OnSite Lift n.5 - Ottobre-Dicembre 2017

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Sicurezza, prestazioni, efficienza e velocità. Tutto conta.

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SOMMARIO OTTOBRE-DICEMBRE 2017 - N. 5

MACCHINE

26 Manitou

Il “Grande Spirito” dell’ambiente

di Ettore Zanatta

62 Recom

30 Sennebogen

Ieri, oggi e (dopo) domani

di Ettore Zanatta

In copertina: MANITOU ITALIA

Un progetto “andato in porto”

di Stefano Vitali

Sollevamento funzionale

di Stefano Vitali

44 Crown 4

Editoriale

di Ettore Zanatta

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Notizie

Sul tetto del mondo

di Pietro Gabrielli

SERVIZI

L’associazione fa la forza

di Lorenzo Zacchetti

70 SSAB

40 Fassi Gru

66 Assodimi/Assonolo

36 Oxley Piattaforme

TECNOLOGIE

Il sesto Strenx

di Ettore Zanatta

DOSSIER

72 Mercato

Soluzioni ad alta movimentazione

L’alba di una nuova era

di Pietro Gabrielli

di Lorenzo Zacchetti

46 Terex Cranes

DISTRIBUZIONE

Una gru al (Flat)Top!

a cura di Liliana Rebaglia

di Pietro Gabrielli

ATTUALITÀ

COMPONENTI

80 Scaligera Service

I nostri primi 40 anni

di Lorenzo Zacchetti

18 Finanziamenti

58 Continental

Credito al futuro

Penumatici “verdi” per i porti

84 Prodotti

di Lorenzo Zacchetti

di Ettore Zanatta

a cura di Liliana Rebaglia

Hands On

IL MOVIMENTATORE TELESCOPICO JCB 540-140 HI-VIZ

PROVA DI FORZA

48 Direttore responsabile Luigi Zaffagnini – l.zaffagnini@capoversoeditrice.it Direttore editoriale Ettore Zanatta – ettore.zanatta@capoversoeditrice.it Responsabile di redazione Lorenzo Zacchetti – lorenzo.zacchetti@capoversoeditrice.it Responsabile commerciale Luisa Casazza – l.casazza@capoversoeditrice.it Hanno collaborato a questo numero: Pietro Gabrielli, Gianni Gennari, Liliana Rebaglia, Stefano Vitali Ufficio amministrazione Roberta Fabbri – r.fabbri@capoversoeditrice.it Tel. 0545 967722 Ufficio abbonamenti Tel. 0545 967722 E-mail: info@capoversoeditrice.it

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ONSITELIFT - luglio-settembre 2017

Abbonamenti Italia: euro 30,00 (IVA compresa) Other countries: euro 42,00 (IVA compresa) Stampa MDM - Forlì Periodicità Sono previsti 5 numeri/anno Registrazione Registrazione Stampa Tribunale di Ravenna n. 26887 del 6/12/16 Iscrizione Roc: 26887 Capoverso Editrice Srl ONSITE LIFT Capoverso Editrice srl Piazza Gramsci, 7 48017 Conselice (RA) Tel. 0545 967722 info@capoversoeditrice.it www.capoversoeditrice.it

C apoverso editrice

di Ettore Zanatta

Responsabilità La riproduzione delle illustrazioni e degli articoli pubblicati su “ONSITE LIFT”, traduzioni comprese, è riservata e non può avvenire senza autorizzazione scritta della Capoverso Editrice srl. Testi e materiali fotografici forniti in qualsiasi forma alla stessa non saranno restituiti, anche in caso di non avvenuta pubblicazione. La Capoverso Editrice srl non si assume responsabilità relative ai suddetti materiali, anche in caso di esemplari unici, e ad eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati. Il materiale redazionale pervenuto alla Capoverso Editrice srlsenza preventivi accordi sono da intendersi gratuiti anche se pubblicati. I nomi e le ditte pubblicati sono citati senza responsabilità, a puro titolo informativo, allo scopo di rendere un servizio al lettore.

Periodico associato a UNACEA



EDITORIALE

Ettore Zanatta direttore editoriale

Il cielo del futuro

P

arliamo ovviamente di sostenibilità, in questo commento che riserviamo all’evento Ecomondo 2017 di Rimini. Ne parliamo perché, guardando al mercato più evoluto del lavoro in quota, ad esempio, notiamo che il pensiero rivolto a una propulsione alternativa a quella termica non è più una fantasticheria da Cenerentola. Guardiamo all’avanguardia che abbiamo davanti agli occhi. A un costruttore come Genie, ad esempio, che propone fortemente in Europa e spinge con insistenza anche in Italia il “verbo ibrido”. Ibrida è la Z-60/37 FE, ad esempio, campione di una nuova generazione di semoventi articolate (valorizzate, tra l’altro da una trasmissione AC trifasica), ma bi-energy è la piattaforma a pantografo GS-4069 BE, in una variante di motorizzazione che ribadisce il concetto di visione sostenibile nell’ambiente di lavoro (integrazione elettrica a 220 V, con un generatore che serve direttamente le attrezzature di lavoro). Senza favorire nel merito un costruttore che innegabilmente è concentrato e sensibile alle nuove dinamiche ecologiche e di rispetto dell’ambiente (potremmo menzionare un impegno altrettanto intenso sul fronte ibrido e bi-energy anche di altri costruttori altrettanto importanti come JLG, Haulotte e altri ancora), va comunque sottolineato che le energie alternative sono entrate dalla porta principale nelle strategie progettuali dei player del sollevamento. Complici forse le decisioni in ambito europeo e finanche territoriale e urbano nel favorire lo sviluppo di cantierizzazioni che tengano conto dell’impatto ambientale? A nostro giudizio, a parlare, per primo, con autorevolezza, è ancora una volta il progresso intuito e innescato da chi progetta e costruisce. Chi evolve, cambia in meglio la propria vita e quella degli altri. Cambia le proprie idee, adattandole all’ambiente circostante, che sia fisico o, concettualmente, storico. Evolvere è il verbo delle piattaforme che cercano il cielo del futuro e capirlo, da parte di operatori e imprese, significa scegliere un’alternativa intelligente allo status quo di un’economia che, non diventando circolare, potrebbe solo asfissiare. Per mancanza d’aria nuova e di intelligenza, per un mondo che sta cambiando rotta. 4

ONSITELIFT - ottobre-dicembre 2017


GENERAZIONE XTRA CAPACITY™ A VOI L’EXTRA EFFICIENZA Carico Reale

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piattaforma: fino a 3 persone

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Calibrazione semplice, senza bisogno di carico effettivo

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Riducendo il ciclo di salita/discesa della vostra piattaforma e

sollevando più persone e attrezzi nel cestello.

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Una nuova gamma al passo con l’evoluzione dei cantieri, che

presenta una struttura del braccio ed un jib rinforzati per una meccanica all’avanguardia in tutta sicurezza. Un controllo della curva di carico in tempo reale e celle di carico e di inclinazione per una maggiore stabilità. Il tutto per effettuare il lavoro di almeno due piattaforme su terreni sconnessi ed in pendenza.

© 2017 Terex Aerial Work platforms. Genie e Taking You Higher sono marchi registrati di Terex Corporation o delle sue filiali.


NOTIZIE a cura di Liliana Rebaglia INFRASTRUTTURE

Ance: sbloccare le opere utili al Paese La manutenzione del territorio, le infrastrutture e le regole del mercato dei lavori pubblici sono stati i temi al centro della seconda giornata dell’assemblea dell’Anci, l’Associazione dei Comuni italiani, a cui ha partecipato oggi il presidente Ance, Giuliano Campana. Nodo cruciale quello degli investimenti in opere pubbliche da parte dei Comuni, per troppo tempo penalizzati da politiche economiche restrittive, su cui si è espresso già nella giornata di ieri il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha invitato a un “superamento della logica dell’emergenza e a una visione di medio lungo periodo”. Sul palco, insieme al presidente dell’Ance, sono intervenuti il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, il presidente Anas, Gianni Armani, l’amministratore delegato di Fs,

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ONSITELIFT - ottobre-dicembre 2017

GIULIANO CAMPANA PRESIDENTE ANCE

Renato Mazzoncini, e i sindaci di Arezzo e Cagliari, Alessandro Ghinelli e Massimo Zedda. Il ministro Delrio ha sottolineato l’impegno del Governo sul fronte degli stanziamenti: “per il trasporto pubblico locale – ha detto il ministro – c’è un piano di investimenti

mai visto prima nella storia della Repubblica, quindi le risorse ci sono ma dobbiamo correre per spenderle”. Il presidente dell’Ance ha riconosciuto al Governo questo sforzo, sottolineando che “l’ammontare di risorse messe in campo per le opere pubbliche è molto consistente: circa 100 miliardi di euro”. Una grande opportunità, secondo Campana, “per dotare il Paese di un sistema infrastrutturale efficiente e mettere in sicurezza il territorio”. Ma per coglierla è necessario concentrare gli sforzi per evitare che le risorse si incaglino in mille ostacoli burocratici che rallentano, se non bloccano, la capacità di spesa delle pubbliche amministrazioni. In tema di regole è necessario intervenire sul Codice degli appalti, “un testo ancora non completo e con molte criticità da correggere”.


PANOLIN

Lubrificanti biodegradabili per gli appalti pubblici Con DM 11 gennaio 2017 sono stati pubblicati i Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l’edilizia che si occupano anche degli aspetti ambientali nella scelta dei lubrificanti. Il documento impone di inserire come clausola contrattuale per le aziende vincitrici di appalti pubblici per la costruzione di edifici l’uso di lubrificanti che contribuiscano alla riduzione delle emissioni di CO2 nei veicoli e nei macchinari da cantiere. Sono accettate due tipologie di lubrificanti: oli e grassi biodegradabili e oli rigenerati. Il CAM Edilizia definisce nello specifico le percentuali di biodegradabilità o di base rigenerata ammesse ed i relativi mezzi di prova.

biodegradabili, con oltre 30 anni di esperienza nella lubrificazione di macchine mobili – ha preparato un pacchetto completo di lubrificanti che rispettano i criteri del CAM Edilizia per tutte le applicazioni e le viscosità utili in un cantiere. Gli oli e i grassi ECLs (Environmentally Considerate Lubricants) sono sviluppati sulla

Un cambiamento in atto A partire dall’approvazione del CAM Edilizia sono già state pubblicate decine di appalti pubblici che richiedono l’uso di lubrificanti ecologici. Già in fase di appalto le aziende partecipanti devono presentare una dichiarazione del produttore che affermi la corrispondenza dei lubrificanti ai criteri elencati, con possibilità di esclusione dalla gara in caso di mancanza o inadeguatezza dei documenti. In fase di esecuzione del lavoro, l’azienda deve inoltre presentare alla stazione appaltante l’elenco dei lubrificanti utilizzati in cantiere corredato da adeguati mezzi di prova attestanti la rispondenza dei lubrificanti ai criteri.

Una soluzione semplice e completa Per aiutare le aziende ad adeguarsi a questa nuova normativa, Panolin – azienda svizzera leader mondiale nel settore dei lubrificanti

base di un concetto di sostenibilità che unisce tecnologia, economicità e rispetto dell’ambiente: si tratta di lubrificanti sintetici e biodegradabili a base di esteri saturi che garantiscono le migliori prestazoini. La lunga durata dei prodotti ECLs garantisce una riduzione dei costi di esercizio, limitando i fermi macchina e diminuendo i costi di manutenzione. Tutto ciò, unito al

rispetto dei più elevati standard ambientali comprovato dal possesso di alcune delle più stringenti certificazioni riconosciute a livello internazionale: Ecolabel Europeo, Blauer Engel, USDA Biopreferred, Swedish standard. I fluidi idraulici biodegradabili Panolin hanno ricevuto le approvazioni dei principali costruttori di componenti oleodinamici. Tra gli altri: Bosch Rexroth, Eaton Vickers, Danfoss, Denison, Parker, Casappa e Marzocchi. Panolin HLP SYNTH fluido idraulico biodegradabile è l’unico olio biodegradabile a essere iscritto da Rexroth nella RDE 90235 fluid rating list, superando i test più impegnativi del mercato. Gli oli motore Panolin Biomot, rapidamente biodegradabili, raggiungono i livelli di performance prescritti ad esempio da Deutz, MAN, Caterpillar, Volvo, MercedesBenz, Cummins, MTU e Renault.

CAM, PAN GPP E NUOVO CODICE DEGLI APPALTI I CAM (Criteri Ambientali Minimi) sono uno strumento del Piano d’Azione Nazionale sugli acquisti verdi nella pubblica amministrazione (PAN GPP) e definiscono appunto i criteri ambientali che devono essere inseriti all’interno delle procedure pubbliche di acquisto. A partire dalla approvazione del collegato ambientale (L. 28/2015) – e successivamente con il nuovo codice degli appalti D.lgs 50/2016 – gli enti pubblici italiani hanno l’obbligo di applicare i Criteri Ambientali Minimi per almeno il 50% del valore degli appalti relativi a forniture, servizi o lavori per cui è disponibile un CAM.

ottobre-dicembre 2017 - ONSITELIFT

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NOTIZIE POTAIN

Coppia vincente in acciaieria

Una delle più importanti acciaierie in Italia sta utilizzando due gru a torre Potain “personalizzate” – una MD 1100 e una MD 1600 – per caricare sui camion lastre in acciaio dal peso variabile da 15 a 50 t. In collaborazione con il distributore Potain Techind, con sede a Bergamo, Manitowoc ha fornito le gru a Ecoenergy, società che opera nel settore della gestione di impianti industriali e acciaierie (l’azienda è responsabile della logistica interna ed esterna presso l’acciaieria, di proprietà di una delle più prestigiose industrie siderurgiche russe). Le gru, per quanto imponenti, sono state montate in cantiere a un’altezza relativamente ridotta: 11 m. Entrambe sono state configurate con braccio da 31 m e montate in postazione annegata nel plinto. Il modello MD 1100 offre una portata massima di 60 t e può eseguire sollevamenti fino a un raggio di 14,3 m, con un carico in punta a 31 m pari a 23 t. Viene impiegata per sollevare grandi lastre d’acciaio, di peso compreso 8

ONSITELIFT - ottobre-dicembre 2017

tra 15 e 20 t. Anche la MD 1600 offre una portata massima di 60 t, fino ad un raggio di 30 m. Il carico in punta a 31 m è pari a 57,7 t. Questa macchina viene impiegata per sollevare lastre d’acciaio di dimensioni minori ma più pesanti, fino a 50 t ciascuna. Per le operazioni di sollevamento le gru non montano gli abituali bozzelli; ogni gru, infatti, è stata allestita con una traversa in acciaio elettromagnetica per applicazioni speciali e i magneti utilizzati servono per movimentare le lastre d’acciaio sul piazzale per poi caricarle sui camion. “Manitowoc ci ha fornito gru Potain potenti, ideali per noi e per questo progetto”, ha dichiarato Marco Bellini, AD di Ecoenergy. “Il team aziendale specializzato Lift Solutions ha sviluppato una soluzione tecnica ad hoc e insieme al team del Crane Care ha supervisionato le operazioni di montaggio di entrambe le gru, che si sono svolte senza difficoltà”. Le gru rimarranno montate per i prossimi 10 anni e sono state progettate e collaudate rigorosamente, per accertarsi che

fossero in grado di affrontare un programma di lavoro impegnativo, che prevede 36.000 cicli l’anno, con turni di lavoro di sei giorni la settimana. Manitowoc Lift Solutions ha previsto sulla MD1100 e MD1600 un software personalizzato per fornire a Ecoenergy i dati relativi alle gru, inclusi ore di esercizio dei singoli argani, numero di cicli di lavoro, peso medio dei carichi sollevati, geo-localizzazione del braccio e carrello e altro ancora. Ecoenergy impiega questi dati per migliorare il programma di logistica e movimentazione del materiale, prendendo in considerazione i diversi valori di ingombro e peso dei carichi che lasciano il sito. Sabino Riefoli, Key account and Export Manager, ha dichiarato: “È un nuovo tipo di approccio per progetti impegnativi nel settore industriale e soprattutto per l’utilizzo di gru di grandi dimensioni. Questo è un altro esempio della capacità del nostro commerciale e del reparto studi Lift Solutions di soddisfare le esigenze della clientela, anche in presenza di progetti ardui da realizzare”.


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IL L M A

NUOVA GAMMA MOVIMENTATORI TELESCOPICI

AUMENTA LA PRODUTTIVITÀ RISPARMIA SUI CONSUMI

UN’AZIENDA, OLTRE 300 MACCHINE.

I movimentatori telescopici JCB per l’edilizia e le costruzioni offrono versatilità, prestazioni e produttività senza paragoni. La gamma JCB è la più completa sul mercato e copre tutte le esigenze di sollevamento e movimentazione nella cantieristica e nell’industria: dai modelli compatti alle macchine con carico massimo di 6 t e altezza di sollevamento fino a 20 m. Grazie alla straordinaria visibilità, al sistema brevettato di controllo del carico, ai nuovi motori Stage IV/Tier 4 Final, i telescopici JCB incrementano le prestazioni e riducono i costi di gestione. JCB, la scelta n°1 al mondo nei movimentatori telescopici. JCB S.p.A. Via E. Fermi, 16 – 20090 Assago (MI) +39 02 48866401 marketing.italia@jcb.com

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NOTIZIE CEMAT 2018

Produzione e logistica Con Industria 4.0 e con Logistica 4.0, produzione e logistica si trasformano. In futuro uomini e macchine comunicheranno tra di loro, la logistica diventerà parte della produzione e darà un contributo determinante al controllo della catena intelligente del valore. “Per una produzione ancora più efficiente e flessibile, processi di produzione e logistici verranno reciprocamente connessi attraverso soluzioni intelligenti. Al CeMAT faremo toccare con mano questa fusione, illustrando i nuovi potenziali che ne derivano”, dice Jochen Köckler, del CdA di Deutsche Messe. Proponendo CeMAT e Hannover Messe in contemporanea, Deutsche Messe offrirà ai decision maker internazionali della logistica una

piattaforma unica nel suo genere per illustrare come la futura supply chain sarà connessa in rete e come la produzione potrà essere ulteriormente ottimizzata con una logistica intelligente. Il CeMAT punterà i suoi riflettori anche su soluzioni logistiche per il commercio e su servizi per la logistica. L’impiego di processi logistici efficienti è di importanza fondamentale per il successo degli addetti sia al commercio online sia al commercio stazionario. I trend della digitalizzazione e

dell’individualizzazione richiedono strutture di spedizione complesse, un elevato grado di automatizzazione e un’efficiente gestione dei resi. Il cliente decide quando, come e dove acquistare e sia il commercio online sia il commercio stazionario devono accrescere l’efficienza delle loro catene di approvvigionamento e la loro produttività per rimanere competitivi. Al CeMAT gli addetti ai lavori troveranno pertanto i sistemi logistici adatti per soluzioni omnichannel o cross-channel.

DEMAG

Una CC 3800-1 per Gruas Maule Le caratteristiche prestazionali della gru cingolata Demag CC 3800-1 hanno convinto la società Gruas Maule ad acquistarne un’unità: “Riteniamo che la gru

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CC 3800-1 sia un punto di riferimento sul mercato. Ogni singolo aspetto di questa macchina ha soddisfa le nostre esigenze, dalle prestazioni operative alle

funzioni di sicurezza, dal trasporto all’efficienza e alla velocità e capacità di sollevamento”, ha sottolineato Eduardo Quezada, CEO di Gruas Maule. Che ha aggiunto: “Siamo anche contenti di assistere al ritorno del marchio Demag, in quanto è sempre stato un sinonimo di qualità”. La gru è stata ordinata tramite il concessionario TREX di Terex Cranes, con sede a Concepción. Le due società cilene hanno un rapporto commerciale forte e reciprocamente vantaggioso che, tra l’altro, si basa sui servizi puntuali e professionali forniti da TREX. La nuova gru cingolata Demag è destinata a operare ad Antofagasta, città portuale nel Cile settentrionale, alle prese con un enorme impianto industriale per una costruzione mineraria.


YALE EUROPE M.H.

INTRALOGISTICA ITALIA 2018

Sinergia con Midac

Il Libro Bianco di Aisem

Yale Europe Materials Handling sta incentrando i propri sforzi progettuali sul miglioramento dell’efficienza e sulla riduzione del costo totale di esercizio per i propri clienti impegnati in applicazioni gravose. In linea con questo impegno ha recentemente resa nota la propria collaborazione con Midac per la fornitura di una gamma di soluzioni di batterie agli ioni di litio per il mercato EMEA. La collaborazione con uno dei principali fornitori europei di batterie e carica-batterie consentirà ai clienti Yale di beneficiare dei vantaggi dell’alimentazione con batterie agli ioni di litio. “Siamo ormai tutti consapevoli dei vantaggi che l’alimentazione agli ioni di litio può portare in termini di comodità per numerose applicazioni quotidiane. Quand’è applicata ai carrelli elevatori si traduce in miglioramenti in produttività ed efficienza e offre la ricarica a emissioni zero e una minore impronta ambientale di anidride carbonica”, ha dichiarato Mat Allen, Solutions Manager per i carrelli controbilanciati di Yale. “Siamo lieti che i clienti Yale dell’area EMEA possano ora iniziare a fruire di questi vantaggi per le loro flotte di carrelli”. La soluzione Yale agli ioni di litio aiuterà i clienti a ottenere una maggiore produttività e un migliore sfruttamento in applicazioni su più turni, eliminando la necessità di sostituzione e cambi di batterie e consentendo di destinare lo spazio finora riservato alla ricarica delle batterie ad attività più produttive. Queste batterie, integrate nei carrelli e gestite tramite l’indicatore di carica della batteria del carrello stesso, disponibili inizialmente nelle versioni a 24 V e 48 V con l’introduzione programmata della versione a 80 V, si adattano agli esistenti vani batteria.

Intralogistica Italia dimostra di non limitarsi a offrire una vetrina di respiro internazionale in cui far incontrare domanda e offerta, ma di voler anche fotografare l’evoluzione del settore offrendo uno studio approfondito ora mancante e necessario. Con quest’intento, Intralogistica Italia ha deciso di co-finanziare il Libro Bianco di Aisem federata Anima; una ricerca che comprenderà l’analisi – oltre che del settore scaffalature, di cui è già stata presentata un’anteprima dei risultati – anche degli altri comparti merceologici quali sollevamento e trasporto, carrelli industriali semoventi e gru mobili. Il Libro Bianco sarà omaggiato agli espositori di Intralogistica Italia 2018 e messo in vendita alle altre aziende interessate sia da parte di Hannover Fairs International GmbH che da Aisem federata Anima. La seconda edizione di Intralogistica Italia – la manifestazione dedicata alle soluzioni più innovative e ai sistemi integrati destinati a movimentazione industriale, gestione del magazzino, stoccaggio dei materiali e al picking – si terrà dal 29 maggio al 1 giugno 2018, nei padiglioni 6 e 10 di Fiera MilanoRho. “L’acquisizione di espositori procede a pieno ritmo con l’adesione di aziende di primaria importanza, rappresentative della qualità industriale italiana ed estera”, ha spiegato Andreas Züge, General Manager Hannover Fairs International, sede Italiana della Deutsche Messe AG, ente organizzativo dell’evento. “Il team di Intralogistica Italia sta lavorando a stretto contatto con le aziende iscritte per offrire una seconda edizione ancora più ricca e attrattiva per gli operatori nazionali e esteri”. ottobre-dicembre 2017 - ONSITELIFT 11


NOTIZIE CECE: I TEMI DAL SUMMIT 2017

ENRICO PRANDINI NOMINATO PRESIDENTE DEL CECE PER IL 2018-2109

È stato il segretario generale del CECE, Riccardo Viaggi, a dare ufficialmente il via al Summit 2017 dell’associazione, tenutosi gli scorsi 11-12 ottobre a Bruxelles. Durante l’evento, che ha coinvolto numerosi costruttori del settore, oltre a guardare al futuro del mercato europeo delle macchine e attrezzature – che sta crescendo costantemente, pur moderatamente – si sono affrontati due temi strategici: l’incertezza economica dei mercati che, superato un momento di crisi, si trovano ora a temere disequilibri politici internazionali; il tema della digitalizzazione delle macchine per le costruzioni e dei siti di lavoro, che in prospettiva sarà centrale per tutti i costruttori. In particolare, l’industria delle costruzioni dovrà fare i conti – per rimanere competitiva – con le macchine connesse in chiave bidirezionale (e ciò influenzerà le sue dinamiche e il panorama degli OEM). Al riguardo è stato auspicato che i costruttori lavorino tutti con uno medesimo protocollo per dare alle imprese la possibilità di utilizzare in sinergia prodotti di differenti brand. Nell’occasione, inoltre, è stato annunciato che sarà Enrico Prandini il presidente del CECE per il biennio 2018-2109.

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ALIMAK HEK

Un Mammoth Triplex a New York Alimak Hek ha installato Il più grande sistema di sollevamento al mondo al lavoro nel cantiere del nuovo centro medico a New York. Il progetto di espansione dell’ospedale ha un valore di 1,2 miliardi di dollari e il suo completamento è previsto nel 2018: si tratta di un centro medico di 21 piani destinato a fornire ai pazienti e alle famiglie un’assistenza sanitaria più efficiente e di qualità. Per poter sollevare sia materiale che persone Alimak Hek ha installato il Mammoth Triplex che dispone di 12.400 kg di capacità di sollevamento per ogni impianto, una superficie di sollevamento quasi tre volte maggiore a quella di altri grandi sollevatori ed è il sistema di sollevamento più avanzato che Alimak Hek abbia installato fino a oggi. Nel cantiere non c’era molto spazio per una gru a torre o un altro sollevatore; a causa dei vincoli di spazio i due elevatori ad alta velocità Alimak Scando 650 FC-S, che saranno utilizzati principalmente dal personale, con l’aggiunta di un Alimak Scando TM 60/55 FC che è un mezzo per la movimentazione sia di persone che di materiali, si sono quindi rivelati una soluzione ottimale. L’Alimak Scando 650 FC-S è uno degli ascensori da cantiere più veloci al mondo, in quanto raggiunge i 100 m/min. La sicurezza è sempre una priorità per Alimak Hek: queste macchine sono dotate dei più recenti dispositivi di sicurezza, dai sensori di sovraccarico ai serbatoi autolubrificanti. Una delle caratteristiche fondamentale dell’installazione di New York è il sistema di monitoraggio online in tempo reale Alimak Hek A3. Con l’installazione del Triplex Mammoth, Alimak Hek ha vinto il Premio IAPA 2017 nella categoria Mast Climbing Work Platforms/Hoists.


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NOTIZIE GENIE

Ennesimo riconoscimento per la Z-60/37FE La giuria di Italplatform ha assegnato alla piattaforma Genie Z-60/37FE il premio come migliore “Piattaforma semovente oltre i 6 m”. È il quarto riconoscimento, questo, ricevuto dalla piattaforma ibrida del costruttore statunitense, dopo quelli ricevuti in Australia e negli USA da due associazioni di noleggiatori e quello conferitogli durante la scorsa edizione di APEX, ad Amsterdam. Con questo modello Genie ha introdotto una generazione del tutto nuova di piattaforme ad alimentazione ibrida. Né diesel, né elettrica, ma entrambi, la Z-60/37FE risponde alla crescente richiesta mondiale di piattaforme aeree di lavoro ad alte prestazioni ed emissioni ridotte, adatte a operazioni al chiuso e all’aperto, e segna l’inizio di un nuovo tipo di macchine con sistema ibrido al 100%. Grazie al suo sistema di trasmissione AC trifasico,

spegne automaticamente per ridurre al minimo il consumo di carburante, ripristinando la modalità elettrica. La Z-60/37 FE è inoltre dotata di un sistema di recupero di energia, che invia direttamente alle batterie l’energia trattenuta frenando.

la piattaforma Genie Z-60/37 FE di 20 m è la prima e unica macchina ad elevate prestazioni con tecnologia realmente ibrida presente sul mercato. In modalità ibrida, il generatore a propulsione diesel monitora costantemente lo stato delle batterie, mantenendole cariche per massimizzarne il tempo di funzionamento; una volta cariche, il generatore si 14 ONSITELIFT - ottobre-dicembre 2017

I vantaggi di questo modello sono concreti sia per le società di noleggio che per gli utilizzatori finali. Le due modalità operative (elettrica e ibrida) offrono loro un unico mezzo versatile e potente, adatto ad applicazioni al chiuso e all’aperto, permettendo alti tassi di utilizzo e un alto rendimento dell’investimento. Gli utilizzatori finali godono a loro volta di un notevole risparmio di carburante in modalità ibrida (il consumo medio settimanale è pari a un solo pieno di carburante) e di una prolungata durata delle batterie in modalità elettrica (oltre otto ore di lavoro con una carica completa), con la possibilità di fornire una carica intensiva bulk in sole quattro ore, lavorando in condizioni di cantiere estreme.


KILOUTOU

Acquisita CTC De Maquinaria Il gruppo Kiloutou ha concluso l’acquisizione della società CTC de Maquinaria, specialista nel noleggio di attrezzature nella regione di Aragona, in Spagna. Questa transazione consente a Kiloutou di proseguire il suo sviluppo sul mercato spagnolo. CTC de Maquinaria è una società leader nel noleggio di attrezzature nella regione di Aragona con una rete di cinque agenzie e un organico di 50 persone. La società dispone di un parco di oltre 1.800 unità, tra macchine e attrezzature, che mette a disposizione di una clientela professionale composta da artigiani, PMI e key account nazionali del settore della costruzione e dei lavori pubblici. In continuità con l’acquisizione di Rentecnika nel 2015 e di Alvecon nel 2016, questa nuova acquisizione permetterà a Kiloutou di proseguire la sua espansione in Spagna e di arricchire la sua offerta di servizi permettendo ai suoi clienti di beneficiare della grande complementarietà delle reti di agenzie e della gamma di materiali di queste aziende. Kiloutou si avvarrà della competenza e del knowhow dei team di CTC de Maquinaria per sviluppare ulteriormente l’attività. Per Xavier du Boÿs, PDG del gruppo Kiloutou, “Questa acquisizione è perfettamente in linea con la strategia di sviluppo a livello internazionale di Kiloutou il cui obiettivo consiste soprattutto nel consolidare le posizioni su mercati a forte potenziale. Ci permette di rafforzare la nostra presenza in territori dinamici del nord della Spagna e esprime la nostra capacità di riunire intorno al nostro progetto di sviluppo operatori regionali di grande qualità che godono di una forte presenza locale. L’obiettivo di Kiloutou è proseguire lo sviluppo sul mercato spagnolo attraverso una crescita interna, l’apertura di agenzie e ulteriori acquisizioni”. Per i venditori, Jose Manuel Ballestar, Presidente di CTC de Maquinaria ha dichiarato: “Giudico positivamente l’acquisizione di CTC de Maquinaria da parte del Gruppo Kiloutou. Permetterà alla società di proseguire la sua crescita unendo le sue forze a quelle di un leader europeo. Nutro fiducia nella capacità dei team delle due società di fare di questa unione un autentico successo”. Questa operazione si iscrive in una dinamica di sviluppo attiva del Gruppo Kiloutou, con una crescita organica costante e il perseguimento continuo della crescita esterna. A livello internazionale, è una continuazione della strategia di sviluppo intrapresa in Polonia, in Spagna e in Germania negli ultimi quattro anni e, più di recente, a luglio 2017 in Italia.

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NOTIZIE CTE

Due premi prestigiosi agli Italplatform La giuria di Italplatform ha assegnato alla CTE ZED 15.2 su pick-up il riconoscimento di migliore “Piattaforma autocarrata fino a 20 m” e all’innovativo S3Smart Stability System il riconoscimento “Categorie speciali”. Maneggevolezza, versatilità ed elevate prestazioni: queste sono le caratteristiche vincenti della piattaforma CTE ZED 15.2 su pickup, l’autocarrata che ha ricevuto il premio come migliore piattaforma aerea nella categoria Piattaforme autocarrate fino a 20 m. Ma i riconoscimenti non si sono fermati a una sola categoria. L’impegno di CTE nel proporre al mercato prodotti innovativi prestanti, ma che ripongono particolare attenzione alla salvaguardia della sicurezza degli operatori, è valso all’azienda di Rovereto il premio di Italplatform per l’Innovazione tecnologica con S3 Smart Stability System, il sistema di controllo dell’area intelligente. Il presidente di CTE, Lorenzo Cipriani, e il direttore commerciale, Marco Govoni, hanno così commentato: “Siamo orgogliosi

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di questo risultato. Questo premio dimostra che la strada che stiamo intraprendendo nella definizione e realizzazione dei nuovi modelli è quella giusta”. La piattaforma CTE ZED 15.2 su pick-up raggiunge 14,7 m di altezza di lavoro, 6,3 m di sbraccio e 230 kg di portata con cella di carico (due operatori con strumentazione di lavoro), con ingombri ridotti di stabilizzazione (H+H larghezza max 2.755 mm) e peso totale 3 t. Il sistema di stabilizzazione è ad H con fuoriuscita della trave e, di conseguenza, dello stabilizzatore, in un unico movimento. La rotazione torretta è di 360° continui, quella della navicella di 60°+60°. Le dimensioni della navicella sono 1.400x700x1.100 mm, identiche alle navicelle delle sorelle maggiori della famiglia CTE ZED allestite su autocarro 3.5 t. I comandi sono elettroidraulici proporzionali da terra e dalla navicella. Allestita su pick-up Isuzu D-MAX 4x4 o su Toyota Hylux 4x4, questa piattaforma è ideale per quegli operatori che devono attraversare terreni sconnessi o sterrati per arrivare in cantiere ed è stata concepita anche per lavorare in pendenza. S3 - Smart Stability System è invece il sistema di limitazione geometrica delle prestazioni della macchina che non richiede dati calcolati

preventivamente e verificati in fase di collaudo, come i sistemi fin qui utilizzati, ma che si adatta in tempo reale alle condizioni di utilizzo, di carico e geometria della piattaforma in maniera autonoma. Il sistema garantisce un utilizzo versatile della piattaforma, in quanto permette di stabilizzarla facilmente in base alle necessità di spazio e di lavorare poi in altezza in sicurezza, con un continuo controllo da parte del sistema sulla posizione del braccio per garantire sempre le massime prestazioni. Le aree di lavoro sono quindi infinite e l’operatore non deve preoccuparsi di verificare la posizione del braccio o degli stabilizzatori poiché il sistema, automaticamente, garantisce massime performance di sicurezza, portata, altezza e sbraccio. CTE presenta questa tipologia di stabilizzazione nelle famiglie di piattaforme autocarrate articolate CTE ZED e telescopiche CTE B-LIFT su specifici modelli identificabili dalla desinenza HV (stabilizzazione ad H variabile) a partire dai 21 m di altezza di lavoro.


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ATTUALITA’ FINANZIAMENTI

F

inalmente possiamo dirlo, senza il timore di eccedere in ottimismo. La crisi del settore immobiliare è finita, dopo il decennio nero che ha provocato danni enormi sia in Italia che in Europa. I segnali che inizialmente erano solo dei timidi accenni si sono fatti man mano sempre più concreti e frequenti, convincendo gli addetti ai lavori a scrollarsi di dosso la diffidenza. A supportare il cambio di atteggiamento sono le analisi 18 ONSITELIFT - ottobre-dicembre 2017

degli esperti. Scenari Immobiliari, l’Istituto indipendente di studi e di ricerche che monitora i mercati immobiliari, con il suo European Outlook 2018 ha ufficializzato l’inizio di una nuova fase: “Anche in Italia la crisi è finita”, ha detto il presidente Mario Breglia, pur precisando che nel nostro Paese “la ripresa appare più delicata, a causa delle debolezze strutturali”. Secondo l’analista, il mercato italiano presenta spazi di crescita notevoli nella locazione residenziale, nel ter-

ziario innovativo (ad esempio, il co-working) e nella vasta area dei servizi. “Sono necessari investimenti per la messa in sicurezza delle case”, osserva Breglia. “Non va dimenticato che c’è quasi un milione di case in corso di costruzione bloccate dai fallimenti o dai concordati delle imprese edili. La tassazione allontana investitori istituzionali e privati. Ci troviamo così marginali in un contesto dove l’immobiliare è uno strumento di cambiamento urbano e di allocazione di grandi risorse”.


CREDITO AL FUTURO NONOSTANTE LA RIPRESA ECONOMICA NON SIA PIÙ UN SOGNO, MA UNA TANGIBILE REALTÀ, IL MERCATO DELLE COSTRUZIONI CONTINUA A SOFFRIRE SUL PIANO FINANZIARIO. LE IMPRESE AUSPICANO UN CAMBIO DI PASSO DA PARTE DELLE BANCHE AFFINCHÉ IL SETTORE E IL PAESE NEL SUO COMPLESSO POSSANO LASCIARSI DEFINITIVAMENTE ALLE SPALLE I MOMENTI PEGGIORI di Lorenzo Zacchetti

Finanziare le imprese È uno scenario decisamente positivo anche quello descritto da Eurofinas, l’associazione europea delle società attive nel credito al consumo. Nel 2016 l’incremento dei finanziamenti in Italia è stato del 15,6%, superiore al dato europeo del +11%. Per il 2018 ci si attende che il settore dell’edilizia residenziale cresca del 6,5%, in linea con il resto d’Europa, dove la crescita media è attesa intorno al 6%, con picchi del 10% in Spagna

e in Francia. Il clima di ottimismo è sottolineato anche dall’innalzamento degli importi sottoposti a richiesta di mutuo: l’Osservatorio Immobiliare 2017 del gruppo Tecnocasa segnala un aumento a quota 119.000 euro. Meno rosea è la situazione riguardante il credito alle imprese, che è stato letteralmente stritolato dalla crisi: dai 31,5 miliardi di euro erogati dalle banche nel 2007 si è precipitati ai circa 9 miliardi che si sono mantenuti tra il 2014

e il 2015, con un crollo superiore al 70% in appena sette anni. Nel settore non residenziale, il periodo 2014/2015 ha segnato una crescita del 6,7% rispetto al 2013, ma anche in questo caso la piccola risalita non modifica un quadro generale di drammatica contrazione: dai 21 miliardi di euro erogati nel 2007 a meno di 6 miliardi di euro erogati nel 2014. Il problema è legato anche ai limiti imposti da Basilea III e dall’Eba (vedi i rispettivi box): molte azienottobre-dicembre 2017 - ONSITELIFT 19


ATTUALITA’

LEGGE SABATINI

E SUPERAMMORTAMENTO La misura Beni strumentali (“Nuova Sabatini TER”) è un’agevolazione messa a disposizione dal Ministero dello sviluppo economico con l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito delle imprese e accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese. La misura sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali a uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali. Possono richiederla le micro, piccole e medie imprese di qualunque settore, a eccezione di: attività finanziarie e assicurative, attività connesse all’esportazione e interventi subordinati all’impiego preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti di importazione. I beni devono essere nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali per “impianti e macchinari”, “attrezzature industriali e commerciali” e “altri beni”. Sono quindi escluse le voci “terreni e fabbricati” e “immobilizzazioni in corso e acconti”. Gli investimenti devono fare riferimento a una sola unità produttiva e riguardare beni con autonomia funzionale, nonché correlati all’attività svolta dall’impresa. In seguito all’approvazione definitiva della Legge di Bilancio, la misura verrà prorogata non più per il solo anno 2017, ma anche per tutto il 2018. Inoltre, al fine di favorire la transizione del sistema produttivo nazionale verso la manifattura digitale, una quota della copertura finanziaria è destinata alle PMI che investono in digitalizzazione, nell’ambito del piano Industria 4.0. Un ulteriore strumento per le imprese, da inserire nella Legge di Bilancio, è il “Superammortamento”: chi è titolare di reddito d’impresa o reddito da lavoro autonomo (esclusi i contribuenti in regime forfetario) può innalzare al 140% l’ammortamento relativo all’acquisto di beni strumentali strettamente inerenti al core business aziendale. Ulteriore incentivo alle aziende è il cosiddetto “Iperammortamento”, introdotto per maggiorare del 150% il costo degli investimenti in beni materiali strumentali nuovi, funzionali alla trasformazione tecnologica e/o digitale delle imprese in chiave Industria 4.0.

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de del settore non sono finanziabili a causa di questi parametri e della loro sotto-patrimonializzazione, determinata dalla forte differenza tra il capitale sociale dell’impresa e il livello di indebitamento. Riaprire i rubinetti del credito sarebbe invece determinante per sostenere la ripresa del settore immobiliare e, per raggiungere questo obiettivo, sono scesi in campo sia il Ministero dello Sviluppo Economico che l’Ance. Il MISE sta infatti sviluppando un nuovo strumento finanziario finalizzato alla capitalizzazione delle imprese e basato sulla possibilità di finanziare un importo pari all’aumento del capitale sociale: se l’istituto di credito valuta positivamente la domanda, si può richiedere il cofinanziamento pubblico, così da mettere a disposizione dell’impresa una linea di credito pari all’aumento deliberato a medio-lunga scadenza (3/10 anni). Il prestito verrà restituito secondo un piano di ammortamento con quote di capitale costanti e rate decrescenti, impegnando nel contempo l’impresa a effettuare aumenti di capitale di pari importo.

Criteri da cambiare La proposta di Ance riguarda invece un’agevolazione fiscale nei confronti delle persone fisiche che investono nel capitale di rischio di imprese impegnate in operazioni immobiliari di rigenerazione urbana, di housing sociale e di sviluppo immobiliare. L’agevolazione consiste nell’applicazione di una ritenuta del 12,5% (anziché l’at-

tuale 26%) sui dividendi percepiti relativamente a partecipazioni non qualificate, ovvero partecipazioni al capitale inferiori al 5% in caso di società quotate o del 25% in caso di società non quotate. Per le persone fisiche è prevista anche l’applicazione di una imposta sostitutiva del 20% (anziché l’aliquota marginale Irpef) sul 49,72% dei dividendi percepiti relativamente a partecipazioni qualificate, ovvero partecipazioni al capitale superiori al 5% in caso di società quotate o del 25% in caso di società non quotate. Lo scopo di questa misura consiste nell’incentivare la patrimonializzazione mentre, per quanto riguarda il fondo di garanzia per le PMI, Ance evidenzia come gli attuali criteri valutativi non soddisfino i bisogni delle aziende. Il rating per l’accesso alla garanzia pubblica è basato su quattro indicatori: copertura finanziaria delle immobilizzazioni, indipendenza finanziaria, copertura degli oneri finanziari e incidenza della gestione caratteristica sul fatturato. Secondo lo studio che Ance ha eseguito con Bureau Van Dijk e la società di rating modeFinance su 50.000 bilanci di imprese di costruzioni, l’aumento dell’indebitamento e la riduzione della redditività (due dati connessi alla crisi economica) precludono l’accesso al credito bancario e la possibilità di usufruire della garanzia fornita dal Fondo. Su questo tema tra Ance e MISE c’è piena identità di vedute, visto che anche l’analisi ministeriale conferma come a fronte di oltre 10.500 doman-


de presentate negli ultimi tre anni ne siano state accolte solo 50, ovvero lo 0,5%. Il nuovo Fondo di Garanzia si basa su uno “scoring” nel quale aumentano le variabili prese in esame, suddivise in due componenti: la parte economico-finanziaria, formata dai dati di bilancio, e quella mandamentale, basata sulle informazioni della Centrale Rischi relativi agli ultimi sei mesi.

Il rating edile Per il settore delle costruzioni, è emersa chiaramente l’esigenza di un sistema di rating specifico. Quindi è stato appositamente sviluppato un sistema di valutazione ad hoc con soglie di accesso tarate sugli indicatori medi relativi solo alle imprese del settore.

La rischiosità massima non potrà essere superiore a una Probabilità di Default (PD) del 9,43%, una soglia che nessuna banca oggi sarebbe in grado di sopportare: pertanto, al Fondo potranno accedere tutte le imprese, con la sola eccezione di quelle che versano in uno stato di crisi ormai conclamata. Nella prima fase di test, questo modello di rating verrà applicato esclusivamente per valutare le imprese ai fini dell’accesso ai benefici della Nuova Legge Sabatini. A partire dalla primavera 2018 servirà invece per accedere alla garanzia pubblica del Fondo. Il Medio Credito Centrale, gestore del Fondo, offre un servizio online (https://www.mcc.it/rating) grazie al quale banche e imprese possono valutare il proprio rating, evi-

denziando inoltre i propri punti di forza e di debolezza. L’approccio è completamente ribaltato rispetto al passato: come più volte chiarito dal MISE, le aziende con un rating medio-basso (fascia da B- a BBB) dovranno ricevere una garanzia maggiore, mentre quelle in fascia elevata potranno avvalersi di una garanzia più contenuta rispetto al passato, non avendo problemi di accesso al credito.

BASILEA III: MEDICINA O MALATTIA? Con l’espressione “Basilea III” si indica un insieme di riforme varate dal Comitato di Basilea tra il 2009 e il 2010 allo scopo di regolare il sistema bancario e finanziario in seguito all’esplosione della crisi mondiale. In particolare, la finalità di queste innovazioni riguarda la gestione dei rischi connessi alle dinamiche economiche. Il Comitato è formato dai Governatori della banche centrali e capi della supervisione, che nel pieno marasma della crisi hanno agito di concerto con i leader del G20. Nel dettaglio, le misure di “Basilea III” si pongono l’obiettivo di migliorare le capacità del settore bancario di assorbire gli shock che si generano nei casi di stress, qualsiasi sia l’origine, di migliorare la gestione dei rischi e di rafforzare la trasparenza e la capacità informativa delle banche. La riforma è orientata sia a livello bancario che sistemico, secondo un approccio complementare: una maggiore resilienza delle banche riduce il rischio di crisi sistemiche. Il numero “III” si riferisce al fatto che si tratta della terza grande riforma dell’istituzione che si riunisce a Basilea fin dal 1930: la prima risale al 1988 e la seconda al 2004, anche se è

entrata in vigore nel 2007. Il breve scarto di tempo intercorso tra la seconda e la terza versione degli accordi di Basilea, appena due anni effettivi, è di per sé un chiaro indice degli sconquassi comportati dalla drammatica crisi economica che ha cancellato con un colpo di spugna anche le certezze acquisite. “Basilea III” è quindi stata varata con lo scopo di per raggiungere una maggiore stabilità del sistema bancario nelle attuali condizioni di crisi dei mercati,

incrementando le garanzie già stabilite da “Basilea II”, i cui tre pilastri erano: requisiti patrimoniali; controllo delle autorità di vigilanza e disciplina di mercato e trasparenza. I suoi detrattori sostengono che le restrizioni introdotte siano però troppo eccessive, al punto da soffocare il sistema del credito e quindi ostacolare la ripresa economica: un esito paradossalmente opposto a quello che ci si attendeva dall’introduzione di queste riforme.

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ATTUALITA’

Con l’ausilio di questo nuovo strumento si tenta di sdoganare il settore dallo stallo provocato dalla lunga crisi. C’è stato un momento preciso nel quale il “credit crunch” nei confronti dei privati e quello nei confronti delle imprese si sono intrecciati, dando vita a una spirale negativa. È accaduto nel 2012/2013, biennio nero nel quale i finanziamenti al settore sono precipitati da 31 a 16,8 miliardi di euro, mentre i mutui concessi agli acquirenti sono diminuiti del 50% nel primo anno e di un ulteriore 13,6% nel secondo. Un colpo micidiale, che ha fatto crollare il vo-

lume delle transazioni del 25,7% tra il 2011 e il 2012 e del 10% tra il 2012 e il 2013. L’impatto sulle imprese è stato durissimo, come dimostra l’elevata perdita di posti di lavoro.

La spinta della BCE Il nesso causale diretto tra il credito negato e un andamento così negativo del mercato trova ulteriore conferma nel fatto che appena le banche hanno ricominciato a fare credito alle famiglie sono tornate a salire le compravendite, con una ripresa che nel 2014 peraltro era solo accennata. Nel 2015 il tasso di

rischiosità delle imprese e i “Non Performing Loans” (crediti non più performanti o, come li chiama qualcuno, “deteriorati” dall’insolvenza dei creditori) sono iniziati a calare, dando un’ulteriore spinta a una tendenza di rilancio che ora pare consolidata. In questo percorso, un passaggio cruciale è stato quello del 5 giugno 2014, quando la Banca Centrale Europea (BCE) ha annunciato la prima operazione mirata di rifinanziamento a più lungo termine (OMRLT o, in inglese, TLTRO, cioè Target Long-Term Refinancing Operations). Si tratta, in sostanza, di immissioni di denaro sul mercato attraverso prestiti agevolati alle banche, affinché queste a loro volta lo usino per finanziare privati e imprese. L’ultimo report dell’Osservatorio Congiunturale sull’Industria delle Costruzioni di Ance descrive così la situazione: “Finora sono state condotte due serie di operazioni, la prima delle quali composta di otto aste (OMRLT-I), seguita da una seconda di quattro (OMRLT-II). Nell’ambito di quest’ultima, le banche potevano prendere in prestito un importo massimo pari al 30% delle

EBA: UNA BUSSOLA PER L’UE IN CRISI La sigla “EBA” significa “European Banking Authority”, ovvero Autorità Bancaria Europea. Si tratta di un organismo dell’Unione Europea che dal 1 gennaio 2011 ha il compito di sorvegliare il mercato bancario del Vecchio Continente. Formata da tutte le autorità di vigilanza bancaria dell’Unione, l’EBA ha preso il posto della CEBS (Committee of European Banking Supervisors). Presidente dell’Autorità è l’italiano Andrea Enria, in passato a capo della supervisione bancaria della Banca d’Italia e nel 2011 eletto alla guida del neonato organismo, carica che gli è stata rinnovata nel 2015. Anche l’EBA (come gli accordi di Basilea III) è nata per porre rimedio allo tsunami rappresentato dalla crisi economica: il Consiglio dell’Unione Europea l’ha introdotta contestualmente 22 ONSITELIFT - ottobre-dicembre 2017

alla creazione di un Comitato Europeo per il Rischio Sistemico per il monitoraggio della stabilità finanziaria a livello europeo, nonché di altri due organismi: l’Autorità Europea delle Assicurazioni e delle Pensioni aziendali e professionali (European Insurance and Occupational Pensions Authority - EIOPA) per la sorveglianza del mercato assicurativo e l’Autorità Europea degli Strumenti Finanziari e dei Mercati (European Securities and Markets Authority - ESMA) per la sorveglianza del mercato dei valori mobiliari. L’obiettivo dell’EBA consiste nel proteggere l’interesse pubblico contribuendo alla stabilità e all’efficacia del sistema finanziario, a beneficio dell’economia dell’Unione, dei suoi cittadini e delle sue imprese. Nello specifico, l’Autorità si

propone di: migliorare il funzionamento del mercato interno, in particolare attraverso una regolamentazione efficace e uniforme; garantire l’integrità, la trasparenza, l’efficienza e il regolare funzionamento dei mercati finanziari; rafforzare il coordinamento internazionale in materia di vigilanza bancaria; impedire l’arbitraggio regolamentare e promuovere pari condizioni di concorrenza; assicurare che i rischi siano adeguatamente regolamentati e monitorati; aumentare la protezione dei consumatori.


proprie consistenze in essere di prestiti a società non finanziarie e famiglie (esclusi, nel secondo caso, i mutui per l’acquisto di abitazioni). Inoltre, è stata prevista la possibilità di rimborsare anticipatamente i finanziamenti ricevuti a titolo di OMRLT-I e attingere a fondi delle OMRLT-II. Questo passaggio era vantaggioso per due ragioni: innanzitutto ha prolungato la scadenza della provvista e, in secondo luogo, ne ha ridotto il costo, se si considera che il tasso sul finanziamento ammonta in media a circa 10 punti base nel caso delle OMRLT-I, ma non supererà lo 0% nell’ambito delle OMRLT-II. Nell’ultimo Bollettino Economico, la Banca Centrale stima gli effetti di queste operazioni di finanziamento straordinarie, la cui finalità è di offrire incentivi all’erogazione di prestiti bancari idonei all’economia reale, assicurando che lo stimolo di politica monetaria raggiunga famiglie e imprese nell’area dell’euro. Attualmente, i fondi ricevuti dalle banche nel quadro delle OMRLT-II ammontano in totale a 739 miliardi di euro. Nell’insieme, i finanziamenti ancora in essere nel quadro delle OMRLT (ivi compresa la prima serie di operazioni) ammontavano a 761 miliardi di euro a fine marzo 2017. La BCE evidenzia che la riuscita di queste operazioni straordinarie dipende dal miglioramento delle condizioni di finanziamento che esse hanno comportato per i prenditori finali”. Le misure messe in campo hanno avuto successo nel migliorare le condizioni di prestito per il settore privato non finanziario dell’area dell’euro. L’andamento dei prestiti erogati alle imprese ha segnato un aumento dei volumi nei paesi meno vulnerabili dell’area euro, mentre nelle economie più fragili, tra cui quella italiana, c’è stata invece una contrazione dei prestiti bancari. “Nello specifico”, prosegue l’analisi di Ance, “gli intermediari che hanno preso parte a entrambe le serie di operazioni hanno registrato un significativo rallentamento del ritmo di riduzione dei prestiti alle società non finanziarie.

Le banche, invece, che non hanno preso parte al Programma, hanno continuato a ridurre i prestiti a un ritmo relativamente stabile e si è osservata soltanto una decelerazione molto graduale della flessione del credito da esse erogato”. Secondo la BCE, tuttavia, l’effetto delle OMRLT non ha ancora smesso di produrre effetti e quindi una valutazione più compiuta potrà essere fatta solo a ciclo completo.

ROMANO PRODI ECONOMISTA ED EX PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

Timori e speranze Rispetto al credito rivolto specificamente alle imprese di costruzioni, in Italia la dinamica è stata disomogenea. Gli investimenti in beni durevoli e in macchinari non hanno risentito granché della crisi: nonostante la flessione del 2013/2014, i livelli attuali sono superiori del 20-30% rispetto al valore pre-crisi. Nel settore delle costruzioni, al contrario, gli strumenti monetari messi in campo non hanno impedito che le nuove erogazioni crollassero del 25-30% dal 2007 al 2012, toccando un livello dal quale a oggi non si sono ancora risollevate. I dati del primo trimestre 2017 confermano che l’uscita dal purgatorio è ancora lontana, sia per i finanziamenti al settore abitativo (+0,3%), sia per quelli al non residenziale (-0,2%), nonostante un quadro globale del mercato immobiliare del quale abbiamo già sottolineato la positività. Solleva dubbi sul futuro anche

Romano Prodi. Rispetto all’eventualità recentemente ventilata che la BCE adotti regole di vigilanza più stringenti, l’ex presidente del Consiglio lancia un vero e proprio allarme: “Diventerebbe più difficile e più costosa l’erogazione del prestito alle imprese da parte delle nostre banche, proprio quando si cominciavano a manifestare i primi concreti segnali di una maggiore disponibilità di credito”. Ma è davvero necessario un giro di vite rispetto ai crediti? Non secondo l’ABI (Associazione Bancaria Italiana), il cui report fotografa una realtà differente. Lo scorso settembre, per l’ottavo mese consecutivo, il tasso di crescita dei prestiti a famiglie e imprese su base annua è stato superiore all’1% (nel caso specifico: 1,1%). Anche la cosiddetta “qualità” del credito è apprezzabile: le sofferenze nette a luglio 2017 sono scese a 65,8 miliardi di euro, un dato molto positivo sia rispetto ai 71,2 miliardi del mese precedente, sia rispetto agli 86,8 miliardi di dicembre 2016. Si tratta inoltre del valore più basso dal 2013 e, in particolare, la riduzione è di 23 miliardi rispetto al livello massimo delle sofferenze nette raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi). Il rapporto tra le sofferenze nette e gli impieghi totali si è ridotto al 3,82%, mentre era al 4,89% a fine 2016. La tempesta è alle spalle, ora c’è da progettare il futuro: non sarà un viaggio semplice, ma affascinante sicuramente sì. ■ ottobre-dicembre 2017 - ONSITELIFT 23


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anitou è il “Grande Spirito”, la “forza Panteistica” vitale, spirituale e fondamentale venerata da alcuni gruppi di nativi americani. Per questi ultimi, il rapporto con la natura e l’ambiente circostante era (ed è) alla base della loro esistenza. Questo spirito di rispetto pervade anche Manitou, inteso come il costruttore di macchine per il sollevamento destinate ai settori dell’edilizia, dell’agricoltura e dell’industria, attivo a livello mondiale in 120 Paesi e capace di proporre soluzioni per ogni genere di applicazione, grazie a una rete di circa 1.400 concessionari, alla capacità di offrire un servizio basato sulla vicinanza al cliente, a 21 filiali, a 10 stabilimenti di produzione, a 500.000 utilizzatori in tutto il mondo e alla disponibilità di un portafoglio prodotti di oltre 400 versioni.

Nella fattispecie, parlando di “ambiente”, quest’azienda conosce perfettamente le problematiche industriali di sicurezza, la gestione dei flussi e l’esigenza di produttività legate alle attività di valorizzazione delle materie, del trattamento delle acque, della gestione delle energie rinnovabili e, più in generale, di tutti gli aspetti legati alla movimentazione dei rifiuti in questo settore. La dimostrazione, ennesima, si avrà in occasione di Ecomondo, la fiera della green e circular economy che si terrà a Rimini dal 7 al 10 novembre 2017.

Una soluzione per ogni esigenza A Rimini, Manitou esporrà una rappresentanza di una (ampia) gamma che, dal più piccolo – e nuovo – telescopico MT 420 H al modello sollevatore MLT 960, costituisce una flotta di macchine ideale per le attività di movimentazione.

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YES (Your Environment Solution) è la soluzione Manitou per l’ambiente. Si tratta di una gamma di prodotti e di opzioni uniche nel loro genere, tutte dedicate ai bisogni specifici delle attività legate alla movimentazione e al sollevamento nel settore ambientale. Le destinazioni di questi prodotti sono molteplici. Tra gli altri: centri di recupero e smistamento carta, plastica, vetro, pneumatici, rottami metallici, rifiuti organici, rifiuti pericolosi, apparecchiature elettriche ed elettroniche; demolizioni speciali, compostaggi e impianti di biogas.

IL SOLLEVATORE TELESCOPICO MANITOU MLT 960 È UNO STRUMENTO IDEALE PER LE ATTIVITÀ DI MOVIMENTAZIONE. CON UN’ALTEZZA DI SOLLEVAMENTO DI 9 M E UNA PORTATA DI 6 T, PUÒ ESSERE DOTATO DI ATTREZZATURE SPECIFICHE PER IL SETTORE AMBIENTE E TROVA IMPIEGO IN DIVERSI CENTRI DI SMISTAMENTO RIFIUTI ottobre-dicembre 2017 - ONSITELIFT 27


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I TELESCOPICI DELLA SERIE MRT RAPPRESENTANO UNA SOLUZIONE IDEALE PER GLI INTERVENTI IN OPERAZIONI DI BONIFICA E PER LAVORI DI MANUTENZIONE. IL CESTELLO DI GRANDI DIMENSIONI (VEDI FOTO) PERMETTE LA RIMOZIONE DEI PANNELLI DI ETERNIT IN TOTALE SICUREZZA

Dotati di una grande agilità e, allo stesso tempo, in grado di fornire importanti performance idrauliche e prestazionali, i sollevatori telescopici della gamma MLT – caratterizzati da altezze di sollevamento da 4 a 10 m e portate da 2,5 a 6 t – si rivelano un partner ideale in ambiti specifici come quelli in oggetto e rappresentano un’eccellente soluzione per le particolari esigenze di praticità e produttività richieste. Tra le loro peculiarità, sono certamente da citare gli elevati standard di ergonomia e le funzionali caratteristiche che ne facilitano la manutenzione (tra gli altri, i cofani a doppia apertura, le griglie rimovibili per la pulizia rapida dei radiatori e i pannelli apribili per lo svuotamento dei depositi interni al vano motore). In quei contesti dove invece serve intervenire in quota per operazioni di bonifica o per lavori di manutenzione, ad esempio, sono i sollevatori telescopici della serie MRT che costituiscono una risposta efficace in termini di prestazioni e sicurezza operativa: con altezze di lavoro che vanno da 14 a oltre 40 m ed equipaggiabili con una molteplice gamma di attrezzature per la movimentazione e di cestelli per i lavori in quota, queste 28 ONSITELIFT - ottobre-dicembre 2017

versioni rappresentano una valida soluzione. Ma Manitou non significa solo “sollevatori telescopici”. Il costruttore è ben noto anche per la sua gamma di carrelli elevatori, anch’essi progettati per rispettare in toto l’ambiente in cui essi van-

no a operare. L’utilizzo di questa categoria di macchine, infatti, è altrettanto frequente nel settore ambientale e, anche in questo caso, la gamma prodotti di Manitou è vasta e dettagliata. Sia su pavimentazione industriale che su suoli sconnessi, i suoi carrelli della gamma industriale o della gamma fuoristrada a 2 o 4 ruote motrici, offrono una soluzione ideale. La movimentazione di balle di carta o plastica con pinze specifiche o il sollevamento di vetture nei centri di autodemolizione, ad esempio, è un compito quotidiano svolto dai carrelli Manitou. In questo caso, sono tre le gamme specifiche disponibili, per altrettanti specifici impieghi: i carrelli elevatori MI da 2 a 3,5 t, per il carico e lo scarico; i carrelli elevatori MSI da 2 e 5 t, per le movimentazioni intensive anche su pavimentazioni irregolari; i carrelli elevatori M da 3 a 7 t a quattro ruote motrici, per prestazioni e un’operatività senza riserve.

I CARRELLI FUORISTRADA MANITOU (NELLA FOTO, IL MODELLO M30) SONO IDEALI PER LE MOVIMENTAZIONI PIÙ GRAVOSE, ANCHE SU SUPERFICI SCONNESSE


Campione in “eco-progettazione”

IL MODELLO MI 30 D È UN CARRELLO ELEVATORE A MOTORE TERMICO CON UNA CAPACITÀ DI SOLLEVAMENTO DI 3 T, IDEALE, TRA GLI ALTRI, PER I PROFESSIONISTI DELLA LOGISTICA E DELLA DISTRIBUZIONE

La gestione durevole del ciclo di vita di una macchina (acquisto, uso, riparazione, riutilizzo, fine vita) è un punto cruciale per Manitou per fortificare la fedeltà dei clienti e favorire una gestione ottimale delle risorse nel futuro. Manitou, infatti, è consapevole che le performance di un prodotto, da sole, non fanno più la differenza: per questo motivo l’azienda ha ideato Reduce, un programma che comprende, oltre al Reduce Fuel eco-program, un nuovo elemento denominato “Reduce Total Cost of Ownership (TCO)”. In pratica è un programma che permette di visualizzare tutti i costi che concorrono al “costo totale di possesso”: quest’iniziativa evidenzia i

centri di costo più importanti per sensibilizzare l’utilizzatore e favorire una riduzione e ottimizzazione degli stessi. Per visualizzare queste informazioni, Manitou ha creato un calcolatore di TCO disponibile su un sito web (http://tco.manitou.com): qui, l’utente può inserire i suoi dati come il numero d’anni d’uso desiderati, il numero di ore di attività, l’assicurazione e la manutenzione, regolando i diversi parametri per ottenere i costi orari globali della macchina. Il risultato appare anche sotto forma di grafico per visualizzare la ripartizione dei vari centri di costo all’interno del TCO globale. Osservando questi dati, l’utilizzatore può valutare meglio la situazione e agire sui centri di costo in modo più efficace. ■

UNA “CHICCA” VERTICALE Tra le macchine che rivestono una particolare importanza per Manitou in ambito ambientale c’è certamente la piattaforma verticale 100 VJR: con una capacità di sollevamento di 200 kg (due persone) e un’altezza di sollevamento di 7,85 m, questa soluzione rappresenta una scelta interessante per le operazioni di manutenzione interna o esterna su terreni stabili. Le sue dimensioni compatte (2,8 x 0,9 x 1,9 m) facilitano il passaggio dalle porte e l’accesso ad aree ristrette. Il braccio si caratterizza per un’oscillazione di circa 70°, mentre la torretta è in grado di ruotare a 355°. Altre caratteristiche apprezzate dagli operatori in questa piattaforma di 2.650 kg di peso sono il comfort, la maneggevolezza, il raggio di sterzo di 2,09 m, lo sbraccio di lavoro di 3,15 m, l’altezza dal suolo di 0,095 m e la velocità di traslazione di 4,5 km/h. La tecnologia dei montanti a tubi telescopici, inoltre, garantisce una ridotta manutenzione. ottobre-dicembre 2017 - ONSITELIFT 29


MACCHINE SENNEBOGEN

IERI, OGGI E (DOPO) DOMANI

30 ONSITELIFT - ottobre-dicembre 2017


PER FESTEGGIARE I 65 ANNI DI ATTIVITÀ, IL COSTRUTTORE DI STRAUBING HA ORGANIZZATO UNO SPECIALE EVENTO TENUTOSI DAL 19 AL 22 SETTEMBRE SCORSI. NELL’OCCASIONE ABBIAMO POTUTO VISITARE LO STABILIMENTO PRODUTTIVO, RECENTEMENTE AMPLIATO, E ASSISTERE AL LANCIO DI NUOVI PRODOTTI CHE SARANNO CERTAMENTE PROTAGONISTI NEI SETTORI DEL SOLLEVAMENTO E DELLA MOVIMENTAZIONE DI MATERIALI di Ettore Zanatta

“I

eri, oggi, dopodomani”: questo è lo slogan con cui la tedesca Sennebogen – punto di riferimento per tutte le aziende che fanno della movimentazione e del sollevamento il cardine della propria attività – ha festeggiato quest’anno i suoi (primi) 65 anni di attività, essendo stata fondata nel 1952 da Erich Sennebogen Sr., imprenditore di “vecchio stampo teutonico” che ci mise anima e cuore per sviluppare quella che oggi è una delle realtà più interessanti e innovative nei propri settori, a livello internazionale. Oggi la società vanta un portafoglio prodotti ampio e variegato e strutture produttive che hanno fatto registrare un’espansione ragguardevole negli ultimi decenni.

Proprio per mostrare quanto realizzato negli ultimi mesi in termini di crescita e celebrare opportunamente quest’importante anniversario, nonché per presentare le più recenti innovazioni in termini di prodotto, il costruttore di Straubing ha organizzato dal 19 al 22 settembre scorsi un evento speciale a cui abbiamo avuto il privilegio di partecipare in compagnia di Stefano Govoni, amministratore di Espi Engineering, azienda di Castelfranco Emilia (Mo) che, dal 2014, è concessionario unico Sennebogen in Italia per ciò che concerne le gru HD (gru per lavori pesanti, dragline, fondazioni speciali), le gru cingolate tralicciate (sollevamento) e cingolate telescopiche (sollevamenti speciali) e le Multicranes.

Un’impresa familiare Lo stato dell’arte di Sennebogen dice che oggi i dipendenti sono circa 1.400; gli impianti produttivi sono tre, in Baviera, oltre a un ulteriore sito produttivo in Ungheria e filiali negli Stati Uniti e a Singapore. La (vasta) rete commerciale e service, composta da 150 dealer sparsi in tutto il mondo, è responsabile della vendita delle gru cingolate telescopiche e tralicciate e dei caricatori Material Handlers contraddistinti dalla tipica colorazione verde.

ottobre-dicembre 2017 - ONSITELIFT 31


MACCHINE La sede originale Sennebogen di Pilling, nella Bassa Baviera, dista pochi chilometri dai moderni impianti di produzione di Straubing, città a 135 km a nordest di Monaco, mentre la struttura di Wackersdorf è poco distante. Negli ultimi anni, la società ha investito continuamente in questi siti, al fine di ammoder-

narli e ampliarli adeguatamente, mentre il fatturato e il numero dei dipendenti hanno fatto registrare una crescita costante. Ma un concetto è rimasto immutato: Sennebogen è – e rimane – un’azienda familiare, gestita oggi da Erich e Walter Sennebogen, la seconda generazione della famiglia fondatrice.

Espansione costante Il più rilevante e recente progetto di espansione della struttura produttiva Sennebogen dopo quella avvenuta nel 2008 è datato 2015 e ha coinvolto la cosiddetta Plant 2 di Straubing: negli ultimi due anni, infatti, sono stati realizzati nuovi spazi produttivi, di test e deposito che coprono complessiva-

TRA LE VARIE NOVITÀ DI PRODOTTO ESPOSTE IN OCCASIONE DELLA NOSTRA VISITA A STRAUBING SPICCANO LE SOLUZIONI PIÙ IDONEE PER IL MERCATO ITALIANO, RAPPRESENTATE DALLE GRU TELESCOPICHE 613 E, 643 E E DALLA GRU TRALICCIATA 1100 E (NELLE FOTO), A CUI SI AGGIUNGE LA VERSATILE GRU TRALICCIATA 670 E DA 70 T

32 ONSITELIFT - ottobre-dicembre 2017


vengono ora caricati direttamente tramite gru Sennebogen 5500 appositamente progettate, in grado di “coprire” efficacemente un’area di circa 10.000 m²). Qui, inoltre, i componenti aventi una lunghezza fino a 35 m sono opportunamente rivestiti con una pellicola protettiva di alta qualità all’interno della nuova cabina di verniciatura allestita nei nuovi spazi destinati alla finitura e alle “customizzazioni” delle macchine, progettati per consentire e supportare crescite future nel settore delle macchine di grosse dimensioni. NEGLI ULTIMI DUE ANNI, ALL’INTERNO DELLO STABILIMENTO SENNEBOGEN DI STRAUBING, SONO STATI REALIZZATI NUOVI SPAZI PRODUTTIVI, DI TEST E DEPOSITO CHE COPRONO COMPLESSIVAMENTE UNA SUPERFICIE DI 35.000 M2, OLTRE A UN’ULTERIORE AREA DI ASSEMBLAGGIO E FINITURA DI CIRCA 7.000 M2

mente una superficie di 35.000 m2, oltre a un’ulteriore area di assemblaggio e finitura di circa 7.000 m2. Anche l’area di spedizione delle macchine è stata riprogettata e ristrutturata, così come sono stati ampliati gli spazi relativi allo stoccaggio e sono stati ottimizzati i processi di spedizione (i mezzi adibiti al trasporto delle macchine

L’OPINIONE

“Molto del nostro settore (e non solo) si è trasformato negli ultimi 65 anni: le macchine, in termini tecnologici e applicativi, si sono costantemente evolute, ma anche il nostro portafoglio prodotti ha fatto registrare un continuo ampliamento. D’altronde, la società Sennebogen è storicamente concentrata nello sviluppo di sempre nuove soluzioni e innovazioni. Al contempo, anche le condizioni economiche sono mutate nel tempo: i nostri mercati – sollevamento e movimentazione di materiali – si sono profondamente evoluti. Tutte le aree di business in cui Sennebogen è attiva sono molto diverse rispetto al passato e le esigenze dei nostri clienti si riferiscono sempre più a prodotti di altissima qualità, affidabilità ed efficacia. Per questo motivo, negli odierni mercati globalizzati Sennebogen è oggi in grado di proporre soluzioni a 360°, a clienti che operano in oltre 100 paesi, in tutti i continenti. Al fine di essere sempre competitivi, peraltro, investiamo massicciamente ogni anno in ricerca e sviluppo. Investimenti che non riguardano solo ed esclusivamente le macchine vere e proprie, ma coinvolgono tutte le attività di modernizzazione ed espansione strutturale, al fine di ottimizzare i processi produttivi. Anche in occasione dell’evento organizzato a Straubing i nostri clienti si sono detti stupiti della dinamicità che ci caratterizza. Siamo certi che gli investimenti fatti (anche) negli ultimi anni nel nostro impianto avrà un impatto molto positivo sullo sviluppo ulteriore dell’azienda”.

ERICH SENNEBOGEN JR. CEO DI SENNEBOGEN

ottobre-dicembre 2017 - ONSITELIFT 33


MACCHINE I MODELLI “SERIE E” LANCIATI NEL 2017 Material Handling: 817 E, 825 E, 870 E, SLC 4000 E Gru telescopiche: 613 E, 633 E, 643 E Gru portuali: 8400 E, 9300 E Gru tralicciate: 670 E, 1100 E Tradizione ed esperienza I 65 anni di attività di Sennebogen, dunque, si rispecchiano nello sviluppo, nella progettazione e nella produzione di gru cingolate telescopiche e tralicciate e di movimentatori di materiali con pesi operativi fino a 350 t. Per quanto riguarda le proprie macchine, l’azienda si è sempre focalizzata sia su soluzioni realizzate “su misura” per i clienti che su una produzione di serie configurabile individualmente. “Non c’è nulla che non si possa fare”: questa è sempre stata la filosofia aziendale

che la società tedesca ha mantenuto fin dall’inizio della sua attività. Filosofia che combina la volontà di creare qualcosa di “permanente” con un modo di pensare “in anticipo”, affrontando anche le sfide più difficili sempre con soluzioni diversificate e innovative. Fin dal 1952, infatti, Erich Sennebogen Sr. ha sviluppato un forte “senso” per le soluzioni originali e rivoluzionarie e per i nuovi mercati. “Pietre miliari” e frutti di tale filosofia sono stati, ad esempio: la fondazione dell’impianto di Straubing (all’avanguardia,

all’epoca) nel 1959, resa necessaria dal rapido sviluppo della produzione registrato nei primi sette anni di attività; il 1.000° movimentatore di materiali uscito dalle linee di produzione nel 1960, seguito da molti ulteriori sviluppi (dalla prima gru al mondo totalmente idraulica al braccio articolato GAUH); l’espansione in nuovi mercati – già nel 1973 – nei paesi arabi e in Africa; la costruzione del citato impianto produttivo di Wackersdorf. Inoltre, con l’integrazione nel Gruppo di un importante fornitore ungherese di acciaio nel 1996, la costruzione della Plant 2 nell’area industriale di Straubing nel 2008 e la fondazione della Sennebogen Academy nel 2014, la famiglia Sennebogen ha continuato ad aggiungere capitoli sempre più prestigiosi alla sua storia di successo. ■

IN OCCASIONE DELLA VISITA ALLO STABILIMENTO DI STRAUBING, SENNEBOGEN HA ORGANIZZATO UN PERCORSO “AD AREE” NELLE QUALI OGNI TIPOLOGIA DI MACCHINA PRODOTTA DALLA CASA TEDESCA HA DATO DIMOSTRAZIONE DELLE PROPRIE CAPACITÀ

34 ONSITELIFT - ottobre-dicembre 2017


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MACCHINE OXLEY PIATTAFORME

UN PROGETTO ANDATO

“IN PORTO”

IN OCCASIONE DELLE PIÙ RECENTI MANIFESTAZIONI FIERISTICHE DI SETTORE HA LETTERALMENTE GUARDATO TUTTI DALL’ALTO IN BASSO. PARLIAMO DELLA PIATTAFORMA AUTOCARRATA TBJS, REALIZZATA DALL’AZIENDA PIEMONTESE IN SINERGIA CON LA HARBOUR & SHIP SERVICE, SOCIETÀ ATTIVA IN AMBITO PORTUALE

di Stefano Vitali

36 ONSITELIFT - ottobre-dicembre 2017


N

on solo macchine per il sollevamento di qualità, ma anche consulenza e una grande esperienza alle spalle, che le consentono di proporsi agli operatori del settore come un vero e proprio partner, non come un semplice fornitore. Tutto ciò è Oxley Piattaforme, la realtà industriale di Cuneo (Cn)

“La piattaforma autocarrata TBJS è il frutto di una sinergia esemplare che si è instaurata tra la nostra società e la Oxley Piattaforme. La Harbour & Ship Services si occupa di manutenzioni portuali, che coinvolgono sia le infrastrutture che i mezzi di sollevamento e movimentazione – dalle gru ai reachstacker – operanti all’interno del sito di Gioia Tauro. In questo caso, la necessità – evidenziata da un nostro cliente – era usufruire di una macchina che potesse operare in negativo, allo scopo di eseguire le opportune manutenzioni ai parabordi delle navi (ovvero quei corpi elastici posti a riparo delle fiancate delle imbarcazioni allo scopo di proteggerle da urti o sfregamenti contro la banchina di ormeggio o contro altre imbarcazioni affiancate),

che vanta un’importante storia imprenditoriale. Certo, nasce ufficialmente nel 2001 ma in realtà, grazie al suo fondatore Fabrizio Bono, di fatto opera nel settore del sollevamento da 30 anni. E ogni appuntamento ufficiale con quest’azienda piemontese riserva delle sorprese.

LA PIATTAFORMA TBJS, PIAZZATA IN OCCASIONE DELLE RECENTI MANIFESTAZIONI FIERISTICHE SULLA STRUTTURA SUPERIORE DELLO STAND OXLEY, A DIMOSTRAZIONE DI UNA DELLE SUE PECULIARITÀ: LA POSSIBILITÀ DI RAGGIUNGERE UNO SBRACCIO IN NEGATIVO DI 6 M

L’OPINIONE arrivando fino ad almeno 3 m ‘in negativo’, appunto, fino a pelo dell’acqua. Non avendo identificato soluzioni adeguate sul mercato, ci siamo rivolti a Oxley Piattaforme e, insieme, passo dopo passo, ognuno

apportando le proprie esperienze e competenze, abbiamo realizzato quello che secondo me è un autentico ‘gioiello’ per chi lavora in contesti come quelli in cui si trova quotidianamente a esercitare la Harbour & Ship Services”.

ANGELO MARIA SORRENTI (A SINISTRA) SOCIO DELLA HARBOUR & SHIP SERVICES, CON FABRIZIO BONO, DIRETTORE COMMERCIALE DELLA OXLEY PIATTAFORME

ottobre-dicembre 2017 - ONSITELIFT 37


MACCHINE

LA SCHEDA TECNICA La piattaforma “Up and Down” TBJS Altezza di lavoro:

18 m

Altezza di calpestio:

16 m

Sbraccio massimo:

11 m

Negativo:

-6 m

Portata massima:

225 kg

Dimensioni cesta:

1,4 /1,8 x 0,7 x 1,1 m

Rotazione cesta:

360°

Rotazione torre:

360°

O, meglio, delle conferme, che la pongono sul podio degli interlocutori più interessanti e propositivi in ambito nazionale, e non solo. In occasione delle più recenti manifestazioni fieristiche, ad esempio, Oxley Piattaforme si è presentata – oltre che con una gamma di macchine specialistiche e spesso “customizzate” – con una vera e propria un’innovazione, nata da una richiesta specifica pervenutagli dal mercato. Si tratta della piattaforma autocarrata patente B denominata “Up and Down” (modello TBJS), una macchina che offre la possibilità di lavorare fino a 6 m sotto il livello della strada e caratterizzata da una rotazione della navicella di 360°. “Le caratteristiche citate – spiega Fabrizio Bono – rendono questa piattaforma uno strumento unico nel suo genere. La macchina nasce da un’esigenza pervenutaci dalla Harbour & Ship Services e consente agli operatori di operare non solo in caso di interventi di ispezione e manutenzione di ponti e viadotti stradali e ferroviari ma, grazie alle sue peculiarità e alle spiccate doti di rapidità, agilità, rotazione e sicurezza operativa, anche in ambito portuale. Ciò anche grazie al jib a due sfili di cui è dotata. Il fatto che un’azienda così rinomata come la Harbour & Ship Services ci abbia dato fiducia, a tal punto da essere divenuta un vero e proprio partner anche in fase di progettazione e realizzazione, ci riempie di orgoglio e concretizza gli sforzi che profondiamo per valorizzare 38 ONSITELIFT - ottobre-dicembre 2017

la nostra attività di consulenza”.

Un punto di riferimento L’esperienza su cui si basa la Oxley Piattaforme ha radici lontane: sono i primi anni Ottanta quando Fabrizio Bono inizia la propria attività all’interno dell’azienda di famiglia, la Bono Altidrel. Qui Bono lavora in officina, specializzandosi nel campo della meccanica e dell’elettrotecnica prima e dell’idraulica e dell’elettronica poi. Questi anni passati a contatto con

la produzione – insieme alle successive esperienze in ambito commerciale e imprenditoriale – gli hanno consentito di essere considerato oggi un profondo conoscitore del settore delle piattaforme aeree (e, più in generale, di tutto ciò che gravita intorno ai lavori in altezza). La struttura da cui Oxley Piattaforme svolge le sue attività è a Madonna dell’Olmo (Cn), dov’è allestito uno speciale show-room in grado di ospitare tutte le attività del Gruppo: su una superficie di oltre 3.000 m2, l’azienda si occupa della vendita, del noleggio e della riparazione di ogni genere di piattaforma aerea.

Soluzioni “speciali”

LA PIATTAFORMA AMBULIFT, ORIGINARIAMENTE PROGETTATA DA OXLEY PIATTAFORME PER FACILITARE LA MOBILITÀ DEI PASSEGGERI DISABILI ALL’INTERNO DEGLI AEROPORTI E RECENTEMENTE RINNOVATA DALLA DITTA OLIVERO DI FOSSANO (CN), CHE NE CURA LA PRODUZIONE

Oxley Piattaforme è legata alla produzione di piattaforme aeree a proprio marchio e, da anni, sviluppa – consapevole della stringente normativa europea al riguardo – speciali piattaforme dedicate al trasporto delle persone diversamente abili le quali – fino a oggi, salvo nei grandi aeroporti – vivevano situazioni pericolose nel momento in cui necessitavano di accedere al velivolo. Bono, sensibile a questo argomento, ha sviluppato quest’area di business perseguendo il raggiungimento di una migliore qualità della vita per le persone che vivono la propria esistenza in condizioni impegnative. È stata così realizzata la piattaforma Ambulift. Questa tipologia di piattafor-


ma elettrica (e non diesel) è stata recentemente oggetto di un restyling a opera della ditta Olivero di Fossano (Cn), che ne cura la produzione, e il risultato di questo “ammodernamento” è una piattaforma in grado di trasportare fino a tre carrozzine e una barella.

Noleggio e formazione Un’altra attività a supporto degli artigiani che utilizzano le piattaforme aeree è ospitata all’interno della sala dedicata alla formazione in cui, in accordo con la Scuola Edile della Provincia di Cuneo, vengono erogati corsi riguardanti l’uso delle piattaforme aeree e dei sollevatori telescopici (attività che si accompagna ai corsi IPAF dedicati al lavoro in sicurezza). Una nota merita infine l’attività di noleggio, che si avvale di centri dedicati in Piemonte e Liguria, ma anche a Roma, nonché di un parco

UN’ALTRA DELLE INTERESSANTI SOLUZIONI COMMERCIALIZZATE SUL MERCATO DALL’AZIENDA PIEMONTESE: LA PIATTAFORMA XIRAFFE DA 12 M, REALIZZATA DA CO.ME.T. OFFICINE E MONTATA SU TRATTORE 4X4

mezzi di oltre 100 unità tra piattaforme aeree (autocarrate, semoventi, verticali e ragni), sollevatori telescopici, furgoni e automobili. “Il noleggio – spiega Bono – è un sistema per permettere ai clienti di testare sul campo la macchina, sia nuova che usata, e concerne tutti i marchi rappresentati, compresi gli usati in permuta, che vengono rigenerati prima di essere inseriti in flotta. Quest’attività riguarda essenzialmente il ‘rent to rent’ ed è rivolta ai clienti che possono necessitare, a fianco delle macchine acquistate, di unità di appoggio. Si tratta di un servizio aggiunto all’acquisto, che spesso riguarda la sostituzione della macchina di proprietà durante un periodo di fermo tecnico”. Queste sono solo alcune delle molteplici risorse messe in campo dall’azienda piemontese, che è considerata da più interlocutori “il gruppo per le piattaforme aeree”. ■

TRA LE SOLUZIONI COMMERCIALIZZATE IN ITALIA DA OXLEY PIATTAFORME, ANCHE LA LINEA DI “RAGNI” LEO DELLA TEDESCA TEUPEN. NELLA FOTO, IL MODELLO LEO 31T, CARATTERIZZATO DA UNO SBRACCIO DI 17,7 M ottobre-dicembre 2017 - ONSITELIFT 39


MACCHINE FASSI GRU

SOLLEVAMENTO

MULTIFUNZIONALE

IN OCCASIONE DELLE GIORNATE ITALIANE DEL SOLLEVAMENTO, IL COSTRUTTORE LOMBARDO HA ESPOSTO OTTO GRU A MARCHIO FASSI, UNA GRU CRANAB E UN GANCIO PER SCARRABILI MARREL. TUTTE MACCHINE SUPPORTATE DA SOLUZIONI INNOVATIVE, IN GRADO DI ASSICURARE AGLI OPERATORI UN ALTO LIVELLO DI MULTIFUNZIONALITÀ

di Stefano Vitali

40 ONSITELIFT - ottobre-dicembre 2017


I

n occasione dell’ultima edizione del GIS, a Piacenza, all’interno di uno stand di 340 m2 (dei quali 70 m2 coperti), Fassi Gru ha esposto quattro gru installate su semirimorchio – una F1150RA.2.26 xhedynamic, una F545RA.2.26 L426 xe-dynamic, una M40A.14 e una F65B.1.24 dynamic – e una gru Cranab TZ12. Oltre a un gancio per sistemi scarrabili Marrel, poi, erano esposti tre allestimenti particolari: una F950RA.2.25 L616 hedynamic montata con controtelaio integrato e cassone ribassato su autocarro Scania P450 8x2, una gru F545RA.2.28 xe-dynamic installata su un trattore Iveco Stralis 440 S 57 e una Micro M15A.12 montata all’interno del cassone

di un Iveco Daily 35S12 bimodale gomma-rotaia, un allestimento particolare per i servizi di manutenzione sulle linee ferroviarie. In una seconda area esterna erano poi allestite due gru scarrabili allestite all’insegna della multifunzionalità. La prima era ancora il modello Fassi F545RA.2.28, questa volta posizionato su un trattore DAF a 3 assi e cabina lunga (l’originalità dell’allestimento sta nella possibilità di “scarrare” la gru e poter utilizzare il veicolo per altri impieghi); il secondo allestimento ne rappresentava il concetto estremizzato: si trattava di una Fassi F1100RA.2.28 L616, sempre scarrabile, ma con la possibilità di operare anche senza veicolo, che infatti non era presente in fiera. Grazie alla sua particolare struttura, opportunamente contrappesata e dotata di un gruppo elettrogeno, la gru così allestita può lavorare in totale indipendenza, come una normale gru di cantiere, garantendo un’altezza di sollevamento di oltre 34 m e uno sbraccio di 29 m. Con la presentazione di questi modelli recenti appartenenti alla gamma pesante, Fassi Gru ha voluto evidenziare il miglioramento ottenuto in termini di rapporto peso/potenza e compattezza, nonché offrire la possibilità di corredare diverse versioni di gru con alcuni sistemi utili a ottimizzare sicurezza e prestazioni.

Innovazioni applicate Con la citata gru F1150RA.2.26, Fassi Gru ha messo in evidenzia il sistema ACF (Automatic Crane Folding): si tratta di una nuova funzionalità grazie alla quale l’operatore può aprire e chiudere la gru tramite un solo comando manuale, azionabile tramite leva, che attiva automaticamente una serie di movimenti in sequenza per il corretto posizionamento d’inizio e fine lavori. La maggiore facilità di utilizzo della gru in sicurezza è l’obiettivo dello sviluppo dei nuovi sistemi di automazione progettati dall’a-

L’OPINIONE

MAURO DELLACASA RESPONSABILE COMMERCIALE MERCATO ITALIA

“La partecipazione di Fassi Gru alle più recenti fiere di settore sottolinea la volontà dell’azienda di essere sempre più vicina alle esigenze del mondo del sollevamento e a tutti gli sviluppi delle diverse nicchie di applicazione. A ciò si aggiunga che il mercato ha dato lo scorso anno – e nella prima parte del 2017 – chiari segnali di una ripresa che, seppur attenuati negli ultimi mesi, lasciano presagire un rilancio in chiusura d’anno, anche grazie al superammortamento del 140%, con la possibilità di completare l’allestimento nel primo semestre del 2018. Fassi Gru vuole essere parte attiva di questa ritrovata volontà di rilancio, non solo commercialmente, ma offrendo ai clienti reali opportunità di migliorare le proprie condizioni di lavoro, quindi di efficienza e redditività. Da un lato, proponendo un prodotto sempre più evoluto grazie all’impiego di tecnologie all’avanguardia, con il preciso obiettivo di semplificare l’operatività, sempre rispettando i limiti imposti dalle norme e incrementando la sicurezza; dall’altro, con l’attenzione verso l’istruzione e la formazione dedicata agli operatori e utilizzatori di queste attrezzature”.

ottobre-dicembre 2017 - ONSITELIFT 41


MACCHINE zienda bergamasca, tra cui anche l’ultimo nato, l’Automatic Crane Folding, utilizzabile sui modelli dotati di radiocomando digitale e di specifica sensoristica di controllo. L’abilitazione della funzione ACF è segnalata sui display dei radiocomandi digitali dalla comparsa di una specifica icona e da un segnale acustico. Il sistema viene disabilitato rilasciando la medesima leva sul radiocomando che ne permette l’abilitazione. I vantaggi di questo sistema? Comodità nel predisporre la macchina al lavoro; procedure di apertura e chiusura gru facilitate; un solo comando avvia un sistema che controlla intelligentemente una sequenza automatica di movimenti; la possibilità di abbinarlo alla maggior parte dei modelli di gru Fassi. FASSI GRU HA ESPOSTO I SUOI “BEST SELLER” IN UNO STAND DI 340 M2. NELLA FOTO, SI NOTANO LA NUOVA GRU F1150RA.2.26 XHE-DYNAMIC, CON CAPACITÀ DI SOLLEVAMENTO DI 102 TM E SBRACCIO IDRAULICO CON JIB DI 31,80 M, E LA GRU F545RA.2.26 L426 XE-DYNAMIC, CON CAPACITÀ DI SOLLEVAMENTO DI 53 TM E SBRACCIO IDRAULICO CON JIB DI 28,55 M

LA TOSCANA SVI VINCE L’ILTA L’azienda toscana SVI, importante cliente di Fassi Gru, ha vinto il premio ILTA (Italian Lifting & Transportation Awards) nella categoria “Traporto e/o sollevamento con utilizzo di tecniche combinate”. Il successo ottenuto si deve anche alla gru Fassi Micro M15A.12 (capacità di sollevamento di 1,53 tm,

42 ONSITELIFT - ottobre-dicembre 2017

sbraccio standard di 3 m, angolo di rotazione di 325°, peso di 200 kg) montata all’interno del cassone di un Iveco Daily 35S12 bimodale gommarotaia, un veicolo studiato per effettuare servizi di manutenzione sulle linee ferroviarie. Scopo degli ILTA è dare visibilità e far

meglio conoscere il lavoro delle imprese italiane che operano nei comparti del sollevamento e dei trasporti eccezionali, riconoscendone la professionalità, lo sviluppo e il ruolo strategico, fattori che costituiscono un vero capitale a beneficio di tutta l’economia nazionale. La SVI è nata nel 1999 per volontà di Ivano Sambuchi e Mauro Vannoni, rispettivamente attuali presidente e amministratore delegato, con la prerogativa di sviluppare una società che si potesse specializzare nella costruzione di veicoli ferroviari per l’infrastruttura. Fin dai primi anni di attività, la SVI si è presentata sul mercato come una azienda dinamica, propositiva in termini


Sul modello F545RA.2.26 L426 xe-dynamic, poi, è installato il sistema AWC (Automatic Winch Control): esso rileva i movimenti e le variazioni della geometria degli sfili mantenendo costante la distanza tra la carrucola fissa in punta alla gru e il gancio del verricello. Quando viene azionata l’uscita degli sfili, l’AWC reagisce svolgendo automaticamente la fune senza che l’operatore debba controllare anche questo movimento. In tal modo si svolge una sola operazione, a tutto vantaggio dell’efficienza degli spostamenti (quindi più sicurezza in tempi inferiori). Il carico sul verricello può essere movimentato orizzontalmente mantenendo un’altezza da terra costante con un solo comando o può essere movimentato mantenendo un’inclinazione costante rispetto al terreno o al piano di riferimento. Il sistema

di prodotti innovativi. Nel corso degli anni le attività hanno assunto dimensioni sempre crescenti, tali da rendere necessaria l’acquisizione di un’unità produttiva esterna attrezzata per i processi produttivi primari dei prodotti SVI, dando vita alla MTI, caratterizzata dalla stessa compagine societaria di SVI. A partire dal 2006, grazie a clienti italiani di rilevanza mondiale inseriti in società – che avevano acquistato mezzi SVI per lavorare in Italia e poi dirottati anche su svariati cantieri nel mondo – il “target” di mercato della SVI è cresciuto, contribuendo a far conoscere la qualità dei propri prodotti a numerose ditte operanti in vari paesi mondiali. Oggi, la SVI è una realtà industriale capace di produrre veicoli ferroviari per l’infrastruttura di altissima qualità, gestendo tutte le varie fasi del processo produttivo, dalla progettazione al servizio assistenza post-vendita.

TRA I MOLTI MODELLI ESPOSTI, ANCHE UNA GRU FASSI M40A.14, CON CAPACITÀ DI SOLLEVAMENTO DI 4,10 TM E SBRACCIO IDRAULICO DI 5,85 M, UNA GRU FASSI F65B.1.24 DYNAMIC, CON CAPACITÀ DI SOLLEVAMENTO DI 6,30 TM E SBRACCIO IDRAULICO DI 10,65 M, E UNA GRU CRANAB TZ12-9.3, CON CAPACITÀ DI SOLLEVAMENTO DI 102,8 KNM E SBRACCIO IDRAULICO STANDARD DI 9,30 M

AWC misura anche lunghezze, altezze e profondità. Essendo in grado di rilevare la quantità di fune svolta, inoltre, è utilizzabile con o senza prolunga idraulica ed è abbinabile a gru dotate di unità di controllo FX500, FX900 e distributore D900. I suoi sensori si possono montare sulla gru senza particolari interventi perché sono wireless.

L’importanza della formazione L’importanza che Fassi Gru riserva nei confronti della formazione e il costante impegno profuso in quest’attività era testimoniato anche in quest’occasione, con la presenza nello stand del CENPI Formazione, la società la cui attività è principalmente mirata a organizzare e svolgere corsi di formazione in tutti i settori in cui operano le diverse attrezzature (agricolo/forestali, industriali,

edili, eccetera), nonché dalla presenza dell’CRG (Centro Revisioni Gru), costituita dalla maggioranza delle officine assistenza Fassi che da oltre cinque anni garantisce su tutto il territorio nazionale un’uniforme qualità di servizi assistenziali e manutentivi, oltre all’esecuzione dei citati corsi di formazione. Il CRG, inoltre, collabora con le istituzioni e gli enti nazionali preposti per ottenere il riconoscimento della professionalità del ruolo del manutentore. La capillarità e la professionalità della rete assistenziale è un aspetto che riveste grande importanza, d’altronde, soprattutto alla luce del ruolo sempre più centrale assunto sul mercato dalle società di noleggio e dagli operatori conto terzi: entrambi necessitano di un’assistenza competente e professionale per tutte le macchine che operano sparse sul territorio nazionale. ■

CON LA PRESENTAZIONE DEI SUOI MODELLI PIÙ RECENTI APPARTENENTI ALLA GAMMA PESANTE, FASSI GRU HA INTESO EVIDENZIARE IL MIGLIORAMENTO OTTENUTO IN TERMINI DI RAPPORTO PESO/POTENZA E COMPATTEZZA, NONCHÉ OFFRIRE LA POSSIBILITÀ DI CORREDARE DIVERSE VERSIONI DI GRU CON ALCUNI SISTEMI UTILI A OTTIMIZZARE SICUREZZA E PRESTAZIONI ottobre-dicembre 2017 - ONSITELIFT 43


MACCHINE CROWN

SOLUZIONI

ad alta movimentazione IL COSTRUTTORE STATUNITENSE, PRIMARIO COSTRUTTORE NEL SETTORE DELLA MOVIMENTAZIONE DI MATERIALI, PONE L’ACCENTO SU ALCUNI PRODOTTI CHE SI DISTINGUONO NELL’AMPIA GAMMA PROPOSTA SUL MERCATO PER LE LORO CARATTERISTICHE DI PRODUTTIVITÀ E VERSATILITÀ

L’

azienda americana del settore carrelli elevatori ha recentemente partecipato a diverse manifestazioni fieristiche, in occasione delle quali ha presentato soluzioni innovative per migliorare l’efficienza del magazzino e migliorare la produttività. Tra i prodotti appartenenti alla vasta gamma Crown, si sono messi in luce il transpallet elettrico WP 3010, lanciato sul mercato recentemente e che estende la già ampia serie WP 3000, la nuova generazione del commissionatore Crown Work Assist Vehicle, meglio conosciuto come “Wave”, e il flessibile sollevatore doppio della serie DT.

di Pietro Gabrielli Affidabilità in magazzino Ogni transpallet elettrico, usato in ambienti stretti per la vendita al dettaglio e sugli autocarri per le consegne giornaliere, è soggetto a un insieme unico di sfide. Transitare su superfici diverse, entrando attraverso porte strette, operando nei montacarichi e

IL TRANSPALLET ELETTRICO WP 3010 HA RECENTEMENTE ESTESO LA GIÀ AMPIA SERIE WP DI CROWN 44 ONSITELIFT - ottobre-dicembre 2017

nelle corsie congestionate durante la movimentazione di carichi ingombranti, sono situazioni di normale quotidianità. Il nuovo transpallet elettrico WP 3010 di Crown, ad esempio, è progettato per vincere queste sfide: con una massa di 279 kg (senza batteria), vanta una portata fino a 1,6 t, è particolarmente leggero ma potente e robusto. Dotato di carter in acciaio, è abbastanza resistente da adattarsi ad ambienti di lavoro molto difficili, mentre con le sue dimensioni compatte è facile da manovrare in spazi ristretti, rendendolo adatto per l’uso nelle aeree vincolate di supermercati o sul cassone di autocarri. Con i suoi controlli intuitivi, invece, il commissionatore Wave Work Assist Vehicle aumenta si-


multaneamente sicurezza, produttività e flessibilità in applicazioni dove l’operatore raggiunge altezze fino a 5 m, per le quali vengono normalmente utilizzate delle scale. Questa macchina eccelle in spazi ristretti e affollati in una vasta gamma di situazioni tipiche di vendita al dettaglio, distribuzione e produzione. Questi includono la gestione e il trasporto di piccoli carichi in ricezione nelle aree di preparazione e spedizione, così come nelle zone di preparazione ordini. I sollevatori doppi della serie DT 3000, infine, sono carrelli elevatori ideali per applicazioni ad alta movi-

IL COMMISSIONATORE WAVE WORK ASSIST VEHICLE DI DISTINGUE PER I SUOI CONTROLLI INTUITIVI

mentazione e combinano la capacità di un impilatore pesante, la flessibilità di un transpallet e la capacità di trasporto di due pallet da 1.000 kg. Il sollevatore doppio serie DT è stato progettato per offrire prestazioni elevate superiori e per resistere alle sfide costanti degli ambienti del magazzino, in modo che gli operatori possano essere il più produttivi possibile durante tutto il turno di lavoro. La trazione attiva di Crown è una delle chiavi del successo di questi carrelli: essa varia costantemente la pressione sullo pneumatico di trazione a seconda della velocità, dell’angolo di sterzata, dell’altez-

IL SOLLEVATORE DOPPIO DELLA SERIE DT 3000 DI CROWN È IDEALE PER APPLICAZIONI DI ALTA MOVIMENTAZIONE

UNO SPECIALISTA DELLA MOVIMENTAZIONE Crown è una delle maggiori aziende al mondo nel settore della movimentazione di materiali, apprezzata sul mercato grazie al design dei suoi prodotti, alla progettazione e alle tecnologie all’avanguardia, nonché al servizio post-vendita che le consente di essere sempre vicina ai propri clienti. L’azienda produce un’ampia gamma di carrelli elevatori, così come tecnologie di automazione e gestione del parco carrelli. La sua filosofia sfrutta processi a integrazione verticale per concepire, realizzare e distribuire soluzioni innovative e rivoluzionarie in grado di migliorare la produttività e l’efficienza operativa degli operatori. Crown ha il suo quartier generale negli Stati Uniti, a New Bremen (Ohio) e sedi regionali in Germania, Australia, Cina e Singapore. Con oltre 14.000 dipendenti a livello mondiale, gestisce una rete di assistenza e distribuzione presso oltre 500 località in più di 80 Paesi.

L’OPINIONE

ROBERTO DE GASPERIN DIRETTORE GENERALE, CROWN IN ITALIA

“In occasione delle più recenti manifestazioni fieristiche di settore abbiamo mostrato ai visitatori come possiamo soddisfare la crescente domanda da parte dei nostri clienti relativamente a soluzioni adeguate che aumentino la produttività riducendo i costi nel magazzino. I nostri clienti, infatti, si aspettano da noi prodotti robusti, affidabili e tecnologie avanzate, in modo che possano migliorare continuamente la produttività degli operatori e l’efficienza della loro flotta di carrelli. Con la nostra vasta gamma di prodotti, soluzioni finanziarie e di manutenzione su misura e servizi orientati proprio al cliente, siamo in grado di fornire risposte individuali a specifiche esigenze. Grazie alla rappresentanza diretta in Italia, gli operatori possono trarre vantaggio dalla vicinanza di Crown al mercato e da un livello costante di qualità sia nelle soluzioni di prodotto che nei servizi di post-vendita. Inoltre, la prossimità dello stabilimento di produzione bavarese per i prodotti venduti sul nostro territorio garantisce tempestività di consegna e personalizzazione dei prodotti”.

za della forcella, della distribuzione del carico, dell’accelerazione e della frenatura. La piattaforma brevettata FlexRide, regolabile in base al peso dell’operatore, consente di ottenere il massimo comfort di guida, regolando la sospensione al peso corporeo. La sospensione avanzata di Crown, poi, riduce notevolmente gli urti al telaio, alla piattaforma e ad altri componenti del carrello. ■ ottobre-dicembre 2017 - ONSITELIFT 45


MACCHINE TEREX CRANES

Una gru al (Flat)Top! LO SPECIALISTA IN GRU PER L’EDILIZIA HA LANCIATO SUL MERCATO LA NUOVA CTT 472-20 FLAT TOP, UNA SOLUZIONE INNOVATIVA CHE SI DISTINGUE PER IL BRACCIO DA 80 M E UNA CAPACITÀ MASSIMA DI 20 T di Pietro Gabrielli

T

erex Cranes ha recentemente presentato l’ultima nata della famiglia di gru a torre, il modello Flat Top CTT 472-20. Questa nuova gru Terex con capacità di 20 t porta la massima lunghezza del braccio fino a 80 m e offre diagrammi di carico potenziati rispetto ai modelli precedenti di pari capacità. La capacità massima a 80 m è di 4 t.

Capacità elevate Con un momento di carico di 470 t, la nuova gru Terex CTT 472-20 offre capacità di sollevamento particolarmente elevate per l’intero diagramma di carico e 11 diverse configurazioni del braccio, da 30 a 80 m, per soddisfare le esigenze di ogni cantiere. Le velocità di sollevamento, di rotazione e del carrello consentono agli operatori di posizionare con rapidità e precisione le varie tipologie di carico. Tutte le sezioni del braccio sono preassemblate con una fune di sicurezza per un’installazione rapida e sicura in quota, mentre le passerelle del braccio 46 ONSITELIFT - ottobre-dicembre 2017

CON UN MOMENTO DI CARICO DI 470 T, LA NUOVA GRU TEREX CTT 472-20 OFFRE CAPACITÀ DI SOLLEVAMENTO PARTICOLARMENTE ELEVATE PER L’INTERO DIAGRAMMA DI CARICO E 11 DIVERSE CONFIGURAZIONI DEL BRACCIO

zincate ne mantengono inalterata la durata nel tempo. La gru a torre CTT 472-20 può essere configurata con torri H20 HD23 e TS212 o, grazie ai tralicci di trasferimento, con combinazioni di esse. Qui, Terex offre ai clienti un forte valore aggiunto, in quanto permette ad aziende che utilizzano più modelli di gru a torre Terex di gestire il magazzino in modo efficiente ed economico, soddisfacendo le necessità di tutte le loro gru. La nuova gru a torre CTT 472-20 Flat Top offre inoltre un’altezza massima libera molto competitiva e permette di ridurre tempi e costi di montaggio. Ottimizzati per il trasporto, gli elementi torre sono preassemblati con scale in alluminio per un rapido montaggio e una maggiore durata.

Una nuova cabina Il nuovo modello CTT 472-20 è la prima gru a torre a integrare la nuova cabina Terex, che sarà installata su tutti i modelli Flat Top, a cuspide e a braccio impennabile. Questo modulo offre all’opera-


tore un comfort importante, grazie anche a un sedile completamente regolabile e comandi a joystick a corsa breve, per creare un ambiente di lavoro piacevole e produttivo. L’ampio display a colori da 18 cm (7”) con schermo antiriflesso rende disponibili tutti i dati necessari ai fini operativi e diagnostici. Il riscaldamento e la climatizzazione integrati mantengono la temperatura della cabina uniforme, indipendentemente dall’uso con temperature invernali o estive. Il nuovo sistema di controllo montato sulle gru CTT 472-20 offre più opzioni di configurazione per soddisfare le esigenze dei diversi cantieri. I nuovi comandi, rapidamente configurabili, vantano l’esclusiva funzionalità Terex Power Plus, in grado di aumentare temporaneamente il massimo momento di carico in condizioni controllate (ad esempio, movimenti di sollevamento fluidi), offrendo all’operatore una capacità di sollevamen-

L’OPINIONE

MARCO GENTILINI VICEPRESIDENTE E DIRETTORE GENERALE DI TEREX TOWER CRANES

“Poco dopo il lancio della nuova gru a torre con cuspide in occasione del Conexpo-CON/AGG, la scorsa primavera, siamo molto contenti di presentare ai nostri clienti la

to aggiuntiva (+10%) quando richiesta. La funzione Power Match, inoltre, permette all’operatore di ottimizzare prestazioni o consumi in base alle esigenze del progetto,

CTT 472-20, una gru estremamente versatile, robusta e dotata di caratteristiche basate sulle richieste specifiche dei nostri clienti. La gru CTT 472-20, infatti, si presenta sul mercato come una soluzione flessibile in grado di affrontare complesse sfide di sollevamento. Con Terex impegnata a fondo nel settore delle gru a torre, stiamo promuovendo lo sviluppo di nuovi modelli per soddisfare proprio le esigenze più complesse degli operatori internazinoali. Tra questi, una nuova cabina operatore volta a migliorare l’efficienza operativa e il comfort, che verrà implementata in tutti i nuovi modelli”.

mentre un radiocomando opzionale espande l’efficienza operativa della gru, consentendo all’operatore di scegliere la modalità di lavoro preferita. ■

LA NUOVA CTT 472-20 È LA PRIMA GRU A TORRE A INTEGRARE LA NUOVA CABINA TEREX, CHE SARÀ INSTALLATA SU TUTTI I MODELLI FLAT TOP, A CUSPIDE E A BRACCIO IMPENNABILE ottobre-dicembre 2017 - ONSITELIFT 47


Hands On

PROVA DI FORZA

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IL MOVIMENTATORE TELESCOPICO JCB 540-140 HI-VIZ Questo modello offre quattro vantaggi chiave ai clienti del settore del noleggio e delle costruzioni

IL MODELLO IN OGGETTO, LANCIATO SUL MERCATO NEL 2016 DAL COSTRUTTORE BRITANNICO, APPARTIENE ALLA GAMMA DI MOVIMENTATORI TELESCOPICI CARATTERIZZATI DAL PROGETTO DI ARTICOLAZIONE RIBASSATO DEL BRACCIO E VANTA UN’ELEVATA CAPACITÀ DI SOLLEVAMENTO di Ettore Zanatta

I

l movimentatore telescopico JCB 540-140 Hi-Viz si distingue per una capacità di sollevamento massima di 4.000 kg e per un’altezza di sollevamento massima di 13,47 m su ruote o di 13,78 m con stabilizzatori abbassati. Caratterizzato da un’elevata visibilità posteriore e sul lato destro, questo modello Hi-Viz (con design ad alta visibilità) della gamma di telescopici JCB offre un’ampia scelta di motorizzazioni diesel Stage IV/Tier 4 Final. Lanciato recentemente sul mercato dal costruttore britannico, questo movimentatore telescopico garantisce quattro vantaggi chiave ai clienti del settore del noleggio e delle costruzioni: una maggiore sicurezza in cantiere, grazie al design Hi-Viz; grande facilità di utilizzo, grazie anche ai comandi semplici e intuitivi; elevata accessibilità (controlli giornalieri da terra e componenti facilmente raggiungibili per la manutenzione, con intervalli di manutenzione estesi); elevate prestazioni, tra le quali si distingue la rilevante capacità allo sbraccio. ottobre-dicembre 2017 - ONSITELIFT 49


Hands On L’importanza del braccio ribassato Il movimentatore telescopico JCB 540-140 Hi-Viz è equipaggiato con il braccio più ribassato della propria categoria: fino a 235 mm più basso rispetto al 540-140 standard. Ciò garantisce un’elevata visibilità sul lato destro e sul retro della macchina, per una maggiore sicurezza in cantiere. La visibilità risulta

La cabina è certificata ROPS e FOPS, per garantire la massima protezione dell’operatore. Il rilevatore di presenza operatore presente sul mezzo disabilita la traslazione quando rileva l’abbandono del sedile, evitando un azionamento accidentale

ulteriormente migliorata grazie a una riduzione del 13% della sezione del braccio e a una sezione del telaio posteriore più compatta, che riduce lo sbalzo di 330 mm. Le prestazioni idrau-

liche conferiscono a questo modello importanti capacità di sollevamento e sbraccio. Le valvole di blocco sui cilindri di sollevamento evitano i movimenti incontrollati in caso di rottura di una tubazione flessibile e il sistema di controllo del carico adattivo brevettato di JCB si attiva automaticamente per controllare le funzioni del braccio e agevolare la stabilità longitudinale. Lo sbraccio in avanti e la notevole altezza di sollevamento, unitamente al design compatto, consentono alla gamma di movimentatori telescopici JCB di sostituire gru, pale gommate, minipale o carrelli elevatori industriali

FORZA E DURATA Il programma di collaudo previsto per la nuova gamma di movimentatori telescopici per l’edilizia JCB prevede la sollecitazione prolungata sotto carico di telaio, braccio e altri componenti chiave, oltre a test condotti a basse temperature e all’utilizzo del cambio per migliaia di cicli. Per garantire il massimo livello di resistenza e durata, tutti i modelli sono dotati di aree di sovrapposizione dei settori del braccio di oltre 1 m, con tubi flessibili montati all’interno della struttura del braccio per una protezione massima. Il braccio del movimentatore telescopico 540-140 Hi-Viz, in particolare, è montato

in posizione ribassata sul telaio monolitico saldato, per garantire una struttura rigida e la massima visibilità al di sopra delle spalle. Il braccio presenta una sezione a “U” rovesciata, con piastre di chiusura saldate. Per aumentare ulteriormente la robustezza, JCB ha ridotto il numero di giunzioni e punti esposti a sollecitazioni sull’estremità integrata del braccio e sulla piastra di chiusura monopezzo. Gli assali per impieghi gravosi favoriscono l’assorbimento delle sollecitazioni generate durante la movimentazione di materiali.

50 ONSITELIFT - ottobre-novembre-dicembre 2017


IL MOVIMENTATORE TELESCOPICO JCB 540-140 HI-VIZ

Il movimentatore telescopico 540-140 Hi-Viz, così come il modello 535-125, presenta coppie di leve manuali semplici da utilizzare e una leva manuale ausiliaria (i modelli 540-170 e 540-200, invece, sono dotati di un joystick servocomandato per un controllo veloce e preciso, funzione che è invece opzionale sulle versioni 540-140 e 535125). La macchina presenta inoltre interruttori retroilluminati ben visibili anche al buio. La nuova strumentazione e lo schermo TFT ad alta risoluzione offrono una configurazione intuitiva di tipo automobilistico (per un’ottimale regolazione della posizione di guida, JCB consiglia di optare per il piantone dello sterzo telescopico regolabile). Il ventilatore a sette velocità offre all’operatore un ambiente di lavoro confortevole e produttivo. La superficie vetrata, l’ampio pannello del tetto, la cabina con vetro colorato di serie e il braccio ribassato sono altri elementi che garantiscono un’elevata visibilità

Su alcuni modelli sono ora disponibili – in entrambi i casi, come optional – la telecamera per le manovre in retromarcia e il radar a impulsi. Lo schermo è montato sulla plancia, mentre le telecamere possono essere montate sul lato posteriore o destro, per una maggiore tranquillità dell’operatore. Inoltre, per garantire una maggiore sicurezza, JCB ha installato un allarme di retromarcia di serie

La piattaforma dispone di un interblocco sul freno di stazionamento e sugli stabilizzatori, con radiocomando a distanza e attivazione in remoto mediante un’unica chiave

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Hands On SISTEMA DI ESTENSIONE A CATENA

IMPIANTO IDRAULICO RIGENERATIVO ATTACCO RAPIDO QUICKHITCH

TRE MODALITÀ DI STERZATURA

DIFFERENZIALE “LIMITED SLIP” (OPTIONAL)

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IL MOVIMENTATORE TELESCOPICO JCB 540-140 HI-VIZ I PUNTI DI FORZA

SISTEMA DI LOCALIZZAZIONE LIVELINK

LO SBRACCIO IN AVANTI L’IMPIANTO IDRAULICO LA VISIBILITÀ PANORAMICA LA CAPACITÀ DI SOLLEVAMENTO IL BRACCIO MONTATO IN POSIZIONE RIBASSATA

CABINA ROPS/FOPS A VISIBILITÀ PANORAMICA

SISTEMA DI CONTROLLO DEL CARICO ADATTIVO

COMANDI SERVOASSISTITI A LEVA SINGOLA MULTIFUNZIONALI

MOTORE JCB ECOMAX

TELAIO STABILIZZATO PNEUMATICI 15,5/80-24

INTERASSE COMPATTO ottobre-dicembre 2017 - ONSITELIFT 53


Hands On IL TEMPO È DENARO La gamma di telescopici per l’edilizia JCB è stata realizzata per poter trarne il massimo rendimento in termini di tempo e denaro. Tutto ciò si traduce nella possibilità di ottenere prestazioni ottimali, versatilità, visibilità ed ergonomia, ma anche adeguati tempi di ciclo. L’impianto idraulico che caratterizza il 540-140 Hi-Viz garantisce importanti prestazioni in termini di sollevamento, estensione e spinta. Le quattro ruote motrici di serie contribuiscono a mantenere aderenza e alte prestazioni anche sui terreni fangosi e con scarsa portanza, mentre la trazione a due ruote motrici consente di ridurre al minimo l’usura delle gomme e l’utilizzo di carburante. Un’ulteriore opzione è il differenziale “limited slip” nell’assale anteriore. Il ventilatore con inversione del senso di rotazione (optional) elimina polvere e detriti dal sistema di raffreddamento per mantenere costanti le prestazioni. Per rispondere ai requisiti della normativa Stage IV/Tier 4 Final (T4F), poi, molte macchine necessitano di filtri antiparticolato; al contrario, il

54 ONSITELIFT - ottobre-dicembre 2017

telescopico JCB utilizza un sistema SCR sigillato permanentemente. Tra i vantaggi di questa configurazione c’è la possibilità di eliminare la perdita di produttività derivante dalla rigenerazione del filtro antiparticolato e i costi di sostituzione. I motori EcoMAX da 81 kW (109 CV) e 93 kW (125 CV) sono dotati di una ventola di raffreddamento idraulica a velocità variabile che si adatta automaticamente alla temperatura ambiente e regola la velocità per aumentare l’efficienza dei consumi e ridurre la rumorosità. In base ai dati reali sul consumo di carburante ottenuti tramite il sistema telematico LiveLink e basati su circa 8,5 milioni di ore di utilizzo e 10.000 macchine analizzate, grazie al motore EcoMAX a coppia elevata la gamma di telescopici JCB ha consumato una media di 5,1 l/h, pari a 13,5 kg di CO2/h. Rispetto agli equivalenti da 81 kW, le macchine dotate di Ecomax da 55 kW hanno consumato 0,64 l/h in meno (1,7 kg di CO2/h), per un risparmio di carburante del 14,3%.

I filtri del telescopico (olio motore e idraulico e carburante) sono posti centralmente, per una manutenzione veloce e semplice. La struttura a doppio elemento del filtro aria semplifica le operazioni di pulizia

Il motore EcoMAX non richiede un filtro antiparticolato (DPF): ciò consente di eliminare la perdita di produttività durante il processo di rigenerazione, nonché le spese extra derivanti dalla sostituzione del filtro

Il “cuore” pulsante ll movimentatore telescopico 540140 Hi-Viz è dotato del collaudato propulsore diesel JCB Ecomax, che gli operatori possono scegliere tra diverse versioni. Innanzitutto, la versione da 55 kW (75 CV), che richiede una manutenzione minima e soddisfa le più recenti normative sulle del motore senza la necessità di un filtro antiparticolato o additivi di post-trattamento dei gas di scarico.


IL MOVIMENTATORE TELESCOPICO JCB 540-140 HI-VIZ La batteria del telescopico può essere raggiunta facilmente – senza utilizzare particolari strumenti – attraverso un coperchio bloccabile che si apre con la chiave di accensione

I serbatoi diesel e quello dell’AdBlue sono facilmente gestibili da terra. Entrambi presentano pre-filtri integrati nei bocchettoni di riempimento per garantire un’adeguata protezione dalla sporcizia e dai contaminanti

Grazie alla capacità di adattarsi a tutti i componenti JCB, la variante di motore da 55 kW/74 CV - disponibile su tutta la gamma di movimentatori della Casa britannica - non richiederà post-trattamento e DEF fino al 2019. Grazie all’erogazione di potenza e a coppie elevate anche a bassi regimi (1.300 - 1.400 giri/min), il motore EcoMAX garantisce una maggiore efficienza dei consumi di carburante, nonché un efficace utilizzo combinato della trasmissione e dell’impianto idraulico

La ritaratura di JCB del motore Ecomax soddisfa questo requisito sulle emissioni, con un risparmio dell’8% sul carburante. Per chi ha bisogno di maggiore potenza, invece, è disponibile la versione da 81 kW (108 CV)) del motore Ecomax, che prevede l’utilizzo dell’innovativa soluzione di JCB per i gas di scarico, prima di costosi filtri anti-particolato. Il sistema di riduzione catalitica selettiva (SCR), che utilizza un additivo a base di urea per ridurre le emissioni di ossido di azoto, è integrata in un’unica marmitta di scarico che sostituisce la scatola di scarico esistente. Questa soluzione mantiene il design del motore compatto, consentendo ai progettisti delle macchi-

Il 540-140 Hi-Viz è dotato di un sistema di estensione a catena con doppio braccio preciso e ad alta velocità per ottimizzare l’efficienza in cantiere. La maggiore rapidità dei tempi di ciclo è inoltre garantita dall’impianto elettroidraulico servocomandato e dalla pompa idraulica ad alta portata (110 l/min)

ne di utilizzare un tettuccio motore basso per una visibilità senza precedenti oltre la macchina. Il comando a leva singola ergonomico di JCB (SLC), disponibile come optional, offre un controllo preciso e regolare, contribuendo a ridurre l’affaticamento dell’operatore e a migliorare il comfort nella cabina. Il movimentatore telescopico 540-140 Hi-Viz non presenta interblocchi o interruttori di sicurezza complessi sui comandi idraulici, per facilitare il controllo e l’impiego dell’Hi-Viz. Nonostante le dimensioni compatte del telaio, un tettuccio del motore con cilindri a gas ad ampia apertura permette la manutenzione da terra migliorando fino al 35% il

Il movimentatore telescopico 540-140 Hi-Viz è estremamente manovrabile: l’interasse compatto, gli ampi angoli di arresto di fine sterzata e le tre modalità di sterzatura consentono di risparmiare tempo prezioso in cantiere

ottobre-dicembre 2017 - ONSITELIFT 55


Hands On LAVORARE CON INTELLIGENZA Livelink è un sistema software che consente di gestire le macchine JCB da remoto (online, tramite e-mail o telefono cellulare) e di avere un accesso totale a tutti i dati utili – che vengono opportunamente memorizzati – per la gestione del movimentatore telescopico, dai report carburante alle informazioni sulla cronologia. Questo sistema assicura molteplici vantaggi, per la manutenzione, per l’economicità del mezzo e per la sicurezza. Nel primo caso, la gestione semplificata della manutenzione della macchina avviene attraverso un preciso monitoraggio delle ore di funzionamento e avvisi delle scadenze di manutenzione, per una programmazione più efficace degli interventi, e dati in tempo reale sull’ubicazione del mezzo, per un’agevole gestione della flotta (sono disponibili anche segnalazioni critiche della macchina e storici di manutenzione). Fornendo informazioni quali il monitoraggio dei tempi di funzionamento a regime minimo e il consumo di carburante, il JCB LiveLink contribuisce poii a ridurre i consumi, con un conseguente risparmio di denaro e un aumento della produttività (le informazioni relative all’ubicazione della macchina possono peraltro migliorare l’efficienza e portare persino a una riduzione dei premi assicurativi). Le segnalazioni “Geofence” in tempo reale del sistema LiveLink, infine, avvisano quando la macchina esce dalle aree di lavoro prestabilite, mentre le segnalazioni “Curfews”, sempre in tempo reale, avvisano in caso di utilizzo non autorizzato. Un altro vantaggio è rappresentato dalla possibilità di ottenere informazioni in tempo reale sull’ubicazione del movimentatore telescopico.

punteggio di manutenibilità SAE rispetto a macchine della concorrenza. Il sistema di lubrificazione a secco garantisce un’ottimale durata dei pattini d’usura, con intervalli di manutenzione di appena 500 ore.

Il telaio stabilizzato mantiene la macchina in equilibrio anche su terreni irregolari, mentre gli stabilizzatori forniscono un’ampia apertura, per ottimizzare la capacità di carico e la sicurezza dell’operatore durante l’intera corsa di sollevamento

Il telescopico JCB dispone di una versatile funzione ausiliare a braccio singolo che consente di utilizzare diverse attrezzature. Il sistema di attacco rapido QuickHitch rende la loro sostituzione rapida e veloce. La macchina, quindi, può ad esempio montare: una pala universale, ideale per la movimentazione di materiali come sabbia, terreno e residui edilizi; spazzoloni industriali dotati di tettuccio monoblocco; Ganci di sollevamento montati sulle forche; bracci di prolunga, per movimentare carichi voluminosi e sospesi, quali componenti per serbatoi, canalizzazioni e prefabbricati

56 ONSITELIFT - ottobre-dicembre 2017


IL MOVIMENTATORE TELESCOPICO JCB 540-140 HI-VIZ L’impianto idraulico rigenerativo di JCB sfrutta la forza di gravità, convogliando l’olio verso i cilindri durante l’abbassamento del braccio

Il sistema di controllo del carico adattivo brevettato di JCB, conforme allo standard europeo EN 5000, consente l’estensione graduale del braccio per una ritenzione del carico più sicura

Accessori e attrezzature Per il movimentatore telescopico JCB 540-140 Hi-Viz è possibile scegliere tra un’ampia scelta di attrezzature: sono disponibili varie opzioni di piattaforme di lavoro aeree, tra cui una specifica per piattaforme che può essere utilizzata con il movimentatore telescopico per ottimizzare l’utilizzo e la versatilità. Tutti i modelli di telescopici sono dotati del sistema telematico JCB

LiveLink, mentre quelli distribuiti nel Regno Unito dispongono anche del marchio CESAR Datatag e di immobilizer. L’immobilizer della macchina deve essere sincronizzato con la ECU LiveLink prima di avviare il motore, per una maggiore sicurezza in cantiere. ■

LA SCHEDA TECNICA Il movimentatore telescopico JCB 540-140 Hi-Viz Altezza di sollevamento (stabilizzatori sollevati/abbassati):

4.000 kg

Capacità di sollevamento alla massima altezza (stabilizzatori sollevati/abbassati):

1.500 / 3.000 kg

Capacità di sollevamento allo sbraccio massimo (stabilizzatori sollevati/abbassati):

200 / 1.250 kg

Altezza di sollevamento (stabilizzatori sollevati/abbassati):

12,89 / 13,78 m

Sbraccio alla massima altezza di sollevamento (stabilizzatori sollevati/abbassati):

3,09 / 1,01 m

Sbraccio massimo in avanti (stabilizzatori sollevati/abbassati):

9,70 / 9,64 m

Sbraccio con carico da 1 t (stabilizzatori sollevati/abbassati):

6,61 / 9,64 m

Altezza di posizionamento carichi (stabilizzatori sollevati/abbassati): Motore: Potenza motore:

12,40 / 13,30 m JCB EcoMAX, 4 cilindri, Stage IV/Tier 4 Final 55 kW (75 CV) a 1.300 giri/min

Altezza minima da terra:

0,40 m

Raggio di volta esterno (agli pneumatici):

3,75 m

Peso:

10.880 kg ottobre-dicembre 2017 - ONSITELIFT 57


COMPONENTI CONTINENTAL

PNEUMATICI “VERDI” PER I PORTI SCALA, VELOCITÀ, SICUREZZA, SOSTENIBILITÀ E INTELLIGENZA: SONO LE PAROLE CHIAVE SECONDO IL PRODUTTORE DI PNEUMATICI CHE PROPONE SVARIATE SOLUZIONI AD ALTE PRESTAZIONI PER L’INDUSTRIA PORTUALE di Ettore Zanatta

58 ONSITELIFT - ottobre-dicembre 2017

C

ontinental ha identificato cinque grandi sfide che gli operatori portuali e dei terminal hanno oggi di fronte, declinandole in altrettanti termini: scala, velocità, sicurezza, sostenibilità e intelligenza. “Di fronte a queste sfide è un compito importante per noi come produttori di pneumatici sostenere le nostre partnership e costruirne di nuove con i clienti fornendo prodotti che soddisfano le loro esigenze”, ha sottolineato Julian Alexander, Product Line Manager Gestione dei materiali di Continental CST (Commercial

Specialty Tyre), in una recente occasione. Alexander, in particolare, ha spiegato le tendenze che stanno influenzando lo sviluppo del settore della logistica portuale e sottolinea il ruolo dei pneumatici nell’affrontare queste sfide. Le riassumiamo punto per punto.

Voce 1: Scala La dimensione è importante anche nel trasporto marittimo a livello mondiale. I volumi di carico e le dimensioni delle navi crescono in modo permanente: il più grande portacontainer ha una lunghezza complessiva di 400 m e una lar-


CON IL MOTTO “PNEUMATICI AFFIDABILI, OPERAZIONI INTELLIGENTI, TERMINAL EFFICIENTI” CONTINENTAL HA PRESENTATO PNEUMATICI E SOLUZIONI AD ALTE PRESTAZIONI PER L’INDUSTRIA PORTUALE IN OCCASIONE DELLE PIÙ RECENTI MANIFESTAZIONI FIERISTICHE, IN PARTICOLARE AL TOC 2017

ghezza superiore ai 50 m. Le grandi navi sono in grado di trasportare carichi di oltre 200.000 t. La tendenza a utilizzare mega navi è in crescita. Conseguentemente, le operazioni nei porti diventano sempre più diversificate e complesse. I carichi diventano più pesanti e le distanze più grandi. Tuttavia, l’obiettivo rimane lo stesso: le navi e le merci in entrata devono essere agevolmente e rapidamente connesse con l’entroterra. In queste fasi si possono distinguere diversi compiti, che necessitano di veicoli diversi, ognuno con specifiche esigenze; i trattori e i rimorchi in particolare devono caricare e trasportare carichi pesanti su distanze più lunghe. Pneumatici robusti come il TractorMaster di Continental – con laterale rinforzato, cinture e profondità extra del battistrada – supportano il veicolo permettendo così di trasportare carichi pesanti

senza sforzo, anche su lunghe distanze. Reachstacker o movimentatori di container vuoti, inoltre, devono caricare e impilare carichi ad altezze più elevate. Una distribuzione uniforme del carico, che possa essere sostenuta efficacemente dai pneumatici giusti, è estremamente importante. Anche in questo caso, il ContainerMaster o StraddleMaster con il loro tallone largo sono una buona scelta.

Voce 2: Velocità Il tempo è denaro e questo vale anche per i porti, dove una pianificazione precisa dei processi e

delle operazioni è ancora più importante a causa dell’enorme impatto delle maree e dei costi per il servizio di imbarco. Lavorare ad alta velocità è quindi una condizione essenziale per i porti moderni. Ciò può essere dedotto dal crescente numero di operazioni RoRo (Roll on/roll off, ovvero a caricazione orizzontale o rotabile). Nel porto di Malmöe, ad esempio, questo tipo di traffico è cresciuto del 20% negli ultimi cinque anni. Le operazioni RoRo sono molto flessibili, rapide ed economiche e consentono un utilizzo ottimale delle navi. ottobre-dicembre 2017 - ONSITELIFT 59


COMPONENTI Voce 3: Sicurezza La sicurezza è uno dei principi guida del lavoro quotidiano di un costruttore come Continental ed è una parte importantissima della sua missione aziendale, tanto che l’azienda ha elaborato una visione strategica che si concretizza nel programma Vision Zero, il quale si pone l’ambizioso traguardo di arrivare a zero vittime, zero feriti e zero incidenti, sia per i veicoli che circolano su strada che per quelli che operano in ambienti chiusi come i porti. Oggi, in questi contesti, l’insieme delle sfide legate alla sicurezza in un ambiente già pericoloso diventa ancora più complesso. Uno studio dell’Istituto britannico per la sicurezza e la salute sul lavoro ha dimostrato che un terzo dei lavoratori portuali ha subito lesioni, mentre addirittura il 70% ritiene che la sicurezza sul posto di lavoro sia a rischio. La ricerca, lo sviluppo e il miglioramento continuo di fattori rilevanti per la sicurezza dei veicoli che operano nei porti sono importanti, in generale. Tuttavia, la sicurezza

non è solo un concetto generico. Gli pneumatici StraddleMaster e ContainerMaster, con le loro carcasse a più strati e fianchi rinforzati, garantiscono una minore inclinazione, una buona manovrabilità e un’alta resistenza contro i danni. Allo stesso tempo, il sistema ContiPressureCheck – che indica in tempo reale la condizione dello pneumatico – è in grado di identificare la maggior parte dei danni che portano a incidenti prima che essi accadano. Una pressione errata e una temperatura dell’aria elevata, ad esempio, hanno un impatto sulla stabilità del veicolo e possono, nel lungo tempo, danneggiare lo pneumatico. Inoltre, la perdita di pressione immediata può anche creare rischi per i lavoratori. ContiPressureCheck, poi, aiuta gli operatori a ridurre i tempi di fermo obbligato dello pneumatico, misurando la pressione dell’aria e consentendo all’operatore di notare le forature in una fase precoce. In tal modo, ContiPressureCheck contribuisce alla maggior durata dello pneumatico stesso.

IL GRUPPO CONTINENTAL Con un fatturato di 40,5 miliardi di euro realizzato nel 2016, Continental è tra i leader mondiali nelle subforniture per il settore automotive. Nella veste di produttore di impianti frenanti, sistemi e componentistica per motore e telaio, strumentazione, soluzioni per infotainment, elettronica di bordo, pneumatici e prodotti tecnici in elastomeri, il Gruppo fornisce un importante contributo alla sicurezza e alla salvaguardia del clima globale. Continental, inoltre, è un partner competente nel campo della comunicazione in rete per autoveicoli. Attualmente l’azienda vanta un organico di più di 227.000 persone in 56 paesi. La sua divisione Pneumatici conta attualmente 24 centri di produzione e

sviluppo nel mondo. L’ampia gamma di prodotti e i continui investimenti in ricerca e sviluppo costituiscono un importante contributo per una mobilità più efficiente dal punto di vista economico e della sostenibilità ambientale. Con un fatturato di 10,7 miliardi di euro realizzato nel 2016 e circa 52.000 persone impiegate, questa Divisione è tra i produttori leader di pneumatici a livello mondiale. Esiste inoltre una business unit Pneumatici per veicoli commerciali, che rientra tra i maggiori produttori a livello mondiale di pneumatici e coperture per autocarri, autobus e, appunto, veicoli industriali. Questa Business Unit è in costante sviluppo da semplice produttore di pneumatici a fornitore di soluzioni, con un’offerta completa di prodotti, servizi e soluzioni orientate agli pneumatici.

60 ONSITELIFT - ottobre-novembre-dicembre 2017

Voce 4: Sostenibilità Oggi la sostenibilità ambientale è uno dei temi più importanti dell’agenda politica, a prescindere dal settore in cui si lavora. I porti devono essere ‘verdi’ per mantenere la loro licenza a operare. Qui, le emissioni derivano ancora principalmente dai motori dei veicoli. Il 20% dipende dalla resistenza al rotolamento degli pneumatici. Tuttavia, c’è un enorme potenziale di riduzione delle emissioni di CO2 e di riduzione dei rifiuti prodotti. Con il miglioramento continuo delle mescole, la diminuzione della resistenza al rotolamento e dell’accumulo di calore degli pneumatici, aziende come Continental contribuiscono alla sostenibilità dei porti e alla riduzione delle emissioni. Inoltre, l’obiettivo è migliorare in modo permanente la durata delle carcasse per una vita più lunga degli pneumatici.

Voce 5: Intelligenza Ultima ma non meno importante voce: il porto del futuro è “intelligente”. L’automazione è un trend chiave. In qualità di leader nella tecnologia innovativa, il porto di Rotterdam, ad esempio, ha installato i primi terminali automatizzati. Le innovazioni tecnologiche, come l’”Internet of things”, ottimizzeranno il flusso di informazioni e merci. Tutti i dispositivi saranno interconnessi e comunicheranno tra loro. Ciò porterà alla massima produttività ed efficienza. Questa trend si sta verificando concretamente ed è molto apprezzato dagli operatori di flotta e dagli esperti logistici, come si è scoperto in uno studio di Continental sulla mobilità. Il suo partner belga MOL ha recentemente avviato la consegna dei trattori con suoi sensori pneumatici preinstallati e i dati ContiPressureCheck integrati nel loro cruscotto. Allo stesso tempo, la stazione esterna di lettura di Continental – all’interno della zona di manutenzione fornirà un controllo automatico di ogni veicolo entro un raggio di 25 m – è disponibile da settembre 2017. ■



TECNOLOGIE RECOM

SUL TETTO del mondo PER LO SVILUPPO DELLA SECONDA GENERAZIONE DI GRU A TORRE CON BRACCIO IMPENNABILE, LA SOCIETÀ VENETA SI È AFFIDATA ALLA TECNOLOGIA DI CONTROLLO E SICUREZZA DI ABB, RIPROGETTANDO L’AUTOMAZIONE DELLE GRU CON IL PLC AC500-S E L’INVERTER ACS880

I

l ricorso crescente alla prefabbricazione e l’utilizzo diffuso di componenti modulari nella costruzione di grattacieli, oltre alle altezze vertiginose raggiunte da edifici sempre più imponenti e spettacolari, hanno alimentato negli ultimi anni il business delle gru a torre, un mercato tradizionalmente di nicchia che scopre così nuove ambizioni. In particolare, negli spazi tipicamente stretti e congestionati dei centri cittadini, dove sorge la maggior parte dei grattacieli, i costruttori impiegano gru a torre con braccio impennabile, caratterizza62 ONSITELIFT - ottobre-dicembre 2017

di Pietro Gabrielli te da un contrappeso molto corto e da un raggio d’azione variabile per massimizzare la produttività negli spazi stretti.

Innovare nella tradizione Tra i “maestri” di questa tecnologia c’è la famiglia Moritsch, che opera nel settore del sollevamento da 50 anni con un approccio di innovazione nel solco della tradizione. Oggi l’attività è guidata da Mariano Moritsch, amministratore delegato di Recom, azienda di Belluno ricostituita da pochi anni dopo che la precedente società era stata acquisita da una multinazionale americana.

Le gru Recom vengono impiegate in tutto il mondo, da Las Vegas a Dubai, dalla Corea del Sud a Hong Kong, dall’Australia agli Stati Uniti, dal Canada all’Inghilterra. Londra sembra apprezzare in modo particolare le gru provenienti dal Veneto: “Tutti gli edifici più rappresentativi della capitale britannica sono stati infatti eretti con le gru a torre con braccio impennabile Recom, dalla piramide allungata dello Shard al quartiere di Canary Wharf, fino all’enorme grattugia del Leadenhall Building, più conosciuto come ‘Cheesegrater’”, racconta Moritsch.


Una nuova generazione La rinascita di Recom è legata allo sviluppo della Generazione 2 di gru a torre con braccio impennabile. Nel 2015, spinto dalle pressanti richieste della sua rete storica di rivenditori, Moritsch ha deciso di tornare sul mercato, ristudiando il funzionamento delle proprie macchine per garantire livelli superiori di prestazioni, velocità e soprattutto sicurezza. In particolare, i tecnici di Recom hanno riprogettato completamente l’automazione delle gru, individuando in ABB il partner ideale per questo progetto. Racconta Mariano Moritsch: “Cercavamo un

LA RINASCITA DI RECOM È LEGATA ALLO SVILUPPO DELLA GENERAZIONE 2 DI GRU A TORRE CON BRACCIO IMPENNABILE. NEL 2015, SPINTO DALLE PRESSANTI RICHIESTE DELLA SUA RETE STORICA DI RIVENDITORI, MORITSCH HA DECISO DI TORNARE SUL MERCATO, RISTUDIANDO IL FUNZIONAMENTO DELLE PROPRIE MACCHINE PER GARANTIRE LIVELLI SUPERIORI DI PRESTAZIONI, VELOCITÀ E SOPRATTUTTO SICUREZZA

tre motivi che hanno condotto alla scelta di ABB: “In primo luogo, abbiamo potuto lavorare in partnership per ricercare la soluzione migliore per le nostre gru. ABB ha dato piena disponibilità e flessibilità ad agire come partner piuttosto che come semplice fornitore. Il secondo fattore è stata la rete capillare di assistenza che ABB offre in tutto il mondo, con numerose sedi pronte a fornire supporto e a collaborare allo sviluppo dei prodotti. Infine, per noi era fondamentale la garanzia di sicurezza nel dialogo tra PLC e convertitori di frequenza”. LA PARAMETRIZZAZIONE DELL’INVERTER È STATA PERFEZIONATA IN VARIE RIPRESE, CON VISITE SUCCESSIVE DA PARTE DEI TECNICI DI ABB, CHE HANNO DIMOSTRATO COME TUTTE LE SITUAZIONI SIANO RISOLVIBILI NEL DETTAGLIO

partner che ci aiutasse a sviluppare la seconda generazione delle nostre torri e abbiamo scelto ABB, realtà di riferimento a livello mondiale e specializzata in prodotti tecnologici industriali per clienti di utility, settori industriali, trasporti e infrastrutture. La scelta è ricaduta su quest’azienda perché, a parità di costi, ci ha dimostrato di poter garantire performance e sicurezza maggiori”. Il “pacchetto” adottato da Recom è un sistema composto da un PLC di sicurezza AC500-S e un convertitore di frequenza ACS800 con modulo di sicurezza FSO. Moritsch cita sostanzialmente

L’OPINIONE

“La mia famiglia costruisce gru a torre con braccio impennabile da mezzo secolo. L’attuale Recom è il frutto di quest’esperienza, una realtà che coniuga innovazione e tradizione. La sfida principale nel nostro settore è raggiungere grandi altezze, sempre più vicine ai 1.000 m, operando in totale sicurezza. Le nostre gru lavorano infatti prevalentemente nei grandi centri cittadini, dov’è fondamentale garantire la massima sicurezza della struttura e del carico. Fin dal’inizio della collaborazione, ABB e i suoi tecnici si sono messi a nostra disposizione per capire le esigenze presenti e future del nostro mercato in termini di sicurezza e novità MARIANO MORITSCH tecnologiche”. AMMINISTRATORE DELEGATO DI RECOM

ottobre-dicembre 2017 - ONSITELIFT 63


TECNOLOGIE può succedere che l’inverter si guasti e debba essere ricondizionato. In passato, il cliente era costretto a rispedire l’inverter ad ABB per l’assistenza o acquistarne uno nuovo già predisposto per la sua applicazione, con tempi inevitabilmente lunghi. Oggi il software applicativo del cliente è conservato sulla scheda di memoria: è sufficiente acquistare un inverter dal rivenditore locale e inserire la memory card per tornare immediatamente operativi”. I motori delle gru devono essere gestiti con la massima efficienza e un grado di finezza elevato; ACS880 garantisce un controllo IL “PACCHETTO” ADOTTATO DA RECOM È UN SISTEMA COMPOSTO DA UN PLC DI SICUREZZA AC500-S E UN CONVERTITORE DI FREQUENZA ACS800 CON MODULO DI SICUREZZA FSO

Collaborazione “aperta” Walter De Battista, responsabile dell’ufficio tecnico per la parte hardware di Recom, ha partecipato alla scelta del partner tecnologico per l’automazione delle gru. “La collaborazione con ABB è nata da

RECOM HA RIPROGETTATO COMPLETAMENTE L’AUTOMAZIONE DELLE PROPRIE GRU, INDIVIDUANDO IN ABB IL PARTNER IDEALE PER QUESTO PROGETTO

una nostra richiesta di supporto tecnico per la messa in servizio dell’inverter”, racconta. “Il rappresentante di zona di ABB ci ha proposto di valutare anche l’utilizzo del PLC, inizialmente non previsto dal nostro progetto. Con questo suggerimento abbiamo realizzato un’integrazione totale della macchina, oltre a risparmiare molto tempo grazie alle indicazioni utili dei tecnici di ABB sullo sviluppo del software e sull’inverter”. Recom ha richiesto due funzioni specifiche per il PLC, che sono state sviluppate da ABB Italia con il supporto di risorse specializzate nella sede tedesca del Gruppo. 64 ONSITELIFT - ottobre-dicembre 2017

ABB fornisce inoltre ampie garanzie sulla disponibilità dei PLC a lungo termine, fondamentale per un’azienda come Recom che costruisce macchine con un ciclo di vita di 15-20 anni. Infine, il software del PLC può essere programmato con il linguaggio CodeSys, già utilizzato e conosciuto dai tecnici dell’azienda bellunese. Per quanto riguarda gli inverter, Mariano Moritsch sottolinea l’importanza della scheda di memoria disponibile a bordo degli ACS880 di ABB: “Le gru operano in condizioni estreme di temperatura e variabilità dell’alimentazione, pertanto

molto raffinato anche sui motori custom che Recom fa costruire per le proprie macchine. “La parametrizzazione dell’inverter è stata perfezionata in varie riprese, con visite successive da parte dei tecnici di ABB, che hanno dimostrato come tutte le situazioni siano risolvibili nel dettaglio”, spiegano i tecnici di Recom. “ABB ci ha affiancato nella fase di test presso il nostro costruttore di motori, verificando che i nostri calcoli rispondessero effettivamente al funzionamento reale del motore”. Il controllo dei motori è anche un ambito di sviluppo ed evoluzione della partnership fra Recom e ABB. Finora il movimento di rotazione della torre è stato gestito con motori in corrente continua, ma il mercato chiede di passare alla corrente alternata e Recom sta sviluppando insieme ad ABB una soluzione specifica basata sull’inverter ACS880. ■


è online! OnSite è il nuovo progetto media specializzato rivolto agli imprenditori, agli operatori, ai tecnici e a tutti coloro che operano ogni giorno “sul campo” nella filiera del cantiere e del sollevamento NEWS AFTERMARKET

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SERVIZI ASSODIMI/ASSONOLO

L’ASSOCIAZIONE

FA LA FORZA

IL 13 OTTOBRE SI È SVOLTO A BOLOGNA IL 25° CONGRESSO NAZIONALE DI ASSODIMI/ASSONOLO, UN IMPORTANTE MOMENTO DI CONFRONTO TRA ADDETTI AI LAVORI PER FARE IL PUNTO SUI TRAGUARDI RAGGIUNTI, MA SOPRATTUTTO PER GUARDARE AL FUTURO CON RINNOVATO OTTIMISMO di Lorenzo Zacchetti

U

n quarto di secolo. Ripensare oggi al momento in cui Franco De Michelis ebbe l’intuizione di promuovere la nascita dell’associazione dà una chiara misura di quanto siano cambiati i tempi. In questi venticinque anni è successo davvero di tutto. È letteralmente cambiato il mondo e

IL 25° CONGRESSO DI ASSODIMI/ASSONOLO SI È SVOLTO NELLA SPLENDIDA CORNICE DI VILLA ZARRI, STRUTTURA RISALENTE AL 1578 E A POCHI MINUTI DAL CENTRO DI BOLOGNA 66 ONSITELIFT - ottobre-dicembre 2017


MARCO PROSPERI È DIRETTORE DI ASSODIMI/ASSONOLO DAL 2013. DOPO I POSITIVI ESITI DEL PRIMO MANDATO, È STATO CONFERMATO NEL RUOLO ANCHE CON IL NUOVO DIRETTIVO

non sempre per il meglio. Il settore delle costruzioni è stato tra quelli maggiormente penalizzato dalla crisi economica esplosa su scala globale, le cui durissime conseguenze si sono ripercosse sia sul noleggio che sulla distribuzione. “Oggi possiamo dire che De Michelis nel 1992 già vedeva più lontano di tutti noi”, ha detto il direttore Marco Prosperi in apertura di congresso. “Allora parlare di noleggio professionale in Italia era pioneristico, ma adesso il senso stesso dell’associazione è dato dalla forte partecipazione a questo venticinquesimo congresso”. Oltre 270 iscritti, 110 aziende intervenute a Bologna e costantemente impegnate in iniziative di altro genere, a partire dai vari “Assodimi Day”: i numeri confortano una sensazione di rilancio che ormai da tempo è palpabile nel settore e che è stata confermata anche dalle statistiche esaminate durante la kermesse di Villa Zarri. “Ci aspettiamo che nei prossimi due/tre anni ci siano ulteriori salti in avanti”, ha aggiunto un Prosperi comprensibilmente entusiasta. A ricordare la figura di Franco De Michelis è stato anche Mauro Brunelli, titolare di Scaligera Service e attuale presidente di Assodimi/ Assonolo. Al suo primo congresso nella sua nuova e importante veste, il giovane imprenditore veneto ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra gli iscritti: “Spesso ragioniamo da competitor l’uno dell’al-

tro, come è ovvio che sia, ma lavorando insieme possiamo fare molta strada. Dieci anni fa mi sono approcciato all’associazione partecipando al primo corso con Franco e ora con noi c’è suo figlio Luca. Ho imparato moltissimo da questa esperienza. Nel 2014 sono entrato nel direttivo e l’anno scorso sono stato eletto presidente. E’ stato un anno positivo: abbiamo raddoppiato gli sponsor che ci sostengono, Samoter è stato un successo, soprattutto per la fiducia che ci ha trasmesso e che abbiamo percepito anche all’ultimo GIS. Sì, tira davvero una buona aria per il nostro settore!”.

Innovazione digitale Ritrovato il necessario ottimismo, quali sono i possibili sviluppi operativi ed economici? Per fornire uno sguardo innovativo al settore, Assodimi/Assonolo ha ospitato l’interessante intervento di Cristina Mollis, direttrice di H-Farm, una realtà nata nel 2005 per sostenere lo sviluppo delle start-up ed accompagnare le aziende nella loro transizione verso l’era digitale. L’imprenditrice di Bergamo ha spiegato efficacemente come sia necessario cambiare marcia per adattarsi alle sfide di

25 ANNI DI CAMBIAMENTI La storia di Assodimi/Assonolo è stata ripercorsa in un interessante confronto tra i presidenti che si sono succeduti dal 1992. Sergio Tempini ha spiegato come all’inizio si puntasse soprattutto sulla distribuzione: “Solo dopo è emersa l’importanza del noleggio, dimostrando che De Michelis ci aveva visto giusto. Guardare all’estero e importare la cultura del noleggio è stato fondamentale”. Mario Dus ha illustrato la netta linea di demarcazione che deve separare i due ambiti: “Non è detto che la stessa società non possa fare entrambe le cose, ma bisogna saperle dividere bene. In caso contrario, si fanno grossi pasticci. Il caso tipico è il cliente che noleggia una macchina e poi, dopo essersi accorto di averla pagata quasi in toto, pretenda che gliela si venda: in questo modo, il tema del rischio d’impresa viene completamente stravolto”. Il rapporto col cliente è stato messo al centro anche da Giuliano Gramigna, il quale ha sottolineato un’evoluzione nella cultura del possesso, che ora si sta orientando sempre più verso l’utilizzo. La principale criticità riguarda l’accertamento della solidità e della solvibilità delle aziende con cui si lavora, possibile solo “con uno stretto rapporto personale”. Roberto Nicoletti ha ripercorso il passaggio in cui i venditori si sono trasformati in consulenti per il noleggio: “Avevamo bisogno di persone fortemente specializzate in questo ambito e anche molto motivate. La crisi del 2007 ci ha riportato con i piedi per terra, forse anche perché nei dieci anni precedenti eravamo cresciuti oltremisura. Adesso dobbiamo puntare sulla tecnologia e tornare a investire, per uscire dalla logica del massimo ribasso. Ora che finalmente gli stranieri stanno arrivando in Italia, ben venga il confronto anche su questo ambito”. Il nuovo presidente Mauro Brunelli ha colto lo spunto con entusiasmo: “C’è molto da imparare, sia dagli stranieri, sia da giornate come questa. Personalmente, mi sono trovato a fare l’imprenditore nel momento peggiore e da specialisti del noleggio nel sollevamento ci siamo trasformati in generalisti. Questo è stato possibile grazie al supporto dell’associazione, che deve continuare a rappresentare un sostegno fondamentale per le aziende del settore”.

ottobre-dicembre 2017 - ONSITELIFT 67


SERVIZI

MAURO BRUNELLI SOCIO DELLA SCALIGERA SERVICE DI VERONA, È STATO ELETTO PRESIDENTE DI ASSODIMI/ASSONOLO LO SCORSO 16 DICEMBRE E SI È DETTO SODDISFATTO DEI RISULTATI RAGGIUNTI NEL CORSO DEL 2017

un mondo che cambia sempre più velocemente: “Eravamo abituati al fatto che le nuove tecnologie nascessero una per volta, mentre adesso tutto succede contemporaneamente: non puoi più chiederti quale soluzione sarà vincente, ma devi sperimentarle tutte insieme”. Nell’era della “technology obsession” c’è un’app per tutto e le aspettative dei clienti sono più elevate, perché spesso i consumatori finali viaggiano a un ritmo più veloce rispetto alle aziende. Mollis ha citato alcuni casi di successo come Yard Club, nato come un piccolo sito e poi acquisito da Caterpillar, illustrando poi l’importanza delle

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soluzioni di augmented reality sviluppate da Daqri e Boeing nel campo dei sistemi di controllo, nonché delle possibili applicazioni della robotica per potenziare il lavoro umano e ridurre i fermi-macchina. Il futuro è già cominciato, con soluzioni come il trattore senza pilota di Case oppure con Sam, il robot muratore che è in grado di posare 3.000 mattoni al giorno. Tra le più affascinanti, c’è sicuramente Apis Cor, che con le sue stampanti 3D è già in grado di realizzare edifici abitabili.

Aziende a confronto Il tema del digitale è stato approfondito anche nell’interessante dibattito che ha visto la partecipazione delle principali testate del settore (tra cui ovviamente anche “OnSite Construction”) e quattro aziende quali Kilotou, Riwal, Vismara e Tesa: un poker di soggetti piuttosto diversi tra loro sia per nazionalità, sia per dimensioni. La francese Kilotou è reduce dai recenti acquisti di Cofiloc, Euronol e Maquinas. Florent Nosel, direttore del dipartimento Digital and E-commerce, non ha escluso nuove acquisizioni in Italia, “un mercato dal quale ci aspettiamo molte cose buone”. Nel delineare la strategia digitale del suo gruppo, Nosel

ha menzionato la “Omnichannel Experience”, un approccio che combina sito web, app per cellulare e il tradizionale rapporto diretto presso le filiali. Pur mantenendo strette relazioni personali con i propri clienti, Kilotou ha puntato molto su soluzioni digitali che consentono ai capocantieri di ordinare online i prodotti da noleggiare o da acquistare, velocizzando le procedure produttive. Il tema dell’efficienza è stato affrontato anche da Kris Desmedt, Group Manager Marketing & Communications dell’olandese Riwal. La strategia digitale descritta come “The Riwal Way” punta sia sul superamento dei vincoli burocratici che sulla telematica. Tutta la sua flotta è equipaggiata con dispositivi che forniscono al cliente informazioni dettagliate sulle macchine: dalla loro collocazione alle necessità manutentive, tutelando la sicurezza grazie ai diversi livelli di abilitazione del personale, in base al grado di formazione. Attualmente, il 20% delle sue transazioni b2b avviene online, dato che impegna l’azienda olandese a presidiare il web sia con il sito istituzionale, sia con una capillare presenza sui social network. Un diverso punto di vista è stato fornito da Paolo Vismara, responsabile della comunicazione dell’azienda svizzera Camillo Vismara. Trattandosi di una realtà di piccole dimensioni, molto simile alla maggior parte di quelle italiane, Vismara deve necessariamente misurarsi con i limiti del proprio bacino d’utenza: “In questo settore, le aziende operano prevalentemente a livello locale e questo rappresenta un freno allo sviluppo digitale, perché non c’è una grande necessità di espandere il proprio raggio d’azione. Tuttavia, la tecnologia può aiutarci a migliorare i nostri processi, integrando – ad esempio – il noleggio online tra i servizi che offriamo”. Ulteriormente diversa la visione di Tesa, un gruppo per il quale il noleggio rappresenta uno tra i suoi


svariati ambiti operativi. Nicola Fovini, direttore corporate development, ha spiegato come il digitale apra nuovi orizzonti di business: “Stiamo entrando sempre di più nei processi produttivi dei nostri clienti, dando loro risposte a tutto campo. Questo sarà il nostro futuro e su questo baseremo il nostro sviluppo digitale”. Rispetto al digital divide che ancora penalizza il mercato italiano, Fovini si è detto certo di poter voltare pagina: “Non dimentichiamoci che la crisi ci ha fatto fare un balzo all’indietro di vent’anni. Fino ad ora tutti gli imprenditori

DA SINISTRA: FLORENT NOSEL, DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO DIGITAL AND E-COMMERCE DI KILOTOU (FRANCIA) E KRIS DESMEDT, GROUP MANAGER MARKETING & COMMUNICATIONS DI RIWAL (OLANDA), DURANTE IL DIBATTITO TRA I PROTAGONISTI DEL SETTORE

sono quindi stati impegnati dai processi produttivi, che ovviamente sono prioritari. Gli effetti del lavoro svolto si manifesteranno appieno solo nei prossimi anni e allora vedremo come l’Italia non abbia niente da invidiare ai competitor. Per il nostro mercato vedo un futuro roseo: ci sarà da aspettare ancora qualche anno, ma saremo leader. Faremo meglio anche della Germania”.

Piccolo è bello? Non più! Entrando nel dettaglio dello scenario economico, l’analisi di Fovini ha evidenziato limiti e prospettive della situazione attuale: “La ripresa è molto lenta, ma entro il 2020 arriveremo a livelli pari al 50-70% dei volumi pre-crisi. Riusciremo a recuperare il 100% solo nel 2025: è per questo che

DURANTE IL CONGRESSO, MOLTO PARTECIPATO, È STATO CONSEGNATO IL PRIMO ATTESTATO “QUALITY RENT” A META, LA SOCIETÀ DI NOLEGGIO CHE FA CAPO AD ELISA TAINI. TAINI È ANCHE VICEPRESIDENTE DI ASSODIMI/ASSONOLO, CARICA CHE CONDIVIDE CON MASSIMO ROSSI, A.D. DI CGT EDILIZIA

parlo di vent’anni persi. Oggi il noleggio in Italia vale più o meno quello olandese, con la significativa differenza che il nostro territorio è quasi dieci volte più grande dei Paesi Bassi! Nei prossimi anni ci attendiamo una crescita del 3-4%, un dato molto poco entusiasmante, almeno nel breve periodo”. Rispetto alla spinta che il digitale può dare a questo percorso, il Gruppo Tesa individua due versanti: l’interfaccia con i clienti e i processi interni. “Stiamo digitalizzando oltre 300 processi aziendali”, ha continuato Fovini. “Si tratta di un lavoro molto pesante, ma importante. Nel panorama del noleggio, contiamo di chiudere il 2017 sopra i 130 milioni di euro, con oltre 7.000 mezzi dall’età media inferiore ai 18 mesi. Il nostro obiettivo è entrare nei primi 15 gruppi europei: oggi siamo al 28° posto nella classifica del fatturato, ma sarebbe molto più opportuno fare un ranking basato sulla solidità aziendale”. Il quadro complessivo è stato analizzato anche da Federico Della Puppa (responsabile area Economia&Territorio presso Smart Land srl), sulla base di statistiche meritevoli di una riflessione approfondita. La tendenza positiva del mercato delle costruzioni è stata confermata con un’attesa di crescita a livello europeo del 2,7% per l’anno in corso e del 2,6% per il 2018. Nello specifico italiano, il comparto fatica a tenere il ritmo della crescita generale dell’econo-

mia: il +0,6% delle costruzioni è ben lontano dall’essere soddisfacente, così come la ripresa del nonresidenziale, ancora troppo lenta. Per quanto riguarda il settore del noleggio, in Italia ci sono circa 4.800 aziende, di cui oltre la metà nel comparto dei container alloggio, delle attrezzature di sollevamento e movimentazione senza operatore. Circa 1.500 noleggiano macchine e attrezzature per agricoltura e lavori edili, 800 gru ed attrezzature con operatore. Quest’ultimo è l’unico ambito che segna una diminuzione dei player, mentre l’incremento complessivo sull’anno precedente è di 100 aziende (+700 dal 2011). Cresce anche l’occupazione, con 17.000 addetti, che rappresentano un +25% rispetto al 2011. Si conferma la prevalenza di imprese di piccole dimensioni: oltre il 90% annovera meno di dieci addetti e il 60% ne ha appena uno. La crescita del noleggio è stabile e la metà delle aziende ha aumentato il fatturato, ma a tirare il gruppo sono le imprese più grosse: quelle con volumi oltre i 5 milioni di euro hanno evidenziato incrementi consistenti nel giro d’affari, anche in doppia cifra, mentre le piccole aziende marciano col freno tirato. La logica del “piccolo è bello”, tipica di questo mercato, viene quindi seriamente messa in discussione da un’evoluzione tanto sfidante quanto stimolante. ■ ottobre-dicembre 2017 - ONSITELIFT 69


SERVIZI SSAB

IL SESTO STRENX

“M

y Inner Strenx” è un programma rivolto dall’acciaieria svedese specializzata in acciai strutturali altoresistenziali e lamiere antiusura SSAB a quei costruttori di macchine – non solo per il sollevamento, ma anche di rimorchi, camion e macchinari agricoli – che si prefiggono di produrre i migliori prodotti possibili utilizzando acciaio performante Strenx, utilizzando tecniche di produzione certificate. Dopo costruttori di primaria importanza quali CTE, Effer, Isoli, Palazzani e Rosenbauer (ovviamente parliamo di quelli operanti nel settore del sollevamento), anche JMG Cranes – azienda di Sarmato (Pc) specializzata nella costruzione di gru pick & carry – ha aderito al programma e ricevuto 70 ONSITELIFT - ottobre-dicembre 2017

DOPO AZIENDE PRIMARIE NEL SETTORE DEL SOLLEVAMENTO COME CTE, EFFER, ISOLI, PALAZZANI E ROSENBAUER, ANCHE L’AZIENDA PIACENTINA SPECIALIZZATA IN GRU PICK & CARRY JMG CRANES È DIVENUTA MEMBRO DEL PROGRAMMA “MY INNER STRENX”, UNA VERA E PROPRIA GARANZIA DI QUALITÀ di Ettore Zanatta da Stefano Bonini e Andrea Cozzi, rispettivamente Area e Regional Sales Manager di SSAB Swedish Steel, la certificazione di qualità che testimonia la sua propensione verso la costruzione di macchine sicure e affidabili.

La parola ai protagonisti JMG Cranes si era già distinta in occasione dell’edizione 2017 dello Swedish Steel Prize, il prestigioso riconoscimento conferito a

Stoccolma proprio da SSAB e che premia le tecniche più innovative a livello internazionale, presentando la gru semovente elettrica a batteria MC 580, per la cui costruzione JMG Cranes si è avvalsa di acciaio strutturale laminato a caldo per formatura a freddo Strenx 700 e 900, quindi con snervamento minimo di, rispettivamente, 700 e 900 MPa. La MC 580 è solo una delle molteplici soluzioni proposte sul mercato dal costruttore piacentino, in


STEFANO BONINI (A SINISTRA) E ANDREA COZZI (A DESTRA), RISPETTIVAMENTE AREA E REGIONAL SALES MANAGER DI SSAB SWEDISH STEEL, CONSEGNANO LA CERTIFICAZIONE “MY INNER STRENX” A EMILIO BERTI, TECHNICAL MANAGER DI JMG CRANES

PER DIVENTARE MEMBRI “MY INNER STRENX” BISOGNA ESSERE VALUTATI E APPROVATI DA SSAB. VISUALIZZARE LA TARGA APPOSTA SULLE MACCHINE COSTITUISCE UN’ATTESTAZIONE DI QUALITÀ

grado di affrontare un ampio ventaglio di applicazioni, combinando una trasmissione elettrica a un’eccellente manovrabilità, con una rilevante capacità di sollevamento. Le prestazioni di questa macchina in rapporto al peso sono state ottenute proprio grazie a un design ottimizzato che ha previsto l’impiego degli acciai Strenx per il telaio e il braccio, costituito da quattro elementi telescopici di cui uno fisso orientabile e tre a telescopaggio idraulico proporzionale (angolo di inclinazione +60°/-3°). “La prima cosa che si nota quando si utilizza l’acciaio strutturale Strenx è la sua qualità superficiale, in termini di tolleranza di spessore e planarità”, spiegano Stefano Bonini e Andrea Cozzi. “Le proprietà meccaniche di quest’acciaio – come lo snervamento

LA GRU SEMOVENTE CABINATA MC 580 DA 58 T DI JMG CRANES SI È DISTINTA NELL’ULTIMA EDIZIONE DELLO SWEDISH STEEL PRIZE DI SSAB. LA SUA PROGETTAZIONE PREVEDE L’UTILIZZO DI ACCIAIO STRENX 700 E 900 PER BRACCIO E TELAIO

e il carico di rottura, il raggio di piega e la resilienza – sono accuratamente testate per assicurare affidabilità e continuità a ogni fornitura. Per SSAB è importante essere ‘vicina’ al cliente, per consentirgli di produrre i migliori prodotti possibili; divenire membri di ‘My Inner Strenx’ comporta numerosi vantaggi per le società che si propongono di utilizzare quest’acciaio: tra gli altri, ad esempio, la priorità di accesso a una vasta gamma di servizi e risorse SSAB in ambito di progettazione, sviluppo e produzione di prodotti nuovi, ma anche già esistenti. La nostra assistenza, poi, mette a disposizione delle società aderenti le conoscenze più aggiornate relative allo sviluppo sia dei prodotti stessi che dei processi di lavorazione. È un privilegio accogliere JMG Cranes quale membro del programma, essendo un costruttore leader nella sua nicchia di mercato”. “La sinergia instaurata tra JMG Cranes e SSAB – aggiunge Emilio Berti – ci ha consentito di raggiungere risultati molto importanti già in fase di progettazione. Grazie all’impiego dell’acciaio Strenx, i nostri progettisti sono in grado di ‘tagliare’ fino al 40% il peso delle strutture e, allo stesso tempo, di ottenere prestazioni più elevate e una vita di servizio del mezzo più lunga. Oggi la quasi totalità dei bracci da noi costruiti presentano acciaio Strenx e tutti i modelli di gru realizzate includono almeno un elemento costruito in Strenx 700. Ciò rende i nostri mezzi di sollevamento più competitivi, in grado di offrire maggiori prestazioni in termini di portata sia in altezza che in distanza”. ■ ottobre-dicembre 2017 - ONSITELIFT 71


Dossier

L’ALBA

DI UNA NUOVA ERA

R

ipresa, sì, ma a due velocità. I segnali positivi che giungono dall’economia nazionale vanno certamente accolti con favore, ma non è possibile evitare di osservare come il settore delle costruzioni viaggi ancora con il freno tirato.

72 ONSITELIFT - ottobre-dicembre 2017

Si torna a crescere, è vero, ma meno velocemente di quanto auspicato e il chiaro segnale della lentezza del nostro ambito di riferimento è dato dal confronto tra le stime del Pil, che sono state riviste al rialzo, e quelle specifiche del settore, che invece dall’iniziale +0,8% sono passate a un più ma-

gro +0,2% come risultato atteso per l’anno che volge al termine. Entrando nel merito di questo dato, si notano delle significative differenze anche tra i singoli comparti: gli investimenti in opere pubbliche salgono dello 0,2% e quelli in riqualificazione del patrimonio esistente dello 0,5%, mentre crol-


MERCATO

SE GLI INDICATORI ECONOMICI SONO CONCORDI NEL SANCIRE LA FINE DELLA CRISI CHE HA LUNGAMENTE ATTANAGLIATO L’ITALIA, IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI DOVRÀ INVECE ASPETTARE IL 2018. PER COMPRENDERE I MOTIVI DI QUESTO RITARDO E LE OPPORTUNITÀ DELLA RIPRESA ABBIAMO INCONTRATO I PROTAGONISTI DEL MERCATO di Lorenzo Zacchetti

lano dell’1,5% gli investimenti in nuove abitazioni. Da cosa dipende questa dicotomia? Giuliano Campana, presidente dell’Osservatorio Congiunturale sull’industria delle costruzioni di Ance, indica come prima causa lo stallo del settore residenziale. Nonostante la fine della crisi del

mercato immobiliare testimoniata dalla costante crescita delle compravendite, gli effetti sulla ripresa non sono ancora soddisfacenti. “La gran parte di questi scambi avviene tra privati – osserva Campana – e riguarda per lo più case obsolete, energivore e prive delle necessarie misure di sicurezza. Basti pensare che il 70% degli edifi-

ci è stato costruito prima del 1974, prima cioè dell’entrata in vigore della normativa antisismica. Occorre dunque intervenire tempestivamente per favorire un necessario e non più rinviabile processo di rigenerazione urbana e di sostituzione edilizia che può essere reso possibile solo attraverso un uso intelligente e virtuoso della leva fiscale”.

ottobre-dicembre 2017 - ONSITELIFT 73


Dossier Le proposte di Ance L’associazione dei costruttori ha evidenziato quattro assi strategici fondamentali sui quali intervenire per dare una spinta al settore delle costruzioni. Il primo consiste nella proroga e nell’ampliamento dei bonus fiscali già previsti, così da sostenere una domanda di case ad alte prestazioni e da prediligere interventi di riqualificazione degli edifici che apportino reali benefici in termini di sicurezza e di efficienza energetica. C’è poi un tema annoso relativo alle procedure urbanistiche ed edilizie, così intricate da ritardare qualsiasi lavoro. Nonostante alcuni interventi volti alla semplificazione, il quadro complessivo è ancora troppo simile a un dedalo nel quale si finisce inevitabilmente per perdersi. Non che le norme siano per forza di cose un ostacolo: il terzo argomento suggerito da Ance riguarda infatti l’adozione di strumenti legislativi più efficaci, “in grado di attivare quel processo di sostituzione edilizia che ancora nel nostro Paese rappresenta un tabù”. Dal punto di vista dei costruttori, è necessario “avere il coraggio di promuovere gli

GIULIANO CAMPANA PRESIDENTE DELL’OSSERVATORIO CONGIUNTURALE SULL’INDUSTRIA DELLE COSTRUZIONI DI ANCE

OCCORRE INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE PER FAVORIRE UN NECESSARIO PROCESSO DI RIGENERAZIONE URBANA E DI SOSTITUZIONE EDILIZIA, ATTRAVERSO UN USO INTELLIGENTE E VIRTUOSO DELLA LEVA FISCALE

LE PREVISIONI PER IL 2018 L’effetto delle misure contenute nelle Legge di Bilancio 2017 sui livelli produttivi del settore potrebbe essere rilevante. In questo contesto la previsione dell’associazione dei costruttori per il 2018 è di un aumento dell’1,5% in termini reali degli investimenti in costruzioni su base annua. Dopo i modesti risultati del 2017, il prossimo anno potrà rappresentare un punto di svolta per il settore delle costruzioni. Le misure per il rilancio degli investimenti territoriali, l’avvio del programma piano Casa Italia per la messa in sicurezza del patrimonio immobiliare e del territorio, la ricostruzione del Centro Italia, uniti al rafforzamento degli incentivi fiscali per gli interventi di messa in sicurezza sismica, potranno manifestare i loro effetti sui livelli produttivi nel prossimo anno. 74 ONSITELIFT - ottobre-dicembre 2017

È stato quantificato un investimento aggiuntivo totale di 1.640 milioni di euro di cui 450 milioni di euro nel comparto

abitativo (nuovo e recupero), di 50 milioni di euro nel non residenziale privato e di 1.140 milioni di euro nel comparto delle

INVESTIMENTI IN COSTRUZIONI Var. % in quantità rispetto all’anno precedente

Fonte: Elaborazione Ance su dati Istat


MERCATO LA PAROLA ALLE AZIENDE/HAULOTTE

NICOLA VIOLINI GENERAL MANAGER DI HAULOTTE ITALIA

“Dal mio punto di vista la percezione è diversa rispetto al quadro che viene descritto del nostro settore. Intendo dire che non abbiamo colto una diversa velocità tra la ripresa di questo specifico ambito e quella congiunturale italiana nel suo complesso. Ritengo infatti che il mercato del sollevamento e delle macchine per il lavoro in quota abbia fatto registrare in questi ultimi mesi una ripresa decisamente superiore all’andamento dell’economia nazionale. I motivi di questa ripresa sono diversi, ma tra i principali possiamo sicuramente indicare la pesante crisi appena trascorsa, con anni di completa recessione e blocco totale degli investimenti. Questi ultimi tre anni, invece, hanno opere pubbliche. In questo scenario, nel dettaglio dei singoli comparti si osserverebbe una crescita del 4,0% rispetto al 2017 per gli investimenti in opere pubbliche, un ulteriore aumento dell’1,0% per gli interventi di manutenzione straordinaria sullo stock abitativo ed un incremento dello 0,7% per gli investimenti in costruzioni non residenziali private. Per gli investimenti in nuove abitazioni, nel 2018 si prefigura un’interruzione della caduta, con una crescita dei livelli produttivi dell’1,0% in termini reali su base annua. Su tale dinamica incide, certamente, il primo segno positivo registrato nei permessi di costruire relativi alle nuove abitazioni, che secondo l’Istat nel 2016 aumentano del 4,5% rispetto all’anno precedente, dopo i forti cali degli anni precedenti.

interventi di demolizione e ricostruzione di ampie aree delle nostre città, altrimenti anche l’obiettivo di ridurre drasticamente il consumo del suolo non potrà essere raggiunto e rimarrà solo un assunto demagogico e poco realistico. E per raggiungere quest’obiettivo è necessario che gli sforzi di tutti convergano: legislatore, amministrazioni, imprese e cittadini”. L’ultima area sulla quale si propone di intervenire racchiude l’ampio tema delle infrastrutture, sul quale il nostro Paese è in grave ritardo rispetto al resto d’Europa. Gli enti locali non riescono a cogliere le opportunità derivanti dal-

segnato una decisa ripresa degli investimenti e ciò è sintomatico di un generale miglioramento dell’attività della filiera nel suo complesso, che ha quindi interessato sia i noleggiatori che gli utilizzatori finali. Rispetto alle prospettive future ritengo che il dispositivo cosiddetto del ‘superammortamento’ abbia contribuito in modo sensibile, se non determinante, alla ripresa degli investimenti cui accennavo prima. Altrettanto vero, però, è che senza una ripresa reale dell’attività lavorativa, quindi un miglioramento del mercato nelle sue dinamiche, e un’inversione di tendenza nell’accesso al credito, il superammortamento da solo non sarebbe bastato ad attivare il moto della ripresa. Che la situazione economica stia migliorando lo si può percepire anche dagli investimenti di importanti player internazionali del sollevamento, che hanno portato a termine acquisizioni di importanti attori nazionali. In sintesi, possiamo dire che forse dal tunnel non siamo ancora usciti completamente, ma la luce adesso si vede molto bene ”.

le nuove regole di finanza pubblica (come ad esempio, il superamento del patto di stabilità interno) e la necessità di investire risorse pare non più differibile. Nonostante un piano da ben 100 miliardi, finora sono stati effettivamente investiti solo poche centinaia di milioni. A fronte di tali stanziamenti, nel Def era previsto per il 2016 un aumento degli investimenti in infrastrutture pari al 2%. Ma all’inizio dell’anno, a consuntivo, l’Istat ha certificato un calo del 4,5%, corrispondente a una riduzione di 1,6 miliardi di euro di investimenti rispetto al 2015. ottobre-dicembre 2017 - ONSITELIFT 75


Dossier LA PAROLA ALLE AZIENDE/COFILOC

CARLO BUSO AMMINISTRATORE DELEGATO DI COFILOC

“Gli ultimi dati – penso al rapporto dell’ERA – certificano una ripresa del mercato italiano. Sono numeri positivi, anche se non in percentuali eclatanti. Tuttavia, dal punto di vista di Cofiloc non possiamo che essere soddisfatti, perché i risultati del lavoro che abbiamo svolto in questi ultimi continuano a essere decisamente premianti. In linea generale è vero, la ripresa è comunque lenta e il motivo

76 ONSITELIFT - ottobre-dicembre 2017

lo attribuirei a due fattori: la rilevante dipendenza delle aziende dal settore dell’edilizia – in crisi da diversi anni – e la burocrazia. Quest’ultima, uno dei mali del nostro Paese; freno allo sviluppo economico che ha un’inevitabile ricaduta anche nel nostro settore. Per quanto riguarda le prospettive per il 2018 devo parlare di nuovo di Cofiloc, che ha affrontato la crisi aggredendola, non subendola. Ogni anno abbiamo investito per ampliare e ammodernare il parco noleggio; accrescere e formare il personale in tutte le funzioni; implementare nuove tecnologie che migliorino l’esperienza di noleggio dei nostri clienti; diversificare l’offerta di macchine in modo da essere presenti in più settori e non dipendere da un solo mercato. In sostanza, le opportunità si possono cogliere se si diversifica, ci si innova e – cosa diversa – si fa innovazione”.

Il nodo finanziario Le conseguenze dello stallo negli investimenti infrastrutturali si ripercuotono sia sulla quotidianità dei cittadini, sia sulle imprese che lavorano su commesse derivanti da appalti pubblici. In quest’ambito incide anche la questione dello split payment, perché il credito IVA che genera mette in difficoltà l’equilibrio finanziario delle aziende, senza menzionare gli ulteriori danni causati dai sempre diffusi ritardi nei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione. Un colpo difficile da assorbire, anche per imprese di riconosciuta qualità come quelle italiane: “Per competenze e professionalità non abbiamo nulla da invidiare a nessuno”, ha osservato con orgoglio Campana. “Le nostre imprese all’estero guadagnano ogni giorno terreno e vincono in qualità e capacità tecnologica rispetto a tanti concorrenti di tutto il mondo”.


MERCATO

UNA “SPINTA GENTILE” ALLA RIPRESA Diciamo la verità: durante questa lunga attesa del rilancio economico, quante volte abbiamo pensato che le dinamiche psicologiche incidessero tanto quanto quelle meramente legate al mercato? Beh, non era certamente una sensazione fuorviante, come testimonia il premio Nobel per l’economia conferito a Richard H. Thaler. Lo studioso americano è stato tra i fondatori della finanza comportamentale, che studia i limiti cognitivi che influenzano i comportamenti in ambito economico. “Thaler – spiega la commissione che ha conferito il Nobel – ha sviluppato la teoria della contabilità mentale, spiegando come le persone semplificano il processo decisionale in materia finanziaria creando resoconti separati nella loro mente e concentrandosi sullo stretto impatto di ogni singola decisione piuttosto che sul suo effetto complessivo”. Ad esempio il suo contributo evidenzia come le persone tendano a semplificare RICHARD H. THALER le loro decisioni in ambito finanziario, creando ragionamenti isolati per ogni PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA 2017 decisione, senza valutare quali potrebbero essere gli effetti complessivi di un problema complesso. Inoltre, ha dimostrato come la naturale avversione umana nei confronti della perdita condizioni la percezione del valore di un bene: più alto se lo possediamo, inferiore se non ci appartiene. Questi dati, meramente psicologici, hanno un effetto determinante nel funzionamento dei mercati finanziari e secondo Thaler devono essere tenute in considerazione per la loro analisi e gestione. Nel 2008 ha scritto insieme a Cass Sunstain il libro “Nudge – La spinta gentile”, che ha influenzato il modo di concepire politiche e decisioni cruciali, basandosi sulla constatazione che il comportamento umano in campo economico non è frutto solo di fredde analisi razionali, ma è fortemente influenzato da dinamiche legate alle preferenze sociali e alla mancanza di autocontrollo.

LA PAROLA ALLE AZIENDE/GENIE

MARCO CORRADI TERRITORY SALES MANAGER DI GENIE

Il giovane manager romano, laureato in Economia, ha maturato precedenti esperienze nei mercati di Europa, Africa e Regno Unito. Dall’inizio del 2017 ha assunto la carica di Territory Sales Manager di Genie per l’Italia. Rispetto alle previsioni per il 2018, Corradi dice: “Al momento prevale un forte scetticismo. Nonostante i numeri dicano cose diverse, le aziende in generale non mi paiono affatto enfatiche rispetto alle attese di

rilancio. Credo che gli imprenditori siano rimasti scottati dalla crisi del 2008, scoppiata dopo che, al contrario, si parlava di un’imminente grande boom. Per questo motivo noto che tutti tendono a essere molto conservativi nel fare progetti per il futuro. L’elemento psicologico sta giocando un ruolo determinante”. Anche l’incertezza politica si ripercuote su questa situazione: “Molti stanno aspettando l’esito delle prossime elezioni, per capire chi andrà al Governo. Questo sia perché la stabilità economica non può esistere senza quella politica, ma anche perché è importante che il Paese sblocchi una serie di lavori della quale c’è bisogno. In più, bisogna capire se saranno prorogati strumenti finanziari come il superammortamento: l’effetto sull’economia è stato evidentemente positivo, ma c’è incertezza sul futuro di queste misure. Rimarranno in vigore? Fino a quando?”.

ottobre-dicembre 2017 - ONSITELIFT 77


Dossier La mancanza di solide certezze si ripercuote anche sulle posizioni lavorative: il lieve aumento degli occupati (+0,6%) nel primo trimestre 2017 non trova conferma nei risultati delle casse edili, che registrano ancora riduzioni nelle ore lavorate e nel numero dei lavoratori iscritti. Una volta sciolti i nodi che ancora impediscono al settore di sviluppare appieno il proprio potenziale ci sarà però ampio margine di crescita. Per questo motivo, Ance si attende che l’appuntamento con una ripresa significativa sia “solo” rimandato al 2018, per il quale si prevede un au-

mento dell’1,5% degli investimenti in costruzioni dell’1,5% e del 4% di quelli in opere pubbliche.

Cantieri da sbloccare Perché anche il settore delle costruzioni si immetta sulla strada virtuosa che il resto dell’economia nazionale pare ormai aver intrapreso è fondamentale superare le difficoltà legate alla trasformazione in cantieri delle risorse disponibili. Nel 2016 i bandi di gara hanno segnato un inquietante calo del 16% e se il primo semestre 2017 si è chiuso

LA PAROLA ALLE AZIENDE/AUTOVICTOR ANGELO GINO AMMINISTRATORE DI AUTOVICTOR

Autovictor è stata fondata nel 1959. Di strada, in quasi mezzo secolo, ne ha fatta davvero tanta: oggi ha 70 addetti e un parco macchine di 270 unità, di svariata natura. Dalla costruzione del primo autogrill d’Italia nel 1972 ai recenti interventi milanesi per City Life, passando per la costruzione di Palazzo Lombardia (sede del Governo regionale), l’azienda ha accumulato una lunga serie di referenze di prestigio. Rispetto al futuro, però, Autovictor preferisce non sbilanciarsi: “Le previsioni di ripresa nel 2018? Francamente non

78 ONSITELIFT - ottobre-dicembre 2017

saprei come commentarle”, osserva l’amministratore Angelo Gino, che aggiunge: “Noi preferiamo lavorare con una programmazione settimanale”. Il mercato ancora non dà segni di stabilità tali per guardare oltre? “Un po’ è per quello, ma in buona parte dipende anche da noi: non ci piace ragionare troppo a lungo termine”. Questo, però, non significa certo avere uno sguardo pessimistico sul possibile sviluppo del settore: “La ripresa c’è sicuramente, è innegabile. Già ora lo si vede in tutti gli ambiti dell’industria. La nostra è un’attività piuttosto variegata e devo dire che stiamo lavorando abbastanza, soprattutto nel settore chimico e petrolchimico”.

EDOARDO BIANCHI VICEPRESIDENTE DEL CENTRO STUDI DI ANCE

LA MANCATA RIPRESA DEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI È CERTAMENTE FIGLIA DEL BLOCCO DELLE OPERE PUBBLICHE


MERCATO con una crescita dell’11,3%, i livelli complessivi rimangono comunque ancora molto bassi. Edoardo Bianchi, vicepresidente del Centro Studi di Ance, spiega: “La mancata ripresa del settore delle costruzioni è certamente figlia del blocco delle opere pubbliche al quale assistiamo ormai da oltre un anno. Un quadro normativo in perpetuo movimento e un processo decisionale farraginoso e inefficiente hanno creato la tempesta perfetta: le risorse stanziate, circa 100 miliardi negli ultimi mesi, pari all’importo di due-tre manovre economiche, rimangono incagliate nei mille rivoli della macchina amministrativa e non si traducono in lavori. D’altronde i dati della spesa pubblica lo dimostrano chiaramente: solo il 2% del Pil è dedicato agli investimenti in costruzioni. Un Paese che non investe nel proprio futuro non può realmente tornare a crescere in modo solido e duraturo”. ■

LA PAROLA ALLE AZIENDE/LIEBHERR

FABIO FENZI GENERAL MANAGER DI LIEBHERR ITALIA

“Il settore del sollevamento, come molti altri settori industriali legati alle costruzioni e alle infrastrutture, ha subito un rallentamento molto brusco iniziato nel 2009 e durato almeno sette anni. In questo lungo periodo molte autogrù sono uscite dal territorio italiano, vendute all’estero dai nostri clienti. È solo da un paio d’anni che questo trend si è invertito: sono entrate nuove autogrù sul mercato, più di quelle che sono uscite. Questo fa ben sperare per il futuro, ma è frutto – secondo il mio parere – di un generale assestamento di un mercato

ancora incerto, dove i nostri clienti hanno poca visibilità e non lavorano in continuità. È un dato di fatto, tuttavia, che il crescente lavoro generato dai nostri clienti, in combinazione con la minor offerta di autogrù sul territorio nazionale, ha portato a una maggiore propensione a nuovi investimenti anche incentivati dai recenti benefici fiscali sia a livello nazionale che per il Sud Italia. Rispetto al prossimo anno, il rilancio è già iniziato, anche se lento. Onestamente, seppure mi aspetti un 2018 positivo e ancora in crescita, non attendo un salto in avanti tanto diverso da quelli riscontrati negli ultimi due anni. Un’incognita sarà anche costituita dalle azioni di incentivazione agli investimenti e di beneficio fiscale che il Governo confermerà o introdurrà nella prossima legge di stabilità. Nel nostro campo specifico, ci sono segnali molto positivi di un rilancio importante nel campo energetico, in particolare per la costruzione di nuovi parchi eolici nel Sud Italia, che presupporranno richieste di autogrù di grandi dimensioni”.

ottobre-dicembre 2017 - ONSITELIFT 79


DISTRIBUZIONE SCALIGERA SERVICE

I NOSTRI PRIMI

40 ANNI L’AZIENDA VERONESE STA PER FESTEGGIARE UN TRAGUARDO IMPORTANTE, SOPRATTUTTO GRAZIE ALLA CAPACITÀ DI CRESCERE ADATTANDOSI ALLE EVOLUZIONI DEL MERCATO. LA SUA DIMENSIONE FAMILIARE RAPPRESENTA UNO STRUMENTO FONDAMENTALE PER GESTIRE AL MEGLIO LE RICHIESTE DEI CLIENTI, IN CONTINUA EVOLUZIONE

di Lorenzo Zacchetti

80 ONSITELIFT - ottobre-dicembre 2017


P

ur incontrando Mauro Brunelli nella sua veste di socio di Scaligera Service è d’obbligo partire dai segnali positivi emersi durante l’ultimo congresso nazionale di Assodimi/Assonolo. Da presidente dell’associazione, Brunelli non può che essere estremamente soddisfatto della giornata bolognese: “La cosa che più mi ha impressionato è stata l’elevata affluenza. La partecipazione di 270 soggetti, che oltretutto si sono trattenuti per quasi tutta la giornata, mi ha suscitato varie riflessioni. Ci sono in effetti diversi fattori che ritengo abbiano contribuito in maniera sinergica a determinare questo risultato: evidentemente, nel nostro primo anno di mandato abbiamo fatto un buon lavoro a livello di Direttivo; l’arrivo di molti gruppi stranieri sul mercato italiano ha generato una certa curiosità tra gli addetti ai lavori e, infine, nel nostro settore è tornata ad aleggiare una certa positività”.

Realismo e progettualità Data la giusta enfasi a segnali di rilancio come quelli evidenziati dall’imprenditore veneto, bisogna anche saper cogliere le residue paure che, dopo tanti anni di crisi, continuano a turbare diverse aziende. “In effetti l’arrivo di così tanti player stranieri ha generato qualche preoccupazione”, ammette Mauro Brunelli. Alcuni noleggiatori hanno confidato i loro timori in merito, ma il presidente di Assodimi/Assonolo ha sul tema un punto di vista diverso: “Secondo me si tratta della grande occasione per fare un salto di qualità, anche da un punto di vista culturale. Consideriamo anche il fatto che se un soggetto straniero investe nel nostro Paese è perché ne ha intuito le potenzialità di crescita economica e questo non può che farci piacere. Abbiamo parlato per molti anni della necessità di promuovere la ‘cultura del noleggio’ in Italia e se alla fine sono gli stranieri a portarcela dobbiamo da un lato fare mea culpa, ma dall’altro metterci al passo con i tempi. Nel mio ruolo di presidente ho visitato diverse aziende ita-

MAURO BRUNELLI DIRIGE L’AZIENDA DI FAMIGLIA INSIEME AI SOCI AUGUSTO, GIUSEPPE E FABIO BRUNELLI E DAL 1 GENNAIO 2017 È ENTRATO IN CARICA COME PRESIDENTE DI ASSODIMI/ASSONOLO

liane, trovando realtà di ogni genere: da imprese indietro di dieci anni ad altre che già vedono il futuro e investono su tecnologie come sistemi di localizzazione e sistemi gestionali”.

Verso nuove sfide L’aggancio tra lo scenario “macro” e la singola vicenda aziendale è dato da quanto Brunelli ha raccontato dal palco del congresso nazionale, ripercorrendo la transizione che Scaligera Service ha fatto passando da noleggiatore specializzato a generalista. “All’inizio andavo molto orgoglioso della nostra specializzazione sulle piattaforme aeree, ma durante il

periodo della crisi abbiamo maturato la decisione di trasformare il nostro approccio. Pur avendo continuato a crescere del 10-15% su base annua anche nei periodi più difficili, nel rapporto con i clienti ci siamo resi conto della necessità di rispondere anche alle loro ‘altre’ esigenze, che spaziavano dal generatore di corrente alle attrezzature per il verde”. Scaligera Service ha scelto di diventare generalista nel 2012, solo nella sede principale di Verona e non (almeno per ora) nelle filiali di Trento e Mantova. In quel periodo si percepiva nell’aria questo sviluppo di mercato e infatti, quasi contemporaneamente, l’arrivo di un competitor olandese nella stessa area veronese ha suscitato qualche preoccupazione: “Eppure – spiega Brunelli – io fin da allora cercavo di far capire ai miei collaboratori che non bisognava aver paura della concorrenza e che si trattava di un fattore positivo. Se fossimo stati da soli a seguire questa strada sarebbe stato più difficile promuovere il cambiamento culturale; invece dopo di noi e dopo gli olandesi anche altre aziende hanno intrapreso tale percorso”. Dalle trenta macchine iniziali, oggi Scaligera Service ha a catalogo oltre 250 articoli, che spaziano dal giardinaggio all’edilizia, gruppi elettrogeni ed elettroutensili.

SCALIGERA SERVICE HA LA SUA SEDE A VERONA, CON FILIALI A TRENTO E MANTOVA. PER SCELTA, PRATICA IL NOLEGGIO GENERALISTA SOLO NELLO STABILIMENTO PRINCIPALE ottobre-dicembre 2017 - ONSITELIFT 81


DISTRIBUZIONE

LA SCHEDA TECNICA Una su tutte: la piattaforma aerea CTE ZED 20.3 HV Altezza di lavoro:

20 m

Altezza piano di calpestio:

18 m

Sbraccio:

8,5 m

Portata (compreso due persone):

300 kg

Dimensioni cestello: PTT minimo:

La sensazione è che questa tendenza spinga verso uno scenario nel quale rispetto al recente passato potrebbero esserci meno soggetti sul mercato, ma di dimensioni maggiori, come accade all’estero: “Sono convinto anch’io che per crescere sul piano dei volumi si debba crescere anche fisicamente”, commenta Brunelli. “Il prestito tra privati, del quale abbiamo parlato negli scorsi anni, a mio avviso in Italia non può attecchire, sia per l’eccesso di burocrazia, per una serie di problemi legati ad esempio alla rottura delle attrezzature. Quando si è sparsa la voce che avevamo a disposizione una motosega da 80 cm si è creata la coda per prenderla a noleggio! La trasparenza in quest’attività è sicuramente meglio del prestito e nel nostro comparto può darsi che i recenti mutamenti facciano anche una sorta di selezione naturale, che migliorerà la qualità generale”. Per interpretare al meglio le nuove sfide del mercato i noleggiatori devono quindi riuscire a raggiungere dimensioni maggiori, ma senza trascurare un fattore che per Brunelli continua a essere fondamentale: “Bisogna coniugare la crescita dimensionale con il mantenimento del presidio sul territorio. È per questo che, per il momento, facciamo noleggio generalista solo a Verona”. 82 ONSITELIFT - ottobre-dicembre 2017

1.400x700x1.100 mm 3,5 t

Autocarrate al top In Scaligera Service il parco macchine adibito al sollevamento conta oggi 150 mezzi tra piattaforme e autogrù. Negli ultimi due anni l’azienda ha investito molto inserendo diverse piattaforme semoventi, due nuove autogrù Liebherr (la 220 t è la più grande nella provincia di Verona) e puntando al noleggio con operatore su entrambi i settori del sollevamento aereo. “Il genere di piattaforme che ci viene richiesto maggiormente è quello delle

LA PIATTAFORMA AUTOCARRATA ZED 21 JHV È UNA DELLE PIÙ RICHIESTE DEL PARCO MACCHINE DELL’AZIENDA DI BRUNELLI, CHE LA DEFINISCE “AFFIDABILE E SEMPLICE DA UTILIZZARE”

autocarrate patente B, una tipologia che si sposa alla perfezione con la gestione familiare della nostra azienda: in questo campo occorre una gestione oculata e assidua, non solo ‘giorno per giorno’, ma addirittura ‘ora per ora’. Inoltre, è necessaria una formazione accurata del personale e la capacità di fare fronte alle richieste di clienti che vogliono macchine per mezza giornata o anche solo per un’ora, talvolta con pochissimo preavviso. Questa è una tipologia di macchine che deve garantire prestazioni particolari e affidabili, quindi serve garantire un parco mezzi molto variegato. I marchi principali da noi trattati sono CTE, che rappresenta una buona percentuale del totale, Cela, Socage, GSR, Palfinger, CO.ME.T., Multitel Pagliero e PM/Oil&Steel”. L’“ammiraglia” di questo comparto è la ZED 20.3 HV. La stabilizzazione è ad H variabile con S3 (Smart Stability System), un sistema che si adatta in tempo reale alle condizioni di utilizzo, di carico e geometria della piattaforma in maniera autonoma, e che permette di sfruttare al massimo le potenzialità di ogni tipologia di piattaforma, indipendentemente dalle caratteristiche del mezzo su cui è montata e dalla geometria della sovrastruttura medesima. Grazie all’S3, l’operatore può facilmente stabilizzare la piattaforma in diverse configurazioni: posteriori in sagoma e anteriori variabili (tutti estesi, estesi solo a destra o solo a sinistra) oppure anteriori in sagoma, per rispondere alle diverse necessità di applicazione. Proprio il sistema S3 ha convinto Scaligera Service a puntare su questa macchina, come spiega Fabio Brunelli, socio e cugino di Mauro: “Questa è un’importante caratteristica che permette maggiore flessibilità nel piazzamento degli stabilizzatori. È molto apprezzata da chi la noleggia per eseguire lavori a parete e anche per la manutenzione del verde. Inoltre, sempre più clienti necessitano di una portata in navicella che possa sostenere due operatori e le attrezzature, quindi questi 300 kg sono davvero una carat-


teristica preziosa”. Se invece si parla di semoventi, Scaligera Service indica come fiori all’occhiello le macchine Airo, Genie, Almac e JLG.

Assistenza al top Nel 2018 Scaligera Service festeggerà 40 anni di attività e, contemporaneamente, Mauro Brunelli raggiungerà i vent’anni di lavoro presso l’azienda di famiglia. Oggi l’impresa veronese annovera quattro soci e venti dipendenti, distribuiti quasi interamente nella sede centrale: le due filiali sono affidate ciascuna a un singolo responsabile locale. Al centro della filosofia aziendale c’è la massima cura nei confronti dell’assistenza, un asset al quale Brunelli tiene in maniera particolare: “Per me è sempre stata la prima cosa della quale occuparsi, perché fa la differenza. Dopo averci lavorato molto, siamo arrivati a poter usufruire di un’officina dedicata, con un service apposito, un furgone dedicato

agli interventi fuori sede e due addetti specializzati rispettivamente nelle attività di assistenza esterne e interne”. La qualità rappresenta un valore aggiunto imprescindibile, ma ovviamente ha un costo. Ancora oggi, visti i comprensibili timori derivanti dalla lun-

ga crisi economica, la scelta di una macchina è influenzata dal prezzo: “Ovviamente, si parte sempre da quello – spiega Brunelli –, ma Scaligera Service cerca di andare oltre. Noi costiamo leggermente più di altri, ma offriamo un servizio superiore, sia in termini di tipologia delle macchine, che di orari di lavoro: la mattina apriamo alle 7.00 e siamo a disposizione dei clienti anche di sabato. Inoltre, garantiamo il massimo della qualità anche per quanto riguarda la manutenzione delle macchine e l’addestramento dei clienti per le piattaforme aeree. Sono tutti servizi che fanno la differenza e che riusciamo a curare al meglio grazie alla nostra dimensione aziendale, basata su quattro soci che seguono personalmente ogni passaggio. Vogliamo continuare a crescere e, per farlo, investiremo ulteriormente in tecnologia, sia introducendo un nuovo gestionale che estendendo la dotazione del GPS a tutta la nostra flotta”. ■

L’IMPEGNO PER LA QUALITÀ Scaligera Service aderisce a due importanti progetti di Assodimi/Assonolo: Noleggio Sicuro e Quality Rent. Il primo si basa sul decreto attuativo del Testo Unico sulla Sicurezza, che nel 2012 ha introdotto la liberalizzazione delle Verifiche Periodiche delle attrezzature di lavoro. A partire da tale data è possibile per il datore di lavoro rivolgersi direttamente a organismi pubblici o privati abilitati in caso di inezia degli organi competenti (INAIL - ASL - ARPA) risolvendo definitivamente il grave problema della mancata esecuzione delle Verifiche Periodiche previste dalla legge, che non permette la corretta gestione delle attrezzature ai fini della sicurezza. In seguito a tale norma, tutti i clienti del noleggio di disporre di macchinari regolarmente verificati, eliminando tutte le problematiche e le responsabilità derivanti dalla mancanza delle verifiche periodiche, grazie all’iniziativa “Noleggio Sicuro”. Il Datore di Lavoro è titolare del rapporto con i propri dipendenti, per i quali prende decisioni in materia di sicurezza, ed è perciò

responsabile delle verifiche e dello stato a norma dei mezzi noleggiati. Scaligera Service ha deciso di organizzasi per attuare tutte le procedure necessarie per attivare il lungo e complicato processo di verifiche, non potendo delegare ai propri clienti tale gestione per ovvie ragioni organizzative. Il cliente finale “datore di lavoro utilizzatore” usufruirà di questo servizio attraverso la ripartizione dei costi, denominata “Gestione Oneri Sicurezza”, applicata a tutti gli apparecchi di sollevamento di persone e materiale e suddivisa equamente tra gli utilizzatori in ratei giornalieri in base all’effettivo utilizzo. Il progetto “Quality Rent” ha invece preso vita in seguito a molte segnalazioni che denunciavano la scarsa professionalità da parte di alcuni attori del mercato, mancanza di riferimenti normativi certi e guerra al ribasso delle condizioni contrattuali, a scapito delle garanzie minime sia per il noleggiatore che per il cliente stesso. Per contrastare la scarsa qualità di servizio e la “guerra del prezzo” si è creato un gruppo di lavoro composto

da aziende leader del mercato, definendo così il progetto, che si basa su alcuni punti fondamentali: fornire indicazioni per lo svolgimento dell’attività di noleggio in maniera professionale e qualificata; fornire definizioni e standard per il comparto del noleggio di beni strumentali; fornire un utile servizio ai clienti per identificare soggetti che si impegnano al rispetto delle normative e alla sicurezza; definire standard per lo sviluppo di informazioni statistiche a livello associativo. ottobre-dicembre 2017 - ONSITELIFT 83


PRODOTTI

a cura di Liliana Rebaglia

PLATFORM BASKET

La nuova piattaforma Spider 30 T Platform Basket ha lanciato sul mercato la nuova piattaforma cingolata telescopica Spider 30 T, in grado di raggiungere i 30,3 m di altezza lavorativa, con un’altezza del piano calpestio di 28,3 m e uno sbraccio laterale di 14,2 m. Con un peso totale di 4.250 kg (base) e 3.500 kg (versione ED) e una portata massima in navicella di 230 kg, questa macchina è ideale per l’utilizzo anche negli interni. Tra le caratteristiche più rilevanti: il braccio telescopico compatto e leggero (facile da utilizzare con braccio articolato in punta allo sfilo, che consente posizionamenti molto precisi); la semplicità d’uso dei comandi (radiocomando per traslazione, stabilizzazione e destabilizzazione anche in automatico; telecomando in navicella per movimenti aerei e display con autodiagnostica; telecomando a terra per movimenti d’emergenza; chiusura automatica della macchina); la stabilizzazione di tipo variabile (larga, stretta o

parziale); il sistema automatico di aggancio dell’estensione stabilizzatori; il controllo automatico e progressivo dello sbraccio laterale sui 360°, a seconda del carico in navicella e alla modalità di stabilizzazione; la teleassistenza e

localizzazione GPS (optional); la navicella in alluminio (1.810 x 810 mm) rimovibile e intercambiabile; il carro allargabile idraulicamente (aperto: 1.290 mm; chiuso: 890 mm); il carro a doppia velocità di traslazione, fino a 2 km/h.

KALMAR

38 macchine in Australia Kalmar continua la propria collaborazione a lungo termine

84 ONSITELIFT - ottobre-dicembre 2017

con DP World Australia grazie a un ordine di 38 nuove macchine

per il suo nuovo polo logistico, denominato DP World Logistics Australia. L’ordine comprende sette reackstacker Kalmar, 11 movimentatori di container carichi e 20 di container vuoti. Le prime 22 unità sono state consegnate al terminal di DP World Logistics, Australia’s Botany Intermodal, mentre le altre macchine entreranno in servizio entro fine mese. Le nuove macchine si aggiungono alla flotta già esistente di DP World Australia di gru RTG, straddle carrier e terminal tractor di Kalmar.


CTE

L’H Stab System sulla ZED 21.3 JH H Stab System, il sistema di stabilizzazione con quattro aree di lavoro predefinite, è ora disponibile anche sul modello CTE ZED 21.3 JH. Questa piattaforma è ideale per varie applicazioni grazie alla presenza del jib: dai lavori sottotetto ai cantieri che richiedono operazioni di scavalco, dalla manutenzione di stabili alle potature, dai restauri alla pulizia delle facciate, all’installazione di insegne pubblicitarie. La stabilizzazione variabile permette di utilizzare il giusto spazio in cantiere, grazie alla configurazione degli stabilizzatori posteriori in sagoma e la possibilità di estendere o meno gli stabilizzatori anteriori, anche alternati.

A seguito del restyling strutturale richiesto per l’adeguamento delle piattaforme agli autocarri Euro 6, nel corso degli ultimi mesi CTE ha ripresentato sul mercato i propri modelli di punta, da intendere come una vera e propria “nuova generazione” di piattaforme aeree. I nuovi bracci, in acciaio Strenx, sono di nuova concezione, progettati per garantire performance e stabilità in altezza. Anche i

telai hanno cambiato forma per adeguarsi alle nuove sovrastrutture. La CTE ZED 21.3 JH raggiunge i 20,6 m di altezza di lavoro, i 9,6 m di sbraccio e i 250 kg di portata; ha un doppio pantografo, un braccio telescopico, uno sfilo e un jib. La rotazione torretta è di ±320°, quella della navicella di 90° a destra e 90° a sinistra. I comandi sono elettroidraulici proporzionali da terra e da navicella con rampe di accelerazione e decelerazione. Gli stabilizzatori sono a piazzamento oleodinamico con sensori di contatto terreno. Gli stabilizzatori frontali con estensione delle traverse possono essere aperti o chiusi anche alternati; gli stabilizzatori posteriori sono fissi in sagoma.


PRODOTTI TEKNOGRC

La nuova autogrù CG-2040 La CG-2040 è la nuova autogrù lanciata sul mercato dalla TecknoGRC di Bariano (Bg). Leggera (24 t) e potente, è in grado di sollevare 40 t. Il motore da 24 CV porta il rapporto potenza/ peso a 1/10. Oltre a ciò, le capacità di carico sono garantite dalla trasmissione idrostatica a due motori di cui è dotata. L’equipaggiamento di questa tipologia di trasmissione offre vantaggi sia dal punto di vista della potenza che in termini di adattabilità a diversi terreni di lavoro. La trazione 4x4x4 con bloccaggio del differenziale, la rigidità torsionale e i diversi centimetri che separano il fondo del mezzo dalla strada permettono il superamento e la stabilizzazione

in terreni sconnessi e di difficile accesso. La CG-2040 è dotata di un braccio da 32 m a cinque sfili: il primo, indipendente con portata elevata, è molto utile per le movimentazioni interne, mentre gli altri sincronizzati sono idonei per l’utilizzo in cantiere. Questa “city crane” a 2 assi - che è in grado di raggiungere i 75 km/h - offre una rotazione a 360° e

garantisce all’operatore un’ottimale visuale sia durante la guida che in fase di sollevamento. Lo sterzo a granchio e la trasmissione 4x4 consentono l’operatività in contesti lavorativi di difficile accesso. Lo sterzo, in particolare, è a doppio circuito con idroguida ZF e dotato di un sistema di blocco meccanico servoassistito ideale per la marcia su strada. Il sistema di sospensioni indipendenti rende quest’autogrù ancora più completa. Tutti gli impianti sono posizionati all’interno del telaio. La compattezza della macchina rende la manutenzione e i controlli di facile realizzazione.

Il successo mette in moto nuove idee. Unica vetrina espositiva del settore in Italia

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JEKKO

Nuovi orizzonti con la JF545 Il matrimonio di due diversi concetti nel campo di sollevamento per aprire nuovi orizzonti e opportunità di applicazione: questa è la prospettiva che ha dato origine al concetto della JF545 di Jekko, lanciata sul mercato con l’obiettivo di riunire e trasformare il settore delle minigru e delle gru articolate. La nuova JF modifica i tradizionali sistemi di sollevamento mettendo su cingoli quello che è sempre stato montato naturalmente su camion: la gru articolata. E, come sempre, cambiando prospettiva, si scopre un mondo nuovo e rinnovate applicazioni, potenziali e infinite per uno strumento che unisce i punti forti di diverse aree. “La cultura delle minigrù – spiega Diego Tommaso, CEO di Jekko – sta compiendo un passo importante verso le gru articolate per presentare un prodotto innovativo semplice da utilizzare, alla portata di un mercato più ampio che cerca costantemente nuove soluzioni. In particolare, nel campo della manutenzione e del servizio, in contesti logistici e ambientali sempre più complessi”. È evidente che l’utilizzo di una gru articolata è una caratteristica essenziale di questo veicolo che ha una doppia articolazione del braccio di base e alla quale può essere aggiunto un jib, permettendo una più elevata portata rispetto alla tradizionale minigru con braccio telescopico e sistema a catena. La JF 545 è una gru che può lavorare orizzontalmente, verticalmente, superare ostacoli e terreni difficili, utilizzare un gancio diretto o un verricello; può anche essere equipaggiata da un cesto porta persone da tre o due posti, a seconda delle configurazioni. Altro concetto di base è quello di eliminare gli svantaggi legati all’allestimento su camion: ciò significa avere un maggiore potenziale di accessibilità e ridurre le dimensioni complessive con un importante vantaggio sulla logistica. È possibile posizionare la gru in tutte le aree che sono precluse a un camion quali aree industriali, spazi confinati, strade strette medievali, parchi recintati e generalmente dove una gru articolata cingolata può accedere facilmente grazie alle dimensioni ridotte.

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Ecco la vostra piattaforma per il noleggio. Il nuovo 1932R è stato progettato pensando all’affidabilità, alla praticità ed alla convenienza. Questo instancabile compagno di lavoro nelle piattaforme aeree a pantografo mostra tra le sue caratteristiche cofani in acciaio sollevabili, caricabatterie migliorato e un posizionamento strategico componenti per garantire una designe Meet your go-to rental dei machine. The new 1932R was facile e veloce manutenzione. Il sistema di protezione dalle buche serviceability and affordability in mind. This workhorse of a s sempre attivo mantiene un’ottimale distanza dal suolo.Tutto all-steel swingaltro out atray, improved battery charger and strategic questo e molto un prezzo accessibile.

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PRODOTTI CLS

Soluzioni all’avanguardia per la logistica CLS, specializzata nella vendita, nel noleggio, e nell’assistenza di carrelli elevatori, macchine e attrezzature per la logistica, è un punto di riferimento nel settore grazie alla potenza delle soluzioni proposte e all’innovazione dei servizi a esse correlati. Tra le innovazioni più recenti, con il sistema di gestione dell’assistenza tecnica i-TEC, CLS è sempre più vicino ai propri clienti e l’assistenza diventa ancora più efficace, focalizzando ulteriormente le persone sulle attività di prevenzione e risoluzione. i-TEC rappresenta la capacità di CLS di offrire ai propri clienti servizi di manutenzione estesi a uno spettro di macchinari che va oltre i tradizionali carrelli elevatori. La filosofia implementata consente una notevole

riduzione dei fermi produttivi grazie a piani manutentivi personalizzati e alla possibilità di ordinare i ricambi necessari direttamente dal campo, accelerando la conclusione degli interventi. Per quanto riguarda i prodotti, tra le soluzioni proposte da CLS sul mercato citiamo Lasstec, una soluzione progettata per pesare contenitori movimentati

da reachstacker e non solo: grazie all’installazione di speciali “twistlock” dotati di sensori a fibra ottica. L’accento viene posto sulla sicurezza del lavoro, poi, con Blaxtair, il sistema anticollisione di ausilio alla guida studiato per evitare le collisioni tra personale a terra e veicoli industriali. Si tratta di una videocamera “intelligente” che effettua continuamente una scansione dell’area di controllo per rilevare gli elementi che potrebbero ostacolare i movimenti del carrello, riconoscendo se questi siano pedoni oppure ostacoli. Da citare anche il big truck Hyster H18.00XM-9 con montante da 4.900 mm di sollevamento, una macchina ideale per la movimentazione portuale e industriale.


PALFINGER

La nuova piattaforma aerea P 370 KS

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Sistema di telecamere e monitor intelligente per una visione a 360º. Immagini ORA anche ARCHIVIABILI grazie a

MDR Registrazione Digitale Mobile Manovrabile, flessibile, compatta e altamente performante: la piattaforma aerea Palfinger P 370 KS sta riscuotendo un grande successo sul mercato internazionale grazie alle proprietà citate. Questo nuovo modello della classe Premium è stato presentato per la prima volta in occasione dei Platformers’ Days. Con il continuo sviluppo di nuovi prodotti e il perfezionamento di quelli esistenti, il costruttore intende sottolineare la propria competenza e rafforzare ulteriormente il proprio ruolo di primo piano nel mercato europeo delle piattaforme di accesso. Con la P 370 KS, quindi, Palfinger ha dimostrato ancora una volta la sua propensione all’innovazione. La P 370 KS offre una portata massima di 500 kg, raggiunge un’altezza di lavoro di 37 m e uno sbraccio fino a 31,5 m, pur rimanendo compatta e manovrabile, con una lunghezza complessiva del veicolo di 8,35 m. La P 370 KS integra la rinomata flessibilità della serie WT, il design compatto e il noto sistema di controrotazione della serie KS. Grazie ai moderni sistemi di interfaccia e assistenza, la piattaforma aerea Palfinger P 370 KS è anche facile da utilizzare: ad esempio, il sistema di posizionamento automatizzato con livellamento integrato di supporto assicura efficienza e sicurezza durante il lavoro quotidiano.

Backeye®360 elimina il problema degli angoli ciechi, un potenziale pericolo per qualsiasi oggetto o persona che si trovi sulla traiettoria di un veicolo in movimento. Le immagini digitali provenienti da quattro telecamere ultragrandangolari vengono combinate per offrire una vista “a volo d’uccello” del veicolo e fornire in tempo reale una singola immagine chiara sul monitor del guidatore: una soluzione ideale per prevenire gli incidenti, risparmiare denaro e salvare vite umane. E’ ora possibile collegare Backeye®360 ad un sistema di Registrazione Digitale Mobile, che archivia le riprese e si dimostra decisivo in caso di contenziosi.

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PRODOTTI JLG

Il nuovo scissor 4045R Il nuovo scissor elettrico 4045R di JLG si caratterizza per 1,14 m di larghezza che gli consentono di muoversi con particolare agilità e precisione anche negli spazi ristretti, sia in fase di traslazione che di elevazione. Una macchina ideale, quindi, per lavorare in corridoi o tra gli scaffali di magazzini e i centri di distribuzione. Il trasporto risulta essere facile, efficiente ed economico: si può eseguire con la maggior parte dei mezzi di trasporto. Ma semplici sono anche le fasi di carico e scarico, grazie agli alloggiamenti per le forche dei carrelli elevatori. Il nuovo scissor di JLG presenta un’altezza di lavoro di 13,96 m ed

è in grado di lavorare sia nelle aree interne che all’esterno degli edifici. Sono disponibili due portate: 350 kg e 250 kg. La portata con piattaforma estesa è di 120 kg. Il 4045R è poi particolarmente robusto, presenta componenti interamente in acciaio e supera pendenze del 25%. Inoltre, è dotato di un sistema “attivo” di protezione dalle buche. Tutte queste caratteristiche, oltre ad aumentarne la sicurezza, rendono questa piattaforma ideale per l’attività di noleggio e per cicli di lavoro intensi. Le quatttro batterie da 12 V 220 A/HR garantiscono un’elevata autonomia e una velocità

di traslazione di 3,2 km/h (con piattaforma abbassata) e 0,8 km/h (piattaforma sollevata).

LINDEN COMANSA

Tecnologia al… Cube

Cube è un nuovo e più ampio modello di cabina per gru a torre proposto da Linden Comansa, da cui gli operatori potranno godere di una visibilità ottimale dell’area di lavoro. Combinare design, produttività e comfort non è mai facile, soprattutto se si progettano macchine industriali e cantieristiche; tuttavia, la nuova cabina di Linden Comansa combina queste tre qualità. La corretta visibilità del sito e dell’area di lavoro è assicurata dalla parte anteriore della cabina, realizzata in vetro, non solo davanti ma anche lateralmente, il pavimento 90 ONSITELIFT - ottobre-dicembre 2017

e anche il tetto se è installata su gru a braccio retrattile. Grazie alla visibilità ottimale del carico e della zona di lavoro l’operatore ha un maggiore controllo sulle operazioni e sull’area circostante. Esternamente l’obiettivo era realizzare un design moderno e innovativo che offrisse alle gru di Linden Comansa un

aspetto in grado di distinguersi dal mercato e rendere le gru riconoscibili a colpo d’occhio. All’interno, tutti gli elementi sono stati progettati per trasmettere calore e comfort all’utente, attraverso materiali e finiture di qualità. Il design della cabina con vetri piatti mira anche a sfruttare lo spazio, cosa che non è possibile se si adottano pannelli anteriori curvi o finestre inclinate: tutti gli elementi della cabina, infatti, sono distribuiti in modo intelligente, c’è spazio aggiuntivo per l’operatore e per ospitare una seconda persona. La nuova cabina Cube sarà disponibile nelle misure L e XL ed è standard sulla maggior parte delle gru Linden Comansa. La gamma più piccola, i modelli 11LC132 e 11LC90 e i modelli della gamma LC500, manterranno la cabina attuale e più piccola.


ORMIG

Successo per la 55/60iE La Ormig di Ovada (Al) è da sempre una società che crede nelle potenzialità delle manifestazioni fieristiche e lo dimostra con continuità. Ad esempio, al Matexpo 2017 – evento tenutosi a Kortrjik, in Belgio, nel mese di settembre – le macchine del costruttore piemontese hanno ottenuto un rilevante successo. In particolare, la Ormig ha esposto una gru da 25 t equipaggiata con forche e la 55/60iE della nuova gamma indoor, appositamente studiata per operare agevolmente negli spazi interni. Quest’ultimo modello, che si caratterizza per una portata massima di 60 t, ha riscosso un

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ESPI ENGINEERING S.R.L. particolare interesse da parte della clientela europea e americana, principalmente per le sue peculiarità, tra cui spicca la grande attenzione che l’azienda piemontese riserva alla sicurezza, elemento garantito dalla totale stabilità della macchina, in grado di operare in qualsiasi condizione sempre su quattro punti di appoggio. Condizione fondamentale, questa, in fase di traslazione con il carico applicato. La nuova gru di questo costruttore made in Italy si caratterizza inoltre per le sue ridotte dimensioni di ingombro: 2,35 m di altezza per 2,35 m di larghezza. Dimensioni molto compatte, anche in considerazione del fatto che la portata massima è ottenuta senza modificare l’assetto della macchina, al fine di garantire sempre il minimo ingombro.

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PRODOTTI HYUNDAI

Il carrello “pesante” 160D-9L Hyundai CE ha lanciato il più recente tra i suoi versatili carrelli elevatori diesel per impieghi gravosi, il compatto ma potente 160D-9L. Questa nuova macchina colma le distanze tra il 160D-9 e il 180D-9, offrendo una maggiore capacità di carico, ulteriore sicurezza, un buon rapporto costoefficacia e comfort per l’operatore. Il nuovo 160D-9L ha una capacità di sollevamento di 16 t e un centro di carico di 1.200 mm; il telaio è delle stesse dimensioni del 180D-9 da 18 t. Un altro vantaggio di questo nuovo modello consiste nel fatto che è di 30 cm più corto rispetto al 180D9. La macchina è azionata da un motore Cummins QSB6.7 Stage IV da 122 kW a 2.300 giri/min ed è progettata per spostare materiale pesante e di grandi dimensioni come legname, container, prodotti in cemento e in acciaio. La combinazione di una trasmissione ZF completamente automatica e un assale anteriore Kessler rende il 160D-9L facile da gestire; inoltre, il cambio marce è diventato più agevole. La macchina

92 ONSITELIFT - ottobre-dicembre 2017

è dotata di un impianto idraulico per il rilevamento del carico; le pompe Bosch Rexroth a portata variabile garantiscono un utilizzo più efficiente della potenza, con la conseguente riduzione del consumo di carburante, per un risparmio di energia del 5-10% in base all’applicazione. La cabina di nuova progettazione offre una visibilità a 360°. Il limitatore di velocità fornito di serie può essere programmato dal display della macchina; a seconda dell’utilizzo, l’operatore può selezionare la modalità motore con una regolazione rapida dell’interruttore sul pannello laterale. La modalità STD consente un minore consumo di carburante quando la macchina è utilizzata per manovre leggere, mentre la modalità Potenza viene scelta per lavori pesanti

o quando si lavora in pendenza. Un indicatore di carico, opzionale, verifica la pressione sul cilindro di sollevamento per calcolare il peso sulle forche. Il carico viene indicato sul display e, in caso di sovraccarico, l’operatore viene avvisato da un indicatore acustico, mentre il peso del carico viene visualizzato in rosso e lampeggia sul display. Per i montanti tripli la disposizione ottimizzata del cilindro di sollevamento assicura all’operatore un campo visivo più ampio e lo specchietto panoramico aumenta la visibilità durante la retromarcia. È inoltre disponibile una telecamera

opzionale posteriore, con un massimo di quattro telecamere laterali. Il 160D-9L gode anche di un sistema di modifica della posizione dello specchietto ottimizzato, per una maggiore sicurezza quando la macchina è in funzione. Il nuovo sistema di freno a mano elettrico è combinato con una funzione anti-arretramento collegata al sistema OPSS (Operator Presence Sensing System - Sistema di rilevamento presenza operatore): se la macchina è inclinata di oltre 3° e si ferma, il freno a mano si attiva automaticamente per evitare l’arretramento; per rilasciare questa funzione e ottenere un movimento normale senza slittamento delle ruote è sufficiente che l’operatore prema l’acceleratore.


L’Autorità mondiale dell’accesso aereo mobile

PALFINGER PLATFORMS ITALY

La nuova P 220 A Professional Line

Palfinger Platforms Italy ha lanciato il primo modello della nuova Professional Line, una gamma di piattaforme che incrementa l’offerta dell’azienda affiancandosi alle già apprezzate versioni Smart, Low Smart e Tracked. Parliamo del modello P 220 A, una macchina conducibile con patente B, da 21,7 m di altezza di lavoro, 19,7 m di altezza del piano piattaforma, 13 m di sbraccio laterale e 250 kg di portata, con angolo operativo del braccio che va da -20° a +70° (l’angolo di rotazione della piattaforma è di 2x90°). La gamma Professional Line si distinguerà dalle serie citate precedentemente in quanto diversamente orientata nella progettazione: l’attenzione, qui, è stata focalizzata sulle peculiari esigenze di determinate tipologie di utilizzatori finali, allo scopo di massimizzare la loro soddisfazione dall’utilizzo del mezzo. Ciò a vantaggio anche dei noleggiatori. In tale contesto, l’azienda modenese si vuole differenziare ancora una volta aprendo un nuovo capitolo per quanto riguarda le attrezzature per il lavoro aereo. Le piattaforme Professional Line risponderanno alle necessità più stringenti di diverse categorie di end-user, rispettando i presupposti fondamentali per una sicurezza dell’investimento: reale fruibilità dell’area di lavoro con carico nominale dichiarato; soluzioni tese a soddisfare la totalità delle fasi operative a cui sono rivolte queste nuove attrezzature; ridotte dimensioni dell’allestimento in fase di trasferimento e piazzamento, nella continuità delle caratteristiche già consolidate sul mercato degli allestimenti dell’azienda modenese; massima sicurezza con il totale rispetto della normativa di settore EN280/2015; massima osservanza dei limiti per masse e dimensioni imposti dal nuovo codice stradale. Novità a breve, in prospettiva di un allargamento della gamma.

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PRODOTTI OM STILL

I nuovi commissionatori OPX OM STILL presenta la nuova gamma di commissionatori OPX, composta da nove versioni e da un nuovo sistema a rimorchi che integra con ulteriori modelli le serie esistenti. I nuovi OPX – che possono adattarsi a ogni genere di impiego, ma sono ideale per l’utilizzo nei magazzini, dov’è necessario coprire lunghe distanze ed è richiesta un’alta capacità di picking - montano un motore trazione trifase da 3 kW e un motore sterzo trifase a 24 V, che consentono di garantire elevate prestazioni a fronte di una ridotta manutenzione e di un basso consumo energetico. I veicoli sono dotati di modalità Blue-Q, che consente di risparmiare fino al 7% di energia. I clienti di OM STILL possono richiedere in opzione batterie al litio, una tecnologia che permette la ricarica in qualsiasi momento eliminando così la necessità di una sala apposita, e l’installazione di un carica-batterie incorporato, che abbatte ulteriormente i tempi di fermo macchina. Dov’è frequente il picking al primo livello è disponibile una cabina del conducente sollevabile idraulicamente fino a un’altezza di 120 cm, permettendo così di raggiungere facilmente un’altezza di presa di 280 cm. L’ergonomia, infatti, è stata uno dei punti chiave nello sviluppo di questi nuovi mezzi. Un esempio? La cabina è ammortizzata in modo pneumatico. Il modello OPX 20, ad esempio, è un veicolo di picking classico con una portata di 2.000 kg, che può ospitare fino a due euro-pallet in senso longitudinale per il picking o per il trasporto orizzontale di merci: con una velocità fino a 12 km/h, è ideale per il trasporto a distanza media e lunga. Per il prelievo di merci pesanti è invece indicato l’OPX 25, con una portata di 94 ONSITELIFT - ottobre-dicembre 2017

2.500 kg. Con una velocità fino a 12 km/h, questo veicolo può alloggiare due pallet per il picking o per il trasporto orizzontale di merci (se durante il picking si devono coprire distanze molto lunghe, OM STILL offre le versioni Plus che, dotate di uno speciale telaio a cinque ruote, possono raggiungere una velocità di 14 km/h). Con una portata di 2.000 kg, poi, l’OPX-D 20 è uno sdoppiatore perfetto per il trasporto di merci

delicate mentre, con una portata di 2.000 kg, l’OPX-L 20 S dispone di meccanismo a pantografo per il sollevamento della forca di 2.390 mm di lunghezza: questo sistema assicura l’ottimale stabilità del mezzo. Il sistema di sollevamento a pantografo è disponibile anche sull’OPX-L 16, che combina i vantaggi dell’OPX-L 20 S con una maggiore manovrabilità e una portata di 1.600 kg. Potenza, ergonomia e versatilità sono le caratteristiche vincenti dell’OPX-L 12: grazie al suo montante si possono sollevare merci destinate al commissionamento con un peso totale fino a 1.200 kg a un’altezza di lavoro fino a 786 mm. C’è poi l’OPX-L 20, con una portata di 2.000 kg e in grado di ospitare due pallet in direzione longitudinale. L’LTX 50, infine, è un nuovo veicolo da traino inserito nella gamma OPX, ideale per le aziende che scelgono di passare dalla tradizionale concezione di movimentazione materiali con carrelli tradizionali alla lean production con trattori e trasportatori più agili, flessibili e sicuri.


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INSERZIONISTI Azienda

Pagina

ABB

1

Brigade Elettronica

89

Clark Cemas

II Copertina

E.C.O. Italia

88

Ecomondo 2017

61

Espi Engineering

91

Genie

5

Haulotte Italia

3

Intermat 2018

35

Intralogistica Italia 2018

86

IPAF

93

JCB

9

JLG Industries Italia

87

Magni Telescopic Handlers

17

Manitou Italia

I Copertina

MP Filtri

85

Ormig

15

Platform Basket

13

SSAB Swedish Steel

IV Copertina

Terex Cranes

III Copertina

96 ONSITELIFT - ottobre-dicembre 2017




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