OnSite Construction n.7 - Ottobre 2024

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BUONA LETTURA

del numero digitale di Ottobre 2024

questa è la replica dell’edizione stampata

La lettura è promossa da

SOMMARIO

46 Volvo La produttività in tre atti di Ettore Zanatta In copertina:

4 Editoriale di Ettore Zanatta

6 Notizie a cura di Liliana Rebaglia

ATTUALITA’

34 Il 32° Congresso Nazionale dei noleggiatori di beni strumentali Il noleggio come “fabbrica delle relazioni” di Ettore Zanatta

MACCHINE

40 DEVELON Il simbolo della perseveranza di Ettore Zanatta

Direttore responsabile

Luigi Zaffagnini - l.zaffagnini@capoversoeditrice.it

Direttore editoriale

Ettore Zanatta - ettore.zanatta@capoversoeditrice.it

Responsabile commerciale

Luisa Casazza - l.casazza@capoversoeditrice.it

Hanno collaborato a questo numero: Marco Nava, Liliana Rebaglia, Daniele Smiraglia, Stefano Vitali

Ufficio amministrazione

Roberta Fabbri - r.fabbri@capoversoeditrice.it tel. 0545 967722

Ufficio abbonamenti

tel. 0545 967722

e-mail: info@capoversoeditrice.it

Abbonamenti

Italia: euro 48,00 (IVA inclusa)

Other countries: euro 60,00 (IVA inclusa)

52 Hyundai Il campione dei “pesi massimi” di Stefano Vitali

56 Husqvarna Italia Forza trainante di Daniele Smiraglia

ATTREZZATURE

72 Bobcat

L’abbinamento perfetto di Stefano Vitali

COMPONENTI

76 BKT

L’eccellenza della “mescolanza” di Stefano Vitali

TECNOLOGIE

80 Wirtgen Group

La produzione di asfalti a bassa temperatura di Stefano Vitali

SERVIZI

84 Boels Rental Luci della ribalta di Ettore Zanatta

IL MINIESCAVATORE HITACHI ZAXIS 33U-6 EQUILIBRIO “COMPATTO” di Ettore Zanatta

Stampa

MDM - Forlì

Periodicità

Sono previsti 8 numeri/anno

Registrazione

Registrazione Stampa Tribunale di Ravenna n. 1432 del 6/12/16

Iscrizione Roc: 26887 Capoverso Editrice Srl

ONSITE CONSTRUCTION

Capoverso Editrice srl

Piazza Gramsci, 7 48017 Conselice (RA) tel. 0545 967722 info@capoversoeditrice.it www.capoversoeditrice.it

88 TBAuctions

L’asta delle occasioni mancate di Stefano Vitali

DOSSIER

92 Innovazione nella meccanizzazione Macchine da cantiere: il futuro è oggi! di Marco Nava

ON SITE

100 Trasporto di calcare nella cava Monte Budellone Ritorno a Monte Budellone di Ettore Zanatta

108 Il collegamento strategico dell’Alta Velocità Napoli-Bari Un’affascinante sfida ingegneristica di Ettore Zanatta

FIERE

116 Ecomondo

L’ambiente in primo piano di Liliana Rebaglia

118 Prodotti a cura di Liliana Rebaglia

Responsabilità La riproduzione delle illustrazioni e degli articoli pubblicati su “ONSITE CONSTRUCTION”, traduzioni comprese, è riservata e non può avvenire senza autorizzazione scritta della Capoverso Editrice srl. Testi e materiali fotografici forniti in qualsiasi forma alla stessa non saranno restituiti, anche in caso di non avvenuta pubblicazione. La Capoverso Editrice srl non si assume responsabilità relative ai suddetti materiali, anche in caso di esemplari unici, e ad eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati. Il materiale redazionale pervenuto alla Capoverso Editrice srl senza preventivi accordi sono da intendersi gratuiti anche se pubblicati. I nomi e le ditte pubblicati sono citati senza responsabilità, a puro titolo informativo, allo scopo di rendere un servizio al lettore.

Il suo nominativo è inserito nella nostra mailing list esclusivamente per l’invio delle nostre comunicazioni e non sarà ceduto ad altri, in virtù del nuovo regolamento UE sulla Privacy N. 2016/679 (General data protection regulation, Gdpr). Qualora non desideri ricevere in futuro altre informazioni, può fare richiesta a Capoverso Editrice srl scrivendo a: info@capoversoeditrice.it Periodico associato a UNACEA e A.N.E.P.L.A.

Ettore Zanatta

direttore editoriale

Il “sasso costruttivo” del dibattito

Non ce ne vogliano gli appassionati della “nuova era elettrica”, ma quando si è alla vigilia di scelte importanti la critica è il “primo sale” della razionalità. La recente débâcle del mercato occidentale che riguarda le auto elettriche ci pone diversi quesiti che coinvolgono in modo generale la mobilità dei veicoli e, per quanto ci riguarda, le macchine da cantiere.

Al netto dell’impegno sulla sostenibilità, auspicabile a più livelli, le problematiche che si pongono per la cosiddetta “transizione elettrica” sono molteplici.

Una premessa: non siamo contro la tecnologia elettrica, tutt’altro. Siamo convinti, però, che un mix di ricerca e sviluppo indirizzato in più direttrici (elettrica, certo, ma con la complementarità dei progressi sul fronte dell’idrogeno e degli step di abbattimento ancora validi per i motori a combustione), che alla fine convergano in un obiettivo raggiunto in modo efficace (ecosostenibilità, miglioramento delle condizioni dell’ambiente e del benessere delle persone), sia preferibile all’ideologia spesso ottusa che guida i decisori politici.

Il primo nodo problematico dei veicoli elettrici a batteria è quello dell’autonomia operativa (e di marcia), che costringe ancora a un’incertezza poco ponderabile tra una ricarica e l’altra, con un alto rischio di imprevisti legati alle condizioni climatiche e alle circostanze di utilizzo. Quindi le ricariche stesse vanno accuratamente programmate e occorre prevedere in anticipo, di concerto, le soste. Secondo nodo: la rete infrastrutturale di ricarica, ancora largamente insufficiente sul suolo pubblico, con le eventualità altamente probabili (in Italia senz’altro) di colonnine non funzionanti e attese davvero “poco sostenibili” (ad esempio, per un mezzo cava cantiere in viaggio verso una meta, anche di soli 150 km, in ambiente montano, ad esempio). La terza accezione critica riguarda proprio quella sostenibilità che si vorrebbe garantire con l’opzione elettrica: a meno che il veicolo o la macchina da cantiere non si ricarichino direttamente da un impianto solare, eolico o idroelettrico, l’impatto ambientale nocivo permane, eccome. Gran parte dell’elettricità prodotta in Italia arriva dal gas naturale, con un “garanzia negativa” di emissioni. Se andiamo più a fondo della questione sostenibile, ci sono poi i metalli con cui vengono prodotte le batterie (litio, nichel, cobalto e altri), titolari di attività relative a un’estrazione mineraria pervasiva (non certo un fronte di attività “green”, senza contare lo sfruttamento del lavoro, anche minorile, nei cosiddetti Paesi in via di sviluppo). Se ci occupassimo, egoisticamente, anche solo della convenienza economica di un veicolo o di una macchina a batteria, comunque, va considerato - allo stato tecnologico attuale - che la perdita di capacità dell’“alimentatore” o la possibilità di un guasto rimangono tuttora eventi molto inopportuni, con extracosti notevoli per l’impresa. Da ultimo, il peso sensibilmente più elevato dei mezzi equipaggiati a batteria, con il corollario delle problematiche di trasporto, ad esempio, a bordo di veicoli per il trasferimento nei cantieri (un problema di costi, invece, coinvolge anche la funzionalità, apparentemente vantaggiosa, dei veicoli ibridi, con un aumento dei consumi di carburante sulle lunghe distanze, sempre a causa del peso del pacco batterie, in molti casi). Ecco, il “sasso costruttivo” del dibattito è lanciato. Ora la parola va al mercato, al dibattito industriale e al ruoloci auguriamo benefico - di noi osservatori critici di un futuro basato su una sostenibilità seria, autentica e ragionevole.

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NOTIZIE

a cura di Liliana

Primo semestre positivo solo per le macchine stradali

Il primo semestre dell’anno sorride solo al segmento delle macchine stradali, che mettono a segno un incremento del 23% tendenziale (con vendite per 432 unità), secondo i dati elaborati da Unacea sulla base dei risultati di vendita dei produttori e degli importatori di macchine movimento terra e per i lavori stradali. In flessione, con un calo del 17% rispetto al primo semestre del 2023, le macchine per il movimento terra, che si fermano a 9.256 unità. Complessivamente, nei primi sei mesi del 2024 sono state immesse sul mercato italiano 9.688 macchine per costruzioni, con una diminuzione

del 16% rispetto a quanto rilevato nel primo semestre dell’anno precedente. Questo è quanto emerge dai dati elaborati da Unacea (Unione italiana macchine per costruzioni), partner di Veronafiere per SaMoTer, il 32° Salone internazionale sulle macchine per costruzioni, in programma dal 6 al 9 maggio 2026, e per la prima edizione di Paving Show & Congress, a Veronafiere il 12 e 13 marzo 2025, mostra-convegno riservata agli operatori del settore delle pavimentazioni stradali. La spinta delle vendite nel secondo trimestre del 2024, benché sostenuto dal +27% delle macchine stradali (con un +53% a contrassegnare le performance

sul mercato dei rulli), non è stata sufficiente a invertire la rotta di un mercato in fase calante. “Il mercato di macchine per costruzioni in Italia cala nei primi sei mesi del 2024, nonostante si registri una crescita tra primo e secondo trimestre”, ha dichiarato Michele Vitulano, presidente di Unacea, riconfermato per il prossimo biennio nella scorsa assemblea dello scorso maggio. “Bisogna considerare che le vendite negli anni passati erano molto alte e il calo attuale era previsto ed è considerato fisiologico”. A segnare un dato positivo nel primo semestre di quest’anno, nella sezione delle macchine per il movimento terra,

sono stati solo i dozer (37 unità vendute, +37% sul primo semestre 2023), le minipale compatte (714 unità, +9% tendenziale) e i dumper articolati (71 unità vendute, +73%); nel segmento delle macchine stradali, invece, i rulli hanno messo a segno un incremento delle vendite del 50%, con 307 unità immesse sul mercato. Dati che, come anticipato, non sono sufficienti a rilanciare un primo semestre 2024 che per le macchine per le costruzioni vede declinare del 16% rispetto al primo semestre dello scorso anno. Secondo l’ultima proiezione effettuata da Cer su dati Unacea, il mercato delle macchine stradali dovrebbe flettere a fine anno dell’11,3%, in linea con il calo dell’intero comparto delle macchine per costruzioni. Tra le cause del rallentamento delle vendite gli analisti vedono un calo fisiologico dopo gli alti livelli di mercato raggiunti negli anni scorsi, unitamente all’esaurimento dei bandi legati a Industria 4.0, che in passato ha rappresentato una spinta significativa per le vendite. Un peso negativo avrà anche la sostanziale esclusione del comparto dagli incentivi della Transizione 5.0.

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NOTIZIE

VTN EUROPE

L’alta tecnologia di scena a Ecomondo

VTN Europe, azienda di Cagnano di Pojana Maggiore (Vicenza) specializzata nella produzione di attrezzature per macchine movimento terra, ha annunciato la sua partecipazione alla fiera Ecomondo 2024, che si terrà a Rimini dal 5 all’8 novembre 2024. Ecomondo è uno dei principali eventi europei dedicati alla promozione delle soluzioni tecnologiche più avanzate in tema di economia circolare e sostenibilità ambientale. VTN Europe presenterà una gamma di prodotti di alta tecnologia dedicati al mondo del rottame e del riciclaggio di materiali di scarto utili al riutilizzo, come acciaio, ferro e calcestruzzo. In particolare, a Rimini l’azienda vicentina si concentrerà sul settore del rottame e del riciclo di ferro e metalli, includendo binari ferroviari, strutture in ferro e inerti da demolizioni. Tra le proposte esposte: la cesoia CI1800R, realizzata per escavatori da 18 a 26 t, nota per la sua robustezza e precisione, ideale per la demolizione di strutture metalliche e il taglio di materiali pesanti; la cesoia CI2500R che, con una maggiore capacità di taglio e una forza potenziata, rappresenta una scelta ideale per operazioni su larga scala; la cesoia CI5000R,

modello di punta che combina tecnologia e potenza, progettato per affrontare le sfide più impegnative nel campo della demolizione industriale. In esposizione anche il Trancia Binari RP3000, un’attrezzatura progettata per le attività di manutenzione ferroviaria, per il taglio e il riciclo di binari e materiali ferrosi. Questo prodotto, che consente di effettuare queste operazioni in modo rapido e molto preciso, è dotato di una speciale rotazione per impieghi gravosi e di una configurazione specifica delle chele che assicura il taglio di binari fino a 75 kg di massa per metro. Da citare anche: la pinza

selezionatrice MD180, attrezzatura indispensabile per la selezione e movimentazione di qualsiasi materiale proveniente da demolizioni o dai centri di riciclaggio e discarica (l’elevata robustezza delle chele consente di affrontare demolizioni di edifici e strutture a bassa presenza di cemento armato), il frantumatore girevole FP16plus, dotato di booster creato per affrontare sia la demolizione primaria che secondaria (un’unica attrezzatura che consente di abbattere e frantumare strutture in cemento armato). Partecipare a Ecomondo rappresenta un’opportunità straordinaria per

VTN Europe di mostrare le proprie soluzioni, migliorate ogni anno in termini di prestazioni e innovazione tecnologica. La fiera riminese rappresenta anche un’occasione unica per incontrare professionisti del settore che condividono l’impegno per la sostenibilità e l’efficienza. VTN Europe, dunque, invita i partecipanti a visitare la sua area espositiva (Padiglione C3Stand 402) per scoprire di persona le caratteristiche dei prodotti in esposizione. I tecnici VTN saranno disponibili per le domande dei visitatori e per consulenze personalizzate direttamente in fiera.

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NOTIZIE

Consolidato il posizionamento di mercato

Era il 1971 quando Giandomenico Martini fondava MAIE; oggi, con oltre 50 anni di esperienza, l’azienda non solo tiene il passo nel mercato, ma rinnova il proprio slancio con una nuova immagine che vuole rafforzarne il posizionamento: “Tutta la forza che serve” è il messaggio che accompagna un marchio nuovo, per affermare una realtà consolidata che punta a confermare nel 2024 un fatturato di circa 50 milioni di euro, nonostante una flessione della domanda superiore al 20% rispetto all’anno precedente. I risultati del primo semestre confermano l’andamento

di marchi quali CASE, Bomag, Manitou, Mecalac e SBM. La “forza” di MAIE è quella di un team che oggi conta 53 dipendenti e una presenza in sei regioni italiane con quattro sedi commerciali, una rete vendita in costante ampliamento e un network di 15 officine autorizzate e specializzate; quella delle macchine (oltre 650 vendute nell’ultimo anno e più di 270 nella flotta noleggio), ma anche quella dei servizi offerti, con 2.600 interventi l’anno di riparazione e manutenzione e circa 50.000 ricambi movimentati. Servizi che non si limitano al supporto tecnico

e le possibilità di raggiungere l’ambizioso obiettivo. A confermare il posizionamento sul mercato è stata lanciata anche una campagna di comunicazione in cui figura per la prima volta il brand MAIE rivisitato con una nuova veste grafica di alto impatto. La forza della squadra, dei servizi e delle macchine: questi sono gli assi lungo cui si esplica il ruolo di MAIE nei confronti dei clienti e dei competitor. Organizzazione, competenza e affidabilità hanno fatto di MAIE un partner di riferimento per la distribuzione e assistenza tecnica

ad escavatori e miniescavatori, pale e minipale, rulli, finitrici e frese, con assistenza e fornitura ricambi, ma anche mercato dell’usato e noleggio di macchine di ultima generazione, fino ai servizi finanziari con cui vengono proposte soluzioni personalizzate per i clienti. In questo contesto la società continua a progettare il futuro, con la prossima apertura di una nuova sede operativa in provincia di Vicenza, che consolida la presenza dell’azienda nel Nord Est del Paese. La forza di un Gruppo che tiene lo sguardo

rivolto alla comunità, che rinnova il proprio impegno per l’ambiente; un’attenzione oggi certificata anche dall’ottenimento della certificazione ambientale ISO 14001 per i sistemi di gestione ambientale adottati, che si va ad aggiungere

alla ISO 9001:2015. “Nonostante l’andamento complessivo del nostro settore non sia oggi stabile - ha affermato Antonio Conte, AD di MAIE – continuiamo a crescere, sia a livello economico che di presenza sul mercato, diventando una realtà sempre più conosciuta e affidabile, un vero e proprio ‘partner full provider’. Con la nuova comunicazione vogliamo affermare proprio questi aspetti, nei confronti del team, dei partner e dei clienti, che rappresentano la nostra più grande ‘forza’”. Sorta come modello di impresa orientato al cliente e costantemente attento all’evoluzione del mercato, MAIE oggi è specializzato nella distribuzione di macchine movimento terra e per la pavimentazione stradale nelle aree del Nord-Est e Centro Italia. Presente in Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo e Molise con quattro sedi e 15 officine autorizzate e specializzate, MAIE mette a disposizione dei clienti una squadra di professionisti per un servizio completo, che va dalla progettazione di soluzioni su misura a un servizio post-vendita di assoluto affidamento.

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NOTIZIE

WIRTGEN GROUP

La gamma completa al Bauma China

Più smart. Più sicuro. Più sostenibile. La presenza del Wirtgen Group alla fiera, che si terrà dal 26 al 29 novembre 2024, pone l’accento sulle tecnologie, soluzioni e applicazioni ecocompatibili che contribuiscono in modo decisivo a una catena dei processi di costruzione stradale più smart, sicura e sostenibile, nonché a un’efficiente attività di estrazione e lavorazione delle risorse in Asia. I punti di forza dello stand E1.510 nel padiglione 1 comprendono nuovi prodotti sviluppati appositamente per i requisiti del mercato cinese. A Shanghai, i professionisti del settore potranno ammirare circa 20 macchine e impianti che mostrano uno spaccato rappresentativo del portafoglio prodotti Wirtgen Group. L’attenzione alla fiera è rivolta a diverse nuove macchine di produzione locale, sviluppate in collaborazione tra gli specialisti della sede centrale del marchio tedesco e lo stabilimento Wirtgen Group di Langfang, in Cina: una fresa da 2 m con il sistema di assistenza Mill Assist di Wirtgen, le due nuove finitrici di classe compatta SUPER 1380i e SUPER 1383i di Vögele e i rulli tandem da 9 a 11 t HD 98i – HD 118i di Hamm.

Anche il rullo tandem a batteria di classe compatta HD 12e verrà presentato per la prima volta a una fiera del settore in Cina. Inoltre, il Wirtgen Group fornirà approfondimenti dettagliati sulle tecnologie core specifiche per le applicazioni dei suoi marchi di prodotto specializzati. Ad esempio, gli esperti informeranno i visitatori dell’evento sui vantaggi della tecnologia di livellamento Wirtgen e delle applicazioni di fresatura 3D, sulla tecnologia Vögele SprayJet come metodo di stesa di conglomerati bituminosi a basso costo per il ripristino della sovrastruttura, sul sistema di controllo Navitronic Plus 3D o sull’oscillazione Hamm, che consente di ottenere risultati di compattazione particolarmente omogenei e di qualità. Nell’ambito della lavorazione dei materiali, Kleemann mostrerà anche come gli impianti di frantumazione possano essere gestiti in modo semplice ed efficiente con l’ausilio del concept operativo SPECTIVE. Con le sue soluzioni sostenibili, il Wirtgen Group sostiene e assiste i propri clienti nella realizzazione rapida ed economica del crescente fabbisogno di infrastrutture.

In questo senso, “Do more with less” significa ottenere risultati migliori investendo meno risorse. Presso lo stand del Bauma in Cina, i visitatori avranno l’opportunità di raccogliere informazioni complete e di prima mano sul modo in cui le innovazioni del Wirtgen Group possano contribuire ad aumentare la produttività, migliorare la sicurezza e rendere più sostenibili i progetti edilizi in Cina. Dal 2004, nello stabilimento di Langfang – uno degli impianti più moderni nel suo genere – il Wirtgen Group fabbrica prodotti che soddisfano gli standard di qualità tedeschi. Realizzati su misura in base alle esigenze specifiche del mercato locale, i modelli qui prodotti convincono per la lunga durata, l’economicità, la facilità d’uso e i bassi costi di esercizio e manutenzione. Con sette sedi proprie, due centri di assistenza e un’ampia rete di concessionari, Wirtgen Cina gestisce una rete di vendita e assistenza efficiente e capillare, che al momento serve quasi tutte le 22 province cinesi. Ne consegue che la filiale del Wirtgen Group in Cina è sempre vicina ai suoi clienti ed è in grado di offrire soluzioni da un unico interlocutore.

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NOTIZIE

Inaugurato il 9° MAN Center in Italia

Dal 2017 ad oggi, la rete MAN ha continuato a crescere anno dopo anno, offrendo ai propri clienti, non solo maggiore prossimità, ma anche prodotti e servizi sempre più vicini alle loro esigenze per aiutarli a competere nella complessa realtà dell’autotrasporto dei nostri giorni. Infatti, se affidabilità ed efficienza dei veicoli MAN sono un dato assodato, un aspetto altrettanto importante nelle scelte d’acquisto di un autotrasportatore attento al proprio business è la garanzia di avere una rete assistenziale efficiente e professionale su tutto il territorio. La rete europea di MAN Truck & Bus è tra le più ramificate e anche in Italia è forte l’impegno per assicurare lo stesso livello di assistenza e tempestività garantito in tutta Europa. “Circa un anno fa ci siamo incontrati per l’inaugurazione del MAN Center di Torino e oggi ci ritroviamo per un altro MAN Center qui a Udine”, ha ricordato Marc Martinez, Managing Director di MAN Truck & Bus Italia. Dal Nord-Ovest al Nord-Est abbiamo idealmente unito due delle aree più produttive e

industrializzate d’Italia, due territori dove i trasporti giocano un ruolo fondamentale e dove era importante per MAN essere ancora più vicina ai suoi clienti. Infatti, a Udine, il nostro marchio è sempre stato ben rappresentato da Nord Diesel e dalla famiglia Pontarini che continuerà a svolgere un ruolo centrale nel lancio del nuovo MAN Center. MAN Truck & Bus Italia ha deciso di rilevare tutti gli impianti e lo staff della loro concessionaria di famiglia. Quindi un nuovo MAN Center che nasce già adulto e consolidato, ma con l’obiettivo di andare ancora oltre: è questa la volontà della precedente proprietà ed è questa anche la nostra ferma determinazione. Proprio per questo abbiamo colto l’occasione per presentare tre nuovi direttori che si insediano in tre ambiti altrettanto strategici, il chiaro segnale che MAN Italia continua a puntare verso obiettivi sempre più ambiziosi”. L’inaugurazione del MAN Center di Udine, il nono dopo i due di Milano e di Torino, Venezia, Bologna, Forlì e Roma, presenta una sostanziale differenza rispetto ai precedenti che

erano delle strutture totalmente nuove. A Udine, Tavagnacco per la precisione, il nuovo MAN Center rileva infatti gli impianti e le maestranze della Nord Diesel, una delle concessionarie che da sempre rappresentano con successo MAN in un territorio, quello friulano, ricco di imprenditoria e sulle rotte tra le più battute dell’autotrasporto da e verso i Paesi dell’Est europeo. MAN Truck & Bus Italia si presenta a questo evento autunnale sullo slancio di una stagione commerciale ricca di soddisfazioni, basti ricordare che la quota truck di agosto è a doppia cifra, mentre nel periodo gennaioagosto si registra un incremento delle vendite di quasi il 20% sui dati già ottimi dello scorso anno, risultato che ha portato a sfiorare il 10% di quota di mercato. Uno stimolo in più per i tre “nuovi” direttori che hanno recentemente assunto la responsabilità di altrettanti settori strategici: David Siviero (Direzione Truck), Alessio Sani (Direzione Bus) e Giulia Marras (Direzione TopUsed e Sviluppo Rete).

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Versatile, con un’eccezionale varietà di accessori, il nuovo SK820-8 è anche estremamente compatto, agile e veloce. La sua spaziosa cabina ha un ampio ingresso e una comoda seduta, per un livello di comfort senza eguali nella sua categoria. Un nuovissimo monitor intuitivo ti fornisce le informazioni giuste al momento giusto e il motore a coppia elevata offre un’accelerazione rapida, un basso consumo di carburante e un basso impatto ambientale.

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Grande successo per l’edizione 2024

L’edizione 2024 di Marmomac, tenutasi lo scorso settembre presso il centro fieristico di Veronafiere, si è confermata anche quest’anno un grande successo. L’impressione di trovarsi all’interno di un hub internazionale che raccoglie tutte le eccellenze della produzione litica si è avuta dal momento in cui si è entrati in fiera, dove si è registrata la presenza di un numero particolarmente nutrito di aziende provenienti da tutto il mondo. Qualche numero: sono state 1.485 le aziende espositrici, di cui il 68% estere provenienti da 55 nazioni, con operatori da più di 130 Paesi e una superficie espositiva di 74.000

metri quadrati. L’industria lapidea made in Italy è forte sui mercati esteri, a partire dagli Stati Uniti d’America, che coprono l’export italiano del 2023 con una cifra di 639 milioni di euro. Tra i molti espositori presenti hanno trovato ampio spazio quelli protagonisti nel settore della perforazione e

del taglio di superficie, con alcuni importanti protagonisti italiani del settore. Marmomac è senza dubbio la più importante fiera mondiale dedicata all’intera filiera della produzione litica, dalla cava al prodotto lavorato, dalle tecnologie e dai macchinari agli utensili. Nata all’interno di uno dei principali distretti italiani di estrazione e lavorazione della pietra naturale, Marmomac è oggi il principale hub internazionale dei protagonisti del comparto, una piattaforma in cui business e aggiornamento professionale si incontrano, diventando luogo privilegiato di innovazione e formazione.

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ELSA SOLUTIONS

La nuova area produttiva Hi-Tech di 2.000 m2

“Crescita” e “investimenti” sono le parole chiave che racchiudono la vision attuale di ELSA Solutions. La realtà imolese sta vivendo una fase di significativa espansione in termini di capacità produttiva, tecnologie e know-how. In fase di ultimazione, una nuova area produttiva di 2.000 m2. Questa nuova struttura permetterà un notevole incremento della capacità produttiva con potenzialità fino a 200 MWh. Tutto ciò grazie a tecnologie e processi all’avanguardia, tra i quali anche l’adozione di una linea robotizzata di ultima generazione. Questo ampliamento non è solo una risposta alla crescente domanda del mercato, ma anche un chiaro segnale della strategia aziendale orientata all’efficienza e alla sostenibilità produttiva. L’integrazione della robotica permetterà di migliorare l’efficienza, riducendo i tempi di lavorazione e ottimizzando le risorse, mantenendo

elevati standard qualitativi. Non ultimi, sono da evidenziare importanti acquisizioni in termini di risorse umane: nel corso dell’anno il team si è rafforzato e l’attuale organico ha superato le 50 unità (sono previste ulteriori assunzioni nei prossimi mesi, in linea con l’aumento della capacità produttiva). Importanti novità riguardano anche il settore Ricerca e Sviluppo (R&D), con l’ingresso di ingegneri di talento, impegnati nello sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche all’avanguardia. Queste novità, attualmente in fase di sviluppo, saranno

presto pronte per il lancio sul mercato, confermando l’impegno dell’azienda nel mantenere una posizione di leadership attraverso l’innovazione continua. Il prossimo appuntamento pubblico che vedrà l’azienda impegnata nella presentazione delle sue soluzioni ad alto contenuto tecnologico sarà il salone internazionale EIMA, a Bologna, uno degli eventi principali dedicati ai settori dell’agricoltura, del sollevamento e del Construction. Questo periodo di crescita ed evoluzione segna l’ingresso in una nuova era per l’azienda, pronta a cogliere le sfide future con rinnovata energia e soluzioni innovative.

WEBUILD

Arrivata la prima TBM nella AV Salerno-Reggio Calabria

La mobilità continua a essere una delle leve fondamentali per lo sviluppo economico e sociale del Paese e il progetto AV SalernoReggio Calabria ne è un esempio concreto.

Il lotto 1A, che riguarda la tratta Battipaglia-Romagnano, segna un primo passo nella realizzazione di un sistema infrastrutturale moderno e sostenibile, progettato per rispondere alle esigenze di mobilità. Il tracciato si sviluppa da Battipaglia in direzione Potenza, per poi proseguire verso la costa, completando così il lotto 1 e collegandosi alla linea ferroviaria

esistente Battipaglia-Reggio Calabria. All’interno della galleria Saginara, lunga più di 3 km, sarà messa in esercizio una delle talpe al lavoro per la realizzazione di gallerie, gestite da RFI e con la supervisione tecnica di Italferr. La TBM arrivata al porto di Salerno a bordo di una nave cargo è la prima delle quattro frese destinate

all’appalto di progettazione esecutiva dei lavori relativi alla realizzazione della nuova linea AV/AC Salerno-Reggio Calabrialotto 1A Battipaglia-Romagnano e interconnessione con la linea storica Battipaglia-Potenza. Con una lunghezza di circa 130 m e un peso di circa 4.000 t, la TBM arrivata a Salerno è equipaggiata con 18 motori capaci di generare una potenza totale di 10 MW. La testa fresante ha un diametro di 13,46 m, rendendo questa TBM la più grande mai usata in Italia e in Europa da Webuild, società specializzata negli scavi sotterranei.

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NOTIZIE

NIEDERSTÄTTER

Festeggiati i primi 50 anni di attività

Un momento di festa, ma anche un’occasione di riflessione per guardare al futuro: con questo spirito Niederstätter, azienda altoatesina punto di riferimento per i servizi, il noleggio e la vendita di macchinari edili, ha celebrato l’importante traguardo dei 50 anni di attività.

L’evento, che ha visto la partecipazione di oltre 400 persone, si è svolto nella sede altoatesina di Niederstätter a Campodazzo (BZ) lo scorso sabato 14 settembre.

L’anniversario è stato festeggiato insieme a collaboratori e collaboratrici, partner e alle persone che, negli anni, hanno accompagnato l’azienda nel suo cammino. “Credo fermamente nell’ascoltare e nell’imparare dagli altri”: la frase della magistrata e attivista per i diritti delle donne Ruth Bader Ginsburg, scelta come filo conduttore per l’evento dei 50 anni, riassume perfettamente uno dei valori di Niederstätter, che ha investito nella qualità e nello sviluppo di servizi ponendosi

sempre in un atteggiamento di ascolto verso il cliente e il mercato, spesso precorrendo i tempi. “L’innovazione nasce, in primo luogo, dalle persone e dagli sforzi congiunti di tutti”, ha sottolineato Daniela Niederstätter, membro del Consiglio di amministrazione, nel suo discorso di apertura all’evento. Il suo intervento si è focalizzato, in particolare, sul cambio generazionale.

Grazie al supporto di esperti nel campo, il passaggio di consegne dell’azienda da Maria Niederstätter e Toni ai figli di quest’ultimo, Manuel e Daniela, è stato infatti preparato accuratamente e realizzato con successo. Il programma della giornata ha poi previsto quattro keynote speech di relatori e relatrici che, con approccio interdisciplinare, hanno affrontato temi quali

l’innovazione, i nuovi modelli di business, e l’importanza che l’arte e la cultura rivestono nell’economia. Tutti aspetti, questi, che l’azienda ritiene parte integrante della propria responsabilità sociale.

“La società del futuro” è stato il tema trattato da Nora Dejaco, consulente per lo sviluppo delle imprese (Start-Up Coach), manager di Cluster, fondatrice e presidente di Thrive.

“Non possiamo cambiare il vento, ma possiamo orientare le vele in modo diverso” è il suggestivo titolo dell’intervento tenuto da Christian Stryffeler, CEO di Kramer, che ha parlato di cambiamenti di mercato, leadership e di come guidare con successo le organizzazioni nei periodi difficili.

Marco Guariglia, Managing Director Sales Liebherr Tower Cranes, si è concentrato invece sul settore edilizio, illustrando le sfide legate all’evoluzione del cantiere e alle esigenze connesse sia alle gru che ai modelli di business.

Infine Peter Paul Kainrath, curatore e imprenditore culturale, ha condotto il pubblico in un viaggio attraverso la “forza dell’immaginabile”, parlando del valore dell’arte nell’economia.

“L’innovazione nasce da una dimensione fuori dall’ordinario che anticipa il futuro”, ha spiegato il curatore. Niederstätter investe continuamente in nuove tecnologie sul mercato: in tal senso, a conclusione degli interventi, è stata presentata una panoramica sulle ultime novità del mercato proposte da Liebherr, Kramer, Manitou, Atlas Copco e Containex.

NOTIZIE

Quattro miniescavatori ZX33U-6 per l’impresa Coromano

Roberto Coromano, presidente dell’omonima impresa edile di Bertinoro (FC), e Widmer Ricci, fondatore di WR57, dealer Hitachi per l’Emilia-Romagna e la Repubblica di San Marino, condividono un’amicizia di 40 anni. Amicizia che è anche un consolidato rapporto professionale. Sono 38 le macchine Hitachi presenti nel parco mezzi di Coromano, costituito da ben 300 unità che trovano impiego nella realizzazione e riqualificazione di infrastrutture (strade e ponti), opere di urbanizzazione (fognature, reti idriche e di distribuzione dell’energia elettrica e del gas) e nella loro manutenzione.

Tra i principali clienti, infatti, ci

SANDVIK

sono la multiutility Gruppo Hera di Bologna e il distributore 2i Rete Gas di Milano. Un dato che giustifica la numerosa presenza di miniescavatori: 31 tra ZX33U (15), ZX38U (10) ZX55U (4), ZX60USB (1) e ZX65USB (1).

I modelli più recenti, quattro ZX33U, sono stati consegnati da

WR57 lo scorso giugno. Modelli come lo ZX33U e ZX55U hanno dimostrato tutta la loro efficacia in due recenti interventi: il primo per In Rete distribuzione energia

S.P.A. - che fa parte del Gruppo Hera – con allacciamento fogne, acqua e gas in località Ronco, a Forlì; il secondo sul fiume Bidente e il torrente Bevano, per la messa in sicurezza e la stabilizzazione degli argini danneggiati dall’alluvione del 2023. Questo cantiere prevede anche la realizzazione della ciclovia del Bidente che attraversa sette comuni ed è lunga oltre 80 km. Impegno urbano, invece, per uno ZX33U all’opera a Forlì per la costruzione di un marciapiede e una rotonda.

Il futuro dell’attività mineraria

In occasione della recente edizione di MINExpo, Sandvik si è distinta per un’esposizione di circa 2.000 m2, all’interno della quale il Gruppo svedese ha mostrato ai visitatori le nuove soluzioni innovative e le ultime tecnologie per il settore del mining, tra cui attrezzature elettriche a batteria e dieselelettriche. Al centro dell’esposizione c’era il nuovo camion Toro da 60 t e l’ultima perforatrice di superficie a batteria elettrica Il futuro dell’attività mineraria è stato il leitmotiv della presenza di Sandvik a Las Vegas, una visione che sottolinea l’attenzione del costruttore nei confronti delle tecnologie e delle soluzioni destinate all’estrazione sostenibile, senza compromettere la produttività e l’efficienza. “Mentre l’industria

mineraria contribuisce a guidare la transizione verde globale e gli sforzi di decarbonizzazione accelerano all’interno del nostro settore Sandvik continua a innovare nell’automazione, nella digitalizzazione e nell’elettrificazione, aree chiave che consentono ai nostri clienti di estrarre in modo più sostenibile”, ha dichiarato Mats Eriksson, presidente di Sandvik Mining and Rock Solutions. Tra i prodotti esposti c’era la perforatrice Sandvik DR411i per fori di brillamento,

una macchina che offre un’elevata produttività sia nella perforazione rotativa che con martello fondo foro. Si tratta di una potente ma compatta perforatrice che garantisce fori di brillamento precisi e puliti con un’elevata accuratezza, grazie al centralizzatore mobile su un’asta estesa. Dotata di tecnologia DRi basata sulla piattaforma SICA (Sandvik Intelligent Control System Architecture), la DR411i dispone delle funzionalità iDrill per le prestazioni e la navigazione ed è pronta per l’integrazione con AutoMine, per un’operatività autonoma. Inoltre, le soluzioni digitali My Sandvik sono disponibili per fornire dati telematici della flotta, utili per il monitoraggio della produttività e l’integrazione nei sistemi e nei processi minerari.

NOTIZIE

Cinquant’anni di innovazione continua

Mezzo secolo di presenza costante sul mercato è sempre un traguardo importante: per questo occorre celebrarlo adeguatamente: è il caso di CM, azienda romagnola specializzata nella progettazione e produzione di attrezzature per la movimentazione agricola e industriale, che proprio 50 anni fa, nel 1974, vedeva la luce grazie alla volontà dei suoi due soci fondatori, Domenico Calonaci e Gabriele Calini. Oggi CM è una realtà solida, gestita sempre dalla famiglia di Gabriele Calini, che produce oltre 1.500 macchinari all’anno e li esporta in 40 Paesi nel mondo, oltre che in Italia (che rappresenta ancora il cuore del business, con circa il 60% del fatturato): prodotti ormai noti agli operatori del settore, dagli elevatori idraulici per trattori agricoli alle attrezzature per carrelli elevatori, come i rovesciatori per bins. Un’impresa che guarda costantemente in avanti, non solo a livello produttivo e organizzativo, ma anche in termini di comunicazione, come testimonierà anche la prossima edizione di EIMA International, la fiera in programma a Bologna

dal 6 al 10 novembre prossimi e alla quale CM parteciperà con un proprio spazio espositivo (Padiglione 30, Stand B20).

L’appuntamento più significativo dell’anno con clienti e partner sarà l’occasione per consolidare il posizionamento sul mercato di CM. L’azienda si presenterà infatti con un nuovo logo aziendale che presto campeggerà su tutti i macchinari prodotti: un’immagine dal respiro internazionale, che anche attraverso la scelta cromatica vuole enfatizzare avanguardia tecnologica e costante ricerca dell’innovazione, ovvero i driver che ne guidano lo sviluppo nei due settori in cui opera, quello agricolo e quello

industriale.

“Guardare al futuro – spiega Antonella Babini, alla guida di CM con Martina Calini – fa da sempre parte della nostra vocazione, ma oggi lo facciamo partendo dalla certezza di un presente che affonda le sue radici in un solido passato, fatto di impegno e attenzione alla qualità e al cliente. Dopo 50 anni CM è una realtà che si distingue per un approccio che, tra le altre cose, mette al centro l’innovazione, come testimoniano i nostri prossimi progetti, primo fra tutti una nuova sede aziendale altamente tecnologica”. Dal 1974 CM è specializzata in attrezzature per la movimentazione agricola e industriale. Ogni progetto viene interamente concepito al suo interno, dalla progettazione delle attrezzature alla selezione dei migliori materiali e componenti, passando dalla lavorazione, fino all’assemblaggio e collaudo finale. Attenzione al cliente e alle sue esigenze, ma anche alla sostenibilità e al benessere dei dipendenti, per un’impresa che da 50 anni garantisce soluzioni e prodotti affidabili e di qualità.

Disponiamo di un parco macchine usato sicuro e garantito disponibile alla vendita e al noleggio.

NOTIZIE

WACKER NEUSON

L’HVO come carburante alternativo

A partire da quest’anno Wacker Neuson offre ai propri clienti la possibilità di rifornimento di tutte le macchine diesel con il carburante alternativo HVO. I carburanti ottenuti da oli vegetali idrogenati, noti anche come Hydrotreated Vegetable Oils (in breve HVO), consentono l’uso dei motori a combustione in modo quasi neutro dal punto di vista climatico. Il carburante è costituito da materie prime rinnovabili e la sua combustione avviene in modo più pulito. Di conseguenza, la sua impronta di carbonio è migliore rispetto ai combustibili fossili. L’uso dell’HVO consente la riduzione

delle emissioni di CO2 fino al 90% rispetto alle emissioni del diesel fossile. Tutte le macchine edili e le macchine compatte Wacker Neuson con motore diesel Stage 5 prodotte a partire da settembre di quest’anno sono approvate per l’uso di carburanti HVO secondo la norma EN15940. Ciò include escavatori, dumper gommati, pale gommate e sollevatori telescopici, nonché piastre vibranti, vibrocostipatori e rulli. “Prendiamo sul seria la nostra responsabilità di offrire una gamma di prodotti sicuri e rispettosi dell’ambiente”, sostiene Alexander Greschner, amministratore delegato di Wacker Neuson Group. “La possibilità di poter utilizzare l’HVO al posto dei combustibili fossili consente ai nostri clienti di migliorare significativamente la loro impronta di CO2 e agire in modo più orientato al futuro senza grande sforzo. Con ciò offriamo ai

nostri clienti maggiore flessibilità e, in qualità di costruttori, diamo un forte contributo alla realizzazione di cantieri più sostenibili”.

Da settembre di quest’anno, la maggior parte delle macchine compatte Wacker Neuson sarrà rifornita con HVO durante il primo rabbocco in fabbrica. Wacker Neuson fa un passo avanti verso un futuro più sostenibile e incoraggia anche i suoi clienti a prendere questa strada.

Il motore non deve essere modificato in quanto non esistono differenze significative nelle proprietà chimiche dei carburanti HVO e diesel. Inoltre, in termini di stoccaggio o utilizzo, non esistono requisiti aggiuntivi rispetto al diesel fossile. Mentre per il diesel fossile è consentito lo stoccaggio solo per circa un anno, i combustibili HVO hanno una durabilità più lunga fino a diversi anni. Anche durante l’uso si è osservato chiaramente che i carburanti HVO non hanno alcuna influenza negativa sulla durata di vita, sugli intervalli di manutenzione o sulle emissioni del motore.

Il cliente non si deve sentirsi vincolo per l’uso di un solo carburante, ma può far girare lo stesso motore con HVO puro, con una miscela HVO-

diesel o con diesel convenzionale. Grazie ai suoi prodotti innovativi e alle soluzioni orientate al futuro Wacker Neuson svolge un ruolo all’avanguardia. L’azienda produce macchine compatte elettriche e macchine edili a batteria da oltre 10 anni e ha sempre in mente la soluzione migliore per il cliente quando si tratta dei prodotti a zero emissioni. I prodotti della serie a “zero emission”, tra cui escavatori, dumper, pale gommate e sollevatori telescopici, piastre vibranti, vibrocostipatori e un sistema vibrante interno per la compattazione del calcestruzzo consentono già da oggi far funzionare un intero cantiere senza emissioni dirette di gas di scarico. Entro il 2025, Wacker Neuson raddoppierà la gamma di macchine a “zero emission” nella classe di potenza fino a 40 kW o fino a 5 t ed entro il 2030 tutte le macchine edili portatili saranno offerte anche alimentate a batteria. Wacker Neuson va anche oltre e considera l’intero ecosistema: dall’infrastruttura di ricarica ai servizi, alle offerte di finanziamento e ai diversi modelli di uso fino all’analisi del ciclo di vita della batteria.

Our new ambition is rising. Engines

When it comes to engines, we’ve been on the leading edge of technology and innovation since our foundation. But we don’t simply provide you with functional power: we redefine your energy resilience with industry-leading electrification, hybrid solutions, alternative fuels and innovative products, to create better lives and communities in a more sustainable future.

Kohler Engines is now Rehlko

NOTIZIE

Guida di un movimento globale per

l’economia

Bollé Safety, azienda specializzata a livello mondiale nella progettazione, produzione e distribuzione di dispositivi di protezione individuale (DPI) per gli occhi sui luoghi di lavoro, ha ottenuto la certificazione B Corp, rilasciata dall’organizzazione no-profit B-Lab a seguito della valutazione delle elevate prestazioni dell’azienda in aree come la governance, i dipendenti, i clienti, la comunità e l’ambiente.

Dallo sviluppo del primo imballaggio eco-friendly nel 2000 all’attuazione di un’ambiziosa strategia ESG nel 2021, il brand ha intrapreso un processo accelerato di innovazione e trasformazione sostenibile, stabilendo nuovi standard nel settore industriale. Forte del riconoscimento di B Corp, Bollé Safety intende ora coinvolgere i suoi partner, gli stakeholder e l’intera industria dei DPI in azioni concrete, trasparenti ed efficaci che possano guidare verso un futuro sempre più sostenibile. Unendosi a B Corp e a quelle aziende che lavorano per avere un impatto più positivo sul mondo, l’azienda spera infatti di ispirare il

settore industriale ad adottare un modello di business che sia etico e sostenibile.

“La certificazione B Corp segna un importante passo avanti nel nostro impegno per un futuro più sostenibile e sottolinea l’importanza che in Bollé Safety diamo al benessere e alla crescita di ogni persona, continuando a promuovere una cultura di inclusione, diversità e pratiche etiche”, ha commentato Sabine Beaudoin, vicepresidente Risorse Umane e CSR di Bollé Brands.

“Essere un’azienda B Corp ci permette di mostrare ancora di più il nostro profondo impegno nei confronti dei dipendenti e delle comunità che serviamo in tutto il mondo. Prima di essere dell’azienda, questo successo è di ogni singolo membro del nostro team, che incarna i nostri valori e lavora ogni giorno per generare un impatto positivo”.

Da diversi anni Bollé Safety ha moltiplicato gli investimenti e compiuto progressi significativi in materia di sviluppo sostenibile. A dicembre 2023 il brand ha presentato il secondo report sulla

CSR, sul bilancio delle emissioni di carbonio. Proprio per il suo programma di responsabilità sociale d’impresa, per il suo programma ESG Bollé Safety Europe ha ottenuto per due volte la medaglia d’oro EcoVadis, a settembre 2023 e ad agosto 2024.

L’azienda monitora attentamente i suoi progressi e cerca continuamente di ridurre il suo impatto ambientale e sociale, puntando in particolare sull’utilizzo di materiali riciclati e bio-based, sull’adozione di energie a basse emissioni di carbonio nei processi di produzione e sul rafforzamento dei legami con la comunità attraverso iniziative di volontariato e partnership locali. Per proseguire nello sviluppo di un modello aziendale ancora più sostenibile, Bollé Safety si è quindi fissata obiettivi ambiziosi per i prossimi anni, tra cui: ridurre del 35% le emissioni di CO2 per prodotto entro il 2027 (la diminuzione attualmente è del 15-20%); proporre il 70% dei suoi nuovi modelli in versione ecologica a partire dal 2025 e utilizzare entro il 2025 imballaggi eco-friendly per il 95%; ridurre del 5% il suo impatto statico sull’erosione della biodiversità entro il 2027; coinvolgere i principali fornitori in un processo di miglioramento etico, con oltre l’80% di loro che si è sottoposto agli audit SMETA negli ultimi due anni; promuovere un ambiente di lavoro equo, incentivando il coinvolgimento dei collaboratori attraverso sondaggi annuali e piani d’azione; implementare iniziative di CSR da parte degli ambassador di Bollé Safety, includendo giornate di volontariato, iniziative di beneficenza, donazioni di prodotti e conferenze sul cambiamento climatico.

ALIS dà il benvenuto nel Consiglio direttivo

“Con piacere diamo il benvenuto in ALIS a MAI Italia che, dal 1953, si dedica con professionalità e visione innovativa allo sviluppo e alla distribuzione di pneumatici e cerchi di alta qualità per impieghi speciali, nel movimento terra e nella movimentazione industriale e portuale”, ha dichiarato Guido Grimaldi, presidente di ALIS, dando il benvenuto nel Consiglio direttivo a MAI Italia, azienda veronese specializzata nella fornitura e gestione di gomme OTR, catene e cerchi ingegnerizzati di alta qualità per impieghi speciali dei migliori marchi internazionali. “Uno dei principali punti di incontro tra ALIS e MAI Italia è rappresentato dalla volontà di compiere scelte ‘green’ concrete, come nel caso della ricostruzione degli pneumatici, che riduce l’impatto ambientale preservando materie prime e risparmiando energia. Come abbiamo sempre evidenziatoil valore aggiunto delle aziende associate ad ALIS è rappresentato dal capitale umano e, anche in questo caso, è importante sottolineare l’alta specializzazione degli operatori e dei tecnici di MAI Italia, che rappresenta una garanzia di sicurezza, efficienza ed affidabilità”. Ha affermato Federico Fiorini, AD di MAI Italia: 2Da 70 anni MAI Italia rappresenta un’eccellenza nella fornitura, consulenza,

servizio e assistenza a costruttori e utilizzatori di mezzi d’opera a livello internazionale. Il servizio garantito presso porti, interporti, cave, cantieri e siti industriali è unico in Italia per competenza e assicura all’utenza professionale sicurezza,

performance e riduzione dei costi. Entrare nella famiglia di ALIS in qualità

di Socio Consigliere rappresenta per noi un grande onore e una grande responsabilità, in considerazione dell’alto profilo delle aziende associate e della ‘vision’ e dei valori che l’associazione porta avanti”.

Sei pronto per gli incentivi

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NOTIZIE

Ampliata la struttura dedicata al “rental”

JCB continua a puntare su persone, competenze e risorse professionali: con l’ingresso di un nuovo agente di lunga esperienza nel settore, Pietro Mirabile, l’azienda rafforza la struttura commerciale italiana con focus specifico sul mondo del noleggio. Espansione e potenziamento delle aree strategiche, con nuove strutture e anche, soprattutto, con professionalità e competenze: così JCB Italia continua a crescere e a porsi come partner strategico per chi opera nel mondo delle costruzioni. In quest’ottica si colloca, quindi, l’ingresso nel team della filiale italiana di Pietro Mirabile, nuovo agente per la vendita delle macchine JCB con specifica “mission” verso le realtà del noleggio in ambito Construction. Con una lunga esperienza nel settore della vendita di attrezzature e tecnologie per il cantiere e il movimento terra,

Pietro Mirabile ha maturato negli anni spiccate capacità di gestione in campo commerciale e metterà al servizio della rete JCB un importante patrimonio di conoscenza ed esperienze. L’accordo di collaborazione con Mirabile conferma la volontà di JCB di potenziare la sua organizzazione inserendo figure professionali strategiche. Quest’ultimo ingresso, in particolare, rappresenta un nuovo tassello della strategia di JCB in Italia, che al costante impegno della casa madre nei confronti dell’innovazione tecnologica e dell’ampliamento della gamma, affianca il prezioso contributo di professionisti competenti, stringendo partnership con i migliori specialisti del settore. Da tempo JCB ha implementato un assetto organizzativo orientato alla specializzazione per aree di business in chiave multi-canale, per garantire la migliore esperienza a

tutti i diversi clienti. Una scelta che consente al team di JCB di fornire una proposta ottimale di prodotti e servizi a ogni profilo di utente, dalle piccole e medie imprese supportate dalla capillare rete distributiva dei dealer, fino ai noleggiatori professionali e alle grandi società imprenditoriali, garantendo a ognuno la migliore selezione di soluzioni in rapporto alla tipologia e alle dimensioni delle attività e un supporto costante e puntuale nella cruciale fase post-vendita. Proprio il segmento del noleggio sarà il focus di Pietro Mirabile, un settore che acquisisce sempre più importanza strategica e per il quale le macchine di JCB si rivelano ottimali viste le loro caratteristiche di robustezza, durabilità e alto valore residuo. JCB è partner dei più importanti operatori del noleggio italiani, grazie all’ampiezza e affidabilità della sua offerta di soluzioni per le più diverse applicazioni, dal movimento terra al sollevamento, con il plus della più avanzata gamma di macchine “green” ad alimentazione completamente elettrica, sempre più richieste in questo particolare segmento di mercato.

Nella foto, da sinistra: Claudio Fiorentini (Managing DirectorGlobal Major Accounts), Federigo Agostini (Direct Sales & Global Major Account Manager), Pietro Mirabile (Sales Agent Global Major Accounts) e Marco Falcone (Managing Director - JCB S.p.A).

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Il 32° Congresso Nazionale Assodimi/Assonolo

LA FABBRICA delle relazioni

Si è svolto l’11 ottobre, presso il complesso industriale torinese del Lingotto, il 32° Congresso dei noleggiatori

Assodimi/Assonolo, durante il quale è stato evidenziato come il noleggio rappresenti una “fabbrica” fatta di beni e servizi, la cui efficacia dipende strettamente dalle relazioni instaurate, da coltivare nel tempo e da sviluppare in modo proattivo

Il 32° Congresso nazionale di Assodimi/Assonolo si è svolto venerdì 11 ottobre nello storico complesso industriale del Lingotto di Torino. Come ci ha (ben) abituato l’associazione, anche quest’anno l’evento è stato organizzato in una location suggestiva: l’area in oggetto, infatti, è oggi un centro espositivo restaurato da Renzo Piano, luogo ideale per fare da cornice all’incontro annuale tra i principali noleggiatori professionali di beni strumentali. Un sito iconico per l’imprenditoria non solo italiana, ma anche internazionale: lo stabilimento, infatti, è stato per molti anni simbolo dell’industria italiana e dell’architettura moderna, nonché tra le prime fabbriche italiane fondate sull’organizzazione scientifica del lavoro. “La fabbrica delle relazioni” è invece il titolo scelto per quest’edizione del Congresso, al fine di sottolineare quanto le relazioni, appunto, siano la base fondamentale per un’attività di noleggio di successo.

Il programma dell’evento

Il tema individuato quest’anno, incentrato sul “costruire relazioni significa-

tive”, è stato al centro della giornata dei lavori congressuali, caratterizzata dai consueti approfondimenti prodotti da personaggi autorevoli e da “talk show” che si sono susseguiti sul palco. Tematica che è stata declinata in più ambiti: relazione nel mercato, con i collaboratori, con i clienti, con i fornitori e con le giovani generazioni. Ampio spazio è stato riservato anche al sondaggio sulle tipologie di tali relazioni e sulle forme in cui esse oggi si manifestano, dalle più tradizionali a quelle che prevedono l’uso della tecnologia.

Sempre a proposito di relazioni: la serata di giovedì 10 ottobre, che ha preceduto i lavori congressuali veri e propri, è stata dedicata alla convivialità, con al centro il “RentalNetMeeting”. Dai vari interventi a cui abbiamo assistito il giorno successivo, invece, è parso evidente come il noleggio stia raggiungendo vette importanti e la sua crescita debba essere incentivata e monitorata con attenzione. L’intero programma del Congresso, dunque, è gravitato intorno al concetto di “re -

lazione”, “fil rouge” degli interventi della giornata ma anche di tutte le attività portate avanti dall’associazione stessa. La mattinata dell’11 ottobre è stata dedicata a un focus sul mercato, alla relazione del noleggio con i contesti in cui questa pratica è più diffusa e alla fotografia 2024 del settore, mentre il pomeriggio ha visto salire sul palco speaker di alto livello i quali, insieme ai noleggiatori, hanno puntato l’attenzione - come accennato - alle relazioni con il cliente, con i collaboratori e con i giovani.

La parola ai protagonisti Noleggiatori, distributori, importatori, produttori e società di servizi, dunque, l’11 ottobre scorso hanno avuto la possibilità di confrontarsi e lavorare insieme sui temi di maggior rilievo per il comparto. Dopo i saluti istituzionali da parte della direzione, Luca De Michelis, vicepresidente di Assodimi e torinese “doc”, ha illustrato brevemente la storia del Lingotto e la sua importanza storica per la città e per il Paese. I saluti di Marco Prosperi e Lorenzo Moretti, rispettivamente Direttore e Responsabile comu-

nicazione di Assodimi, hanno preceduto l’inizio degli interventi moderati da Désirée Zucchi, esperta di comunicazione aziendale, nonché organizzatrice di eventi e formatrice su temi di Storytelling, Public Speaking e “comunicazione efficace”.

Un breve video sui progetti realizzati (portali informativi, webinar, sessioni formative, podcast, tra gli altri) e le nuove attività in cantiere (“un noleggio più moderno, proiettato verso il futuro”) hanno fatto da prologo al videomessaggio dell’On. Giorgio Bergesio,

TESTATINA

I SALUTI DI MARCO PROSPERI E LORENZO MORETTI, RISPETTIVAMENTE DIRETTORE E RESPONSABILE COMUNICAZIONE DI ASSODIMI, HANNO PRECEDUTO L’INIZIO DEGLI INTERVENTI MODERATI DA DÉSIRÉE ZUCCHI. L’ASSOCIAZIONE HA INTESO RIPORTARE TUTTO IL SIGNIFICATO DEL LUOGO IN CUI SI È SVOLTO IL CONGRESSO ALL’INTERNO DEL SUO LOGO, COME SI PUÒ NOTARE NELLA FOTO: LA SPIRALE STILIZZATA È ISPIRATA ALLA SCALA ELICOIDALE CHE AL LINGOTTO LE AUTOVETTURE PERCORREVANO A OGNI AVANZAMENTO DELLA PRODUZIONE, FINO AD ARRIVARE ALLA PISTA DI COLLAUDO POSTA IN CIMA ALL’EDIFICIO

Vicepresidente Commissione Industria e Commercio, che si è offerto di prendere in carico il disegno di legge per normare il settore del noleggio di beni strumentali

affermando che “oggi più che mai esso necessita di una considerazione particolare da parte del legislatore nazionale, poiché quest’attività poggia le sue basi giuridiche

una normativa vetusta, risalente al 1940, e che la assimila a quella della locazione degli immobili. Ciò evidentemente non è confacente allo stato attuale dell’utilizzo degli strumenti tipici dell’attività di noleggio. È necessario quindi attribuire un riconoscimento giuridico a questo comparto e sostenere le imprese del settore con una guida chiara, che possa semplificare l’attività e fornire garanzie a chi la svolge in modo serio e strutturato, a beneficio degli utilizzatori finali”.

Ad aprire i lavori è stato lo speech di Massimiano Bucchi, professore ordinario di Scienza, Tecnologia e Società all’Università degli Studi di Trento, che ha illustrato una serie di innovazioni storiche - intese come momenti di cambiamento sociale e culturale e quali processi “collettivi” e “non lineari” in cui entrano in gioco numerosi elementi, processi e attori sociali - e provando a dare una chiave di lettura sul prossimo futuro. “L’innovazione non è solo invenzione, è un momento di cambiamento di abitudini e non sta in piedi senza le relazioni”, ha riassunto Bucchi.

Il videomessaggio di Carole Bachmann, manager di ERA (European Rental Association), ha fatto invece il punto sul mercato europeo e introdotto la European Rental Week. “Il mercato del noleggio europeo - ha spiegato Bachmann - è in crescita costante da diversi anni. Le previsioni di crescita per il 2024 sono di circa lo 0,9%, con un giro di affari totale di 30,9 miliardi di euro.

L’ON. GIORGIO BERGESIO, VICEPRESIDENTE COMMISSIONE INDUSTRIA E COMMERCIO

tivamente. Sempre più aziende optano per il noleggio piuttosto che per l’acquisto di beni strumentali, per varie ragioni che ben conosciamo, quali il risparmio sui

ri investimenti. Il noleggio inoltre evita un rilevante ‘peso finanziario’ associato

stire in modo ottimale i budget ed essere

MASSIMILIANO BUCCHI, PROFESSORE ORDINARIO DI SCIENZA, TECNOLOGIA E SOCIETÀ ALL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRENTO

più efficienti nella distribuzione delle risorse. Un altro trend riguarda la sostenibilità e la decarbonizzazione, elementi che spingono la crescita del settore e la richiesta di attrezzature a basse emissioni, che spesso comportano costi significativi e immediati. Il noleggio consente alle imprese di avere accesso a queste attrezzature moderne e sostenibili evitando l’intero costo dell’acquisto. Un terzo trend è la crescente domanda di soluzioni digitali: i clienti oggi si aspettano molto più del semplice noleggio di beni, ma pretendono una ‘esperienza’ completa. In tal senso, la richiesta di soluzioni di qualità e di tecnologie applicate sta radicalmente cambiando questo mercato. Tutte queste innovazioni aumentano l’efficienza operativa, semplificano i processi e migliorano l’esperienza del cliente. Un quarto

trend è la diversificazione dei settori diversi dall’edilizia, che apre nuove strade alle società di noleggio”. Per quanto riguarda le macro tendenze di questo periodo, Bachmann ha evidenziato quattro elementi principali, ai quali i noleggiatori apportano importanti benefici: l’economia circolare e ottimizzazione delle risorse; l’urbanizzazione e lo sviluppo delle infrastrutture; le interruzioni della catena di approvvigionamento; l’incertezza economica e la gestione del rischio. Sono poi saliti sul palco Sergio Piazza, vicepresidente di ANCE, e Giorgio Marsiaj, delegato per l’Aerospazio di Confindustria, che si sono confrontati sulle relazioni con il mercato. Il primo ha espresso la sua visione del momento attuale del mercato delle costruzioni reduce, secondo il suo parere, da un mercato “drogato” dalle varie agevolazioni fiscali e che beneficia attualmente della spinta del Pnrr. “Il futuro è molto incerto - ha evidenziato Piazza - e per il settore del noleggio questo può essere paradossalmente un fattore positivo, poiché le imprese si affideranno a quest’attività piuttosto che rischiare di acquistare dei beni, evitando investimento a lunga durata”. Marsiaj ha confermato l’incertezza che permea nel mercato mondiale (Germania in primis), tranne che negli Stati Uniti, e ha evidenziato come “in Italia manchi una politica industriale di lungo termine, così come una politica europea condivisa, nonché di riforme che ormai sono diventate un argomento

famigerato. Serve inoltre sfruttare appieno i finanziamenti del citato Pnrr entro il 2026, continuare a fare innovazione, a programmare la crescita e a smettere di vendere (e ‘svendere’) le nostre imprese all’estero, soprattutto in Cina, perché l’Italia è competitiva sempre e non ha bisogno di nessuno al mondo. Aiutateci (aiutiamoci) ad aumentare la produttività, che porta di conseguenza un aumento di competitività, di crescita e di lavoro. In tutto ciò la ‘supply chain’ è fondamentale: dobbiamo condividere le competenze e instaurare fattivi rapporti di partneship in ogni settore, coinvolgendo anche le piccole imprese, che rappresentano il 90% del mercato”.

CAROLE BACHMAN, MANAGER DI ERA

L’ultimo intervento della mattinata ha visto protagonista Federico Della Puppa, responsabile del Centro studi Assodimi/ Smartland, il quale - incitando le società a “misurarsi” e a misurare le proprie performance al fine di costruirsi nuove opportunità di mercato, perché come affermava W.T. Kelvin, “se non puoi misurare, non puoi migliorare” - ha fornito una dettagliata fotografia dell’andamen-

IL CONGRESSO ASSODIMI/ASSONOLO 2024 HA FATTO REGISTRARE UN ELEVATO NUMERO DI PARTECIPANTI (540) IN RAPPRESENTANZA DI OLTRE 140 NOLEGGIATORI E 75 TRA PRODUTTORI E SOCIETÀ DI SERVIZIO. UN NUOVO RECORD DI PRESENZE DOPO CHE ANCHE LE DUE ULTIME EDIZIONI ERANO STATE MOLTO PARTECIPATE. SONO STATI 60 GLI SPONSOR CHE HANNO CREDUTO NEL PROGETTO E CHE, CON L’ESPOSIZIONE DI MACCHINE E SERVIZI, HANNO RIEMPITO L’AMBIENTE DEL LINGOTTO, CREANDO UNA VERA E PROPRIA “FESTA DEL NOLEGGIO”

SERGIO PIAZZA (SEDUTO A SINISTRA DELLA FOTO), VICEPRESIDENTE DI ANCE, CON GIORGIO MARSIAJ, DELEGATO PER L’AEROSPAZIO DI CONFINDUSTRIA

to del settore noleggio (mercato, dinamiche e prospettive). Settore che ha fatto registrare una crescita del 6,5% (tendenza verso l’alto in atto fin dal 2005) - con il comparto che ha superato i 3,1 miliardi di volume di affari - e una previsione di sviluppo del +3,8% nel 2025. Il pubblico presente, che in maggioranza ha

definito “buono” l’esercizio in corso, ha condiviso appieno quest’analisi.

Un pomeriggio di relazioni

Dopo il “light lunch” organizzato tra le varie macchine e attrezzature esposte all’interno della sala congressuale sono iniziati i lavori del pomeriggio. Nell’occasione Massimiliano Dona, avvocato, giornalista, presidente di Unione Nazionale

FEDERICO DELLA PUPPA, RESPONSABILE DEL CENTRO STUDI ASSODIMI/SMARTLAND

INGRESSO IN FEDERACMA SOTTO L’EGIDA CONFCOMMERCIO

IL 32° CONGRESSO ASSODIMI/ASSONOLO HA FATTO REGISTRATO

NUMERI DA RECORD E HA INTESO SOTTOLINEARE

QUANTO LE RELAZIONI

SIANO LA BASE

FONDAMENTALE PER UN’ATTIVITÀ DI NOLEGGIO DI SUCCESSO

Il 16 settembre, presso la sede di Confcommercio a Milano, è stato siglato l’accordo per l’ingresso di Assodimi-Assonolo come associazione indipendente all’interno di Federacma (nella foto, da sinistra, Andrea Borio di Federacma con il presidente di Assodimi/Assonolo, Mauro Brunelli). Si tratta di un’importante operazione che punta a rafforzare il peso rappresentativo e le sinergie nella risoluzione delle questioni inerenti al settore commercio macchine da lavoro. “Grazie a questo ingresso – ha dichiarato Borio –  anche per Confcommercio Mobilità saremo un biglietto da visita con un peso specifico importante anche di fronte al mondo politico, con oltre 200 iscritti diretti a FEDERACMA, oltre 100 iscritti alle ACMA (Associazioni Commercianti MAcchine) operanti in seno alle ASCOM territoriali, e circa 500 iscritti ad Assodimi-Assonolo. Quando nel 2021 è nata Federacma il nostro traguardo a lungo termine era riuscire a costituire una ‘federazione ombrello’ capace di accogliere e raggruppare in sé le diverse professionalità e le associazioni che operassero in settori contigui, per aumentare il valore rappresentativo generale pur avendo cura delle specificità dei singoli settori. Siamo orgogliosi di costatare in quanto breve tempo siamo riusciti a sviluppare l’obiettivo originario, accogliendo con Assodimi-Assonolo anche la prima associazione indipendente che entra a far parte della nostra federazione”.

Consumatori, ha analizzato la relazione con il cliente, interagendo con Alessia Tomatis di Arnus, Monica Pizzeghello di Tecno Crane e Martina Tomasi di Federservizi, che hanno portato il loro punto di vista sulla relazione con il cliente nel settore del noleggio. I riflettori si sono puntati poi sull’organizzazione e la gestione del personale, temi di assoluto rilievo in questo momento storico per le aziende di noleggio. Debora De Nuzzo, formatrice e “mindset coach”, è tornata sul palco del Congresso dopo l’apprezzato speech dello scorso anno, a Napoli. De Nuzzo si è soffermata sulla corretta gestione non delle persone, bensì dell’ambiente di lavoro attraverso due aspetti: collaborazione e condivisione “diversa” riguardo la gestione dei collaboratori. Claudio Bortolotti di Toyota Material Handling ha portato il proprio punto di vista sugli aspetti toccati da De Nuzzo. A chiudere i lavori del pomeriggio è stato un panel che ha visto come tema la relazione con i giovani: Betty Pagnin, fondatrice di BuddyJob ed “Equity Partner” di OneDay Group, ha interagito con due giovanissimi, Giuseppe Giannopolo di Mevi e Edoardo Colombino di Icos Noleggio, già attivi all’interno delle rispettive aziende di noleggio: nel dibattito sono emersi interessanti spunti basati sullo scambio di opinioni di due Under25. La Presidenza di Assodimi ha infine salutato i partecipanti, chiudendo ufficialmente il 32° Congresso dei noleggiatori e dando appuntamento all’edizione 2025, dimostrando ancora una volta l’importanza di fare rete, collaborare e coltivare le relazioni per professionalizzare sempre di più il noleggio italiano. ■

made in Italy

DEVELON

IL SIMBOLO della perseveranza

Con una vasta scelta di macchine disponibili “sul campo” i Demo Days 2024 organizzati da DEVELON lo scorso settembre hanno soddisfatto le esigenze dei 600 concessionari e clienti ospitati nell’occasione, che hanno potuto testare in un contesto di lavoro reale le soluzioni più recenti della generazione “-7”

Milovice è una città facente parte del distretto di Nymburk, vicino a Praga, nella Boemia Centrale.

È, questa, una località che riporta menti e cuori al passato (nei pressi si trova un Sacrario militare italiano, luogo di sepoltura di oltre 5.000 soldati italiani e di militari di altre nazionalità, caduti in Repubblica Ceca durante le due Guerre mondiali), ma che alla fine dello scorso mese di settembre ha fatto volgere lo sguardo al presente e, soprattutto, al fu-

turo. Questo grazie a DEVELON, che qui - per la prima volta in una nuova e suggestiva sede, che ha accolto circa 600 clienti e concessionari provenienti da 14 Paesi europei - ha organizzato dal 23 al 27 settembre scorsi i Demo Days 2024, un evento durante il quale il costruttore ex Doosan Construction Equipment ha esposto oltre 25 macchine, offrendo agli ospiti l’opportunità di conoscere e provare per la prima volta alcuni dei modelli più recenti e le ultime innovazioni della sua generazione “-7”, numero da sempre collegato all’idea di perseveran-

SI SONO SVOLTI LO SCORSO MESE DI SETTEMBRE, NELLA REPUBBLICA CECA, I DEMO DAYS 2024 DI DEVELON. L’EVENTO, CHE SI È TENUTO PER LA PRIMA VOLTA IN UNA NUOVA SEDE A MILOVICE, VICINO A PRAGA, HA

OSPITATO CLIENTI E CONCESSIONARI PROVENIENTI DA 14 PAESI EUROPEI

za, ma anche simbolo di completezza e di perfezione.

Un anno di successi

Tirando le somme, oggi DEVELON può vantare un primo anno di grandi successi in Europa e nel mondo. Era l’inizio del 2023 quand’è stato dato avvio al rebranding ufficiale del marchio Doosan Construction Equipment, che ha coinvolto tutti i livelli dell’azienda, dalla sede centrale agli impianti di produzione e altre strutture in Corea del Sud, fino alle attività internazionali e ai concessiona-

MACCHINE

ri in tutto il mondo. Da quel momento DEVELON ha continuato a espandersi nel mercato europeo: tra le novità degne di nota ci sono state l’apertura del nuovo centro di formazione europeo a Nantes (Francia) e quella di un nuovo punto vendita di proprietà in Germania, che offre oggi un servizio di vendita diretta, assistenza clienti, formazione e magazzino ricambi. Senza dimenticare che sono in atto l’espansione e il trasferimento del centro distribuzione ricambi dalla Germania al Belgio. Il passaggio da Doosan Construction Equipment a DEVELON è avvenuto rapidamente e, dal citato lancio del marchio, l’azienda ha ampliato il suo portfolio prodotti aggiungendo alle già note macchine di medie e grandi dimensioni una crescente gamma di nuovi miniescavatori progettati internamente, rafforzando parallelamente la sua posizione sul mercato e potenziando la rete di vendita. A partire da quest’anno, inoltre, DEVELON ha ottimizzato l’equilibrio tra le regioni di vendita e la gamma produttiva - la nuova serie di dozer e i nuovi miniescavatori, compreso il primo modello elettrico dell’azienda DX20ZE-7, in aggiunta

IL NUOVO MINIESCAVATORE DX19-7, IN PRIMO PIANO, COSÌ COME IL NUOVO MODELLO “GIROSAGOMA” DX17Z-7, OFFRE PRESTAZIONI, STABILITÀ, CAPACITÀ DI SOLLEVAMENTO, VERSATILITÀ E COMFORT OTTIMIZZATE, NONCHÉ UNA MANUTENZIONE PIÙ SEMPLICE RISPETTO ALLE MACCHINE DELLA PRECEDENTE GENERAZIONE, CHE VANNO A SOSTITUIRE

alle macchine per applicazioni speciali come il nuovo escavatore per gallerie DX235RTF-7 (la cui progettazione si è basata sull’escavatore cingolato a raggio ridotto DX235LCR-7) e le soluzioni per demolizioni e movimentazione dei rifiuti, solo per citarne alcuni - al fine di

PRESTAZIONI MIGLIORATE RISPETTO AL MODELLO DX10Z, CHE VA A SOSTITUIRE. IL PIÙ PICCOLO DELLA GAMMA DI MINIESCAVATORI DEVELON È DOTATO DI MOTORE DA 10,35 HP, È PROGETTATO CON BRACCIO INNOVATIVO A SEZIONE CIRCOLARE CHE NE RIDUCE IL PESO E AUMENTA LA DURABILITÀ. TUTTO CIÒ HA CONSENTITO DI AVERE UN BRACCIO E BILANCIERE PIÙ LUNGHI, PER UN’ALTEZZA DI SCARICO MAGGIORE DEL 21,5%, UNO SBRACCIO SUPERIORE DELL’8,5% E UNA CAPACITÀ DI SOLLEVAMENTO AUMENTATA DALL’8% AL 40% (A SECONDA DELLA POSIZIONE DI BRACCIO E LAMA)

creare un’offerta che la aiuterà ad affermarsi come leader globale. L’azienda intende accrescere costantemente la soddisfazione dei clienti producendo soluzioni in grado di rispondere perfettamente alle richieste del mercato, basti pensare alle opzioni e agli aggior-

IL MINIESCAVATORE ELETTRICO

DX20E-7 È COMPATTO MA POTENTE, A EMISSIONI ZERO, E LAVORA IN MODO SILENZIOSO. LA CONFIGURAZIONE SENZA INGOMBRO POSTERIORE LO RENDE VERSATILE E SICURO, PER POTER ESSERE UTILIZZATO IN LUOGHI ANGUSTI E AFFOLLATI. LA BATTERIA

DA 20,4 KW, FRUTTO DI UN LAVORO DI SVILUPPO INTERNO DI DEVELON, GARANTISCE ALTE PRESTAZIONI, OTTIMIZZANDO LA PRODUTTIVITÀ. LA MACCHINA OFFRE DUE OPZIONI PER LA RICARICA: CON TENSIONE DOMESTICA STANDARD A 220 V LA RICARICA COMPLETA RICHIEDE OTTO ORE; CON IL CARICABATTERIE RAPIDO, COMPATIBILE CON LE RETI A 380 V, SERVONO 1,5 ORE

namenti disponibili per escavatori e pale gommate. L’ampliamento della gamma di macchine elettriche, poi, rimane una delle priorità di DEVELON, che di recente ha sviluppato pacchi batteria come parte della strategia di espansione del proprio business in modo da abbracciare e includere maggiormente le soluzioni di elettrificazione. Nel corso del 2024, infatti, DEVELON ha continuato la sua attività di ricerca e sviluppo tecnologico per trasformare la sua gamma di macchine edili in versioni elettriche e le sue attrezzature di medio-grandi dimensioni in veicoli elettrici a celle a combustibile FCEV (Fuel Cell Electric Vehicle).

L’azienda ha sviluppato un escavatore gommato elettrico da 14 t - il 14W EREV (Extended Range Electric Vehicle) - che è stato esposto durante la passata edizione di Intermat. DEVELON, poi, continuerà a lavorare allo sviluppo dei diversi e importanti componenti tecnologici che fanno parte del programma di soluzioni automatizzate Concept-X (grazie a questo lavoro, all’evento CES tenutosi lo scorso gennaio a Las Vegas il costruttore ha vinto due premi per l’innovazione per il sistema “Smart Collision Mitigation”,

IL DOZER DD130-7 È APPREZZATO PER LA RILEVANTE VISIBILITÀ SULLA LAMA, FRUTTO DI UNA PROGETTAZIONE STUDIATA NEL DETTAGLIO. IL DOZER È STATO PRESENTATO IN DUE ALLESTIMENTI: UNO STANDARD CON IL SUO SISTEMA 2D DI SERIE, CHE MANTIENE COSTANTE LA PENDENZA E CONTROPENDENZA DELLA LAMA; UN ALTRO, PER LA PRIMA VOLTA, DOTATO CON IL SISTEMA 3D LEICA CHE, GRAZIE AL SISTEMA GPS, È IN GRADO DI SEGUIRE IL PROFILO/PROGETTO INSERITO, A GARANZIA DELLA MASSIMA EFFICIENZA

progettato per prevenire il rischio di incidenti in cantiere, e per “X-Agent”, soluzione di assistenza macchine basata sull’intelligenza artificiale che aiuta a migliorare il funzionamento e la produt-

tività delle macchine), senza dimenticare le ultime funzioni di sicurezza pensate per il settore delle costruzioni, tra cui la celebrata Benna trasparente. Proprio per il fatto che i riflettori sono puntati

DURANTE L’EVENTO DI MILOVICE, DEVELON -

MACCHINE

IL DESIGN ESCLUSIVO DEL TELAIO POSTERIORE, IL CASSONE E IL DIFFERENZIALE MONTATO ANTERIORMENTE SULLA TRASMISSIONE FANNO DEL DA45-7 UN DUMPER ARTICOLATO 4X4 PARTICOLARMENTE COMPATTO, CON UN RAGGIO DI STERZATA MOLTO STRETTO E UN’ELEVATA STABILITÀ

sull’espansione di DEVELON in Europa e su tutte queste iniziative progettuali e costruttive, i Demo Days 2024 rappresentavano un appuntamento particolarmente atteso.

Un parco mezzi a disposizione

Folto il parco mezzi messo a disposizione degli ospiti da DEVELON in occasione dell’evento settembrino. Gli ospiti intervenuti hanno avuto la possibilità di provare le macchine in reali condizioni operative, per apprenderne le particolarità e potenzialità: oltre ai modelli già conosciuti sul mercato (gli escavatori gommati DX100W-7 e DX165WR-7, i dumper articolati DA30-7 e DA45-7 (4x4), le pale gommate compatte DL80TL-7 e DL85-7, le pale gommate DL250-7 (con alcuni aggiornamenti e nuove funzionalità presto disponibili su tutta la gamma DL-7), DL320-7, DL420CVT-7 e DL580-7, i miniescavatori DX35Z-7 e DX55R-7, i midi escavatori DX62R-7 e DX85R-7 e gli escavatori cingolati DX140LC-7K, DX225LC-7X “Smart”, DX235LCR-7, DX300LC-7K, DX350LC-7K e DX530LC-7K), nel campo prove si sono messi in mostra il citato miniescavatore elettrico DX20ZE-7 e alcune nuove macchine come il dozer DD130-7 e i miniescavatori DX10Z-7 da 1 t e DX19-7 da 2 t.

DEVELON HA ESPOSTO ANCHE L’ESCAVATORE DX245DM-7, ALLESTITO CON UNA PINZA DA DEMOLIZIONE PRIMARIA MANTOVANIBENNE CR15R DA 1.660 KG. COME GLI ALTRI MODELLI DELLA STESSA LINEA QUESTA MACCHINA SI CARATTERIZZA PER LA CABINA INCLINABILE A GRANDE VISIBILITÀ, IL DESIGN MODULARE DEL BRACCIO, IL MECCANISMO DI BLOCCAGGIO IDRAULICO E LA REGOLAZIONE IDRAULICA DEL SOTTOCARRO CHE, ESTESO, FORMA UNA BASE QUASI QUADRATA PER UNO STESSO DIAGRAMMA DI LAVORO A 360°. IL DX245DM-7 HA INOLTRE LA PARTICOLARITÀ CHE QUANDO IL CARRO È RISTRETTO PRESENTA UNA LARGHEZZA DI TRASPORTO DI 2,54 M

DEVELON HA ESPOSTO AI DEMO DAYS 2024 OLTRE 25 MACCHINE, CHE I CLIENTI HANNO POTUTO PROVARE IN UN CONTESTO OPERATIVO SUPPORTATI DAI NUMEROSI DIMOSTRATORI, FORMATORI E PRODUCT MANAGER DELL’AZIENDA PRESENTI “SUL CAMPO”

Come nelle edizioni tenutesi negli anni precedenti, peraltro, oltre a poter utilizzare l’intera gamma di macchine DEVELON i visitatori hanno potuto contare sull’assistenza e sui consigli offerti dai numerosi dimostratori, formatori e Product Manager dell’azienda presenti sul posto: un’iniziativa che ha comportato una serie di importanti vantaggi per i concessionari DEVELON e che ha contribuito a rafforzare le relazioni con i clienti in vista di accordi di acquisto attuali e futuri. ■

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Volvo

LA PRODUTTIVITÀ in tre atti

L’azienda toscana Coiron utilizza, tra gli altri mezzi presenti nel proprio parco macchine, tre escavatori Volvo debitamente allestiti per affrontare una moltitudine di interventi: dallo scavo e il movimento terra alla selezione e movimentazione di rottami ferrosi, alla demolizione industriale e bonifica di impianti con relativo smaltimento

Per presentare e descrivere una qualsiasi macchina movimento terra non c’è modo migliore di parlarne - condividendone le impressioni - con chi questi mezzi li utilizza quotidianamente. Per questo motivo ci siamo recati presso la Coiron, società che ha recentemente deciso di acquistare diverse macchine a marchio Volvo.

L’azienda toscana, costituita nel 2004, svolge la propria attività nel comune di Piombino (LI) impiegando una forza lavoro di una dozzina di persone: qui abbiamo incontrato il suo titolare, Francesco Paolo Coppola, profondo conoscitore dell’attività in cui opera l’azienda e delle macchine operatrici utilizzate. Qui si trovano gli uffici dell’azienda, un ampio capannone e un piazzale che ospita un impianto autorizzato per lo stoccaggio e il trattamento di rifiuti speciali non pericolosi e il commercio di rottami ferrosi. E qui operano i tre mezzi Volvo che abbiamo voluto vedere all’opera: l’escavatore cingolato da demolizione EC380E HR, l’escavatore cingolato EC220E NL e l’escavatore gommato EW240E Material Handling.

Una realtà in continuo sviluppo “Oltre all’attività di stoccaggio e trattamento di rifiuti speciali non pericolosi e al commercio - anche all’e -

stero - di rottami ferrosi, eseguiamo demolizioni industriali sia in Italia che al di fuori dei confini nazionali”, spiega Francesco Paolo Coppola. “Operiamo in modo da garantire elevati standard qualitativi dei servizi prestati nell’esecuzione dei diversi lavori secondo le esigenze del cliente e nel pieno rispetto della sicurezza, delle vigenti norme e delle procedure che regolano la tipologia d’intervento. Coiron è in possesso delle certificazioni UNI EN ISO 9001:2015, EN ISO 14001:2015, ISO 45001:2018, S.O.A. OS23 e 333/2011 per le attività di demolizioni industriali e commercio rottami ferrosi. Tutti i nostri dipendenti sono in possesso di attestati di formazione specifica al lavoro e hanno preso parte a innumerevoli corsi di specializzazione. Il recupero, il trattamento, l’intermediazione e la commercializzazione di rottami ferrosi e non ferrosi e di materie prime secondarie da destinare a fonderie e industrie chimiche sono attività svolte con autorizzazione Art. 208 D. Lgs. 152/2006 e s.m.i.”. Tra i diversi servizi che Coiron è in grado di offrire c’è anche il trasporto e lo smaltimento in centri di recupero e/o discariche autorizzate del materiale di risulta dalle demolizioni separato per tipologie di rifiuto. Nel corso degli anni l’azienda toscana si è specializzata anche nella dismissione di impianti contaminati da mercurio offrendo servizi specializzati, compreso lo

DA SINISTRA: MATTEO MASI, RESPONSABILE VENDITE DELLA FILIALE VOLVO CE ITALIA DI LIVORNO E CARRARA; FRANCESCO PAOLO COPPOLA, TITOLARE DI COIRON; GIACOMO CARRARA, FUNZIONARIO COMMERCIALE DELLA FILIALE DI LIVORNO DI VOLVO CE ITALIA. IN CABINA, L’OPERATORE DI COIRON, ANDREA VERRIGNI

smaltimento dei relativi rifiuti pericolosi. “In quest’ambito - precisa Coppola - rientrano le attività riferite agli scavi, alla formazione di piazzali, di rilevati e al livellamento arenili. Coiron è altresì specializzata nella movimentazione di sabbia per il livellamento degli arenili, potendo contare su un’ampia gamma di attrezzature e di personale altamente specializzato. A titolo puramente esemplificativo, posso citare alcuni degli interventi effettuati negli ultimi anni: per conto di Esseco Group, la bonifica e la demolizione dell’ex impianto cloro-soda,

MACCHINE

LA SCHEDA TECNICA

L’ESCAVATORE CINGOLATO EC220E NL

Peso operativo:

20.470-25.760 kg

Motore: Volvo D6J - Stage V

Potenza lorda: 129 kW a 1.800 giri/min

Capacità benna: 0,48-1,44 m3

Capacità di sollevamento (con benna allineata al sottocarro): 7.570 kg

Sbraccio di scavo: 9.930 mm

Profondità di scavo: 6.730 mm

Forza di strappo (SAE J1179), braccio di scavo/benna: 110/149 kN

Luce libera da terra: 460 mm

Pressione al suolo: 50 kPa

Larghezza complessiva:

2.990 mm

Raggio di rotazione posteriore: 2.850 mm

Velocità di traslazione max.: 5,7 km/h

la bonifica e la demolizione dell’ex impianto sala-celle e la demolizione dell’ex impianto Tetra di cloruro di carbonio; per conto di Altair Chimica, la bonifica e demolizione dell’ex impianto sala-celle e la demolizione dell’ex impianto PAC; per conto di Finchimica, la bonifica e la demolizione dell’ex impianto di fotoclorurazione”. In tutto ciò la disponibilità di macchine movimento terra e per il sollevamento (con relativi utensili da demolizione) affidabili ed efficaci, unitamente all’impiego di maestranze altamente qualificate, rendono la Coiron un’azienda in grado di eseguire qualsiasi genere di demolizione. “Avere nel nostro parco mezzi delle macchine e delle attrezzature specifiche, sempre all’avanguardia, ci

consente di far fronte a qualsiasi problematica connessa con differenti tipologie di demolizione e di trovare la soluzione migliore sotto il profilo tecnico ed economico, operando sempre e comunque in condizioni di massima sicurezza, garantendo così ai clienti la migliore qualità del servizio richiesto e la massima affidabilità”, specifica Coppola.

Tre esempi di affidabilità

Come accennato, in occasione della nostra visita presso la struttura Coiron di Piombino erano all’opera tre mezzi a marchio Volvo.

Il primo è l’escavatore cingolato EC220E, qui dotato di pinza selezionatrice e adibito alla selezione e alla movimentazio-

ne dei rottami ferrosi: questo modello è stato progettato da Volvo sulla base della Serie D, rinomata per la sua efficienza e per le prestazioni frutto di una sinergia completa tra i vari componenti. “Quest’escavatore - conferma Francesco Paolo Coppola - assicura consumi minimi senza compromettere le prestazioni, anzi ci assicura un’elevata produttività. Le prestazioni del propulsore Volvo D6 Stage V, infatti, ci garantiscono una rilevante potenza e, allo stesso tempo, una buona riduzione sia dei consumi di carburante che delle emissioni, garantendo una alta qualità, affidabilità e durata. Ci ha colpito anche l’efficacia dell’impianto idraulico, accoppiato a un sistema di controllo completamente elettronico e a una modalità ECO avanzata, ottimizzato per operare in perfetta sintonia con il motore, riducendo le perdite di potenza e migliorando la controllabilità e i tempi di risposta. La pompa assicura un’elevata potenza in ingresso, garantendo una risposta operativa reattiva con tempi ciclo più brevi. La funzione flottante del braccio, poi, consente di conservare la potenza della pompa necessaria per abbassare il braccio o per altre operazioni, riducendo così il tempo ciclo complessivo”. Da sottolineare, inoltre, che l’escavatore cingolato EC220E è dotato di una valvola di priorità per la rotazione del braccio, una funzione che migliora il controllo e il funzionamento del braccio stesso, rendendolo ideale per il carico su autocarri. Aggiunge Andrea Verrigni, operatore di

L’ESCAVATORE CINGOLATO VOLVO EC220E NL È UNA MACCHINA ESTREMAMENTE VERSATILE, PROGETTATA NON SOLO PER ESSERE COMPATIBILE CON UN’AMPIA GAMMA DI ATTREZZATURE (IL MODELLO VISTO ALL’OPERA PRESSO LA COIRON ERA DOTATO DI PINZA SELEZIONATRICE), MA ANCHE PER MIGLIORARNE LE PRESTAZIONI, GRAZIE ALLA LORO SEMPLICE E RAPIDA SOSTITUZIONE

L’ESCAVATORE GOMMATO VOLVO EW240E MH PUÒ ESSERE DOTATO DI UN AVAMBRACCIO A COLLO D’OCA DA 5 M O DI UN AVAMBRACCIO DA CERNITA DA 4 M. TRA LE SUE PECULIARITÀ:

L’AMMORTIZZAZIONE DEL CILINDRO DEL BRACCIO, LA LIMITAZIONE REGOLABILE DELLA RITRAZIONE DELL’AVAMBRACCIO, LE FUNZIONI DI LIMITAZIONE DELL’ALTEZZA E DEL BRACCIO FLOTTANTE. LA MACCHINA PUÒ MONTARE UN’AMPIA GAMMA DI ATTREZZATURE, TRA CUI PINZE SELEZIONATRICI E, COME IN QUESTO CASO, DI BENNE A POLIPO

Coiron: “Le interfacce presenti sull’escavatore, compresi joystick, tastiera, pannello e monitor LCD, garantiscono a noi operatori un controllo e un’efficienza ottimali, migliorando la produttività e il comfort sul luogo di lavoro. Il numero di interruttori è ridotto e il controllo del climatizzatore è stato integrato nella tastiera per semplificare le regolazioni. Funzioni come i tergicristalli, la telecamera, il silenziamento audio o la massima potenza possono essere assegnate a un pulsante di scelta rapida sul joystick, consentendo di selezionare la funzione scelta senza interrompere il lavoro”. Per assicurare la massima sicurezza nel contesto operativo in cui Coiron utilizza l’escavatore EC220E sono stati utilizzati sigillanti al silicone per prevenire la formazione di ruggine, cablaggi e connessioni impermeabili, insieme a cerniere rinforzate per le porte e protezioni per le luci di lavoro presenti sul telaio della macchina. “Il design robusto include piastre interne posizionate per sostenere i punti più sollecitati durante le diverse applicazioni, contribuendo a distribuire lo stress dalle aree più critiche del braccio e dell’avambraccio, garantendo sempre la massima produttività nelle situazioni più impegnative”, aggiunge Verrigni. “La configurazione a ‘X’ del telaio inferiore permette inoltre una distribuzione uniforme del peso, migliorando stabilità e durata ed evitando danni causati da rottami e detriti”.

All’interno del capannone Coiron opera invece un escavatore gommato EW240E MH dotato di benna a polipo, progettato appositamente da Volvo appositamente progettato per le aziende del settore riciclaggio materiali e rifiuti. “Anche questa macchina - spiega Coppola dalla postazione di comando - è dotata di un potente motore Volvo e di un impianto idraulico che forniscono prestazioni elevate, un controllo eccellente e un basso consumo di carburante. È, questa, una macchina davvero versatile, capace di rendere semplici anche le applicazioni più difficili. Dalla cabina il controllo di ogni funzione della macchina è estremamente agevole, grazie ai joystick intuitivi, compresa la gestione del sistema rototilt, della lama e

degli stabilizzatori. Anche la manutenzione è semplice: i punti di lubrificazione sono raggruppati e consentono interventi molto rapidi”. Questa macchina presenta una sovrastruttura e un sottocarro rinforzati, in grado di resistere alle sollecitazioni tipiche nelle applicazioni di cernita e smistamento di rottami. Altre differenze rispetto a un escavatore normale includono una cabina sollevabile idraulicamente, quattro stabilizzatori montati di serie, gomme piene e braccio dritto appositamente costruito e sufficientemente flessibile per impiegare un braccio dritto di 6,5 m, un avambraccio a collo d’oca di 5 m o un avambraccio di cernita/ presa di 4 m. Da citare anche la funzione del braccio flottante e l’ammortizza-

LA SCHEDA TECNICA

L’ESCAVATORE GOMMATO EW240E MH

operativo:

lorda:

braccio dritto:

di traslazione:

MACCHINE

LA SCHEDA TECNICA

L’ESCAVATORE DA DEMOLIZIONE EC380E HR

Peso operativo: 51.000 kg

Motore: Volvo D13J - Stage V

Potenza lorda: 230 kW a 1.700 giri/min

Peso max. attrezzatura: 3.000 kg

Altezza max. allo snodo: 23.060 mm

Sbraccio max. (perno): 14.490 mm

Angolo operativo: 24,4°

Angolo inclinazione cabina max.: 30°

Sottocarro esteso: 2.740 mm

Sottocarro retrattile idraulicamente esteso/retratto: 3.380/2.390 mm

Raggio di rotazione posteriore: 3.600 mm

Luce libera da terra: 480 mm

Velocità di traslazione max.: 5,7 km/h

zione del cilindro del braccio che riduce al minimo gli scossoni e che mantiene in posizione la pinza, per una maggiore stabilità. “I comandi della pinza e il sistema di frenaggio della rotazione della torretta funzionano in perfetta simbiosi durante manovre simultanee, mentre l’impianto idraulico ottimizzato garantisce una risposta istantanea”, conferma Andrea Verrigni. “L’operatore, poi, può lavorare confortevolmente all’interno della cabina, che può essere sollevata per offrire una veduta dell’area di lavoro a 5 m da terra. Per migliorare la sicurezza, inoltre, l’EW240E MH è equipaggiato con un sistema che limita il ritrarsi dell’avambraccio, evitando

così collisioni tra cabina e pinza”. Nel piazzale esterno della sede Coiron, infine, era presente un escavatore da demolizione EC380E HR, utilizzato dall’azienda nei vari interventi di demolizione industriale e appositamente costruito da Volvo per rispondere alle esigenze di questa tipologia di applicazione, estremamente impegnativa. “Quest’escavatore di demolizione ad alto sbraccio monta componenti robusti e un motore potente che ci garantiscono un’adeguata continuità operativa”, spiega Coppola. “La struttura della macchina e l’impianto idraulico sono ottimizzati per alloggiare attrezzature di vario peso e ciò ottimizza il rappor-

L’ESCAVATORE DA DEMOLIZIONE EC380E HR È UTILIZZATO DALLA COIRON NEI VARI INTERVENTI DI DEMOLIZIONE INDUSTRIALE ED È APPOSITAMENTE

COSTRUITO DA VOLVO PER RISPONDERE ALLE ESIGENZE DI QUESTA TIPOLOGIA DI APPLICAZIONE. IN QUESTO CASO E CON BRACCIO DA DEMOLIZIONE L’ALTEZZA OPERATIVA DELLA MACCHINA ARRIVA FINO A 27 M, MENTRE CON BRACCIO DA SCAVO E PROLUNGA ARRIVA A 18 M, CON PORTATA DI 8 T

to qualità/prezzo. L’elevata altezza della spina amplia invece le possibilità di lavoro e aumenta al massimo la produttività Il sistema idraulico di attacco modulare utilizza un meccanismo di bloccaggio idraulico per liberare l’attrezzatura e passare agevolmente e rapidamente da una configurazione ad alto sbraccio HR a un’altra configurazione”. Aggiunge Andrea Verrigni: “La struttura della cabina FOG (Falling Object Guard) ad alta visibilità montata sul telaio protegge noi operatori e la cabina stessa dalla caduta di detriti e di materiali, contribuendo a migliorare la sicurezza e la disponibilità operativa della macchina. La modalità di sollevamento per il braccio multi-demolizione di Volvo, inoltre, consente di utilizzare la macchina in tutta sicurezza anche per il sollevamento dei componenti”. A conclusione di tutto ciò è bene ricordare che essere un cliente Volvo significa avere prontamente a disposizione una gamma completa di servizi. Come spiegano Matteo Masi e Giacomo Carrara, rispettivamente responsabile vendite della filiale Volvo CE Italia di Livorno e Carrara e funzionario commerciale della filiale di Livorno, “Volvo CE Italia è in grado di offrire ai propri clienti una collaborazione a lungo termine, di proteggere i loro investimenti e di fornire una gamma completa di soluzioni garantendo ricambi di alta qualità Ci impegniamo costantemente a ridurre al minimo i fermi macchina dei nostri clienti e a garantire la resa ottimale dei loro investimenti”. ■

SPARE PARTS SUITED FOR: CATERPILLAR® KOMATSU®

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Il campione dei “PESI MASSIMI”

Il costruttore coreano ha lanciato un nuovo escavatore cingolato progettato per offrire ai concessionari un ventaglio sempre più ampio di soluzioni, in grado di soddisfare le diverse esigenze dei propri clienti. Sia che si lavori in cava o nel settore delle demolizioni o in applicazioni di movimento terra, il nuovo modello HX1000A L è in grado di operare nelle condizioni più gravose, garantendo sempre elevate prestazioni

di Stefano Vitali HD Hyundai

In occasione della manifestazione fieristica Hillhead 2024 tenutasi lo scorso giugno nel Regno Unito, HD Hyundai Construction Equipment ha lanciato sul mercato due nuovi escavatori cingolati destinati al settore movimento terra, dal peso operativo di 80 e 100 t. Il modello HX1000A L, in particolare, è il più grande prodotto dal Gruppo coreano e uno dei più grossi esposti in fiera e anche per questo motivo ha catturato l’attenzione dei numerosi visitatori. Durante l’evento britannico, e prima di essere smontato e spedito ad Anversa, HD Hyundai ha colto l’occasione per testare questa (imponente) macchina presso la cava Tarmac, vicino a Buxton.

Una struttura robusta per impieghi gravosi

hanno la funzione di proteggere la parte inferiore della macchina.

La struttura superiore si caratterizza per un design con ralla a cuscinetti incrociati, al fine di garantire una maggiore durata di lavoro, distribuendo il peso in modo più uniforme. Sono disponibili anche protezioni dei cilindri della benna, mentre la base del braccio principale è stato progettato con una maggiore resistenza dei perni al fine di ridurre la possibilità di usura. L’escavatore HX1000A L viene offerto da HD Hyundai con una scelta di pattini aventi una larghezza di 650, 750 o 950 mm. È inoltre possibile scegliere tra una selezione di bracci e avambracci, a seconda dell’uso. Quello principale è disponibile con una lunghezza da 7.250 o 8.400 mm, mentre sono disponibili due bracci di scavo da 2.900 e 3.750 mm.

Una benna da 6,8 m3 è stata progettata per essere utilizzata con un braccio più corto, mentre una benna più piccola da 5,4 m3 può essere combinata con il braccio più lungo e il bilanciere. L’escavatore HX1000A L, che era presente a Hillhead nella configurazione con braccio più corto, ha fornito una profondità massima di scavo di 7.260 mm, con uno sbraccio di 12.430 mm e un’altezza massima di carico di 8.100 mm. Questi dati, nella versione con braccio e avambraccio più lunghi, salgono rispettivamente a 8.795, 14.275 e 4.210 mm. Il contrappeso, montato orizzontalmente, può essere facilmente rimosso per il relativo trasporto, con la possibilità di avere su richiesta un contrappeso smontabile idraulicamente per trasportare il mezzo da un cantiere all’altro.

Il nuovo Hyundai HX1000A L non ha deluso - e non deluderà - le aspettative degli operatori del settore in termini di struttura. L’escavatore si presenta particolarmente resistente e ogni componente è stato realizzato per poter durare a lungo negli impieghi gravosi: dai telai dei cingoli, dotati di rulli di grosse dimensioni e di ruote dentate per carichi pesanti, fino alle robuste protezioni che

IL NUOVO ESCAVATORE CINGOLATO HYUNDAI HX1000A L SI PRESENTA PARTICOLARMENTE ROBUSTO E RESISTENTE: OGNI COMPONENTE È STATO REALIZZATO PER POTER DURARE

MACCHINE

L’ESCAVATORE CINGOLATO HX1000A L È DOTATO DI UN’AMPIA CABINA CHE, APPOGGIATA A SPECIFICI SUPPORTI DI SOSPENSIONE, OFFRE UN AMBIENTE DI LAVORO CONFORTEVOLE SENZA VIBRAZIONI. IL SEDILE RISCALDATO, SOSPESO AD ARIA, È REGOLABILE IN TUTTE LE DIREZIONI. ALL’INTERNO DELLA CABINA È PRESENTE UN MONITOR DA 8” TOUCHSCREEN SUL MONTANTE ANTERIORE DESTRO, CON UN SECONDO SCHERMO PIÙ PICCOLO POSIZIONATO IN BASSO

IL “FRATELLO MINORE” HX800A L

Come accennato nell’introduzione dell’articolo, sono due gli escavatori cingolati pesanti che HD Hyundai ha lanciato sul mercato, progettati e realizzati per soddisfare le esigenze di un settore gravoso come quello dell’industria mineraria e le cave e per operare in una vasta gamma di applicazioni edili e lavori infrastrutturali. Il “fratello minore” dell’XC1000A L è il modello HX800A L da 80 t ed entrambi condividono le medesime peculiarità progettuali e operative, come il motore diesel Stage V, il telaio e il sottocarro progettati per impieghi gravosi e per garantire la massima durata e la cabina “Superior”. L’HX800A L, nella fattispecie, è dotato di un propulsore (sempre un 6 cilindri Perkins 2506J) che eroga una potenza di 400 kW (539 CV) a 1.800 giri/min e 2.468 Nm di coppia a 1.400 giri/min, nonché di due pompe a assiali tandem a cilindrata variabile, ciascuna con una portata di 504 l/min. Questa macchina si accoppia perfettamente a benne da scavo da 4,25 a 5,24 m3 e anch’essa prevede la possibilità di essere equipaggiata con bracci monoblocco corti o più lunghi e, come optional, di due lunghezze dell’avambraccio. “Entrambi gli escavatori pesanti lanciati in occasione di Hillhead 2024 rafforzeranno la presenza di HD Hyundai nella fascia più pesante del mercato in tutta Europa, fornendo una soluzione di scavo e di carico altamente produttiva per miniere, cave, movimento terra e cantieri pesanti di ingegneria civile”, ha dichiarato Gert Peeters, Product Manager di HD Hyundai.

Potenza e prestazioni

Il nuovo escavatore cingolato HX1000A L è alimentato da un propulsore diesel Perkins 2806J a 6 cilindri, cilindrata di 18,1 l, con iniettori ad alta pressione, turbocompressore con valvola “Wastegate twin-scroll” e controllo elettronico. Il motore eroga una potenza di 460 kW (629 CV) a 2.000 giri/min, con una coppia di 2.952 Nm a 1.300 giri/min. Il Perkins 2806J si avvale inoltre di un sistema combinato di post-trattamento dei gas di scarico, con riduzione catalitica selettiva (SCR), un catalizzatore di ossidazione diesel (DOC) e un filtro antiparticolato (DPF) che garantisce la conformità della macchina alle normative europee sulle emissioni Stage V.

E ancora: l’escavatore HX1000A L è dotato di tre pompe idrauliche assiali a portata variabile, ciascuna delle quali vanta una portata di 523 l. Un sistema di monitoraggio elettronico incorpora il controllo della velocità variabile e quello della coppia della pompa, per garantire un migliore utilizzo delle funzioni idrauliche. Il cilindro della benna è alimentato da due cursori nella valvola di controllo principale, in modo da assicurare una risposta più rapida e una maggiore forza di strappo. Al di là delle dimensioni, il funzionamento di questa macchina è simile a quello dei modelli più piccoli della gamma Hyundai e offre scavi e carichi estremamente fluidi con la potenza necessaria per riempire la benna nelle applicazioni su roccia. In particolare, l’operatore può scegliere tra quattro modalità di potenza e altrettante di lavoro, che consentono di adattare la potenza del motore all’impianto idraulico e all’applicazione da svolgere. Duranti gli scavi effettuati in cava a Hillhead, la differenza tra le modalità di potenza è stata evidente: con la modalità Power+ l’escavatore ha letteralmente “strappato” il materiale dalle pareti rocciose per riempire facilmente la benna. Il nuovo modello è dotato peraltro delle modalità “Boom Priority” e “Swing Priority”, che consentono di regolare il flusso idraulico su ciascuna funzione per adattarsi alle diverse applicazioni di lavoro.

Comfort per l’operatore

L’escavatore cingolato HX1000A L è dotato di un’ampia cabina che, appoggiata

IL NUOVO ESCAVATORE CINGOLATO HX1000A L È ALIMENTATO DA UN PROPULSORE DIESEL PERKINS 2806J

A 6 CILINDRI, CILINDRATA DI 18,1 L E

POTENZA DI 460 KW (629 CV) A 2.000

GIRI/MIN, CON INIETTORI AD ALTA PRESSIONE, TURBOCOMPRESSORE CON VALVOLA “WASTEGATE TWIN-SCROLL” E CONTROLLO ELETTRONICO

a specifici supporti di sospensione, offre un ambiente di lavoro confortevole senza vibrazioni. Il sedile riscaldato, sospeso ad aria, è regolabile in tutte le direzioni e i pedali di traslazione sono ben posizionati (sedendosi nella parte anteriore della cabina si può spostare facilmente indietro il sedile quando questi non sono utilizzati). Grazie al climatizzatore automatico la cabina è pressurizzata, per mantenere la polvere fuori dall’ambiente operativo. Dietro il sedile sono presenti numerosi vani portaoggetti; una pistola ad aria compressa, inoltre, posta all’interno della porta, può essere utilizzata per eliminare i detriti e lo sporco del pavimento. È poi presente anche un monitor da 8” touchscreen sul montante anteriore destro, con un secondo schermo più piccolo posizionato in basso. Le funzioni possono essere controllate tramite un pulsante rotante nella console principale, mentre i tasti rapidi consentono di accedere alle impostazioni di modalità e potenza. Il monitor più grande fornisce un’immagine chiara grazie al sistema di telecamere AVM (“All-Around View Monotoring”) di HD Hyundai, che utilizza quattro te-

lecamere per garantire all’operatore una visibilità dell’area di lavoro a 360°.

Assistenza e manutenzione

Il nuovo escavatore cingolato HX1000A

L è dotato di passerelle da 520 mm su entrambi i lati, per un facile accesso ai punti di assistenza e manutenzione. È presente anche un passaggio centrale, con ingresso dietro la cabina, che consente di raggiungere agevolmente l’area riservata ai vari filtri, con separatore d’acqua, al prefiltro del carburante e al filtro principale. Le ventole di raffreddamento sono reversibili, per allontanare polvere e detriti dal nucleo del radiatore nei cantieri particolarmente polverosi. Di serie, infine, sono disponibili l’ingrassaggio automatico e la pompa elettrica di rifornimento del carburante. ■

LA SCHEDA TECNICA

L’ESCAVATORE CINGOLATO HX1000A L

Peso operativo: 100 t

Motore: Perkins 2806J - Stage V

Potenza netta: 469 kW a 2.000 giri/min

Capacità benna: 5,4-6,8 m3

Profondità di scavo max.: 7,2 m

Raggio di scavo max.: 12,4 m

Forza di strappo alla benna: 44,8 kgf

Raggio di rotazione posteriore: 4,6 m

Velocità di rotazione: 0-6,3 giri/min

Velocità di traslazione max.: 2,6-4,3 km/h

* configurazione con braccio standard ME

FORZA TRAINANTE

Si conferma in grande salute la filiale italiana della multinazionale svedese, che nel nostro Paese opera prevalentemente nel settore dell’edilizia. Tra le soluzioni più interessanti proposte dall’azienda ci sono i robot da demolizione della gamma DXR e la tagliasuolo FS 7000, offerta ora anche in una versione speciale

di Daniele Smiraglia

Huskvarna è un’area urbana di poco più di 22.000 abitanti che costituisce la parte orientale della città svedese di Jönköping, ma è soprattutto la patria dell’omonima azienda fondata nel lontano 1689 per

produrre moschetti per l’esercito nazionale. Una piccola impresa a conduzione familiare che nel corso dei suoi oltre 300 anni di storia si è trasformata in una tra le multinazionali più influenti a livello globale, attraverso l’acquisizione di numerose aziende e iniziando a operare

in settori molto diversificati rispetto al core business iniziale, quali ad esempio l’industria motociclistica (Husqvarna Motorcycle) e i grandi elettrodomestici (Electrolux), ma anche il giardinaggio professionale (Gardena) e l’edilizia. Nel nostro Paese, Husqvarna è presente

con una filiale con sede a Erba, in provincia di Como, che opera prevalentemente nel settore edile e che molto probabilmente chiuderà anche il 2024 con un fatturato in doppia cifra. Abbiamo incontrato Fabrizio Rivetti, responsabile vendite della Divisione Edilizia e

Demolizione Controllata di Husqvarna Italia, per fare il punto della situazione sullo stato di salute dell’azienda e per conoscere le numerose novità che saranno commercializzate nei prossimi mesi.

Com’è strutturata Husqvarna Italia e quali sono i suoi modelli di business? “Husqvarna Italia è una filiale diretta del gruppo che opera dal 2007, anche se in precedenza eravamo comunque attivi sul mercato utilizzando diversi brand delle varie attività acquisite dalla multinazionale svedese. I nostri settori di riferimento sono l’edilizia e il giardinaggio, limitatamente alla gestione dei clienti

FABRIZIO RIVETTI

RESPONSABILE VENDITE DELLA DIVISIONE EDILIZIA E DEMOLIZIONE CONTROLLATA DI HUSQVARNA ITALIA

HUSQVARNA VIENE FONDATA NEL 1968 NELLA CITTÀ SVEDESE DI JÖNKÖPING E OGGI

RAPPRESENTA UNA TRA LE PIÙ IMPORTANTI MULTINAZIONALI CHE OPERA

NELL’INDUSTRIA MOTOCICLISTICA, NEL SETTORE DEGLI ELETTRODOMESTICI, NELL’EDILIZIA E NEL GIARDINAGGIO PROFESSIONALE. IN ITALIA, L’AZIENDA È PRESENTE DAL 2007 CON UNA FILIALE CON SEDE A ERBA (CO)

MACCHINE

italiani del portafoglio Gardena. Il 90% del nostro business viene realizzato con le rivendite, attraverso 15 agenti che coprono l’intero territorio nazionale. Per alcune tipologie di clienti che hanno necessità di un supporto tecnico molto più specifico - come ad esempio i demolitori o le aziende che eseguono tagli e carotaggi o chi si occupa della preparazione delle superfici a livello professionale - offriamo invece un servizio diretto e dedicato. Complessivamente contiamo 40 dipendenti, ma il nostro obiettivo è continuare a crescere”.

Si parlava di crescita: come chiuderà il 2024 l’azienda e quali sono le aspettative per il prossimo anno?

“Il 2023 - e in generale tutti gli anni post Covid - sono stati per noi molto positivi sul piano dei risultati, con una crescita molto importante nel biennio 20202021. Anche quest’anno stiamo crescendo molto e le nostre stime ci dicono che potremo chiudere anche il 2024 in doppia cifra. Siamo invece ben consci che la prossima annata non sarà positiva come le precedenti, sono infatti venuti meno i vari incentivi offerti dal Governo nel

REALIZZATA IN COLLABORAZIONE CON LE AZIENDE GEOTRAK E NEW FONT, LA VERSIONE SPECIALE DELLA TAGLIASUOLO FS 7000 OFFRE LA POSSIBILITÀ AGLI OPERATORI DI EFFETTUARE DAI 300 AI 350 ML/ GIORNO DI POSA DI FIBRA OTTICA. IL DISCO HA UNA LARGHEZZA CHE VARIA DA 26 A 28 MM; LA PROFONDITÀ DI TAGLIO È DI 33 CM

settore dell’edilizia, come ad esempio il Superbonus 110%, e si stima che il comparto possa vedere un calo tra il 10% e il 15%. Per nostra fortuna questo scenario ci toccherà soltanto relativamente: Husqvarna Italia, infatti, non concentra il suo business solo sulle costruzioni, bensì anche sui lavori legati alle infrastrutture e al PNRR, ovvero interventi con grossi cantieri che anche nel 2025 si stima possano avere una crescita tra il 2% e il 3%. Insomma, molto probabilmente ci troveremo di fronte a un calo dei risultati, ma non sarà drastico e traumatico come quello di un decennio fa”.

Tra le numerose tipologie di intervento nel settore dell’edilizia su cui il PNNR pone l’accento ci sono i lavori di ampliamento della copertura in fibra ottica. È un segmento di interesse per la vostra azienda?

“Assolutamente sì e proprio per questo specifico campo di applicazione, in collaborazione con altre due aziende del territorio, abbiamo sviluppato un’apposita macchina operatrice. Nello specifico, si tratta di un’evoluzione della nostra tagliasuolo a spinta diesel FS 7000, che presenterà una serie di modifiche in modo da adattarsi alle esigenze degli operatori che devono posare la fibra ottica e che non sarà presente nel nostro catalogo. Il prodotto è il frutto di un sodalizio con l’impresa Geotrak, che si è occupata in maniera specifica di realizzare una serie di accorgimenti sul nostro modello base, come ad esempio l’inver-

LA TAGLIASUOLO FS 7000 È TRA I PRODOTTI DI PUNTA DI HUSQVARNA: QUESTA MACCHINA

sione della rotazione, l’adeguamento e il corretto dimensionamento dell’albero di trasmissione, per consentire di montare un disco più grande, in modo che la macchina diventasse estremamente produttiva per quest’applicazione. La seconda azienda che ha offerto il suo contributo è invece la New Font di Gubbio, specializzata nella fornitura di prodotti per la realizzazione di reti in fibra ottica, che ci ha permesso di entrare in contatto con i maggiori operatori del settore”.

Esaminiamo in maniera più specifica questo modello... “Innanzitutto vorrei sottolineare che questa macchina è già stata visionata dalla maggior parte dei grandi operatori del settore, oltre a essere già stata messa a capitolato da player del calibro di Open Fiber e TIM. Di conseguenza è molto probabile che nei prossimi mesi ci sia una richiesta molto elevata. Passando alle specifiche del prodotto, quest’evoluzione della nostra FS 7000 è perfetta per effettuare in un’unica passata uno

LA LINEA DI ROBOT DEMOLITORI DXR

È COMPOSTA DA CINQUE MODELLI CON PESI DA 589 A 2.020 KG ED È IDEALE PER SODDISFARE LE ESIGENZE DI GRANDI

IMPRESE EDILI CHE SI TROVANO A DOVER FAR FRONTE A UNA CARENZA

DI MANOVALANZA. IL MODELLO

PIÙ PICCOLO, IL DXR 95, OFFRE LA PRODUTTIVITÀ DI CIRCA 20 OPERATORI NEL CORSO DI UNA GIORNATA

MACCHINE

scavo pulito in cui i posatori possono già inserire la guaina necessaria per far transitare al suo interno la fibra ottica. Le dimensioni, il peso e il bilanciamento sono ottimizzati per garantire una produttività elevata nelle applicazioni di taglio in profondità di asfalto e cemento. Con un eccezionale livello di coppia ‘sostenibile’ del motore ‘, questa macchina ottimizza la produttività nelle condizioni più difficili e contribuisce a creare un ambiente di lavoro più sano. Il disco ha una larghezza che varia da un minimo di 26 mm a un massimo di 28 mm, mentre la profondità massima di taglio è 33 cm. I clienti che hanno avuto modo di utilizzare la macchina sostengono di essere riusciti a effettuare dai 300 ai 350

ml/giorno di posa di fibra ottica finita. Tra le altre peculiarità si segnalano le dimensioni molto contenute e la versatilità, che le permettono di essere utilizzata anche nei centri storici e su quasi tutte le superfici”.

Uno tra i prodotti di punta su cui Husqvarna ha costruito il suo successo è il robot da demolizione della linea DXR. Quali sono i plus di questo prodotto?

“Si tratta di una gamma di macchine molto particolare, disponibile nel nostro catalogo da circa 15 anni, che durante le manifestazioni fieristiche a cui partecipiamo diventa molto spesso una vera e propria attrattiva per i visitatori.

Con l’ultimo arrivato, presentato nel mese di gennaio, la linea di robot da demolizione DXR è ora composta da cinque diversi modelli, con pesi che variano dai 589 kg del DXR 95 ai 2.020 kg del DRX 315. La macchina più piccola - caratterizzata da un raggio di azione di 3,16 m, da una potenza nominale in ingresso di 9,8 kW e da una portata idraulica da 32 l/min - rappresenta una soluzione ideale per soddisfare le esigenze delle grandi imprese edili che si trovano a dover far fronte alla carenza di manovalanza. Pur essendo una macchina con dimensioni molto ridotte, che può salire su tutti i solai, il DXR 95 offre infatti una produttività che è equiparabile a quella di una ventina di operatori per tutto il corso di una giornata. Il modello DXR 145 viene utilizzato invece in occasione di interventi in cui la portanza del solaio non è eccessiva e dove non è consentita la salita con mezzi tradizionali, per questione di peso o emissioni. I modelli più grandi sono invece pensati per le imprese che necessitano di una produttività ancora più elevata. Grazie all’apposito telecomando, poi, è possibile beneficiare di un’estrema libertà e di un controllo completo, anche a elevate distanze, nonché di informazioni in tempo reale sullo stato della macchina”.

Husqvarna Italia non si limita solo alla distribuzione dei prodotti del brand svedese dedicati all’edilizia su tutto il territorio italiano, ma fornisce anche un capillare servizio di assistenza… “Disponiamo di un centro autorizzato per ciascuna singola regione a cui i vari rivenditori possono rivolgersi direttamente, mentre in quelle in cui il volume di affari è maggiore ne abbiamo addirittura due. Per i clienti diretti che acquistano macchine con un elevato grado di complessità, come i robot da demolizione o le tagliasuolo, offriamo invece un servizio di assistenza dedicato direttamente nella nostra sede di Erba, attraverso un team di persone molto competente e adeguatamente formato. Siamo strutturati per supportare i clienti ed evitare quanto più possibile i fermi macchina, che per modelli di questo tipo possono portare a danni davvero ingenti”. ■

HUSQVARNA ITALIA NON SI LIMITA SOLO ALLA DISTRIBUZIONE DEI PRODOTTI DEL BRAND SVEDESE DEDICATI ALL’EDILIZIA SU TUTTO IL TERRITORIO ITALIANO, MA FORNISCE ANCHE UN CAPILLARE SERVIZIO DI ASSISTENZA

CENTRO

ASSISTENZA TECNICA, REVISIONE E VENDITA

Presenti sul mercato da oltre 20 anni, l’H.P.S. opera nel settore della vendita e revisione di componenti oleodinamici in tutte le applicazioni di pertinenza quale il navale, la pesca, il ferroviario, l’industria, la cantieristica e l’agricoltura

Unità mobili perfettamente attrezzate che ci consentono di raggiungere velocemente i nostri clienti e di risolvere in loco ogni emergenza adempiendo appieno ad ogni loro esigenza.

Riparatori autorizzati delle maggiori case costruttrici del settore quali Rexroth, Kawasaki, Samhydraulik-Brevini e riparatori ufficiali della Danfoss

Disponiamo inoltre di un assortito magazzino ricambi.

Valvole ed elettrovalvole

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Ricambi per pompe e motori

Motori

Moltiplicatori | Riduttori

Guarnizioni e sistemi di tenute

Filtri e sistemi di filtrazione

Distributori oleodinamici

Cilindri oleodinamici

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Pompe

Pneumatica

Lubrificanti

Innesti rapidi

Innesti meccanici

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Accumulatori

EQUILIBRIO “COMPATTO” Hands On

IL MINIESCAVATORE ZX33U-6 È UN “TOP SELLER” DEL COSTRUTTORE GIAPPONESE: RAPIDO NEI MOVIMENTI, POTENTE E DAI RIDOTTI CONSUMI DI CARBURANTE, È STATO PROGETTATO PER OFFRIRE UN ALTO LIVELLO IN TERMINI DI PRESTAZIONI IN QUALSIASI CANTIERE E, IN PARTICOLARE, DOVE CI SONO LIMITAZIONI DI SPAZIO

ETTORE ZANATTA

Progettato per essere semplice da utilizzare e manovrare, il miniescavatore ZX33U-6 – insieme al suo “fratello maggiore” ZX38U-6 da 4 t di peso operativo e 18,8 kW di potenza nominale – è uno dei modelli di maggior successo presenti nella gamma di Hitachi e rappresenta una scelta “intelligente” per chi cerca un equilibrio tra potenza, manovrabilità e comfort in un formato compatto. Si tratta infatti di una macchina di “fascia alta” che si presta a molteplici applicazioni e contesti, come il noleggio, gli interventi per servizi pubblici, i lavori di fondamenta, il riassetto paesaggistico, ma anche in ambiti di demolizione e costruzione in ambienti chiusi.

Hands On

Panoramica interna della cabina (pressurizzata) del miniescavatore ZX33U-6: l’ampio sedile reclinabile con regolazione in altezza e ammortizzatore, il bracciolo morbido e regolabile e l’accesso facilitato offrono un ambiente di lavoro confortevole per l’operatore. Tutti i comandi sono facilmente raggiungibili. Da sottolineare altri elementi quali i pedali pieghevoli, il climatizzatore, la radio AM/FM, il finestrino anteriore servoassistito con molla a gas, la cintura di sicurezza avvolgibile e lo sbrinatore anteriore e posteriore. Il sistema di ventilazione dell’aria migliora l’efficienza del riscaldamento. La funzione di sbrinamento regolabile favorisce la visibilità nei climi freddi

Il miniescavatore ZX33U-6 offre prestazioni efficienti in spazi ristretti e ambienti urbani e garantisce agli operatori un elevato comfort, oltre ad assicurare un facile accesso agli elementi soggetti alla manutenzione. A tal proposito, inoltre, la macchina è dotata di un propulsore Yanmar conforme alle direttive Stage V che non richiede alcun dispositivo di post-trattamento, il che si traduce in minori tempi e costi di manutenzione. Per analizzare tutte le peculiarità tecniche e operative di questo modello siamo stati supportati dalla riminese WR57 - dal 2020 distributore ufficiale per l’EmiliaRomagna e per la Repubblica di San Marino del marchio Hitachi - e dall’im-

CONTROLLO TOTALE “CON… SITE”

Il sistema ConSite è una tecnologia avanzata progettata per migliorare la gestione e la manutenzione delle macchine da costruzione. Si tratta di una delle soluzioni di telemetria e monitoraggio remoto offerte da Hitachi e si concentra su diversi aspetti chiave per ottimizzare le operazioni e ridurre i costi. Tra le caratteristiche principali di ConSite: monitoraggio remoto (permette di monitorare la macchina in tempo reale attraverso una connessione internet con la quale gli utenti possono accedere ai dati del mezzo, come il consumo di carburante, le ore di utilizzo e i parametri operativi); accesso dati (i dati possono essere consultati

tramite una piattaforma online dedicata o tramite un’applicazione mobile, facilitando la gestione della flotta da qualsiasi luogo); manutenzione predittiva e analisi dei dati (il sistema raccoglie e analizza i dati operativi e di performance per prevedere quand’è necessario eseguire interventi di manutenzione, aiutando a prevenire guasti e a ottimizzare i tempi d’inattività); allerta manutenzione (gli

utenti ricevono notifiche e avvisi in caso di necessità di manutenzione o di potenziali problemi, permettendo interventi tempestivi); efficienza operativa (ottimizzazione dei tempi di lavoro, analizzando i dati di utilizzo e aiutando a identificare le aree dov’è possibile migliorare l’efficienza operativa e ridurre i costi operativi); report e analisi (il sistema genera report dettagliati sull’uso della macchina, facilitando la pianificazione e la gestione delle operazioni); sicurezza e monitoraggio e controllo della sicurezza (ConSite consente di monitorare vari parametri della macchina per garantire che operi in condizioni sicure e ottimali); localizzazione

IL MINIESCAVATORE HITACHI ZAXIS

La cabina dello ZX33U-6 è spaziosa e misura 1.049 mm di larghezza e 1.660 mm di altezza. Conforme allo standard ROPS, offre una protezione OPG del tetto ed è facilmente accessibile grazie al comodo scalino d’ingresso. I finestrini presentano vetri rinforzati sui quattro lati, per ottimizzare la visibilità in cantiere. I vetri anteriori (superiore e inferiore) sono apribili. Il tergicristallo posteriore migliora la visibilità e la sicurezza. Il livello sonoro interno è di 75 dB(A), quello esterno di 94 dB(A)

presa Coromano di Fratta Terme (FC), realtà di grande esperienza specializzata dal 1981 nei settori delle pavimentazioni stradali, delle urbanizzazioni, delle sistemazioni di aree verdi e parchi pubblici e della costruzione di edifici industriali, nonché nella realizzazione e manutenzione di acquedotti, gasdotti, fognature e relativi allacciamenti, di infrastrutture, movimentazione di materiale, sistemazioni idrauliche e demolizioni in genere. L’azienda romagnola, che è dotata (alcuni sistemi ConSite offrono la possibilità di tracciare la posizione della macchina, utile per la gestione della flotta e per prevenire furti); supporto e assistenza (in caso di problemi il sistema può inviare i dati direttamente ai tecnici di assistenza Hitachi, facilitando diagnosi e riparazioni rapide); consulenze personalizzate (gli utenti possono ricevere consigli e suggerimenti personalizzati per ottimizzare le operazioni e migliorare l’efficienza della macchina). Tra i benefici apportati da ConSite: riduzione dei costi di manutenzione, aumento dell’efficienza e maggiore sicurezza.

Il grande monitor LCD multifunzione è ben visibile anche in pieno sole così come al buio e consente di gestire tutti i dati tecnici e operativi con una sola occhiata

La leva di funzione ausiliaria con comando proporzionale presente in cabina garantisce un ottimale controllo degli accessori utilizzati in cantiere

anche di un impianto di recupero rifiuti non pericolosi derivanti dalle attività di demolizione, vanta un parco mezzi costituito da oltre 300 unità, tra macchine e attrezzature (di cui un’alta percentuale a marchio Hitachi), che le consente di aggiudicarsi costantemente appalti sia pubblici che privati in tutta l’area regionale e limitrofa. Il miniescavatore ZX33U-6 è certamente una delle macchine più utilizzate dall’impresa e presente nel parco mezzi dell’azienda in più unità.

Produttività e versatilità

Il miniescavatore Hitachi ZX33U-6 è stato progettato per offrire un alto livello di prestazioni in qualsiasi cantiere e in particolare dove ci siano limitazioni di spazio. Questo modello, infatti, presenta una larghezza complessiva ridotta e un raggio di rotazione posteriore limitato, garantendo così un’elevata produttività in cantiere. Ciò anche grazie al citato motore di cui è dotato, ai tempi di ciclo molto rapidi e all’efficiente circuito

Hands On

I PUNTI DI FORZA

IL COMFORT IN CABINA

I TEMPI DI CICLO RAPIDI

LA SEMPLICITÀ DI UTILIZZO

LA FLUIDITÀ DEI MOVIMENTI

LA FACILITÀ DI MANUTENZIONE

FINESTRINO ANTERIORE CON APERTURA ELETTRICA

DISPLAY LCD MULTIFUNZIONE

BRACCIO DI PENETRAZIONE

DA 1,17 O 1,52 M

PROTEZIONE

GIUNTI ANTERIORI RINFORZATI

FARI DI LAVORO A LED SU CABINA E BRACCIO

IL MINIESCAVATORE HITACHI ZAXIS 33U-6

TELAIO A “D” RINFORZATO E ANTIDEFORMANTE

MONITORAGGIO REMOTO (APP “CONSITE” E “CONSITE SHOT” OPZIONALI)

CABINA ROPS PRESSURIZZATA CON TERGICRISTALLI POSTERIORE

FUNZIONE AUSILIARIA CON COMANDO PROPORZIONALE

MOTORE YANMAR 3TNV88 DA 18,8 KW – STAGE V

RAGGIO DI ROTAZIONE RIDOTTO

SISTEMA DI RISPARMIO ENERGETICO

CINGOLI IN GOMMA DA 300 MM PAVIMENTO CABINA INCLINABILE

Hands On

Il miniescavatore Hitachi ZX33U-6

è dotato di un motore Yanmar 3TNV88, Stage V, da 18,8 kW di potenza a 2.400 giri/min (ISO 14396:2002), che non richiede alcun dispositivo di post-trattamento. L’allestimento, tra le altre cose, prevede un alternatore 12V-40A, un sistema di regime minimo automatico e un controllo con modalità ECO/PWR

La facile apertura dei cofani consente il rapido accesso a tutti i componenti interni. Lo spazio intorno all’apertura del serbatoio del carburante rende più semplice il rifornimento del miniescavatore. La batteria (12V/55Ah) è posizionata sullo stesso lato del radiatore, per garantire un’agevole manutenzione. Lo staccabatteria è disponibile come standard, anche in questo caso per consentire di eseguire la manutenzione in condizioni di sicurezza. Il collegamento ad attacco rapido (opzionale) sotto la cassetta degli attrezzi consente l’installazione sicura dei retrofit. Il sistema idraulico, caratterizzato da due pompe a pistoni assiali a portata variabile e da una pompa a ingranaggi, consente di adattare la forza e la velocità in base alle esigenze specifiche del lavoro da eseguire. Due motori a pistoni assiali a portata variabile assicurano la traslazione del miniescavatore, un motore a pistoni assiali la rotazione

idraulico. Alcune caratteristiche di robustezza dello ZX33U-6 - come i perni rinforzati, il telaio a “D” rinforzato e la protezione del cilindro del braccio di sollevamento - garantiscono adeguate prestazioni e contribuiscono a eseguire gli interventi nei tempi e nei costi previsti. L’avanzato sistema di risparmio

Il miniescavatore Hitachi ZX33U-6 può essere configurato con un braccio di penetrazione da 1,17 m o, come nel caso di questo Hands On, con un braccio da 1,52 m. In entrambi i casi la macchina è dotata di protezione del cilindro del braccio, che ne garantisce l’integrità e la durabilità. Il giunto anteriore è rinforzato, per garantire agli elementi in movimento una maggiore durata nel tempo

IL MINIESCAVATORE HITACHI ZAXIS

Il sottocarro è facile da pulire grazie alla sua struttura “a prova di terra”, da cui si può rimuovere facilmente fango, terra e sabbia. Le aperture della lama dozer aiutano a minimizzare l’accumulo di detriti e ne velocizzano la rimozione

energetico combina la modalità ECO, il minimo automatico e il controllo dell’escavatore, riuscendo a ridurre notevolmente il consumo di carburante, come anche i livelli di rumorosità e le emissioni. Le app “ConSite Pocket” e “ConSite Shot”, fornibili come optional, sono applicazioni per smartphone ufficiali di Hitachi Construction Machinery che facilitano le ispezioni, fornendo informazioni sulla manutenzione e sul funzionamento della macchina. Il “Global e-Service” fornito da Hitachi offre inoltre accesso alle informazioni sulla posizione e sui dati di funzionamento, come carburante, conta-ore, dati del motore e altro.

Comfort di guida

La cabina dello ZX33U-6 testimonia l’attenzione meticolosa da parte del costruttore giapponese per i dettagli dei suoi miniescavatori: il modulo unisce

Il miniescavatore è dotato di due fari di lavoro a LED posizionati su cabina e braccio che, rispetto a quelli alogeni, durano molto più a lungo, per un uso efficiente dell’energia

all’elevata visibilità diverse funzioni pratiche e un ambiente di lavoro confortevole per gli operatori. Conforme allo standard ROPS, la cabina si presenta spaziosa e facilmente accessibile grazie all’apposito scalino d’ingresso. All’interno si trovano un ampio sedile con ammortizzatore scorrevole e regolabile, pedali pieghevoli e braccioli regolabili. I (pratici) comandi sono facilmente raggiungibili dall’operatore, mentre le leve di comando del circuito di pilotaggio idraulico garantiscono un funzionamento agevole. La funzione ausiliaria con comando proporzionale, poi, consente un controllo preciso dell’attrezzatura anteriore. In cabina è presente anche un grande monitor LCD - ben visibile e consultabile anche in pieno sole, così come al buio - che fornisce tutti i dati tecnici fondamentali con una sola occhiata.

Il telaio della torretta del miniescavatore ZX33U-6 è rotante, con sezione a “D” antideformante. Il telaio laterale è saldato a quello dei cingoli. A tal proposito, il sottocarro adotta cingoli con pattini in gomma da 300 mm di larghezza. Ogni cingolo è azionato da un motore a pistoni assiali a due velocità. Sono presenti un rullo di sostegno e quattro rulli di appoggio

Hands On

Il raggio di rotazione ridotto rende il miniescavatore ZX33U-6 ideale nelle aree urbane e in spazi ristretti e confinati, come ad esempio nella realizzazione di marciapiedi e cordoli o di rotatorie stradali in vie trafficate

Sicurezza e manutenzione

Il miniescavatore ZX33U-6 adotta diverse interessanti tecnologie di monitoraggio e sicurezza, quali strumenti di diagnostica avanzati e display che forniscono informazioni in tempo reale sullo stato reale della macchina, contribuendo a una manutenzione efficiente, nonché un sistema di allerta per la stabilità e il sovraccarico per prevenire incidenti e migliorare la sicurezza operativa.

Facile da manovrare, il miniescavatore ZX33U-6 si presta a diverse applicazioni ed è uno strumento ideale in molteplici contesti, come il noleggio, i servizi pubblici, i lavori di fondamenta, il riassetto paesaggistico, così come in interventi di demolizione e/o di costruzione in ambienti chiusi. Questo modello assicura un’elevata efficienza e un comfort rilevante per l’operatore. Rapido, potente e con un ridotto consumo di carburante, il miniescavatore è stato progettato da Hitachi per garantire ridotti costi d’esercizio e per produrre un livello contenuto di emissioni

Le opzioni disponibili includono anche un parasole anteriore e fari di lavoro a LED. La facilità di manutenzione è parte integrante del pratico design di questo modello Hitachi, che è dotato di una gamma di funzioni utili che permettono di eseguire interventi di pulizia e di assistenza in modo rapido e agevole direttamente in cantiere, garantendo sempre le migliori prestazioni. Le coperture del motore e del radiatore sono state progettate per consentire un accesso agevolato. Il giusto spazio intorno all’apertura del serbatoio del carburante rende più semplice il rifornimento del miniescavatore.

La batteria è posizionata sullo stesso lato del radiatore, per garantire un’adeguata facilità d’intervento. Il sottocarro è facile da pulire, grazie alla sua struttura “a prova di terra”, da cui si possono rimuovere facilmente fango e sabbia. Le aperture della lama dozer, infine, aiutano a minimizzare l’accumulo di sporco e ne velocizzano la rimozione. Da citare il fatto che lo stacca-batteria, qui, è disponibile come standard, per rendere più sicura e facile la manutenzione. ■

La facilità di manutenzione è parte integrante del pratico design dello ZX33U-6, che è dotato di diverse funzioni utili che consentono di eseguire interventi di pulizia e di assistenza in modo rapido e agevole anche direttamente in cantiere. Le coperture del motore e del radiatore sono state progettate per consentire un facile accesso a tutti gli elementi interni. La torretta del miniescavatore è inclinabile in caso di necessità e ciò consente un facile accesso al motore e alla valvola di controllo, al fine di velocizzare la manutenzione

LA SCHEDA TECNICA

Il miniescavatore ZX33U-6

Lunghezza braccio di penetrazione: 1,17 m 1,52 m Cabina Tettuccio Cabina Tettuccio

Motore: Yanmar 3TNV88 - Stage V

Potenza motore: 18,8 kW a 2.400 giri/min

Coppia max.: 91,6 Nm a 1.000 giri/min

Velocità di rotazione torretta: 9,1 giri/min

Coppia di rotazione torretta: 5,1 kNm

Forza di strappo alla benna: 27,2 kN

Forza di strappo al braccio di penetrazione: 16,9 kN

Sbraccio max.:

Sbraccio max. al suolo:

Profondità di scavo max.:

Profondità di scavo max. parete verticale:

Lunghezza sottocarro: 2.110 (2.130 mm)

Altezza da terra min.: 280 (270) mm

Carreggiata: 1.250 mm

Altezza lama:

Larghezza cingoli:

Dimensioni (lunghezza x larghezza x altezza):

Altezza max. di taglio:

Altezza max. di scarico:

Altezza mix. di scarico:

Raggio di rotazione min.:

Raggio di rotazione posteriore: 775 mm (875 mm con contrappeso aggiuntivo)

Pendenza superabile: 58% (30°)

Forza di trazione max.: 27 kN

Velocità di traslazione max. (alta/ 4,3 km/h bassa):

Bobcat

L’abbinamento PERFETTO

L’impegno dichiarato dal costruttore è far sì che i clienti possano lavorare in modo rapido ed efficiente. Per questo l’azienda non solo propone sul mercato macchine sempre più compatte, utilizzate come porta-attrezzi, ma anche una gamma di accessori completa e in costante evoluzione

di Stefano Vitali

La potenza disponibile, i sistemi di attacco, l’idraulica e il dispositivo di comando accessori (ACD) sui mezzi Bobcat sono concepiti per consentire un cambio rapido delle attrezzature, al fine di svolgere diverse attività con la stessa macchina operatrice. “Offriamo una delle gamme più complete di accessori sul mercato, con cui è possibile svolgere tutte le comuni attività nell’ambito dell’edilizia, del riassetto paesaggistico, dell’agricoltura, della demolizione, del riciclo e della movimenta-

zione di materiali. È proprio per questo motivo che le nostre macchine compatte sono state sviluppate come dei veri e propri mezzi multifunzione”, spiega Katinka Kincses, Product Manager Attachments di Bobcat EMEA. “Tuttavia, è importante scegliere i prodotti Bobcat giusti. Ad esempio, una minipala può essere forte e agile, ma per i lavori su terreni delicati, su cui l’impatto dev’essere minimo, è meglio utilizzare una pala compatta cingolata. Anche la potenza è importante: se si vuole usare una pacciamatrice forestale, una scavacanali a disco o uno spazzane-

ve si deve acquistare una macchina per impieghi gravosi; se occorre lavorare procedendo ad alta velocità, è meglio usare una minipala gommata; se sbraccio e altezza di sollevamento sono importanti, una minipala gommata o un sollevatore telescopico sono la scelta più corretta. Le minipale gommate hanno inoltre il vantaggio che il conducente siede in posizione più alta e gode di una migliore visuale dell’area di lavoro”.

Secondo Kincses l’acquisto di una macchina specializzata ha senso solo per i clienti che svolgono sempre lo stesso tipo

LE MACCHINE COMPATTE BOBCAT SONO STATE SVILUPPATE DAL COSTRUTTORE PER ESSERE UTILIZZATE COME DEI VERI E PROPRI MEZZI MULTIFUNZIONE

UNA VOLTA SCELTA LA MACCHINA GLI OPERATORI POSSONO SCEGLIERE TRA OLTRE 120 ACCESSORI BOBCAT, MOLTI DEI QUALI SONO COMPATIBILI CON DIVERSI MODELLI PORTAUTENSILI DEL COSTRUTTORE

di lavoro. “Per la manutenzione dei campi da golf l’investimento in una falciatrice Bobcat è pienamente giustificato, ma nella maggior parte degli altri casi è più sensato scegliere una macchina multiuso con la quale è possibile svolgere una più ampia varietà di lavori, facendo un uso più intensivo dello stesso mezzo. Capita spesso che un nuovo cliente acquisti qualche accessorio, per poi aggiungerne gradualmente altri, in modo da poter lavorare il più possibile con la stessa macchina”.

Oltre 120 accessori

Una volta scelta la macchina i clienti possono scegliere tra oltre 120 accessori, molti dei quali sono compatibili con diversi modelli portautensili Bobcat. Per praticità, il costruttore ha suddiviso gli accessori per settore, tra cui Demolizione, Edilizia, Lavori stradali, Paesaggistica, Silvicoltura, Agricoltura e Movimentazione di materiali. La gamma è particolarmente ampia, in particolare per la paesaggistica e i lavori stra-

dali, ma molti accessori possono essere usati per lavori generici, come benne, pinze, forche per pallet, spazzole a rullo, lame apripista, livellatrici, rastrelli motorizzati, falciaschiacciatrici, scavacanali, trivelle e martelli idraulici. Sono disponibili anche accessori speciali come ruIli vibranti, benne betoniera e per calcestruzzo, frese, idropulitrici ad alta pressione, piattaforme di lavoro aereo, sminuzzatrici e perfino un trapiantatore d’alberi.

Da citare è il fatto che Bobcat dota le proprie macchine e attrezzature di numerose funzionalità per migliorare la connettività e la facilità d’uso. Il sistema “Bob-Tach” per l’attacco degli accessori, ad esempio, è diventato uno standard del settore, ma agli inizi del Duemila è stato introdotto il sistema “Power BobTach”, che permette di collegare e scollegare accessori non idraulici senza dover uscire dalla cabina. Un’altra pratica funzione è il sistema di gestione della velocità, che permette di regolare la velocità di marcia in modo indipendente dal regime del motore, consentendo una maggiore produttività. L’ACD è integrato nell’accessorio: si tratta di un sistema CANbus che controlla la comunicazione tra macchina e accessorio e grazie al quale la macchina riconosce l’accessorio e regola automaticamente le impostazioni dei comandi del joystick, dell’idraulica, eccetera. Il conducente può regolare le impostazioni sul display all’interno della cabina e ottenere una panoramica delle ore di funzionamento, delle prestazioni e dello stato dell’accessorio (se l’operatore utilizza il comando a distanza per azionare la macchina sono automaticamente disponibili anche tutte le funzioni per il controllo dell’accessorio).

Bobcat con Bobcat

Katinka Kincses consiglia ai clienti di abbinare gli accessori Bobcat alle macchine Bobcat: “La compatibilità tra le nostre macchine e attrezzature è studiata per essere ottimale. Ad esempio, il software degli accessori è sempre aggiornato e i comandi in cabina consentono il controllo delle funzioni; l’impianto idraulico è adatto alle attività da svolgere e si possono utilizzare tutte le funzionalità delle attrezzature e, in caso di problemi tecnici, non ci si dovrà rivolgere a diversi fornitori, perché Bobcat risolverà il problema durante il periodo di garanzia”. Un buon esempio di abbinamento “macchina-accessorio” è la combinazione tra il nuovo trinciatutto forestale FRC 200XT e le pale compatte S86 e T86: per lavorare con attrezzi così potenti, queste macchine hanno l’opzione alta portata e la funzione “Super Flow”, che incrementa la portata standard dell’impianto idraulico ausiliario da 87 l/min a

KATINKA KINCSES

PRODUCT MANAGER ATTACHMENTS DI

BOBCAT EMEA

LA COMPATIBILITÀ

TRA LE MACCHINE

BOBCAT E LE SUE

ATTREZZATURE È

STUDIATA PER ESSERE OTTIMALE

138 l/min o 159 l/min. Per usare il trinciatutto forestale è anche necessario installare sulla pala uno speciale kit forestale, che protegge motore, macchina, innesti e operatore.

Sviluppo dei prodotti

In qualità di Attachments Product

Manager, Katinka Kincses è responsabile dello sviluppo dei prodotti, del marketing, della formazione e dei servizi aggiuntivi. “Considero il mio reparto come la ‘voce’ del cliente. Analizziamo i desideri dei clienti e conduciamo ricerche sul campo per sviluppare nuovi accessori e funzioni. Ci guidano due importanti principi: il primo è il fatto che i cantieri stanno diventando sempre più piccoli e la domanda di macchine e accessori compatti continua a crescere; inoltre, la facilità d’uso sta diventando sempre più importante e molte aziende si trovano ad affrontare carenza di manodopera, quindi dobbiamo offrire loro soluzioni alternative alla mancanza di personale. Anche i dipendenti giovani e meno esperti devono essere in grado di usare macchine e accessori senza bisogno di eccessiva formazione, per mantenere un livello di produttività ottimale. Ciò si può ottenere anche tramite l’automazione. Basta guardare, ad esempio, la livellatrice moderna: c’è incorporata così tanta tecnologia che la macchina può lavorare quasi autonomamente”. Per il momento Kincses non intende rivelare troppi dettagli sugli ultimi sviluppi previsti da Bobcat per gli accessori, ma si limita a commentare: “Stiamo lavorando su alcune novità interessanti che si concretizzeranno l’anno prossimo”. ■

L’ECCELLENZA della “mescolanza”

In occasione della scorsa edizione di MINExpo, fiera statunitense dedicata all’industria mineraria, lo specialista di pneumatici Off-Highway ha esposto alcuni dei propri prodotti di punta e, in anteprima assoluta, il software “BKT Tire Track Pro”, un nuovo sistema di gestione degli pneumatici per cantieri, cave e miniere

di Stefano Vitali

L’indiana BKT, multinazionale che siede ormai in prima fila tra i maggiori produttori di pneumatici Off-Highway, è stata protagonista durante l’edizione di MINExpo 2024, evento tra i più prestigiosi a livello mondiale dedicato all’industria mineraria tenutosi dal 24 al 26 settembre scorsi presso il Centro Congressi di Las Vegas, negli Stati Uniti. Nel padiglione centrale in cui svettava il suo stand, BKT si è fatta apprezzare con una significativa gamma di soluzioni dedicate a questo particolare settore. MINExpo 2024 ha rappresentato un’opportunità importante per i professionisti del settore minerario di esplorare le tecnologie più all’avanguardia, comprendere le tendenze emergenti e stabilire contatti con fornitori e produttori di tutto il mondo. BKT, con la sua partecipazione, ha rinnovato il suo impegno a fornire soluzioni innovative studiate per migliorare la sicurezza, l’efficienza e la redditività nelle operazioni minerarie.

Una “piattaforma” per gli pneumatici

Allo stand BKT i visitatori hanno potuto accedere in anteprima a una sessione dimostrativa del software “BKT Tire Track Pro”, un nuovo sistema di gestione de-

EARTHMAX SR 32 È UNO PNEUMATICO

RADIALE DI BASE LARGA IDEALE PER SCRAPER E CARATTERIZZATO DA UNA MESCOLA SPECIALE

gli pneumatici proposto dal costruttore indiano. Questa piattaforma, sviluppata da BKT per ottimizzare la gestione delle flotte nei settori del movimento terra e minerario, consentirà un puntuale monitoraggio delle prestazioni degli pneumatici in ogni fase, dall’inventario allo smaltimento, garantendo un utilizzo ottimale e un significativo risparmio sui costi operativi. Il software è pensato per adattarsi a qualsiasi organizzazione, eliminando le barriere geografiche e offrendo una gestione efficiente e sicura delle flotte. Grazie all’integrazione di analisi predittive il sistema è in grado di

IL MODELLO EARTHMAX SR 51, GRAZIE ALLA SUA COSTRUZIONE ROBUSTA E PROTEZIONE DEI FIANCHI, È IDEALE PER CONDIZIONI OPERATIVE ESTREME

anticipare potenziali problematiche, aumentando così la sicurezza e la produttività. La presenza di “dashboard” intuitive e facili da usare renderà semplice e rapido prendere decisioni basate su dati concreti. Nell’occasione Kenna Lentz, Manager - Technical Solutions di BKT, ha condotto dimostrazioni dal vivo del software, mostrando ai visitatori come questa tecnologia possa essere integrata nelle operazioni quotidiane: “‘BKT Tire Track Pro’ è una soluzione all’avanguardia per il settore minerario, progettata per garantire la massima efficienza e sicurezza. Grazie alla sua capacità di mo-

EARTMAX SR 468 È PROGETTATO PER DUMPER RIGIDI: DOTATO DI UN BATTISTRADA INNOVATIVO REALIZZATO CON MESCOLE SPECIALI, È IDEALE PER OPERAZIONI DI SCAVO SU TERRENI DURI, ROCCIOSI E COMPLESSI

COMPONENTI

LO PNEUMATICO EARTHMAX SR 41 DI BKT SI DISTINGUE PER LA CAPACITÀ DI OFFRIRE UNA TRAZIONE

ECCELLENTE SU TERRENI DIFFICILI E DURABILITÀ NEL TEMPO

nitorare e prevedere il comportamento degli pneumatici siamo certi che questa piattaforma diventerà molto rapidamente uno strumento essenziale per migliorare le prestazioni delle flotte e la redditività delle aziende”.

Pronti per la sfida

Oltre alla nuova piattaforma “Tire

Track Pro”, BKT ha presentato ai vi-

EARTHMAX SR 53 È CARATTERIZZATO

DA UN BATTISTRADA PROFONDO L-5 E

DA UNA MESCOLA RESISTENTE

AI TAGLI MINE

sitatori di MINExpo 2024 una selezione dei suoi pneumatici della gamma EARTHMAX, progettata specificamente per rispondere alle sfide dell’industria mineraria. Tra i modelli in mostra c’era EARTHMAX SR 32 (40.5/75 R 39), uno pneumatico radiale di base larga ideale per scraper e caratterizzato da una mescola speciale che assicura elevata resistenza a tagli e perforazio-

ni, assicurando al contempo una lunga durata operativa. EARTHMAX SR 41 (35/65 R 33), invece, si distingue per la capacità di offrire una trazione eccellente su terreni difficili e durabilità nel tempo, garantendo molte ore di lavoro senza tempi di fermo macchina. EARTHMAX SR 468 (50/80 R 57), poi, è progettato per dumper rigidi: dotato di un battistrada innovativo realizzato con mescole speciali, è ideale per operazioni di scavo su terreni duri, rocciosi e complessi, anche grazie a una robusta spalla quadrata aiuta a espellere i singoli sassi, al fine di proteggere lo pneumatico da danni. Anche EARTHMAX SR 51 (29.5 R 29), grazie alla sua costruzione robusta e protezione dei fianchi, è ideale per condizioni operative estreme, mentre EARTHMAX SR 53 (60/80 R 57), caratterizzato da un battistrada profondo L-5 e da una mescola resistente ai tagli, garantisce una vita operativa prolungata e un’ottimale trazione e stabilità. Completa l’offerta MINE STAR (38 X 16 - 15), uno pneumatico a tele incrociate adatto alle operazioni minerarie più impegnative che, grazie alla sua elevata resistenza a tagli e perforazioni, ottimizza l’efficienza operativa delle macchine. ■

Wirtgen Group

LA PRODUZIONE DI ASFALTI a bassa temperatura

L’asfalto semicaldo è un materiale da costruzione stradale la cui importanza è in forte aumento. Le tecnologie e le soluzioni offerte dal Wirtgen Group rispondono a questa tendenza e contribuiscono a fare in modo che la produzione e la lavorazione di conglomerati meno caldi possa avvenire in modo pratico e convenzionale

Con il termine “conglomerati bituminosi semicaldi” - noti anche come asfalti a bassa temperatura, asfalti tiepidi o “Warm Mix” - si indicano i conglomerati che presentano una temperatura di produzione tra 110°C e 130°C. I tradizionali “conglomerati bituminosi caldi” sono invece prodotti a una temperatura tra 140°C e 180°C, solitamente con bitume caldo a 160°C quale legante. I motivi per cui quello relativo a questo

materiale edile sta diventando un argomento sempre più trattato in molti Paesi e regioni sono molteplici e li analizziamo grazie al supporto degli esperti del costruttore tedesco.

Grande potenziale di risparmio

Con l’asfalto semicaldo è possibile ottenere dei vantaggi economici. Il bilancio energetico complessivo di questi conglomerati, infatti, è decisamente

più conveniente. Un minore impiego di energia è sempre sinonimo di emissioni minori, con un particolare abbattimento delle emissioni di CO₂; dato che la maggiore ecologicità è un elemento importante, l’asfalto semicaldo è al centro dell’attenzione delle autorità di tutto il mondo. Secondo l’associazione di categoria Deutscher Asphaltverband già una riduzione della temperatura di 30°C produce un risparmio di 0,9 l di olio combustibile - o di un combustibi-

le equivalente - per tonnellata di asfalto finito. Ciò, con una produzione giornaliera di 2.000 t di conglomerato, equivale a un risparmio pari a 1.800 l di olio oppure a due terzi del consumo annuale di una casa singola di energia per il riscaldamento. La riduzione delle emissioni di CO₂ è di 6.000 kg al giorno. I numeri che possono essere raggiunti nella pratica sono ancora maggiori, soprattutto perché la riduzione è spesso di 50°C o più.

Una produzione di alta qualità

Il contributo principale al risparmio energetico e alla riduzione delle emissioni proviene dalla produzione dell’asfalto, vale a dire dagli impianti di miscelazione asfalto. Benninghoven, specialista della produzione e del riciclaggio dei conglomerati bituminosi di tutti i generi, può contare su un’esperienza pluriennale, anche in fatto di tecnologie sostenibili. Un requisito fondamenta-

le nella riduzione della temperatura per la produzione dell’asfalto è rappresentato dalla riduzione della viscosità del bitume. Per ridurla temporaneamente, Benninghoven ha sviluppato e messo in pratica diverse soluzioni: di queste fanno parte i sistemi di dosaggio precisi per l’aggiunta di additivi liquidi e solidi, oltre al modulo per il bitume schiumato. Quest’ultimo è un elemento interessante, in quanto con questo legante è richiesta esclusivamente acqua come sostanza

TECNOLOGIE

L’ASFALTO SEMICALDO È UN TEMA DI GRANDE INTERESSE PER IL SETTORE DELLA COSTRUZIONE DI STRADE. IL WIRTGEN GROUP, AL RIGUARDO, DISPONE DI SOLUZIONI TECNICHE EFFICACI E ALL’AVANGUARDIA

ausiliaria, senza dubbio sempre disponibile su ogni impianto di miscelazione dell’asfalto. Attraverso la miscelazione del bitume caldo con l’acqua il volume si moltiplica: in tal caso si parla di “schiumatura del bitume”. Grazie all’energia superficiale liberata il legante bagna la roccia molto bene nel processo di miscelazione, anche alle basse temperature, e produce delle caratteristiche di stesa scorrevoli. La tecnologia alla base del modulo per il bitume schiumato è

un vantaggio importante per i gestori degli impianti di miscelazione asfalto. La sezione di pesatura e miscelazione viene ampliata esclusivamente con questa opzione di impianto. Questa è composta da una pompa bitume, da una camera di espansione, dal sistema di tubazioni, da una barra d’iniezione e da un dosaggio dell’acqua. Grazie al concetto “Plug & Work” di Benninghoven il modulo per il bitume schiumato può essere integrato in qualsiasi momento anche

negli impianti preesistenti: si producono così conglomerati bituminosi semicaldi in grado di competere con i conglomerati convenzionali.

Stesa a temperatura abbassata

Anche nella stesa molte imprese che fino a ora hanno avuto a che fare quasi esclusivamente con i conglomerati caldi convenzionali si pongono una domanda: come si comporta l’asfalto semicaldo nella lavorazione da parte delle finitrici stradali? I vantaggi nel processo di stesa iniziano già prima della finitrice. Gli alimentatori della serie PowerFeeder di Vögele sono fondamentali nella lavorazione dell’asfalto semicaldo, in quanto scaricano un autocarro completo con 25 t di conglomerato in soli 60 secondi. In combinazione con una tramoggia aggiuntiva della finitrice vengono accumulati in totale fino a 45 t di materiale. In tal modo è possibile una stesa in continuo e vengono creati i presupposti per disporre di una finestra temporale della massima ampiezza, particolarmente importante per il costipamento dell’asfalto semicaldo. A ciò contribuisce anche un efficace riscaldamento del nastro, che mantiene l’asfalto in temperatura durante il trasporto verso la finitrice. In tutti i banchi sono riscaldati

IL BITUME SCHIUMATO È UN PRODOTTO INTERESSANTE IN QUANTO QUESTO LEGANTE, QUALE COADIUVANTE PER LA PRODUZIONE DELL’ASFALTO SEMICALDO, NECESSITA DI SOLA ACQUA, DISPONIBILE SENZA DUBBIO PRESSO QUALUNQUE IMPIANTO DI MISCELAZIONE DI ASFALTO

elettricamente anche tutti i componenti a contatto con il materiale. Per la stesa si rivela particolarmente vantaggioso in particolare l’impiego della tecnologia di alta compattazione Vögele. In quest’ambito le barre di compattazione azionate a impulsi idraulici garantiscono alti valori di precompattazione, allungando a loro volta la finestra temporale per i rulli. Inoltre, Vögele ha sviluppato delle tecnologie concrete e già in uso, che forniscono degli importanti contributi alla lavorazione degli asfalti semicaldi: “WITOS Paving Plus” e “RoadScan”.

Sicurezza di processo

La logistica del cantiere ha un significato particolare nella lavorazione dei conglomerati semicaldi. La sfida principale è rappresentata dalla finestra temporale

LA COMPATTAZIONE AUTOMATICA

CON “SMART COMPACT”

RAPPRESENTA UNA SOLUZIONE

OTTIMALE PER LA COMPATTAZIONE DEGLI ASFALTI SEMICALDI

per il costipamento: dato che gli asfalti semicaldi sono più complicati da costipare all’aumento della viscosità il processo deve essere concluso con una temperatura del materiale possibilmente alta. Dato che questi asfalti sono tuttavia prodotti a una temperatura meno elevata, per lasciare ai rulli più tempo possibile per la compattazione tutti gli ingranaggi devono girare perfettamente coordinati durante il trasporto e in cantiere. Per gestire con successo questi processi complessi aiuta tra le altre cose una soluzione di sistema interconnessa per l’ottimizzazione dei processi e la documentazione come “WITOS Paving Plus”, composta da cinque moduli coordinati per i diversi soggetti coinvolti nel processo, dal capo miscelatore al conducente (di camion) e al direttore dei lavori.

IL CONTROLLO CONTINUO DELLA TEMPERATURA SUPERFICIALE STA ACQUISENDO IMPORTANZA IN SEMPRE PIÙ MERCATI. CON IL SISTEMA DI RILEVAMENTO DELLA TEMPERATURA SENZA CONTATTO “ROADSCAN”, VÖGELE PROPONE UNA SOLUZIONE INNOVATIVA ED ECONOMICA PER IL SETTORE DELLA COSTRUZIONE STRADALE

Per il controllo e il rispetto di un intervallo di temperatura costante del conglomerato si è affermato “RoadScan”: una termocamera a infrarossi misura in modo preciso e capillare l’area dietro al banco di stesa della finitrice stradale su una larghezza di 10 m. In tal modo, nella lavorazione dell’asfalto semicaldo la qualità di stesa diventa misurabile e dimostrabile, cosa che potrebbe essere importante in caso di una verifica da parte del committente.

Compattazione

con oscillazione

Per la compattazione, l’impiego degli asfalti semicaldi equivale a una riduzione della finestra temporale entro la quale devono essere ottenuti i valori di rigidezza desiderati. Per ottenere comunque un’alta qualità superficiale gli operatori hanno a disposizione diverse soluzioni per la compattazione. In primo luogo deve essere menzionata l’oscillazione, sviluppata dallo specialista della compattazione Hamm circa 40 anni fa. Grazie al contatto permanente del tamburo di oscillazione con il sottofondo viene reso possibile un rapido aumento della compattazione. Questo genere di compattazione, non aggressivo per il materiale rispetto alla vibrazione, permette inoltre di evitare i danni alla superficie durante interventi a basse temperature dell’asfalto. L’oscillazione presenta dei vantaggi

anche nella lavorazione dei giunti e impedisce il danneggiamento dell’asfalto già raffreddato. Un’altra soluzione è rappresentata dall’assistente alla compattazione “Hamm Smart Compact”, che regola in modo continuo la modalità e l’energia compattante in entrambi i tamburi dei rulli tandem della serie HX, tenendo conto del comportamento di raffreddamento dell’asfalto e dei valori di rigidezza attuali. “Smart Compact” indica quindi all’operatore se è necessario compattare staticamente, con la vibrazione o con l’oscillazione, e seleziona la necessaria energia compattante. Di conseguenza, la sovracompattazione viene impedita in modo efficace, i danni alla superficie vengono evitati e i passaggi ridotti. “Smart Compact”, dunque, aumenta l’efficienza nella compattazione e sfrutta in modo ottimale il tempo a disposizione.

Conclusioni

Il potenziale di risparmio energetico è notevole con l’asfalto semicaldo: le sfide che emergono contestualmente in abbinamento a questo materiale di costruzione stradale possono essere vinte con delle tecnologie moderne e coordinate, come quelle offerte ad esempio dal Wirtgen Group. In tal modo, il conglomerato meno caldo può essere non solo prodotto, ma anche steso e compattato in modo convenzionale. ■

Boels Rental

LUCI della ribalta

In occasione di un Open Day organizzato lo scorso settembre il colosso olandese ha aperto ufficialmente le porte della sua nuova filiale di Bergamo, altro importante tassello della sua strategia di espansione sul territorio italiano. Un’occasione per l’azienda di incontrare i nuovi clienti e mostrare loro l’enorme offerta di macchine e attrezzature offerte a noleggio sul mercato

di Ettore Zanatta

Un buon inizio è vitale, qualunque sia il progetto che si va ad affrontare. Per organizzare in modo efficiente un cantiere gli aspetti da curare sono molteplici. Boels Rental mette a disposizione tutto l’essenziale grazie a (quasi) cinquant’anni di esperienza nella

preparazione di una vasta tipologia di cantieri, fornendo tutte le strutture necessarie sulla base di uno studio dettagliato dei vari contesti operativi, occupandosi peraltro anche dei trasporti di consegna e di ritiro. La diffusione di questa “cultura” avviene attraverso una presenza territoriale garantita su tutto il territorio europeo;

in Italia, dove il processo di espansione è ancora in fase di evoluzione, l’azienda continua a fare ingenti investimenti e attualmente opera in Veneto attraverso la filiale di Verona e in Lombardia attraverso quelle di Assago (MI), Castegnato (BS) e Saronno (VA), a cui si è aggiunta ora quella di Bergamo, oggi la più grande tra quelle citate. A queste si

aggiungeranno quella di Rivoli (TO), la cui apertura è prevista entro la fine dell’anno, e di Padova nel 2025, oltre a una futura ulteriore sede in provincia di Milano. L’inaugurazione della filiale bergamasca, esempio tangibile della volontà di crescita sul territorio italiano del colosso olandese, è stata celebrata in occasione di un Open Day svoltosi il 20 e il 21 settembre, quando numerosi visitatori hanno scoperto la nuova struttura di via Borgo Palazzo 205/ via Giulio Verne 2. Qui abbiamo incontrato Giovanni Fratantonio e Matteo Cattagni, rispettivamente responsabile di filiale e “Country Manager Italy” di Boels Noleggio.

Boels Rental prosegue il suo percorso di espansione sul territorio italiano proponendosi oggi come un partner autorevole nel settore del noleggio “generalista”. Quali sono le specifiche di questa nuova struttura inaugurata a Bergamo?

“La sede di Bergamo rappresenta un tassello importante della strategia di Boels Rental di coprire in modo sempre più completo il territorio della Lombardia e del Nord Italia in generale, per offrire una piattaforma di filiali a supporto dei progetti dei propri clienti, in particolare nei comparti dell’edilizia e delle costruzioni, che sono il core business dell’azienda, ma anche di tutti quei settori potenzialmente interessati, come quelli dell’industria, delle manu-

tenzioni e dei servizi. Un progetto che ci porterà entro il 2028 a coprire l’area del Centro e Nord Italia, arrivando fino a Roma. Questa sede, in particolare, è una struttura moderna e funzionale: sorge su un’area di 9.500 m2 e comprende uno showroom per le piccole attrezzature e l’utensileria e aree esterne per oltre 8.000 m2 destinate allo stoccaggio delle macchine più grandi della flotta. L’officina interna dedicata alle manutenzioni e alle riparazioni, il magazzino ricambi, l’area lavaggio, le officine mobili per interventi in cantiere e la flotta di mezzi propri per consegne e ritiri dei macchinari completano il tutto. Durante la ‘due giorni’ organizzata per far conoscere ai nostri nuovi clienti la filiale abbiamo pensa-

to di far partecipare gli ospiti a visite guidate e alla presentazione dei vari prodotti Boels seguendo un percorso ‘museale’ che ha simulato lo sviluppo di un cantiere, esponendo le relative soluzioni proposte: dall’ufficio da cantiere al bagno chimico, dalle torri faro ai generatori, dalle attrezzature e macchine movimento terra a quelle per il sollevamento e i lavori in quota, alle scale per traslochi e ai trabattelli. L’offerta Boels, infatti, è vasta e in grado di soddisfare svariati comparti: ingegneria civile, lavori a grandi altezze, trasporto e movimentazione di materiali, cantiere, moduli abitativi e unità sanitarie, energia, luce e acqua, controllo climatico, costruzioni e installazioni, finitura e pulizia e tecniche del traffico”.

DA SINISTRA: MATTEO CATTAGNI E GIOVANNI FRATANTONIO, RISPETTIVAMENTE “COUNTRY MANAGER ITALY” DI BOELS NOLEGGIO E RESPONSABILE DELLA FILIALE DI BERGAMO

OLTRE A MACCHINE E ATTREZZATURE PER LA MOVIMENTAZIONE, IL SOLLEVAMENTO E IL MOVIMENTO TERRA, PRESSO LE STRUTTURE DI BOELS RENTAL È POSSIBILE TROVARE ANCHE UN VASTO MAGAZZINO RICAMBI E UN AMPIO ASSORTIMENTO DI MATERIALI DI CONSUMO. IN PRATICA TUTTO CIÒ CHE SERVE PER IL SETTORE EDILE (E NON SOLO) DA UN UNICO REFERENTE. NELLA FOTO, LA RECEPTION DELLO SHOWROOM DEDICATO ALLE PICCOLE ATTREZZATURE E L’UTENSILERIA

SERVIZI

L’evento organizzato a Bergamo ha offerto ai nuovi clienti un’occasione per conoscere da vicino e in ogni particolare la (molto) ricca offerta Boels a noleggio. In una filiale strategica che presiede una provincia molto attiva in questo settore, con grandi potenzialità…

“Quest’evento ci ha permesso di mostrare ai molti ospiti intervenuti che siamo in grado di soddisfare le esigenze

di artigiani e piccole imprese, così come quelle dei grandi General Contractor che necessitano di enormi flotte a noleggio con preavvisi minimi. La nostra capacità di rispondere rapidamente e con flessibilità alle più svariate richieste e ai più diversi interlocutori (dalle piccole realtà ai grandi gruppi industriali) è ciò che ci distingue sul mercato, oltre alla ricchezza in termini di prodotti proposti. Siamo orgogliosi di

poter offrire anche a Bergamo un servizio completo e versatile, che contribuirà allo sviluppo economico del territorio con soluzioni di noleggio innovative e di alta qualità”.

Boels Rental punta a diventare la società di noleggio più grande in Europa, mettendo a disposizione dei propri clienti una gamma ampia e diversificata di macchine e strumenti moderni

BOELS RENTAL OFFRE SUL MERCATO UNA GAMMA COMPLETA DI MACCHINE E ATTREZZATURE PER L’EDILIZIA E IL MOVIMENTO TERRA, NONCHÉ PER L’ALLESTIMENTO DEL CANTIERE VERO E PROPRIO, OFFRENDO SEMPRE LA SOLUZIONE DI NOLEGGIO PIÙ IDONEA A OGNI PROGETTO

e di prima qualità. Quali sono le soluzioni specialistiche proposte oggi sul mercato e quale la mission aziendale, in particolare in Italia?

“Boels Rental, con oltre 40 anni di esperienza sul campo, è il referente principale per quanto riguarda il noleggio nella maggior parte dei Paesi europei. In ognuno di essi, quindi anche attraverso le filiali italiane, ci concentriamo sullo sviluppo dei rapporti con i clienti, fornendo soluzioni personalizzate e generando ‘valore’, indipendentemente dall’esigenza. Ci impegniamo a offrire macchine e attrezzature di altissima qualità, con i marchi migliori delle varie categorie, per promuovere un ambiente di lavoro sicuro e sostenibile. I numeri chiave dell’azienda sono esplicativi: oltre 7.000 professionisti impiegati, più di 260.000 clienti e di 800.000 articoli a noleggio per svariate applicazioni, contesti e settori. L’azienda ha una missione: dare il massimo per raggiungere gli obiettivi e portare a termine i progetti, anche quando la pressione è elevata e le risorse sono scarse. In Boels Rental crediamo che ogni progetto, grande o piccolo che sia, è unico e richieda un approccio specifico. È nostra responsabilità, nonché nostro dovere, aiutare i clienti a raggiungere i loro obiettivi in modo proattivo e siamo organizzati proprio per questo, per far funzionare tutto facilmente e mettere a disposizione attrezzature e competenze nel modo più semplice possibile, garantendo supporto costante nell’attività di noleggio, manutenzioni puntuali e un’ampia gamma di servizi come, ad esempio, il monitoraggio delle macchine e la gestione del carburante da remoto o la preparazione del cantiere (definendo costi e attrezzature necessarie, garantendo assistenza dal momento della fornitura del materiale all’installazione), ma anche corsi di formazione e, naturalmente, una vasta gamma di materiali di consumo, dispositivi di protezione individuale e accessori, così come macchine e attrezzature usate. In generale, l’offerta spazia dai macchinari per edilizia e opere infrastrutturali al noleggio di attrezzature per artigiani e professionisti, ma come accennato Boels Rental dispone anche di articoli per industria,

ALL’INTERNO DELLA NUOVA FILIALE DI BERGAMO UN AMPIO SPAZIO SARÀ DEDICATO ALLE SOLUZIONI “ECOLOGICHE”, PER FORNIRE AI CLIENTI PROPOSTE DI NOLEGGIO ALLINEATE AI REQUISITI DI SOSTENIBILITÀ DEI PROPRI CLIENTI: DALLA CONSULENZA ALLA FORNITURA DI MACCHINE A ZERO EMISSIONI, FINO ALLA GESTIONE TOTALE DELLE VARIE ESIGENZE ATTRAVERSO IL NOLEGGIO AL LUNGO TERMINE

LA NUOVA SEDE DI BERGAMO RAPPRESENTA UN TASSELLO IMPORTANTE DELLA STRATEGIA DI BOELS RENTAL DI COPRIRE IN MODO SEMPRE PIÙ

COMPLETO IL TERRITORIO DELLA LOMBARDIA E DEL NORD ITALIA

“ “

manutenzione del verde e organizzazione di eventi, articoli per l’allestimento dei cantieri, macchine ecologiche e sostenibili con il logo ECO, che troveranno posto in un’apposita area espositiva all’interno della filiale”.

A tal proposito, all’inizio di quest’anno la Banca Europea per gli Investimenti ha concesso a Boels Rental un prestito di 100 milioni di euro. Il Gruppo continua quindi con convinzione il percorso intrapreso per raggiungere i suoi obiettivi in seno a una precisa strategia di decarbonizzazione?

“Sì. I fondi ricevuti dalla Banca Europea per gli Investimenti sono stati distribu-

iti tra le varie filiali e utilizzati per incrementare il numero di mezzi e attrezzature elettriche all’interno della flotta. L’azienda è decisa a perseguire la sua strategia di decarbonizzazione e l’elettrificazione dei veicoli è - e rimarrà - una parta importante del suo impegno per ridurre l’impatto ambientale. Questo prestito è un riconoscimento della posizione da leader di Boels Rental all’interno del mercato europeo e degli sforzi che l’azienda sta compiendo per avere una flotta sempre più sostenibile. Gli investimenti fatti in mezzi a basse emissioni avevano già raggiunto un livello significativo negli scorsi anni e ora si sono espansi ulteriormente. Il risultato sarà una delle più ampie flotte in Europa di veicoli e attrezzature ‘green’, a basse emissioni, grazie alla quale anche i nostri clienti potranno accelerare il proprio percorso verso la sostenibilità. La strategia a lungo termine di Boels Rental, in tal senso, è quella di rimuovere dalla propria flotta i modelli alimentati da combustibili fossili in ogni applicazione in cui ciò è possibile. Oltre alla riduzione delle emissioni inquinanti, i veicoli elettrici permetteranno a Boels Rental di offrire ai propri clienti soluzioni più efficienti, meno rumorose, con meno vibrazioni e più confortevoli per gli operatori”. ■

L’ASTA delle occasioni mancate

Il mercato del commercio di beni industriali usati vale già centinaia di miliardi, tuttavia le aste ne rappresentano solo una piccola parte. Il motivo è che da una parte molte persone associano questi eventi a difficoltà finanziarie e fallimenti, dall’altra la scarsa conoscenza e la frammentazione del mercato rendono le cose ancora più difficili

di Stefano Vitali

Le aste sono saldamente radicate in molti settori, sia che si tratti delle famose aste d’arte di case come Sotheby’s o Christie’s, sia che si tratti di piattaforme di consumo online come eBay, che hanno cambiato radicalmente il commercio tra privati alla fine degli anni Novanta. Ciononostante, le aste non godono di una buona reputazione in tutti i settori. Nello specifico, la vendita di beni industriali usati nel setto-

re B2B è spesso associata a casi di fallimento e pignoramenti. C’è chi crede fermamente nel potenziale delle aste: si tratta di Tom Christenson, CEO di TBAuctions, piattaforma d’asta multimarca per beni aziendali di seconda mano. Fondata nel 2018, TBAuctions riunisce attualmente otto case d’asta affermate con successo in tutta Europa in un’ampia gamma di settori chiave. Da quando Christenson ha preso il timone, circa un anno fa, ha ulteriormente dato impulso a una strategia già chiara. La missione? Affermare la vendita all’incanto nel suo complesso come il metodo migliore per l’acquisto e la vendita di beni industriali di seconda mano.

Il mito del fallimento

“ Nella maggior parte dei Paesi europei la casa d’aste è vista come l’ultima spiaggia. Ci si va solo se si è in bancarotta o sull’orlo del fallimento”, spiega Tom Christenson. Sono molte le ragioni che convincono a vendere beni usati tramite le aste: le aziende utilizzano queste piattaforme per liquidare i propri asset in modo rapido ed efficiente, soprattutto quando intendono ammodernare le

proprie attrezzature operative o sostituire i modelli in via di obsolescenza. Christenson aggiunge: “Le aste possono anche essere un driver strategico. Le macchine possono essere acquistate in modo flessibile e rapido per un progetto e rivendute subito dopo il suo completamento”. In ogni caso, il mercato della vendita di beni industriali usati è vasto: il volume di affari a livello europeo è pari a circa 250 miliardi di euro l’anno; tuttavia, solo il 2% circa di questo valore viene movimentato attraverso le aste e la tendenza è in aumento.

Le cinque sfide

Tom Christenson e TBAuctions hanno individuato cinque problemi principali che spingono sia i venditori che gli acquirenti a non scambiare affatto i loro beni usati o a non scambiarli attraverso le aste. Innanzitutto la scarsa chiarezza del valore di mercato: il valore dei beni di seconda mano è spesso difficile da determinare; non esistono prezzi fissi e la domanda e l’offerta possono cambiare rapidamente. Il prezzo di una macchina usata, poi, dipende da fattori quali il modello, il produttore, l’età, la domanda e la disponibilità. “Il prezzo delle merci vendute sulla nostra piattaforma spesso non è chiaro per acquirenti e venditori”, spiega Christenson. Un secondo problema è generato dal mercato frammentato: il commercio dell’usato è molto segmentato, il che rende difficile l’orientamento sia dei venditori che degli acquirenti. Le piattaforme offrono numerose opzioni; i venditori, quindi, spesso non sono a conoscenza di dove si trovino gli acquirenti adatti e tale frammentazione rende spesso difficile per gli acquirenti trovare l’articolo che stanno cercando. Altro problema individuato è rappresentato dal

TOM CHRISTENSON CEO DI TBAUCTIONS

SERVIZI

TBAUCTIONS RIUNISCE ATTUALMENTE OTTO CASE D’ASTA AFFERMATE CON SUCCESSO IN TUTTA EUROPA IN UN’AMPIA GAMMA DI SETTORI CHIAVE, TRA CUI QUELLO DEL CONSTRUCTION

processo di movimentazione complesso: l’acquisto e la vendita di beni industriali usati, in particolare di macchinari, comportano un processo di transazione tecnicamente impegnativo. Dallo smontaggio e dal trasporto al rimontaggio e alla

rimessa in funzione, ogni fase è associata a rischi che scoraggiano sia i potenziali acquirenti che i venditori. C’è poi da evidenziare la mancanza di fiducia tra le parti: spesso tra venditori e acquirenti si crea una certa diffidenza.

“ I venditori desiderano innanzitutto massimizzare il proprio profitto, mentre gli acquirenti si aspettano naturalmente un prezzo equo”, afferma Christenson. Infine, è da considerare la difficoltà nel misurare l’impatto ecologico: sempre più aziende calcolano le proprie emissioni di gas serra e fanno certificare la propria impronta di carbonio a livello aziendale (CCF). La sostenibilità è una motivazione importante nel commercio dell’usato: l’acquisto e la vendita di beni aziendali usati contribuiscono in modo significati-

IL MERCATO DELLA VENDITA DI BENI INDUSTRIALI USATI È VASTO: IL VOLUME DI AFFARI A LIVELLO EUROPEO È PARI A CIRCA 250 MILIARDI DI EURO L’ANNO; TUTTAVIA, SOLO IL 2% CIRCA DI QUESTO VALORE VIENE MOVIMENTATO ATTRAVERSO LE ASTE E LA TENDENZA È IN AUMENTO

vo alla riduzione dell’impatto ambientale, ma è difficile quantificare con precisione il reale abbattimento delle emissioni.

Il principio dell’asta

TBAuctions si basa deliberatamente sul principio dell’asta. Come spiega Christenson, “la trasparenza dei prezzi all’interno delle dinamiche d’asta fa sì che il valore di mercato di un oggetto sia determinato in modo realistico e com-

prensibile. Inoltre, la pubblicazione dello storico delle offerte nelle nostre case d’asta rafforza la fiducia nella correttezza delle aste”. Con la recente acquisizione di Surplex, TBAuctions sta ampliando il proprio portafoglio. “Surplex porta con sé anni di esperienza nell’organizzazione dello smantellamento, del trasporto e del rimontaggio. Non siamo mai stati in grado di offrire questo alle TBAuctions”, aggiunge Christenson.

Questo approccio integrato è un elemento centrale della strategia di TBAuctions, che mira a ottenere il meglio da tutti i marchi e a valorizzarli ulteriormente. TBAuctions sta quindi lavorando su ognuno di questi cinque fattori per migliorare l’immagine delle aste nel mercato B2B e affermarle per quello che sono, come enunciato da Christenson: “il modo migliore per acquirenti e venditori di scambiare beni usati”. ■

PER I VENDITORI IL MODELLO D’ASTA OFFRE NUMEROSI VANTAGGI: UN AMPIO RAGGIO D’AZIONE, PREZZI TRASPARENTI E LA POSSIBILITÀ DI UNA GARA AL RIALZO DEI PREZZI

MACCHINE DA CANTIERE: il futuro è oggi!

Dai combustibili alternativi all’elettronica, dall’automazione alla sicurezza attiva, dalle architetture ibride alla robotica. L’innovazione nel settore della meccanizzazione edile non è mai stata così vivace come oggi. Tracciando le linee di sviluppo di un futuro che in molti casi è già presente di Marco Nava

L’arte del costruire ha più volte cambiato pelle nel corso della sua lunga storia, e molteplici sono stati i driver della sua evoluzione, dal miglioramento di metodologie e tecniche allo sviluppo di nuovi materiali. Ma se dovessimo indicare il fattore che ha maggiormente inciso sulla realtà del cantiere, il luogo in cui progetto e opzioni tecnologiche e costruttive prendono corpo e trovano il loro reale banco di prova, il posto d’onore spetterebbe senza dubbio alle macchine operatrici. Soprattutto a partire dagli anni 2000 questi strumenti di lavoro, in tutte le loro molteplici declinazioni,

hanno vissuto una straordinaria crescita tecnologica che ne ha migliorato tutti gli aspetti chiave, dalla sicurezza alla produttività, dai consumi alle emissioni, con importanti ricadute in termini di riduzione dei costi, efficienza operativa e qualità del costruito. Un’evoluzione, questa, che sembra non conoscere soste, e che in particolare nell’ultimo decennio si è dispiegata lungo una serie di direttrici tecnologiche, alcune focalizzate sull’ottimizzazione di soluzioni già esistenti, altre più orientate all’esplorazione e all’innovazione di nuove frontiere, alcune delle quali stanno radicalmente trasformando sia le macchine che il loro utilizzo. Vediamo come.

Le linee di tendenza

Chiunque abbia seguito la parabola delle macchine movimento terra nell’ultimo decennio è in grado di individuare con facilità esempi della loro crescita tecnologica riguardanti specifici aspetti, dal motore alle trasmissioni, dall’idraulica all’elettronica. Ma la complessità, le reciproche interazioni e, non ultimo, l’ottica di sistema con cui oggi i costruttori affrontano l’innovazione delle macchine per le costruzioni rende necessario un inquadramento preventivo di questi sviluppi per parole chiave e aree di intervento. Parole e aree che possiamo sommariamente individuare in Energia, Automazione, Sicurezza e Efficienza, ognuna con le proprie specifiche declinazioni e allo stesso tempo, soprattutto in alcuni campi, collegata in stretta interazione alle altre.

Energia

La prima e più ovvia direttrice di sviluppo di questa macroarea riguarda i propulsori in ogni loro aspetto, dall’aumento del loro rendimento e densità di potenza tramite soluzioni di ottimizzazione della combustione all’abbattimento delle emissioni inquinanti, dalla progressiva riduzione delle cubature al miglioramento della loro ingegnerizzazione a bordo macchina, per arrivare alla sperimentazione di carburanti alternativi come il biodiesel e alimentazioni alternative come quella elettrica e, naturalmente, quella a idrogeno. Se da un lato l’evoluzione motoristica a livello di componen-

ti e architettura prosegue con regolarità e in modo poco appariscente, dall’altro quella delle fonti di energia attrae ormai da anni i riflettori su di sé, mostrando vantaggi e criticità. Di alimentazione “full electric” si è parlato molto, nel bene e nel male, con esperienze positive nel segmento mini e maggiori complessità in quelli di classe superiore, che però hanno avuto il merito di indirizzare positivamente la ricerca. Si è in particolare lavorato su autonomia, tempi e logistica di ricarica; i modelli attualmente in produzione di serie garantiscono tutti almeno un ciclo di lavoro di otto ore e un equivalente tempo di ricarica, mentre per gestire l’alimentazione anche in cantieri privi di punti di alimentazione adeguati stanno avendo una certa diffusione le stazioni di ricarica mobili. L’area di sviluppo più interessante, tuttavia, è quella degli accumulatori. In questo ambito, alla crescente diffusione delle batterie al litio si stanno affiancando sperimentazioni molto promettenti come quelle riguardanti gli accumulatori a stato solido, a elettrolita ceramico e al grafene. Altro grande capitolo è quello dei combustibili alternativi, un fronte particolarmente vivace cui dedichiamo uno specifico approfondimento (si veda box di pag. 5). In questa macroarea troviamo sia soluzioni di transizione rispetto al tradizionale motore termico come il biodiesel e l’HVO, un diesel sintetico prodotto per idrotrattamento di grassi e oli di scarto, sia radicali innovazioni come le motorizzazioni a idrogeno, attualmente uno dei

fronti più promettenti, non ultimo perché una delle sue possibili declinazioni potrebbe consentire il mantenimento del tradizionale motore termico richiedendo la sola sostituzione di alcuni dei suoi componenti.

Ma, come abbiamo detto, le evoluzioni collocabili nell’area Energia non coinvolgono le sole motorizzazioni ma anche due ambiti non meno rilevanti, l’idraulica e le architetture di distribuzione e uso della potenza. Quanto al primo, le sperimentazioni più innovative attualmente in corso puntano a una progressiva riduzione dell’uso degli impianti idraulici, sia tramite soluzioni ibride elettriche, sia attraverso l’introduzione di nuovi componenti come i cilindri a ricircolo di sfere in sostituzione dei tradizionali martinetti idraulici. Circa il secondo, nel quadro di un concetto evoluto di elettrificazione come architettura, ovvero di un ecosistema di componenti elettrici che compongono e gestiscono tutta la catena di controllo e operatività della macchina, iniziano a diffondersi sul mercato di retrofit per la sostituzione di powertrain da tradizionale a elettrico in modo agevole e nel rispetto di dimensioni e connessioni grazie a unità complete e integrate

Automazione

È forse uno dei campi più affascinanti perché apre una finestra su un futuro che fino a pochi anni or sono appariva fantascientifico. Riservando anche in questo caso l’approfondimento di al-

VERSO IL FUTURO

INTERVISTA ALL’ING. MASSIMILIANO RUGGERI

RICERCATORE ISTITUTO STEMS - CNR, ISTITUTO DI SCIENZA E TECNOLOGIA PER L’ENERGIA E LA MOBILITÀ SOSTENIBILI

“Stiamo vivendo una fase di grande vivacità nel settore della ricerca, e come sempre in queste fasi è difficile prevedere quali fra le tante spinte innovative avrà il maggiore impatto sull’architettura delle macchine edili di domani. Quello che possiamo dire con certezza è che il loro futuro sarà molto diverso dal presente”.

Comincia così la nostra conversazione con Massimiliano Ruggeri, Ricercatore istituto STEMS - CNR, Istituto di scienza e tecnologia per l’energia e la mobilità sostenibili, a cui abbiamo chiesto di tracciare un sintetico panorama su quanto si sta attualmente sviluppando nel mondo della meccanizzazione edile.

“Il punto di partenza è inevitabilmente quello dei sistemi di alimentazione, con un’elettrificazione affiancata oggi da alcune alternative credibili come l’alimentazione diretta a idrogeno. Possiamo dire con una certa sicurezza che questi sviluppi avverranno comunque in parallelo a una vita ancora lunga del tradizionale motore termico, che mostra a sua volta una notevole vivacità, dall’utilizzo di combustibili alternativi –biodiesel, HVO – alla ricerca di una sempre maggiore efficienza e produttività. Un al-

tro tema chiave, quest’ultimo, oggi declinato non solo in termini di ottimizzazione di costi e prestazioni ma anche di affidabilità in esercizio tramite soluzioni anche molto sofisticate di manutenzione predittiva basate su tecnologie digitali.

A questo proposito, uno degli sviluppi più interessanti e recenti è quello della modularizzazione della macchina, ovvero la sua scomposizione in sistemi funzionali pilotati da moduli dedicati che, oltre a gestire gli azionamenti con un eccellente livello di precisione e fornire informazioni sullo stato di salute della macchina, possono essere facilmente sostituiti in caso di guasto, con evidenti vantaggi in termini di riduzione dei tempi di fermo e gestibilità degli interventi senza necessità di personale altamente specializzato”.

Un’altra grande linea di sviluppo è quella dell’ibridazione

dell’architettura della macchina: “Svariate motivazioni, da quelle ecologiche ad altre più legate alla gestione della macchina, spingono verso l’integrazione fra tecnologie idrauliche ed elettriche”, afferma Ruggeri. “ Attraverso componentistica dedicata, sistemi di recupero dell’energia e soluzioni in grado di migliorare precisione ed efficienza della macchina superando alcuni tradizionali problemi degli impianti idraulici (perdite di carico, inquinamento, costi)”.

Un terzo grande trend di sviluppo, quello dell’automazione, presenta a sua volta molteplici sfaccettature: “Precisione, sicurezza ed efficienza sono le aree destinate ad essere più influenzate dalle sempre più numerose soluzioni oggi in campo. Se l’ibridazione uomo – macchina dei sistemi di guida e controllo consente già oggi di velocizzare e rendere più precise una serie di lavorazioni, con vantaggi non solo di tipo economico ma anche sulla qualità e reperibilità delle risorse umane, altrettanto importanti sono i riflessi sul fronte della sicurezza, soprattutto attiva, grazie a sensoristica e sistemi di rilevazione presenza estremamente sofisticati”.

cuni aspetti specifici (si veda il box di pag. 6), individuiamo qui alcune tendenze generali, segnalando innanzitutto come questa macroarea risponda innanzitutto a un problema sempre più sentito nei cantieri edili, ovvero la difficile

INNOVAZIONE 1 / JCB

reperibilità di personale adeguatamente formato e qualificato. E’ evidente infatti che la possibilità di automatizzare una serie di lavorazioni e, in uno step più avanzato, di poter contare su macchine con un crescente livello di robotizzazio-

ALTERNATIVO, PER DAVVERO

Accanto all’elettrico, è il più quotato concorrente nella corsa al superamento dei combustibili fossili. Ma la lunga marcia dell’idrogeno non è una novità in assoluto e data anzi ormai qualche anno, avendo preso avvio nel settore automotive all’inizio degli anni 2000 focalizzandosi in particolare sulla tecnologia a celle a combustibile. Rispetto alle tradizionali batterie il loro rendimento non è influenzato da cicli di carica/scarica e sono quindi in grado di generare energia in modo costante fintanto che sono alimentate dal combustibile, nel nostro caso l’idrogeno. Un sistema “fuel cell” è quindi sostanzialmente un powertrain interamente elettrico, e come tale esente al 100% da emissioni. Nelle soluzioni a iniezione diretta al contrario il propulsore, alimentato a idrogeno previa parziale modifica di alcuni componenti (essenzialmente testata e sistema di iniezione), brucia direttamente il carburante all’interno della camera di scoppio come un motore tradizionale; ovviamente in que -

sto caso senza produrre idrocarburi incombusti ma, in linea teorica, solo una bassissima percentuale di NOx. L’utilizzo diretto dell’idrogeno come carburante in un motore termico richiede alcuni accorgimenti, principalmente per ottimizzarne il rendimento; fra questi, in particolare, l’utilizzo di sistemi a iniezione diretta e della sovralimentazione a geometria variabile, soluzioni che sempre in linea teorica consentono di raggiungere rendimenti in termini di erogazione di potenza persino superiori a quelli offerti dai combustibili fossili semplicemente incrementando la percentuale di idrogeno nella camera di combustione. L’ultimo biennio è stato particolarmente vivace su questo fronte, con la presentazione da parte di alcuni grandi costruttori (JCB, Volvo e Agco fra gli altri) dei rispettivi prototipi e, non ultimo, soluzioni di rifornimento in cantiere. La strada verso la produzione di serie è certamente ancora lunga, ma il futuro stavolta potrebbe davvero essere dietro l’angolo.

ne attenua la dipendenza dall’esperienza e capacità degli operatori, oltre a garantire risultati più costanti e prevedibili. Traslato nella concretezza delle tecnologie applicate alle macchine operatrici, questa tendenza vede ormai già da alcuni anni una diffusione crescente dei sistemi di assistenza allo scavo, livellamento e compattazione, cicli di lavoro di per sé ripetitivi e nel cui quadro è quindi richiesto un livello di automazione relativamente semplice. Il passo successivo, già oggetto di alcune interessanti sperimentazioni, è quello della parziale guida autonoma o assistita da remoto, in cui la macchina è in grado di operare in maniera automatizzata in specifici contesti e l’operatore svolge essenzialmente una funzione di supervisione (oltre che decisionale). Uno degli ambiti in cui le esperienze sono più avanzate è non a caso quello del mining, dove le macchine eseguono lavorazioni molto specifiche e ripetitive e seguono percorsi costanti e vincolati. C’è poi l’ampia area dell’integrazione uomo - macchina incarnata nella sua versione più futuribile dai cosiddetti “cobot”, definizione derivata dalla fusione delle parole “collaborazione” e “robot” utilizzata per i robot progettati per la collaborazione diretta con l’uomo, spesso in operazioni di assistenza alla macchina principale. Ma l’automazione in questo caso non significa solo maggiore produttività, costanza di risultati e migliore controllo dei processi. Rilevanti sono le ricadute anche nella terza area di sviluppo della meccanizzazione nelle costruzioni, la sicurezza.

Sicurezza

Si è molto parlato, e molto si continua a parlare, di questo delicato tema in rapporto alle pratiche degli operatori e del cantiere. L’evoluzione tecnologica delle macchine ha tuttavia introdotto un nuovo salto di qualità in quest’ambito. La sempre più massiccia presenza dell’elettronica nel controllo e gestione delle funzioni principali delle macchine ha infatti permesso l’integrazione a bordo macchina di sensori e dispositivi orientati a due grandi ambiti applicativi, la già citata automazione e, per l’appunto, la sicurezza. Sicurezza atti-

va, nello specifico, definizione che indica le soluzioni volte a impedire il verificarsi di un incidente, con una funzione quindi soprattutto preventiva. Ad aprire la diffusione di questi siste-

INNOVAZIONE 2 / FBR - FISCHER PASSO DOPO PASSO

Automazione e robotizzazione sono un vecchio sogno del settore. Ma quanto è lontano il giorno in cui vedremo lavorare in cantiere macchine operatrici completamente autonome? Realismo impone di rispondere: molto, ma meno di quanto si pensi. Certo alcuni contesti come l’industria estrattiva, grazie alla ripetitività di operazioni e percorsi, sono piuttosto avanti, e alcuni grandi costruttori hanno già sviluppato soluzioni proprietarie (un esempio per tutti, Caterpillar con il suo sistema MineStar Command, che permette di rendere completamente autonomi i dumper impiegati in questi contesti).

Nell’ordinario cantiere edile, al contrario, le sue mille variabili e profili di

mi nelle macchine operatrici sono stati i sistemi di visione avanzata basati su telecamere, spesso integrate da sensori di rilevamento, utilizzati per offrire all’operatore una visuale a 360° dell’a-

rea operativa della macchina inclusi i punti ciechi, tradizionalmente critici soprattutto nei cantieri che comportano un’importante presenza di personale. Le soluzioni attualmente disponibili, previste come optional o direttamente integrate in fabbrica nella macchina, hanno raggiunto livelli di efficienza sensibilmente superiori rispetto alle prime rudimentali implementazioni. Il prossimo step è quello del rilevamento selettivo per l’identificazione e il superamento o aggiramento degli ostacoli; una delle caratteristiche più interessanti di questi sistemi è l’elevato livello di selettività, che permette di distinguere la figura di un operatore rispetto a quella di altri oggetti presenti in cantiere e suggerire o mettere direttamente in atto la manovra più appropriata.

rischio inducono a una maggiore prudenza e a considerare più realistiche, almeno nel breve periodo, soluzioni intermedie come l’introduzione di “smart machines” dotate di funzioni automatizzate dedicate a specifiche lavorazioni. Fra gli esempi già in campo, l’Adrian X dell’australiana FBR, un mezzo d’opera dotato di un braccio robotizzato da 32 m in grado di posizionare fino a 500 blocchi all’ora e di completare le pareti esterne e interne di una casa standard in un solo giorno; o ancora, il BauBot

Fischer, un robot progettato per l’installazione completamente automatizzata degli ancoranti che, grazie alla gestione digitalizzata e all’integrazione con i modelli BIM, consente una totale automazione del processo di cantiere. Per tradurre in numeri le applicazioni già oggi possibili, un’analisi del Construction Industry Institute stima in circa il 30% il risparmio di tempo garantito dall’utilizzo di sistemi robotizzati rispetto alle tecniche di posa tradizionali.

INNOVAZIONE 3 / EXCESS ENGINEERING NON SOLO IDRAULICA

Quello fra meccanizzazione e idraulica è un binomio che ha segnato la stagione della grande fioritura delle macchine edili e tuttora appare inscindibile. Ma le evoluzioni attualmente in atto, e in particolare l’adozione dell’elettrificazione non intesa come semplice generazione di potenza da sorgente elettrica quanto piuttosto come architettura complessiva, potrebbero in parte mutare la situazione. Del resto l’olio idraulico è inquinante, i componenti non facili da gestire e la precisione non sempre impeccabile, tutti fattori che spingono verso una progressiva ibridazione della macchina attraverso l’introduzione di nuova componentistica, dai sistemi di attuazione e controllo a quelli di recupero dell’energia fino ad arrivare alla sostituzione di soluzioni da sempre presenti a bordo macchina. Uno degli esempi più interessanti è quello dei

Efficienza

È un termine dalle molte declinazioni, ma che nell’ambito delle macchine operatrici si traduce soprattutto nel concetto di produttività. Il quale, a sua volta, ha acquisito significati e livelli di complessità che hanno inevitabilmente inciso sugli indirizzi di sviluppo della tecnologia. Il primo e più naturale aspetto affrontato è stato quello del miglioramento delle performance della macchina, ambito nel quale i miglioramenti sono stati senza dubbio rilevanti come testimoniato anche dagli aspetti fin qui evidenziati. Tuttavia, oggi, questo non basta per molteplici ragioni. Le perdite di efficienza si distribuiscono infatti lungo l’intero arco di processi di cantiere che oggi, nonostante i netti miglioramenti nella resa ed efficienza operativa delle macchine, sono paradossalmente meno profittevoli rispetto al passato, cosa che evidenzia la necessità di un approccio più complesso e sistemico.

cilindri a ricircolo di sfere ad azionamento elettrico, in cui il movimento lineare è generato non idraulicamente ma tramite l’utilizzo di questa tecnologia. Già ampiamente adottata in altri settori industriali, il suo potenziale è decisamente interessante; basti pensare che uno degli specialisti del settore, Excess Engineering, ha recentemente sviluppato un modello in grado di sollevare fino a 80 tonnellate con dimensioni comparabili a quelle dei tradizionali martinetti idraulici e corsa fino a 3 m.

La risposta, ancora una volta, è nella tecnologia. Anche a bordo macchina. Parliamo in questo caso delle soluzioni telematiche di raccolta e rilevamento dati, che non solo forniscono indicazioni puntuali sull’andamento delle

lavorazioni ma soprattutto consentono di apportare le necessarie ottimizzazioni e, cosa ancor più importante, di elaborare scenari previsionali. Le già citate tecnologie di controllo automatico delle operazioni di scavo e livellamento, ad esempio, oltre a massimizzare l’accuratezza delle lavorazioni permettono un computo preciso delle quantità, la documentazione dell’avanzamento lavori in tempo reale, una riduzione al minimo degli errori e dei conseguenti costi e una riduzione dell’impatto del fattore umano. In più, i sistemi telematici a bordo macchina possono integrarsi con soluzioni esterne come rover, stazioni totali e sistemi di scansione digitale per aumentare ulteriormente la precisione delle lavorazioni.

Ultimo ma non ultimo aspetto, la telematica ha un importante potenziale non solo sulla gestione della singola macchina, ma anche dell’intera flotta di mezzi presenti in cantiere. Portando la sua logica a una scala più alta, infatti, è possibile monitorare organicamente le attività di tutti i mezzi d’opera, rilevare eventuali inefficienze e colli di bottiglia, procedere tempestivamente a una riorganizzazione di compiti e funzioni e, non ultimo, procedere anche in via preventiva ai necessari interventi di manutenzione per prolungare il tempo di servizio delle macchine. ■

made in Italy

Trasporto di calcare nella cava Monte Budellone

RITORNO a Monte Budellone

Dove aver visto in azione lo scorso anno un dumper rigido DP265WD siamo tornati nella suggestiva cava di Gavardo (BS) insieme a Perlini per assistere alle operazioni svolte dal suo “fratello maggiore” DP405WD, anch’esso utilizzato da Fassa per il trasporto del materiale derivante dall’abbattimento primario all’interno dell’area e per il relativo conferimento nell’apposito fornello realizzato in posizione baricentrica rispetto all’attività estrattiva

di Ettore Zanatta

Come abbiamo già avuto modo di evidenziare e come ben noto a chi opera nel settore delle costruzioni, Fassa è una storica società di Spresiano (TV) che opera fin dal Settecento nel settore della produzione di adesivi, sigillanti e altri ausiliari per l’edilizia. La società veneta coltiva e gestisce direttamente cave di calcare e ges-

so utilizzando tecnologie estrattive all’avanguardia e tecniche pensate in funzione del rispetto del territorio, della salute dei lavoratori, del recupero ambientale e del riuso delle aree a fine coltivazione. Coltivazione che può avvenire sia a cielo aperto, per piani orizzontali discendenti, favorendo l’immediato ripristino del versante scavato, sia con camera di frantumazione sotterranea, consenten-

do la riduzione dei trasporti su gomma. In particolare, nella coltivazione delle cave di calcare Fassa ha maturato un’esperienza di oltre 20 anni con la gestione delle diverse tipologie di attività, ma quelle con camera di frantumazione in sotterraneo sono quelle più rappresentative del costante impegno dell’azienda veneta per un razionale sfruttamento dei giacimenti minerari a fronte di un limi-

ON SITE

tato impatto sull’ambiente circostante. Questo è il caso, come abbiamo già avuto modo di vedere e ammirare, della cava Monte Budellone di Gavardo (BS), in esercizio da circa 15 anni, un sito caratterizzato da una superficie di 200 x 200 m e da fronti lunghi e rettilinei, per la quale è stata autorizzata un’estrazione massima di materiale pari a 3.700.000 m3. Qui l’abbattimento primario del calcare sul fronte di cava è eseguito con metodo tradizionale, mediante l’impiego di esplosivo del tipo “emulsione”, mentre per quanto riguarda il sistema di innesco delle volate viene utilizzato il sistema di detonazione microritardato Nonel. Gli interventi vengono realizzati tramite schemi di tiro tradizionali, operando su maglie da 3 x 3 m, su un’altezza massima del gradone di 12 m, con un consumo specifico di esplosivo pari a circa 250 g/m3. I brillamenti sono monitorati con un sismografo al fi-

RISPETTIVAMENTE DIRETTORE LAVORI

ATTIVITÀ ESTRATTIVE E RESPONSABILE

MANUTENZIONE MEZZI E IMPIANTI DI FASSA

ne di tenere sotto costante controllo i livelli di vibrazione indotta dall’uso dell’esplosivo, con particolare attenzione alle vicine zone abitate e, ovviamente, alla galleria e alla camera di frantumazione.

La voce dei protagonisti A farci da guida durante la nostra visita è stato anche questa volta l’Ing. Alberto Marzano, che si occupa per Fassa della direzione lavori delle attività estrattive del polo produttivo del bresciano e che ci ha ribadito come “quella di Gavardo è una tipica cava monte, dalla quale estraiamo calcare a elevato titolo di carbonato di calcio. Il metodo di coltivazione adottato è quello a gradoni per piani orizzontali discendenti e per ridurre al minimo l’impatto dell’attività estrattiva sull’ambiente circostante si è scelta la soluzione che prevede l’utilizzo di un fornello”. Realizzato con una ‘raise boring machine’, quest’ultimo presenta dimensioni pari a 3,68 m di diametro e 85 m di lunghezza, per un’inclinazione di 70° che consente la discesa agevole del materiale per gravità ed evita eventuali intasamenti. Alla sua base, in sotterraneo,

L’ING. ALBERTO MARZANO (A SINISTRA) E IL GEOM. LUIGI MARCUZZI,

si trova un impianto di frantumazione primaria Metso Minerals da 500 t/h di capacità, collegato all’esterno mediante un nastro trasportatore interamente persistente in una galleria realizzata tramite esplosivo e con dimensioni pari a 6 x 5 m di sezione e 100 m di lunghezza. “La realizzazione del fornello, della galleria con camera di frantumazione e dell’impianto in sotterraneo - ricorda l’Ing. Marzano - ha trovato il favore delle amministrazioni locali in quanto consente di evitare la presenza di coni di gettito o il trasporto del calcare utilizzando per lunghi tratti dei dumper o degli autocarri - causa di polvere, rumore e inquinamento - tra il fronte di cava e l’impianto di frantumazione. In questo specifico caso, dunque, l’attività estrattiva è organizzata in modo da minimizzare la distanza di trasporto in ogni fase della coltivazione”.

Le macchine in cava

L’attività di trasporto vede qui protagonista divere macchine operatrici e, co-

LA CAVA FASSA

“MONTE BUDELLONE”

• Località: a Gavardo (BS)

• Materiale estratto: calcare a elevato titolo di carbonato di calcio

• Produzione max./Anno: 400.000 t

• Dimensioni fornello: diametro 3,68 m, lunghezza 85 m, inclinazione 70°

• Camera di frantumazione: altezza 13 m, larghezza 9 m, lunghezza 45 m

• Dimensioni galleria di scarico: altezza 6 m, larghezza 5 m, lunghezza 100 m

• Principali attrezzature Metso Minerals: alimentatore a carrello idraulico Nordberg HRBM6015, vaglio sgrossatore primario Nordberg VG6453, frantoio a mascelle Nordberg C140

• Dimensione del materiale in ingresso/ uscita: 1,0-0,3 m3

• Lunghezza nastri trasportatori: 136 m

• Dimensioni silos di scarico: 12 x 12 x 12 m

• Capacità silos di scarico: 480 m3

me abbiamo avuto modo di vedere recentemente, diversi dumper a marchio Perlini. In occasione della nostra ultima visita in cava si stava utilizzando un dumper rigido DP405WD, anch’esso fornito a Fassa dalla Industrie Macchine Perlini di Gambellara (VI), società storica oggi parte del Gruppo Cangialeoni, la quale a sua volta si avvale per la distribuzione dei suoi mezzi su tutto il territorio italiano della WR57, dealer di Rimini che si occupa dal 2011 di noleggio, vendita e assistenza di macchine movimento terra, stradali e impianti di frantumazione. Nella fattispecie, il dumper era coadiuvato da un escavatore cingolato Cat 336F, da un escavatore cingolato Komatsu PC290 NLC e da un escavatore cingolato Volvo EC380 NL. Nel sito era operativo anche un carro di perforazione Epiroc SmartRoc T35. Il dumper DP405WD, in particolare, rappresenta per Fassa una garanzia di affidabilità e robustezza, assicurata anche dagli assali Heavy Duty di costruzione

LA CAVA DI CALCARE MONTE BUDELLONE DI GAVARDO (BS) S’INSERISCE NEL CONTESTO TERRITORIALE IN MODO COMPATIBILE E ARMONICO, GRAZIE ANCHE ALLA COLLOCAZIONE IN SOTTERRANEO DELLA POSTAZIONE DI FRANTUMAZIONE PRIMARIA E AL RIGORE CON CUI SONO STATI PIANIFICATI IL RIPRISTINO E I RINVERDIMENTI. IL COLLEGAMENTO PER SUPERARE IL DISLIVELLO TRA FRONTE IN COLTIVAZIONE E AREA DI STOCCAGGIO AVVIENE TRAMITE UN FORNELLO UBICATO IN POSIZIONE BARICENTRICA RISPETTO ALL’ATTIVITÀ ESTRATTIVA. QUI UNA GALLERIA COLLEGA LA CAMERA DI FRANTUMAZIONE CON L’ESTERNO, DOVE IL CALCARE VIENE TRASPORTATO TRAMITE NASTRI TRASPORTATORI PER ULTERIORI FRANTUMAZIONI, VAGLIATURE E STOCCAGGIO DEI PRODOTTI FINITI

Perlini (con riduzione conica centrale, differenziale incorporato, semiassi flottanti e riduzione epicicloidali alle ruote), dalla trasmissione con cambio automatico a comando idraulico Allison 4800ORS (azionato mediante frizioni multidisco e gruppi di riduzione epicicloidali), dai 405 kW di potenza del motore Scania DC13 (6 cilindri in linea, 4 tempi, raffreddato ad acqua) e dal cassone realizzato in acciaio speciale ad alto limite di rottura con struttura reticolare a doppia inclinazione, con fondo piatto, in grado di contenere fino a 19,5 m3 di materiale.

Un marchio di riferimento

Come già aveva avuto modo di spiegare l’Ing. Alberto Marzano, Perlini è il fornitore di riferimento per Fassa

UN DUMPER PERLINI DP405WD È UTILIZZATO

NELLA CAVA DI CALCARE

MONTE BUDELLONE

DI FASSA A SUPPORTO

DELLE ATTIVITÀ

DI COLTIVAZIONE

“ “

IL DUMPER DP405WD È UTILIZZATO ALL’INTERNO DELLA CAVA MONTE BUDELLONE PER CARICARE IL MATERIALE NEI PUNTI PIÙ LONTANI DAL FORNELLO E PER SCARICARLO ALL’INTERNO DI QUEST’ULTIMO. IL DUMPER PERLINI, CARATTERIZZATO DA UNA TRASMISSIONE A 7 RAPPORTI CON GESTIONE ELETTRONICA AGGIORNATA, ASSICURA UN’ELEVATA STABILITÀ E UN OTTIMALE COMFORT DI GUIDA, MASSIMIZZANDO L’EFFICIENZA IN TUTTE LE FASI OPERATIVE, SIA IN SALITA CHE IN DISCESA, A VUOTO O A PIENO CARICO. L’ELETTRONICA IN CABINA CONSENTE UNA GESTIONE “SMART” DEI COMANDI, INTUITIVA E RAPIDA ANCHE NELLA GESTIONE DEI FRENI

per quanto riguarda i dumper: “Perlini è un marchio che ha fatto la storia di questa tipologia di mezzi sia in Italia che nel mondo e nel nostro parco mezzi ne contiamo oltre 10 unità. Quella del DP405WD è la ‘taglia’ più idonea per le cave in cui operiamo solitamente, anche se - come visto in un’altra occasione - utilizziamo anche modelli più ‘piccoli’ per rispondere all’esigenza di impiegare macchine che pur garantendo la medesima agilità e versatilità, presentino un ingombro ridotto e una larghezza inferiore ai 3 m, in grado di destreggiarsi anche negli spazi ristretti che posso-

IL DUMPER PERLINI DP405WD DURANTE LA FASE DI SCARICO DEL MATERIALE ALL’INTERNO DEL FORNELLO. IL CASSONE DI CUI

È DOTATO QUESTO MODELLO PRESENTA UNA STRUTTURA RETICOLARE A DOPPIA INCLINAZIONE, CON FONDO PIATTO.

LA SUA CAPACITÀ È DI 19,5 M3 (A RASO) E DI 25 M3 (A COLMO). LO SPESSORE È DI 20 MM (FONDO), 12 MM (PETTO) E 10 MM (FIANCHI)

no presentarsi all’interno dei nostri siti d’estrazione”.

Il modello DP405WD, che nella gamma Perlini si affianca alla versione più piccola DP265WD e quelle più grandi DP705WD e DP905WD, rappresenta uno strumento di lavoro ideale sia per le cave di montagna, come in questo caso, che per quelle di pianura. “Come gli altri modelli presenti nella gamma Perlini - aggiunge l’Ing. Marzano - anche il dum-

per DP405WD offre soluzioni tecnologiche innovative che ci consentono di utilizzarlo nel migliore dei modi all’interno della cava. Tra questi, come abbiamo già avuto modo di evidenziare, troviamo particolarmente utili l’elettronica digitale (le centraline di controllo si interfacciano con un PLC in cabina tramite un sistema CANBus, consentendo di monitorare in tempo reale tutti i parametri del sistema e semplificando la manutenzione ordina-

IL DUMPER PERLINI DA 40.000 KG DI PORTATA UTILE E 70.400 KG DI MASSA

COMPLESSIVA RAPPRESENTA UNA SOLUZIONE VERSATILE, ECONOMICA E AFFIDABILE IN CAVA, ANCHE GRAZIE ALLE TECNOLOGIE APPLICATE, COME AD ESEMPIO L’ELETTRONICA

DIGITALE DI CONTROLLO, IL SISTEMA DI MONITORAGGIO GPS E QUELLO DI PESATURA A BORDO VEI. IL SISTEMA TELEMATICO QUI ADOTTATO GARANTISCE IL COMPLETO CONTROLLO DELLA MACCHINA, CONSENTENDO DI SVOLGERE UNA MANUTENZIONE ATTIVA E PREVENTIVA DA REMOTO E CIÒ PERMETTE DI VALUTARE IN MANIERA OTTIMALE LE PRESTAZIONI OPERATIVE DEL DUMPER, RIDUCENDONE I TEMPI D’INATTIVITÀ, NONCHÉ DI PIANIFICARNE LA MANUTENZIONE E DI MIGLIORANDONE LA SICUREZZA COMPLESSIVA. IN OCCASIONE DELLA NOSTRA VISITA IL DUMPER ERA COADIUVATO, TRA GLI ALTRI, DA UN ESCAVATORE CINGOLATO CAT 336F LN FORNITO DA CGT

OLTRE ALL’ESCAVATORE CINGOLATO CAT 336F LN IL DUMPER PERLINI ERA COADIUVATO DA UN ESCAVATORE CINGOLATO KOMATSU PC290 NLC E DA UN ESCAVATORE CINGOLATO VOLVO EC380 NL. OPERATIVO NEL SITO ERA ANCHE UN CARRO DI PERFORAZIONE EPIROC SMARTROC T35

ria e straordinaria), il sistema di localizzazione satellitare GPS e di trasmissione dati via GSM/GPRS e quello di pesatura a bordo, che consente di gestire e controllare la produzione e di ridurre le usure del dumper (pneumatici, trasmissione, motore e carrozzeria)”. Il dumper DP405WD conferma dunque le caratteristiche tipiche di tutti i modelli Perlini, come il sistema frenante/retarder con freni in bagno d’olio e le sospensioni oleopneumatiche.

L’ottimizzazione della produttività della macchina, inoltre, è supportata dal ridotto consumo di carburante.

Il DP405WD impiegato in quest’occasione nella cava Monte Budellone è un’ulteriore testimonianza di come il marchio Perlini sia sinonimo di efficienza e di lunga vita operativa, in ambiti operativi gravosi che richiedono qualità, versatilità, efficienza e affidabilità. ■

LA SCHEDA TECNICA

IL DUMPER PERLINI DP405WD

Massa complessiva a carico: 70.400 kg

Portata utile:

Tara (con cassone std.):

kg

kg

Capacità cassone a raso/colmo: 19,5-25 m3

Durezza Brinnel: 400 HB

Angolo di ribaltamento: 55°

Tempo di ribaltamento: 12 sec

Motore: Scania DC13 313A - Stage V

Potenza motore: 405 kW a 2.100 giri/min

Coppia max.: 2.419 Nm a 1.500 giri/min

Portata pompa idraulica: 270 l/min

Pressione d’esercizio max.: 150 bar

Trasmissione: Allison 4800ORS-R

Corsa sospensioni anteriori/posteriori: 245/250 mm

Dimensioni max. (larghezza x altezza x lunghezza): 4.300 x 3.770 x 8.640 mm

Dimensioni pneumatici/cerchi: 18.00 x 33”/13.00 x 33”

Il

collegamento strategico dell’Alta Velocità Napoli-Bari

UN’AFFASCINANTE sfida ingegneristica

In seno a una delle opere infrastrutturali più importanti che coinvolgono il territorio del Sud Italia, parte integrante del Corridoio ferroviario europeo TEN-T Scandinavia-Mediterraneo, si stanno rendendo protagonista quattro perforatrici Soilmec, per mano dell’impresa Santacroce

di Ettore Zanatta

Tra le opere infrastrutturale più importanti in atto nel Sud Italia e tra quelle più strategiche del Gruppo FS (Ferrovie dello Stato), il collegamento Alta Velocità Napoli-Bari è parte integrante del Corridoio ferroviario europeo TEN-T

Scandinavia-Mediterraneo che, al termine dei lavori, ridurrà significativamente i tempi di viaggio tra i due capoluoghi di regione portandoli a circa due ore. Si tratta di un grande volano per l’economia dei territori coinvolti: il progetto, con un investimento complessivo di 5,8 miliardi di euro, è tra

le più avanzate opere per il potenziamento della rete ferroviaria. Il tracciato, con una lunghezza di 145 km, attraverserà il territorio da est a ovest “tagliando” la catena appenninica meridionale. Un percorso complesso e ingegneristicamente sfidante ricco di gallerie e viadotti.

Dentro il progetto

La tratta Apice-Hirpinia è una sezione cruciale di questo progetto: si snoda infatti nella la valle dell’Ufita, attraversata dall’omonimo fiume a cui deve il nome, ed è cinta da rilievi di medie dimensioni. Il lotto prevede la realizzazione di circa 18,7 km di ferrovia, di cui circa 13 km

IL COLLEGAMENTO DELL’ALTA VELOCITÀ

NAPOLI-BARI È PARTE INTEGRANTE DEL CORRIDOIO FERROVIARIO EUROPEO

TEN-T SCANDINAVIA-MEDITERRANEO

CHE, AL TERMINE DEI LAVORI, RIDURRÀ

SIGNIFICATIVAMENTE I TEMPI DI

VIAGGIO TRA I DUE CAPOLUOGHI

DI REGIONE. LA NUOVA LINEA

CONSENTIRÀ AI TRENI DI PERCORRERE 145 KM IN DUE ORE, A UNA VELOCITÀ

MASSIMA DI 250 KM/H

in galleria e quattro viadotti principali. Uno di questi quattro è il Viadotto Ufita-Rocchetta (415 m), che collegherà le future gallerie Rocchetta e Melito. Le caratteristiche geomorfologiche del terreno su cui sarà costruito e la progettazione strutturale del viadotto stesso lo rendono una vera e propria sfida ingegneristica. L’intervento prevede un

CONSOLIDAMENTI E FONDAZIONI SPECIALI

L’impresa Santacroce è nata nel 2003 e ha sede a Pompei (Napoli). Grazie alla lunga esperienza acquisita e alla specializzazione raggiunta sul campo nel corso degli anni in numerosi interventi risolutivi su tutto il territorio nazionale, allo studio continuo del suolo e all’attenzione dell’ambiente, nonché alla crescente innovazione garantita oggi da impianti produttivi moderni ed efficienti, unitamente a una saggia esperienza imprenditoriale, l’azienda campana si propone oggi come un partner ideale nell’ambito dell’ingegneria sia nei piccoli interventi di ripristino che nelle grandi opere infra-

strutturali, con l’esecuzione di molteplici applicazioni, tra cui pali trivellati, pali CFA e FDP, pali drenanti, perforazioni T.O.C., spritz-beton, indagini diagnostiche, micropali, tiranti di ancoraggio, jet-grouting, prove di carico e consolidamenti in parete. Lo staff di ingegneri, geologi e operai specializzati della Santacroce è in grado di rispondere a qualsiasi esigenza progettuale proponendo ai suoi interlocutori una scelta completa di soluzioni da adottare, valutando di volta in volta le diverse problematiche geologiche, idrologiche e geotecniche e garantendo le soluzioni tecnicamente ed economicamente più efficaci.

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esteso utilizzo di fondazioni speciali rese ulteriormente complesse dalle varianti di progetto approvate da Italferr, che ne cura la progettazione preliminare e definitiva, a seguito di una campagna geognostica integrativa. Le indagini hanno evidenziato infatti come il versante collinare dove saranno costruite le spalle del viadotto sia interessato da un movimento franoso. Qui è stata delineata la presenza di un fenomeno di movimento profondo che interessa l’intero versante e che si estende a monte e a valle della zona di progetto. La natura del sottosuolo è data da due tipologie di terreni di

differente consistenza e con presenza di falda: la risultanza di queste caratteristiche fa sì che il piano di contatto tra le due formazioni sia coincidente con la superficie di rottura. Dall’estesa campagna di sondaggi effettuati nell’area di cantiere è risultata una stratigrafia abbastanza omogenea che evidenzia come la porzione compresa tra il piano campagna e una profondità variabile rispetto alla quota collinare, con un massimo 25 m di profondità, sia composta da terreni costituiti da limo argilloso e di argille sabbiose e limose (materiale da medio a consistente); al di sotto di questo stra-

to si trovano alternanze tra argille marnose, marne argillose e marne siltose con la presenza di occasionali clasti e trovanti (materiale molto consistente). Per stabilizzare i movimenti del versante e mitigare il loro potenziale impatto sulla linea, anche sotto azione sismica, sono stati messi a progetto importanti lavori di fondazioni profonde affidati all’azienda Santacroce. L’intervento delle fondazioni speciali prevede un sistema di drenaggio profondo e opere di sostegno per la parte di monte interessata a cui si aggiungono una serie di lavorazioni propedeutiche alla realizzazione delle future

opere delle pile per le spalle viadotto e del piazzale adiacente all’imbocco galleria. Nel suo complesso il progetto prevede la realizzazione di circa 60.000 m di pali trivellati e gettati in opera, per la grande maggioranza eseguiti con un diametro di 1.500 mm.

Un cantiere vasto e di impegnativa logistica che richiede macchinari potenti ma al tempo stesso agili e compatti. L’impresa Santacroce ha messo in campo una flotta del suo parco macchine, destinando a queste specifiche richieste quattro perforatrici Soilmec: una SR-45, due SR-65 e una SR-75.

Le opere di drenaggio

Le opere di drenaggio profondo, che contribuiranno a migliorare la stabilità e la sicurezza dell’opera, sono realizzate attraverso un sistema composto da file di trincee profonde e pozzi drenanti con la funzione di raccogliere le acque e convogliarle a valle, scaricandole direttamente nel corso dell’Ufita. Le trincee sono composte da setti continui di pali intersecati drenanti con un diametro di scavo compreso tra gli 800 e 1.000 mm con il compito di indirizzare la falda verso i pozzi. Questi ultimi, eseguiti a pali, prevedono un successivo approfondimento e dre-

naggi sub-orizzontali eseguiti dall’interno del pozzo. Due di questi sono a “coronella semplice”, costruiti con pali tangenti e armati con cordolo di testa, e due a “doppia coronella” di pali con la coronella esterna eseguita con pali tangenti e armati, mentre la coronella interna è realizzata con pali secanti plastici. I pali dei pozzi sono stati eseguiti con un diametro di 1.500 mm a una profondità di perforazione compresa tra i 30 e 38 m.

Le opere di sicurezza

Per garantire lo svolgimento in sicurezza dei successivi scavi di ribasso per la

realizzazione delle future opere di imbocco e plinti viadotto sono state predisposte delle opere di sostegno della parte di monte interessata dall’opera realizzate tramite paratie di pali. Sono state quindi progettate delle paratie di pali ortogonali alla linea ferroviaria e dei setti strutturali costituiti da file di pali, parallele alla linea ferroviaria, per garantire la stabilità dell’area nelle piazzole di lavoro dei plinti delle pile e della spalla. Questi pali sono stati disegnati assecondando la morfologia del versante, per fornire attraverso la superficie laterale la resistenza necessaria a contrastare le forze di frana in lento scorrimento e posizionati in modo tale da non ostacolare il deflusso delle acque verso valle. La perforazione di questi pali avviene da differenti quote di altezza, sfruttando un sistema di piste di cantiere a gradoni (o terrazzamenti) e sono caratterizzate da pali armati, gettati in opera, di diametro di 1.500 mm e realizzati fino a una profondità che varia dai 24 m, nella trincea verso valle, ai 33 m della parte superiore.

La macchina in cantiere

Progettata con un design approntato al risparmio energetico, la perforatrice

IL PROGETTO PREVEDE LA REALIZZAZIONE DI CIRCA 60.000 M DI PALI TRIVELLATI E GETTATI IN OPERA, PER LA GRANDE MAGGIORANZA ESEGUITI CON UN DIAMETRO DI 1.500 MM. UN CANTIERE VASTO E DI IMPEGNATIVA LOGISTICA CHE RICHIEDE MACCHINARI POTENTI MA AL TEMPO STESSO AGILI E COMPATTI

Soilmec SR-65 della linea Blue Tech è una macchina di facile utilizzo e agile in cantiere, che soddisfa le esigenze di produttività grazie a elevate prestazioni meccaniche mantenendo allo stesso tempo bassi costi operativi grazie alle soluzioni approntate per migliorarne l’efficienza. La SR-65 Blue Tech si distingue per un peso operativo di circa 60 t e la forma della sua torretta ne permette il trasporto in configurazione completa di asta Kelly Bar in un unico carico, consentendo di iniziare a lavorare in meno di 30 minuti dall’arrivo del camion. Grazie alla struttura robusta e al suo design compatto, con un raggio di

coda di soli 3.750 mm, la macchina è in grado di installare aste Kelly da 16,5 m per raggiungere profondità di oltre 77 m in palo trivellato e una batteria di eliche da 23 m per una massima profondità di scavo in elica continua di 30 m con cannotto di estensione. Il cuore della perforatrice Soilmec SR-65 è il propulsore diesel Cummins L9, che eroga 272 kW (365 CV) a 2.100 giri/min. Questo motore soddisfa gli standard sulle emissioni Stage V / Tier 4f e può anche essere configurato per offrire un surplus di potenza fino a 380 CV, rendendo la perforatrice in grado di gestire facilmente le condizioni di perforazio-

ne più difficili. Questo motore diesel è peraltro dotato di controllo automatico del minimo e dei radiatori, regolandone automaticamente la velocità in base alle effettive esigenze della perforatrice. In tal modo, i motori sono in grado di migliorare l’efficienza di combustione e raffreddamento e consentono di ridurre realmente l’inquinamento acustico. I sistemi idraulici ed elettrici sono stati semplificati per ridurre al minimo la perdita di energia e fornire spazio aggiuntivo per la manutenzione. Le pompe principali sono state ottimizzate con il nuovo motore per fornire potenza di perforazione efficiente e capacità di tiro. La testa rotary ha un design compatto e leggero, in grado di trasmettere una coppia massima di 259 kNm e può essere dotata di due diversi sistemi di scarico dei detriti. Il sistema “spin-off” di Soilmec sfrutta l’energia cinematica ad alta velocità di rotazione quando si utilizza una trivella; il nuovo sistema di scarico “click-click” è poi particolarmente efficiente quando si utilizza un bucket. Inoltre, la rotary è dotata di un sistema di controllo automatico della cilindrata, per ottimizzare il rapporto velocità rotazione e coppia e aumentare la produttività in ogni fase della perforazione. L’antenna di perforazione è costruita con materiale ad alta resistenza ed è predisposta per essere allestita sia con sistema di tiro-spinta a cilindro che ad argano, a seconda delle esigenze o delle preferenze. Il sistema di tiro-spinta a cilindro ha una forza di estrazione di 280 kN ed è installabile in due differenti posizioni sull’antenna, per sfruttare tutta la corsa sia utilizzando utensili di grande diametro (che lavorano sotto la parte inferiore dell’antenna) che quando si lavora con camicie di rivestimento. Il sistema di tiro-spinta ad argano offre una corsa di 16 m e ha una forza di estrazione di 330 kN e ciò consente di guidare lunghi elementi di rivestimento in un’unica passata. Una caratteristica importante dei modelli Blue Tech è poi la cabina Soilmec, che il costruttore ha progettato interpellando i clienti in tutto il mondo con l’obiettivo che il comfort e la sicurezza dell’operatore si traducano in migliori prestazioni dell’operatore. La cabina è dotata di una

LA PERFORATRICE SR-65 È DOTATA DEL SISTEMA DMS 4.0 (DRILLING MATE SYSTEM), UN SISTEMA CHE FORNISCE UN SEMPLICE MENÙ DI NAVIGAZIONE GRAFICO PER ASSISTERE L’OPERATORE NELLA PIANIFICAZIONE QUOTIDIANA E NELL’ESECUZIONE DELLA PERFORAZIONE

I

LAVORI

DELL’ALTA

VELOCITÀ NAPOLI-BARI

SONO INIZIATI NEL 2015 E TERMINERANNO ENTRO IL 2028. TRA I PROTAGONISTI IN CANTIERE CI SONO LE PERFORATRICI SOILMEC SR-45, SR-65 E SR-75

“ “

seduta con ammortizzatore pneumatico, regolazioni dello schienale, supporto lombare e microinterruttore di presenza dell’operatore. La posizione di leve e pedali è studiata per fornire più spazio tra loro e la base del sedile, per un migliore supporto dei piedi. Un sistema HVAC con aria di ricircolo garantisce una temperatura costante e un ambiente di lavoro piacevole anche in condizioni meteorologiche avverse. Porta USB, supporto per carica-batterie per telefono (USB o wireless), lettore radio, luci ambientali con lampade a LED sul soffitto contribuiscono a un’esperienza positiva per l’operatore. Il modulo è dotato di un parabrezza anteriore in vetro stratificato che consente di lavorare senza griglie di protezione; il vetro laterale destro con trasmittanza ridotta, inoltre, aumenta la luminosità dei monitor.

Operatività e sicurezza

La perforatrice Soilmec SR-65 è costruita nel rispetto dei più severi standard di sicurezza con particolare attenzione a una più facile accessibilità, una maggiore visibilità e una manovrabilità più sicura, senza perdere di vista le caratteristiche ecologiche. La perforatrice è dotata di passerelle, corrimano, kit videocamera con monitor dedicato da 7”, specchietti regolabili per vedere a 360° in tutte le direzioni, un radiocomando per il carico e lo scarico dal trasporto e un allarme acustico automatico di sicurezza durante la traslazione della piattaforma e la rotazione della torretta. La macchina è inoltre dotata del sistema DMS 4.0 (Drilling Mate System) di Soilmec, un sistema che fornisce un semplice menù di navigazione grafico per assistere l’operatore nella pianificazione quotidiana e nell’esecuzione della perforazione. Con una serie di nuove funzioni e servizi automatizzati che consentono una facile configurazione e utilizzo, il DMS 4.0 aiuta a ridurre al minimo i tempi di fermo e a massimizzare la produttività. Il DMS 4.0 è stato inoltre implementato con un’ampia gamma di funzioni automatiche per semplificare e ottimizzare le attività di perforazione dell’operatore, tra cui un sistema di visualizzazione degli incastri, il rientro automatico al centropalo e il dispositivo per lo scavo automatico in elica continua. ■

Ecomondo

L’AMBIENTE in primo piano

Dopo il successo dell’edizione 2023 torna il Salone internazionale dedicato alle tecnologie industriali e ai servizi per l’economia circolare, con un un’offerta tematica ancora più ampia, distretti riservati a nuove filiere e il consueto palinsesto di conferenze ed eventi di alto profilo

di Liliana Rebaglia

Cresce l’attesa per la nuova edizione del Salone internazionale di Italian Exhibition Group (IEG) dedicato alle tecnologie, ai servizi e alle soluzioni industriali nei settori della “green” e “circular economy” che si terrà dal 5 all’8 novembre all’interno del Quartiere fieristico di Rimini. Del resto, sostenibili-

tà e transizione ecologica si confermano ambiti strategici per la competitività delle aziende italiane sui mercati esteri. Non è un caso che, come conferma il Rapporto Export 2023 di Sace, i buoni risultati ottenuti dalle esportazioni (660 miliardi di euro) siano stati sostenuti proprio dal segmento della sostenibilità, stimato in crescita del 10% nel 2024 e del 14,1% en-

tro il prossimo biennio. In questo scenario, la 27ª edizione di Ecomondo si propone di rappresentare un vero e proprio hub di ricerca e innovazione in cui esperti, “decision maker”, imprenditori e professionisti del settore discuteranno le sfide e le opportunità legate alla politica ambientale e alla transizione verso un’economia circolare.

Una ricca offerta di contenuti

Dai Big data, l’intelligenza artificiale e i sistemi predittivi per la transizione ecologica e la gestione degli effetti del cambiamento climatico alla “New space economy” per la sorveglianza ambientale e l’osservazione terrestre, passando per l’Agricoltura 4.0, pensata per massimizzare la resa e tutelare i raccolti, e l’“Urban mining” per il recupero di materiali preziosi e critici dai Raee: questi sono i temi cardine che guideranno Ecomondo 2024 e che saranno protagonisti del ricco programma di appuntamenti e conferenze. Argomenti di grande attualità che integreranno e arricchiranno le sei macroaree tematiche della nuova edizione, ovvero “Waste as Resource”, “Water Cycle & Blue Economy”, “Circular & Regenerative Bio-economy”, “BioEnergy & Agroecology”, “Sites & Soil Restoration” e “Environmental Monitoring & Control”. Grazie alla costruzione di due nuovi padiglioni temporanei la superficie espositiva della manifestazione sarà ancora più ampia, superando la quota di 137.000 m2. Ben cinque saranno i distretti dedicati a progetti rivolti alle industrie verticali: il Textile District, considerato una catena di valore chiave per l’Italia e l’Europa; il Paper District, luogo d’incontro di tutti gli attori della filiera della carta; l’area Blue Economy che si propone di ridurre al minimo gli impatti negativi sull’ecosistema marino e favorire la sua resilienza e rigenerazione. Ai primi tre distretti si

aggiungono poi l’area Circular Healthy City, ovvero il luogo espositivo virtuale in cui vengono messi in comunicazione i progetti più innovativi, le soluzioni e i modelli di città circolari e salubri realizzate a livello internazionale, e l’Innovation District, che vedrà la partecipazione di 30 start up nell’area Start-Up & ScaleUp, la creazione di uno spazio di dialogo tra domanda e offerta di lavoro nei campi della sostenibilità, opportunità di formazione e orientamento grazie al progetto Green Jobs & Skills, e la seconda edizione del premio Lorenzo Cagnoni, assegnato alle tre start-up più innovative.

Un distretto per le tecnologie “trenchless” La vera novità rispetto alla precedente edizione di Ecomondo è l’introduzione di un nuovo distretto interamente dedicato alle Trenchless technologies (o “nodig”), ovvero lo tecnologie che permettono la posa in opera di tubazioni o cavi interrati oppure il recupero funzionale,

parziale o totale, di condotte interrate esistenti senza dover necessariamente ricorrere a uno scavo a cielo aperto e, di conseguenza, eliminando o quantomeno limitando gli impatti delle opere sia sull’ambiente che sul paesaggio. Situato all’interno dell’area Waste as Resource della manifestazione e realizzato in sinergia con IATT - Italian Association for Trenchless Technology, il nuovo distretto si propone di promuovere la conoscenza delle buone pratiche e dei vantaggi delle tecnologie Trenchless, anche grazie a un’area convegni interna in cui verranno affrontati i temi della sostenibilità ambientale, dell’efficienza energetica e dell’innovazione tecnologica. ■

LA CARTA D’IDENTITÀ

• Organizzatore: Italian Exhibition Group

• Luogo/data evento: Fiera di Rimini, 5-8 novembre 2024

• Frequenza: annuale

• Edizione: 27°

• Area espositiva: 137.000 m²

• Settori merceologici: tecnologie, servizi, impianti, attrezzature, materiali e soluzioni industriali nei settori della Green and Circular economy

• Aree tematiche: gestione delle acque, smaltimento dei rifiuti, tessile, bioenergie, gestione e tutela dei suoli, trasporti, agricoltura e le città sostenibili, tecnologie trenchless

a cura di Liliana Rebaglia

DEVELON

Il miniescavatore elettrico DX20ZE-7

Il miniescavatore DX20ZE-7 sarà il primo escavatore elettrico prodotto in serie da DEVELON. Questa macchina da 2 t abbina bassa rumorosità e zero emissioni con le caratteristiche e i miglioramenti prestazionali introdotti dai miniescavatori di nuova generazione della serie DX-7. “Il DX20ZE-7 è progettato per soddisfare la crescente domanda di macchine elettriche”, spiega Stephane Dieu, Product Manager di DEVELON Europe per gli escavatori. “Le macchine compatte, come i miniescavatori, tendono a lavorare sopratutto in aree urbane o residenziali, vicino ad altri lavoratori, condizioni dove il poco

rumore e l’assenza di emissioni inquinanti delle macchine elettriche offrono un grande vantaggio rispetto alla controparte diesel”. Il carro retrattile permette al nuovo escavatore il passaggio attraverso ingressi e uscite angusti, cosa che lo rende ideale per il lavoro in spazi ristretti e nelle applicazioni di demolizione e costruzione al coperto e in interni. Una volta raggiunta l’area di lavoro l’operatore può allargare il carro della macchina per sfruttarne così appieno stabilità e capacità di sollevamento. Le dimensioni compatte del DX20ZE-7 ne fanno una soluzione ideale per le imprese di costruzione e di noleggio che operano in aree

sensibili dove è necessario lavorare di notte o comunque limitare la rumorosità. Il miniescavatore DX20ZE-7 è alimentato da un pacco batterie agli ioni di litio da 20,4 kWh sviluppato internamente e tutti i sistemi elettrici e i componenti della macchina sono ottimizzati per il lavoro in ambienti difficili. Un sistema di ricarica rapida riporta la carica all’80% in un’ora e 20 minuti, mentre il caricabatterie di bordo assicura la ricarica completa delle batterie in otto ore. La telematica è di serie sul miniescavatore DX20ZE-7. Operatori e concessionarie possono monitorare da remoto lo stato di salute, la posizione e il rendimento della macchina tramite app o sito web. Le funzioni telematiche aiutano i proprietari a: ridurre al minimo il rischio di furto e verificare la posizione della macchina; evitare l’uso non autorizzato della macchina; rispettare il calendario di manutenzione; personalizzare gli avvisi in base alla pianificazione del cliente; monitorare parametri come pressione dell’olio, temperatura di esercizio e così via; sfruttare i dati acquisiti per formare gli operatori alla massima produttività.

Le pale caricatrici MCL con tettuccio retrattile

Mecalac, costruttore francese specializzato a livello mondiale nella progettazione, produzione e distribuzione di macchine compatte per i cantieri urbani, si è affermata come precursore nell’offerta di macchine potenti e versatili. Questi vantaggi si riflettono anche nella gamma MCL, composta da piccole pale caricatrici progettate per i lavori agricoli e paesaggistici. A fronte della crescente domanda di pale articolate polivalenti nei settori citati, Mecalac ha deciso di entrare in questo mercato. Le pale caricatrici MCL sono state progettate specificamente per lavorare in spazi ristretti e raggiungere aree inaccessibili alle pale caricatrici tradizionali, spesso troppo grandi. Dotate di un tettuccio pieghevole disponibile su tutti i modelli, queste macchine possono ridurre temporaneamente la loro altezza a meno di 2 m per superare passaggi di dimensioni ridotte. Ciò significa che possono operare all’interno degli edifici, nei corridoi e passare facilmente sotto le pensiline o le porte dei garage. Queste macchine

prestazioni di sollevamento e sono progettate per essere equipaggiate con varie attrezzature come benne, forche con pinze, forche solleva-pallet, trituratori, eccetera. Grazie al loro braccio lungo offrono uno sbraccio maggiore che facilita il trasporto di materiali o

EPIROC

Due nuovi polverizzatori da demolizione

Epiroc, costruttore specializzato in soluzioni innovative per i settori minerario e delle costruzioni, ha annunciato le ultime novità della sua gamma di polverizzatori da demolizione: i nuovi modelli DP 2320 e DP 4220 con Performance Booster. Il DP 2320 è adatto per macchine portanti di 18-29 t e ha un peso di servizio di 2.350 kg. Il modello più grande, il DP 4220, è adatto per macchine portanti da 38-57 t e ha un peso di servizio di 4.220 kg. La gamma si distingue per la possibilità di installare il Performance Booster sulle attrezzature esistenti. A differenza di altri polverizzatori presenti sul mercato che richiedono corpi diversi per sopportare il carico di un Performance Booster, il design sottile e modulare è in grado di gestire la potenza aggiuntiva. I principali vantaggi del Performance Booster: prestazioni di livello

superiore (l’Epiroc Performance Booster aumenta le prestazioni del polverizzatore da demolizione fino al 20%, garantendo un lavoro più rapido ed efficiente); riduzione dei tempi di ciclo delle ganasce

(il Performance Booster non solo aumenta la potenza, ma riduce anche il tempo di ciclo delle ganasce fino al 25%, contribuendo così all’aumento della produttività in cantiere); efficienza nei consumi (il consumo di carburante della macchina portante si riduce notevolmente, fino al 35%, rendendo i polverizzatori da demolizione Epiroc con Performance Booster una soluzione sostenibile ed economica. Entrambi i nuovi modelli offrono una manovrabilità precisa e una forza di frantumazione rilevanti.

Il loro design sottile e modulare elimina la necessità di proteggere l’asta del cilindro, mentre la rotazione idraulica completa a 360° garantisce un posizionamento ottimale e una movimentazione precisa in cantiere.

I polverizzatori da demolizione Epiroc sono attrezzature altamente versatili in grado di gestire sia le attività di demolizione che la frantumazione secondaria dei detriti. Questa efficienza facilita il riciclo e il riutilizzo dei materiali, rendendo le attrezzature DP di Epiroc una soluzione completa per una vasta gamma di applicazioni.

KLEEMAN

Ampliato il sistema Spective Connect

Il sistema di comando intuitivo Spective contribuisce all’utilizzo efficiente degli impianti di frantumazione Kleemann. In particolare, l’applicazione mobile Spective Connect supporta gli utenti nella loro quotidianità lavorativa. Grazie alla funzione “Monitoraggio dei cumuli di materiale” ora è possibile controllare e organizzare al meglio anche la rimozione dei materiali e i relativi cumuli. Spective Connect dunque facilita anche il lavoro del manovratore della pala gommata, responsabile dello sgombero dei cumuli.

Grazie al monitoraggio dei cumuli di materiale, Spective Connect consente di visualizzarne in qualunque momento lo stato effettivo. L’utente stabilisce l’altezza del cumulo a partire dalla quale vuole ricevere una segnalazione.

Il monitoraggio dei cumuli è particolarmente utile su aree estese e con i grandi impianti concatenati. Non sempre l’operatore dell’escavato ha visivamente sotto controllo tutti i cumuli di materiale; gli operatori delle pale gommate devono spesso svolgere anche altri compiti. Ora essi possono concentrarsi sul proprio lavoro in tutta tranquillità, perché Spective Connect invia una notifica push in tempo utile, in modo che i lavoratori raggiungano al momento giusto il cumulo di materiale completo e sgombrarlo.

In questo modo si risparmiano viaggi inutili, si evitano i fermi macchina dovuti a cumuli completi e si aumenta la produttività. Il sistema impara per il futuro: vengono registrati tutti i dati sui cumuli di materiale e su questi dati viene elaborato un algoritmo per calcolare il tempo rimanente fino al completamento del cumulo di materiale.

La funzione di monitoraggio dei cumuli consente di ottimizzare le procedure in cantiere e di evitare i tempi di fermo.

PRODOTTI

La nuova pala gommata compatta 5045

Kramer presenta la nuova pala gommata compatta 5045, aggiungendo un altro punto di forza alla sua gamma di prodotti. Con la sua combinazione di limitata tara ed elevato carico utile, questa macchina stabilisce nuovi standard nella classe delle 2,8 t.

Con un peso operativo di circa 2.600 kg la 5045, con cabina e completa di benna standard, può essere facilmente trasportata su un rimorchio da 3,5 t, il che non solo fa risparmiare tempo, ma aumenta anche in modo significativo le opportunità di utilizzo della macchina. La pala gommata 5045 è ideale per il trasporto di pallet o pietra standard per la pavimentazione e riesce a caricare e scaricare gli autocarri senza fatica. Grazie alle sue elevate prestazioni e alle dimensioni compatte la 5045 è ideale anche per l’uso in aree ristrette, come parcheggi sotterranei o multipiano.

A seconda delle esigenze dei clienti, questo nuovo modello offre due varianti di motore: standard da 19 kW e optional da 33 kW, che consente una velocità massima di

30 km/h.

È inoltre possibile scegliere tra due varianti di cabina: una “comfort” con altezza di 2,26 m e una bassa con un’altezza di 2,11 m, per la massima compattezza.

Entrambe offrono un’elevata visibilità a 360° e comandi ergonomici, che garantiscono un utilizzo semplice e intuitivo. Grazie al telaio indiviso del veicolo, all’elevata stabilità, alla manovrabilità e al carico utile

costante, la macchina è facile e sicura da utilizzare. Inoltre, offre tre diverse modalità di sterzataintegrale, a granchio e sull’asse anteriore - che facilitano le manovre anche in situazioni difficili.

Un altro punto di forza della nuova pala gommata è l’attacco rapido di serie, che sarà utilizzato anche nei prossimi modelli Kramer più grandi. Per il cliente ciò significa che le attrezzature esistenti possono essere utilizzate in modo ancora

più flessibile. Come opzione è disponibile il sistema di aggancio rapido completamente idraulico “Smart Attach”, che consente di sostituire le attrezzature idrauliche in modo rapido e sicuro senza che il conducente debba lasciare la cabina. Questa funzione fa risparmiare tempo e aumenta la produttività in cantiere. Con la nuova pala gommata 5045, Kramer stabilisce nuovi standard nella classe delle 2,8 t e offre una soluzione che convince in termini di prestazioni e versatilità. Che si tratti di edilizia, manutenzione del paesaggio o applicazioni urbane, la nuova pala gommata 5045 rappresenta un partner ideale per un’ampia gamma di esigenze.

I nuovi estrattori idraulici Serie PPH

Enerpac ha annunciato la nuova Serie PPH di estrattori idraulici di perni, che offre un metodo efficiente, sicuro e versatile per la rimozione dei perni dei giunti durante la manutenzione dei macchinari pesanti. Questi kit utilizzano l’energia idraulica per rimuovere i perni di giunzione su diverse tipologie di veicoli, tra cui escavatori e macchinari pesanti utilizzati nell’edilizia e nell’industria mineraria. Finora gli operatori si sono affidati alla rimozione con metodi poco sicuri, che rischiano di danneggiare il perno del giunto, con conseguenti costi aggiuntivi e tempi di fermo più lunghi. Con una capacità di trazione da 40,6 a 67 t, l’estrattore di perni della Serie PPH offre una rimozione sicura ed efficiente di perni di giunzione lunghi fino a 302 mm. Utilizza un potente cilindro idraulico Enerpac per estrarre i perni con precisione e danni minimi. Forniti in una valigetta portatile con ruote, i kit di estrattori serie PPH, PPH40 e PPH66 sono progettati per gestire una vasta gamma di attività. Ogni set comprende tre manicotti a “C” brevettati impilabili e bloccabili, con la possibilità di aggiungerne altri due per i perni più lunghi, fino a 508 mm. Il design a forma di “C” crea un incastro intorno alla bandiera dei perni

dei macchinari pesanti, garantendo una rimozione precisa dei perni. Per migliorare la sicurezza dell’operatore ogni kit contiene un grillo per il sollevamento tramite una gru o un sistema di sollevamento. Le sezioni della colonna hanno

punti di sollevamento multipli, progettati per dare all’utente un

maggiore controllo sul bilanciamento dell’attrezzo mentre è sospeso. Il kit contiene anche un dado rapido per il fissaggio veloce alle aste filettate, con misure di filettatura alternative disponibili da acquistare separatamente.

PRODOTTI

Il “tilt-rotator” Raptor per le dotazioni di Hydradig

JCB ha presentato una nuovissima attrezzatura “tilt-rotator” inclinabile progettata specificamente per l’escavatore gommato porta-attrezzi JCB Hydradig.

Denominato “Raptor”, ha le seguenti peculiarità: la larghezza di 460 mm offre maggiore visibilità e controllo dalla cabina; coppia d’inclinazione di 2,9 kNm; flusso di 120 l/min attraverso il centro del “rotator” inclinabile, che consente la rotazione a 360° degli accessori; ottimizzato per le macchine JCB, con controllo dei tasti personalizzabile e integrazione nel display standard della macchina; cilindri idraulici riposizionati e più robusti che riducono il rischio di danni durante il funzionamento.

Il “tilt-rotator” JCB Raptor offre un angolo di inclinazione fino a 45° e una velocità di rotazione fino a 8,5 giri/min. La coppia di strappo massima è di 67 kNm e la coppia di rotazione arriva fino a 5,4 kNm. Il “tilt-rotator” può essere montato direttamente sulla benna o su un attacco tipo S45 o S50 ed è offerto con o senza attacco di presa. Il sistema di controllo consente una maggiore personalizzazione

di invertire il movimento. I clienti possono modificare la velocità di erogazione del flusso idraulico di tutti gli ausiliari, nonché le funzioni di inclinazione e rotazione. Il sistema consente di impostare fino a cinque profili di controllo, per consentire a diversi operatori - o allo stesso operatore - di preimpostare funzioni diverse a seconda dell’attrezzatura e dell’applicazione. Il “tilt-rotator” è dotato di due sensori angolari per l’inclinazione e la rotazione: ciò consente alla macchina di determinare gli angoli con cui funziona l’attrezzatura in un dato momento, il che a sua volta

dei comandi della macchina e delle prestazioni idrauliche.

Gli operatori possono assegnare le funzioni preferite ai pulsanti e ai roller selezionati, con la possibilità

abilita le funzioni di azzeramento e limitazione. L’azzeramento consente al cliente di impostare un nuovo zero o una posizione predefinita per le funzioni di inclinazione e rotazione e ciò fornisce un punto di riferimento da cui lavorare e monitorare utilizzando l’inclinometro. La limitazione è esclusiva della funzione di rotazione e consente all’operatore di impostare un limite elettronico sulla distanza di rotazione dell’attrezzatura.

PRODOTTI

LEICA GEOSYSTEMS

Il nuovo sistema MC1 per l’escavatore

DEVELON DX225LC-7X

Leica Geosystems, azienda appartenente al gruppo Hexagon, e DEVELON hanno annunciato una nuova soluzione aftermarket di controllo macchina 3D per l’escavatore cingolato DX225LC-7X “Smart”.

L’escavatore DEVELON DX225LC7X è dotato della tecnologia

Full Electric Hydraulic (FEH) e di un sistema integrato di guida e controllo macchina 2D come dotazione standard.

Per aumentare ulteriormente l’efficienza, DEVELON offre ora come retrofit il sistema di guida macchina 3D Leica MC1, appositamente progettato per integrarsi con i sensori e le calibrazioni

2D DEVELON sul modello

DX225LC-7X.

“Siamo entusiasti di unire le nostre forze in una collaborazione pionieristica con Leica Geosystems, introducendo un’esperienza senza soluzione di continuità per ottenere di una soluzione di guida macchina 3D per il nostro escavatore DX225LC-7X Smart”, ha dichiarato Stephane Dieu, Excavators Product Manager di DEVELON in Europa.

di sterro/riporto in tempo reale vengono visualizzate sul pannello di controllo Leica MCP80 all’interno della cabina, consentendo agli operatori di eseguire gli scavi in modo efficiente secondo il modello di riferimento.

nel settore dell’edilizia potranno adottare tecnologie all’avanguardia, promuovendo la sostenibilità e l’efficienza delle loro attività”, ha dichiarato Neil Williams, Presidente della divisione Machine Control di Leica Geosystems.

Gli escavatori DEVELON sono noti per offrire più caratteristiche innovative di serie rispetto ad altre macchine sul mercato.

“Questo sforzo congiunto consente alle imprese edili di combinare perfettamente efficienza e sostenibilità, stabilendo un nuovo standard di innovazione”.

Il sistema di controllo macchina

Leica MC1 è stato progettato per assistere l’operatore nel raggiungimento preciso del risultato desiderato. Le informazioni di progettazione e le indicazioni

La soluzione garantisce una maggiore precisione e soddisfazione dell’operatore, aumentando al contempo la produttività e la sostenibilità. “Siamo orgogliosi di presentare la soluzione aftermarket Leica MC1 3D sviluppata su misura per l’escavatore DEVELON DX225LC-7X.

La nostra collaborazione apre le porte a un futuro in cui i leader

Nel modello standard DX225LC-7 e nel resto della gamma di escavatori di medie dimensioni DX-7 di DEVELON, ad esempio, le nuove funzionalità offrono miglioramenti significativi nella controllabilità della macchina, versatilità, comfort per l’operatore, tempo di attività e ritorno sugli investimenti, con un forte focus sull’aumento della produttività e della robustezza. Ma il modello intelligente DX225LC-7X porta queste caratteristiche a un livello superiore. Oltre al sistema FEH, le altre funzionalità standard del DX225LC-7X includono: guida Macchina 2D Integrata; controllo Macchina 2D Semiautomatico; ricevitore Laser; E-Fence Virtual Wall; sistema di pesatura.

INSERZIONISTI

La rivista per il sollevamento, la movimentazione industriale, la logistica e i trasporti speciali

La rivista per le macchine, attrezzature e tecnologie per il movimento terra e il cantiere

La rivista per le macchine e le tecnologie per perforazioni, fondazioni e consolidamento UNDERGROUND

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