Scripta Manent 2013: La comunità che apprende

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SCRIPTA MANENT 2013 CULTURA, ARTE E FORMAZIONE IN PROVINCIA DI BOLZANO


L’educazione permanente in Alto Adige Giornata dell’educazione permanente e delle biblioteche La comunità che apprende Gli Uffici per l’Educazione permanente e le biblioteche dei Dipartimenti Cultura italiana e tedesca hanno organizzato la giornata dell’educazione permanente e delle biblioteche nei giorni 7 novembre 2013, presso la Biblioteca di Ora dalle 14.30 alle 18.30, e l’8 novembre 2013 dalle 9.00 alle 16.15 a Oltrisarco, nella sala polifunzionale del Centro civico. Destinatari dell’iniziativa sono stati gli operatori e gli individui che organizzano e promuovono attività formative e culturali. La normativa provinciale sull’educazione permanente e sulle biblioteche, la LP 41/1983, ha sostenuto, da quando è entrata in vigore 30 anni fa, la creazione di un solido sistema di istituzioni qualificate che operano su tutto il territorio offrendo attività formative in tutti gli ambiti tematici. I dati delle ultime indagini ASTAT indicano, infatti, che sette altoatesini su

dieci ritengono molto importante continuare ad aggiornarsi ed apprendere e di questi sette, più di cinque hanno preso parte ad un’iniziativa nel 2012. Nell’ambito delle biblioteche in Alto Adige, la percentuale della popolazione di sei anni e più che legge almeno un libro all’anno è del 60,4%, il valore più alto tra le regioni italiane la cui media è del 46,0%. I risultati raggiunti ci hanno spinto a riflettere e a porre l’attenzione sulle modalità di apprendimento delle comunità. Come apprendono gli individui nelle loro comunità di appartenenza, in che modo gli enti locali promuovono occasioni di apprendimento, la formazione può contribuire alla tenuta sociale, in particolare in un momento di ridotte possibilità finanziarie? A queste e ad altre domande hanno cercato di rispondere gli esperti e i responsabili di workshop e progetti, già avviati con successo, che sono intervenuti alle 81


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il proprio contributo alla vita della comunità locale, agendo da catalizzatore della cultura di inclusione e di integrazione della pluralità. Secondo la relatrice, la biblioteca, vero e proprio motore di apprendimento collettivo, costruisce comunità, genera alleanze e produce cittadinanza attiva. Maria Stella Rasetti, insieme a Dagmar Göttling, responsabile presso la Biblioteca civica “Antonio Urceo Codro” di Rubiera (RE), ha tenuto il workshop Costruire una cultura delle alleanze tra pubblico e privato. Non sponsor, ma partner che ha approfondito alcune tematiche, ritenute presupposti fondamentali per costruire una politica di alleanze duratura ed efficace, come ad esempio il tema dell’investimento pubblico sui servizi intesi come motore di benessere e di sviluppo delle comunità, il tema della creazione di una mappa dei possibili alleati o della consapevolezza che la semplice presenza dei servizi culturali non è condizione sufficiente a innescare un processo di sviluppo territoriale. Tra gli altri workshop in programma ha riscosso un particolare successo tra il pubblico di lingua italiana il progetto Open City Museum: Educazione all’intercultura e coesione sociale attraverso l’arte presentato da Martha Jiménez, realizzato a Chiusa e rivolto in particolare al pubblico dei nuovi cittadini o a persone d’origine straniera che abitano a Chiusa, mirato a promuovere il dialogo interculturale e la partecipazione all’offerta culturale, a promuovere la conoscenza reciproca delle persone e a migliorare la coesione sociale. I partecipanti alla giornata dell’educazione permanente 2013 hanno naturalmente avuto la possibilità di scegliere fra altri cinque workshop. Tra tutti ricordiamo il progetto Punto Cultura Oltrisarco - Un’esperienza di formazione in rete in un quartiere cittadino, presentato da Giuliano Gobbetti, Presidente del Centro civico Oltrisarco nonché dell’associazione Aessebi, e da Luca Moresco, direttore del Cesfor. Il Punto Cultura Oltrisarco, nato grazie alla sinergia di tre associazioni (Cesfor, Aessebi e Club La Ruga)

giornate del 7 e dell’8 novembre. I temi attorno ai quali si sono sviluppate le riflessioni e le discussioni sono stati due: l’inclusione nell’apprendimento di tutte le fasce sociali, in particolare di quelle solitamente molto lontane dalla formazione, nella giornata del 7 novembre, e le reti da intendersi come capacità di creare sinergie fra le varie strutture del territorio per promuovere momenti formativi e culturali il giorno 8 novembre. Felicitas von Küchler, per anni collaboratrice del DIE (Deutsches Instituts für Erwachsenenbildung) a Bonn ha tenuto una relazione dal titolo Was ist Inklusion? Wollen wir sie fördern? mentre Richard Stang, anche lui collaboratore del DIE, nella relazione Kooperationen gestalten - Zusammenarbeit von Erwachsenenbildung und Bibliothek ha parlato della funzione delle biblioteche nella formazione lungo tutto l’arco della vita e delle possibilità di cooperazione con l’ambito dell’educazione permanente. Maria Stella Rasetti, direttrice della Biblioteca San Giorgio di Pistoia, nel suo brillante intervento La biblioteca partecipata. Per gli utenti o con gli utenti, si è concentrata sul ruolo della biblioteca pubblica chiamata oggi a valorizzare 82


L’EDUCAZIONE PERMANENTE IN ALTO ADIGE

rappresenta un esempio riuscito di sinergie fra istituzioni del territorio, grazie alle quali gli abitanti di un quartiere della città hanno la possibilità di fruire momenti culturali e formativi che spaziano dalla musica alle conferenze e alle presentazioni di libri. Nel workshop Il modello Nomi: euro zero a kilometri zero. Amministrare sobriamente cultura in era di spending review, l’Assessore alla Cultura del Comune di Nomi (Trento), Livio Bauer, ha presentato al pubblico il progetto realizzato con successo nel suo Comune di 1300 abitanti seguendo l’imperativo

“fare cultura senza soldi”, con il coinvolgimento e la messa in rete di tutte le istituzioni locali (biblioteche, autori locali, giovani musicisti rock, ensamble corali ed orchestrali, poeti, pittori autodidatti… ). Al convegno hanno aderito circa 80 operatori delle agenzie educative e delle biblioteche. Adriana Pedrazza

Il profilo professionale dei docenti di educazione permanente

Analisi e sviluppo delle competenze e delle metodologie didattiche Si è conclusa il 29 novembre 2013, con la presentazione del libro Educazione permanente. Condizioni, pratiche e prospettive nello sviluppo personale e professionale dei docenti, la ricerca a cura dell’autrice del libro Gina Chianese, della Libera Università di Bolzano e dell’Ufficio Educazione permanente Il profilo professionale dei docenti di educazione permanente: analisi e sviluppo delle competenze e delle metodologie didattiche.

fondamentali per tutti i docenti delle agenzie, oltre le competenze specifiche disciplinari. La ricerca, basata sulla metodologia della ricerca - azione, prevedeva diverse attività e fasi. Nella prima fase è stato avviato un corso per docenti ed operatori delle agenzie di educazione permanente di sei incontri, durante i quali sono stati esposti e sviluppati diversi temi. Hanno partecipato al percorso di formazione docenti delle seguenti agenzie educative: Cedocs, Cls, Fondazione Upad, Palladio e Tangram. Innanzitutto è stata fatta un’analisi dello stato dell’arte sulle competenze ed è stato illustrato il concetto di competenza secondo il punto di vista di differenti teorie e sulla base delle aree individuate da alcuni autori. Insieme ai partecipanti al corso,

L’esigenza di approfondire il tema del profilo professionale del docente è emersa negli incontri di formazione ed aggiornamento che il competente Ufficio promuove ogni anno per gli operatori e i docenti delle agenzie di educazione permanente. In particolare è risultato necessario analizzare e definire un set di competenze ritenute 83


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