgere e appassionare per la 155. edizione Rabadan. E alura daiii, tücc insema, festeggiamo il carnevale in compagnia, nel segno del rispetto.

Società Rabadan Domicilio: Bellinzona Nascita: 1862 Presidente: Flavio Petraglio Monarca: Renato Dotta Info e programma: www.rabadan.ch Segni particolari: I ciod, gli abitanti di una città tanto profondamente legata al suo carnevale.

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ilvoto

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Se Basilea votasse per chiudere Novartis

C

on la votazione sull’iniziativa No Billag il popolo svizzero è chiamato, penso per la prima volta nella sua storia, a votare sull’abolizione per volontà popolare di 12’000 posti di lavoro. C’è sempre una prima volta. Il nostro collaudato sistema democratico ci porta anche a queste scelte difficili. Sul carro del si all’iniziativa sono saltati su tutti i “Nein sager” nostrani e coloro che interpretano la politica come un mezzo per essere anzitutto “contro” qualcosa o qualcuno. È un loro diritto che va rispettato. Mi fa specie però vedere il direttore dell’USAM battersi per mandare a rotoli migliaia di posti di lavoro. Mi chiedo con che faccia si presenterà in futuro a difendere l’occupazione nelle piccole e medie imprese o a batter cassa affinché la banca nazionale intervenga per contrastare

gli effetti di un franco svizzero troppo forte. Ma mi fa ancora più male vedere politici della città di Lugano contraddistinguersi per il loro silenzio qualificato o, peggio ancora, salire sulle barricate per fare chiudere la più grande azienda attiva in città. Mah, forse non ho capito quali siano i veri obiettivi delle battaglie populiste, che a dire la verità non hanno sortito granché, per difendere “prima i nostri”. Forse mi sono illuso che avessero il nobile obiettivo di difendere l’occupazione dei nostri concittadini. Certo che se i municipali della città di Basilea si battessero per far chiudere la Novartis con i suoi 15’000 posti di lavoro e cifre d’affari miliardarie difficilmente potrebbero contare su una brillante rielezione. Ma in Ticino si sa valgono purtroppo altre regole.

Votazione del 4 marzo 2018

No

Il “sì” vale A 43 miliardi

all’iniziativa No Billag che chiede di eliminare il canone radio-tv

ccanto all’atteso voto sull’iniziativa “No Billag”, il prossimo 4 marzo il popolo svizzero è chiamato ad esprimersi su un altro tema, che ha suscitato un dibattito più tiepido.

Eppure “in gioco” ci sono 43,5 miliardi di franchi.

Quelli che la Confederazione incassa dalle due imposte che sono la sua principale fonte d’entrata: imposta sul valore aggiunto (IVA) e imposta federale diretta. Il diritto di riscuotere queste due imposte è da sempre limitato nel tempo. L’ultima volta che Popolo e Cantoni hanno approvato una proroga del limite temporale è stato nel 2004, prolungandolo fino al 2020. Con il nuovo ordinamento finanziario 2021, il testo in votazione il 4 marzo, si intende prolungare questo diritto di

Votazione del 4 marzo 2018

Si

Con “No Billag” gli svizzeri sono chiamati a votare sull’abolizione di 12’000 posti di lavoro, come se i basilesi andassero alle urne contro i 15’000 impieghi di Novartis.

al nuovo ordinamento finanziario 2021 della Confederazione

L’iniziativa No Billag proibisce alla Confederazione di sovvenzionare emittenti radiofoniche e televisive svizzere.

Abolendo il servizio pubblico radiotelevisivo, la RSI chiuderà e tutte le radioTV private perderanno fino alla metà del loro budget, con conseguente ridimensionamento e ripensamento delle loro strutture.

L’indotto economico, 1’700 posti di lavoro e i 200 milioni di franchi redistribuiti verso la Svizzera italiana verrebbero persi per sempre.

Gabriele Gendotti già consigliere di Stato

altri 15 anni. In caso di accettazione del progetto, la Confederazione potrebbe quindi continuare a riscuotere le due imposte fino alla fine del 2035.

Se la modifica della Costituzione federale fosse respinta quasi due terzi delle sue entrate verrebbero a mancare. Senza tali entrate la Confederazione non potrebbe continuare ad adempiere i suoi compiti nella misura attuale; sarebbe costretta a ridurre in tempi brevi le sue uscite di oltre il 60 per cento, ad aumentare le imposte esistenti o a cercare nuove fonti di entrata. Tutte alternative difficilmente praticabili. E anche per i Cantoni ci sarebbero pesanti conseguenze, visto che sono tra i diretti beneficiari dell’imposta federale diretta.

Il PLR invita quindi a votare si.

Senza canone le nostre RadioTv chiudono

Scegliamo di sostenere le nostre radioTV. VOTIAMO NO il prossimo 4 marzo.

Chi riceve finanziamenti?

RSI Radio Fiume Ticino Teleticino Comitato No Billag No Svizzera www.nobillag-nosvizzera.ch

Radio3i

più altre 31 radioTV private e tutte le altre reti SSR.

Il 4 marzo Il tuo voto conta.

daberna

Piede sull’acceleratore dell’uguaglianza Malgrado il mandato costituzionale, la legge sull’uguaglianza, le agenzie specializzate per favorire la parità e i programmi Diversity nelle aziende, in Svizzera le pari opportunità avanzano a piccoli passi.

Opinione Liberale

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“Sunset”. In questo modo, l’obbligo prescritto di svolgere un’analisi sui salari ogni quattro anni per le imprese con più di 250 dipendenti verrebbe automaticamente revocato dopo dieci anni. Inoltre non vogliamo esperte ed esperti analisti dei salari riconosciuti dallo Stato e la Confederazione dovrebbe mettere a disposizione gratuitamente un modello standard d’analisi, in modo che anche le piccole imprese abbiano la possibilità di verificare internamente il loro sistema di salari. Le donne PLR sarebbero più felici se l’intervento dello Stato non fosse necessario e le imprese rispettassero automaticamente i

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l parlamento federale, nella sua attuale 50. legislatura registra la più elevata presenza femminile dall’istituzione del diritto di voto alle donne nel 1971: al Consiglio nazionale, però, solo un terzo dei deputati è donna, mentre al Consiglio degli Stati la percentuale è scesa dal 20 al 15%. In Consiglio federale contiamo ancora due donne su sette membri e nei governi cantonali siedono 38 donne, mentre gli uomini sono 116. Nei gremi direttivi delle imprese, le figure femminili sono ancor meno rappresentate che in politica. Ai vertici delle 100 maggiori aziende in Svizzera, abbiamo soltanto l’8% di donne, nei consigli d’amministrazione il 17%. Mediamente, le donne guadagnano il 20% in meno rispetto ai colleghi uomini. L’8% di questa differenza salariale non è spiegabile, nemmeno con interruzioni di carriera dovute a ragioni di famiglia.

“Comply or explain” In questo contesto, il trend sta andando nella giusta direzione: la quota di donne dirigenti nelle grandi imprese è salito del 2% in un anno, mentre in passato per raggiungere lo stesso risultato ci volevano 10 anni. È innegabile che le norme di genere proposte dal Consiglio federale nella revisione del diritto delle società per azioni hanno già avuto un effetto positivo sulle imprese, che si impegnano sempre più intensamente nel promuovere la diversità anche ai loro vertici. Da un punto di vista liberale, l’intervento dello Stato è sempre una “Ultima ratio”, perché, naturalmente, il nostro partito non è molto a proprio agio con l’introduzione delle “quote”. Le donne PLR hanno sviluppato un loro concetto che ha trovato una maggioranza nella Commissione legislativa del Consiglio nazionale: 30% per i consigli d’amministrazione e 20% per le direzioni generali non dovranno essere introdotte rispettivamente entro cinque e dieci anni, ma

DOMENICA

4 marzo 2018

già dopo tre (CdA) e cinque (direzioni generali). Queste regole valgono soltanto per imprese con oltre 250 dipendenti, 20 milioni a bilancio o 40 milioni di cifra d’affari. Se un’impresa non dovesse raggiungere l’obiettivo paritario, i vertici aziendali dovranno spiegarne le ragioni nel loro rapporto annuale d’attività con un approccio “comply or explain”. Ma non si parli di sanzioni, perché non stiamo parlando di punizioni, ma di obiettivi da raggiungere. Dopo dieci anni, la legge dovrebbe cessare di esistere, perché i team misti dovrebbero essere diventati prassi. Già oggi imprese con consigli d’amministrazione fortemente maschili sono penalizzati da importanti investitori come Blackrock, perché questi investitori sanno bene che un team ben bilanciato per genere raggiunge performance migliori.

Clausola “Sunset” Anche nella revisione della legge sulla parità dei sessi, le donne PLR vogliono inserire una clausola

loro doveri di parità salariale e di creazione di team di lavoro misti. Visto che questo accade ancora troppo raramente e tutte le iniziative per stimolare l’azione volontaria delle imprese, come il dialogo per l’uguaglianza salariale, sono fallite, appoggiamo queste modifiche legislative, a condizione di inserire una clausola “Sunset”.

Diamo per scontato che al più tardi tra dieci anni nel nostro paese la parità salariale e la creazione di team misti saranno una realtà che non avrà più bisogno di obblighi legali. Ma prima, dopo tanti anni, sono ancora necessari molti sforzi per catalizzare il rallentamento della tendenza verso una vera uguaglianza tra uomini e donne.

Christa Markwalder consigliera nazionale PLR canton Berna

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ISCRIZIONI entro il 28 febbraio 2018 presso la Segreteria cantonale PLR telefono 091 821 41 81 / e-mail info@plrt.ch (indicare numero partecipanti)

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Facciamo che il Fintech sia una vera opportunità!

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Il Ticino deve raccogliere la sfida, nascondersi non serve a niente.

Alberto Stival vicedirettore, Centro Studi Bancari

l connubio tra mondo finanziario e tecnologico; tutti ne parlano, pochi ne capiscono, molti ne temono le conseguenze. In ogni caso si tratta di una rivoluzione che coinvolgerà il settore. In occasione del Lugano Banking Day, organizzato da Associazione Bancaria Ticinese e DFE il prossimo 20 marzo al palazzo dei congressi (www.abti.ch/LuganoBankingDay), il Centro di Studi Bancari presenterà uno studio, commissionato da Ticino for Finance, intitolato “Fintech: evoluzione e opportunità per il Canton Ticino”. Uno degli obiettivi della ricerca riguarda la descrizione dell’ecosistema Fintech nel nostro Cantone. Se da un lato Chiasso si sta posizionando nel mercato delle criptovalute, è di metà gennaio la notizia che Manno ospiterà un nuovo centro d’innovazione di UBS nel campo dell’intelligenza artificiale (in collaborazione con l’IDSIA - Istituto Dalle Molle) che darà inizialmente lavoro a 20-30 persone, destinate a diventare 80 o 100 al massimo della sua espansione. Se quindi per voce dello stesso CEO di UBS l’avvento della digitalizzazione potrebbe rendere superfluo quasi un terzo dei posti di lavoro presso il principale istituto finanziario svizzero, è anche vero che creerà nuove opportunità e nuove professioni.

Il Ticino deve raccogliere la sfida, nascondersi non serve a niente: probabilmente ci saranno più ingegneri e informatici in banca, ma anche dei consulenti ci sarà sempre bisogno, tuttavia solo se sapranno offrire un valore aggiunto in termini di competenze ed empatia.

La nuova comunicazione PLR, lavorare bene e farlo sapere

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al 1. febbraio il PLR ha un nuovo responsabile della comunicazione.

Per rafforzare questo importante settore dell’attività del partito è stato scelto Massimo Schira, giornalista con 15 anni di esperienza, che si occuperà di tutti i canali comunicativi. Non soltanto il settimanale Opinione Liberale, dove affiancherà il segretario cantonale, Andrea Nava e Vania Castelli in redazione, ma anche di tutti gli altri settori: dai social network ai comunicati stampa, sino al sostegno ai Distretti e alle Sezioni del partito nel campo della comunicazione. Lavorare bene e farlo sapere. È questo il motto della nuova comunicazione del PLR. Onsernonese di Loco, classe 1977, Massimo Schira ha studiato letteratura italiana, storia e giornalismo all’Università di Losanna. Terminati gli studi ha intrapreso da subito la strada del giornalismo, entrando per alcuni mesi a far parte della

Opinione Liberale

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4552Views La conferenza stampa “live” di Ignazio Cassis all’USI fa il pieno di spettatori Ha fatto decisamente il “pieno” di spettatori, la conferenza stampa del Consigliere Federale Ignazio Cassis all’Università della Svizzera italiana a Lugano. Sono state infatti oltre 4500 le persone a seguire “live” solo sul profilo di Cassis la presentazione dei primi 100 (in realtà 92) giorni in governo del neo ministro PLR. Un risultato che conferma la popolarità del ticinese.

1282Followers In pochi giorni i “post” del PLR vengono visti da sempre più follower I “post” del PLR vengono visti da un numero crescente di persone. Solo la scorsa settimana, ad interagire con la pagina Facebook del partito sono stati oltre 1200 follower. Segno che leggere commenti, informazioni e notizie legate al PLR sta diventando un’abitudine tra chi utilizza i social network. Cosa aspettate? Seguite il PLR su Facebook, Twitter e Instagram. Le novità non mancheranno.

Massimo Schira responsabile comunicazione PLR

redazione di TicinoOggi. Nel 2003 inizia la sua collaborazione con il settimanale Il Caffè, dove oltre a rivestire il ruolo di responsabile della redazione sportiva, si occupa di diversi temi. Dall’attualità nazionale alla politica cantonale, passando per l’economia e la società. Opinione Liberale, la voce del PLR, da ben 25 anni, si è presentata nel 2018 in una rinnovata forma e ciò è stato possibile soprattutto grazie al sostegno e alla fiducia di chi ha a cuore il partito e il suo principale organo di comunicazione. “La comunicazione del PLR ha l’ambizione di potersi sviluppare, abbracciando nuovi concetti e forme più attuali per essere maggiormente efficiente” osserva Karin Valenzano Rossi, vicepresidente del PLR e responsabile del progetto di comunicazione. “Opinione Liberale in questo contesto deve poter fungere da contenitore per un confronto aperto e per un dibattito costruttivo”.

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Opinione Liberale

“Le forze di sicurezza al Rabadan sono eccessive e i controlli…”

“Non ci fidiamo della fusione!

Lotteremo per l’autonomia”

La sinistra bellinzonese riporta sui banchi del Municipio il Rabadan. E lo fa esprimendo dubbi, per certi versi, sorprendenti. Che quello della sicurezza sia diventato un problema per gli eventi pubblici di grande richiamo non è certo una novità. Definire “eccessive” le forze presenti al Rabadan e “militarizzata” la città, come fatto da tre consiglieri comunali è una scelta da giornaletto di carnevale. C’è infatti da chiedersi: chi mai sarebbero i primi a protestare in caso di incidenti al Rabadan?

Riecco la Lega in versione Giano bifronte. Da un lato, a Muzzano, il movimento alza le barricate contro la possibilità di una fusione con Collina d’Oro. Dall’altro, a Palazzo delle Orsoline, il Dipartimento delle istituzioni continua a portare avanti il suo progetto di Ticino con soli 23 comuni. “Non ci fidiamo della fusione!” tuonano a Muzzano. “Lotteremo fino alla fine per l’autonomia comunale”. Morale della favola? Alla fine la Lega vincerà. Poco importa se quella di Governo o quella “barricadera” di Muzzano.

“Al primo posto le competenze rispetto al colore politico”

“Alle scorse elezioni sono stato largamente il più votato…”

In una lunga intervista apparsa sul Corriere del Ticino, il capogruppo della Lega in Gran Consiglio, Daniele Caverzasio, non ha voluto fare nomi a proposito delle scelte del movimento per la nomina del prossimo procuratore generale ticinese. Alla domanda se l’assenza di un leghista tra i candidati rappresenti un problema,

Pare già dare la vittoria per scontata nel ballottaggio per la poltrona di sindaco di Mendrisio.

Non lesina certo nei toni trionfalistici, Marco Romano, che, fino a prova del contrario alle urne, per ora resta soltanto candidato a sostituire il dimissionario Carlo Croci. “Alle scorse elezioni sono stato largamente il più votato dopo Croci”, strombazza ai quattro venti il deputato al Nazionale su Facebook. Dimenticando, forse, che ci sono altri validi candidati alla carica a cui Romano tanto aspira. Un bagno d’umiltà sarebbe forse stato più apprezzato, perché anche l’espressione “non sono nato imparato” che inserisce alla fine del suo (per certi versi napoleonico) messaggio a Mendrisio, appare più che altro un’abile mossa di marketing. Che nasconde però un tantino di falsa modestia. Certo, Romano è probabilmente il favorito a diventare il prossimo sindaco di Mendrisio. Ma l’ultima parola sul ballottaggio spetta ai mendrisiensi. Farebbe bene a non anticipare troppo i tempi, insomma.

Caverzasio ha sfoderato insospettate doti diplomatiche: “Assolutamente no. Il nostro movimento ha sempre messo al primo posto le competenze rispetto al colore politico. Un approccio che contraddistinguerà anche la scelta del prossimo procuratore generale”. Il migliore dei mondi possibile, insomma. Almeno sulla carta. Già, perché Caverzasio si guarda bene dal fare esempi concreti a supporto della sua tesi tanto profilata. Come spesso accade, la Lega predica bene, ma poi quando si tratta di razzolare… L’ennesimo esempio di come il marketing politico sia diventato un’arma presente di continuo nel dibattito istituzionale. Anche quando le elezioni sono ancora piuttosto lontane.

Opinione Liberale Responsabile politico Bixio Caprara

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Direttore editoriale Andrea Nava

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Redazione Massimo Schira Vania Castelli

AVS/ AI/ Studenti Fr. 50.–

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Grafica e design redesign.swiss Camorino Stampa Centro Stampa Ticino SA Muzzano

«Sostenitore» Da Fr. 200.– CCP 69-7730-5 Pubblicità Laura Codiroli

CARTA SVIZZERA

l’agenda Giovedì 15 febbraio PLR MELIDE Dibattito sull’iniziativa Billag ore 20.30 Sala comunale, Melide

Sabato 17 febbraio GLR TICINESE Visita alla RSI ore 14.00 Sede RSI, Comano Iscrizioni obbligatoria entro sabato 10 febbraio: segretariato@glrt.ch

Giovedì 22 febbraio PLR DISTRETTO DI LUGANO Assemblea ore 20.30 Sala C, Palazzo dei congressi, Lugano PLR DISTRETTO DI LOCARNO Assemblea ore 20.00 Sala Consiglio comunale, Locarno CLUB PLINIO VERDA Conferenza su “Cultura: cosa farne?” ore 18.00 Biblioteca cantonale, Locarno

Prossimi Eventi www.plrt.ch/eventi

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inbreve

Cambio ai vertici del PLR Ponte Capriasca: Matthias Bizzarro subentra a Giacomo Galli Dopo sette anni di presidenza, Giorgio Della Santa ha lasciato la carica a Matthias Bizzarro (classe 1987, avvocato) che sarà coadiuvato dal vicepresidente Giacomo Galli (classe 1972, consulente fiscale), dal segretario Fabio Bosia (classe 1986, tecnico del suono; subentra a Della Santa in Consiglio comunale), dalla cassiera Lara Castrignanò Bieri (1979, casalinga e impiegata amministrativa) e dal webmaster René Brun (1966, ingegnere informatico) che sarà affiancato da Paolo Ader (1986, avvocato). La Sezione PLR ringrazia di cuore i membri uscenti dell’Ufficio presidenziale, in particolare Giorgio Della Santa, per il grande impegno profuso a favore del partito, del Comune e dei suoi abitanti. Il nuovo Ufficio presidenziale intende ora avvalersi della nuova linfa infusa con il ricambio per impegnarsi con rinnovata energia in progetti tesi a migliorare ulteriormente la qualità di vita e l’attrattiva di Ponte Capriasca. La Sezione PLR può essere facilmente contattata all’indirizzo email plrpontecapriasca@gmail.com.

PLR Cadempino: Giannetta subentra a Carazzetti Nuova presidenza anche per il PLR Cadempino: Luciano Carazzetti ha infatti ceduto il testimone a Rocco Giannetta. Un grande grazie la Sezione lo rivolge al “suo” presidente per quanto ha dato e fatto per il partito e per il Comune. Coesione ed entusiasmo hanno caratterizzato il lavoro negli anni passati, dando ottimi risultati. Un binomio vincente che saprà promuovere anche il nuovo presidente.

Rischi e opportunità della cannabis “light” La cannabis e la cannabis “light” sono state al centro di un dibattito organizzato da Incontri Liberali e Circa (coordinamento interpartitico per la regolamentazione della canapa). L’attenzione è stata posta sul fenomeno della cannabis light (con thc inferiore all’1%) e del relativo successo per questo succedaneo del tabacco che si inserisce in un contesto più ampio, inevitabilmente legato al fratello maggiore che “sballa”. Hanno partecipato al dibattito il granconsigliere de La Destra Paolo Pamini e il membro del comitato di Circa Nick Meili, fautori della liberalizzazione, che si sono confrontati con il granconsigliere PLR Giorgio Galusero e il procuratore pubblico capo Nicola Respini. Per Galusero, la canapa fa male e rappresenta un problema di salute pubblica, sia essa “light” o meno, e gli effetti di una sua legalizzazione sarebbero potenzialmente drammatici; inoltre il consumo di cannabis può essere il primo passaggio verso le droghe pesanti. Meili ha evidenziato i possibili vantaggi a livello d’introiti statali derivanti da una legalizzazione, come pure la “contraddizione” nel fatto che altre sostanze, potenzialmente dannose, come l’alcol, vengano tollerate.

Regolare subito le remunerazioni di architetti e ingegneri: interpellanza Crugnola Con l’interpellanza “Tariffe KBOB: quando è prevista la pubblicazione della risoluzione governativa volta a regolare le rimunerazioni delle prestazioni d’ingegneria e d’architettura?”, Graziano Crugnola ritorna sulla situazione di incertezza che regna in relazione alle tariffe di architetti e ingegneri. Nella risposta all’interrogazione del 29 agosto 2017, il Consiglio di Stato ha confermato che la pubblicazione di una nuova risoluzione sul tema delle tariffe per i mandati diretti è imminente. E di voler mantenere una linea trasparente ed equilibrata tra gli aspetti economici e quelli sociali legati alla rimunerazione delle prestazioni d’ingegneria e d’architettura, senza tuttavia imporre i propri prezzi orari anche agli altri committenti pubblici. Secondo Crugnola “è di fondamentale importanza la pubblicazione rapida di parametri chiari per tutti gli attori sul territorio (committenti, ingegneri e architetti, imprese)”. Considerato inoltre come “la situazione sia dovuta in gran parte all’intervento della COMCO, che ha comunicato alla KBOB di considerare le sue raccomandazioni sugli onorari un accordo illecito e sanzionabile in materia di concorrenza”, si chiede al governo di attivarsi anche attraverso la Deputazione ticinese a Berna affinché la COMCO riveda la decisione.