SOMMARIO
Supplemento di OnSite CONSTRUCTION n. 6 – Settembre 2023
4 Notizie a cura della redazione
COVER STORY
10 La Metropolitana di Sydney
“In the land down under” di Gianni Gennari
26 Vermeer
Il controllo elettrico della perforazione di Ettore Zanatta
ATTREZZATURE
38 9-16
Ingegneria creativa di Pietro Gabrielli
ON SITE
42 Soilmec
Pali in Marne sui Monti della Laga a cura di Ettore Zanatta
MACCHINE
16 Bauer
Il ritorno dell’”In-House Exhibition” di Ettore Zanatta
22 Epiroc
Sul “carro” del vincitore di Stefano Vitali
30 Liebherr-Werk Nenzing Palificazione “sostenibile” a Karlstad di Stefano Vitali
46 Comacchio Perforazioni “futuristiche” a cura di Ettore Zanatta
SERVIZI
50 Ciancaleoni
Una “nuova vita” per le perforazioni a cura di Pietro Gabrielli
Direttore responsabile
Luigi Zaffagnini - l.zaffagnini@capoversoeditrice.it
Direttore editoriale
Ettore Zanatta - ettore.zanatta@capoversoeditrice.it
Responsabile commerciale
Luisa Casazza - l.casazza@capoversoeditrice.it
Hanno collaborato a questo numero:
Pietro Gabrielli, Gianni Gennari, Stefano Vitali
Ufficio amministrazione
Roberta Fabbri - r.fabbri@capoversoeditrice.it
tel. 0545 967722
Ufficio abbonamenti
tel. 0545 967722
e-mail: info@capoversoeditrice.it
Abbonamenti
Italia: euro 48,00 (IVA inclusa)
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34 Casagrande Protagonista nella sostenibilità ambientale di Stefano Vitali
Stampa
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Periodicità
Sono previsti 8 numeri/anno
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Periodico associato a UNACEA e A.N.E.P.L.A.
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SANDVIK MINING & ROCK SOLUTIONS
Nuovo concetto di filettatura per il martello perforatore Alpha 340
Sandvik Mining and Rock Solutions ha lanciato sul mercato gli utensili di perforazione asimmetrici Alpha 340, un nuovo concetto di filettatura all’interno della sua offerta di utensili di perforazione Top Hammer per gallerie e miniere in sotterraneo. Sostituendo il collaudato sistema di filettatura Alpha 330, questa nuova soluzione offre una durata di vita superiore fino al 30% e una maggiore produttività, riducendo il costo per metro avanzato. La nuova filettatura Alpha 340 - progettata per l’utilizzo nella perforazione di fronti di scavo e per la bullonatura nello sviluppo di miniere e gallerie, con fori di dimensioni comprese tra 43 e 51 mmpresenta un nuovo profilo di filettatura asimmetrico e un diametro maggiore sulla filettatura dell’estremità della punta dell’asta di perforazione, riducendo i livelli di stress nelle aree critiche. Il disaccoppiamento è inoltre più semplice rispetto ai progetti precedenti, con un risparmio di tempo e di fatica. “ Il concetto Sandvik Alpha 330 è stato egregiamente a disposizione dei nostri clienti negli ultimi 20 anni, garantendo una perforazione altamente affidabile e produttiva ”, ha dichiarato Robert Grandin, Product Manager
Top Hammer Underground Rock Tools di Sandvik Mining and Rock Solutions. “Con il lancio del suo successore creiamo un nuovo e rivoluzionario modo di lavorare con gli utensili da roc-
cia Top Hammer, grazie al loro design asimmetrico. Questo nuovo concetto offrirà ai nostri clienti un valore immediato e a lungo termine”. I PowerCarbide di Sandvik, che hanno riscosso successo, saranno più ampiamente disponibili nell’assortimento standard, e molte punte riceveranno aggiornamenti di design con angoli di calibro più ampi o bottoni più grandi per una maggiore robustezza.
“ Il nuovo sistema - ha continuato Grandin - è molto semplice da usare e consente un facile disaccoppiamento, che risparmia molte problematiche all’operatore e aumenta la produttività, portando a migliori risultati di perforazione”. Il nuovo concetto di filettatura Sandvik Alpha 340, dunque, sostituirà il suo predecessore Sandvik Alpha 330 in un processo graduale nei prossimi trimestri. I nuovi prodotti possono essere già ordinati.
ONSITEUNDERGROUND - settembre 2023 4 NOTIZIE a cura di
Liliana Rebaglia
INTERMAT 2024
Soluzioni tecnologiche innovative
La prossima edizione di Intermat, il salone delle soluzioni e delle tecnologie sostenibili per il settore edile, si terrà dal 24 al 27 aprile 2024 a Paris Nord Villepinte. I principali produttori mondiali hanno già scelto l’evento per presentare le loro innovazioni, che dal 2018 hanno subito una forte accelerazione in risposta alle sfide della decarbonizzazione.
L’edizione 2024 sarà una vetrina dell’intera industria delle costruzioni, unita e mobilitata per includere queste sfide nella Strategia Francese basse emissioni di carbonio all’orizzonte del 2050. A oggi - e dopo la tavola rotonda tenutasi il 20 aprile con l’intera filiera delle costruzioni - nuovi leader del settore hanno confermato la loro partecipazione alla fiera, tra cui anche Epiroc e Liebherr, che si aggiungono ad altri importanti espositori già annunciati.
Riunendo l’intera filiera della costruzione attorno a una visione comune del futuro, l’edizione 2024 di Intermat mira a promuovere l’eccellenza collettiva per affrontare le principali sfide del settore in termini di decarbonizzazione ed energia, digitalizzazione, impegno nella RSI, formazione e occupazione, nonché a organizza-
re una piattaforma di dialogo con le autorità pubbliche. La fiera si baserà su quattro pilastri fondamentali, ognuno dei quali offrirà temi portanti e sviluppi in linea con le quattro parole chiave della Costruzione: Innovazione, Energie, Nuove equazioni e Impegni
“Forum dello Spazio Filiera” (creazione 2024) riunirà le cinque grandi federazioni delle costruzioni DLR, EVOLIS, UMGO-FFB, FNTP, SEIMAT: un’agora con un programma di conferenze e tavole rotonde con speaker
di alto livello, professionisti del settore Edilizia Lavori Pubblici, autorità pubbliche, testimonial francesi e internazionali e sguardi incrociati con altri settori per affrontare le sfide della decarbonizzazione a 360° e in una dimensione prospettiva.
“Forum World Of Concrete Europe” consisterà in un programma di conferenze dedicate alla filiera del calcestruzzo, al materiale e alle sue diverse applicazioni; “Intermat Innovation Awards” sarà il concorso rivolto alle nuove sfide del settore, una visibilità unica prima e dopo la fiera con uno spazio dedicato; “Polo Nuove Tecnologie e Energie (novità 2024)” sarà invece uno spazio consacrato agli espositori e alle startup e un forum per confrontarsi.
Importante sarà anche l’area di dimostrazioni dedicata alle attrezzature, in particolare elettriche, per immergersi nel cantiere di domani, con due espositori già iscritti: Theam e River. Da citare anche “Intermat Rental Day”, una giornata speciale dedicata al noleggio delle attrezzature e a testimonianze di esperti internazionali. La manifestazione parigina includerà l’evento WOCE, che presenterà l’intera catena del valore della filiera del calcestruzzo, da monte a valle. Le novità più interessanti pensate per il 2024 includeranno anche nuove tecnologie ed energie (energia elettrica, idrogeno, gas naturale, veicoli autonomi, ingegneria virtuale, eccetera). Inoltre, per quattro giorni, i professionisti dei vari settori potranno usufruire della zona dimostrativa, parte integrante del DNA di Intermat, che presenterà attrezzature innovative in condizioni di lavoro reali.
ONSITEUNDERGROUND - settembre 2023 6 NOTIZIE
AURORA
La fresa “Aurora” a Grottaminarda
“Aurora”, la talpa meccanica lunga 100 m con 18 motori da 6,3 MW totali, ha iniziato lo scorso mese lo scavo della galleria di Grottaminarda (Avellino), sulla tratta ApiceHirpinia della nuova Linea Alta Velocità/Alta Capacità Napoli-Bari. I lavori del Polo Infrastrutture del Gruppo FS, con Rete Ferroviaria Italiana committente dell’opera e Italferr alla direzione lavori, sono eseguiti dal Gruppo Webuild, attraverso il Consorzio Hirpinia AV. L’opera rientra nel progetto Cantieri Parlanti, realizzato dal Gruppo FS in collaborazione con il MIT. La galleria di Grottaminarda, lunga circa 2 km, è la prima delle tre previste sul tracciato della tratta Apice-Hirpinia
che si sviluppa per 18 km, di cui 12 in sottosuolo. La talpa è costituita da una testa rotante dal diametro di circa 12,5 m. Il cantiere della fresa lavorerà ininterrottamente per circa cinque mesi con un ciclo lavorativo di 24 h, 7 giorni su 7, con un avanzamento previsto di circa 16 m/g. Inoltre, contemporaneamente all’avanzamento del-
lo scavo, viene realizzato un anello di rivestimento della galleria che sarà formato da nove conci prefabbricati spessi 55 cm e lunghi 1,8 m ciascuno. L’utilizzo dello scavo meccanizzato porta vantaggi sull’intero sistema della cantierizzazione delle opere: consente infatti lo scavo delle gallerie Grottaminarda e Melito in sequenza a partire da un unico cantiere posto all’imbocco lato Bari, riducendo l’impatto dei cantieri intermedi sul territorio. Per garantire lo scavo in continuo sono impiegate oltre 100 persone specializzate, divise su quattro squadre. I lavori della tratta hanno un investimento di circa 628 milioni di euro.
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5-7 Ottobre 2023
ALIANT BATTERY
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La Metropolitana di Sydney
“IN THE LAND DOWN UNDER”
La Metropolitana di Sydney è il più grande progetto di trasporto pubblico attuato recentemente in Australia. Entro il 2030, la città potrà usufruire di una rete di quattro linee, 46 stazioni e 113 km di nuove strutture. Il programma dei lavori include la linea Metro North West, già operativa, e tre progetti in costruzione: City & Southwest, West e Western Sydney Airport
ONSITEUNDERGROUND - settembre 2023 10
di Gianni Gennari
COVER STORY
La Metropolitana di Sydney sta rivoluzionando il modo in cui viaggerà la più grande città australiana, collegando il Nord Ovest, l’Ovest, il Sud Ovest e l’area del “Grande Ovest” della città con servizi di trasporto su metropolitana rapidi e affidabili e stazioni completamente accessibili. Questo progetto è finalizzato a migliorare gli spazi pubblici, fungendo da catalizzatore per il rinnovamento e il miglioramento dei collegamenti. Il programma in atto crea e supporta nuove comunità, migliora i servizi e offre nuovi sviluppi di stazioni integrate. La metropolitana di Sydney è certamente la ferrovia tecnologicamente più avanzata d’Australia ed è l’unico servizio di treni senza
conducente completamente accessibile nel paese australe. Quando nel 2024 la metropolitana di Sydney sarà estesa nel quartiere centrale della “City” (CBD, Central BusinessDistrict), la rete passerà dalla regione in forte espansione del Nord Ovest sotto il porto, attraverso le nuove stazioni attualmente in costruzione. La massima capacità sarà di un treno ogni due minuti in ogni direzione sotto la città, un livello di servizio mai visto prima a Sydney. La nuova metropolitana avrà una capacità target di circa 40.000 clienti all’ora, simile ad altri sistemi metropolitani in tutto il mondo. L’attuale sistema suburbano del luogo, per fare un paragone, può trasportare in modo affidabile 24.000 persone all’ora per linea. La metropoli-
settembre 2023 - ONSITEUNDERGROUND 11
Uno dei tunnel della nuova Metropolitana di Sydney
Il fronte di scavo della Pitt Street Station
tana di Sydney, insieme al segnalamento e agli aggiornamenti delle infrastrutture in tutta la rete ferroviaria esistente della città, aumenterà la capacità dei servizi ferroviari che entrano nel bacino di Sydney da circa 120 all’ora di oggi fino a un massimo di oltre 200 servizi. La “direzione” politica per l’introduzione della nuova metropolitana per Sydney è stata fissata nel 2012 nel piano strategico Sydney’s Rail Future, un piano a lungo termine per aumentare la capacità della rete ferroviaria locale attraverso investimenti in nuovi servizi e l’aggiornamento delle infrastrutture esistenti. Il suo programma in cinque fasi è stato progettato per affrontare le sfide di una popolazione in crescita e le esigenze future dei clienti.
L’apertura della North West Line, avvenuta nel maggio 2019, ha segnato il successo dell’implementazione del piano. La stessa strategia di trasporto a lungo termine è stata aggiornata a marzo 2018 nel Future Transport 2056.
Nuovi treni per nuove stazioni
I treni della metropolitana di nuova generazione di Sydney sono progettati per facilitare i viaggi dei clienti, dall’accesso a livello con apposite piattaforme alle aree polivalenti per carrozzine, bagagli e biciclette e informazioni di viaggio in tempo reale. Veloci, sicuri e affidabili, i treni opereranno esclusivamente nella rete della metropolitana di Sydney e dovranno garantire un’affidabilità puntuale del 98%. Il nuovo treno è realizzato dal produt-
tore specializzato Alstom, è personalizzato per Sydney ma si basa sul treno internazionale Metropolis, utilizzato in 25 città, compreso nelle metropolitane di Singapore, Barcellona e Amsterdam. Gli utenti sono al centro dell’attenzione anche delle nuove stazioni della metropolitana di Sydney, progettate per essere una componente utile e agevole dei viaggi quotidiani. La tecnologia all’avanguardia manterrà i clienti connessi, dalla pianificazione di un viaggio da casa utilizzando le app di viaggio per smartphone alle informazioni in tempo reale nelle stazioni della metropolitana e a bordo dei treni. Le stazioni moderne saranno completamente accessibili per le persone con disabilità, carrozzine
ONSITEUNDERGROUND - settembre 2023 12
COVER STORY
Lavori nella stazione Victoria Cross
Il progetto della Metropolitana di Sydney
La TBM “irrompe” nell’area della futura Victoria Cross Station
e bambini, compreso l’accesso a livello tra i binari e i treni. Gli assistenti del servizio clienti saranno presenti in ogni stazione e si sposteranno anche attraverso la rete della metropolitana di Sydney durante il giorno e la notte. Quando i clienti arrivano nelle stazioni della metropolitana di Sydney ci sarà un interscambio sicuro sia che camminino, vadano in bicicletta, prendano l’autobus, un taxi o vengano lasciati a destinazione. Una chiara segnaletica indirizzerà i clienti ai binari, ad altri mezzi di trasporto e alle destinazioni intorno alla stazione. Questo approccio aiuterà i clienti a svolgere le loro attività quotidiane, che si tratti di andare al lavoro, riunioni, scuola o istruzione, sport, una giornata fuori o fare
commissioni e, naturalmente, tornare a casa.
La rete della metropolitana di Sydney avrà tre tipi di stazioni: stazioni della metropolitana, come Crows Nest, Barangaroo, Castle Hill e Hills Showground, costruite nel sottosuolo in tunnel utilizzando un approccio “cut-and-cover”; stazioni costruite a “sezione aperta”, come Cherrybrook, Bella Vista e Tallawong, realizzate sotto il livello del suolo, ma aperte verso il cielo nella parte superiore; stazioni sopraelevate, come Kellyville e Rouse Hill.
“City & Southwest”
Questa parte del progetto consiste nella costruzione della linea della metro-
METRO ART
politana di Sydney da Chatswood a Sydenham. Questa sezione di 15,5 km della linea ferroviaria è quasi interamente composta da tunnel ferroviari sotterranei, anche sotto il porto di Sydney, da nuove stazioni a Crows Nest, Victoria Cross, Barangaroo, Martin Place, Pitt Street e Waterloo e da nuove piattaforme sotterranee a Central. Sempre in questa parte del progetto è compreso l’aggiornamento agli standard della nuova metropolitana della linea T3 Bankstown tra Sydenham e Bankstown. Avviati nel 2017, i lavori di questa parte del progetto si concluderanno nel 2024. Qui la fase di tunnelling è terminata nel marzo 2020 nei tunnel gemelli da Chatswood a Sydenham, anche sotto il porto di
Artista:
Immagine: Ian Hobbs Media
Metro Art è un programma di arte pubblica che eleverà l’esperienza del fruitore del trasporto pubblico a Sydney. Metro Art commissiona arte pubblica a importanti artisti australiani e del New South Wales (Nuovo Galles del Sud), sia affermati che emergenti, collocando le opere in ogni nuova stazione della metropolitana di Sydney. Più che semplici luoghi dove prendere il treno, le stazioni diventeranno centri “coinvolgenti” per la vita comunitaria contemporanea. Il Metro Art Program è una parte fondamentale di questo approccio alla definizione e percezione dei luoghi collettivi.
settembre 2023 - ONSITEUNDERGROUND 13
La nuova Victoria Cross Station
Metro North West, Castle Hill Station.
Turpin Crawford Studio and McGregor Westlake Architecture, con Hassell.
Una galleria a “sezione aperta”
Assemblaggio di una TBM nella tratta City & Southwest
Sydney e attraverso il CBD di Sydney. In totale, il progetto City & Southwest ha richiesto l’impiego di cinque TBM.
Il progetto Metro West
Il progetto Sydney Metro West prevede una nuova ferrovia sotterranea che collegherà Greater Parramatta e Sydney CBD. Sydney Metro West è una nuova linea metropolitana di 24 km con stazio-
ni confermate a Westmead, Parramatta, Sydney Olympic Park, North Strathfield, Burwood North, Five Dock, The Bays, Pyrmont e Hunter Street nel CBD. Tre importanti contratti di tunnelling sono stati assegnati per lo scavo tra Westmead e Hunter Street nel CBD di Sydney e hanno iniziato a scavare tunnel nel 2023. In questo progetto sono utilizzate sei TBM.
DUE TBM IN VIAGGIO PER L’AEROPORTO
Le prime due, enormi, TBM hanno iniziato a scavare una sezione della linea Sydney Metro West di lunghezza totale 24 km: la TBM “Daphne” ha già percorso 150 m nel suo viaggio di 11 km da The Bays al Sydney Olympic Park, mentre la TBM “Beatrice” ne ha percorsi 45 nel tunnel parallelo. Come da tradizione negli interventi di tunnelling in tutto il mondo, le TBM Sydney Metro West prendono il nome femminili per portare fortuna ai lavoratori che cercano protezione in Santa Barbara. La TBM Daphne è stata nominata in onore della pioniera dello sport paraolimpico Daphne Hilton, una delle atlete australiane di maggiore successo di tutti i tempi e una pioniera per le donne nello sport. Daphne ha partecipato a tre Giochi Paralimpici tra il 1960 e il 1968
e ha stabilito un record che difficilmente sarà mai battuto, vincendo 14 medaglie in cinque diversi sport tra cui atletica, nuoto, tiro con l’arco, ping pong e scherma. L’omonima di TBM Beatrice è l’iconica venditrice Beatrice Bush, che ha venduto giornali locali per oltre 25 anni dall’isola spartitraffico all’incrocio tra Victoria Road e The Crescent a White Bay. Si stima che abbia venduto 5 milioni di giornali tra il 1971 e il 1996, morendo sei giorni dopo aver venduto il
Western Sydney Airport
La nuova ferrovia metropolitana diventerà la spina dorsale dei trasporti per la Greater Western Sydney, collegando comunità e viaggiatori con il nuovo aeroporto Western Sydney International (Nancy-Bird Walton) e la regione circostante. La nuova tratta ferroviaria di 23 km collegherà le aree residenziali con centri di lavoro, tra cui la nuova Aerotropolis, e collegherà i viaggiatori dal nuovo aeroporto al resto del sistema di trasporto pubblico di Sydney.
I governi australiano e del NSW hanno assegnato tutti e tre i principali contratti per il progetto Sydney Metro – Western Sydney Airport. Il contratto di tunnelling è stato assegnato nel dicembre 2021
suo ultimo giornale. La sua vita ha ispirato cantautori, cineasti, scultori e pittori. La costruzione dei tunnel gemelli della metropolitana da The Bays al Sydney Olympic Park fa parte del Central Tunnelling Package assegnato nel luglio 2021 alla joint-venture Acciona Ferrovial. La tratta Sydney Metro West raddoppierà la capacità ferroviaria tra i due più grandi poli urbani di Sydney, una volta ultimata nel 2030.
ONSITEUNDERGROUND - settembre 2023 14
COVER STORY
Una delle 6 TBM utilizzate nella tratta West
Un addetto al lavoro su una delle molte TBM in azione a Sydney
La TBM “Daphne” e la TBM “Beatrice”
UN ATRIO DI LUCE
Comincia a prendere forma l’atrio nord della nuova stazione Martin Place della metropolitana di Sydney.
L’atrio alto 40 m è sia un elemento architettonico che una fonte di luce naturale che filtrerà fino ai binari della metropolitana. Gli ingressi nord, dove i clienti accederanno all’atrio, integreranno trasporti, negozi e spazi commerciali. Gli utenti che accedono alla stazione attraverso l’ingresso nord entreranno nell’atrio e scenderanno due rampe di scale mobili per raggiungere i binari della metropoli -
a CPB Contractors e Ghella per la costruzione dei nuovi tunnel ferroviari a doppia canna della metropolitana. Nel marzo 2022 è stato assegnato a CPB Contractors e United Infrastructure il contratto per la fornitura di circa 10,6 km di viadotto sopraelevato, terrapieni per la formazione dei binari, un ponte ferroviario sulla nuova autostrada
COLLEGAMENTO COMPLETATO TRA LE LINEE DELLA METROPOLITANA
L’ultimo pezzo del complesso progetto per collegare la tratta City & Southwest con l’esistente Metro North West Line è stato completato. Il collegamento di queste due linee della metropolitana porta un passo più vicino i servizi della metropolitana sotto il porto di Sydney e attraverso il centro città. Dal 2024 i passeggeri potranno viaggiare da Tallawong, località a nord di Sydney, in città in meno di 50 minuti, da Castle Hill a Barangaroo in 33 minuti e da Chatswood a Martin Place in 11 minuti, con un servizio di metropolitana veloce e affidabile. La Northern Connection, che collega la linea Sydney Metro City & Southwest alla linea Metro North West, è stata costruita in due anni, compresa l’installazione dei binari e di tutti i servizi operativi nei tunnel gemelli di 15,5 km tra Chatswood e Sydenham. Il collegamento finale delle due linee metropolitane è stato realizzato con quattro sezioni di rotaia e quasi 1 km di cavi aerei in rame tra la stazione di Chatswood e i nuovi tunnel della tratta City & Southwest.
tana. In tutto ci saranno otto scale mobili nell’atrio nord, per un totale di 25 nell’area della stazione. Le scale mobili hanno dimensioni comprese tra 23 e 29 m e ciascuna pesa tra 19 e 22 t.
M12, un ponte ferroviario all’interno dell’aeroporto e opere connesse. Nel dicembre 2022 il più grande contratto PPP (Public Private Partnership) nel New South Wales è stato assegnato a Parklife Metro. Il consorzio consegnerà sei nuove stazioni tra St. Marys e la nuova Aerotropolis, 12 nuovi treni metropolitani, sistemi ferroviari centrali e la struttura di stazionamento e manutenzione, che sarà costruita a Orchard Hills. Parklife Metro gestirà e manterrà anche la linea Sydney Metro - Western Sydney Airport per 15 anni dopo la sua entrata in funzione. ■
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L’imponente dimensione di uno dei tunnel in costruzione
Lavori presso la stazione di Chatswood
Il grande volume dell’atrio nord della stazione Martin Place
Bauer
Il ritorno dell’”In-House Exhibition”
Si è svolto a Schrobenhausen il tradizionale evento organizzato dal costruttore tedesco, dopo cinque anni di “pausa”. L’appuntamento ha offerto agli intervenuti la consueta opportunità di conoscere da vicino gli ultimi sviluppi del Gruppo, comprese le innovazioni a marchio Klemm, RTG e MAT di Ettore Zanatta
ONSITEUNDERGROUND - settembre 2023 16
MACCHINE
Dalle perforatrici agli impianti di dissabbiamento, dalle frese alle macchine per palancole, dalle tralicciate ai sistemi automatici e di sicurezza: come di consueto, l’”InHouse Exhibition” di Bauer è stato contrassegnato da un alto livello di tecnologia, che ha coinvolto oltre 1.500 operatori del settore provenienti da tutto il mondo. Andrea Ruggero, direttore commerciale di Bauer Macchine Italia, ci ha condotto alla scoperta delle (molte) novità esposte in occasione dell’evento, con un occhio di riguardo per le macchine e le innovazioni più adatte al mercato italiano.
Un “pieno” di innovazione
La sede tedesca di Bauer a Schrobenhausen ha svolto la funzione di autentica agorà delle fondazioni speciali, in
Il BCS 185 è uno dei modelli compatti più rappresentativi della gamma Bauer, una soluzione in grado di raggiungere i 90 m di profondità. Il sistema è composto dall’unità di base MT 185 con sistema di tamburi HDS 90 e fresa BC 35
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MACCHINE
BAUER HA ACCOLTO OSPITI
PROVENIENTI DA OLTRE 50 PAESI ALLA TRADIZIONALE ESPOSIZIONE DI MACCHINE E ATTREZZATURE TENUTASI PRESSO LA SEDE CENTRALE DI SCHROBENHAUSEN, IN GERMANIA
“ Il BE600 è composto da due BE300 e rappresenta il primo impianto di dissabbiamento a doppio stadio containerizzato. All’interno dello stesso ciclo chiuso si ha sia la fase di dissabbiamento che quella di desilterizzazione, che permette la rimozione di tutto il materiale più fino. Questa soluzione fa sì che dall’impianto containerizzato esca un fluido ripulito fino a 30 micron, mentre l’eventuale rimozione dell’argilla, l’ultimo elemento fino che resta, verrà successivamente eliminata con eventuale centrifuga. Notevoli i vantaggi ottenuti con questo impianto: innanzitutto i vasconi sottostanti ai due BE300, avendo rimosso la sabbia e il limo, non necessitano di agitatore; in secondo luogo, non ci sono rilanci intermedi né pompe, cui sono state esposte un gran numero di novità, accompagnate da alcuni dei best-seller dei differenti marchi che compongono il poliedrico mondo del Gruppo Bauer. Tra le novità più apprezzate c’è sicuramente il BE600, un impianto di dissabbiamento di ultima generazione progettato da Bauer MAT, che durante la manifestazione ha raccolto un particolare interesse. Spiega l’Ing. Andrea Ruggero:
ONSITEUNDERGROUND - settembre 2023 18
Gli ospiti hanno assistito con interesse anche alle presentazioni delle soluzioni Bauer nel vicino stabilimento di Aresing
“ “
Presente anche le soluzioni a marchio MAT, come l’impianto di dissabbiamento BE 600-C, che combina due unità BE 300-C
perché la doppia fase si svolge in un circuito chiuso, il che presuppone la presenza di un unico tubo che dallo scavo porta all’impianto e di due uscite dai vasconi stessi. Tutto ciò si traduce in un’estrema compattezza: quattro container accoppiati a due a due collegati da un vaglio grossolano che funge da collettore. Questa struttura semplifica e rende più economici i trasporti perché offre la possibilità di utilizzare normali bilici, per i quali non servono permessi. Per montare l’intero impianto, poi, sono sufficienti solo due persone e dieci ore di lavoro”.
Accanto alla perforatrice eBG33 elettrica, già esposta allo scorso Bauma e forse un po’ prematura per il mercato italiano, il piazzale di Schrobenhausen ha ospitato il BCS185, un nuovo sistema idrofresa allestito su una macchina base cingolata, con antenna scatolare dedicata alla fresa e ottimizzata in ogni sua parte per raggiungere profondità fino a 90 m. Riprende l’Ing. Ruggero:
“ Questa macchina , che al pari dell’impianto MAT è perfetta per il mercato italiano, non solo garantisce tutte le prestazioni di una normale idrofresa Bauer, ma essendo una macchina dedicata è più economica del 20% ri -
spetto ai sistemi tralicciati standard. Essendo dotata esclusivamente di componenti dedicati al sistema fresa questo sistema risulta meno oneroso in termini di trasporto ed è più semplice e veloce in fase di montaggio e smontaggio. Inoltre, risulta poco ingombrante in cantiere e, quindi, ideale in caso di spazi confinati ”. Per quanto riguarda il marchio Klemm, sono state esposte
varie macchine elettrificate e l’ultimo modello destinato al settore della geotermia, il KR805 3GW, decisamente interessante per il mercato europeo. L’impianto MAT e la BCS185 saranno disponibili per il mercato italiano a partire dal 2024 e certamente il BE600 sarà esposto da Bauer Macchine Italia al Geofluid 2023, il prossimo settembre a Piacenza.
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In esposizione all’”In-House Exhibition anche le soluzioni a marchio Klemm. In particolare, la perforatrice Klemm KR 702-3 si distingue per alcune caratteristiche particolarmente interessanti, tra cui il nuovo sistema di controllo idraulico ed elettrico
Klemm Bohrtechnik ha presentato vari impianti di perforazione appartenenti a diverse classi di prestazioni, tra cui un impianto di perforazione geotermica
Nel campo prove di Aresing
Ad Aresing, località poco distante da Schrobenhausen dov’è ubicata la produzione del costruttore tedesco, è stata allestita una vasta area-demo dove sono state presentate motlissime novità, tra le quali la BF15. L’Ing. Andrea Ruggero l’ha così introdotta: “Questa macchina è stata appositamente costruita per la realizzazione di colonne in ghiaia fino a 15 m di profondità, presenta l’ago vibrante su slitta e la vibrosostituzione ‘bottom feed’, che prevede l’alimentazione della ghiaia da sotto, direttamente tramite l’ago. I 15 m di profondità per questa tipologia di macchine sono un vero record, mai raggiunto da alcun costruttore prima, e rappresentano un target molto interessante per il mercato italiano dove, in genere, non si riescono a raggiungere più di 10-12 m di profondità. In termini di diametri la BF15 può affrontare tranquillamente colonne in ghiaia da 500 a 800 mm”.
Per quanto concerne le macchine per l’infissione palancole con vibrazione, la gamma RG, è stato presentato un radiocomando che, abbinato con il rinnovato sistema di montaggio della macchina, consente all’operatore di assemblare il tutto in modo autonomo
e, soprattutto, di controllarla da terra. Questa soluzione permette di operare fronte area di infissione e di gestire le operazioni con un semplice radiocomando, appunto, fatta eccezione per il collegamento della palancola con le catene. Quindi un unico operatore può gestire l’intero cantiere. Con un’attenzione particolare alla sicurezza, per quanto concerne le macchine da pali è decisamente interessante il nuovo Stability Plus: si tratta di un “assistente alla perforazione” che, in base ai tubi di rivestimento e al modello di macchina, regola in automatico la rotazione della torretta, assistendo l’operatore in tutte le movimentazioni ed evitando eventuali ribaltamenti.
“Molte sono poi le novità legate ai diaframmi e alle macchine tralicciate”, riprende il direttore Commerciale di Bauer Macchine Italia. “Per ciò che concerne gli escavatori tralicciati MC sono stati presentati i nuovi assistenti semiautomatici che permettono di lavorare con una benna meccanica a fune sospesa senza utilizzare i pedali. Questo semplifica enormemente il lavoro dell’operatore, consentendo anche a personale con meno esperienza di utilizzare questa tipologia di macchine, con più facilità.
Molto interessante anche la nuova GB50 con testa ribassata, una soluzione che offre un ingombro di soli 6 m di altezza in fase di scavo. Questa macchina è stata presentata con una benna dedicata che presenta il medesimo ingombro sia in apertura che in chiusura. Sempre in tema di macchine tralicciate, è da evidenziare anche il ‘Super Reach’ dedicato ai pali trivellati: grazie a questo sistema la macchina mantiene il traliccio e gli argani che vengono utilizzati per far salire e scendere l’asta kelly, ma alla base viene montato un telaio aggiuntivo dotato di rotary e di sistema di tirospinta su cilindri, che permette sia l’utilizzo della coppia della rotary che il sistema di tirospinta. La denominazione ‘Super Reach’ si deve alla possibilità di eseguire pali con uno sbraccio fino a 13 m dalla cabina, una soluzione particolarmente interessante in caso di lavori portuali. In queste situazioni è infatti complicato arrivare alla zona di scavo e sovente si utilizzano pontoni, con tutte le problematiche e i costi che ne conseguono. Il ‘Super Reach’, invece, permette di lavorare comodamente dalla cabina”.
La rivoluzione delle frese
Il Gruppo Bauer ha sviluppato un sistema innovativo, denominato EcoCutter, da applicare al modulo fresa. Si tratta di una sezione aggiuntiva installata tra il corpo della fresa e il basamento con i motoriduttori, che - utilizzando una coppia di cilindri espulsori che lavorano perpendicolarmente all’asse della fresa e una coppia di cilindri che lavorano lungo il corpo fresa - permette l’utilizzo di quattro inserti antiusura seghettati in caso si debba agire con maggiore forza in presenza di rocce o strati particolarmente duri. Questa soluzione è particolarmente interessante, perché consente non solo di spingere con grande forza, ma anche di tirare, senza il rischio di lasciare l’attrezzatura nel terreno. L’EcoCutter è in fase di test, ma è molto probabile che sarà disponibile già a partire dai primi mesi del prossimo anno. Inoltre, si tratta di una soluzione particolarmente appetibile in quanto potrà essere installata anche in fase di post-vendita e su frese non di ultimissima generazione. ■
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MACCHINE
Ruediger Kaub (a destra), amministratore delegato di Bauer Maschinen GmbH, con Jochen Grundmann, membro del Consiglio di Amministrazione e “Global Sales Director” del Gruppo
OUR QUALITY GOES DEEP
AKG
Giunti di trasmissione completi. Realizzati in alluminio ghisa e acciaio, sono idonei per pompe ad ingranaggi, pistoni e a vite. Disponibili per motori elettrici IEC dalla grandezza 63 alla grandezza 355, possono essere montati in zone potenzialmente esplosive e certificati ATEX2014/34/EU - Categoria 2G - Aree 1 - 2 e U.K. Regulation
S.I. 2016 No. 1107 .
mpfiltri.com PASSION TO PERFORM
Sul “carro” del vincitore
Il costruttore svedese ha lanciato sul mercato il nuovo carro di perforazione SmartROC T25 R, che si preannuncia come un (ulteriore) fiore all’occhiello dell’azienda nel settore delle costruzioni
Epiroc ha lanciato sul mercato il nuovo carro di perforazione radiocomandato da superficie SmartROC T25 R, sviluppato su una piattaforma completamente nuova. Il nuovo carro di perforazione, infatti, offre una serie di caratteristiche innovative, come un’area di copertura particolarmente ampia e una rilevante adattabilità al terreno, unitamente a una spiccata versatilità delle applicazioni e a un sistema “intelligente” di controllo dell’impianto di perforazione (RCS), che garantisce il futuro delle funzioni digitali e contribuisce a ridurre l’impatto ambientale della macchina grazie a un notevole risparmio di carburante.
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di Stefano Vitali
MACCHINE
Epiroc
Il nuovo carro di perforazione SmartROC T25 R è in grado di aprire la strada nel suo segmento grazie alla sua area di copertura ottimizzata, all’eccellente adattabilità al terreno, alla versatilità di applicazione e al sistema di controllo RCS “intelligente”
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Per edilizia e cave
Questo nuovo carro di perforazione compatto, sviluppato specificatamente per i settori dell’edilizia e delle cave, è entrato a far parte della famiglia SmartROC di Epiroc e sarà il primo del suo segmento a farlo, dotato di numerose caratteristiche e tecnologie di alto valore. La tecnologia “Smart” include un sistema di controllo RCS intelligente, che fornisce all’impianto il più alto livello tecnologico e di automazione del suo segmento. “ Siamo davvero entusiasti di presentare al mercato questo carro di perforazione da cantiere, costruito su una piattaforma completamente nuova ”, ha affermato Marcus Leü, Global Product Manager di Epiroc. “L o SmartROC T25 R è in grado di aprire la strada nel suo segmento grazie alla sua area di copertura ottimizzata, all’eccellente adattabilità al terreno, alla versatilità di applicazione e al sistema di controllo RCS ‘intelligente’. Questo impianto può fare la differenza per la produttività dei nostri clienti ”.
Elevata efficienza
Le opzioni di braccio disponibili comprendono un raggio di azione di 45°/45° o 90°/90°. Tutto ciò può essere combina-
to con una slitta per aste da 5,5 o 6,1 m, dando al nuovo SmartROC T25 R aree di copertura rispettivamente di 28 m² (45°/45°) e 45 m² (90°/90°). Queste caratteristiche sono abbinate a una ralla idraulica del braccio che garantisce un’oscillazione dell’avanzamento di 360° e a una geometria che consente di perforare proprio accanto alla macchina. Ciò, inoltre, conferisce al carro di perforazione SmartROC T25 R un’eccellente area di copertura. L’impianto avrà la più alta efficienza del segmento, dunque, grazie proprio alla sua area di copertura e alla sua stabilità.
Produttività e sostenibilità
Un baricentro basso, un’ampia distanza tra i cingoli e un sistema di bracci con una buona manovrabilità fanno sì che il nuo-
vo carro di perforazione SmartROC T25 fornisca un’eccellente capacità di movimento sul terreno. L’impianto ben bilanciato e con una maggiore stabilità offre un ambiente di lavoro sicuro e una maggiore produttività quando può traslare in modo più efficiente e, quindi, consentire un maggior tempo di perforazione. Per garantire che l’impatto ambientale sia il più basso possibile, poi, la macchina utilizza una quantità molto ridotta di olio idraulico. Inoltre, il consumo di carburante è ottimizzato grazie al sistema di controllo intelligente RCS: quest’ultimo non solo aiuta a ridurre l’impatto ambientale, ma contribuisce anche a migliorare l’ambiente di lavoro per l’operatore. Ognuno di questi miglioramenti è un passo avanti fondamentale nel percorso verso l’edilizia sostenibile.
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MACCHINE
Il carro di perforazione SmartROC T25 R è radiocomandato ed è sviluppato da Epiroc su una piattaforma completamente nuova
“ “
EPIROC SVILUPPA SOLUZIONI INNOVATIVE, COME IMPIANTI DI PERFORAZIONE, ATTREZZATURE PER LA PERFORAZIONE E LE COSTRUZIONI, NONCHÈ UTENSILI PER APPLICAZIONI IN SUPERFICIE E IN SOTTERRANEO
Versatilità applicativa
Lo SmartROC T25 R offre una preziosa versatilità applicativa: il nuovo angolo di oscillazione del braccio di 180°, che può essere combinato con un dispositivo di oscillazione dell’avanzamento di 360° (rollover idraulico), insieme a tre diverse lunghezze di avanzamento, ai cingoli in acciaio o in gomma e alle dimensioni di trasporto compatte, creano importanti possibilità per nuove applicazioni di perforazione, nonché nuovi mercati per l’utente. “Abbiamo ascoltato i nostri clienti e sviluppato una macchina che offre all’operatore un’ampia gamma di funzioni preziose. Lo SmartROC T25 R presenta un design che consente una facile manutenzione e un agevole accesso ai componenti più importanti.
Il consumo di carburante è stato ottimizzato e l’impianto è estremamente potente in rapporto alle dimensioni, il che ne consente l’uso in applicazioni impegnative in spazi ristretti. Questo carro di perforazione è stato progettato per essere la scelta più appropriata per gli operatori di questo segmento, un carro che renderà la loro giornata lavorativa molto più semplice”, ha concluso Marcus Leü. ■
Lo SmartROC T25 R presenta un design che consente una facile manutenzione e un agevole accesso ai componenti più importanti
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Vermeer
Il controllo elettrico della perforazione
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di Ettore Zanatta
In occasione della prima edizione della fiera “Italia NO DIG LIVE”, Vermeer ha presentato il nuovo perforatore completamente elettrico D120E, in grado di operare in svariate condizioni del sottosuolo con un basso consumo di energia MACCHINE
L’Italia NO DIG LIVE è la fiera italiana dedicata esclusivamente alle tecnologie “trenchless” (o, appunto, “NO DIG”), che si è tenuta presso il Parco Esposizioni di Novegro (MI) dal 24 al 26 maggio scorsi. Questa manifestazione, qui alla sua prima edizione, ha costituito una vera e propria vetrina per l’intera filiera produttiva del “no-dig”, soprattutto nazionale, e ha offerto ai visitatori l’opportunità di assistere dal vivo all’impiego di queste tecnologie attraverso prove in campo, di accrescere le proprie conoscenze teoriche e pratiche attraverso la partecipazione a convegni e seminari accreditati da vari ordini professionali (ad esempio, ingegneri e geologi) e di
instaurare nuove collaborazioni sia di valore tecnologico che di business con aziende italiane ed estere. La fiera - che si rivolge a uffici tecnici di P.A., gestori di sottoservizi, gestori stradali e autostradali, imprese esecutrici, studi di progettazione, imprese produttrici di macchine e materiali e studenti - si è composta di tre parti, gli assi portanti della manifestazione: una espositiva, una
mostrato loro l’ampia gamma di macchinari e equipaggiamenti proposti attualmente sul mercato, tra perforatori orizzontali, trencher, cippatrici, trituratori, fresaceppi e molte altre soluzioni progettate per eseguire lavori di posa di sottoservizi e pipeline, lavorazione del legname per l’energia rinnovabile, realizzazione di strade, autostrade e linee ferroviarie. Non tutto ovviamente era
Il
per
elettrica
di tiro e con aste range 2, in grado di convertire con efficienza la potenza disponibile in svariati metri di installazioni, eseguite a regola d’arte
1.200
convegnistica (finalizzata alla divulgazione della cultura del “no-dig”) e una caratterizzata da dimostrazioni “live” delle tecnologie “trenchless”. Nell’area approntata all’esterno del padiglione centrale, su una superficie di circa 14.000 m2, è stato quindi possibile visitare una “Trenchless City”.
Parafrasando quest’ultima citazione, possiamo dire senza ombra di dubbio che i visitatori hanno avuto la possibilità di visitare una vera e propria “Vermeer City”. Imponente, infatti, la presenza di Vermeer Italia, dealer nazionale di Vermeer Corporation, sia negli spazi interni che all’esterno, dove lo staff dell’azienda veneta ha accolto i suoi ospiti e
esposto negli spazi preposti, ma la manifestazione milanese ha rappresentato una valida occasione per mettere in evidenza i prodotti e le tecnologie attualmente disponibili, con un ovvio focus sul mondo della perforazione.
Una novità in anteprima
Assoluto protagonista in esposizione è stato il nuovo perforatore orizzontale D120E, una macchina per T.O.C. (Trivellazione Orizzontale Controllata) completamente elettrica da 1.200 kN di forza di tiro e con aste range 2, in grado di convertire con efficienza la potenza disponibile in svariati metri di installazioni, eseguite a regola d’arte.
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nuovo perforatore orizzontale Vermeer D120E è una macchina
TOC completamente
da
kN di forza
Il D120E si caratterizza anche per svariate caratteristiche aggiuntive, tra cui un generatore ausiliario agganciabile alla torre da 65 kVA, utilizzabile per manovre varie e posizionamento, e una cabina operatore fuori bordo, da cui gestire tutte le operazioni del perforatore
Questa nuova soluzione proposta da Vermeer è progettata per operare in molteplici condizioni del sottosuolo, assicurando un consumo di energia molto limitato. Con una coppia massima di 110 kNm, il perforatore orizzontale D120E offre una capacità di perforazione comparabile alle “maxi rig” di categoria superiore. L’azionamento elettrico diretto si traduce in reattività, controllabilità e scalabilità della macchina, a garan -
zia di operazioni a elevata efficienza. Il gruppo morse viaggia per tutta la lunghezza della torre. Con 220 kNm di coppia di svitaggio e 110 kNm di coppia di serraggio, il gruppo morse citato permette di utilizzare un’ampia gamma di aste di perforazione, fino a 7-5/8” di diametro del corpo asta. Grazie all’ampio passaggio interno, il gruppo morse permette di utilizzare utensili e camicie metalliche con un diametro fino a 400 mm (16”).
LA SCHEDA TECNICA
Il
Forza di serraggio gruppo morse/morsa carrello:
Escursione morsa carrello:
Coppia svitaggio/avvitaggio gruppo morse:
Diametro esterno corpo asta (lunghezza range 2): fino a 7-5/8”
Generatore:
Rete:
Quel che serve, quando serve Eseguire un foro pilota da 600 m in terreni teneri non è come alesare un foro da 48” in roccia. Con l’azionamento elettrico diretto si utilizza la potenza che serve quando serve, né più, né meno. È possibile alimentare il perforatore con un generatore, connettendolo direttamente alla rete o con un pacco batterie. Il perforatore orizzontale Vermeer D120E funziona indipendentemente dalla fonte di energia disponibile in sito. L’azionamento elettrico diretto permette un controllo accurato delle forze, velocità e posizione con la regolazione e registrazione accurate dei parametri operativi. Un ampio display “touch-screen” a colori, in combinazione con joystick capacitivi di ultima generazione, rendono la perforazione un’esperienza digitale. Tra le caratteristiche aggiuntive del perforatore orizzontale Vermeer D120E, infine, citiamo: il tamburo con tensionatore per il caricamento posteriore del cavo del sistema di guida, la passerella a tutta lunghezza, i supporti asta integrati nella torre, il sistema idraulico di disconnessione della torre dal sottocarro, la cabina operatore fuori bordo da 3 m di lunghezza (regolabile in altezza) e il generatore ausiliario agganciabile alla torre da 65 kVa per manovre e posizionamento, nonché il sistema di telecamere a colori, quello di sicurezza “Strike Alert” e quello di sicurezza di blocco remoto (“remote lockout”). ■
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MACCHINE
Peso min. in assetto di trasporto: 36.200 kg Dimensioni min. in assetto di trasporto (lungh. x largh. x altezza): 15,4 x 2,55 x 3,1 m Spinta max.: 1.000 kN Tiro max.: 1.200 kN Velocità del carrello max.: 35 m/min Coppia max.: 110 kNm Velocità di rotazione max.: 80 giri/min Velocità di traslazione max.
perforatore orizzontale D120E
su cingoli: 1,5 km/h
840/840 kN
650 mm
220/110 kNm
200-350 kVA - 400 V - 50 Hz
400 V - 400 A - 50 Hz
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MACCHINE
Liebherr-Werk Nenzing
Palificazione “sostenibile” a Karlstad
La palificatrice LRH 100.1 unplugged è uno degli ultimi modelli della serie ad azionamento elettrico proposte sul mercato dal costruttore tedesco. L’azienda Hercules Grundläggning AB la sta utilizzando per realizzare quasi 300 pali di cemento in un cantiere in Svezia
Stefano Vitali
Dotata di un martello H 6 di ultima generazione, la palificatrice Liebherr LRH 100.1 unplugged si sta distinguendo nel suo primo cantiere in Svezia. L’azienda locale Hercules Grundläggning AB, infatti, sta utilizzando questo modello
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di
per realizzare quasi 300 pali di cemento ed è molto soddisfatta delle prime prestazioni. “ Andrò in pensione tra due anni ”, spiega Mats Andersson, rappresentante dell’impresa svedese che utilizza il modello LRH 100.1 nel cantiere di Karlstad e che si detto molto soddisfatto di lavorare con una macchina che garantisce una totale assenza di emissioni di gas di scarico, di rumore e di vibrazioni. “ È molto bello poter utilizzare una palificatrice di questo genere per i miei prossimi anni di attività. Si tratta peraltro della prima applicazione in cantiere - un vero e proprio test di resistenza - per questa macchina alimentata a batterie di Liebherr”. A Karlstad, nella fattispecie, si sta costruendo un complesso edilizio che includerà appartamenti, uffici e negozi al piano terra. Per trasferire il carico dell’edificio negli strati di terreno portanti, la Hercules Grundläggning AB sta infiggendo pali utilizzando proprio la LRH 100.1. “ Stiamo installando 284 pali con dimensioni di 270 x 270 mm e lunghezze comprese tra 15 e 20 m ”, precisa Andersson.
Una macchina versatile
La palificatrice Liebherr LRH 100.1 unplugged si sta mettendo in evidenza per il suo ampio raggio d’azione: il suo raggio fino a 8,7 m offre il vantaggio di non dover spostare continuamente la macchina, mentre il design della testata consente inclinazioni fino a 18° in tutte le direzioni. Inoltre, è possibile alzare o abbassare la guida di 4 m (ad esempio, quando si lavora in un progetto di fondazione), il che rende la macchina ancora più versatile. Per i lavori di palificazione, in particolare, la Hercules Grundläggning AB ha equipaggiato la LRH 100.1 unplugged con un martello Liebherr del tipo H 6. Il martello è modulare e può essere utilizzato con pesi di caduta compresi tra 3.000 e 6.000 kg, a seconda delle esigenze. Nel cantiere di Karlstad, Mats Andersson infila i pali nel terreno con un peso di 5.000 kg da un’altezza di caduta di 40 cm. “Qui utilizziamo un martello a caduta libera, cioè non accelerato. Compensiamo la perdita di potenza solo con i cilindri.
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Una peculiarità delle palificatrici Liebherr “unplugged” alimentate a batteria è la “Zero Emission”: queste macchine non producono gas di scarico e sono molto silenziose
Questo ha il vantaggio - soprattutto nell’infissione di pali in calcestruzzo - di non danneggiarli così tanto come avviene con i martelli accelerati”, spiega Michael Rajek, Product Manager di Liebherr.
A seconda della lunghezza del palo, sono necessari da 800 a 1.500 colpi di martello per ognuno. In soli 10-20 minuti, Mats Andersson può sollevare il palo e
conficcarlo nel terreno. “Il sistema di controllo è stato progettato in modo tale che l’operatore possa regolare l’energia di infissione e il numero di colpi indipendentemente l’uno dall’altro, adattandosi così in modo ideale alle condizioni del cantiere”.
Il martello utilizzato da Hercules Grundläggning AB appartiene all’ulti-
ma generazione della serie. “Abbiamo cambiato l’intera architettura del martello H 6 esistente; la nuova struttura in acciaio è stata appositamente progettata per garantire maggiore rigidità, longevità e affidabilità”. Anche la riduzione del rumore in cantiere, grazie all’impianto di palificazione alimentato a batteria, è proseguita con il nuovo martello. Grazie alla riprogettazione del martello l’emissione di rumore è stata ridotta di circa il 35%.
Prestazioni, sicurezza e zero emissioni
L’azionamento elettroidraulico della palificatrice Liebherr LRH 100.1 unplugged presenta le medesime prestazioni della versione convenzionale. Entrambe vengono azionate nello stesso modo, il che è particolarmente comodo per gli operatori che devono spesso passare da una configurazione all’altra. La visualizzazione della pressione al suolo del nuovo impianto di palificazione calcola la pressione corrente in tempo reale e la confronta con i limiti di sicurezza predefiniti del cantiere in questione.
Un pacco batterie da 200 kWh assicura che questi modelli possano funzionare in modalità elettrica per quattro o cinque ore. In opzione, l’attrezzatura può essere portata a 400 kWh per otto-dieci ore di funzionamento
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MACCHINE
I dati vengono visualizzati sul display posto nella cabina dell’operatore, in tal modo quest’ultimo è sempre al corrente se la macchina si trova (o si sta avvicinando) nei pressi di un’area critica. Una caratteristica distintiva del concetto di trazione elettrica è l’emissione zero: le macchine di questa serie non producono fumi di scarico e sono estremamente silenziose. Questo aspetto è particolarmente apprezzabile nelle regioni sensibili al rumore e trova il favore del personale di cantiere come Mats Andersson. La batteria viene caricata tramite una tradizionale rete elettrica di cantiere. “Non è stato affatto un problema”, afferma Andersson. “Il funzionamento può continuare normalmente durante la carica. Per passare al funzionamento a batteria è sufficiente estrarre la spina. Che si sia collegati o meno alla rete elettrica la potenza, le prestazioni e il campo di applicazione rimangono invariati”.
Un “concetto” replicato
Liebherr-Werk Nenzing aveva già risposto alle esigenze in costante evoluzione del settore edile con la prima perforatrice al mondo di grandi dimensioni alimentata a batteria, la LB 16 unplugged. Oggi il costruttore tedesco propone sul mercato diverse innovazioni della serie “unplugged” nel campo della palificazione, della perforazione e del sollevamento. Poiché l’azionamento alternativo dell’LB 16 unplugged si è rapidamente imposto sul mercato per la sua forza innovativa, infatti, il suo “concetto” è stato trasferito ad altre aree di prodotto, comprendendo gru cingolate, palificatrici e perforatrici. Una caratteristica unica delle unità unplugged alimentate a batteria, come accennato anche da Mats Andersson, è la “Zero Emission”: queste macchine non producono gas di scarico e sono molto silenziose. Oltre alla citata LRH 100.1 unplugged è da eviden-
L’AZIENDA HERCULES GRUNDLÄGGNING
LRH 100.1 UNPLUGGED IN SVEZIA PER REALIZZARE 300 PALI DI CEMENTO
Il “concetto” costruttivo della palificatrice LRH 100.1 unplugged amplia la gamma di applicazioni e rende la macchina particolarmente versatile
ziare la versione LRH 200, che è stata recentemente rielaborata e che colma il divario tra le collaudate LRH 100 e LRH 600 nella serie delle palificatrici. Un pacchetto di batterie da 200 kWh assicura che questi modelli possano funzionare in modalità batteria per quattro o cinque ore (in opzione, l’attrezzatura può essere portata a 400 kWh per otto-10 ore di funzionamento). Il “concetto” su cui si basano queste macchine amplia la gamma di applicazioni e le rendono particolarmente versatili. Oltre che per i lavori di palificazione, infatti, possono essere utilizzate per lavori di perforazione con elica continua o martello a fondo foro, ad esempio, nonché per la miscelazione a umido. Una coppia di 250 kNm fornisce la potenza necessaria. Queste palificatrici si distinguono per l’ampia area di lavoro e lo sbraccio, che offrono il vantaggio di non dover spostare continuamente la macchina durante il lavoro. Il design dell’asta guida-palo consente inclinazioni fino a 18° in tutte le direzioni. Inoltre, è possibile sollevare o abbassare l’asta guida-palo (ad esempio in una fossa di scavo), rendendo le macchine ancora più versatili. ■
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UTILIZZANDO UNA PALIFICATRICE
STA
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Casagrande
Protagonista nella sostenibilità ambientale
di Stefano Vitali
La “Andrea Palladio”, di proprietà dell’ENEL, è una centrale termoelettrica policombustibile della potenza installata complessiva di 976 MW, costruita tra gli anni Sessanta e Settanta e sita nel comune di Venezia, nella zona industriale in località Fusina.
A valle degli incontri sul clima di Parigi e a seguito delle dichiarazioni del suo AD, l’ENEL si è impegnata a dismettere gli impianti a carbone entro il 2025 e, in particolare, l’intero impianto entro la fine del 2023, richiedendo al MISE la possibilità di sostituire le unità a carbone con una nuova unità a metano OCGT.
Per l’esecuzione dei lavori di fondazione a margine del progetto di riconversione sono state utilizzare le perforatrici idrauliche multifunzione Casagrande B275XP-2 e B400XP-2, ideali per l’esecuzione di un’ampia gamma di opere nel campo della geotecnica. Queste macchine sono idonee per realizzare
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In un recente intervento presso la centrale ENEL di Palladio Fusina (VE) le perforatrici B275XP-2 e B400XP-2 hanno realizzato oltre 2.000 pali per oltre 50.000 m di intervento in “full-displacement”, di 620 mm di diametro e profondità fino a 25 m, in terreni con forte presenza di limo e sabbia MACCHINE
pali trivellati con l’infissione di tubi di rivestimento, con utilizzo di morsa giracolonna, per pali con il metodo CFA elica continua, pali a compattazione del terreno “displacement piles” o per il trattamento dei suoli mediante miscelazione in sito “soil-mixing”. Inoltre, possono anche essere convertite in attrezzature per la realizzazione di diaframmi mediante benna idraulica sospesa. Il modello B400XP-2 è altresì adatto all’esecuzione di pali CFA-intubati con il più tecnologico allestimento DH doppia testa.
Applicazione
“multifunzione”
La perforatrice B275XP-2 è stata impiegata in allestimento CFA-R, per permettere una rapida conversione tra l’uso in elica continua CFA e “full displacement” cambiando solo l’utensile e la batteria di perforazione. Tiro e spinta sull’utensile sono garantiti dalla combinazione dell’argano pull-down con 420 kN di tiro/spinta e dall’argano principale da 280 kN. La profondità di perforazione massima di 24 m si ottiene con la corsa massima della rotary pari a 16 m e all’uso della prolunga addizionale di 8,5 m.
I 300 kNm di coppia sono resi possibili
dalla rotary H30, mentre la potenza richiesta è generata da un motore diesel da 336 kW a elevata efficienza, con minime emissioni di inquinanti, in conformità agli stingenti regolamenti europei Stage V, e ridotti consumi di carburante. Il modello B400XP-2 presenta invece la configurazione “long displacement”, che nella versione completa di prolunghe mast tralicciate consente una profondità di perforazione fino a 30 m. La rotary H47 fornisce fino a 467 kNm di coppia ed è movimentata da un sistema di argano pull-down da 690 kN di tiro/spinta. Nella torretta trova alloggio un argano ausiliario da 150 kN e un argano principale con tiro fino a 435 kN per l’esecuzione di pali fino a 100 m di profondità in allestimento “bored piles” con aste telescopiche. La potenza è fornita da un motore diesel da 450 kW Stage V che può essere alimentato da combustibili HVO per ridurre al minimo l’emissione di gas inquinanti.
Tutto sotto controllo
Il sistema di controllo SPM (Smart Power Management) di cui sono dotate queste macchine permette una gestione intelligente della potenza del motore, aumentando le prestazioni e la produtti-
vità delle macchine stesse. Questo sistema monitora i flussi di potenza istantanei e destina in tempo reale la piena potenza disponibile alle funzioni di lavoro, affinché la funzione di lavoro abbia sempre a disposizione la massima potenza possibile. L’impianto idraulico adotta la tecnologia FLS (Full Load Sensing) che, tramite retroazione tra pompe e distributori, porta in pressione solo la quantità di olio richiesta istantaneamente dagli utilizzi. Ciò permette di gestire la richiesta di potenza e di ridurre le dissipazioni, ottenendo un notevole risparmio di carburante. La nuova cabina con ampia apertura scorrevole su doppie guide rinforzate offre all’operatore un adeguato comfort in termini di ergonomia e sicurezza: da qui, l’operatore gode della to-
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La centrale ENEL di Palladio Fusina (VE) è al centro di un’attività di decomissioning e riconversione a gas. Il progetto prevede che tutti e quattro i gruppi termoelettrici presenti vengano sostituiti da un’unica unità a gas da 840 MWe e 1.350 MWt
MACCHINE
tale visibilità dell’area di lavoro, in virtù delle ampie superfici vetrate. I vetri temprati e la struttura di protezione FOPS aumentano la sicurezza della postazione contro la proiezione o la caduta di
oggetti durante le operazioni di lavoro. Un monitor touch-screen da 12” consente di visualizzazione e settare i parametri di lavoro e offre all’operatore il pieno controllo della perforatrice.
CASAGRANDE SI CONFERMA UNA PROTAGONISTA NEL PROCESSO DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICO E SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
Sono disponibili anche telecamere di sorveglianza e monitor in cabina, per un controllo visivo degli argani e del cantiere intorno alla macchina. Nella progettazione di queste due perforatrici Casagrande ha scelto materiali fonoassorbenti di ultima generazione per ridurre l’emissione acustica. Inoltre, scambiatori di calore intelligenti modulano la velocità delle ventole in funzione della quantità di calore da dissipare, riducendo il livello di rumorosità dell’impianto di raffreddamento e il consumo di carburante. Il design delle macchine offre la massima accessibilità e sicurezza nelle fasi di manutenzione, grazie alle fiancate ad apertura elettroidraulica che offrono un’apertura completa di vano
Per l’esecuzione dei lavori di fondazione a margine del progetto di riconversione sono state utilizzare le perforatrici idrauliche multifunzione Casagrande B275XP-2 e B400XP-2, ideali per l’esecuzione di un’ampia gamma di opere nel campo della geotecnica
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motore e argani. Sono disponibili inoltre pedane laterali e parapetti per garantire la sicurezza durante le operazioni di manutenzione e ispezione.
Gestione e monitoraggio
L’evoluzione XP-2 nelle macchine Casagrande, oltre all’incremento di prestazioni ha implicato lo sviluppo e l’introduzione di novità importanti che aiutano l’operatore nelle operazioni e nella loro gestione da remoto. Il sistema di comando e controllo delle XP-2 consente il monitoraggio di tutte le funzioni di lavoro, la diagnostica dei sistemi di lavoro e il costante monitoraggio dello stato dei sensori e dei componenti. Inoltre, è possibile personalizzazione i parametri di lavoro e la conversione automatica dei settaggi nel cambio di configurazione macchina senza interventi manuali. Per ottimizzare i processi, l’operatore può essere supportato da funzionalità come ad esempio l’“AutoFeed”, ovvero il sistema di avanzamento automatico delle operazioni di perforazione in CFA, soil-
L’evoluzione XP-2 nelle macchine Casagrande, oltre all’incremento di prestazioni ha implicato lo sviluppo e l’introduzione di novità importanti che aiutano l’operatore nelle operazioni e nella loro gestione da remoto
mixing o “displacement”, o il “Descend Control”, ovvero il sistema di controllo di discesa per regolare automaticamente la massima forza di spinta sull’utensile in base ai terreni da lavorare e alla tipologia di utensili impiegati. Le perforatrici B275XP-2 e B400XP-2 sono peraltro dotate dei sistemi CFM e CDR sviluppati interamente da Casagrande specificatamente per le proprie macchine. Il CFM “Casagrande FleetMaster” è la piattaforma online che permette il controllo in remoto da qualsiasi dispositivo: con un semplice accesso alla pagina web dedicata è possibile monitorare l’attività, la posizione della macchina, gli allarmi attivi
e lo storico, i dati significativi registrati, oltre a manuali di uso e manutenzione e schemi idraulici ed elettrici. Il CDR “Casagrande Data Recording”, invece, è il sistema di registrazione e monitoraggio dei lavori eseguiti con la macchina: sul monitor in cabina sono visualizzati i parametri della perforazione in corso, lo storico e i dati caratteristici in base alla tecnologia impiegata (è possibile scaricare i dati per “post-processing” o per realizzare report dedicati al cantiere). Anche grazie a queste peculiarità le perforatrici Casagrande sono utilizzate con successo in questo e in altri importanti cantieri del mondo. ■
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Ingegneria creativa
Tra gli espositori dell’ultima edizione del SaMoTer ha ottenuto un particolare riscontro una giovane azienda veneta specializzata nella progettazione e realizzazione di strumenti e apparecchiature per opere di trivellazione orizzontale controllata, metodologia all’avanguardia per la realizzazione di reti infrastrutturali interrate
di Pietro Gabrielli
All SaMoTer 2023 di Verona la 9-16 giocava “in casa”. A pochi chilometri da Veronafiere, infatti, e più precisamente a Castel d’Azzano, sorge quest’azienda fondata nell’aprile 2015 da Gianmarco Caneva, con l’obiettivo di offrire un servizio a 360° al mondo delle perforazioni teleguidate e del trenching stradale per l’interramento di sottoservizi. Inizialmente nata come officina di riparazione e manutenzione con furgoni at-
trezzati per il service presso il cantiere, nel 2017 la 9-16 - la cui denominazione deriva da “nove sedicesimi di pollice”, la misura più diffusa nel mercato statunitense nell’ambito della produzione di bulloneria e raccorderia e adottato poiché l’azienda opera principalmente su macchine di produzione USA - ha iniziato la commercializzazione di componenti per le perforazioni teleguidate, unitamente al noleggio di macchinari, sia di proprietà dell’azienda che in sub-noleggio.
Un passo avanti nell’attività aziendale è avvenuto nel 2019, quando la 9-16 si è ulteriormente ampliata dando vita a un’attività di carpenteria per la realizzazione e riparazione di utensili da T.O.C. Nello stesso anno è iniziata anche la fabbricazione e vendita di impianti per miscelazione di prodotti bentonitici, affiancata alla commercializzazione di questi prodotti in esclusiva per l’Italia per conto della multinazionale australiana AMC. “La nostra officina - spiega Gianmarco Caneva - è
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ATTREZZATURE
9-16
in grado di eseguire qualsiasi genere di intervento di ripristino da danno strutturale/usura riportato alle attrezzature. Professionalità, affidabilità ed elevata competenza tecnica sono le caratteristiche principali che ci contraddistinguono ”. Un ampio magazzino, distribuito su una superficie di 1.600 m 2, è in grado di supportare in ogni momento qualsiasi richiesta, effettuando spedizioni rapide su tutto il territorio nazionale e internazionale. “L’obiettivo primario di 9-16 - aggiunge Caneva - è la soddisfazione del cliente, che seguiamo dalla fase di progettazione fino all’assistenza direttamente in cantiere, su tutto il territorio nazionale, ma anche europeo. Oltre a quanto citato, infatti, ci distinguono creatività, disponibilità e versatilità, indispensabili ‘supporti’ per coloro che operano nel settore della TOC, del ‘trenching’ e del movimento terra in generale. Richieste di customizzazione sono all’ordine del giorno in 9-16 e attraverso lo studio di progettazione interno siamo in grado di ottemperare le più svariate richieste dei clienti”.
Un’attività diversificata
Oggi la 9-16 propone sul mercato un’ampia gamma di strumenti e apparecchiature per opere di trivellazione orizzontale controllata (TOC), una me-
todologia all’avanguardia per la realizzazione di reti infrastrutturali interrate. Grazie al proprio reparto ingegneristico e a un continuo confronto con la clientela, infatti, l’azienda di Castel d’Azzano è in grado di sviluppare e aggiornare i propri strumenti, adattandoli alle specifiche esigenze di intervento. Avvalendosi della collaborazione di importanti partner internazionali, la 9-16 propone quindi soluzioni differenziate per ogni problematica affrontabile in opere di TOC o di scavo in trincea. Alesatori, sistemi di miscelazione, service, “trenching”, ricambi e prodotti chimici, noleggio e consulenza tecnica: queste sono le voci che
costituiscono l’attività odierna dell’azienda veneta.
Principalmente, la 9-16 si occupa della progettazione e realizzazione di alesatori, punte di scavo, dischi da roccia e benne specifici per varie tipologie di intervento, ma è anche in grado di intervenire su utensili esistenti, fornendo un servizio di customizzazione e ripristino al nuovo. La 9-16 produce inoltre sistemi di miscelazione per fanghi bentonici: anche in questo caso sono disponibili con diverse capacità, in base alle esigenze del cliente.
“Qualità, robustezza ed efficienza - afferma Gianmarco Caneva - fanno dei nostri miscelatori uno strumento indispensabile in ogni intervento di perforazione. Nella produzione 9-16 spicca il miscelatore ALX 2000L, un sistema di miscelazione della bentonite con struttura in alluminio (tara complessiva 500 kg) e dotato di un serbatoio di accumulo da 2.000 l. Leggerezza e versatilità rendono questo prodotto molto richiesto dal mercato, con la possibilità di essere caricato e gestito direttamente sul proprio furgone. Le tubazioni e le valvole in acciaio inox con cui è realizzato garantiscono una lunga durata nel tempo. Inoltre c’è la possibilità di alloggiare le proprie attrezzature nel vano inferiore del miscelatore, che si caratterizza per un grup-
L’azienda di Castel d’Azzano (VR) progetta e costruisce alesatori, punte di scavo, dischi da roccia e benne, personalizzando le apparecchiature su specifiche richieste del cliente
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GIANMARCO CANEVA FONDATORE E TITOLARE DELLA 9-16
Prodotti e servizi
Come accennato, la 9-16 offre un servizio di ripristino e personalizzazione di macchine HDD, trencher ed escavatori mediante l’utilizzo di prodotti ad alta qualità. Per garantire tutto ciò, l’azienda dispone di furgoni attrezzati per eseguire una rapida ed efficiente assistenza in cantiere (alcuni di questi mezzi sono peraltro dotati di apparecchio di taglio e saldatura). Anche nel settore del “trenching” la 9-16 propone sul mercato diverse soluzioni, come dischi tagliaroccia dotati di spostamento idraulico, con la possibilità di raggiungere profondità di scavo fino a 1.250 mm e larghezze di scavo da 100 a 300 mm, con una po -
La 9-16 ha presentato al SaMoTer 2023 un nuovo tipo di benna da roccia realizzata sotto brevetto negli Stati Uniti, dove sta sostituendo con altre soluzioni l’utilizzo di martelli demolitori idraulici nella realizzazione di trincee su fondo roccioso
po motopompa da 54 m 3/h – 4,7 kW. Da citare anche il modello Mixer SS 5000L da 1.500 kg di tara complessiva: dotato di serbatoio di accumulo da 5.000 l e di motore KDW 1003 Stage V da 18 kW a 3.000 giri/min, è un miscelatore per fanghi bentonici realizzato in acciaio inox o acciaio verniciato”.
Nel portafoglio prodotti della 9-16 ci sono anche sistemi di miscelazione della bentonite, proposti con con diverse capacità
tenza del motore idraulico di 70 kW. Di questi, 9-16 fornisce anche tutti i ricambi per le parti soggette a usura, come denti, settori, perni e cuscinetti. La 9-16, inoltre, offre attrezzature per il taglio di microtrincee, caratterizzate da un attacco di profondità regolabile idraulicamente e da un sistema di scarico mobile manuale e da una profondità raggiungibile di 320 mm. Una soluzione particolare, infine, è rappresentata dai “Pipe Rollers”, strumenti che fanno risparmiare tempo e riducono lo sforzo degli operatori, nonché i danni alle tubazioni. “ I rulli per tubi – spiega Caneva – possono essere utilizzati per un’ampia varietà di tubazioni e possono gestire i carichi più pesanti su tubi con una capacità di produzione molto elevata.
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ATTREZZATURE
Possono essere combinati e abbinati per creare il miglior flusso di lavoro in cantiere, rendendo più agevole la movimentazione dei tubi stessi, aumentando la produttività e la redditività. I rulli per tubi per tubazioni o cavi lavorano insieme per creare la configurazione più efficiente in cantiere, rendendo l’allineamento più facile e agevole per il traino. I supporti ‘Pipe Rollers’, dunque, consentono di trascinare agevolmente lunghi tratti di tubo riducendo al minimo i tempi d’inattività e le sollecitazioni della macchina operatrice ”. Alla base di tutto ciò c’è un fattore predominante per la 9-16, quello della qualità a 360°. Operando in mercati sempre più esigenti, infatti, l’azienda veneta ritiene necessaria una continua e accurata cura di questo elemento perché, come confermato da Gianmarco Caneva, “ dietro ogni problema c’è un’opportunità ”. A tal proposito, 9-16 ha sfruttato la vetrina del SaMoTer 2023 per presentare un nuovo tipo di benna da roccia. “La nuova benna da roccia presentata a Verona - spiega Caneva - è realizzata sotto brevetto negli Stati Uniti, dove sta
La 9-16 offre un servizio completo a tutti gli utilizzatori di attrezzature per macchine da scavo o perforazione, dall’assistenza tecnica alla fornitura di ricambi professionali, oltre a un servizio di ripristino e personalizzazione di macchine HDD, trencher ed escavatori
L’AZIENDA VENETA PROPONE SUL
MERCATO PRODOTTI AD ALTE PRESTAZIONI
E SERVIZI COMPLETI PER APPLICAZIONI DI PERFORAZIONE ORIZZONTALE
sostituendo con altre soluzioni l’utilizzo di martelli demolitori idraulici nella realizzazione di trincee su fondo roccioso. Quest’attrezzatura si è rivelata molto più efficiente per questa tipologia di scavi, grazie alla possibilità di utilizzare lo stesso utensile sia per demolire che per raccogliere e rimuovere il materiale di risulta, con un notevole risparmio in termini di tempo. Con questa benna è inoltre possibile ottenere una trincea
con pareti molto più verticali rispetto al classico sistema con martello e pala, che richiede un’area di scavo ben più ampia. Differenza che si apprezza in misura maggiore quanto più è rilevante la profondità di scavo da raggiungere. Stiamo attualmente collaborando con l’importatore di queste benne per il mercato europeo per introdurle anche sul mercato italiano, dove ancora non se ne conoscono i grandi vantaggi”. ■
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“ “
Pali in Marne sui Monti della Laga
Un cantiere sugli Appennini rappresenta sempre un impegno stimolante con cui confrontarsi. Terreni complessi, condizioni metereologiche ed esigenze logistiche difficoltose sono spesso una sfida vera e propria, soprattutto per un’impresa che opera nel settore delle fondazioni
a cura di Ettore Zanatta
Le opere di ingegneria del sottosuolo in località montane come quelle tipiche degli Appennini, in generale, sono fortemente condizionate dalla loro orogenesi e orografia. È in questo complesso contesto che la perforatrice Soilmec SR-35 si è cimentata in un piccolo ma impegnativo cantiere sulla SS80, inserita nell’affascinante cornice della valle del Vomano. Questa strada statale del Gran Sasso d’Italia, infatti, è un’arteria che unisce la Costa
Adriatica all’Aquila, permettendone il collegamento fino a Roma. In seguito alla costruzione del collegamento autostradale A24, la SS80 ha assunto prevalentemente il ruolo di itinerario turistico, restando comunque l’unica alternativa in caso di chiusura dell’autostrada.
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Soilmec ON SITE
Il cantiere che abbiamo visitato è situato nel comune di Campotosto, nel tratto montano di questa via di comunicazione, a circa 1.100 m s.l.m. e attiguo al lago artificiale di Provvidenza, importante sito dell’industria idroelettrica. L’appalto riguarda i lavori di messa in sicurezza del corpo stradale, in un’area particolarmente sensibile alla caduta di massi sul piano viabile, attraverso un prolungamento della galleria artificiale paramassi esistente. Il progetto prevede che l’elemento verticale portante lato monte (muro di controripa) sia collegato a cordoli in cemento armato su pa-
li di grande diametro gettati in opera, al fine di distribuire adeguatamente i carichi verticali conferendo un adeguato livello di sicurezza. Nello specifico, il progetto prevede la costruzione di 74 pali trivellati diametro 800 mm a una profondità di 17,5 m. Le opere di fondazioni speciali sono state affidate all’impresa Trivell Fond di Teramo, realtà a conduzione familiare attiva dal 1985 nel settore dell’ingegneria del sottosuolo per fondazioni speciali. L’azienda, in particolare, si occupa di trivellazioni in genera -
le, pozzi, pali, diaframmi e consolidamenti in genere, sia nel settore pubblico che nel privato. Nella fattispecie, Trivell Fond ha scelto di eseguire i lavori utilizzando la macchina più recente della sua flotta, una perforatrice Soilmec SR-35. La necessità di mantenere in esercizio la strada statale ha indirizzato la scelta della soluzione da adottare verso l’utilizzo di una macchina perforatrice di piccola taglia, che consentisse di tenere disponibile al traffico una carreggiata e allo stesso tempo avere un mezzo in grado di scavare in terreni così ostici.
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La SR-35 in cantiere
La geologia dell’area di Campotosto è caratterizzata dall’affioramento di una successione terrigena torbiditica costituita da alternanze di arenarie, argilliti e marne (flysch), che prende il nome di “Formazione della Laga”. La stratigrafia nella zona del cantiere è piuttosto eterogenea: dopo un (breve) primo strato di manto stradale troviamo una successione di argille e sabbia limosa con clasti di arenarie e marne di differenti spessori e durezze; inoltre, nell’area sono presenti falde idriche a differenti profondità. Per affrontare questi terreni la squadra di Trivell Fond ha scelto di utilizzare utensili di tipo differente: carotiere per il primo strato (strada) e per gli strati di roccia compatti, trivella per gli strati di terreno e, infine, “bucket” per le zone interessate da falda. La citata perforatrice SR-35 è una macchina veloce e di facile utilizzo e rappresenta (anche) qui la soluzione ideale per chi cerca prestazioni e agilità nei cantieri. La macchina mantiene le caratteristiche distintive del design che hanno fatto la fortuna della storica SR-30 e che l’hanno resa la scelta ideale per questo intervento.
Nella configurazione pali trivellati con asta kelly la perforatrice SR-35 ha un peso operativo di 36 t e può esser facilmente trasportata in un altro cantiere senza dover smontare le attrezzature di scavo, consentendo di fatto una rapida messa in opera nel cantiere successivo. Installata su un robusto sottocarro e grazie a una geometria compatta, la SR-35 presenta un raggio di coda di 3.875 mm, che permette di lavorare agilmente anche in cantieri di spazi molto ridotti. La macchina è alimentata da un propulsore Cummins B6.7 di ultima generazione da 179 kW (240 HP) di potenza, che consente di affrontare agevolmente anche le situazioni più impegnative. Rispetto al modello precedente, questo nuovo motore assicura consumi speci-
L’appalto riguarda i lavori di messa in sicurezza del corpo stradale mediante prolungamento della galleria artificiale paramassi esistente. L’impresa Trivell Fond ha eseguito 74 pali aventi diametro 800 mm e trivellati a una profondità di 17,5 m, con pianificazione e gestione di lavori automatizzati grazie alla suite di prodotti DMS (Drilling Mate System)
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SITE
ON
La perforatrice Soilmec SR-35 è stata utilizzata dall’impresa Trivell Fond per eseguire le opere di fondazioni speciali nel piccolo ma impegnativo cantiere sulla SS80, strada statale inserita nell’affascinante cornice della valle del Vomano
fici inferiori, con un risparmio di carburante del 5%. I sistemi idraulico ed elettrico sono stati semplificati per ridurre al minimo le perdite di energia e lasciare più spazio per una facile manutenzione.
L’antenna della macchina è stata progettata per garantire un’elevata resistenza alla torsione, consentendo di utilizzare una testa rotante di nuova concezione con coppia massima di 151,6 kNm. La rotary allestita con un sistema di controllo elettronico della cilindrata del motore idraulico apporta notevoli vantaggi in termini di efficienza ed efficacia. Quando si lavora in rocce molto dure il sistema, infatti, fornisce tutta la coppia disponibile; viceversa, in caso di terreni facili, la perforazione procede alla massima velocità possibile con un effetto positivo sulla velocità di produzione. La SR-35 è una macchina moderna, sicura e tecnologica grazie ai molti equipaggiamenti di serie disponibili, come il sistema di telecamere con monitor in cabina, il radiocomando per le operazioni di carico/scarico e il nuovo “DMS Onboard”. Quest’ultimo è rinnovato nelle personalizzazioni ed è completo di molti automatismi di scavo, che semplificano e ottimizzano la gestione dello scavo da parte dell’operatore. Sono disponibili a richiesta, tra gli altri, il rientro automatico a centro scavo, il kit anti-allentamento fune e la cella di carico su argano principale.
Tecnologie digitali
Grazie alle tecnologie digitali, il sistema DMS assicura il monitoraggio dello stato effettivo e continuo per macchine perforatrici con allarmi automatizzati e indicatori critici in tempo reale.
Con una piattaforma completa di gestione della flotta, il DMS permette di ottenere dei vantaggi importanti dovuti all’integrazione macchine e sistemi produttivi del cliente utilizzando le funzioni API (Application Programming Interface) avanzate. In aggiunta, è possibile rendere facilmente condivisibili i dati della macchina e dello scavo sull’applicazione di messaggistica Telegram.
Il DMS è un software modulare che si arricchisce continuamente di nuove funzionalità per rendere i dati di perforazione sempre più interoperabili e sincronizzabili in cloud, dalla geolocalizzazione alle emissioni CO2. Il sistema, inoltre, è in grado di fornire lo storico di
ogni attrezzatura. La conoscenza aiuta il risparmio e previene i fermi macchina. Le dashboard personalizzate del DMS Manager e gli avvisi istantanei permettono di tenere la situazione sempre sotto controllo e gestire le emergenze in modo rapido e mirato, diminuendo i tempi di risposta e aumentando il coordinamento. L’assistenza remota permette di risparmiare sul costo dell’uscita del tecnico, sfruttando gli strumenti digitali per operare in teleassistenza. La suite di prodotti DMS assicura tracciabilità, affidabilità e disponibilità dei dati, per migliorare la trasparenza ed efficienza dei processi produttivi e cantieristici. ■
UNO STANDARD DI RIFERIMENTO
Le macchine Soilmec hanno fatto la storia nel mondo delle perforatrici di piccola taglia inaugurando con la R-312, nel 1995, una nuova era. La formula vincente si componeva di un generoso motore diesel abbinato a una potente testa rotary dotata di velocità di scarico “veloce” e di un design immediatamente riconoscibile, agile e compatto, che la rendevano ideale all’utilizzo in un ampio spettro di piccole lavorazioni. Dalla R-312 dell’epoca agli attuali modelli sono state numerose le implementazioni atte a migliorarne performance, ergonomia e sicurezza. Il tutto, frutto di una costante interazione tra l’ufficio tecnico Soilmec e l’esperienza sul campo degli operatori. Con oltre 1.500 unità vendute negli ultimi 25 anni, di cui oltre 90 esemplari sono a lavoro nel territorio italiano, le perforatrici Soilmec della classe 30 t possono considerarsi a tutti gli effetti lo standard di riferimento del settore.
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La perforatrice SR-35 si è dovuta confrontare con terreni impegnativi come i flysch della Laga e l’esigenza logistica di tenere sempre disponibile al traffico una carreggiata. Queste necessità sono state soddisfatte grazie alla tavola rotary da 151,6 kNm e a un raggio di coda di 3.875 mm, oltre al sistema avanzato e integrato di monitoraggio delle attività di scavo DMS
Perforazioni “futuristiche”
L’impresa torinese TERRA.CON ha utilizzato una perforatrice CH 450 del costruttore di Riese Pio X (TV) per eseguire le opere di fondazione propedeutiche alla realizzazione del futuristico “The Social Hub”, nel pieno centro del capoluogo piemontese
a cura di Ettore Zanatta
Il futuristico “The Social Hub” di Torino sorgerà in una zona dismessa del quartiere Aurora. L’area, a lungo abbandonata, si sviluppa su una superficie di circa 18.000 m2 ed è situata in una posizione strategica, a due passi dalla nuovissima sede del Museo Lavazza, nelle vicinanze
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Comacchio
della famosa zona di Porta Palazzo e dell’Università del capoluogo piemontese. Da qui l’idea del gruppo “The Social Hub” (già TSH) di acquistare questo spazio per dare vita a un moderno “urban campus”, ripercorrendo l’esperienza di quelli già realizzati a Bologna e Firenze. Il campus in oggetto si estenderà su una superficie di circa 30.000 m2 e offrirà non solo un luogo per studiare, lavorare, vivere, ma sarà arricchito da spazi dedicati ad attività culturali, ricreative e sportive, con tanto di auditorium per il cinema e “tetto-terrazza” con bar e piscina con vista sulla Mole Antonelliana e sulle Alpi. Servizi che saranno resi disponibili anche alla comunità dei residenti del quartiere, che punta a un forte rilancio grazie a questo progetto di riqualificazione urbana. Oltre a un assetto di tipo locale e comunale, il “The Social Hub”
riconfermerà Torino come una delle più importanti città europee, in linea con realtà quali Amsterdam, Madrid, Berlino e Parigi, dove ormai questa tipologia di format è più che consolidata.
L’area dell’intervento
L’area dell’intervento si estende di fatto su un intero isolato, compreso tra via Aosta, il Lungo Dora Firenze, Corso Giulio Cesare e Corso Brescia, in corrispondenza del Ponte Mosca. Sotto l’aspetto morfologico questa superficie presenta un forte dislivello tra la quota media del lotto e il piano stradale del corso Giulio Cesare, che risulta “sopraelevato” di circa 5 m. L’area interessata dai lavori risulta di conseguenza delimitata lungo i due lati sud e ovest da una “scarpata” degradante sul fronte del Lungo Dora Firenze, fino a scompari-
re del tutto in prossimità dell’incrocio con la via Aosta. Il principale elemento idrografico dell’area è rappresentato dal fiume Dora Riparia, che scorre con tracciato da Nord-Ovest verso Sud-Est, lambendo il perimetro sud del lotto. Un tratto di terreno che presenta un assetto completamente canalizzato, caratterizzato dalla presenza di muri continui e prossimi alle sponde dell’alveo. Nella fattispecie, l’intervento si suddivide in due progetti principali: il Campus Urbano (si tratta della parte costruita, composta da cinque corpi di fabbrica connessi al piano terra da spazi a uso comune e dal livello interrato che ospita locali tecnici e una parte dei parcheggi e il Parco Urbano (l’intervento prevede la realizzazione di un parco di oltre 5.000 m 2 , che sarà poi ceduto all’amministrazione
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La perforatrice Comacchio CH 450 in forza a TERRA.CON, in versione CFA, utilizzata qui per la realizzazione di una paratia esterna perimetrale in pali CFA di diametro 600 mm, a una profondità che raggiunge i 15 m, e di diametro 1.000 mm fino a una lunghezza massima di 17 m
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LA SCHEDA TECNICA
La perforatrice Comacchio CH 450
pubblica). Il capitolato dei lavori prevede come prima fase la bonifica dell’area, la demolizione di alcuni vecchi edifici partendo da Corso Brescia e Via Aosta, lo spianamento delle macerie e l’eliminazione del dislivello con il piano strada del Lungo Dora Firenze. Lavori che sono iniziati nel 2022 e che stanno proseguendo con gli interventi di scavo e le opere fondazione, affidate all’impresa TERRA. CON di Carmagnola (TO), realtà specializzata nel settore delle opere speciali di fondazione, del consolidamento e rinforzo dei terreni e delle rocce e che da diversi anni si distingue in progetti innovativi nel campo delle perforazioni e delle iniezioni di consolidamento, puntando a sviluppare tecnologie sofisticate di controllo della qualità del prodotto.
Le opere di fondazione
Le opere di fondazione comprendono, nello specifico: la realizzazione di una paratia esterna perimetrale in pali CFA di diametro 600 mm, a una profondità che raggiunge i 15 m, e di diametro 1.000 mm fino a una lunghezza massima di 17 m; la realizzazione di micropali all’interno del perimetro palificato, per un totale di circa 2.000 m, disposti a berlinese e armati con tubo da 168,3 mm in foro da D245 mm; la realizzazione di colonne di jet-grouting, per migliorare il terreno di fondazione; la realizzazione di tutti i contrasti per le prove su colonne/ gruppi di colonne jet-grouting per circa 800 m di perforazioni D300 a lunghez-
za 15 m, armati con barre “dywidag”. L’area di cantiere sorge su un terreno costituito da depositi di origine fluvioglaciale da -5 m a massima profondità di indagine. Le ghiaie, che rappresentano la frazione avente la maggior rilevanza in termini percentuali, si accompagnano a sabbie medio-grossolane, ciottoli e livelli lentiformi limoso-argillosi.
I livelli superficiali (da 0 a 5 m) risultavano molto compromessi per precedenti edificazioni, mentre la falda si trova a -7 m circa dal piano campagna.
“Prima di poter eseguire i pali CFA abbiamo dovuto predisporre dei pre-fori su vecchie murature di fondazione, fino a una profondità di 6-7m, utilizzando una perforatrice Comacchio MC 22”, spiega l’Ing. Marco Framarin, direttore tecnico di TERRA.CON. “Le perforazioni sono state eseguite a rotopercussione con aste da 140 e martello da 6”. I pali CFA sono stati realizzati utilizzando una perforatrice Comacchio CH 450, una macchina da pali polivalente pensata per adattarsi in modo flessibile a differenti tecnologie. Conferma Framarin: “La macchina è dotata di un sistema di ‘pull-down’ ad argano che le consente di operare sia in modalità kelly che in modalità CFA. La trasformazione può essere eseguita in maniera molto semplice e richiede poche ore di intervento. L’allestimento CFA è quello che maggiormente utilizziamo per le lavorazioni che ci vengono richieste dai nostri clienti. Siamo riusciti a realizzare pali CFA da 1.000 mm anche a pro-
fondità di 19 m, in condizioni di terreno sabbioso. In questo specifico cantiere abbiamo installato circa 40 pali con diametro 1.000 a 17 m di profondità e un centinaio di pali con diametro 600 a 15-16 m di profondità. Uno dei vantaggi della perforatrice Comacchio CH 450 è la notevole compattezza, che ci agevola sia fase operativa che durante il relativo trasporto. Elementi anche questi importanti quando si deve lavorare in ambienti urbani come quello che ci vede impegnati a Torino”.
Una macchina “multifunzione”
La perforatrice CH 450 in forza a TERRA. CON è una macchina caratterizzata da un optional particolare. “Questa macchina - conferma l’Ing. Marco Framarin - è predisposta con un ulteriore kit di trasformazione per lavorare con martello fondo foro. Una specificità che deriva dalla necessità di eseguire perforazioni a fondo foro con diametri importanti, richiesta che riscontriamo frequentemente da parte dei nostri clienti. A partire da questa necessità Comacchio ha sviluppato una soluzione con un apposito elemento di appoggio mast telescopico, morse ed estrattori. Sulla rotary è sufficiente sostituire l’albero e il canotto, inserire l’albero flottante e commutare con un semplice ‘switch’ il tipo di tecnologia sul software che comanda la perforatrice, la quale provvede automaticamente a ridurre la coppia e operare tutti gli adattamenti e settaggi necessari”.
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motore: 201 kW a 2.000 giri/min Coppia nominale: 190 kNm Argano principale: 160 kN Peso CPD (Pull Down a cilindro): 43.100 kg Forza di tiro CPD: 226 kN Peso WPD (Pull Down ad argano): 44.800 kg Forza di tiro WPD: 240 kN Diametro max. CFA T4 XL: 1.000 mm Profondità max. CFA T4 XL: 18 + 6 = 24 m
Motore: Cummins QSB6.7 - Stage V Potenza
La testa della perforatrice è dotata in questo caso della protezione scarico detriti a brevetto Comacchio, particolarmente utile per un cantiere urbano come questo, che coinvolge maestranze di diverse imprese. “La particolare difficoltà di questo sito operativo - aggiunge Framarin - era legata agli spazi ristretti nei quali dovevamo operare e alla sua posizione, in pieno centro urbano. Per garantire adeguati livelli di sicurezza abbiamo utilizzato dei tunnel pedonali per proteggere il passaggio dei pedoni e assicurare che non ci fossero problemi legati allo spurgo del materiale”. In allestimento da micropalo, la perforatrice Comacchio CH 450 viene comandata dall’esterno, grazie a uno
specifico sistema di radiocomando, che permette all’operatore di controllare tutte le funzioni della macchina, mantenendo una visione ottimale sia del foro che dell’area circostante di cantiere. Con la macchina in allestimento da micropalo sono stati realizzati circa 2.500 m di perforazione per micropali da 240-300 mm, a una profondità di 15 m. Per la perforazione sono state utilizzate aste di diametro 168 mm e un martello da 8”. “ La CH 450 ci ha permesso di lavorare in batteria unica, con foro totalmente rivestito. Sfruttando la corsa lunga abbiamo potuto raggiungere una produttività di 150-160 m al giorno ”, conclude Framarin. ■
PER CONSOLIDARE IL FUTURO
TERRA.CON s’inserisce nel settore delle opere speciali di fondazione, del consolidamento e del rinforzo di terreni e rocce. L’azienda di Carmagnola (TO) si distingue per la sua partecipazione in progetti innovativi nel campo delle perforazioni e delle iniezioni di consolidamento, dove punta a sviluppare tecnologie sofisticate di controllo della qualità del prodotto. TERRA.CON esegue i propri lavori con il supporto di studi di fattibilità, ricerche e valutazioni di congruità tecnicoeconomiche, grazie a una fitta rete di sinergie con professionisti del settore e studi di ingegneria con i quali collabora quotidianamente. Le opere che l’azienda realizza sono volte al consolidamento di frane e di edifici lesionati, alla realizzazione di interrati, fondazioni di edifici e di strutture stradali, nonché alla bonifica di terreni inquinati. Nel dettaglio, TERRA.CON si occupa di: pali di piccolo e medio diametro con iniezioni a bassa, media e alta pressione, utilizzando tutte le tecniche di consolidamento esistenti (riempimento a gravità, iniezioni ripetute a sezioni/pressioni e quantità controllate); tiranti di ancoraggio attivi e passivi con le stesse tecnologie di iniezione sopraelencate; iniezioni di intasamento e consolidamento di cemento e resine; colonne di terreno consolidato con le tecnologie mono e bifluido; microdreni per il drenaggio profondo delle falde acquifere. TERRA.CON realizza inoltre trattamenti superficiali con betoncino spruzzato, bio-stuoie e reti ancorate, opere di ingegneria naturalistica e opere in cemento armato e movimenti terra.
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La CH 450 in versione MP (Micropali), utilizzata per la realizzazione di micropali all’interno del perimetro palificato, per un totale di circa 2.000 m, disposti a berlinese e armati con tubo da 168,3 mm in foro da D245 mm
Ciancaleoni
Una “nuova vita” per le perforazioni
La perforatrice Soilmec SR65 per pali fornita da Ciancaleoni all’impresa domenicana JF Constructora e utilizzata nell’ambito del progetto di costruzione della Linea 2 della metropolitana di Santo Domingo
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a cura di Pietro Gabrielli
L’azienda umbra continua il suo percorso di espansione anche nei mercati d’oltreoceano, contribuendo alla realizzazione di importanti progetti infrastrutturali grazie alla fornitura di attrezzature specializzate e di macchine usate completamente ricondizionate SERVIZI
Fondata nel 1974 da Angelo e Fausto Ciancaleoni con il fine di svolgere un’attività artigianale, l’azienda di Spello (PG) è oggi un punto di riferimento a livello internazionale nel settore della perforazione del sottosuolo. Pioniere e imprenditore “visionario”, il figlio di Angelo, Mauro, ha preso le redini dell’azienda di famiglia nel 1991, sviluppando un mercato prima di allora quasi inesistente, quello dell’usato. Non solo come semplice intermediario, però: Ciancaleoni acquista macchine perforatrici di elevata qualità che, rigenerate e revisionate, prendono nuova vita a beneficio degli operatori del settore. Lo studio, la ricerca e la volontà di sviluppare l’azienda, unitamente alla sinergia instaurata con i propri collaboratori altamente specializzati, hanno condotto a importanti investimenti in tecnologia per la produzione e la fornitura di tubi di manovra e accessori a elevata efficienza, che vanno a coprire tutte le esigenze del compartimento della perforazione.
Usato come nuovo
L’azienda umbra, oggi, si contraddistingue per la capacità di offrire ai propri clienti un range di prodotti che tra nuovo (“drilling tools”, “casings”, “kelly bar”, CFA, eccetera) e usato ricondizionato (perforatrici di grande e piccolo diametro) è in grado di soddisfare gran parte della richiesta del settore delle fondazioni speciali. “La Ciancaleoni è una delle poche aziende al mondo che ha un proprio parco macchine usato - spiega
il CEO Mauro Ciancaleoni - mentre, generalmente, le altre società lavorano per lo più come ‘semplici’ intermediarie. Attualmente contiamo 20 unità tra macchine per palo, micropalo e CFA. Senza entrare nel dettaglio delle singole unità, posso citare il fatto che il parco mezzi copre un range che va dalle macchine di piccola taglia (circa 11 t) fino ad arrivare a perforatrici da quasi 100 t, progettate per eseguire trivellazioni fino a 80 m, con diametro di 3.000 mm. Il punto di forza della Ciancaleoni è rappresentato dall’attività di revisione e di manutenzione, che eseguiamo in sede con i nostri tecnici coadiuvati dal personale autorizzato della casa costruttrice, abbinata alla riverniciatura completa delle macchine. Il risultato finale è un mezzo paragonabile a uno nuovo, con il vantaggio di un prezzo notevolmente inferiore”.
Referenze internazionali
La Ciancaleoni, conosciuta in tutto il mondo delle perforazioni anche per la produzione di “casings” e “drilling tools”, ha ampliato negli ultimi anni
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MAURO CIANCALEONI CEO DELL’OMONIMA AZIENDA DI SPELLO (PG)
Una perforatrice Soilmec SR65 è stata venduta - corredata da una pompa calcestruzzo ed eliche CFA - a Terravanza, un’altra impresa protagonista nell’esecuzione del progetto Metro nella Repubblica Dominicana
SERVIZI
i propri orizzonti e i mercati di riferimento anche oltreoceano, partecipando alla realizzazione di progetti infrastrutturali di importanza rilevante. Nella fattispecie, l’azienda spellana si è recentemente contraddistinta nell’isola caraibica di Santo Domingo, dove ha fornito a tre diverse imprese localicoinvolte nella realizzazione dei pali di fondazione in un importante progetto - cinque perforatrici usate revisionate, oltre a una serie di utensili e accessori per la perforazione.
Il progetto in questione prevede l’ampliamento della Linea 2 della metropolitana della capitale della Repubblica Domenicana, costituita da sei linee: in questo caso, circa 800 m saranno realizzati in sotterraneo e 6,5 km tramite un viadotto aereo. Il progetto collegherà la stazione María Montez, al km 9 dell’autostrada Duarte, all’ingresso di Los Alcarrizos; inoltre, sarà realizzato un viale marginale che consentirà di alleggerire il traffico dell’autostrada Duarte e di aumenta -
re l’accesso ai settori paralleli all’autostrada stessa. Grazie ai lavori previsti da capitolato si genereranno più di 2.000 posti di lavoro diretti. La sua costruzione avrà peraltro un impatto sui comuni di Santo Domingo Oeste e Los Alcarrizos, nonché sul Distretto Nazionale, con una popolazione beneficiaria di 732.594 persone. Il progetto farà parte del sistema di trasporto integrato Metro-Teleférico di Santo Domingo.
Le macchine in cantiere Marcone Group, impresa assegnataria di uno dei lotti in questione, la
La perforatrice Soilmec SR75 in doppia configurazione, per pali e CFA, fornita all’impresa domenicana JF Constructora
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GIUSEPPE COPPOLA DIRETTORE COMMERCIALE DELLA CIANCALEONI
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CIANCALEONI ACQUISTA PERFORATRICI CHE, RIGENERATE E REVISIONATE, PRENDONO NUOVA VITA, A BENEFICIO DEGLI OPERATORI DEL SETTORE
Ciancaleoni ha fornito una Soilmec R930, una perforatrice in configurazione LDP con la quale ah portato a termine l’esecuzione di pali diametro 1.800 e 2.200 mm a 40 m di profondità. Successivamente, per l’ampliamento del medesimo lotto, Ciancaleoni ha raggiunto un accordo con la domenicana JF Constructora per la fornitura di alcune macchine perforatrici Soilmec, due per pali - una SR65 e una SR 75 (quest’ultima in doppia configurazione, per pali e CFA) – e una per micropali, una SM9 completamente revisionata dai tecnici dell’azienda umbra. È di pochi mesi fa, invece, la consegna di un’ulteriore perforatrice, una Soilmec SF65, anch’essa completamente revisionata: la macchina è stata venduta corredata da una pompa calcestruzzo ed eliche CFA a Terravanza, un’altra impresa protagonista nell’esecuzione del progetto Metro nella Repubblica Dominicana.
I riscontri del mercato
È un mercato, quello in cui opera Ciancaleoni, che nonostante le ridotte dimensioni sta dando grandi soddisfazioni all’azienda. Il motivo lo spiega il suo direttore commerciale, Giuseppe Coppola: “ Il segreto è stato quello di anticipare i tempi visitando costantemente i clienti in loco prima che potessero sorgere delle reali esigenze di acquisto. Inoltre, grazie ai nostri tecnici specializzati siamo riusciti a fornire un servizio assistenza rapido ed efficace sul posto sia per quanto riguarda le perforatrici già presenti, che avevano diverse problematiche non risolte, sia per le macchine vendute direttamente da noi. Questa lungimiranza e la vicinanza al cliente sono risultate essere le vere chiavi del successo. Possiamo dire che offrire un livello di ‘service’ ancora più alto in tutto il mondo è e sarà la nostra prossima sfida”. ■
Nell’ambito del progetto nella città di Santo Domingo, la Ciancaleoni ha fornito a Marcone Group - impresa assegnataria di uno dei lotti della metropolitana locale - una Soilmec R930, perforatrice in configurazione LDP con la quale ha eseguito pali di diametro 1.800 e 2.200 mm a 40 m di profondità
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