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Mountassir, Giacomo Russo, Maria A. Rao

Biostabilizzazione di matrici sabbiose ad opera del micelio di Pleurotus ostreatus

Giuseppe Di Rauso Simeone 1 , Emmanuel Salifu 2 , Gianfranco Urciuoli 3 , Grainne El Mountassir 2 , Giacomo Russo 4 , Maria A. Rao 1

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1 Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli Federico II, Portici, Italia 2 University of Strathclyde, Department of Civil and Environmental Engineering, Glasgow, UK 3 Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale, Università degli Studi di Napoli Federico II,

Napoli, Italia 4 Dipartimento di Scienze della Terra, dell'Ambiente e delle Risorse, Università degli Studi di Napoli

Federico II, Napoli, Italia

Recentemente i funghi hanno trovato applicazione nell’ambito di tecniche di miglioramento delle caratteristiche fisiche di suoli soggetti ad erosione, in particolare allo scopo di favorire la biostabilizzazione delle pendenze. In uno studio recente Salifu (2019) ha valutato i cambiamenti nel comportamento idromeccanico di una matrice sabbiosa in seguito alla crescita del fungo Pleurotus ostreatus. Il micelio di tale fungo ha determinato un miglioramento dell’idrorepellenza e della conducibilità idraulica della matrice sabbiosa portando ad una riduzione della capacità di infiltrazione dell’acqua e quindi dei processi erosivi.

Lo scopo del presente lavoro è stato quello di valutare i cambiamenti delle proprietà chimiche e biochimiche di una matrice sabbiosa, arricchita con un substrato lignocellulosico, in seguito alla crescita del fungo P. ostreatus durante un’incubazione di 28 giorni. Inoltre, è stato valutato come tali parametri fossero in relazione con il fenomeno dell’idrorepellenza e potessero aiutare a validare l’applicazione di miceli fungini nel campo dell’ingegneria geotecnica.

La presenza del substrato lignocellulosico, ma soprattutto la copresenza con il fungo, ha comportato una diminuzione del pH nella matrice sabbiosa, rispetto al campione non trattato. È stato osservato, invece, un trend crescente della conducibilità elettrica e dell’azoto totale per i quali è evidente il contributo del substrato lignocellulosico e/o del fungo. Il carbonio organico, al contrario, è stato influenzato solo dal substrato lignocellulosico, giacché il contributo proveniente dal micelio fungino è stato trascurabile. L’attività enzimatica del fungo, che è responsabile dei processi di degradazione del substrato lignocellulosico grazie ai quali il fungo ricava energia e si sviluppa micelio, ha messo in evidenza che la manganese perossidasi era indipendente dalla presenza del substrato lignocellulosico e diminuiva nel tempo anche del 90% dopo 28 giorni. Anche la laccasi era attiva nel fungo in assenza del substrato lignocellulosico, ma raggiungeva livelli di attività significativamente più elevati in sua presenza e stabili nel tempo.

L’idrorepellenza è risultata maggiore di 90 ° quando la matrice sabbiosa era colonizzata dal micelio fungino in presenza di substrato lignocellulosico da almeno una settimana e correlata positivamente (P > 0.979) con i parametri di crescita del fungo ovvero il contenuto in ergosterolo e la respirazione.

Alla luce dei risultati ottenuti tale metodo potrebbe essere utile per ridurre l’erosione dei suoli, sebbene ulteriori indagini siano necessari per testare altre matrici e suoli di diversa natura.

Salifu, E. (2019) Engineering Fungal-Mycelia for Soil Improvement. PhD Thesis.