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3· Rami di Cotignola e Ravenna. Ascendenza di Luigi Rossini

3. Rami di Cotignola e Ravenna. Ascendenza di Luigi Rossini

Dai documenti che è stato possibile rintracciare finora risulta che fino al Cinquecento i Rossini erano ancora tutti residenti nel territorio di Cassanigo. Non si hanno infatti, prima di quell'epoca, testimonianze documentarie che attestino la loro presenza in altre località. L'antenato comune antecedente alle varie diramazioni che hanno dato vita a linee di discendenza parallele sviluppatesi poi in altre località, si fa risalire a Giovanni Battista Rossini, figlio di Tommaso, di Giovanni. Giovanni Battista, nato verso il 1520 a Cassanigo, era padre di due figli: Paolo e Sante, nati attorno alla metà del Cinquecento. Da Paolo deriva il ramo che in seguito si insedia a Ravenna e al quale appartiene anche l'incisore Luigi Rossini, mentre da Sante discende il ramo che, lasciata Cassanigo, si insedia dapprima a Faenza e successivamente a Lugo, passando in seguito a Pesaro alla fine del Settecento con Giuseppe Antonio, padre del celebre compositore Gioachino.

3.1. Ramo di Bartolomeo figlio di Paolo

I fratelli Bartolomeo e Sante, figli di Paolo, a seguito di divisioni ereditarie relative al patrimonio fondiario di famiglia avvenute attorno alla seconda metà del Seicento, furono coinvolti in alcuni successivi spostamenti di residenza. Il ramo che faceva capo a Bartolomeo si trasferì da Cassanigo a Cotignola, per poi emigrare successivamente a Ravenna; anche il ramo del fratello Sante, dopo una permanenza a Cassanigo, si trasferì a Cotignola.

Bartolomeo, figlio di Paolo, a seguito del matrimonio con Laura, ebbe tre figli: Don Battista, Antonia e Messer Antonio. Quest'ultimo ebbe a sua volta tre figli, tutti nati e battezzati a Cotignola: Antonio, Domenico e Pietro. Fu proprio Pietro, citato negli atti anche come Pietro Antonio,

a trasferirsi Ravenna nei primi decenni del 1700 dando così origine al ramo ravennate, dal quale discenderà l'incisore Luigi Rossini. Il figlio di Pietro, Giovanni Maria, nato 1730, sposò la ravennate Antonia Eredi che ebbe, tra gli altri figli, Giovanni Maria Antonio Barnaba, che nacque postumo a Ravenna )'11 giugno 1765.

Questo ramo dei Rossini viveva a Ravenna nel circondario della parrocchia di San Michele e si trasferì successivamente in quella di Sant'Apollinare, dove Giovanni Maria Antonio Barnaba convolerà a nozze con Cristina Benedetti, la quale darà alla luce, il 15 dicembre 1790, Luigi, il celebre incisore che in seguito si trasferirà per studi e lavoro a Roma, dove ha vissuto e risiede tuttora buona parte della sua discendenza.

Appare quindi evidente che la linea avita di Luigi Rossini non pare essere mai veramente transitata da Lugo, ma esser piuttosto progredita direttamente dal nucleo originario di Cassanigo, che comunque dista pochi chilometri da Lugo.

Infine, sempre relativamente a Ravenna ma ben più indietro nel tempo, si hanno notizie di un altro componente del casato, Fabrizio, che i documenti ci tramandano nel ruolo di Governatore della città di Ravenna attivo intorno al 1570. Egli passò successivamente alle dipendenze di Alfonso Il d'Este (duca tra il 1559 e il 1597). Non è stato possibile finora accertarne più precisamente l'ascendenza, che potrebbe non essere necessariamente legata a quel ramo dei Rossini che si trasferì a Ravenna solo a partire dalla prima metà del 1700. Il Governatore Fabrizio è menzionato nelle Tavole Albriziane e di lui sappiamo che venne sepolto a Lugo nella Chiesa di San Francesco' .

3.2. Ramo di Sante figlio di Paolo

L'altro ramo, originato da Sante, figlio di Paolo fratello di Bartolomeo (da non confondersi con il Sante fratello di Paolo dal quale originerà Gioachino Ro~ _ sini), si sposta in seguito da Cassanigo a Cotignola. Da Sante discendono

Tommaso, padre di Francesco, il cui figlio Gabriele è uno dei membri più illustri della casata. Gabriele fu massaro di Cotignola negli anni Venti e Trenta del 1600 e in tutti documenti pubblici è definito «nobilis vin>. Di Gabriele ci è pervenuto un atto notarile del 1632 con cui nomina suo curatore il figlio Leonardo 2 (fig. 4).

Sappiamo che Gabriele ebbe dalla moglie Maria Annunziata quattro figli (Francesco, Leonardo, Stefano e il Reverendo Giovanni) e due figlie, Girolama e Francesca, che sappiamo, grazie al registro dei matrimoni dell'archivio parrocchiale di Cotignola, essere convolate a nozze rispettivamente con due nobili cotignolesi appartenenti alle casate dei Bennoli e dei Biancoli. Fu Gabriele a ordinare la costruzione della grande campana posta in cima alla torre di Giovanni Acuto, uno dei simboli della città, tuttora in loco e funzionante. La data della fusione della campana è ascrivibile al 1616, quando il Massaro Gabriele fece riprodurre sulla campana, accanto a simboli religiosi e alle armi delle famiglie più nobili del luogo, il blasone di famiglia. Quella sulla campana è la prima raffigurazione che si conosca dello stemma Rossini, così come si è poi tramandata attraverso i secoli, servendo da archetipo per tutte le successive rappresentazioni.

Il ramo cotignolese dei Rossini discendenti da Gabriele prosegue fino a tutto il XVII secolo attraverso i figli, i nipoti e pronipoti discendenti dai suoi figli Francesco e Stefano. Tale linea si interrompe poi, stando alle ricerche condotte fino ad ora, con i figli di Gabriele II e di Barbara Margotti, tutti nati nella seconda metà del Seicento. Dopo tale generazione non si trovano più riscontri di questo ramo nel registro parrocchiale di Cotignola.

4. Ramo di Faenza, Lugo e Pesaro. Ascendenza di Gioachino Rossini

Dopo aver esaminato l'articolata discendenza del ceppo principale di Cassanigo e dei rami di Cotignola e Ravenna resta da seguire l'evoluzione dell'altro ramo dei Rossini che discende da Sante, fratello di Paolo, figlio di Giovanni Battista, l'antenato dal quale si erano poi dipartiti i rami principali della discendenza. È da questo ramo, dapprima a Cassanigo, trasferitosi successivamente a Faenza e ancora a Lugo, e infine a Pesaro, che discende il celebre compositore Gioachino Rossini.

Sante, nato verso il 1560, era padre di Giovan Battista, il quale all'interno del matrimonio con Caterina da Moranigo generò un altro Sante (1626), battezzato nella Pieve di Sant'Andrea quando la casata viveva ancora a Cassanigo. Fu questo Sante, ancora per questioni legate a divisioni ereditarie, che trasferì la sua discendenza nella città di Faenza, dove in un primo tempo era residente nel comprensorio della parrocchia di Sant'Ippolito e in un secondo in quella di San Michele. Dalle sue nozze con Giulia Sedignani nasce a Faenza Antonio (1669), che si trasferì in seguito a Lugo probabilmente in conseguenza del matrimonio con la lughese Maria Graziani, appartenente a una antica famiglia originaria da Cotignola. È solo a partire da questa generazione che un ramo dei Rossini si trasferisce a Lugo, contrariamente a quanto hanno ritenuto finor alcuni studi che datano il trasferimento già dal XVI secolo. Tale importante accertamento è stato fatto grazie alle recenti indagini del prof. Giovanni Baldini, il quale ha potuto verificare l'originale discendenza del ramo dei Rossini da Faenza e da Cassanigo. Dal matrimonio Rossini Graziani nascerà Giuseppe Antonio (1703) che, sposando Antonia Loli, generò Gioachino Sante (1739). Il figlio di quest'ultimo, un altro Giuseppe Antonio (1758), trasferitosi a Pesaro sposò Anna Guidarini (1771), madre del celebre musicista Gioachino Rossini (1792).

È dunque giusta e vera l'affermazione di Luigi Rossini quando rivolgendosi al musicista lo chiamava cugino, con l'artista che, nelle sue risposte, si compiaceva di questa parentela. Anche se in realtà per trovare il ceppo comune dei due rami occorre risalire più indietro nel tempo, fino alla fine del XVI secolo, al ceppo originario proveniente da Cassanigo.

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